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.SPOILER (clicca per visualizzare)Nikolai van Aalter se non sbaglio ti sei risvegliato in infermeria con le ustioni, giusto?
Blake Barnes puoi descrivere l'arrivo in infermeria precedente all'entrata di Skyler oppure puoi arrivare quando vuoi, a te la scelta.
Giadì, Alkos Leveson-Gower, Joshua B. Evans voi potete scegliere se partecipare (anche con un solo post, visto che non siete in pericolo di vita) o se rimanere in background. In ogni caso Skyler si occuperà di voi.
Jesse Lighthouse sei libero di fare visita in ospedale (anche un solo post), così come gli altri studenti.. -
.“Se devo avere poco scelgo di avere nienteBlake
BarnesCosa era andato storto? Cosa diavolo era successo alle sue lettere con la sua grafia da signorino e ben posizionate nel bosco? Non ci stava capendo assolutamente niente, sapeva solamente che quando tornò magicamente nel giardino era completamente da solo, era completamente buio e gli faceva un male la spalla. Cavolo! E gli altri? A questo punto sperava seriamente che si fossero presi gioco di lui e che l'unico stronzo che era rimasto coinvolto da tutto quello era stato lui e Mia. Mia. Dove era la ragazzina irritante e bionda? Diede quasi un piccolo urletto per il dolore che sentiva alla spalla e non voleva andare in infermeria, Skyler, questa volta, avrebbe chiamato Aaron. Oramai passava più tempo li dentro che a lezione e cominciava a diventare imbarazzante. Cavolo, sembrava quasi che non potesse fare a meno di vedere l'infermiere. Ma quello non era il momento per pensare alla sua reputazione o a quello che in realtà pensasse sul serio l'infermiere, che per carità, era veramente molto, molto carino, ma ci mancava anche che Lilith cominciasse ad essere gelosa dei ragazzi e poi poteva anche rinchiudersi da solo dentro una torre. Scosse appena il capo, aveva l'espressione di chi stava soffrendo tantissimo e Blake non era un ragazzo miracoloso, voleva dire che davvero si sentiva un dolore addosso troppo forte, ma non era solamente per la spalla, che era evidente che facesse molto male, era anche per quello che era successo. La morte, possibile che non aveva niente da fare che andare da lui e Mia? E poi perchè li voleva morti? Insomma, si lui ne aveva veramente tantissimi di motivi per morire, ma comunque cercava di fare del suo meglio per non aumentarli a dismisura. Il problema principale della situazione, forse, era esattamente quello. Blake ad Hidestone si stava quasi comportando come una persona normale. Era come se piano piano stesse trovando la sua dimensione. Fece un altro urletto. Non c'erano professori, voleva dire che non li avevano beccati e non voleva anche un'altra, l'ennesima punizione in quel momento. Sospirò appena prima di guardare il castello. Doveva tornare nel dormitorio e capire cosa fare con quella spalla, ma appena cercò di muoverla quasi cadde a terra in ginocchio per quanto dolore stava provando. Ok, no, doveva andare per forza in infermeria. Si morse il labbro quasi a farlo sanguinare e cercando di non imprecare ogni due minuti decise di trascinarsi letteralmente verso l'infermeria. Doveva assolutamente andare da Skyler. Lo aveva salavato una volta da morte certa, adesso sarebbe stata una stronzata una spalla rotta? Non ne aveva idea, ma faceva un male cane.
