Lezione triennio - Novembre

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    Brian Ensor | Docente DCAO

    Martedì 27 ottobre


    Non un raggio di sole riusciva a carezzare le fredde mura del castello durante quel pomeriggio inoltrato. Il cielo era ricoperto da grigi nuvoloni e improvvisi lampi riecheggiavano in lontananza, rompendo quel perpetuo silenzio che solitamente gli studenti erano soliti innalzare pochi minuti prima dell'inizio della lezione di Difesa Contro le Arti Oscure. L'appuntamento con i ragazzi del terzo anno era fissato per le 16:45 e le regole per accedere alla sua aula erano sempre le stesse: aprire il grande portone in legno a poco sarebbe servito, poiché era necessario applicare una fonte di calore - magica come una magia del fuoco o babbana con l'ausilio di un qualunque oggetto - alla maniglia dalla forma di salamadra, dopodiché il passaggio si sarebbe aperto per una sola persona.
    L'arredamento della stanza era assai spartano: entrando si prolungava una scalinata che scendeva verso una sorta di arena in cui si trovava la cattedra e a ogni metro e mezzo la via si apriva a una fila ricca di posti a sedere quasi come se fosse un antico anfiteatro o un cinema assai caratteristico. Brian era seduto sulla di fronte alla cattedra. Davanti a sé l'ultimo numero della Gazzetta del Profeta e accanto a lui un trespolo in quercia su cui era adagiata l'ormai nota a tutti Tortura.
    Aveva riflettuto fino all'ultimo sulla possibilità di far trovare ai suoi studenti un foglio di pergamena con tanto di compito a sorpresa, tuttavia farlo voleva dire cadere sul banale. Poi devo anche correggere quelli del biennio, non voglio privarmi del mio tempo libero a causa di una massa di stupidi cerebrolesi nel bel pieno dei loro squilibri adolescenziali. Ragion per cui quel martedì nessuno studente avrebbe trovato un compito a sorpresa, tanto meno trappole mortali disseminate qua e là.
    Fortunatamente il registro si compilava da solo di volta in volta che uno studente entrava in aula, ragion per cui non aveva bisogno di salutare, sorridere o far tutte quelle futili moine tipiche di Lancelot e di André. Non posò lo sguardo su nessuno dei presenti, attendendo il verso acuto di Tortura che all'orario previsto avrebbe segnalato al docente il giusto orario per sigillare il grande portone.
    Buonasera a tutti. Oggi cominceremo un nuovo argomento del nostro programma: gli esseri. Proprio in quel momento il rombo di un tuono riecheggiò dall'esterno. Fino a quel momento in aula faceva molto freddo a causa dell'umidità, così il docente con uno sventolio di bacchetta accese i bracieri posti di fronte ai gargoyle in pietra alle estremità di ogni fila.
    Burdock Muldoon, Elfrida Clagg e Grogan Stump sono solo alcuni dei Ministri della magia che in passano hanno tentato di dar una definizione di essere, ma queste le studierete per conto vostro sul manuale. Ho personalmente condotto un'infinità di ricerche su questo argomento, quindi lasciate che vi dia la mia: sono creature dotate di intelletto sufficiente da comprendere le leggi della comunità magica e, quindi, di rispettarle.
    Fu allora che mosse per la seconda volta la bacchetta e delle lingue di fuoco si generarono in aria, assumendo poi la forma di lettere e componendo così due frasi.
    Fate il nome di un essere.
    Vampiri e lupi mannari: indubbiamente sono tra gli esseri più pericolosi del mondo magico, ma in un ipotetico scontro tra i due chi potrebbe aver la meglio? Perché?

    Ora prendete un pezzo di pergamena e rispondete alle domande. Avete tre minuti e che Merlino abbia pietà di chi sta per scrivere idiozie che trattano di aglio, proiettili d'argento, crocifissi e strozzalupo. Rispondete senza svicolare o valuterò i vostri scritti solo in casito di esito negativo. Fare i furbetti con Brian non aveva mai portato granché lontano.


    RevelioGDR


    Ragazzuoli, benvenuti nella vostra lezione di Difesa Contro le Arti Oscure!
    Ciò che dovete far al momento è semplicissimo: entrare in aula, sedervi e rispondere alle domande di Brian.
    Dato che si tratta di un semplice start vi chiedo di rispondere entro martedì 10 alle 23:59.
    Per qualunque domanda o dubbio contattatemi!


