Ti va di fare una relazione, solo io e te? [Compito alchimia]

Howard&Jess

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    Aveva dato appuntamento ad Howard quel pomeriggio, per l'esattezza ai Giardini di Pietra. Perché lo aveva fatto? Semplice, avrebbero dovuto svolgere un compito di alchimia per il professor Black. Certo voleva anche conoscere meglio il dioptase perché le era da subito parso simpatico e molto disponibile; quindi perché non prendere due piccioni con una fava? E poi Howard era sempre estremamente bravo in classe e Jessica aveva davvero bisogno di far ritornare la sua media da O a E. Quindi quella mattina, a colazione, si era avvicinata al tavolo dei dioptase -mancava comunque poco all'inizio delle lezioni- e aveva avvicinato il ragazzo, chiedendogli se avesse voglia di fare il compito con lei. Semplicemente. Ma chi avrebbe mai potuto dire di no a Jessica? Nessuno!
    Sì perché anche la ragazza era piuttosto egocentrica, quando ci si metteva. Non ai livelli di Blake, quello mai, ma ne era capace anche lei.
    Quindi, in sostanza, gli aveva chiesto se gli andasse bene trovarsi verso le 16. Era un sabato. Aveva controllato gli orari ma non c'era nessun pomeriggio nel quale i due avessero un'ora buca che corrispondesse; lui -come tutto il primo anno- ne aveva alle 17 il giovedì e venerdì, mentre lei solamente il mercoledì, quindi aveva dovuto arrangiarsi in un altro modo. Certo, avrebbe potuto fare qualsiasi altro giorno dopo le lezioni e farlo dentro -siccome fuori sarebbe stato, se non buio, poco ci sarebbe mancato- ma quel marzo, almeno secondo lei, era abbastanza mite e fuori si stava bene. Poi pensava che un po' di aria gli avrebbe fatto bene! Ad entrambi. E poi se si fossero trovati tipo dopo le lezioni in biblioteca, avrebbero avuto poco tempo prima che essa chiudesse. Alla fine, non aveva nemmeno mai visitato con troppa accuratezza il Cortile di Pietra. Nell'anno e mezzo che aveva frequentato quella scuola, vi erano sempre stati fin troppi avvenimenti che l'avevano distratta da qualsiasi altra cosa, ma in quel periodo era decisamente più tranquilla.
    Uscì fuori, quindi, dopo aver preso il libro di testo ed un quaderno. Decise che avrebbe portato anche Alex, tanto era un bambino abbastanza buono e stare all'aperto avrebbe fatto bene anche a lui!
    Prese una boccata d'aria e si avviò lungo la stradina di pietra. Erano le 15:50. Camminò sul sentiero di ciotoli fino ad arrivare ad una panchina abbastanza lontana dall'ingresso principale dell'Accademia e si sedette, fermando il passeggino accanto a sé. Ormai Alex aveva nove mesi, presto sarebbe stato il suo compleanno e la ragazza aveva già iniziato a pensare a come festeggiarlo. Magari, quando il ragazzo fosse arrivato, avrebbero anche potuto addentrarsi meglio in quel luogo, ma finché non erano insieme, preferiva rimanere abbastanza visibile. Anche perché non aveva il suo numero per dirgli esattamente dove fosse, quindi si limitò ad aspettare.
    Rilassò i muscoli su quella panchina, gettando uno sguardo verso il cielo. Era limpido, il sole splendeva su di loro e sull'Accademia, accarezzandole la pelle con i suoi raggi tiepidi. Sì, si stava proprio bene! Nell'attesa -visto che era arrivata un po' in anticipo- tirò fuori il libro che a sua volta conteneva un foglio con le istruzioni del professore. Avrebbero dovuto sviluppare una relazione su una delle tre parole scelte da Samuel: Maturità, Progresso e Mutamento. Tutte parole interessanti, sicuramente ci sarebbe stato parecchio da scrivere! E poi lei voleva eccellere, così come era piuttosto sicura che lo volesse anche Howard. Sorrise rileggendo quelle righe, guardando poi l'ora. Mancava poco all'orario designato.
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    Howard H. Van Leeuwen
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    Howard si stava recando all’appuntamento che gli aveva dato Jess durante il pranzo con lo scopo di realizzare insieme il compito di Alchimia, che andava per l’appunto eseguito in coppia. Il gesto della ragazza fu particolarmente apprezzato dal fanciulletto che, nella dolcezza dei propri occhioni azzurri e del proprio ciuffo sbarazzino, aveva risposto immediatamente di sì alla proposta della ragazza, particolarmente interessato nel prendere una valutazione degna del proprio curriculum di esclusive E. Non avrebbe accettato di rovinarsi la media, e proprio per quella motivazione aveva già iniziato da molto tempo a pensare un modo per rendere il compito di alchimia il più particolare e completo possibile, cercando di toccare branche magiche, argomenti della materia e cercando anche qualche snodo che potesse ricondurre al vissuto personale, così da rendere il compito davvero unico nel suo genere.
    Un’idea, effettivamente, gli era venuta. Tuttavia l’avrebbe riferita alla ragazza solamente una volta vista e, soprattutto, dopo aver rotto un po’ il ghiaccio. Jess era sempre stata abbastanza gentile con lui, non poteva definirsi il suo migliore amico perché non avevano mai avuto chissà quale conversazione, ma era rimasto particolarmente colpito dalla sua gentilezza di invitarlo alla propria festa di compleanno che si era tenuta qualche mese prima. Da quel momento Howard sentiva che il suo rapporto con la sua compagna avrebbe potuto solo che decollare, dato che comunque lui si sarebbe tranquillamente aperto maggiormente con lei ed avrebbe anche voluto entrare più in confidenza con la stessa. Sapeva che lei avesse un bambino e l’aveva anche visto alla sua festa di compleanno, ed Howard amava i bambini! Erano così teneri e coccolosi, e lui riusciva anche ad entrare facilmente in empatia e comunicazione con tutti loro.
    Camminava con il suo solito modo di fare particolarmente delicato e dolce, che rifletteva alla perfezione la tipologia di persona disponibile ed amichevole che lui era, e portava con sé lo zainetto nero con tante piccole spille molto tenere, alcune con arcobaleni, altre con orsacchiotti, tutte cose molto dolci e zuccherose. Dentro lo zainetto aveva il proprio libro di Alchimia e un quaderno per eventuali appunti, mentre la cosa più interessante era ciò che aveva in mano: un paio di cupcakes fatti da lui tramite alcuni utensili che aveva potuto chiedere in prestito alla scuola, che erano confezionati in una delicatissima confezione di plastica rigida trasparente tendente al rosa. Erano cupcakes con base al cioccolato, frosting alla crema di burro colorata di rosa ed insaporita alle fragole, decorati con sopra una fragolina fresca intinta nel cioccolato al latte e cioccolato alle fragole: un piccolo esperimento che Howard stava sperimentando in quel periodo e che aveva ultimato solo poco tempo prima; a quel punto doveva solo sperare che piacessero a Jessica e di non aver fatto tutto quel lavoro inutilmente. Perché lo avesse fatto era chiaro: voleva riceve più pareri possibili sulle sue doti culinarie, dato che lui amava particolarmente la cucina e la pasticceria, e voleva a tutti i costi sapere se lei vedesse in lui un futuro nell’ambito gastronomico. Howard si vedeva come un pasticcere di fama mondiale con punti vendita di pasticcerie in giro per il mondo, ma sapeva che per raggiungere quello scopo era necessario tanto impegno ma anche tantissima fortuna. Sperava solo di riuscire a realizzare il proprio sogno, che era esattamente parallelo a quello di creare una famiglia felice, una famiglia innovativa e diversa dalle solite: due padri, nella sua concezione, potevano educare così come un padre ed una madre, quindi perché non adottare un bambino, in futuro?
    Svoltato l’angolo, raggiunge finalmente il luogo che era stato designato dalla ragazza come il posto perfetto per l’appuntamento che si erano dati i due, e non appena la vede Howard le saltella incontro con fare gioioso, protendendo la scatola verso di lei e sorridendo a trentaquattro denti. “Buon pomeriggio! Tieni, sono per te, se vuoi puoi farli assaggiare anche al tuo piccolino! E dimmi che ne pensi!” E poi si rivolge anche al dolcioso bimbo, Alex, che era esattamente accanto a lei con il passeggino. Gli sorride, andando a mandargli tanti bei baciotti e passando poi lo sguardo sulla ragazza con la quale avrebbe dovuto svolgere quella relazione. “Beh, come stai? Ho già pensato a quale parola scegliere, per parlare direttamente della relazione che dobbiamo fare! Avevo pensato a mutamento, così da intenderlo sia dal punto di vista alchemico e parlare della macro-tipologia Trasfigurazione, concentrandoci sul fatto che mutino le molecole dell’oggetto di partenza in quelle del prodotto e sul concetto di Trasfigurazione in sé, e poi parlare anche del mutamento di una persona dal punto di vista caratteriale ed emotivo! Così da spiegare come questa parola possa avere vari significati oltre a quello alchemico!” Si ferma per riprendere fiato, andando dunque a sorridere alla ragazza e poi ridendo appena. “Che ne pensi? Ho esposto subito la mia idea così togliamo subito il dente!”.