Il problema fu che quando entrò nell'infermeria e vide i suoi compagni stesi sui lettini quasi voleva morire. Sentì lo stomaco ribaltarsi più volte, aveva di nuovo il senso di vomito e si sentiva in colpa. Anche loro quindi erano stati catapultati da qualche parte nel momento. Sbiancò vedendo Nikolai. Le sue ustioni, quelle che lui conosceva fin troppo bene. Gli dispiaceva, davvero. Non era certamente quella la sua intenzione. Comunque non disse assolutamente niente. Rimasi li, sulla porta a guardare i suoi compagni che PER COLPA SUA si erano fatti male. Ayla dov'era? E Theresa e Jesse? Un moto di terrore prese il sopravvento. Jesse. Se lui si fosse fatto davvero male? E se... Una fitta alla spalla fortissima e poi una al cuore. Forse la morte ci aveva visto bene e se si fosse tolto di mezzo avrebbe fatto meno danni. Andò verso un lettino e si stese, ignorando completamente Skyler. Esternamente non lo avrebbe dato a vedere, aveva sempre la sua espressione indifferente a tutto a fargli da schermo, ma dentro... dentro stava morendo lentamente.✕ schema role by psiche. -
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Joshua B. Evans.
User deleted
Se glielo avessero chiesto a distanza di qualche anno, probabilmente Josh non avrebbe saputo dire con certezza cosa gli fosse successo in quel frangente di tempo in cui tutto, soprattutto quel che pensava di sapere, gli era parso incerto. Dopo aver accettato con una certa noncuranza l'invito di Blake a quell'assurda festa oltre il coprifuoco, lui e altri erano stati catapultati chissà per quanto tempo in una città abbandonata, molto simile a quelle che fungono da ambientazione ai film basati su futuri post-apocalittici e la cosa, tanto per la cronaca, gli aveva dato i brividi.
Lui, naturalmente, ricordava ben poco di quanto era accaduto e, anzi, quando si risvegliò in infermeria si convinse che si fosse trattato unicamente di uno stupido sogno, e che la notte precedente si era recato lì a causa di un qualche malore improvviso dovuto alla sua condizione. Questo, in fondo, gli capitava spesso.
L'infermiere Mave sapeva d'altro canto come prendersi cura di lui e non c'era da stupirsi se, per evitare che Josh avesse una crisi durante la notte, gli avesse proposto di restare a dormire lì. Peccato che il giovane Ametrin non ricordasse assolutamente nulla, se non una serie di immagini confuse di quel sogno senza senso.
Si costrinse a mettersi a sedere e si guardò intorno, ma un forte senso di nausea e svariate fitte di dolore alla nuca lo costrinsero a poggiare quanto meno la schiena contro la spalliera.
Fu quando iniziò a sentire le voci concitate di chi gli stava attorno che comprese di non essere affatto solo.
Infermiere Mave?
Chiamò debolmente, neppure del tutto certo che l'uomo lo avesse udito. Con gli occhi chiusi e una mano a strofinarli, non pensò ad altro che a una meravigliosa bacinella in cui vomitare. Poi, come un fulmine a ciel sereno, sentì nuovamente una voce che avrebbe scommesso essergli sconosciuta.
Lei sta tornando.
Un brivido violento lo indusse a tremare sotto il leggero lenzuolo che gli copriva le gambe e Josh fu costretto a serrare i denti per evitare che iniziassero a sbattere fra loro. Che diavolo era stata quella terribile sensazione?
Chi stava tornando? Chi gli aveva rivolto certe parole?
Nel pensare nuovamente a quella strana frase, un altro brivido lo percorse lungo tutta la schiena e il ragazzo si portò le mani tra i capelli sperando che quella terribile sensazione, oltre che il mal di testa, svanisse.
Cosa diavolo mi è successo?
Poi, all'improvviso, una folgorazione che lo costrinse a sbarrare gli occhi, per la prima volta incurante delle fitte alla testa.
Jessica! Alkos!
C'erano anche loro in quello strano sogno, ma essendo stato solo quello, solo uno stupido sogno, di cosa si preoccupava? Mentre il suo sguardo li cercava all'interno della stanza, non poté non notare Blake. All'improvviso lo detestò, ben conscio che quel sentimento nei suoi confronti non sarebbe di certo durato. Tuttavia, era talmente concentrato su di sé e su ciò che aveva appena vissuto, che non badò a quanto stessero dicendo gli altri, non fino a quando non notò l'agitazione di alcuni.
Che diavolo è successo?
