Verrà espulso?

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    Andrè De Long-Prée
    Divinatore | 24 anni

    Rendersi conto della criticità della situazione era comunque il suo compito, essendo un docente, e non poteva assolutamente permettersi di sottovalutare il tutto: doveva comprendere quello che era meglio fare per la scuola e per lo studente, e continuava a rimanere convinto della propria opinione, per la quale avrebbe combattuto ancora ed ancora. Ascoltò l’intervento della preside in merito a quanto lui aveva affermato poco prima, ed effettivamente doveva ammettere di essere partito un po’ in quarta, ma dopotutto il bene dei propri studenti era ciò per cui il divinatore si batteva maggiormente. Le successive parole dei propri colleghi lo colpirono molto, ed andò a concordare con quanto espresso da Eva, trovandosi particolarmente vicino alle sue parole ed ai concetti espressi. Non riusciva a capacitarsi, il divinatore, del comportamento lascivo di alcuni dei colleghi di quella riunione; non poteva immaginare un ragazzo espulso da una scuola, per lui non era qualcosa di sano per il miglioramento di una persona. Schiaritosi la voce, continuò il discorso di prima, anche alla luce di quanto enunciato adesso dagli altri e sorridendo appena tra una pausa e l’altra. “Secondo me se venisse espulso ci sarebbe la possibilità che la sua rabbia andasse oltre il livello attuale, strabordando, e causando chissà quali disastri. Per me va aiutato nella gestione delle proprie emozioni e nel riconoscimento delle stesse, come diceva Eva, ed appoggio la sua proposta di proporsi come punto di riferimento per lui. Se la storia di Blake è questa che raccontate, allora è chiaro che una figura di riferimento, un punto fisso, sia necessario.” Piccola pausa, giusto per cambiare le gambe accavallate e portare quella che prima stava sotto ad essere, adesso, quella che dominava in superficie. “Per quanto riguarda il tirocinio all’accademia degli Auror non sono d’accordo, ma solo perché a mio parere si tratterebbe più di un premio da dare a chi ci sembra particolarmente adatto a quella tipologia di ambiente piuttosto che una punizione da infliggere a qualcuno. Da un lato non mi sembra corretto obbligarlo ad un regime particolarmente ‘militare’ come quello di un’accademia per poliziotti magici, perdonate l’iperbole, dall’altro mi sembra che questo sia più un premio da riservare a chi nutre la passione e la determinazione per dedicarsi a tale attività.” Continuò ad ascoltare gli ultimi discorsi, grattandosi appena il capo e sentendo con grande fervore la necessità di rispondere a quanto tutti stavano dicendo. Tuttavia decise di placare per qualche istante il proprio animo, decidendo di prendere parola solamente quando tutti ebbero terminato i propri discorsi, ed era anche abbastanza inutile sottolineare quanto le parole di Brian gli avessero dato fastidio, tanto che mentre lui parlava il respiro del docente di divinazione si fece più deciso ed insistente, quasi come se si stesse innervosendo. “L’idea di fargli passare un mese con ognuno di noi, a giro, credo che invece sia molto costruttiva! Ognuno di noi potrebbe sottoporlo ad attività che potrebbero migliorare la sua capacità di controllo emotivo, di conoscenza di sé, di empatia verso gli altri, e così via. A me farebbe molto piacere, anche perché uno studente aiutato è sempre una vittoria, e non credo sia una vittoria “personale”, ma credo che riguardi l’accademia intera.” Girò lo sguardo improvvisamente verso Ensor, andando adesso a rivolgere le proprie parole verso di lui, mantenendo tuttavia sempre il suo tono di voce pacato, tranquillo e delicato e cercando di mediare in maniera pacifica con lui, concitando talvolta il proprio discorso con qualche lieve coloratura che, di tanto in tanto, faceva la sua porca figura. “Non metto in discussione che la reputazione di tale accademia sia importantissima, d’altra parte ritengo che però, qualora si venisse a sapere che l’accademia sia stata in grado di risollevare da una terribile situazione un ragazzo, la reputazione schizzerebbe alle stelle. E dato che, come molti hanno asserito, la materia prima da modellare è florida, essendo Blake un ragazzo intelligente, credo che si possa comunque tentare. Questo è il discorso se, professor Ensor, analizziamo i fatti in maniera puramente materialistica, mantenendo comunque un goccio di ottimismo e di tatto che non guastano mai.” Brevissima pausa di riflessione, con un cenno di sorrisetto nei confronti del proprio collega. Quel riferimento ai docenti più giovani, dopotutto, lo aveva chiamato particolarmente in causa. “O almeno questa è la mia opinione, colleghi.”