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    Jessica aveva completamente la mente altrove, persa nei suoi pensieri più profondi, sicché non si accorse di Howard finché non le fu accanto. Alzò lo sguardo sul dioptase e le sue labbra si distesero in un sorriso sincero. Era felice che fosse andato ed era felice di poter sia conoscerlo meglio, sia fare quella relazione con lui. Si spostò per permettergli di sedersi e, contemporaneamente, spostò anche il passeggino così che non fosse d'intralcio e potesse stendere le gambe come voleva. Provò davvero tenerezza per il suo fare così allegro e all'apparenza spensierato. Cioè, magari era davvero spensierato, Jessica non poteva dirlo. Come non poteva dire se in realtà fosse solo finzione per nascondere qualcosa che lo turbava, ma la corvina lo trovava sincero e genuino, ed era felice di più ogni secondo che passava. Con sua sorpresa, il ragazzo le allungò la scatola. La prese dopo un solo secondo di esitazione, chiedendosi cosa vi fosse dentro, ma dalle sue parole, sembrava abbastanza evidente trattarsi di cibo! Era anche ora della merenda, quindi perché no? Buon pomeriggio a te! Esclamò, aprendo la scatola e vedendo dei cupcakes dall'aria decisamente invitante. La fragola posta sopra, poi, con quello strato di cioccolata... avrebbe fatto gola a chiunque. Ne prese uno e lo osservò per qualche secondo. Era quasi un peccato mangiarli, tanto erano belli. Beh, esteticamente hai fatto un ottimo lavoro, complimenti gli disse, sincera, per poi prendere la fragola e avvicinarla ad Alex. Vuoi assaggiare? gli chiese, con un sorrisetto. Chiaramente non avrebbe saputo rispondere sì o no nel concreto, ma allungò le manine verso di lei, quasi a risponderle "certo". La corvina sorrise nuovamente e ne staccò un pezzettino, dandola al figlio. In quei mesi gli stavano crescendo i primi denti -infatti era un supplizio, quando piangeva- ma ad ogni modo gli diede un pezzetto abbastanza piccolo che, anche se non avesse masticato, non sarebbe successo nulla. Poi, il resto della fragola lo mangiò lei. Era davvero, davvero deliziosa. Ma non vedeva l'ora di assaggiare i cupcakes. La fragola non l'aveva fatta lui, ma il resto sì ed era curiosa di scoprire quanto fosse bravo in cucina. Abbassò la carta che ne avvolgeva i contorni e diede un morso. Subito una moltitudine di sapori le esplose in bocca. Sentiva chiaramente la dolcezza del cioccolato usato per la base, ma anche il chiaro sapore della crema e della fragola. Non c'era che dire, era davvero bravo. Ma sono... buonissimi! Esclamò lei, tornando a guardare Howard. Quando avevi intenzione di dirmi che sei un pasticciere così bravo? scherzò lei, ridacchiando. Si sarebbe sicuramente offerta per assaggiare le sue creazioni. Ehi, se ti serve una cavia, io ci sono si propose, sorridendo quando lui si avvicinò ad Alex. Okay, non si conoscevano bene ma le era sembrato un bravissimo ragazzo fin dal giorno della sua festa, quindi non ebbe assolutamente nulla in contrario.
    Dopodiché, il ragazzo iniziò a spiegarle cosa aveva pensato per la relazione. Io sto bene, tu invece? chiese, di rimando. Tranquillo, hai fatto bene e sono assolutamente d'accordo con te. Mi piace la parola "mutamento" e le idee che mi hai portato. Tirò fuori il libro di Alchimia Dici che possiamo arricchire la relazione con qualche tipo di esempio personale? chiese perché lei, di esempi sul cambio emotivo e caratteriale di una persona, ne aveva a bizzeffe. Qualcosa che riguardi anche noi, insomma. Concluse, prima di aprire il libro, ancora abbastanza a caso. Come aveva previsto, sarebbe stato un compito interessante e con il compagno perfetto.
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    Trascorrere del tempo presso le serre di Erbologia era un'attività senz'altro piacevole, tuttavia garantire una presenza costante era più impegnativo di quanto pensasse. Sapeva bene che le pianticelle di limoni che aveva piantato avevano regolare bisogno di lui, però ultimamente aveva fatto due conti: trascorreva un sacco di ore a lezione, poi doveva nutrirsi, a seguire le attenzioni che doveva dedicare alle piante e al suo furetto, infine arrivava subito sera. Il tempo che dedicava alle relazioni sociali si era estremamente ridotto, tuttavia non c'era bisogno di farne una colpa a nessuno.
    Troverò un modo per organizzarmi meglio!
    Fu proprio nell'istante in cui quel pensiero abbandonò la propria mente che gli occhi si posarono su dei coloratissimi cupcakes. MA SONO BELLISSIMI! La sobrietà di Erik non aveva rivali. Si avvicinò a passo lesto in direzione di Jessica e Howard, alzando poi la mano a mo' di saluto. Amiconi miei! Come state? Chiese, passando poi la mano destra sulla spalla del dioptase e facendo un occhiolino alla ragazza madre. Ho piantato dei limoni nella serra e ora sono di rit-EHI! Ma quello è il manuale di Alchimia! Acciderbolina, ancora non faccio la relazione! Posso unirmi a voi? Jessijess, Howy, vi preeego! Fu in quel preciso istante che Erik entrò in modalità cucciolo indifeso. Farò anche io la mia parte, ve lo prometto sulla luce che unisce i nostri cuori! Beh, dal tono che aveva doveva trattarsi di qualcosa di estremamente importante per lui.
    Come aveva fatto a dimenticarsi della relazione di Alchimia? Tra tutte le materie non voleva aver dei problemi nella disciplina del professor Black. Questo aveva sempre un temperamento giusto e cordiale con i suoi studenti e mancargli di rispetto era assolutamente l'unica cosa che voleva. Poi neanche a farlo di proposito non vado neanche troppo bene ad Alchimia. Evidentemente si era dimenticato della sua ultima E, ma questi erano dettagli.