    Edited by Alexander Olwen - 8/11/2020, 15:38
     
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    Jessica Whitemore
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    Aveva appena finito di pranzare dopo la lezione di Divinazione e dopo poco tempo, sarebbe toccato alla lezione di Difesa Contro le Arti Oscure, una delle sue materie preferite -per quanto fosse inquietante il docente, oltre che poco propenso alla loro presenza. Si alzò dalla banca del tavolo Black Opal in Sala Grande e si diresse verso la propria Sala Comune, dove avrebbe preparato tutto il materiale per un ennesimo pomeriggio di lezioni. Ed era solo martedì. Le settimane sembravano scorrere piuttosto lentamente, alla corvina, ed il weekend sembrava sempre lontanissimo, per quanto le piacesse il corso che aveva deciso di intraprendere.
    Una volta arrivata in Dormitorio, raccattò la propria borsa a tracolla e la aprì, cercando di ricordare che lezioni avesse quel pomeriggio e quali fossero i loro orari, per capire se avrebbe avuto tempo di passare di là -e quindi appesantirsi meno la borsa- o meno. Come al solito, avevano un quarto d'ora di stacco tra l'una e l'altra ma alle volte erano fin troppo lontane perché potesse anche fare un salto in Dormitorio, quindi decise di tagliare la testa al toro buttando in borsa tutti i libri che le sarebbero serviti. Inserì qualche quaderno, penne ed i libri di Alchimia, Rune e Magia Verde, oltre a quello della lezione che stava per affrontare. Pronta, salutò Gyll che a quell'ora del martedì, non aveva lezioni, dopodiché si sarebbe diretta fuori dalla stanza e poi dalla Sala Comune, dirigendosi all'ala est e successivamente al terzo piano, dov'era situata l'aula. In poco tempo -mancavano circa dieci minuti all'inizio della lezione- si ritrovò davanti alla grande e pesante porta in faggio. Le sue iridi si soffermarono per qualche secondo sulla chimera che essa aveva disegnata, prima di abbassarsi sulla maniglia. Aveva la solita forma di Salamandra e, come ben sapeva dopo due anni e due mesi, avrebbe dovuto darle fuoco perché si aprisse e le permettesse di accedere. Aveva usato diverse volte le torce disseminate lungo il muro quindi, per variare, estrasse il catalizzatore magico e rifletté su un incantesimo che potesse tornarle utile senza rischiare di fare chissà quali danni. Si allontanò dalla porta, portandosi quasi dall'altra parte del corridoio e sventolando la bacchetta nella direzione della salamandra, disegnando una fiamma in aria. Poi venne un "incendio" pronunciato con fermezza. Si riteneva piuttosto brava negli incantesimi e, d'altro canto, cercava di studiarli al meglio possibile, quindi non si stupì quando la maniglia prese fuoco e la porta si spalancò, permettendole di entrare nell'aula. C'era da dire che aveva provato a stare attenta per regolare al meglio la fiamma perché non prendesse fuoco tutto, però era abbastanza certa che il legno della porta fosse tipo ignifugo o qualcosa del genere, altrimenti non si sarebbe spiegato il suo non andare mai in fiamme. Jessica Veronica Whitemore. Disse il suo nome completo, anche se non lo usava praticamente mai, e superò la soglia dell'aula, ritrovandosi nel solito anfiteatro greco -così lo definiva, vista la particolare planimetria- e mosse i primi passi al suo interno.
    Si chiese se il fatto che fuori fosse discretamente buio, senza il sole che illuminava la scuola, fosse solo una coincidenza caduta proprio in concomitanza con la lezione di Difesa o se fosse proprio una peculiarità di Ensor.
    Iniziò a scendere quella scalinata, cercando un posto dove mettersi in modo da non perdersi nemmeno una parola del docente. Camminando, il suo sguardo si fissò sull'ormai nota Puffola Pigmea geneticamente modificata in modo da risultare un qualcosa di poco definito e di molto spaventoso, ma ormai la conoscevano. Suvvia, era la loro mascotte ormai. O no? Beh, forse no... ma era meglio prenderla così, che temerla.
    Prese posto in prima fila e tirò fuori piuma e calamaio, chiedendosi cos'avrebbero fatto in quella lezione che, ne era certa, sarebbe stata super interessante come quelle scorse.
    Era stata praticamente la prima ad arrivare, essendo abbastanza in anticipo, quindi aspettò che anche tutti i suoi compagni entrassero e prendessero posto. Nel mentre, gettò uno sguardo sulla spilla appuntata al suo petto. Durante quell'anno -tranne che a Rune, visto il posto particolare- aveva sempre indossato la divisa e ciò era qualcosa di stranissimo per lei; stava davvero prendendo sul serio il suo ruolo da Prefetto, al contrario di come sicuramente pensavano Lancelot e la preside.
    Ad ogni modo, non le restò che attendere che il docente prendesse la parola. Beh, non fece aspettare poi troppo.
    Sera, oddio, manca un quarto alle cinque, direi pomeriggio inoltrato. Ma si limitò a pronunciare quel commento a bassa voce e solo chi fosse stato vicino a lei in quel momento, l'avrebbe potuta sentire. Ad alta voce disse invece: Buonasera, professore. Molto semplicemente. Si mise comoda per quanto possibile per ascoltare, stringendosi nel maglioncino per la bassa temperatura dell'aula, anche se il docente decise di provvedere subito, accendendo i bracieri vicini ai gargoyle, prima di iniziare davvero la lezione. Sembrava un argomento interessante, perciò tese le orecchie ed ascoltò con enorme attenzione.
    A questo le serviva il cadavere? Domandò, sempre a bassa voce ma abbastanza alta perché l'uomo la potesse sentire. Sicuramente i suoi compagni non avrebbero capito quella domanda, siccome non aveva mai parlato a nessuno di quella loro capatina al cimitero, il maggio precedente. Col senno di poi, si chiese proprio cosa l'aveva spinta ad andare proprio nell'ufficio di Ensor.
    Osservò le fiamme formate in aria e, con esse, quelle parole che apparvero e non si stupì affatto del fatto che avesse posto loro delle domande alle quali avrebbero dovuto rispondere. Mise mano alla sua piuma per rispondere.
    Fu allora che mosse per la seconda volta la bacchetta e delle lingue di fuoco si generarono in aria, assumendo poi la forma di lettere e componendo così due frasi.
    Dunque, intinse la sua piuma nell'inchiostro ed iniziò a rispondere alle due domande.
    1) Fate il nome di almeno un essere.
    Gli esseri sono davvero moltissimi, ma come esempio posso portarle le Banshee.
    Okay, la prima era piuttosto veloce ed indolore, non dovette concentrarsi più di tanto, era facile e se la tolse di mezzo in poco tempo, ma il vero problema arrivava dopo.
    2) Vampiri e lupi mannari: indubbiamente sono tra gli esseri più pericolosi del mondo magico, ma in un ipotetico scontro tra i due chi potrebbe aver la meglio? Perché?
    Innanzitutto, dipende da diversi fattori. Il lupo è in forma umana o in forma animalesca? Il vampiro è affamato, non è affamato? Inoltre, quanto si potrebbe protrarre questo scontro, considerando il fatto che il vampiro lo è sempre e il licantropo, solo durante la luna piena? Infine, dipende da dove avviene lo scontro, essendo che i vampiri non possono essere esposti alla luce solare, solitamente. Mise il punto, dopo quella premessa che le pareva normalissima. C'erano molte variabili che potevano incidere in uno scontro tra le due creature. Messi in chiaro questi presupposti, ritengo che la risposta non sia scontata. I licantropi una volta trasformati, a meno che non abbiano la possibilità di assumere antilupo, non riescono a ragionare con raziocinio e la loro natura da lupi ha il sopravvento, quindi sarà impossibile per loro preparare una qualsiasi strategia efficace, dando perciò un notevole vantaggio ai vampiri. Essi, quindi, con la capacità di pianificare, avrebbero una possibilità di vittoria non indifferente. Durante il plenilunio, i licantropi avrebbero grande forza e velocità ma incapacità di intendere e volere -salvo rari casi- mentre tutto il resto del mese, perderebbero gran parte di queste loro abilità, mentre i vampiri manterrebbero costantemente la loro forza, velocità e sensi super sviluppati. In definitiva, credo che in una situazione normale, considerando i casi più comuni, i vampiri potrebbero avere la meglio -sebbene molto limitati nell'uso della magia- mentre, se consideriamo ogni variabile, ritengo che non ci sia una risposta esatta a questo quesito, una risposta che valga per ogni caso. Finì di scrivere e mise giù definitivamente la piuma, sperando di aver fatto buona impressione. Inizialmente le era parsa una domanda difficile, ma in realtà così non era -almeno, lo credeva- ed il ragionamento era venuto da sé. Aspettò quindi che i suoi compagni finissero e che il docente ritirasse.
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    Non vedeva l'ora di finire quella dannata accademia. Non ce la faceva più ad andare avanti ed inditro come una trottola in quel perido così assurdo. Doveva assolutamente chiedere a Brian il tirocinio ed aveva intenzione di mandare un messaggio anche a Samuel e a Phil. Ma quest'ultimo aveva un telefono? Scosse il capo e prendendo la bacchetta, questa volta, davanti a quella salamandra disse. Incendio Che poteva anche non riuscirgli, riuscirgli male o mandare a fuoco se stesso e tutta la scuola, in quel momento non gli fregava assolutamente niente. Volevano che usassero gli incanteisimi del terzo anno? Benissimo, adesso gli era stato insegnato e nessuno poteva rompergli le scatole. Blake Barnes Disse immediatamente dopo. La porta si aprì e lui senza dire una parola si andò a sedere ad uno degli ultimi banchi. In quella giornata non aveva voglia ne di parlare con il suo docente preferito ne tanto meno con i suoi compagni, tanto che non aveva idea di dove fosse Jesse ne tanto meno sapeva se Lilith sarebbe andata o meno a quella lezione. Si morse il labbro sentendo l'acuto di Torntura e guardò malissimo la puffola Pigmea. Ma che cazzo! borbottò prima di sentire il professore cominciare a parlare. Beh, era semplicissimo, quel giorno Brian non aveva voglia di parlare con nessuno e Blake meno di lui quindi sentì semplicemente la sua spiegazione e dopo un grandissimo sbuffo sonoro che avrebbero sentito anche in sala grande, staccò un pezzo di pergamena e cominciò a scrivere. Solo in quel momento alzò il capo per vedere come le domande erano scritte con il fuoco e solo in quel momento si illuminarono i suoi occhi azzurrissimi che quel pomeriggio erano appena sfumati verso il grigio visto e considertata la giornata del cavolo che c'era fuori. Si guardò intorno e vide appena Jessica a cui fece un segno, certo,si era svegliato presto! Ma veramente non aveva fatto caso neanche alla sua battuta, era proprio su di un altro mondo e di conseguenza prese la sua penna e cominciò a fissare la pergamena. Tre minuti? Neanche il tempo di scrivere il nome, il cognome ed il giorno! Non lo stava dicendo ad alta voce e non perchè avesse paura di Brian, ma semplicemente perchè era concentrato a scrivere esattamente quello che aveva appena elencato. Blake Barnes 27.10.2020 piccola fiammella affianco, giusto perchè si doveva concentrare.1) Stando alla sua definizione di "essere" (creature dotate di intelletto sufficiente da comprendere le leggi della comunità magica e, quindi, di rispettarle) posso portarle l'esempio dei centauri, o delle sirene, o ancora di vampiri e lupi mannari cancellò gli ultimi e due esempi in quanto scontanti. Blake non era per la teoria e non avrebbe mai dato il massimo neanche per la sua casata. Non era quello che voleva fare, ed il fatto che tutti quanti gli continuavano a dire che la conoscenza lo avrebbe fatto divenire più forte non serviva a niente. Blake imparava sul capo qualsiasi cosa, ogni botta, ogni sconfitta per lui era come se stesse leggendo un libro in maniera efficace e sopratutto veloce. Non poteva farci assolutamente niente. Tutto quello per ui era seriamente una perdita di tempo. Se avesse visto un essere, questo gli avrebbe chiesto la sua classificazione al ministero? NO. Era quella la verità! 2) Credo che sia una domanda alla quale si potrebbero dare mille risposte e nessuna essere giusta. Mi spiego meglio: se si pensa razionalmente i lupi mannari divengono mannari solamente con l'effetto della luna piena quindi sono soggetti a forze esterne che vanno ad intaccare ed influenzare le loro capacità rendendoli molto più animaleschi ed irascibili, tanto che si dice che un lupo mannaro potrebbe uccidere il proprio figlio senza aver nessun rimorso, almeno non in quel momento. Invece, al contrario, i vampiri, una volta che si trasformano hanno i loro poteri e il bisogno di sangue perennemente, quindi, di conseguenza, sviluppare i propri poteri in maniera tale da controllarli e riuscire, in qualche modo ad avere una lucidità maggiore rispetto a qualsiasi mannaro. Ma è davvero così? Se ad un vampiro si nega la possibilità di nutrirsi per un lungo periodo di tempo, cosa potrebbe succedere? Sarebbe davvero in grado di controllare il suo istinto e le sue capacità? Bene, a modesto parere dello scrivente, i vampiri e i lupi mannari esattamente come ogni essere che è influenzato e domato dai propri istinti, non c'è una razza che potrebbe prevalere su di un'altra, semplicemente dipende dalle condizioni e dal mondo in cui verte l'umore e dal carattere della "persona". Io credo che in un ipotetico scontro tra i due, non ci sarebbe nessuno che avrebbe la meglio perchè uno è schiavo della luna e l'altro del sangue. Chi vive come uno schiavo è destinato comunque alla morte. Il suo pensiero era chiaro infondo no? Quindi chiuse la pergamenta e alzandosi la portò sulla cattedra del docente per poi andarsi a risedere tranquillamente al suo banco. Aveva scritto quello che pensava senza fare troppe congetture strane, senza aver studiato le parole giuste da scrivere. Volevano compiti autentici e Blake era il miglior studente al mondo per i compiti autentici.
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    Jesse A. Lighthouse | Prefetto Black Opal
    'Cavolo, cavolo, cavolo!' era un martedì come tanti, o forse no: Jesse stava caracollando verso Difesa, ma in viso era un po' pallido, questo perché c'era un silenzio assordante che stava avvolgendo la sua vita, ovvero quello di Blake 'Insomma... Blake va a fuoco, urla, fa casino, smonta tutto, impreca, insulta, minaccia...' sì, insomma, proprio la persona che avresti sempre voluto al tuo fianco, via! 'Ma... quando non parla...' quando Blake non parlava, significava che la catrasfofe era vicina!
    Fu quindi con un sospiro che raggiunse il portone e a quel punto mandò un messaggio ad Erik: volevo sedermi vicino a te, ma credo che Blake abbia il cazzo girato e abbia bisogno di tante coccole... ma... se vuoi puoi venire anche tu con noi e lo coccoliamo insieme: missione super-speciale per Captain Hidenston e Soldato d'estate? propose lui, aggiungendo poi tutta una serie di cuoricini e faccine.
    Sorrise, mandò un messaggino anche ad Adamas, quindi estrasse dalla tasca un fiammifero, che banalmente usò per incendiare la salamandra come aveva fatto negli ultimi anni, indipendentemente dalle magie apprese a lezione 'Sì insomma... un fiammifero non può far danni no?' si disse lui, enunciando il proprio nome "Jesse Lighthouse" disse lui, corrucciandosi poco dopo "Aurelius... Lighthouse... cioè Jesse Aurelius Lighthouse!" ripeté quindi, quasi rosso in volto, borbottando tra sé e sé di essere stupido 'Sì, ma figurati se serve anche il secondo nome: basta nome e cognome...' se lo diceva ogni volta, e poi finiva col fare quei teatrini patetici, che un giorno all'altro sarebbero culminati con lui che prendeva fuoco, insieme alla salamandra.
    "Buongiorno professor Ensor" entrando si dichiarò nel momento stesso in cui, scendendo le scale, lo vide. Lo osservò un paio di istanti negli ipotetici occhi che mai incrociò, poi andò a vedere chi fosse già arrivato, di fatto non attendendo una risposta dell'uomo e non preoccupandosi troppo della sua assenza 'Sì, insomma, non è Blake'
    Levò il capo e trovò in un angolo Blake a covar vendetta, poi notò in giro per l'aula Jessica, che salutò, cogliendo Tortura. Salutò anche la creaturina, quindi mandò un nuovo messaggio ad Erik: 'Ricordiamoci che Tortura è ADORABILE, ma è il famiglio del professor Ensor e non lo possiamo toccare!' disse lui, sempre terrorizzato che il suo parabatai potesse tentare di abbracciarlo per finirne divorato.
    Sospirò, sorrise e si sedette accanto all'amico, gettando a terra lo zaino "Ehilà Socio" disse lui "Tutto bene? Mi mancavi un sacco" propose lui, non azzardandosi ancora a stabilire un contatto fisico: un Blake incazzato poteva essere un Blake che mordeva, del resto!
    Sorrise all'amico quindi storse la bocca al verso di Tortura, prendendo dal proprio zaino un quaderno e una penna, iniziando a prendere appunti sul nuovo argomento, drizzando le orecchie quando seppe che, tra le tante definizioni, Ensor li avrebbe onorati della propria 'Che se non imparo a memoria... sì insomma, mi boccia, ma prima mi uccide!' decretò lui, riportando parola per parola, non poco invidiando il registro autocompilante del docente, storcendo la testa quando tra le fiamme dell'inferno (?) l'uomo fece comparire due domande cui rispondere più che celermente.
    "In bocca al lupo, Blake" sorrise all'amico con un sussurro, estraendo anche un pezzo di pergamena e riportando le due domande.