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    Victoria E. Burke | Preside
    Intorno al tavolo in cui tutti erano riuniti calò un'atmosfera pesante quando Victoria mise i docenti di fronte alla realtà dei fatto. I dati riportati sulla pergamena non erano affatto inventati, bensì elaborati secondo il comportamento che lo studente aveva tenuto dentro e fuori l'aula dei suoi interlocutori.
    Socchiuse gli occhi per pochi istanti e le labbra si incresparono appena nel constatare come quasi nessuno aveva intenzione di accettare una delle due proposte da lei formulato. D'accordo, ne prenderò atto. La donna non era solita farsi guidare dall'ottusità di chi credeva di posseder ogni verità del mondo, tanto meno era priva della volontà di prendere una decisione senza un confronto che potesse essere in qualche modo costruttivo. E di certo le loro alternative non peccano di creatività. Sorvolò sugli interventi in cui gli stessi docenti si risposero da soli come, ad esempio, quando fu detto che nessun aiuto esterno sarebbe stato utile con Barnes. Una soluzione interessante poteva essere quella di Black, tuttavia a preoccuparla erano le infinite variabili di cui necessitava quel sistema per funzionare: Blake avrebbe accettato? E se non fosse abbastanza? Purtroppo ci sono giorni che fanno domande ed altri che danno risposte. Blake è uno studente di Hidenstone da un anno e mezzo e il vento del cambiamento è tanto forte quanto lento. Sentendo parlare i vari insegnanti si sentì catapultata in un pianeta chiamato Ottimismo, ma lei sapeva che le guerre perse in maniera più eclatante erano di coloro che erano troppo ottimisti.
    Lance, trovo davvero nobili le intenzioni di Barnes in un momento tanto delicato, tuttavia il tuo dire ci palesa quanto poco buon senso abbia. Utilizzando un incantesimo che non controlla è finito per darsi fuoco e il frutto di tale comportamento poteva rivelare un sapore assai più amaro. Al solo pensare di tale eventualità la donna fu costretta a portarsi una mano sopra la fronte. Come lo avremo spiegato? Sono desolata, ma non riesco ad essere ottimista come voi.
    Lo sguardo si spostò poi su di Eva. Si erano susseguite tante voci e ora che aveva finalmente preso parola ci teneva a chiarire la questione Frederick. Purtroppo non conosco il passato del signor Lourain, per quanto ne so potrebbe essere simile a quello di Barnes. Detto ciò è sempre stato punito per le sue azioni, ma a differenza di Barnes - ed è questo il vero problema - riconosce la nostra autorità e seppur non immensi dei miglioramenti col passare del tempo ci sono stati. Non è un santo, sia chiaro, ma non mi è arrivata una petizione firmata da centotto persone che chiedono un suo allontanamento.
    Sospirò alle parole di Brian. Forse tra tutti era l'uomo con le idee più chiare ed avanzò non supposizioni che forse potevano migliorare la situazione, ma puri e semplici dati di fatto. Aveva ragione su quanto fosse importante difendere l'Accademia in cui tutti loro a quel tavolo davano tanto, ma era davvero più importante la reputazione di Hidenstone del futuro di un ragazzo? Tu a mente fredda sacrificheresti una persona per salvare un popolo. Io vorrei salvare tutti. Si morse appena il labbro inferiore. Lo stava facendo pure lei, quanto potevano essere insidiose le speranze e le supposizioni?