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    Edited by Erik Foster - 26/3/2020, 15:47
     
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    Howard H. Van Leeuwen
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    Lo sguardo del tenero Dioptase era posato sul viso di Jessica, che non appena disse qualcosa a riguardo dei cupcakes che aveva preparato fece immediatamente arrossire Howard in maniera considerevole, spingendolo a sorridere con la solita delicatezza e sincerità che lo contraddistingueva. Howard era un ragazzo particolarmente calmo, lieve, genuino, qualsiasi piccolo complimento ricevuto lo faceva arrossire e lo appagava come non mai. Se non altro aveva scoperto che effettivamente qualche competenza in ambito culinario la aveva, considerando quanto i cupcakes fossero piaciuti sia a livello estetico che dal punto di vista del gusto vero e proprio. Si portò una mano nel ciuffo che dominava, spettinato, i suoi capelli, andando successivamente a rispondere alla ragazza e rimanendo piuttosto allegro nei confronti di lei. “Sono davvero felice che vi siano piaciuti! Se ti servisse una torta per il compleanno del piccolino, beh, sai a chi rivolgerti!” E mentre stava per continuare l’esposizione del lavoro che aveva già praticamente in testa, ecco che spuntò fuori Erik con la sua inconfondibile allegria, facendo dei complimenti ai cupcakes e rivelando particolare entusiasmo nel suo tentativo di unirsi ai ragazzi nel compito di Alchimia. Howard accennò un sorriso, dopotutto Erik non gli aveva mai fatto nulla di male ed era sempre stato un ragazzo tanto simpatico e dolce, motivo che spinse Howard a rispondere affermativamente alla richiesta avanzata. “Beh, per me va bene! Tre è meglio di due, no? Tu che dici, Jessie?” E si rivolge a Jessica, riproponendo nuovamente un sorriso nei confronti della ragazza.
    Iniziò a tentare una soluzione sostitutiva al proprio piano di compito, ma in ogni caso cercò anche di accogliere le idee di Jessica e di integrare anche Erik, parlando in maniera molto più approfondita del progetto che aveva in mente. “Mi piace molto la tua idea, Jess, quindi per me si può inserire nella tabella di marcia! Erik, ti spiego meglio a cosa avevamo pensato.” Ed ecco che, dal proprio libro di Alchimia, tirò immediatamente fuori un pezzo di carta sul quale aveva redatto una meravigliosa scaletta ordinata di quello che avrebbe dovuto fare insieme a loro, accennando successivamente un sorrisetto. “Ho preparato qui una prima bozza della scaletta da seguire. Avevamo pensato di parlare del mutamento, e dunque di iniziare il compito con una introduzione esauriente di cosa si intendesse con la parola stessa.” Passò poi la propria penna nella parte del ‘corpo centrale’, che prevedeva alcuni punti che dovevano essere sviluppati. “Nel corpo centrale invece avevo pensato che potremmo parlare delle varie sfaccettature del mutamento! In primo luogo di trattarlo in ambito magico-trasfigurativo ed alchemico, essendo un compito di alchimia, ma parlando anche del mutamento personale – inteso come cambiamento di se stessi a livello psicologico – e del mutamento in natura tramite il fenomeno della metamorfosi di alcuni animali, come i bachi da seta, e delle mutazioni genetiche.” Aveva parlato tutto d’un fiato, motivo per il quale si fermò qualche secondo anche per osservare se i suoi compagni fossero d’accordo con la propria idea, riprese poi nell’esprimere meglio anche la conclusione del lavoro che aveva progettato. “Come conclusione, come ha adesso proposto Jessica, secondo me potremmo mettere alcune nostre esperienze, impressioni e considerazioni in merito all’argomento, così da rendere l’elaborato unico per via della sua intensa personalità.” Accennò un sorriso ai due ragazzi, per poi chiudere il libro e grattarsi appena il capo. Si schiarisce la voce, e poi riprende a parlare con loro due. “Se avete altre idee esponetele pure, possiamo cercare di integrarle e metterle insieme per migliorare il tutto! Poi dobbiamo anche pensare a come dividerci il lavoro, ad esempio a me andrebbe di occuparmi della parte magico-trasfigurativa! Ma se preferite farla voi, nessun problema!” Howard era davvero molto carino e disponibile, e non avrebbe certamente imposto le proprie decisioni con crudeltà: avrebbe ascoltato tutti e sarebbe giunto ad una conclusione comune che permettesse di coniugare le idee dei tre ragazzi e unirle a mo’ di collante.

