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.“Se devo avere poco scelgo di avere nienteBlake
BarnesJesse Lighthouse. Il suo migliore amico. Veramente ci aveva creduto fino alla fine, aveva cercato di ricacciare in se stesso tutti quei sentimenti negativi che aveva provato per lui quando con allegria gli aveva detto di lui ed Erik. Il fatto era che avrebbe voluto essere speciale per Jesse come lo era Erik, ed invece gli aveva piazzato un avambraccio alla gola e gli aveva fatto male. Aggiungere altri sensi di colpa dove ce ne erano abbastanza. Il suo dirgli che gli stava facendo male lo fece desistere? No certo che no!Ma Blake era così arrabbiato in quel momento che non si rendeva conto che Jesse non si stava difendendo da lui non perchè non ne fosse capace ma perchè non voleva fargli del male. Non lo avrebbe capito subtio, era in un limbo assurdo da dove non riusciva seriamente ad uscire e quando si staccò da lui e Jesse gli disse quelle cose lui lo guardò come se non capisse davvero il senso di quello che gli stava dicendo. Fece un ghignetto che non prometteva niente di buono quando gli elencò le sue tre opzioni, ma era ovvio che Blake non avrebbe fatto niente di quello che invece gli stava ordinando il suo "amico". Non mi serve il tuo aiuto. Niente di più errato. Blake, in quella stanza, poteva essere classificato il più debole emotivamente di tutti. Non aveva autocontrollo, non aveva lucidità e lungi dalla narratrice da associare la parola rispetto e maturità al suo piccolo bimbo! Blake era solo arrabbiato e non voleva che Jesse andasse nel bosco perchè non voleva che gli succedesse niente di brutto. Difficile dire questo invece di mettergli le mani addosso, vero? "Per due volte siamo finiti nei guai e non sono riuscito a proteggerti. Credimi, Blake, non permetterò ce ne sia una terza! Quelle parole furono molto peggio di un cazzotto in pieno viso. Nonostante tutto, Jesse lo avrebbe seguito comunque, per proteggerlo. Non era in grado di rispondergli. Blake era abituato a fare a braccio di ferro con le persone, non ad averci un vero e proprio dialogo. Non a sentirsi dire che lui lo avrebbe protetto. Scosse solamente il capo. Era ancora in uno stato completamente fuori controllo, ma non voleva veramente fare del male a nessuno. Blake soffriva di attacchi di ira fin da bambino e con il tempo si erano placati cercando di essere il meno distruttivi possibile. Aveva cercato in tutti i modi di autocontrollarsi, ma quella situazione era a limite. Si era avvicinato a Nikolai per dargli una mano, ma lo stava per strozzare e lui lo ringraziava pure? Si allontanò di nuovo da lui con una mano tremante e quando sentì il sonorus di Skyler intimandolo che avrebbe dovuto chiamare suo fratello Blake si fermò. Tutti tranne suo fratello. Suo fratello stava lavorando, si doveva laureare e doveva scrivere una tesi, gli aveva chiesto di non fare troppi casini, perchè voleva che entro l'anno sarebbe stata chiusa quella parentesi della sua vita ed adesso se lui veniva disturbato, per colpa sua, doveva rinunciare a qualcosa che aveva costruito con tantissimo sacrificio. Deglutì. Skyler era una persona intelligente. Blake ogni volta che era andato li dentro gli aveva chiesto di non avvertire suo fratello. Il perchè era semplice, Aaron era l'unico che aveva la chiave per disattivare tutto quello che Blake poteva provare. Incredibile ma vero, ma Aaron sapeva come domare il fratello e lo aveva sicuramente imparato a sue spese, spese molto salate. Chiuse un momento gli occhi e quando li riaprì era ancora vicino a Nikolai, anche se non troppo, e davanti a lui vide semplicemente Jessica sfiorare le labbra di Jesse. Jesse ricambiare. Jesse guardarlo. E lui, per quanto poteva essere arrabbiato, stronzo e fuori controllo rivolse a Jesse un sorriso dolcissimo. Sapeva che era il suo primo bacio e si vedeva che Jessica, un pò, gli piaceva, ed infondo erano amici. Non sapeva neanche che riuscisse ad avere un pensiero così dolce per qualcuno che non fosse suo fratello. Infondo Jesse per Blake era importante e per quanto lui non voleva ammetterlo quello che gli aveva detto lo aveva colpito dritto al cuore. A quel punto fece silenzio. Non disse nient'altro. Non era giusto riversare sui suoi compagni i suoi cazzo di problemi e quando vide Jesse avvicinarsi a Nikolai, lui fece ancora un passo indietro, andandosi a sedere in un angoletto. Non aveva idea di come si potesse sentire il ragazzo ed in quel momento si sentiva veramente un pezzo di merda. Non doveva coinvolgere theresa in quella cosa, forse avrebbe dovuto chiedere a Nik, che era un suo amico, se effettivamente gli sembrava una buona idea farla venire nel bosco. E se fosse successo a suo fratello? Se davvero suo