    Fate il nome di un essere.
    Gli esseri umani.

    Scrisse inerente alla prima domanda, sospirando e approcciandosi poi senza ulteriori dettagli alla seconda parte, del resto, avendo solo tre minuti, non aveva tempo da perdere.

    Vampiri e lupi mannari: indubbiamente sono tra gli esseri più pericolosi del mondo magico, ma in un ipotetico scontro tra i due chi potrebbe aver la meglio? Perché?


    Jesse rilesse la domanda, storse la bocca, quindi rispose di getto, compatibilmente col tempo.

    Premettendo che ogni individuo è a sé stante e proprio come due maghi possono avere punti forza e punti deboli diversi, attenendoci alle caratteristi medie delle due specie, trovo che siano fondamentali cinque aspetti: ora, data (e meteo), luogo, capacità magiche del licantropo ed età del vampiro.
    L'orario, per sapere se è giorno o notte, mentre la data serve per sapere se sia notte di plenilunio. Il luogo serve per sapere se il vampiro rischi di entrare a contatto con la luce solare o il licantropo possa vedere la luna piena.
    Per le caratteristiche di licantropo e vampiro, credo sia importante sapere se il licantropo, in forma umana, sia dotato di magia e quindi possa difendersi da un vampiro e magari anche tenergli testa (Difesa Contro le Arti Oscure la si insegna anche per questo, in teoria), mentre maggiore è l'esperienza del vampiro più sarà probabile una sua vittoria.
    Complessivamente penso che, in uno scontro frontale, tralasciando tattiche di fuga e strategiche (particolarmente comode per affrontare un licantropo, per inciso, che è puro istinto nella sua forma trasformata) vincerebbe durante il plenilunio il licantropo per la sua estrema forza, mentre nel resto del tempo, sempre che non sia ostacolato dal sole o non dorma, vincerebbe il vampiro.


    "Aaaah.." sussurrò agitando il polso, chiaramente in sofferenza per la velocità cui lo aveva costretto per scrivere tutto quel papiro.
    Sospirò e attese il ritiro del compito, riponendo la penna e tenendo il foglio girato in maniera tale che non fossero subito evidenti i suoi scritti, che aveva opportunamente corredato di data, nome dello studente e anche casata.
    "Blkae, pensavo... ti andrebbe ogni tanto... sì, insomma... di darmi la tua bacchetta?" propose lui, un po' a random, come tutto nella sua vita "Sì, insomma, ecco... mi manca... essere il tuo fodero..." sussurrò ancora, a voce così bassa da essere udito solo dal ragazzo, facendo spallucce e facendo debita attenzione a non toccare minimamente il foglio, per evitare accuse di copiatura.
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    Erik Foster | Ametrin | III anno
    Nonostante ciò non avesse nessun senso logico, le lezioni pomeridiane risultavano più rapide e meno impegnative per il giovane Foster. Magari ciò era dovuto alla sua iperattività che, sconfiggendo la svogliatezza mattutina, lo lasciava libero di esprimersi in tutto il suo disagio, la sua eccentricità e, soprattutto, nel potere dell'amicizia.
    Ecco, se il potere dell'amicizia avesse avuto un rivale quello sarebbe stato sicuramente Brian Ensor. Insomma, il docente non era di certo tra i più pacati, gentili e comprensivi dell'intero castello. A suo dire provava anche gusto nel terrorizzare e nel punire i ragazzi, ma per sua fortuna Erik dovette ammettere a se stesso che con lui Brian non era mai stato particolarmente malvagio. Magari ciò accadeva per la diligenza e l'impegno che il prefetto metteva in qualunque cosa facesse, forse per l'educazione e il rispetto che spesso mostrava o, più probabilmente, a differenza di qualche suo compagno era ben conscio che rispondergli male o non trattarlo come desiderava era un qualcosa che mai avrebbe giovato a se stesso e alla sua casata.
    Il tempo fuori era a dir poco terribile e quasi come se il meteo volesse avvertir il mondo che la lezione di Difesa stesse per iniziare, il giovane Erik tirò fuori dalla sua tasca la bacchetta in melo che puntò contro la maniglia a forma di salamandra. Incendio. Erik Foster. Dal punto indicato dal catalizzatore comparve una fiamma che, alzando la temperatura della maniglia, questa permise al portone di aprirsi. Entrò nell'antro della bestia.
    Buonasera a tutti! Alzò la mano destra a mo' di saluto e scese abbastanza in quell'anfiteatro fino ad arrivare accanto a Jesse. Dispose la tracolla in un posto libero vicino al suo e si guardò un po' intorno. Amicone! Non potevo lasciarti solo durante le lezioni di Ensor. Ammise con un sorriso sul volto, regalando poi un rapido saluto anche a Blake e Jessica.
    Il tempo delle chiacchiere però non fu molto, poiché il docente presto prese parola e comunicò alla classe di rispondere a delle domande.
    Il moro subito prese un foglio di pergamena e cominciò a scrivere le sue risposte. Se come esseri nomino i vampiri o i licantropi sono certo che mi mette una T. Sospirò, intingendo la piuma nel calamaio, riportando poi l'inchiostro su pergamena.
    1) Stando alla sua definizione, i giganti possono essere considerati esseri.
    2) A parer mio in uno scontro mortale tra un vampiro e un lupo mannaro, quest'ultimo avrebbe la meglio. Nel massimo della loro forza, il vampiro carico di adrenalina per la sete di sangue e il lupo mannaro invigorito dalla forza della luna, la prestanza fisica del secondo immagino sia nettamente superiore a quella dei vampiri. L'unico caso in cui credo che un vampiro possa aver la meglio sia quando attacchi per primo, sfruttando la sua rapidità e magari un briciolo di astuzia magari nascondendosi nell'ombra prima di effettuare un attacco furtivo.








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    Brian Ensor | Docente DCAO
    Era assurdo come tra tutte le casate appartenessero proprio agli opali gli studenti che avrebbe volentieri cacciato dalla propria aula. La prima, senza ombra di dubbio, era la signorina Whitemore. Cosa vuole dire? Non poté far a meno di chiedersi Brian, non andando a pensare che potesse tirar fuori una storia accaduta mesi e mesi fa, lasciata accantonata fino ad allora. Signorina Whitemore, l'unico cadavere di cui parleremo in questa lezione sarà il suo se continuerà a porre domande fuori contesto. Lo sapete, non amo perdere tempo e se volete chiedermi qualcosa siate specifici. Fu allora che Tortura emise l'ennesimo suono acuto, prendendo poi il volo quando gli studenti seppero di dover rispondere alle domande.
    In una lezione in cui tutti gli studenti praticavano il religioso silenzio, al docente non sfuggì lo sbuffo neanche troppo celato dal signor Barnes, il quale ricevette uno sguardo divertito dallo stesso Brian. 4 punti saranno detratti ai Black Opal a seguito di questa lezione, giusto per ricordare che in questi momenti l'unico suono che l'aula ha bisogno di sentire è quello delle penne, non delle vostre bocche. Intransigente come sempre, lasciò che agli studenti il tempo che aveva loro concesso, dopodiché con un movimento di bacchetta richiamò sulla scrivania tutti i fogli della classe. Erano troppi per essere letti sul momento, così accantonò un attimo l'idea di scoprire le loro opinioni per concentrarsi meglio sulla lezione. Batté con forza le mani per richiamare l'attenzione.
    Non tutti gli Esseri verranno studiati nel mio corso per loro stessa definizione: se hanno abbastanza intelletto per conoscere l'Ordinamento Magico teoricamente non c'è bisogno di difendersi da loro. Sospirò. Tuttavia ciò non vale per tutti. In determinate circostanze - sicuramente avrete nominato la luna o la sete di sangue - possono essere estremamente letali. Tortura planò sulla spalla di Ensor, poggiando lì la sua zampa. E pare che il folklore si sia divertito a inventare idiozie per confondere le idee. Facciamola breve: usare aglio e croci o proiettili d'argento è il modo migliore per morire. I primi due sono totalmente inutili, mentre riguardo ai terzi è necessario far un discorso più ampio: l'argento è un materiale ostico per ogni creatura oscura e non prendiamoci in giro, chi davanti a un licantropo avrebbe il tempo prendere la mira e sparare prima che questo non ci uccida tutti?
    Chiarite tali questioni con un Wingardium Leviosa avvicinò il modellino di un castello piuttosto cupo e tenebroso. Invito tutti voi a formare una fila, avvicinarvi e toccare la passaporta. Facendolo, effettivamente, gli studenti avrebbero percepito il classico strappo all'altezza dell'ombelico e si sarebbero catapultati all'interno di una fortezza gotica di Bran, situata in Transilvania. Lì il fuso orario era ben diverso rispetto a quello inglese e, catapultandosi due ore in avanti erano le 19:00 e grazie alla vicinanza con l'inverno il cielo era già buio e il salotto in cui si trovavano era estremamente spoglio, caratterizzato dalla fioca luce di fiaccole, candele e lampade a olio, sorretti da statue a forma di gargoyle simili a quelle che Brian aveva in classe. Che le comprassero all'ingrosso? Probabilme, ma al momento ciò era irrilevante.
    Probabilmente vi starete chiedendo perché vi trovate qui e potrei rispondervi: per affrontare un clan di vampiri assetati di sangue. Il verso acuto di tortura fu spezzato da una fragorosa risata da parte del docente. Non prendiamoci in giro, anche un mago adulto rischierebbe la vita contro un vampiro. Vi ammazzerebbero sicuramente. Sospirò, scuotendo il capo. Mentre aspettiamo che giunga l'ora - l'ora di cosa? - voglio che ognuno di voi dica una sola - e sottolineo una sola - informazione riguardo a come combattere un vampiro in preda alla sete di sangue o riguardo alle sue capacità magiche e non. Come sempre procedete per alzata di mano. Intanto tutti i presenti poterono notare come all'interno della stanza si stesse formando una sottile nebbiolina che oltre che impegnare la vista era vagamente fredda.