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    Howard le piaceva davvero; era un ragazzo dolce, simpatico e sicuramente molto intelligente. Poi essendo anche bravo in cucina... beh, onestamente era una qualità che Jess apprezzava molto nelle persone! Soprattutto quando la usavano da cavia per i loro esperimenti culinari.
    Oh, volentieri! replicò con un sorriso. Stavo giusto pensando di organizzare qualcosa, a luglio, per il suo compleanno ed un pasticciere non mi dispiacerebbe per niente aggiunse, guardando Alex. Persino lui sembrava apprezzare quei piccoli dolcetti ma che comunque erano estremamente buoni. Stava per aggiungere altro, come per esempio se aveva altre idee sul compito che avrebbero dovuto svolgere, quando una voce squillante e familiare, la fece voltare.
    Erik! Esclamò la corvina, notando che a loro si era avvicinato l'amico. Quel ragazzo era strano, lo aveva sempre pensato, ma strano in un modo che Jess apprezzava davvero. Noi stiamo benone, e te? affermò, riferendosi a lei e al bambino. Certo non poteva mica parlare anche per Howard, che comunque rispose poco dopo. Ne vuoi uno? chiese, indicando il cupcake che era rimasto solo soletto all'interno della scatola, per poi guardare Howard come a chiedergli il permesso di poter farlo assaggiare anche a lui. È sempre gradita una seconda opinione, no? Propose, con un sorrisetto, prima di ascoltare le parole di entrambi. Erik era così dannatamente tenero che proprio non sarebbe riuscita a dirgli di no, anche se lo avesse voluto. Anche lui, da quel che ricordava dai suoi voti, era bravo a scuola... quindi avrebbe potuto essere un'ottima mano! Oltre al fatto che gli voleva bene e non le dispiaceva che partecipasse al compito. Per me va benissimo! Esclamò, allegra. Era una bella giornata e ciò contribuiva ad aumentare la sua felicità... inoltre era all'aperto con due persone che le piacevano! Avrebbero dovuto dargli più spesso compiti da fare in gruppo, anziché relazioni da fare da soli.
    Poi arrivarono allo scopo per il quale erano là, quel pomeriggio, ovvero il compito di Alchimia. Ascoltò attentamente le parole del dioptase mentre spiegava ad Erik cosa avevano pensato fino a quel momento e un sorriso le nacque spontaneo sulle labbra quando vide il ragazzo tirare fuori una scaletta della relazione. Beh, non si poteva dire che non fosse un tipo meticoloso e preciso!
    Molto bene disse, battendo le mani una volta senza un vero motivo di fondo, in realtà. Allora dovremmo iniziare. Al professor Black dobbiamo consegnare un foglio unico, vero? Qualcuno qui ha una bella calligrafia? chiese, anche se in realtà non si ricordava con precisione se il prof avesse richiesto un foglio a gruppo o un foglio a studente, anche se la prima ipotesi sarebbe stata sicuramente quella più sensata.
    Quindi dobbiamo iniziare dal significato della parola, giusto? chiese, per ricapitolare quanto detto. Comunque per me va benissimo che tu ti occupi di quella parte, a me piacerebbe elaborare e scrivere gli esempi, insomma le esperienze. Ovviamente non farei solo quelle, ma la mia mente sta già lavorando ridacchiò Penso che se ci riflettessi a fondo, avrei talmente tanti esempi da scriverne dieci di relazioni scherzò, per poi tornare seria -sempre senza perdere il sorriso- ma comunque, per quanto riguarda la parte più "teorica" mi piacerebbe occuparmi, o almeno provarci, del mutamento personale... sempre che non voglia farlo tu, Erik. A me va bene qualsiasi cosa!
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    Tirar fuori dei dolcetti colorati nel bel mezzo del cortile era come come lasciare un bel cosciotto di cervo di fronte a due avvoltoi. Era matematico che un piccolo Erik selvatico sarebbe passato di lì e avrebbe tentato assaggiarne un pezzetto in qualche modo, ma sempre con il massimo della gentilezza e del rispetto.
    A detta di Jessica i due amici stavano benone e quando la ragazza rimandò la domanda al mittente, il giovane prefetto annuì con decisione. Assolutamente sì, oggi la piantina di cui mi sto prendendo cura ha cominciato a far uscire le prime foglioline! Era davvero felice di ciò, ma non euforico come quando Jessica propose a Erik di prendere l'ultimo cupcake rimasto. Oh, sì, accetto volentieri! Esclamò tutto contento, afferrando poi il dolcetto e assaggiarlo. La base era ben cotta e la crema vellutata e dolce al punto giusto. Chiuse un attimo gli occhi per goder meglio del sapore, dopodiché annuì con decisione. Oh, Howy! Mio piccolo, tenero e dolce Howy, questi dolcetti sono la fine del mondo! Ecco, non come i compiti di Alchimia che avrebbe dovuto far presto o tardi, altrimenti avrebbe potuto dire addio alla speranza di essere ammesso ai M.A.G.O. con un buon voto da parte del professor Black.
    Per un Erik disperato c'erano però due amici pronti ad aiutarlo. Grazie davvero ragazzi, siete carinissimi con me! Ad accordo preso, lo sguardo dell'ametrino si fece più serio, certo di voler rendersi utile per il compito che era stato loro assegnato.
    Il dioptase illustrò brevemente quale fosse il piano. Uh, mi piace il mutamento! Se posso aggiungere qualcosa, per dar spessore alla relazione potremo portar avanti una tesi. Insomma, qualcosa tipo: tutto è in continuo mutamento, ma quando un cambiamento deve avvenire per opera nostra c'è paura che qualcosa possa andare storto e il modo migliore per affrontare un cambiamento è con la conoscenza. Acciderbolina, non so spiegarmi, vi faccio un esempio. Per far i cupcake Howard ha mutato degli ingredienti e lo ha fatto con la conoscenza - ovvero seguendo una ricetta. Avresti in un certo senso avuto paura o timore a farli senza ricetta, con un tipo di farina che non hai mai usato e con un forno che non mostra le temperature? Non so se mi sono spiegato. Purtroppo in ciò sicuramente era più bravo Howard
    Rapidamente ruotò lo sguardo in direzione di Jessica. Io scrivo benino, posso occuparmene io! Dopodiché ognuno scelse per sé di quale parte del discorso voler esporre. Allora comincio con l'introduzione! Poi ovviamente se avete qualcosa da correggere dite pure senza problemi. Fu allora che prese posto a sedersi in una delle tanta panchine, aprì la tracolla e prese un foglio di pergamena con tanto di penna per scrivere.