fratello sarebbe scomparso adesso, così nel vuoto, lui cosa avrebbe fatto? Stava guardando Nikolai e la sua disperazione, il suo pianto e quando disse "scusate" furono il secondo pugno più forte mai ricevuto in vita sua, dritto nello stomaco. Se fosse successo qualcosa a Theresa o ad Ayla, non se lo sarebbe mai perdonato. Ascoltò comunque quello che disse. Allora avevano attirato tutti quanti nello stesso posto, ma quando ci erano arrivati erano da soli. Si morse il labbro fino a farlo sanguinare. Il fatto era che in quel momento avrebbe voluto anche lui piangere per liberarsi di tutto quello che aveva dentro, ma niente, niente di niente. Neanche una lacrima. Si alzò dalla sedia dove si era appollaiato, ed in silenzio andò verso l'unica persona che fino a quel momento lo aveva fatto ridere come non mai, che lo aveva sempre seguito senza dire una parola. Forse se fosse andato da uno spicologo gli avrebbe diagnosticato un lieve bipolarismo, ma in quel momento, vista l'incpacità emotiva che aveva di chiedere scusa e fare qualsiasi altra cosa buona, decise di fare un gesto,che forse non avrebbe mai più fatto. Andò vicino a Jesse, attese che si alzasse dalla sua sedia e se l'avesse fatto e lo abbrcciò forte, in modo da fargli capire quanto gli dispiacesse. Forse durò un secondo o forse due. Si staccò dal suo migliore amico, tornò a quello che era il suo lettino che aveva gentilmente ribaltato, lo rimise apposto sentendo un pò di dolore alla spalla. Guardò Skyler. Non chiamarlo, ti prego. Disse prima di mettersi sul lettino a guardare il soffitto. Se doveva rimanere li per quella notte ci sarebbe rimasto, ma a patto che Jesse sarebbe rimasto anche lui e non fosse andato da solo da nessuna parte, come il resto dei suoi compagni.✕ schema role by psiche. -
Joshua B. Evans.
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C iò che accadde da lì a pochi istanti non fu del tutto chiaro al giovane Ametrin che, seduto sul materasso, partecipava a quanto stava accadendo ma non in modo del tutto cosciente. Sorrise alla battuta dell'infermiere e assunse l'analgesico da lui fornitogli, poi restò ad ascoltare la risposta alla sua domanda, eppure fu certo di non essersi ben spiegato.
No, intendo... una donna.
Un altro brivido lo percorse violentemente. Si costrinse a continuare.
Che lei sappia, è scomparso qualcuno qualche tempo fa? Un'insegnante, magari, qualcuno che deve tornare.
Si guardava intorno senza poter evitare di apparire spaesato, come d'altronde si sentiva, nonostante udisse perfettamente ciò che gli altri stavano dicendo. Qualcuno era sparito, uno degli studenti che insieme a lui aveva partecipato a quell'assurda sottospecie di iniziazione. Una ragazza, da quel che sembrava, non aveva fatto ritorno e tutti si preoccupavano di ritrovarla, mentre Josh si rendeva improvvisamente conto delle ripercussioni che avrebbe potuto avere la domanda appena posta. Ma lui non si riferiva a qualcuno scomparso quella notte, quanto a qualcuno che aveva intenzione di tornare.
Josh non aveva idea di chi fosse la studentessa scomparsa, ma aveva tutte le intenzioni di dare una mano nelle ricerche, se fosse stato possibile. Le urla dei presenti, tra le quali riconobbe la voce di Blake, gli fecero comprendere quanto non fosse il caso di subentrare anch'egli nella conversazione, motivo per cui si concentrò su quanto stesse accadendo nelle proprie vicinanze. Quando Jesse era arrivato per mettere tra le braccia di Jessica il figlio di quest'ultima, Josh la vide allontanarsi per poi scorgere il Black Opal prendere il suo posto.
Non si sorprese quando percepì il desiderio di Jesse di aiutarlo in qualunque modo possibile e, seppur avesse già espresso il disappunto che nutriva ogni qualvolta l'altro si dimostrava tanto servizievole, non poté fare a meno di ridacchiare: un vero miracolo data la situazione.
Cosa dovrei farci con una trottola?
No, ti ringrazio, il mondo gira già abbastanza per fatti suoi.
Con un sospiro e un'espressione particolarmente stanca in volto, si rese conto che i sintomi da lui palesati erano infinitamente più intensi di quelli di Jessica, complice probabilmente anche la propria condizione di salute. Non si accorse di perdere l'equilibrio fino a quando non fu Jesse a trattenerlo per le spalle, fino ad aiutarlo a sdraiarsi.
Credo che dovrò farci l'abitudine. Saresti carino, sai, con l'uniforme da infermiera sexy.
Rispose alle scuse del ragazzo rivolgendogli un sorriso divertito, prima di portarsi sugli occhi l'avambraccio destro. Quando sentì Jesse allontanarsi, si rese conto della vicinanza di Jessica e tentò di scuotere il capo alle sue scuse: pessima decisione, dato che una fitta tremenda lo colpì violentemente alle tempie e il senso di nausea aumentò.