    RevelioGDR


    Ragazzuoli, eccoci al secondo post!
    Ciò che dovete fare è molto semplice, quindi non mi dilungo oltre!
    Prossima scadenza: domenica 15 alle 23:59
     
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    Blake Barnes
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    Non era uno stupido e non era neanche intenzionato a voler far perdere la sua casata, inoltre Brian era una delle eprsone che ammirava di più in quella scuola quindi non voleva certamente farlo innervosire ma quello sbuffo era la reazione più vera che ebbe quando cominciarono le domande e tutto il resto. Blake non ne poteva più. Sapeva di non essere tagliato per la scuola, per l'accademia ed in generale per le cose teoriche. Lui voleva semplicemente fare cose pratiche ed imparare in quel modo, ma spesso e volentieri gli avevano ricordato che no, non era così che andavano le cose. Non disse una parola quando Jesse gli rivolse parola e si limitò a salutare con un gesto della fronte sia lui che erik. Non ce l'aveva con nessuno dei due e in quella giornata voleva solamente riuscire ad andare a letto e basta. Era nervoso e quella non era la lezione giusta per esserlo, quindi quando Brian fece quell'appunto levandogli quattro punti Blake si morse il labbro guardò in cielo e non fiatò più. Scrisse quello che doveva scrivere e solamente quando ebbe finito il compito e Jesse gli sussurrò quelle parole, lui si voltò verso il suo socio e con un sussurro che forse non avrebbe sentito neanche il biondino, o forse si avrebbe risposto. Hai sempre a disposizione la mia bacchetta e direi che sei il mio fodero a prescindere. Oppure ti manca semplicemente tenermi sotto controllo? Se vuoi la mia bacchetta stasera te la darò. cercò di non farlo sentire al prof, cercò di utilizzare un tono quasi del tutto neutrale e cercò anche di evitare di far capire a Jesse che quel modo di controllarlo o volerlo fare non era gradito, o comunque ci stava provando. Quando Ensor disse di fare una fila, Blake non fece altro che alzarsi dal suo banco e mettersi in fondo alla fila così da essere ultimo ad usare la passaporta. Ed adesso dove li stava portando? E sopratutto era legale tutto quello? Una volta nel nuovo ambiente Blake si sistemò il ciuffo e se fosse finito sempre vicino a Jesse ed Erik avrebbe guardato entrambi. Wow Avrebbe esclamato a bassa voce guardandosi intorno. Voleva essere uno degli studenti che il professor Ensor adorasse di più, almeno per quanto Ensor potesse adorare uno studente e sapeva anche il modo come provvedere alla sua stessa voglia, quindi doveva semplicemente fare il bravo, ascoltarlo e sopratutto sorprenderlo e poi le cose sarebbero andate esattamente come Blake voleva che andassero. Guardò interessato il suo docente e, con sua stessa sorpresa, si ritrovò con la mano alzata in attesa che lo stesso gli desse la parola. Oddio, Blake Barnes che alzava la mano per parlare? Davvero qualcosa di inaspettato anche i vampiri sarebbero morti solo per quello. Si morse il labbro. Luce. Forse l'unico modo per sopravvivere davanti a dei vampiri assatanati di sangue. Saremmo troppo lenti per sferrare qualsiasi attacco offensivo e sopratutto loro hanno dei sensi più sviluppati quindi potrebbero utilizzare le nostre "emozioni" a loro vantaggio. Penso che un Lumus solem sarebbe l'ideale, almeno per rellentarli, ma lo si insegna al quarto anno. Quindi immagino che potremmo utilizzare uno scudo astronomico sempre che vada ad amplificare la luce. Oppure un grande incendio. Era la sua strategia per sopravvivere quando sarebbe arrivata l'ora? Possibile, ma al momento non gli veniva niente di meglio. Loro sarebbero stati molto più veloci e la sete di sangue avrebbe comunque aumentato la loro sete di morte. Quando ebbe finito rimase semplicemente in silenzio con una grandissima voglia di fumare.
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    La scadenza viene spostata a lunedì sera, accettando una proroga.
    Vedete? Ho anche un cuore
     
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    Jessica Whitemore
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    Le lezioni di Difesa Contro le Arti Oscure riservavano sempre un sacco di emozioni, come per esempio un docente intrattabile, ma insegnava una materia troppo bella per poter dare peso al resto. Sbuffò alla sua risposta, annuendo, ripensando a come formulare la domanda per essere "specifica" come voleva lui. Dunque, si ricorda, no? Maggio, Passaporta, Galles... cose di questo genere. Spiegò quindi, con ovvietà. Insomma, se non lo capiva così... sospirò quando sentì il fastidiosissimo verso dell'adorabile Tortura, quell'affare che tutto era, tranne che una Puffola Pigmea.
    Stava giocherellando con la penna, quando sentì quell'ingiusta punizione nei confronti di Blake. Sollevò la testa, gettando un'occhiata a Blake, che stranamente non aveva colpa. Okay, forse era too much sbuffare durante difesa, ma era altresì vero che Brian fosse fin troppo intransigente. Inoltre dovevano vincerla, quella dannata coppa. Solo lui è capace di toglierci punti perché respiriamo sussurrò a Blake, anche se tanto sussurro non era; insomma non si curò di chi potesse sentirla e chi no.
    Passati i tre minuti, durante i quali cercò di scrivere quante più cose riuscisse, i fogli iniziarono a svolazzare per tornare da Brian, il quale non sembrava intenzionato a correggere proprio in quel momento. Preferì iniziare a parlare e, quindi, alla corvina non restò che ascoltare cosa avesse da dire.
    Sì, in effetti aveva nominato sia la luna che la sete di sangue, se non ricordava male... le occasioni principali durante le quali, i due esseri potevano perdere il controllo ed essere fautori di qualche tragedia. Sì beh si lasciò sfuggire, alzando gli occhi al cielo. Comodo così, è troppo generica come risposta. Come se mille altre creature non morissero, con un proiettile d'argento piantato nel cuore. Aggiunse quindi, stringendosi nelle spalle e lasciando che l'uomo proseguisse con la sua lezione.
    Alla fine, vide il modellino di un castello che manco Dracula, quindi si alzò per eseguire gli ordini e mettersi in fila. La lezione si faceva interessante, chissà cos'aveva in serbo per loro, ma ricordava che ogni singola lezione, fosse sempre fantastica e mai noiosa.
    Come gli altri, mise la mano su quella che, ora era chiaro, era una passaporta che avrebbe portato la classe chissà dove nel mondo, anche se castelli del genere non potevano essere certo ovunque. La classica sensazione la investì, oscurando il mondo attorno a lei per qualche secondo. Strappo all'altezza dell'ombelico ed in un battito di ciglia, i suoi piedi furono di nuovo saldamente ancorati a terra. Si trovavano in un ambiente nettamente diverso dall'aula di Ensor, ma non per quello, meno triste. Fuori era buio e loro si trovavano in un salottino ben poco arredato e a Jess dava impressione di essere estremamente freddo, cosa che venne confermata non molto tempo dopo da una fredda nebbiolina fastidiosa. C'erano diversi strumenti che facevano luce, come per esempio gli affari con i gargoyle che Brian aveva in aula. Magari andavano di moda.
    Sorrise appena alla sua battuta, riflettendo sul fatto che in un posto come quello, non sembrava così impossibile che un clan di vampiri assetati di sangue, potesse uscire allo scoperto e massacrarli tutti. Si guardò ancora un po' attorno, prima che giungesse alla sua richiesta. Beh, non sembrava così tanto difficile, no? Lasciò che parlasse prima Blake, riflettendo su per cosa avrebbe potuto optare lei, che non fosse la luce. Aveva ragione, i vampiri venivano vaporizzati con la luce del sole, ma... non è detto che non ne siano immuni... rifletté ad alta voce, anche se la sua frase non era indirizzata a nessuno. Vampiri molto potenti potrebbero resisterci, eppure... si guardò attorno, meditabonda, cercando una risposta. Certo, non voleva correggere Blake, erano solo pensieri che le erano usciti a voce alta. Poi le venne un'idea. Alzò la mano ed aspettò che il docente le desse la parola. Io invece vorrei parlarle di una loro abilità, ovvero quella del morso. A meno che non si sappiano controllare, non dovrebbero uccidere. Il loro morso, quindi, non fa troppo male e si rimargina senza grossi problemi grazie alla loro saliva, e può creare una sensazione di euforia e dipendenza non dissimile alle droghe. Infatti, come esse, più spesso ne assumi -quindi più volte vieni morso- e più sarai dipendente dal vampiro. Se però a mordere è un vampiro inesperto, l'estrema conseguenza potrebbe essere la morte, se il livello di sangue nel corpo scende entro un certo limite. Spiegò, chiedendosi anche dove l'avesse sentite quelle informazioni. Si ricordava di avere fatto diverse ricerche, tempo addietro, oltre al fatto che le piaceva studiare e avere ampie conoscenze su moltissimi argomenti -incredibile eh, Ste?- e quindi forse lo aveva semplicemente letto in uno dei suoi pomeriggi in biblioteca, passati ad informarsi. Aspettò quindi che il prof desse un verdetto e che anche gli altri, rispondessero.
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    Jesse A. Lighthouse | Prefetto Black Opal
    Sopravvivere ad una lezione di Brian la si poteva considerare un'impresa, ma farlo con in mezzo Blake era qualcosa di titanico, eppure Jesse stava venendo forgiato in quel fuoco per il terzo anno di fila e ormai aveva sviluppato tutta una serie di strategie, che sottendevano anche cogliere i silenzi dell'amico, i ringhi di Tortura e pure quelli di Brian.
    E poi sì, c'era sempre l'arma finale: Erik!
    Jesse sorrise nel vederlo prendere posto e lo salutò con calore, lieto avesse letto il suo messaggio e, data la situazione, fosse giunto in suo aiuto, sicché allungò una mano per carezzarlo sulla mano "Come faccio ad essere solo con amici fantastici come te e Blake?" chiese lui, allungando la mano per cingere Blake, assolutamente sincero in quel che diceva, giacché lui, nonostante tutto, mai avrebbe potuto vivere senza Blake.
    Fece un occhiolino al suo parabatai, poi tese la schiena all'ammonimento di Ensor a Jessica, cosa che lo spinse anche a mordersi il labbro 'Cavolo... oggi è davvero una giornata no' realizzò, avendone conferma quando il docente tolse per uno sbuffo quattro punti a Blake 'Auch... questo fa male...' si disse lui socchiudendo un occhio ed osservando poi un po' perplesso Jessica che cercava di comunicare con Blake 'Ma è matta? Lo vedo solo io che oggi è isterico e non bisogna stuzzicarlo?' si disse lui, mettendosi chino sull'esercizio da fare, che eseguì vedendolo poi volare via nel mentre proponeva una idea folle all'amico di sempre: ritornare ad essere il suo fodero.
    Sorrise della sua risposta e dolcemente cercò di cingerlo, poi, nel mentre Brian iniziava a spiegare, il giovane tentò con la penna di allungarsi fino agli appunti di Erik, e, se non avesse incontrato opposizione, avrebbe scritto in un angolo tre semplici lettere: T.V.B.