    Relazione sul mutamento


    Il mutamento in natura è l'atto di cambiare, modificare o di modificarsi. Tutto intorno a noi è in continuo mutamento e spesso non ce ne rendiamo conto. In natura fingiamo di non vederlo, in noi stessi ci illudiamo che non avvenga, eppure il cambiamento è presente anche per mano nostra, nelle piccole azioni che compiamo tutti i giorni. Non ci pensiamo perché a volte la conoscenza ci rende superficiali riguardo a quelle dinamiche di causa-effetto che applichiamo senza accorgercene. Perché ormai arrostire un marshmallow di fronte a un fuoco scoppiettante è di uso comune e tutti noi sappiamo cosa avviene ai cilindretti di zucchero se esposti ad alte temperature, ma saremo così superficiali se al posto dei marshmallow un undicenne stesse preparando su quello stesso fuoco l'Elisir dell'Euforia aggiungendo della senape al posto della squama di sirena? Assolutamente no, perché l'uomo ha paura del mutamento quando non sa con certezza a cosa questo può condurre.

    Mh, come vi sembra come introduzione? Può andare?



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    Howard H. Van Leeuwen
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    Howard aveva davvero apprezzato il modo in cui i due ragazzi avevano fatto complimenti sulle sue capacità culinarie, tanto da rimanere colorato di rosso per ben cinque minuti, chiudendosi nella sua timidezza e lasciando gli altri due dialogare, limitandosi unicamente ad un tenero e semplicissimo ringraziamento nei confronti di tutti e due. “Grazie, siete molto gentili!” E poi guardò entrambi i ragazzi negli occhi mentre parlavano del compito, annuendo sempre in maniera molto tranquilla alle parole di tutti e due ed esponendo anche la propria idea. “La tua idea, Erik, mi sembra davvero interessante! Dovremmo cercare di stabilire un connubio tra il mutamento e la conoscenza, ed il tuo esempio mi sembra davvero azzeccatissimo!” Annuì, leggendo subito dopo l’introduzione proposta dal ragazzo ed iniziando a mordersi il labbruccio mentre gli occhi scorrevano sulle parole scritta. Erano leggermente socchiusi, come se volesse mettere maggiormente a fuoco le parole scritte dal ragazzo, ed una volta arrivato alla fine si limitò ad annuire in maniera piuttosto vistosa. Un sorriso si dipinse sulle sue labbra, mentre la mano passò nel proprio ciuffo nel tentativo di sistemarlo per bene, aggiungendo i propri commenti in merito alla parte scritta appena da Erik e trovandosi pienamente d’accordo con quanto aveva scritto. “Come introduzione è davvero stupenda! Mi piace, è concisa, diretta, efficace! Adesso provo io a produrre la parte relativa all’alchimia e alla trasfigurazione, vediamo un po’”. Prima di iniziare a scrivere, tuttavia, si rivolse in maniera particolare a Jessica, annuendo ancora una volta alle sue parole “Io ci sono come pasticcere per il compleanno di Alex, se vuoi, allora!” sorrisetto molto carino, per poi proseguire con il proprio discorso in maniera molto delicata e dolce come al suo solito. “Fai molto bene a parlare delle esperienze, magari mettine di tue e romanzale un po’ se ti va! E, se vuoi, puoi mettere come mio esempio quello che ha proposto Erik del ‘cucinare sapendo la ricetta’! Ora mi metto a scrivere la mia parte e ve la mostro”. E difatti si mise immediatamente a scrivere la propria parte, sempre mordendosi il labbruccio inferiore come al suo solito, mordicchiando di tanto in tanto la propria penna ed adoperando la propria calligrafia molto elegante e raffinata, allenata in seguito ad anni di esercitazione guidata da alcuni maestri privati.