In verità, la sua attenzione venne attirata da altro: un turbine dal profumo che ormai conosceva piuttosto bene si scaraventò sul suo letto e gli mise le braccia al collo. Jessica stava bene e, quando il ragazzo lo realizzò, ricambiò con delicatezza il suo abbraccio, lasciandola andare solo quando si rese conto che si fosse effettivamente calmata, ricambiando invece la sua stretta di mano.
Sto bene, ragazza, non preoccuparti.
Avrebbe volentieri scherzato sul fatto che l'amica pareva non veder l'ora di stare su un letto con lui, ma non era dell'umore adatto.
Inizio a pensare che non sia stato solo un sogno, Jess.
Josh attese che la ragazza si tranquillizzasse, poi iniziò a ispezionarla con lo sguardo; non pareva avere alcuna ferita, il ché era già qualcosa.
Tentò di ascoltare quanto detto dagli altri, ma finì per tornare con l'attenzione su Jessica, attirato dalle sue parole.
Di che parli?
Allora non era l'unico ad avere in testa quelle parole.. -
.“Se devo avere poco scelgo di avere nienteBlake
BarnesStava succedendo. Nikolai gli aveva rivolto la parola e Skyler gli aveva chiesto se mancavano altre persone. Lo sapeva che era colpa sua se qualcuno mancava, ma non sapeva esattamente come dirlo in quel momento. Aveva sentito tutto il discorso di Skyler sul fatto che no, non avrebbe detto niente a suo fratello, e gli credeva, davvero. Ma aveva anche detto che la preside doveva essere informata di tutta quella situazione. Non disse niente, era completamente incapace di parlare, digrignava i denti solamente per non urlare dal dolore. Aveva la spalla sub,che? Gli faceva male la testa, Mia ancora non arrivava e Jesse neanche e neanche Theresa ed Ayla era scomparsa! Perchè aveva invitato quella dolce ragazzina in quel gioco assurdo? Perchè era stato così presuntuoso da pensare che tanto ce l'avrebbe fatta a fare quella prova, perchè non era rimasto nel suo letto quella sera? E tutto quello solo perchè si annoiava. Sentì le parole ancora di Jessica... sta tornando. Chi cazzo stava tornando? Non riusciva a fare chiarezza nella sua testa, non riusciva a dire una parola. Non riusciva neanche a guardarlo negli occhi Nikolai. Theresa stava bene? Non lo sapeva, doveva dirgli una bugia? Non era nel suo carattere. Incrociò lo sguardo del ragazzo e scosse il capo. Non ne ho idea. Aveva la voce impastata dal dolore della spalla e dal senso di colpa che si stava facendo sempre più strada dentro di se, stava tornando quella situazione di disagio e rabbia che in quei due anni ad Hidestone si stava placando. In quel momento si sentiva responsabile di tutti quelli li dentro e non sapeva neanche cosa fare. Guardò Skyler, aveva quasi lo sguardo assente. Mia, Jesse e Theresa. Sono sicuro che Mia stia bene... ma... Skyler quando avvertirai la preside o i docenti... Beh non serve fare i nomi di tutti, alla fine ho organizzato tutto io, da SOLO. Non si stava prendendo la colpa perchè si sentiva in colpa della situazione, ma semplicemente perchè era la verità. Un'altra fitta alla spalla. Annuì a qualsiasi cosa disse skyler in precedenza, lo aveva ascoltato ma non riusciva a levarsi la voce di Nikolai nella sua testa: Vero.. che stanno bene? Blake?! VERO?! Lo chiedeva a lui perchè era lui che aveva messo in piedi quella follia. Era stato lui a permettere alla morte di farsi strada nella testa di Mia, di ustionare quasi a morte Niko, di prendersi Ayla, di stordire, Jess, Joshua e Alkos, e di far del male a Jesse e Theresa. Perchè cazzo non varcavano quella soglia? Si sentiva come se il vuoto, il buio e l'oscurità stessero riprendendo ancora il sopravvento su di lui. Se gli fosse successo qualcosa, qualsiasi cosa non se lo sarebbe mai perdonato. Perchè avrebbe dovuto? Dovevi