    Ben più lettere scrisse per il ragazzo dedicandole a Brian 'Argento uguale lento uguale morto prima' scriveva in maniera abbreviata per risparmiare tempo, del resto il docente non era di molte parole, ma sapeva dosarle con cura, condendole con un enorme pragmatismo che richiedavano da parte dei ragazzi, comunque, una vera comprensione di quanto detto per produrre appunti efficaci, e lui ce la metteva tutta per produrre qualcosa che potesse tradursi in un voto decente, anche se ad un certo punto dovette alzare gli occhi al cielo 'Ma anche Jessica, che cazzo c'ha oggi che deve stuzzicare Ensor? Ma non lo sa che non si stuzzica l'ensor che non toglie punti?' si disse lui, evitando di farsi facepalm solo perché non intedeva dar pure lui ragioni per perder punti.
    Si alzò come tutti alla vista della passaporta, lasciò passare Erik e quindi anche Blake, avanzando dietro di lui e cogliendo l'occasione per riprendere il vecchio discorso "Blake... insomma, è che quando ti tenevo la bacchetta ti stavo sempre incollato... sì, insomma... mi manca star tutto quel tempo con te..." pigolò lui, trattenendo il respiro al momento di prendere la passaporta 'Le odiooooo' pensò quando la toccò come tutti, sentendo quella terrificante sensazione all'ombelico che ancora più che male, gli generava un fastidio viscerale e disgustoso che, all'atterraggio, lo fece barcollare.
    "Uh, sto bene!" precisò lui, rimettendosi ritto ed iniziando a guardarsi intorno, sgranando gli occhi 'Ma... dove siamo?' si chiese lui, guardandosi intorno e notando sia il buio sia la frugale mobilia che aveva comunque qualcosa che ricordava l'aula di Difesa (il che, per Jesse, non era certo positivo).
    Si tenne vicino a Erik e Blake, sollevando un sopracciglio al suo sguardo e volgendo il capo alle parole di Brian, che propose loro un tema per la lezione, che gelò un po' il sangue dell'aspirante marine, anche se mai quanto la sua diabolica risata, cui facevano eco i versi di Tortura 'Oh poveri noi... è Malefico!' si disse, deglutendo a secco, provando qualcosa che non provava da parecchio per Brian: paura.
    Fece un passo indietro, ma lo mascherò come se volesse osservare l'ambientazione, riportando gli occhi al biondo docente solo quando questi continuò il proprio discorso: avevano del tempo, in attesa di qualcosa, sicché avevano modo di parlar di vampiri.
    Blake parlò della luce e dei suoi miracolosi effetti sul vampiro, mentre Jessica dovette un po' opporsi alla sua soluzione con l'incendio, parlando invece di ciò che succedeva se non ti difendevi sufficientemente da un vampiro: il morso.
    "L'incendio comunque non è una pessima idea" si accigliò dunque, alzando la mano ed osservando Jessica e quindi Blake: aveva ovviamente parlato solo quando poté farlo "I Vampiri muoiono sotto la luce solare, ma la loro natura... contronatura li rende fragili in generale agli elementi e agli Incanti Elementali"
    Il giovane abbassò la mano, quindi si schiarì la gola "Un incendio potrebbe spaventarli... parlo sia della magia sia proprio del fuoco... perché loro bruciano molto più velocemente dei normali esseri umani, inoltre questa debolezza vale per tutti gli elementi, per esempio il ghiaccio e il fulmine non provocano solo danni maggiori, ma li paralizzano molto più facilmente... ho letto che i vampiri avrebbero anche problemi con le distese d'acqua estese, ma..." a quel punto storse la bocca "So che da molti è ritenuta una sola leggenda, comunque è sicuramente vero che anche magie acquatiche come lo Spumam Infirmi o l'Aguamenti causano danni maggiori ai vampiri... anche se ovviamente le magie di luce sono più efficaci, ecco... però quelle elementali sanno essere più... versatili... per esempio potrei appunto appiccare un fuoco tra me e il vampiro per scappare... o usare lo Spumam Infirmi per rallentarlo almeno"
    Jesse terminò di parlare, quindi fece un passo indietro, istintivamente, tornando a guardarsi intorno, salvo poi portare lo sguardo su chi avrebbe parlato dopo di lui, sentendo improvvisamente freddo, cosa che rilevò solo a livello inconscio, tanto che si mise a braccia conserte per disperdere meno calore.
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    Erik Foster | Ametrin | III anno
    Frequentare una lezione di Ensor era un po' come attraversare un campo minato: fatale per la maggior parte degli studenti, ma chi aveva imparato come comportarsi in determinate circostanze poteva sperare di salvarsi. Quando il profondo sospiro di Blake riecheggiò nell'aula, Erik sentì freddo. Ora lo ammazza. E invece no, se la cavò con dei punti tolti alla casata. Ciò fu un bene per il suo amico, ma detto in tutta sincerità Erik non avrebbe mai accettato di far perdere dei punti alla propria casata.
    A ogni modo i compiti vennero ritirati e fu allora che notò la scritta di Jesse sul proprio foglio. Un sorriso crebbe sul volto dell'ametrino e ricambiò il favore, scrivendo su quello del parabatai TV1KDB4EVER! con tanto di sorriso. Sì, quello stesso sorriso che poi scomparve quando Jessica rincarò la dose. Sì, beh, ecco, quantomeno sono felice che gli ametrini non diamo ulteriori spunti a Ensor per innervosirsi.
    Al nuovo ordine del docente, Erik non esitò ad alzarsi in piedi, salutando per un breve secondo Tortura e toccando poi la passaporta. Percepì il tipico strappo all'altezza dell'ombelico, ritrovandosi poi in una location non poi così diversa dalla precedente. Spero solo che non facciamo qualcosa legato ai lupi mannari. Si ritrovò a pensare, piuttosto preoccupato. Mentre il resto della classe si recava in quello spazio, il moro notò Blake avvicinarsi. Amicone, dopo questa lezione di andrebbe di prendere una cioccolata calda con me e Jesse? Fu allora che ruotò lo sguardo verso il parabatai. Sì, insomma, se non hai da fare. Credevo che potremo portare anche i nostri cuccioli. Diamine, anche l'ultimo studente passò la passaporta e quindi sopraggiunse nuovamente il momento di far silenzio.
    Il motivo per cui erano stati condotti fin lì era difficile da dire. Era un'ambientazione assai comune per diversi esseri, tuttavia era certo che qualunque cosa ci fosse non sarebbe stata affatto amichevole. Una nebbia cominciò a innalzarsi e il freddo l'avrebbe costretto a tremare se non fosse stato per il gene della licantropia dentro di sé.
    Quando tutti terminarono di parlare, toccò a Foster alzare la mano. Anche io vorrei parlare di alcune loro capacità: possiedono una forza e una velocità impareggiabile per un comune mago. Voglio dire, se mai dovessimo approcciare uno di loro è assolutamente sconsigliato un approccio fisico, poiché sarebbe una sfida persa già in partenza. Si strinse le spalle, avanzando di un passo verso il docente. Nonostante quanto detto, è necessario specificare che le caratteristiche dipendono in parte anche dalla conformazione fisica dell'essere umano. Voglio dire, se a causa di un morso dovessi diventare un vampiro, comunque la mia forza sarebbe molto più limitata rispetto a quella di un vampiro che una volta era un comune denrisiano adulto.
    Sperando di essersi espresso al meglio fece silenzio, permettendo alla lezione di proseguire.



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    Brian Ensor | Docente DCAO
    Uno sguardo terribilmente annoiato venne rivolto a Jessica quando questa specificò meglio la domanda che tentò di fare pochi istanti fa. Con la sua solita compostezza spostò lo sguardo verso di lei e fece una piccola pausa per assaporare un minimo istante di silenzio. Molto bene, quel cadavere. No, in nessun modo è collegato a questa lezione. Ho ottenuto un permesso dal Ministero per recuperare delle ossa di ignoti morti da più di trent'anni. Il motivo per cui tali ossa servivano erano la preparazione di un particolare rito, ma questi dettagli erano privati e i suoi studenti non avevano motivo o diritto di saperne di più.
    Raccolse così i compiti che diede da fare e proseguì con la spiegazione, salvo poi fermarsi nuovamente di fronte alla signorina Whitemore. Non solo aveva alzato gli occhi al cielo durante la spiegazione, ma intervenne anche senza aver alzato la mano e nel suo solito modo di fare. Brian non rispose. La osservò per pochi istanti, battendo poi con forza un pugno sulla cattedra in legno. POSSIBILE CHE UNA PREFETTA NON SAPPIA COME PARLARE IN UNA MIA LEZIONE? Aveva sbottato. Alzò entrambi i palmi in direzione degli studenti. Il dubbio è lecito, ma chiarisco per l'ultima volta come io non sia un vostro amico, ma un vostro professore. Non mi interessa come vi comportiate fuori dalla mia aula, ma nelle mie lezioni è obbligatorio utilizzare un linguaggio appropriato. Non vi sta bene? Perfetto, ma allora peccate di materia grigia. Siete al terzo anno e nessuno vi ha obbligato a seguire il mio corso.
    Scosse rapidamente il capo. Altri cinque punti verranno detratti dai Black Opal nella speranza che la signorina Whitemore possa apprendere come intervenire in modo appropriato durante una spiegazione. Infine, detrarrò sempre da quella casata un ulteriore punto, poiché la mancanza giunge proprio da uno dei due prefetti che la dovrebbe rappresentare al meglio. Era stufo dell'atteggiamento di sfida dei suoi studenti. Prese un attimo per calmarsi. La colpa in fondo non era la loro, ma dei suoi docenti estremamente più permissivi che nel corso degli anni li avevano educati male, garantendogli tipologia di diritto senza insistere sui loro doveri. E di fronte a me ho mezzo corso di Duello e Agonismo, voglio vedere se si comportano così al Ministero o alla Lega dei Duelli che fine fanno. Risponderò ora al dubbio della signorina Whitemore che, nonostante tutto, non è banale. E' vero, innumerevoli creature morirebbero a seguito di un proiettile d'argento piantato nel cuore, ma son altresì innumerevoli quelli con una pelle o una corazza così dura da impedire ai proiettili di perforarli oltre un certo limite. I lupi mannari, devo dire, sono al limite tra una categoria e l'altra. Dipende dal lupo mannaro e dalla sua prestanza fisica.
    Chiarita la domanda l'intera classe si spostò nel castello gotico in cui li avrebbe attesi la prova pratica. Per prendere tempo pose ai suoi studenti un ulteriore quesito e tutti risposero più o meno correttamente. Barnes. Coinciso, semplice, pratico: buona risposta da parte sua. Cosa. Stava. Accadendo? Davvero Ensor aveva fatto un complimento a Barnes per la sua risposta? Effettivamente sì, un po' a dimostrazione che anche chi pareva irrecuperabile con il dovuto impegno era in grado di raggiungere dei risultati. Lighthouse, un piccolo appunto che però non cambia la mia opinione sulla sua risposta: dipende dal vampiro in questione. Ci sono molte variabili da considerare, ma se avete intenzione di usare magie elementali il mio consiglio è optate sempre per il fuoco a meno che il vostro intento non sia quello di rallentarlo, ma allora vi direi che con una buona strategia un incantesimo vale l'altro.
    La nebbia intanto si stava facendo sempre più fitta e alta dietro alle spalle del docente, dopodiché anche lui venne investito dal freddo e un sadico sorriso si dipinse sul proprio volto.
    Direi che è arrivata l'ora di iniziare. Ciò che dovete fare è estremamente semplice: uno alla volta partirete da questo punto e il vostro obiettivo è arrivare alla Sala da Ballo situata al piano superiore. Non avrete con voi una mappa, dovrete fidarvi unicamente del vostro intuito e nell'ipotetico caso in cui doveste incontrare degli ostacoli - suvvia, credevate davvero che si trattava di un'eventualità così ipotetica? - potrete utilizzare qualunque magia conosciate per superarli. Io sarò già lì e monitorerò le vostre prove grazie a uno specchio. Se guardate bene intorno a voi vi accorgerete che ci sono tanti gargoyle quanti siete voi con un braciere acceso. Ogni volta che qualcuno supererà o fallirà la prova vedrete un braciere spegnersi e ciò darà il via a un altro studente di cominciare la prova. Tutto chiaro? William Logsong, lei sarà il primo a cominciare. La sua prova partirà ora. Il docente si smaterializzò e il dioptase del terzo anno varcò il grande portone che era alle spalle di Ensor. Tutto era incredibilmente calmo, poi sentiste le sue urla più atroci e nel giro di pochi minuti un braciere si spense. Avanti il prossimo.