    Prima parte: il mutamento in ambito alchemico-trasfigurativo


    Dal punto di vista alchemico-trasfigurativo la parola ‘mutamento’ assume un significato importantissimo perché è situato alla base dei processi appartenenti alla branca dell’Alchimia e della Trasfigurazione. Partendo dal punto di vista prettamente storico, l’alchimia è stata utilizzata in passato per ricercare di sintetizzare varie materie con lo scopo di ottenere come prodotto finale la famosa Pietra Filosofale, prodotta da Nicolas Flamel, una leggendaria pietra che aveva la possibilità di tramutare i soggetti in oro, oltre che per il raggiungimento dell’onniscienza e la creazione di un rimedio a qualsiasi malattia. Già alla base dell’alchimia, dunque, la parola mutamento assume una posizione cruciale: la sintetizzazione di varie materie attraverso i vari processi alchemici è la prima manifestazione di mutamento, dunque di trasformazione, che avviene attraverso un impulso fisico-chimico che viene imposto alla sostanza. Il mutamento è anche un concetto alla base della pietra filosofale stessa, proprio perché questa era in grado di tramutare i vari materiali con i quali veniva in contatto in oro, da quanto si sostiene. La tramutazione di un materiale in un altro è in effetti un mutamento in tutto e per tutto, perché si ha la trasformazione delle molecole del soggetto originario in quelle del soggetto d’arrivo; se io volessi trasformare un cucchiaio di rame in un cucchiaio d’oro mediante la pietra filosofale, quest’ultima sarebbe in grado di adoperare un mutamento a livello atomico, sostituendo gli atomi dell’oro agli atomi del rame, creando in tutto e per tutto un prodotto del tutto nuovo ed autentico a livello molecolare. Questo era il concetto che, in antichità, veniva adoperato in merito all’alchimia come scienza in grado di modificare il reale.

    Nella moderna scienza alchemico-trasfigurativa, il processo alla base è pressoché lo stesso. Tutto gira intorno ai tre processi alchemici della comprensione, della scomposizione e della ricomposizione, che sono tradotti nella conoscenza e interiorizzazione della struttura molecolare dell’oggetto di partenza, nella scomposizione della struttura molecolare stessa, tenendo bene a mente tutti i vari componenti molecolari e i legami importanti, e nel successivo ri-assemblaggio di tali componenti con lo scopo di ottenere strutture molecolari differenti, dando dunque come risultato un mutamento da un oggetto di partenza ad un oggetto di arrivo. Per tale motivazione va sottolineato come il mutamento vada di pari passo con la conoscenza. Se io non conosco la struttura di un determinato oggetto, necessaria per il processo alchemico della comprensione, non sarò mai in grado di passare al secondo processo, quello della scomposizione. Il fattore conoscenza, di conseguenza, deve andare di pari passo con il mutamento: se voglio mutare qualcosa, devo conoscere alla perfezione tale oggetto primordiale, ed ancora di più devo usufruire della mia conoscenza nel caso in cui io volessi dare alla luce una mutazione con caratteristiche magiche. Se io voglio generare una trasfigurazione di un oggetto maledetto, non solo dovrò conoscere la struttura molecolare dell’oggetto, ma dovrò anche conoscere appieno la maledizione con lo scopo di poterla mutare.

    Si afferma, di conseguenza, come il mutamento e la conoscenza siano due entità che camminano insieme, a braccetto, e la cui scissione non si può assolutamente attuare. Dopo aver analizzato il mutamento nell’alchimia storica e nelle scienze alchemico-trasfigurative, passiamo all’analisi di come il mutamento si configura anche a livello del singolo individuo ed a livello naturale-genetico.


    Aveva finito di scrivere la propria relazione, ed ecco che immediatamente la porse ai due ragazzi per fargliela leggere e per vedere se per loro andasse bene. Subito dopo i loro eventuali commenti, ecco che il ragazzo iniziò ad esporre il “piano d’azione” sul quale avrebbero dovuto agire per consegnare il compito in tempo e realizzarlo in maniera equa e ben calibrata. “Adesso mancano solamente la parte del mutamento genetico e mutamento in natura, che spetta ad Erik, e la parte sul mutamento personale e degli esempi, che invece dovrà fare Jessica. Se le scrivete adesso è meglio, così io mi dedico alla conclusione del lavoro traendo le ultime somme. In tal modo possiamo affermare di aver fatto tutti una parte equa e giusta del lavoro, perché tutti abbiamo fatto una parte del corpo centrale e, in più, una parte in più, che sia essa l’introduzione, gli esempi o la conclusione. Bel lavoro!” Ed ecco che il ragazzo sarebbe pronto a dare un bel cinque ai due ragazzi, accennando di conseguenza un sorriso molto sincero che mostrava la propria dentatura candida e curata, realmente felice di aver realizzato quel compito insieme a loro. Doveva solo attendere ora che gli altri due scrivessero le altre parti e poi avrebbe tratto le conclusioni del lavoro, inviandolo al professore.
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    Jessica Whitemore | Black Opal
    Di certo non si sarebbe mai aspettata il risolto di quel pomeriggio. Né dei cupcakes così buoni. Ma ormai era andata così e non aveva nessun rimpianto. Insomma, aveva dei compagni intelligenti e aveva tutta l'intenzione di fare bella figura su Black. Quindi era ora di darsi da fare. Sorrise quando Erik apprezzò il dolcetto e annuì quando si propose di scrivere, poi lasciò che buttasse giù un'introduzione.
    Piace molto anche a me! E mi piace un sacco anche l'esempio!! rispose, sorridendo. Ora toccava ad Howard scrivere la sua parte e, mentre lo faceva, pensava a cosa poter scrivere quando sarebbe toccato a lei. E ci pensò per diverso tempo e quasi non si accorse che il dioptase aveva finito di scrivere. Quindi si allungò sul foglio per leggere cosa avesse scritto, mettendoci un po' siccome il pezzo era piuttosto corposo, ma alla fine sorrise. Mi piace un sacco! Ora vedo di far uscire qualcosa di decente anche io ridacchiò, prima di prendere il foglio e la penna.