    Brian ha ragione. Barnes è maggiorenne e nessuno lo obbliga a frequentare un'Accademia di magia e sono tanti i ragazzi che scelgono di loro iniziativa di non frequentarne per inserirsi sin da subito nel mondo del lavoro. André, capisco la tua preoccupazione per uno studente ed è ammirevole, ma siamo un'Accademia non il reparto del San Mungo che si occupa di Terapia della gestione della rabbia.
    I giochi erano conclusi? Aveva ascoltato le opinioni di tutti, ora lei doveva prendere una decisione sul da farsi. Sapevo che sarebbe stato complicato.
    Scriverò al fratello spiegandogli la situazione. Il punto è questo. La voce della donna si fece più severa, perdendo a tratti la dolcezza con cui aveva parlato fin ora. L'accademia di Hidenstone è profondamente delusa dal comportamento di Barnes e pertanto siamo costretti a prendere provvedimenti immediati. Si schiarì appena la voce, dopodiché si alzò in piedi, poggiando i palmi di entrambe le mani sul tavolo. Blake Barnes sarà ufficialmente espulso da Hidenstone. Lo aveva detto. Lo aveva fatto. A meno che non porga tempestivamente scusa alle persone da lui offese o infranga nuovamente una qualsivoglia regola dell'Accademia. Quella era un'azione in buona fede. Era vero, non aveva certezza di star facendo o meno la cosa giusta, ma lei era una donna che aveva sempre creduto nella secondo possibilità. Denrise ne aveva offerta una anche a lei non più di sei anni fa. Ciò vuol dire che la prossima volta che Barnes verrà alle mani con qualcuno, non rispetterà il coprifuoco, tratterà con sufficienza i suoi insegnanti e faccia tutto ciò che non debba fare uno studente diligente verrà espulso senza nessuna possibilità di redimersi.
    La proposta di Samuel è stata accettata, ma il suo punto di riferimento non sarà Eva, bensì Brian. Mi pare di capire che tu sia l'unico a favore di un'espulsione diretta, quindi so che non ti farai nessuna remora a riferirmi anche la più piccola trasgressione. Ovviamente se c'è qualcuno di voi che non intende seguire Barnes lo dica ora.


    RevelioGDR


    Prossima scadenza: le 23:59 del 15-02
     
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    Daniele Salvatore ( ) - Stat. - Prof Astronomia- 33 anni - Ex Grifondoro
    «Le strade della lealtà son sempre rette. »
    Forse non conosceva davvero il ragazzo per elaborare una soluzione così efficace e preparata come fecero Lancelot, Eva e Samuel. Forse, effettviamente, quello che aveva proposto lui poteva essere più un premio per uno come Barnes che una punizione. Eppure aveva pensato che sobarcarlo di regole fosse la soluzione giusta. Ma no, era evidentemente che la cosa non era così. Annuì alle varie proposte e si rese conto che la visione di Jessica sul ragazzino era fin troppo distorta. Come aveva fatto a farsi amare così incodizionatamente da tutti, nonostante facesse una cazzata dopo l'altra? Non si erano parlati per un mese, era stato lui a dover dire a Blake Barnes di parlare di nuovo con lei, eppure, alla fine, quello era il suo migliore amico. Si stava perdendo in tutte quelle considerazioni fino a quando Victoria lo riportò sulla terra. Una frase che non si era aspettato di sentire visto e considetrato che, a parte Ensor - del tutto prevedibile - nessuno aveva votato per l'espulsione. Alzò un sopracciglio ancora e poi prese la parola una volta che gli altri avessero finito i loro discorsi, in particolare, Lancelot il suo personalissimo monologo. Possibile che anche loro, anche Lance ed Eva si erano affezionati tanto a quel ragazzino, tanto da litigarselo? Ma infondo tra i due litiganti il terzo gode, no? Mi perdoni. Ma le scuse erano un passo obbligatorio a prescindere. Se non vediamo come Blake Barnes reagisce ad un programma con tutti noi, come possiamo espellerlo? A questo punto, se Barnes, che in questo momento è completamente fuori di senno, penso per tantissime ragioni, venisse