Nessun fastidio, sta' tranquilla.
Non capiva il motivo per cui tutti continuavano a scusarsi con lui, eppure non gli sembrava di apparire particolarmente arrabbiato, quanto più moribondo a dirla tutta. Annuì quando sentì dire alla ragazza che avesse qualcosa da fare, ma non le chiese cosa fosse e, senza un reale motivo, si ritrovò con il bambino tra capo e collo.
Jess, ehi Jess, che diavolo fai?! Che dovrei farci io?
Non che stare col piccolo Alex non gli andasse... semplicemente non gli andava, non in quel momento. La ragazza-madre si allontanò talmente tanto di fretta che il ragazzo si ritrovò sdraiato con il bambino incastrato tra il busto e il braccio sinistro, e gli rivolse uno sguardo indecifrabile, sconsolato.
E adesso?
Tentò di rimettersi seduto ma quel gesto improvviso lo costrinse a benedire il nome di Skyler Mave e vomitare succhi gastrici all'interno della bacinella fornitagli dall'infermiere, saggio e previdente. Aveva fatto appena in tempo a piazzare un cuscino dall'altro lato del letto, in modo che il bambino non cadesse, ma poi si era dedicato alla fastidiosa sensazione provocata dallo stomaco in fiamme.
Quando sollevò lo sguardo, ciò che vide gli fece inarcare le sopracciglia. Jessica e Jesse si stavano baciando... sul serio? In quel momento Josh non stava un granché bene per pensare seriamente a come avrebbe dovuto interpretare quel gesto: conosceva piuttosto bene Jessica, molto meno Jesse, ma non era difficile decifrare l'interesse che i due nutrivano l'una nei confronti dell'altro; eppure c'era qualcosa che non gli tornava, qualcosa che in quello scenario gli parve completamente sbagliato.
Quando i due si staccarono, Josh notò lo sguardo di Jesse puntarsi dritto nel suo, cosa che lo costrinse a sostenerlo per qualche attimo prima di decidersi a tornare supino nel letto.
Chiuse gli occhi e si riportò l'avambraccio su di essi, lasciando però la possibilità di scorgere sul proprio viso un ghigno arrogante e strafottente. In verità si sentiva alquanto stanco di pensare, voleva semplicemente tornare a star meglio ed era piuttosto certo di non poterlo fare in quella stanza in cui parevano essere tutti impazziti. Nel mentre, però, una sola frase rimbombava nella sua testa.
Volevi che fosse giusto... desiderio esaudito.. -
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Attribuzione exp extra per role lavorativa
L'attribuzione punti esperienza extra vengono attribuiti in base alla qualità dei post (grammaticale, scorrevolezza, caratterizzazione), coerenza con l'ambientazione, caratterizzazione pg in base alle linee guida Snaso e Skyler Mave. Pertanto verranno accreditati a:
-Skyler Mave: +13 exp; +1 PP Emp.SPOILER (clicca per visualizzare)Si è mosso al meglio delle sue possibilità, ha usato buoni compromessi tra magia e conoscenze mediche ed ha avuto ottime interazioni con tutti i suoi pazienti.
-Adamas Vesper: +1 exp +1 exp-extra.SPOILER (clicca per visualizzare)Buon post, ma corto ed unico. Viene premiata l'interazione sensata e in linea con il pg.
-Blake Barnes: +7exp +5 exp-extra.SPOILER (clicca per visualizzare)Post lunghi e ben curati, buone reazioni al dolore fisico ed ottime interazioni con gli altri pg soprattutto per quanto riguarda lo shock mentale subito.
-Jessica Whitemore: +5exp +2 exp-extra.SPOILER (clicca per visualizzare)Buoni post, ma stava fin troppo bene durante tutta la role per essere una persona che ha descritto un "Mal di testa atroce e lancinante" nelle prime battute. Essendo la descrizione della malattia il compito principale del paziente questo la penalizza.
-Jesse Lighthouse: +6exp +4 exp-extra.SPOILER (clicca per visualizzare)Post al pari se non superiori, ma per la motivazione riportata su dell'avere i pazienti e l'infermiere come protagonisti, non ci sentiamo di dargli il massimo in quanto lui non rientrava in queste due categorie. Ci pare scandaloso però dare di meno.
-Joshua Evans: +4 exp +3 exp-extra.SPOILER (clicca per visualizzare)Ha fatto buoni post, alcuni buonissimi, ma ha interagito troppo poco con il gioco creato dagli altri. Se la motivazione era da attribuirsi al mal di testa molto forte allora si è giocato troppo poco i sintomi per poterlo far salire a 4.
-Nikolai van Aalter: +6 exp +5 exp-extra.SPOILER (clicca per visualizzare)Post lunghi e ben curati, buone reazioni al dolore fisico ed ottime interazioni con gli altri pg soprattutto per quanto riguarda lo shock mentale subito.
L'accredito verrà effettuato nell'immediato..