    CITAZIONE
    Seconda Parte: Mutamento Personale
    Il mutamento non avviene solo in natura, non sono solo gli oggetti a mutare, ma ciò avviene anche agli individui, a livello personale. Ognuno di noi ha un carattere ed una personalità che lo distinguono dagli altri, tuttavia essi non rimangono invariati per tutta la vita. Vi possono essere diversi fattori che favoriscono questo mutamento. Per esempio un avvenimento importante e significativo, un avvenimento che in un modo o nell'altro obbliga noi stessi a modificare alcuni aspetti del nostro Io, rendendoli nuovi. A volte migliori, a volte peggiori, ma sicuramente diversi. Anche una presa di posizione nei confronti di qualcuno può mettere in atto un profondo cambiamento, che può anche aiutare a crescere. E noi possiamo portare in prima persona degli esempi di come un evento può radicalmente cambiare il modo di fare e di vedere le cose di una persona. Erik, per esempio, ha avuto un'importante cambiamento interiore dopo essere diventato prefetto. Questo incarico ha avuto un maggior impatto su un lato particolare del suo carattere, ovvero la timidezza. Per adempire ad una carica così importante all'interno della scuola, ha dovuto imparare a farsi rispettare ed ascoltare appieno dai suoi concasati per far sì che tutti seguissero le regole nel migliore dei modi.
    Tuttavia, ad ogni mutamento corrisponde anche la paura dell'ignoto. Quella paura che tutto possa andare storto, che dopo aver effettuato un mutamento, ci possa essere qualcosa che non vada. Howard per esempio, che ha il sogno di diventare un grande pasticcere, per preparare dei cupcakes, ha dovuto mutare degli ingredienti utilizzando una conoscenza, ovverosia una ricetta precedentemente appresa, ma se avesse a sua volta mutato gli ingredienti presenti su questa ricetta, sostituendoli con altri, ci sarebbe stata una grande incognita, ovvero se sarebbero usciti buoni comunque.
    Per quanto riguarda Jessica, invece, il mutamento è stato su un altro piano. Un mutamento davvero profondo e significativo. Ciò è avvenuto dopo la nascita di Alex. Prima era una ragazza testarda, coraggiosa, che pensava quasi solo a sé stessa e senza nulla da perdere. Una normalissima adolescente, insomma. Ma un figlio è in grado di cambiare radicalmente una vita. Com'è avvenuto con lei. Dopo il parto, l'essere coraggiosa è rimasto, certamente, coraggiosa e testarda. Ma ogni volta che succede qualcosa, per esempio con Naga, lei combatte non più per se stessa, bensì per i suoi amici e per suo figlio. Adesso ha tanto, troppo da perdere. Avere un figlio le ha completamente rivoluzionato la vita. Non avrebbe mai pensato di avere quell'istinto materno che ora non si riversa solo su Alex, ma anche sui suoi amici. In modo diverso, ovviamente. Ma è pur sempre un istinto che la spinge a proteggerli dando anche la vita, se necessario. Adesso combatte per loro. Per tutte quelle persone che le sono sempre state vicine. La nascita di un figlio le ha fatto perdere una parte di quel tratto egoista che la caratterizzava. Ed è stato un cambiamento talmente grande che non era preparata, un cambiamento che la stupisce ancora oggi dopo ben nove mesi, giorno dopo giorno.

    "Parlato" - 'Pensato'- "Ascoltato" | Scheda PG Stat.
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    Erik Foster | Ametrin | II anno
    Fare qualcosa che veniva apprezzato dava sempre grandi soddisfazioni. Forse per questa ragione Erik adorava Hidenstone, quando era lì sembrava quasi che i suoi amici apprezzassero quasi ogni cosa lui facce e, soprattutto, riusciva a percepire l'affetto delle persone che aveva intorno. Howy e Jessica sembravano molto soddisfatti dall'introduzione di Erik e ciò spedì il giovane ametrino al settimo cielo. Insomma, quei due erano studenti eccezionali ed essere preso in considerazione da loro per lui voleva dire moltissimo.
    La seconda parte fu quella del dioptase e non appena lesse ciò che scrisse sentì il proprio cervello andare in fumo. L'amico era stato estremamente tecnico e le lacune che il moro aveva in Alchimia si notavano proprio in quei momenti. Non ho capito mezza parola di ciò che ha scritto, però sembra essere scritto bene. Mi piace. Sorrise e annuì più volte, terminando il dolcetto che poco prima gli era stato offerto. Mi fido di ciò delle tue conoscenze, Howy! Io non so entrare così nel merito della materia, però mi hai convinto!
    La parte di Jessica, invece, era molto più nelle sue corde e dopo averla letta applaudì gioiosamente. Bene, ora tocca a me col mutamento genetico e quello in natura, ci penso un secondo.