edotto della nostra decisione o comunque del fatto che o fa una cosa come chiedere scusa o verrà buttato fuori... beh, io credo che il ragazzo preferirebbe essere espulso, perchè prenderebbe tutto come un gioco di forza e, seppure non lo conosco molto bene, è chiaro che Blake non riesce a perdere o ad accettare solo di farlo. Allora questa mezza giornata a parlare, beh, sarebbe stata solamente un inutile perdita di tempo! Infondo il consiglio era stato chiaro e per quanto Ensor avesse un peso maggiore rispetto a loro essendo il responsabile dei Black Opal... beh, la maggioranza era pur sempre la maggioranza. Credo anche che un ragazzo che, come a vostro dire, abbia tali incredibili vuoti nella sua vita, sia completamente controproducente metterlo davanti a tutti e fargli chiedere "scusa", perchè non è un fesso, Barnes lo farebbe e poi troverebbe il modo... immagino, di rivalersi su quella persona. Era una questione di logica, non ci voleva un genio a capire che Barnes comunque avrebbe fatto quello che voleva, avrebbe solamente trovato un modo per non farlo sapere a loro. Loro potevano essere presenti, ma non potevano essere presenti in ogni momento della vita del ragazzo. E davvero si aspettavano che Jesse o Lilith, o Erik, o qualsiasi suo compagno di casata o migliore amico che sia avrebbero alzato la mano e detto "Ehi professor Ensor, Blake ha fatto a botte, lo espella!" Impossibile. Avrebbero comunque fatto fronte comune per riuscire ad occultare qualsiasi cosa Barnes avesse solo pensato di fare. Infondo Jesse non lo faceva già? Quante volte aveva detto ad un docente che Blake aveva violato il coprifuoco? MAI. Ecco, non era MAI successo e non si potevano mettere altri adolescenti in una posizione così scomoda. Secondo me, dovremmo applicare prima il programma detto dal collega Black e poi valutare seriamente un espulsione. O le scuse o ti sbattono fuori? Daniele non sapeva se davvero c'era un modo di far ragionare quel ragazzino, sapeva semplicemente che era orgoglioso, che non ammetteva di voler bene a nessuno e che avrebbe ucciso per i suoi amici, inoltre, sarebbe morto e si sarebbe sacrificato per loro. Lo avrebbe fatto un ò per protagonismo, un pò per egoismo... ma comunque lo avrebbe fatto. Infondo per tutto ottobre, non era stato l'unico a fottersene di tutto e tutti ed uscire a cercare la sua ragazza, sia di giorno che di notte? E qualcuno aveva denunciato Barnes per il mancato coprifuoco? Andiamo! Se davvero vogliamo aiutare Barnes e l'accademia, dovremmo trovare solamente la giusta chiave. "Eliminare" il problema, in questo caso sarebbe semplicemente il timbro del fallimento. Non conosceva bene Barnes, non conosceva bene nessuno dei suoi alunni come invece avrebbe voluto, ma comunque, sapeva che quello eraun dato di fatto. Occultare ed eliminare era un modo alternativo per dichiarare fallimento. Infondo che succede quando una società fallisce? Vende i suoi capitali così da eliminare ogni traccia del declino, fino a fallire, appunto.
    the heart is deceitful above all things,
     
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    Lancelot OlwenDocente di Rune
    Stando al tavolo dei docenti, a decidere del destino di Blake, Lancelot si sentì come ai tempi degli esami GUFO e MAGO, e forse anche peggio 'Spero solo... di aver fatto il possibile' e indubbiamente aveva detto tutto lo scibile sull'opalino, facendo pesare anche il suo precedente ruolo da responsabile, tuttavia sapeva bene quale sarebbe stata l'opinione più importante dopo quella di Victoria: Brian.
    Alle parole del docente di Difesa Lance sospirò 'Duro come sempre, eh?' si disse lui, un po' deluso, ma non tanto dal collega, quanto proprio da sé stesso: quello era Brian, al 100%, in fondo sperava di poterlo cambiare, e invece il suo punto di vista era rimasto il medesimo 'A questo punto... dipende tutto dalla Preside...' e la donna, alla fine, parlò.