morire tu al posto di Helena. Sarebbe stato tutto più facile anche per tuo fratello La voce di suo padre nella sua testa, il moto di schifo che stava tornando. Forse era vero. Magari la maggior parte delle persone li dentro sarebbero state a fare colazione in quel momento e nessuna con nuovi traomi addosso. Gli occhi con un contorno rosso, le mani tremanti, quasi non sentiva neanche più dolore alla spalla. Non si rese conto che si era alzato dal lettino. Era arrabbiato, incazzato nero. Lui non voleva far succedere tutto quel casino, anzi, voleva fare qualcosa di bello per i suoi compagni e tutto quello si era mutato di nuovo nel caos assurdo facendo del male a delle persone. Quella frase di Nikolai lo sconvolse. In quel momento, poteva stare anche in mezzo a milioni di persone, ma si sentiva estremamente solo e sopratutto non vedeva niente davanti a se. Si voltò con le spalle verso skyler trovandosi il letto davanti e gli diede un calcio con il solo volere di ribaltare tutto in quella stanza. Era incazzato nero con se stesso ogni volta che provava a fare qualcosa di buono per qualcuno finiva che quel qualcuno si faceva male. Avesse potuto smontare tutto in quel luogo lo avrebbe fatto, ma il tonfo del suo lettino lo fece quasi tornare alla realtà. Dammi qualcosa per questa cazzo di spalla e fammi andare via da qui. Per favore. Lo sapeva, stava per perdere il controllo. E perdere il controllo non sarebbe stata la soluzione migliore per nessuno, in primis per la sua stessa incolumità.✕ schema role by psiche. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)Attivato quirk Sexy infermiere-pompiere: Chi non vorrebbe un aitante infermiere a spegnere fiamme ed incendiare ben altri bollori? Aguamenti ha un effetto lenitivo sulle scottature (da calore, freddo, acido, etc). Molto utile se lavori nella scuola di Blake!
Usato per l'Aguamenti per le ustioni di Nikolai
Edited by Skyler Mave - 17/10/2019, 13:00. -
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Joshua B. Evans.
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In quel momento, Josh non era propriamente certo di potersi occupare di qualcun altro oltre che di se stesso, ma non lo avrebbe certo fatto notare a Jessica che, dal poco che potè vedere, aveva molto più bisogno di supporto rispetto a lui.
L’arrivo di Skyler li interruppe ma Josh non ne fu affatto contrariato; per qualche motivo, l’idea di parlare con un adulto lo attraeva particolarmente, rischiando quasi di tranquillizzarlo.
Ora ci avrebbe pensato lui a chiarire le cose, vero?
Scusi.
Disse Josh con aria fintamente colpevole costringendosi a sorridere e lasciando che Jessica calmasse abbastanza da essere lei stessa a lasciare andare la presa su di lui. Alla domanda del giovane uomo, però, l’Ametrin non potè rispondere nell’immediato. Cosa gli era successo? Perché si trovava in infermeria? Quella sì che era una bella domanda.
Lasciò che fosse la Opale la prima a parlare e lui si ritrovò ad annuire: non aveva idea di cosa implicassero i fastidi della gravidanza, ma mal di testa e nausea li conosceva bene.
Vorrei poterle rispondere, mi creda, ma non so neppure come sono arrivato qui. Ero... avrei giurato fosse un sogno, ma non ne sono più tanto sicuro. Ho mal di testa e continui brividi e... è per caso tornato qualcuno, che Lei sappia?
Si sentiva talmente sciocco a porre quella domanda che preferì restare in silenzio, lasciando che fosse Jessica a continuare. A qualche lettino di distanza dal suo, vide finalmente Alkos e si rilassò: a quanto pareva erano tutti e tre sani e salvi, ma un dolore lancinante alla testa lo costrinse a portarsi una mano su di essa, stringendo le palpebre e digrignando i denti.
Merda...
