Sussurri voraci

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Morrigan Maverick
Long may I reign!

Gli occhi di Morrigan si gonfiarono mentre le continue contrazioni del diaframma gli diedero la sensazione di star accarezzando il vuoto. La trasfigurazione gli era sfuggita di mano ma prima di chiudere le palpebre il mago riuscì a notare come la danza delle fiamme stesse rallentando. Con un sorriso sulle labbra il mago cadde a terra.
Fu la pioggia a riportarlo tra i vivi. Per un secondo aveva raggiunto il Valhalla, avrebbe potuto giurarlo, ma in quel momento gli sembrava di essere finito all'Inferno. L'emicrania era così intensa da sembrare una corona di spine di ferro arroventate conficcata nel cranio. Morrigan si guardò attorno cercando di fare il punto della situazione e l'unica cosa che notò fu come la sua Drakkar stesse perdendo quartiere.
"Stiamo affondando?" Si domandò osservando le enormi onde penetrare nella Fortezza. Quella visione risvegliò il suo spirito da artigiano e il mago decise di scendere in stiva per cercare di dare una mano. Gli usignoli erano un lontano ricordo e ora il mago poteva dedicarsi a quello che era il suo forte.
L'ex Auror avrebbe percorso la nave studiandone le zone di maggiore criticità. Se qualcun altro nella sua ciurma si fosse occupato della stiva allora lui avrebbe potuto occuparsi degli altri problemi della Fortezza. Una volta raggiunta la stiva avrebbe dunque notato l'abile carpentiera, Calypso, intenta ad occuparsi dell'enorme foro causato dai colpi di cannone. Fortunatamente la ragazza sembrava, per quanto ferita, viva e vegeta.
Sulle labbra del mago comparve un sorriso compiaciuto sebbene le sue sopracciglia si fossero chiuse in un'espressione dubbiosa "Se solo avessi distrutto i cannoni della Poseidon prima... Forse gli uccelli avrebbero potuto aspettare..."
Ma la vita, caro Morrigan, non è fatta di 'se' e questo lo sai. Dunque sorridi e rimettiti in moto. L'ex auror avrebbe aspettato che il carpentiere avesse lanciato il suo incantesimo per studiarne i movimenti. Conosceva il 'Reparo' perché, grazie ai mille errori che lo avevano forgiato, aveva avuto modo di utilizzarlo più volte. Sebbene non conoscesse le Drakkar bene quanto Calypso aveva passato parte della sua infanzia su quest'ultime e dunque avrebbe comunque potuto tentare di aiutarla.
Il mago immaginò che le schegge di legno che avevano invaso la stiva s'alzassero in volo per ricongiungersi lentamente al buco sulla nave. Erano lì, da qualche parte, piccoli frammenti di possibilità. Sua madre gli aveva raccontato che non erano le palle di cannone a ferire i marinai. Bensì l'esplosione di schegge che ne scaturiva dall'impatto. La sua bacchetta puntò contro il buco della stiva e dalle sue labbra fuoriuscì una singola «Reparo»


Ma ciò che avrebbe attirato la sua attenzione sarebbe stato altro: Il più grosso del gruppo aveva proposto di attraversare i confini del mondo. Gli occhi di Morrigan si illuminarono, avrebbe venduto l'anima per scoprire cosa si nascondesse dove nessuno aveva mai avuto il coraggio di mettere piede. Ma poi si accorse del perché di questa scelta. Si guardò attorno e notò i suoi compagni feriti. Il suo corpo aveva subito tante di quelle ferite che gli sembrò di rivivere gli anni passati al servizio del ministero.
«Torneremo indietro se con le riparazioni di Calypso la nave riuscirà a rimanere a galla» Rispose lui «Io non sono uno dei massimi esperti di questi mari. Ma lui si.»
L'ex Auror indicò quel che ne restava del capitano Ludwig «E guardatelo. È stato piegato come il fuoco piega il ferro. Dobbiamo tornare indietro, rassicurare il villaggio, curare quest'anima in pena e fare provviste. Non ho la più pallida idea di quante pozioni contro l'alterazione di status mentali ci siano rimaste. Ma scommetto poche. E in ogni caso non abbastanza.»
Morrigan guardò negli occhi i restanti membri dell'equipaggio sperando di poter nascondere quella scintilla di curiosità che lo avrebbe tradito con estrema facilità «Torneremo indietro ma la nostra non sarà una fuga. Bensì una rincorsa. E solo con le rincorse si possono superare certi ostacoli.»
Detto questo fece spallucce e tornò ad occuparsi della nave ignorando completamente il suicida che stava tentando di riprendere il controllo della nave che l'ex auror aveva semi-distrutto.