    RevelioGDR


    Ragazzuoli, benvenuti in questa bellissima prova pratica.
    Ciò che dovrete fare è estremamente semplice: raggiungere la Sala da ballo al piano superiore. Non avete una mappa, quindi dovrete andare a tentoni. Vi chiedo di far un post autoconclusivo, quindi riuscirete ad arrivare senza problemi alla fine, però nel farlo dovrete per forza di cose confrontarvi con lui e sarete liberi di muoverlo a vostra descrizione. Le uniche linee guida che avete su di lui sono le seguenti: è terribilmente spaventoso e aggressivo, non esiterà ad attaccarvi e per quanto possibile vi renderà la prova un inferno <3
    Per correttezza ricordo a tutti che per quanto riguarda la prova pratica buona parte della mia valutazione dipende dalla descrizione delle sensazioni ed emozioni dei vostri personaggi coerentemente con ciò che sta accadendo e uno scontro credibile (niente trasfigurazione del vampiro in una paperella di gomma, insomma).
    Scadenza per postare: Venerdì alle 23:59
     
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    Guardò Jessica quando gli rivolse la parola e scosse il capo. Non è aria per nessuno oggi! e detto questo rimase semplicemente in silezio ad ascoltare la spiegazione. Non disse nulla e sorrise appena ad Erik ed alla sua proposta di andare a prendere una cioccolata calda con loro. Certo!Sarebbe un piacere! Nei confronti di Erik c'era sempre qualcosa di contrastante, era impossibile non adorare quel ragazzo ma era anche altrettanto impossibile per Blake non odiare il ruolo principale che lo stesso ricompriva nella vita di Jesse, ma ancora una volta prevaleva l'affetto che aveva nei confronti del moro visto e considerato che comunque, lui, nei confronti di Blake, non si era mai messo in una posizione di superiorità. Quando il suo stesso professore ebbe quella reazione alle cazzate di Jessica, Blake non fece altro che sogghignare. E poi non hanno scelto me come prefetto perchè non rispetto le regole! Complimentoni per la vostra scelta! Pensò rimanendo sempre in silenzio, aveva capito che davvero in quella giornata non era aria e comunque il fatto di non essere prefetto non lo disturbava affatto, forse non aveva neanche mai pensato a quella possibilità, solamente che, ancora una volta, lo faceva ridere il fatto che alla fine, forse la scelta era stata fatta con troppa leggerezza! Adorava comunque Jessica, non a caso la guardò fulminandola, si avvicinò di nuovo a lei. Smettila di fare la cogliona o ti leverà anche quello stupido stemmetto che ti piace tanto. Se fai così non dimostri di essere intelligente ma solamente una stupida ragazzina che ama mettere le tette al vento. Lo sussurrò talmente tanto piano e talmente tanto vicino all'orecchio di Jessica che forse non avrebbe compreso neanche lei cosa stesse dicendo. Il punto per Blake non erano i punti della casata, il problema di Blake era che odiava fare brutta figura davanti a persone che stimava e fare una pessima figura davanti ad Ensor era qualcosa che lo rendeva irrequieto. Una volta oltrepassata la passaporta e di conseguenza entrati in quel castello da brividi ma assolutamente fantastico e irreale, Blake rispose a quella domanda cercando di essere il più coinciso possibile, si perchè sapeva che a Ensor non piacevano gli sproloqui troppo lunghi sia perchè lui non era da grandi discorsi in quei momenti. Preferiva molto di più rispondere e dire una cosa che dirne tremila e girare intonro alla risposta che doveva dare. Ma dopo che diede la sua risposta e sentito quello che la stessa prefetta rispose, stava per dire qualcosa ma quello che disse il professore fece in modo che almeno 4 studenti che stavano vicino a Blake dovessero spostarsi per quanto il suo ego si stava gonfiando. Ensor non manifestava mai gioia o comunque assenso per nessuno, ed il fatto che lo stav facendo proprio per lui lo aveva fatto elevare in una maniera spropositata quindi, decise di rimanere in silenzio e beatarsi di quei complimenti che detti da uno come lui erano qualcosa di estremamente raro e prezioso. Sorrise appena di se stesso e spontaneamenti si voltò verso Jesse come per dirgli: hai visto? Sono un grande e lo pensa anche Ensor! Si certo un pò too much ma comunque si parlava di Blake Barnes e quello che aveva detto Ensor era meglio di qualsiasi cosa. Fece un respiro per concentrarsi e questa volta lo fece in maniera silenziosa. Doveva imparare il più possibile da tutto quello oppure si sarebbe trovato a stare sempre sotto le gonnelle di qualcuno di più forte di lui. Si morse appena il labbro sentendo la spiegazione. Quindi dovevano arrivare ad una sala, dove c'era già lui ed avrebbero trovato degli ostacoli. ipoteticamente un cazzo di niente prof. Chissà come ha intenzione di metterci alla prova! Pensò impugnando la sua bacchetta e mordendosi il labbro quando sentì l'urlo di quel ragazzo e poi ancora spegnersi una fiammella. Toccava a lui e non sapeva esattamente cosa potesse aspettarsi, ma era Ensor ed aveva chiesto come, secondo loro, potevano sopravvivere a dei vampiri. Quindi, di conseguenza c'era da aspettarsi o una simulazione di combattimenti proprio con queste creature oppure...ma no... impossibile non ci metterebbe mai così in pericolo e non tanto per noi ma per non rispondere a Victoria con tutte quelle scartoffie. Con questi pensieri troppo ottimistici in testa entrò in quello che era un portone e cominciò a camminare. Lumus sussurrò cercando di vedere almeno dove potesse andare, infondo non avevano una mappa, ma il professore era stato chiaro: c'era un piano di sopra quindi la cosa più logica da fare era cercare delle scale per accedere al piano di sopra. Si guardò intorno cercando sempre bene di memorizzare l'ambiente in cui era fino a quando non sentì qualcosa dietro di lui, si voltò di scatto. Era esattamente come pensava. C'era un ostacolo e ci sarebbe stato un ostacolo molto, ma molto difficile da superare. Dietro di lui però non c'era niente, un altro fruscio, questa volta nella parte opposta. Odio chi fa i giochetti. Lo disse ad alta voce, odiava davvero le persone che non si mostravano ed odiava profondamente i codardi. Odi i giochetti perchè non sei in grado di gestirli, oppure perchè hai dannatamente paura? la sua voce risuonò nel corridoio, ma era totalmente calma, come se davanti avesse un agnellino da sgozzare. Blake puntò la fioca luce che fuoriusciva dalla bacchetta granzie al suo lumus verso la voce e ne scoprì dei denti ben affilati ed un uomo posato vicino ad una finestra che lo guardava tranquillo. Aveva i capelli corti ed era vestito bene, vicino la bocca aveva un guizzo di sangue. Blake lo vide leccarsi le labbra e il suo stomaco tremò nel profondo delle viscere. Non aveva mai visto un vero vampiro assetato di sangue, si era sempre limitato alle serie tv e si era sempre fatto forte su come uccidere e fare, ma in quel momento si sentiva solamente un ragazzino di 18 anni in balia di un cazzo di serial killer e forse uno spicopatico seduto su di una poltrona rossa di velluto con delle pop corn in mano che si gustava la scena. porca puttana peggio degli hunger games! pensò prima di fare un passo avanti. Aveva una strategia? Ovviamente no, come sempre agitava d'istinto. Sapeva solamente che non aveva nessuna intenzione di morire ne tanto meno voleva davvero uccidere quel tizio, anche perchè, parliamoci chiaramente non ci sarebbe mai riuscito. L'uomo era troppo veloce e sicuramente stava fiutando la sua paura che seppur non trapelava dal suo viso, si sentiva lontano un miglio. Era una persona impavida, coraggiosa e sicuramente con un senso spiccato del suicidio, ma Blake teneva a far bella figura con Ensor quindi doveva arrivare a quella sala da ballo con meno graffi possibili e no. NOn avrebbe mai urlato come una ragazzina come aveva fatto il suo compagno precedente. Si morse il labbro. Hai perso la lingua oppure stai cercando un modo di scappare. Beh, se stai vagliando la seconda opzione mmmm cambia strategia! Ed in pochissimo tempo, forse in un secondo se lo ritrovò davanti. Lui aveva fatto solamente un passo invece il vampiro ne aveva fatti troppi raggiungendolo a pochi centimetri dal suo volo. Non ho perso la lingua e non sono uno che scappa. Questa volta fece un passo indietro, e la bacchetta venne puntata direttamente verso il petto del vampiro. Solis Apex! lo dissecon fermezza sapeva che tale maggia era proprio per rallentare e far del male ad un vampiro, ma quel coso era troppo veloce e di conseguenza mentre lui finiva una parola lui si era già spostato. Non ci siamo biondino. Sei lento! E senza neanche pensarci due volte gli arrivò un calcio dietro la schiena che lo fece semplicemente piegare. Sei lento e prevedibile esattamente come tutti i ragazzini della tua età. Ma ame piace la carne tenera! Aggiunse poi tornando di fronte ad un Blake piegato, che dop aver sputato per terra si rialzò. Hai ragione, sono lento, scontato e non sono un cazzo di assassino!Ma... carne tenera? Chiese