Nel mentre, un altro forte brivido lo colse impreparato e sentì Jessica rivolgersi a Blake e a un altro ragazzo che aveva visto quella sera solo di sfuggita, prima che tutto iniziasse.
Poi l'arrivo di una persona che di certo non si aspettava di vedere lì attiro la sua attenzione, oltre che il suo sguardo. Jesse con Alex in braccio era una visione a dir poco stramba che, in altre circostanze, avrebbe di certo fatto ridere Josh. In quel momento tuttavia il moro rimase a guardare il compagno con un cipiglio alquanto serio. Lo vide dare il bambino alla madre e sedersi un attimo dopo al suo fianco, sul letto. Josh non disse niente, ma il suo sguardo finì inevitabilmente sulla mano dell'altro, posta sulla sua gamba.
Se una parte di lui desiderò ardentemente scostarsi e sottrarsi a quel contatto, un'altra parte, la più razionale e forse gentile, lo costrinse a restare lì sul posto e a rivolgere al compagno un sorriso rassicurante.
Sto bene, Jay. Sta' tranquillo. Pensa a Blake, sembra fuori di sé.
Sbuffò sonoramente e si passò una mano sul volto, poi tra i capelli, e urtò quella di Jesse nel ricondurla in basso per cercare un sostegno nel materasso; un altro giramento di testa gli fece quasi perdere l'equilibrio nonostante fosse seduto.
Fu lì lì per chiedergli scusa, ma non aveva fatto nulla in realtà per cui scusarsi.
Rimase in silenzio, mordendosi la lingua.
Che nottata del cazzo.. -
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.“Se devo avere poco scelgo di avere nienteBlake
BarnesBlake stava letteralmente impazzendo per il senso di colpa che lo stava divorando. Non sentì minimamente le parole di Skyler che lo stava rassicurando del fatto che non sarebbe sicuramente uscito da li dentro e sopratutto non era colpa sua. Come faceva a dire una cosa del genere quando era stato lui a chiamare a raccolta tutti quanti per fare qualcosa di estremamente pericoloso. Era un'accademia magica, con creature magiche in ogni dove, potevano morire sempre e lui che aveva fatto? Aveva chiamato tutti i suoi compagni, che senza presunzione alcuna non erano come lui ed in grado di fare determinate cose senza morire e sprezzanti del tutto delle regole, a fare qualcosa che solo lui avrebbe potuto fare. Aveva ribaltato un lettino con il piede e quando Skyler era andato da lui per mettergli apposto la spalla, fece un piccolo verso per il dolore che provò quando la spalla si rimise al proprio posto. Ma tutto quello era destinato davvero a degenerare. Il fatto era che nessuno li dentro, conosceva veramente Blake. Nessuno sapeva, anche se era facile da intuire per tutti, che Blake soffrifa di scatti di ira, che il fatto che lui avesse il "ti ammazzo" facile fosse una cosa innata, che aveva coltivato per molto, molto tempo. Erano 17 anni che risolveva le questioni facendo a cazzotti oppure prendendo di mira qualcuno, erano 17 anni che allenava la sua arroganza e prepotenza! Con Hogwarts e l'aiuto di suo fratello, gli scatti d'ira erano sicuramente diminuiti rendendolo solamente un bulletto strafottente, ma era anche vero che Aaron aveve fatto in modo che dall'ultimo scatto d'ira del fratello, si eliminassero tutte le ragioni che lo portavano ad un crollo emotivo. Aveva cominciato eliminando la presenza, seppur molto soradica del padre, tutto quello che potesse riguardare cose che gli facevano venire i sensi di colpa per cose non vere ed aiutando il ragazzo ad avere un'autostima di ferro. Blake viveva continuamente in un paraddosso, ne era prigioniero. Aveva semplicemente accantonato i suoi problemi e lasciato spazio alla sua parte carismatica e simpatica, ma non voleva dire che dentro di lui non covava ancora rabbia. Aveva preso a pugni un ragazzo dei dioptase qualche mese prima e quasi gli aveva fatto perdere la