    La donna ribadì quanto fosse fuori controllo Blake, sfruttando proprio le sue parole, ma di quello non se ne ebbe, ma quando la sentì dar ragione a Brian ebbe un brivido, saltando addirittura un battito cardiaco quando le sentì dire che lo avrebbe espulso, traendo poi un sospiro di sollievo quando aggiunse le sue condizioni perché ciò non avvenisse 'Sia ringraziato il Cielo' si disse lui, socchiudendo gli occhi e ascoltando come anche l'idea di Black sarebbe stata presa in considerazione, come anche da lui caldeggiato 'E' giusto così: lui è fuori controllo, ma noi siamo educatori. Dobbiamo educarlo: se lo lasciamo andare, sarà più nostro fallimento che suo'
    Blake si sarebbe meritato l'espulsione, Lance lo sapeva, ma nonostante tutto non lo credeva un ragazzo cattivo e per quello premeva tanto per tendergli ancora una volta la mano, perché forse quella era la sua ultima occasione per imparare a stare il mondo, senza farsi corrodere da sé stesso.
    Concluse le parole della preside, fu il turno di Daniele dire la sua.
    Lance aprì gli occhi e lo ascoltò e quindi parlò quando ebbe concluso "Non sono d'accordo, Daniele" e nel dirlo si dovette mettere a braccia conserte, tanto si odiò "I genitori non vogliono sentirsi dire faremo qualcosa, siamo ben oltre quel punto: va fatto qualcosa, ora, e deve essere chiaro che altri atteggiamenti del genere non saranno tollerati. E il signor Barnes deve avere chiaro, d'altro canto, che questa accademia prende atto delle sue difficoltà e del suo brutto periodo, ma resta il fatto che ha una porta e se non gli vanno bene le nostre regole può tranquillamente andarsene"
    'Oh Blake' nel dire quelle parole si sentì un mostro, ma nonostante tutto sapeva come fosse giusto, come fosse vero 'Se vuoi vivere con gli altri devi rispettare le regole comuni...' e quella era una triste verità.
    Sospirò e sciolse le braccia "Però non mi sto rimangiando quanto detto prima, credo ancora fermamente che bisogni dare un'occasione al ragazzo e che non dargliela sia più un fallimento per noi educatori che per lui studente. Quindi se vogliamo dare un'occasione a quel ragazzo, penso lo si debba anche mettere nelle condizioni migliori possibili per ingollare il boccone amaro, quindi, signora preside, le chiederei di essere il primo docente a prendersi carico del ragazzo per un certo periodo" chiese lui volgendo il capo alla donna "Avere un volto familiare, in diretto contatto col fratello, penso lo potrà aiutare"
    In vero i compiti di Lance erano davvero tanti, ma per Blake avrebbe fatto quello e molto di più 'E' la tua ultima occasione Blake: io mi metterò ingioco con tutto me stesso, per te. Spero che tu saprai fare altrettanto'
    Il problema con Blake era che non sempre il suo impegno si traduceva in qualcosa di costruttivo - anzi - e ciò in vero un po' spaventava il biondo, che però a quel punto era solo rassegnato: se non avesse saputo reggere, quello sarebbe stato un addio.
     
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    Samuel Black
    Docente di Alchimia
    - Brian ha ragione, dannatamente ragione...- ed allora perchè non riusciva a lasciare Blake Barnes al suo destino? Glielo aveva ordinato il dottore, oppure proprio il professore di Alchimia, di diventare il massimo esperto di casini ed esplosioni dell'intero emisfero boreale? Certo che no!
    Ed allora perché?
    - Sono totalmente d'accordo con lei Preside e con il mio collega runista -
    Sam si alzò guardando negli occhi ogni presente.
    - Blake Barnes non è più un bambino, deve capire che la vita non gli da e darà sempre ragione! O chiederà scusa oppure sarà fuori! O ci dimostrerà maturità ed autocontrollo oppure lascerà l'accademia! -
    Si risedette ma la fronte restò corrucciata ed il corpo teso come la corda di un arco. - Ma cosa mi sta succedendo? - Che anche Samuel stesse maturando?