poi guardandosi intorno, combattere con lui era sciocco, anche perchè aveva ragione, non aveva nessun tipo di possibilità di batterlo, ma se aveva imparato una cosa in quello scontro che aveva avuto con Phil, era che doveva giocarsi le sue carte bene e quando il bersaglio era troppo forte, allora bisognava essere più furbi e non giocare di forza. Si guardò ancora intorno, c'erano delle tende, guardò ancora il vampiro. Sai cosa odio tanto oltre che i giochetti? Sono gli esseri codardi che non fanno altro che dire Bla bla bla. Tu sei lento, tu sei solo un adolescente, tu sei questo e tu sei quello. é una vita che mi sento dire queste cazzate! Non era uno che si dava per vinto e poteva prenderne tante, ma veramente tante ma non si sarebbe piegato. Sapeva che il vampiro stava sicuramente utilizzando neanche un terzo della sua forza ma...Incendio! la bacchetta era rivolta sicuramente verso il tendaggio polveroso, che presero fuoco, Blake cercò di farlo con tutte le tende del corridoio. ReductoE se il suo piano fosse funzionato almeno una di queste tende sarebbe andata completamente contro il vampiro. Ovviamente si giocava sull'effetto sorpresa e sopratutto sul fatto che doveva semplicemente rallentarlo. NOn poteva mirare direttamente a lui, sapeva che non lo avrebbe preso neanche se fosse stato il più veloce umano del mondo ma quella poteva essere una buona strategia. Una volta che le tende infuocate arrivarono verso il vampiro, Blake si rese conto che anche quella strategia stava fallendo miseramente. Sentì le risate malvagie del tizio. Il panico cominciava a farsi strada nei suoi muscoli e la mano stringeva ancora di più la bacchetta. Lo stava insultando, lo stava deriderendo e si stava divertendo con lui. Tutte cose che rendevano Blake Barnes instabile, impulsivo ed assolutamente pericoloso per se stesso e per tutto il castello. ADESSO BASTA!Stai scappando vieni qui ed affrontami come un cazzo di uomo, oppure quando sei morto è morto anche il tuo coraggio?Sei diventato forse un succhiasangue senza palle? Era tipico di Blake innervosirsi quando non aveva possibilità di vincere e quindi nulla da perdere e sfidare il suo avversario, infondo aveva fatto la stessa cosa con Naga! Ma questa volta non c'era nessuno a tenerlo buono e l'unica cosa che ottenne fu un pugno in pieno stomaco, senza il minimo sforzo e sopratutto con una risata di mezzo. Il vampiro non era stupido e la sete di sangue stava aumentando sempre di più. Quando il tizio con i denti affilati fu abbastanza vicino, Blake si prese il pugno allo stomaco ma afferrò il suo braccio e senza pensarci due volte Solis Apex!. Questa volta lo colpì, ne era sicuro. Il tempo di fare un respiro, il vampiro era semplicemente e leggermente più debole. Incendio! Lo disse di nuovo e questa volta fece in modo di accerchiare il succhia sangue con un incendio degno di un piromane e l'unica cosa che fece fu. Ricordati il mio nome: Blake Barnes. E senza ulteriori indugi corse verso la fine del corridoio prese le scale, e senza pensarci gli scappò un impedimenta preventivo verso l'ignoto e finalmente vide la sala da ballo. Ecco Sapeva che aveva fatto tutto quello con una forte agitazione addosso, sfrontatezza e sicuramente astio. Odiava chi rideva di lui, non aveva provato a dare fuoco ad un ragazzo all'evento di natale per quel motivo? Perchè con il vampiro poteva essere diverso? Morire non era mai stata una sua opzione ed inoltre aveva ricevuto un complimento da Ensor, quindi si sentiva più forte, e sprezzante del pericolo.
    Il braciere si spense ed un altro studente poteva cominciare la sua prova. Blake era nella sala da ballo.
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    Per il modesto temperamento dell'ametrino quella sera il professor Ensor era un pelo più nervoso del solito. E stanno continuando a farlo innervosire. Per un secondo si chiese se forse non fosse giunto il caso di far qualcosa. Già, ma cosa? Di certo non poteva prendere parola per dir ai propri compagni come comportarsi, tantomeno mettersi in cattiva luce di fronte a Ensor. Insomma, farlo era come sottolineare che magari i suoi amici avrebbe dato più retta a lui che al loro docente che durante le sue lezioni era una vera e propria autorità da rispettare.
    In Transilvania c'era qualcosa di estremamente funesto nell'aria, tutto sembrava troppo calmo, tranquillo. Poi Brian fece un apprezzamento sulla risposta di Barnes. Erik spalancò la bocca. ACCIDERBOLINA, QUALCUNO CI SALVI! L'APOCALISSE HA AVUTO INIZIO! Si guardò rapidamente intorno mentre il docente spiegò la prova, materializzandosi dopo pochi istanti e lasciando partire il primo studente. Non trascorsero più di cinque minuti prima che lo percepì urlare, seguito poi dallo spegnimento del braciere di un gargoyle. Poveri noi, chissà quale creatura ha liberato per il castello.
    Secondo voi si tratta di dissennatori? Domandò ai presenti, scuotendo poi il capo. Blake era andato e dopo un tempo più lungo rispetto all'altro suo compagno un altro braciere si era spento. Ora vado io. Sentenziò, varcando la porta. Se non dovessi tornare sappiate che vi voglio bene, lascio i miei cuccioli a Jesse, i pigiamini morbidosi a Blake e agli ametrin la collezione di peluche. Ok, stipulato il testamento richiuse il grande portone in legno e impugnò la bacchetta. Lumos! Intorno a sé ci fu luce, peccato però che a tratti veniva mitigata dalla nebbia perpetua. Devo raggiungere la Sala da Ballo. Disse a voce alta, quasi come volesse imprimere nella mente quella informazione mentre passo dopo passo raggiunse quella che parve essere la cucina. Sì, ci sono taglieri, coltelli, salumi appesi e un gigantesco camino. Proseguì nell'ombra, avanzando verso un lungo corridoio mentre addosso si sentiva l'orribile sensazione di essere osservato. Professor Ensor? E' lei? Nessuna risposta e l'ametrino giunse a un bivio. Proseguì a destra, udendo poi un cigolio del legno sottostante. Non era solo. S-s-so c-che c'è qu-qualcuno! E-e-sci fuori! Fu questione di un attimo. Uno scatto e una figura mai vista prima si palesò di fronte agli occhi dell'ametrino, colpendolo in pieno petto da un pugno così poderoso da farlo schizzare in aria, scaraventandolo circa tre metri più lontano dal punto in cui stava. Si sentì mancare il fiato. Cavolo è forte!
    Lentamente si avvicinò: occhi intensi, capello biondo, canini aguzzi e pelle pallida come la neve. Sei un v-v-va-va-va-va-va- Vampiro? Il moro annuì mentre l'essere lo colpì con un calcio facendolo allontanare di altri due metri. MA ENSOR CI HA DETTO CHE NON C'ERANO VAMPIRI. CI HA DETTO UNA BUGIA, NON SI FA! Scosse il capo. Incendio! L'incantesimo venne scagliato contro un tappeto che prese fuoco, creando così una sorta di barriera tra lui e il vampiro che in quel momento non avanzò.
    Impiegò circa tre minuti il prefetto per rimettersi in piedi. Epismendo! Voleva lenire il dolore causato dai colpi del vampiro, per poi proseguire il suo percorso verso l'ignoto. Ho un'idea! Homofiguro! Era l'incantesimo usato durante i suoi esami M.A.G.O. e oramai era fiducioso sul buon esito di quella magia. Le braccia di Erik divennero piccolissime, il corpo si restrinse e un leggero dolore venne causato all'altezza delle spalle. Divenne un corvo che battendo le ali, tentativo dopo tentativo, riuscì a trovare le scalinate che portavano al piano superiore. Le percorse al massimo della sua velocità, salvo fermarsi quando al termine di esse c'era il vampiro ad attenderlo. Dovevi scegliere un animale più pericoloso. Venne acciuffato per le zampe e messo a testa in giù. Tentò di divincolarsi, tuttavia era uno sforzo vano. Accipicchia! Finite Incantatem!
    Tornando umano riuscì a liberarsi, così ne approfittò per assestare un rapido calcio contro il vampiro, tuttavia questo lo incassò senza fare una piega. MAMMINA! Con un movimento repentino tentò un contatto con la sua bocca e il collo del ragazzo, tuttavia questo allontanandosi riuscì a scarpare l'attacco. P-potevo rimanerci! E se morivo? Cosa succede se un licantropo diventa vampiro? Perdindirindina, dovevo chiederlo a Ensor! A ogni modo all'incredulità subentrò l'istinto di sopravvivenza che lo spinse a fuggire. Forse questa prova era meglio con la luna piena. Si ritrovò a pensare, guardandosi poi intorno. Farfallus Explodit! Le innumerevoli farfalle non parvero ferire granché il vampiro, tuttavia quello non era l'obiettivo di Erik. Voleva prendere tempo per poter fuggire. Farfallus Explodit! Oramai aveva il fiatone, le gambe erano stanche e cominciava a chiedersi per quanto tempo avrebbe retto. Farfallus Explodit! Aprova porte, si ritrovava in stanze dall'arredamento gotico, ricche di arazzi importanti. Bombarda! L'incantesimo offensivo venne utilizzato con la funzione di far esplodere le farfalle ancora non implose e generar un fascio di luce a grappolo che permise a Erik di aprire anche quell'ultima porta e di ritrovarsi nella Sala da Ballo. Ora era al sicuro.