coscienza solo per una frase stupida, adesso che si sentiva in quel modo, avrebbe fatto anche di peggio. Poteva anche essere definito un attacco di panico, ma Blake non ragionava più. Non c'è da stabilire un cazzo di niente Skyler, ho organizzato io qualcosa che nessuno qui dentro era in grado di fare e siamo finiti con una ragazza scomparsa e Niko ustionato, dobbiamo dare l'allarme, BENE!Chiama anche gli Auror se è necessario ma a meno che tu non decida di legarmi a letto, io qui dentro non ci passerò la notte e anche nel caso in cui tu mi legassi a letto farò in modo di... Jesse senza Theresa e con Alex in braccio. Non disse niente, le cose stavano andando troppo velocemente e il suo cervello aveva smesso di funzionare già da un quarto d'ora. Non sentiva dolore al braccio, e sembrava che la sua spalla stesse bene, ma quando sentì Jesse dire che sarebbe andato lui nella foresta perchè stava bene e tutto il resto venne preso completamente dal panico. In realtà Blake non era un tipo che se la prendeva con i suoi amici, specialmente con il biondino. Anche se ci era rimasto seriamente male, Blake voleva bene a Jesse e lo reputava davvero il suo migliore amico. Ma il panico, la rabbia, il senso di colpa, il suo non avere un briciolo di autocontrollo, suo fratello lontano, il fatto che era stato lui ad organizzare tutto quello, Ayla dispersa, Theresa dispersa... Quando si sarebbe reso conto di quello che aveva fatto, sarebbe stato troppo tardi. Prese letteralmente Jesse per la maglietta e lo tirò verso il muro. Gli portò un braccio al collo. Per favore, Socio: lascia andare me." Per favore un cazzo Lighthouse. Tu non andrai da nessuna parte! Il tuo parabatai cosa farebbe senza di te? Non ti va di correre da lui a vedere se sta effettivamente bene? Infondo ti frega solamente di lui in questa cazzo di scuola quindi non rompere i coglioni e o rimani qui oppure vattene dal tuo cazzo di amichetto. MA NON NEL BOSCO. le ultime parole furono dette in maniera chiara e scandita, con una rabbia che non cacciava da tempo, se lo stava soffocando con il suo braccio non gliene fregava niente. Era stato geloso almeno per un attimo del rapporto che lui aveva creato con Erik, si forse lo era per davvero, ma non lo aveva mai detto così apertamente. Si allontanò da Jesse e quando sentì le parole di Nikolai alzò un sopracciglio. Davvero? Pensava che davvero a nessuno importasse niente. Beh, diciamo che Blake aveva detto a Skyler forte e chiaro che lui stava perdendo il controllo e quando lo faceva, Blake si conosceva. Non andò da Jessica perchè aveva un neonato in braccio, non rivolse parola a Joshua ed al suo sonoro sbuffare. Loro alla fine non avevano subito niente e Blake non aveva intenzione di sprecare del tempo prezioso, si avvicinò alla boccetta di Nikolai. L'aprì. Sta zitto e bevi questa cazzo di cosa se no avrai segni permanenti per tutta la vita e non è una cosa bella! Diciamo che nella sua testa lo stava anche aiutando, gliela portò alle labbra per fargliela bere. Ovviamente tutto questo se Nikolai glielo avesse permesso. Era la prima volta che lo guardava negli occhi da quando era in infermeria. Se nessuno parla di tua sorella è perchè ne siamo tutti preoccupati, e non urlare ai tuoi compagni fa male la testa! Ed adesso doveva solamente trovare il modo di uscire di li. Aveva la voce tremante, la mani che gli prudevano, adesso stava a Skyler Mave decidere se era il caso di cominciare a legare le persone a letto, oppure dare l'opportunità a Blake di distruggere tutto quello che aveva intorno. Comunque, Blake distolto lo sguardo da Nikolai andò verso la porta tentare di uscire dall'infermeria.✕ schema role by psiche. -
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Edited by Skyler Mave - 19/10/2019, 12:38.