    Mutamento naturale in genetica
    Il mutamento è una delle chiavi principali della genetica. Infatti, in parliamo spesso mutamento genetico per intendere le modifiche stabili ed ereditabili del materiale genetico, dovute ad agenti esterni o al caso. Ciò è comunemente praticato in erbologia e in medicina. Nel primo caso con gli innesti, cioè quando si lascia concrescere sopra una pianta una parte appartenente a un vegetale di specie diversa. In questo caso la prima piante subisce un mutamento, ovvero un cambiamento genetico che la induce ad acquisire nuove caratteristiche. Il secondo, invece, riguarda i trapianti. Nello specifico parliamo di mutamento quando i medimagi trasferiscono un frammento più o meno esteso di tessuti o addirittura un organo intero di una persona su di un altro o sullo stesso individuo.
    In tutti questi casi il mutamento rappresenta un grande passo avanti per la scienza. Con gli innesti è possibile dar vita a nuove tipologie di vegetali, mentre con i trapianti il più delle volte si riesce a salvare delle vite. Nessuno ci garantisce la certezza che questi mutamenti andranno a buon fine, ma se oggi la società del mondo magico è mutata è anche perché ha avuto il coraggio di tagliar parti delle sue radici, aprendosi alla tecnologia babbana. Il mutamento è un fenomeno che investe la sfera sociale, naturale, scientifica, economica e pedagogica, e da sempre ci ha permesso di evolverci.



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    Howard H. Van Leeuwen
    Studente | 17 anni

    Le iridi del Dioptase scorrevano per bene sul prodotto dei ragazzi, andando ad esibire un sorriso particolarmente sincero e delicato subito dopo. Erano davvero usciti degli ottimi lavori eseguiti con cognizione di causa, motivazione che fece immediatamente complimentare il ragazzo con gli altri due colleghi assieme ai quali aveva avuto l’onore di realizzare quel meraviglioso compito. “Ragazzi, ma è un ottimo lavoro quello che avete fatto!” Ed ecco che tenterebbe di dare un bel cinque ai suoi due amici, andando successivamente a dare visivamente uno sguardo al tutto, accennando un movimento di acconsentimento con il proprio capo. “I concetti sono esposti molto bene, secondo me. Sono trattati in maniera giusta, approfondita e sono anche visivamente organizzati. Sono sicuro che faremo colpo sul professore anche per via della nostra capacità di generare un lavoro particolare e diverso dal solito, senza ignorare l’aspetto magico del tutto!” Un sorriso non appena sentì le parole di Erik, mostrando la propria dentatura bianca e perfetta, dovuta all’apparecchio che ha dovuto portare per diverso tempo della sua precedente vita adolescenziale. Si passò una mano tra i capelli, andando ad aggiustare il proprio ciuffo come meglio poteva, rispondendo poi alle parole del ragazzo. “Ho cercato di usare un linguaggio specifico così da cogliere esattamente il centro dei riferimenti che ho effettuato al programma, ed ho anche tentato di eseguire un piccolo excursus storico per contestualizzare gli scopi della scienza alchemica prima delle nuove teorie! Sono felice che il mio lavoro ti abbia colpito!” Ed ecco che pose il proprio sguardo, infine, sull’ultimo argomento affrontato. Mancava solamente la scrittura della conclusione, una parte particolarmente necessaria e di vitale importanza, che avrebbe scritto senza alcun problema il ragazzo: si erano distribuiti il lavoro in maniera tale che ognuno trattasse di un argomento del corpo centrale e di una parte esterna ad esso, vale a dire la contestualizzazione con alcuni esempi eseguita da Jessica, l’introduzione di Erik ed, infine, la conclusione di Howard. Avrebbe deciso di tirare le somme di tutta la relazione, riprendendo la tesi dell’essenzialità della conoscenza per poter apportare un opportuno mutamento. Iniziò di conseguenza a scrivere la propria conclusione su un pezzo di pergamena che poi avrebbe dato ad Erik per farglielo ricopiare in bella copia.

    “Per concludere, è bene riprendere la tesi sulla quale si sviluppa il nostro compito. Il rapporto tra conoscenza e mutamento, come è stato dimostrato nel nostro testo, è da considerarsi necessario ed indissolubile. Nell’ambito magico è impossibile apportare un mutamento perfetto senza la conoscenza dell’oggetto da mutare e di quello da ottenere, o più in generale di ciò con cui si interagisce mediante la trasfigurazione; dal punto di vista personale, è ottimo conoscere se stessi e gli altri con lo scopo di mutare qualche attitudine scorretta o qualche atteggiamento da limare; e dal punto di vista naturale e genetico la conoscenza è vitale nel progresso dal punto di vista scientifico, nel tentativo di raggiungere nuove scoperte anche per mezzo della sperimentazione ragionata.
    Mutamento e conoscenza sono le due parole sulle quali si basano i pilastri del sapere che, nella loro imponenza, riescono sempre a rinnovarsi e ad innalzarsi ad una conoscenza superiore.”

    Concludere con una frase ad effetto, dopotutto, era un bel modo per dare un tono ad una relazione di quella tipologia. Avrebbe ricontrollato alla perfezione il discorso, per vedere se tutto insieme filasse liscio come l’olio, andando successivamente ad accennare un sorriso ai due ragazzi e prendendo tutti i fogli ricopiati in bella copia così da occuparsi personalmente della spedizione al docente di Alchimia. Avrebbe eventualmente rivisto alcuni errori di distrazione, e successivamente avrebbe inviato il tutto al docente previa autorizzazione da parte dei due. Di conseguenza, dopo aver terminato il proprio lavoro certosino, ecco che il ragazzo si sarebbe distanziato appena dagli altri due, salutandoli con un cenno di mano ed un sorriso particolarmente aperto. “Vi ringrazio ragazzi, è stata una bellissima esperienza! Manderò il lavoro al professore appena tornerò nel dormitorio!” Ed ecco che, a capofitto, si diresse in sala comune per poter revisionare al meglio il lavoro e, successivamente, spedirlo.
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