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    Ascoltò la risposta del docente senza più replicare, salvo poi lasciarsi sfuggire un commento durante la spiegazione. Non era errato, eppure dovette ammettere che forse, fatto in un modo diverso, avrebbe ottenuto risultati ben migliori.
    Sobbalzò sentendo il rumore del suo pugno sulla cattedra ed il suo tono di voce alzarsi. Non si ricordava se lo avesse mai sentito alzare così tanto la voce e non era nemmeno sicura di voler ripetere quell'esperienza, quindi non si lasciò sfuggire un fiato neanche quando detrasse altri punti ai Black Opal, anche se avrebbe voluto contestare. Era certa, però, che questo avrebbe portato alla detrazione di ulteriori punti e non aveva proprio intenzione di finire in fondo alla classifica, né tantomeno che l'uomo prendesse qualche provvedimento peggiore, come escluderla dalla squadra di Quidditch. Quella è una coppa che voleva assolutamente avere, ancora più di quella delle case.
    La rincuorò solo il fatto che, almeno, non aveva detto una cosa completamente stupida, altrimenti avrebbe perso quei punti proprio per niente. Quindi ascoltò quell'ulteriore spiegazione, prima che si avvicinasse Blake e le parlasse. In quel momento, non sapeva se ridere alle sue parole o tirargli uno schiaffo, ma non era il caso di irritare ulteriormente Ensor che già non sembrava bendisposto verso di loro. Non disse nulla, gli rivolse un sorriso tirato, pensando che con lui se la sarebbe vista dopo, quindi presero la passaporta il castello-passaporta per raggiungere il castello in Transilvania, che non prometteva proprio nulla di buono. La porse una domanda alla quale Jess sperò di aver risposto al meglio e senza dilungarsi troppo con aggiunte inutili che, temeva, avrebbero assicurato la rimozione di altri punti. Alla fine, anche tutti i suoi compagni risposero in maniera più o meno accurata e semplice, addirittura Ensor aveva fatto dei complimenti a Blake. Ciò era preoccupante, magari si era concesso uno sgarro perché stava per far morire tutti loro. Dopo che l'uomo commentò la risposta di Jesse, la corvina si rese conto che la nebbia stava peggiorando, così come il sorriso del docente... ed il freddo.
    Il docente iniziò a spiegare loro cosa avrebbero dovuto fare e non osava proprio immaginare che tipo di ostacoli avrebbe potuto pensare Ensor per loro, anche se supponeva non sarebbe stato nulla di facile e velocemente superabile. Ensor sparì ed il primo studente iniziò il suo percorso, ma... delle urla terrificanti arrivarono alle loro orecchie, quasi in concomitanza con il primo braciere che si spense. La ragazza deglutì a vuoto ed aspettò che alcuni suoi compagni partissero e guardò i bracieri finché non si spensero, quindi si preparò per affrontare la prova. Afferrò il catalizzatore tra le falangi, stringendolo e tenendosi pronta a qualsiasi evenienza, dopodiché varcò un grosso e pesante portone, trovandosi in un corridoio illuminato solo da una manciata di torce appese alle pareti. A terra, vi era un malandato tappeto color cremisi, mentre il freddo si faceva penetrante, forse anche a causa della scarsa capacità isolante di quelle pietre usate per la costruzione. Jess mosse qualche passo lungo quel corridoio, notando come in fondo si svoltasse a sinistra dove, presumibilmente, avrebbe trovato le scale per raggiungere il piano superiore. Mosse alcuni passi, all'erta. Era solo questione d'istanti prima che qualsiasi cosa avesse aggredito il primo che ci aveva approvato, sbucasse fuori. Ma non aveva paura, avevano sicuramente affrontato di peggio, dall'inizio dell'Accademia. O almeno, così pensava.
    Fu un attimo. Una folata di vento molto diversa da quelle precedenti, la investì. Socchiuse gli occhi ed in un battito di ciglia, si trovò davanti un uomo. O meglio, un... vampiro. Jess si bloccò, davanti aveva l'immagine di quella pelle diafana e dei canini spiegati in un sorriso ancor più sadico di quello del docente, un sorriso che presagiva morte. Iniziò a sudare freddo, mentre -se possibile- la sua pelle divenne ancora più gelida. Gli occhi chiari dell'essere, erano fissi su di lei. La ragazza era come paralizzata ed era estremamente strano per lei, visto che ai MAGO aveva dovuto affrontare una prova non molto dissimile, sebbene là fossero in un sogno, però aveva affrontato -si fa per dire- un'enorme sfida poco meno di un anno prima, quindi... che cosa succedeva al suo corpo? Perché non voleva reagire? Cercò di muovere alcuni passi all'indietro, finché la sua schiena non si scontrò con il duro legno del portone iniziale, le unghie che graffiavano il materiale alla ricerca di una via d'uscita, mentre alcune schegge le si infilarono sotto la pelle. Lei nemmeno le sentì. Sembrava passata un'eternità, invece non erano che pochi secondi. Ma il vampiro fu su di lei in un attimo. Solo per un miracolo, Jess ebbe i riflessi abbastanza pronti da non farsi cogliere completamente impreparata. Nebulandromeda! Esclamò, nel panico più totale. Disegnò sopra la sua testa, tre cerchi in senso antiorario ed osservò l'uomo, spaventata. Non poteva muoversi finché doveva reggere quella nebulosa luminosa, perciò si limitò a lasciarsi scivolare contro il portone, cercando di elaborare una strategia ottimale, sebbene il suo cervello non collaborasse. I vampiri temono... non si ricordava più nulla, la sua mente completamente vuota ed il panico che la attanagliava fin nelle viscere. Non capiva perché, persino lei era incredula. La luce... temono la luce. Fu il pensiero flash che le venne in mente. Sospirò appena nel vedere il vampiro tentare di toccare la parete dello scudo e poi allontanarsi appena, come se esso l'avesse ferito in qualche modo. Non aveva però tempo da perdere, il vampiro era forte ed avrebbe distrutto presto lo scudo. Lasciò quindi perdere, liberando la strada al vampiro, ma disegnando in fretta un "8" tra loro. Farfallus Explodit! E guardò lo sciame di farfalle, schizzare sul volto dell'uomo, ostacolandogli la vista e dandole un secondo per scattare e superarlo, anche se poté fare ben pochi passi, prima che il mostro si riprendesse. Se lo ritrovò alle spalle in men che non si dica, sentiva il suo fiato viscido sul collo e le sue mani sulle braccia. Il panico stava tornando ad imprigionarla in una gabbia di immobilità, ma doveva avere i riflessi pronti. Sarebbe morta ed Ensor non avrebbe probabilmente fatto nulla per salvare i suoi studenti, perciò doveva usare la testa. Solis Apex! E grazie a questo, l'uomo fu distratto da una forte luce e si allontanò, mettendosi in un angolo buio. Jess non aveva altra possibilità che mettersi a correre ed arrivare alla svolta che le avrebbe fatto trovare le scale. Ma il vampiro era troppo forte, troppo veloce. Le sbarrò la strada, dopo essersi ripreso. Dovrai inventarti qualcosa di meglio. Le disse, crudele, con gli occhi che brillavano, sadici. In un attimo, si ritrovò contro al muro, sicura che sarebbe morta davvero, stavolta. Una risata rimbombò in tutto il corridoio e la ragazza sospettò che sarebbe stata l'ultima cosa che avrebbe sentito in tutta la vita, quando... Accio torcia! Esclamò, facendo in modo che una delle torce appese lungo il muro, uscisse dal suo supporto per volare nelle mani della corvina. Mosse il braccio, avvicinando l'oggetto alla faccia del vampiro che dovesse scostarsi, se non voleva ritrovarsi la faccia in fiamme. Svincolò da sotto le sue braccia e si accostò alle finestre dall'altro lato del corridoio, sperando nella luce solare che, però, era assente per via dell'orario. Merda... mormorò, mentre l'essere già si stava riprendendo. Impedimenta! Urlò, senza badare all'effetto del suo incantesimo, che sperava avrebbe rallentato il vampiro. Spiccò un balzo e riprese a correre, protendendo il braccio armato all'indietro. Incendio! Esclamò, accelerando il passo. Sentiva il cuore in gola che batteva all'impazzata, la milza cominciò a farle male ed il respiro si fece corto. Non aveva mai corso così, ma era in gioco la sua vita e niente avrebbe potuto salvarla. La paura era ormai una compagna fedele della giovane, mentre diverse immagini si susseguivano nella sua mente, incomprensibili. Immagini completamente casuali ma, Jess lo sentiva, avevano con lei qualche legame. Dei volti presero ben presto il posto delle immagini, però erano sfuocati e la corvina non capiva proprio. Obscuro! Esclamò con la voce spezzata, mentre una benda andava a coprire gli occhi del presunto assassino. Si fermò, le gambe che le tremavano e l'impossibilità di correre ancora. Non avrebbe retto, ne era sicura. Così com'era sicura che l'essere stesse solo giocando, con lei. Non ce la faceva davvero più. Il panico e quell'ondata di ricordi prepotenti che non volevano però veramente uscire, uniti alla fatica, la buttarono giù. Cadde in ginocchio e si girò, guardando come l'essere si tolse rapidamente la benda per poi riprendere la sua corsa verso di lei. Era velocissimo, un secondo ed era da lei, ma... BOMBARDA! Esclamò la ragazzina, appigliandosi al muro per alzarsi in piedi. Le gambe ancora tremavano ma non poteva restare là. Mosse qualche passo incerto, mentre l'esplosione divideva lei e l'essere. Reggendosi sul muro con una mano, si allontanò per quanto possibile, ma anche questa volta, il vampiro non si lasciò intimorire troppo dall'esplosione, ricomparendo in mezzo al fumo che essa aveva causato. Spumam Infirmi! Una pausa, breve ma carica di tensione. Spumam Infirmi! Lo ripeté due volte, mentre le bolle viaggiavano verso il vampiro. Il corridoio non era abbastanza ampio perché potesse schivarle tutte, nonostante la sua enorme velocità. Fu inevitabile che alcune bolle lo colpissero, inducendo parzialmente quello stato di fiacchezza e costringendolo a rallentare notevolmente per asciugarsi le parti del corpo colpite. Reducto! Approfittò di questo per colpirlo e scagliarlo via, quindi con un'enorme forza di volontà, riprese la corsa. Mancava poco alla svolta. Dieci metri. Otto metri. Sei metri. Quattro metri.
    Ti sono mancato? Quella voce le gelò il sangue nelle vene, costringendola a frenare la corsa. È ora di smetterla con i giochetti, ragazzina. Ancora una volta, Jess si trovò costretta contro il muro, mentre il vampiro sfoderava nuovamente i suoi canini acuminati, pronto ad affondarli sulla morbida carne del suo collo... ed ucciderla. INCENDIO! L'incantesimo glielo pronunciò con la bacchetta puntata in faccia, non è difficile immaginare cosa successe. Il catalizzatore generò una fiamma proprio in corrispondenza della sua faccia, causando così uno spaventoso urlo da parte del mostro. Jess ne approfittò e schizzò via. Due metri. Un metro. Everte Statim! un ultimo incantesimo che lo avrebbe spinto via, prima di allontanarsi ulteriormente. Girò l'angolo e finalmente si ritrovò sulle scale che l'avrebbero condotta al piano di sopra. Salì i gradini a due a due, sentendo le imprecazioni del vampiro un po' più in basso. Con le ultime energie residue, spinse il portone che la separava dalla Sala da Ballo, ora il cuore le martellava contro le costole. Là, vi trovò alcuni suoi compagni come Erik e Blake, oltre che il docente. Gli occhi scuri della ragazza trasmettevano una paura profonda che difficilmente aveva mai provato. La sua pelle era più bianca di quella del vampiro, non una parola uscì dalle sue labbra. Andò verso il muro e vi appoggiò la schiena, scivolando contro di esso fino a trovarsi col sedere a terra. Si abbracciò le ginocchia e guardò la stanza con espressione vuota. Nella sua mente, niente era chiaro, c'era una gran confusione. Come sempre quando succedeva qualcosa di simile, si sentiva come in un lungo corridoio che culminava in una porta che però non poteva raggiungere. La strada sembrava infinita eppure quando le sembrava di star per afferrare la maniglia, essa spariva in una nuvola di fumo. Si strinse per sconfiggere il freddo, rimanendo là senza parlare a nessuno, nè guardare nessuno. Non le interessava più di aver perso punti, di aver fatto alterare il prof o di qualsiasi altra cosa di irrilevante, almeno in quel momento. Voleva solo che quella giornata finisse il prima possibile e che tornassero al castello. Aveva bisogno di tornare nella propria camera e restare sola. Non riusciva a capacitarsi di tutta quella situazione, ma sia il suo cuore che il suo cervello sembravano voler esplodere nel disperato tentativo di recuperare qualcosa che sì appena sotto la superficie dei ricordi, però ormai era andato alla deriva da diverso tempo. Le immagini ed i volti continuavano a tormentare la giovane.
    Stat scheda Black Opal
    CODICE ROLE © dominionpf
     
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16 replies since 7/11/2020, 20:18   350 views
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