    - Non abbiamo tempo per guidare chi non vuole essere guidato e dopo l'incidente di Halloween - si lo aveva detto - non possiamo più permetterci ancora che la reputazione di Hidenstone venga infangata. -
    Le gambe si incrociarono mentre l'attenzione virò prima su Brian - La Preside ha escluso l'espulsione diretta - per poi focalizzarsi su Daniele - tuttavia le scuse restano insindacabili. Non possiamo piegarci ai desideri di Blake Barnes, ma fare ciò che è meglio sia per la scuola che per lui. - Gli occhi bruni puntarono ora André - Come già ricordato dalla preside Blake non è obbligato a finire il suo percorso accademico, ma io aggiungo che non è obbligato a terminarlo con noi. Se ci troveremo costretti a cacciarlo potrà sempre decidere di iscriversi in un altro istituto magico, non siamo gli unici ad insegnare magia al mondo e la disponibilità economica della sua famiglia è indiscutibile. Non avranno problemi a trovare delle alternative. Però io sono convinto che dobbiamo fare almeno un tentativo per farlo rimanere qui con noi. -
    Ancora. Perché così tanta insistenza?
    - Io ho visto qualcosa in lui, qualcosa che potrebbe rendere noi e la nostra accademia fieri di lui. Ha tutte le carte in regola per essere un pilastro della Conoscenza. -
    Non stava per credere a quello che stavano per pronunciare le sue labbra secche.
    - Io sono d'accordo con molti di voi nel voler credere in Blake Barnes. - Il tono però si fece subito serio. - Ma non voglio nemmeno perderci troppo tempo rischiando di perdere di vista gli altri studenti. Scusate il francesismo. Ma appena farà un altra cazzata sarò ben più che favorevole a vederlo fuori dai nostri cancelli per sempre. -
    La sua attenzione tornò su Brian e la Burke.
    -in effetti... - aveva visto Brian annuire quando Lancelot ricordò a tutti la sua posizione, ma , per quel poco che lo conosceva, non immaginava che fosse pronto a far salti di gioia nel diventare il maggior referente e quindi baby sitter di Dinamitardo Blake. Tuttavia il ragionamento e la decisione di Victoria erano inattaccabili - In effetti la decisione di rendere Brian il punto di riferimento del ragazzo potrebbe essere una buona idea, ma - e qui ando a cercare le pupille del docente di rune - credo che lasciare un minimo di tempo libero al ragazzo sia utile per tutti. Almeno gli darebbe il tempo di recuperare le ore di studio perse a causa del suo lavoro come nostro assistente. Al limite potremmo farlo rimanere "in servizio" fino alla mattina e poi... - le dita della mano destra accarezzarono con lentezza il mento squadrato - magari potremmo chiedere a dei suoi amici di fiducia, come il prefetto degli Opale oppure la sua stessa ragazza, di aiutarlo negli studi? Così potrà mantenere un contatto con alcune delle persone che con lentezza sembrano farlo maturare, potrà tenersi in pari con lo studio ed anche svolgere i suoi nuovi impegni.-
    Squadrò un momento il docente di Divinazione. - Impegni che dovrebbero avere come obbiettivo principale quello di ridimensionare l'ego di Blake Barnes e concentrarsi su poco altro. Perché è da lì che mi pare vengano generati tutti gli altri problemi. -
    Gli occhi bruni puntarono di nuovo il violinista. - Detto ciò torno nuovamente a schierarmi con Lancelot appoggiando la sua richiesta di essere il primo a seguire il ragazzo, però per quanto riguarda le scuse insisto pesantemente sul fatto che in quel momento dovrà essere presente il fratello del ragazzo, anche se penso che lo stesso...Aaron...si chiama Aaron vero? - dopo un eventuale conferma continuò - lo stesso Aaron vorrebbe questo , sia per evitare sfoghi di matto del fratello che anche per esprimere lui stesso le scuse alla famiglia Lourain -
    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato1" Scheda | Stat.
    by Lance
     
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