Votes taken by Aibileen Beatrix

  1. .
    tenor
    Aibileen Beatrix
    Ametrin | 18 anni


    Il dolore alle ossa era lancinante. Aibileen si era sdraiata sul pavimento, stringendosi forte le braccia graffiate. Sapeva che qualche unguento magico sarebbe bastato a lenire e guarire il tutto in fretta, in modo che Aidan non avesse il tempo di vedere quei segni... E questo la confortava non poco. L'unico che le fosse rimasto visibile, a mo' di cicatrice, era quello del morso che aveva, una notte di giugno apparentemente uguale a milioni di altre, cambiato interamente la sua vita.
    Nella sua testa, continuava a pensare a quanto male, quanto dolore, avrebbe potuto provocare quel lupo mannaro che si portava dentro, se mai non si fosse ritrovato incatenato... E se mai fosse successo qualcosa ad Aidan?
    A quel pensiero, si portò entrambe le mani ai lati delle tempie, trai capelli, sentendo qualche lacrima uscire da suoi occhi suo malgrado, e soffocando con stanchezza qualche singhiozzo nascente.

    "Aidan ha promesso di non avvicinarsi a me, durante le notti di luna piena..."

    Si ricordò, calmandosi e rincuorandosi grazie a quel pensiero. Era nuda, ed in quel luogo freddo ed umido, dove le temperature invernali non venivano decisamente attutite, si sentiva tremare, i nervi ed i sensi a fior di pelle. Come fare a non odiarsi, a non considerarsi un mostro? Fissò il proprio sguardo contro quello scuro del soffitto.
    Essendosi "ritransformata", doveva essere "già" mattina... Qualcuno avrebbe finito con il venire a liberarla dalle catene, in modo da poter recuperare la propria bacchetta e lanciarsi, quanto prima, un incantesimo di vestizione. Per tentare, ancor più "quanto prima", e come ogni volta... Di andare avanti. Con la consapevolezza di non essere ancora in grado di lasciarsi il peso di quei non-ricordi alle spalle... I non-ricordi di quella che era diventata, malgrado lei, una parte di sé, della creatura che, alle volte, sembrava albergarle fin nelle viscere, e che cercava di far sfogare, generalmente, correndo, correndo e ancora correndo... Tacere. Non far pesare niente a nessuno. Continuare a vivere. Non permettere, semplicemente, a quei non-ricordi di dimenticare se stessa... E chi amava.
    Aibileen si asciugò le lacrime dagl'occhi con entrambe le mani, continuando a guardare il soffitto, e concentrandosi sulla propria respirazione per calmarsi... Cercare di far passare tutto quello. Di non lasciarsi travolgere. Poi, all'improvviso, si ritrovò a sobbalzare... Sul serio erano già arrivati? Ciò la sollevava non poco, ma...

    "Di già?"

    Era, in effetti, un po' presto. E non si trattava, infatti, di qualcuno che si sarebbe mai aspettata di trovare in quel luogo sinistro, freddo, poco rassicurante... Di qualcuno che avrebbe voluto sapere in quel luogo, proprio perché sinistro, freddo e poco, ma che dico, per nulla, per nulla rassicurante!

    << Aidan! >>

    La sua voce era un misto tra lo sbalordito, il preoccupato, il rimprovero... E, a discapito di tutto quello che avrebbe preferito, per una volta, non lasciar trasparire, anche sollevato. Perché un angolo della sua testa continuava a crederci, come la prima volta: con Aidan sarebbe andato tutto bene. Perché, se da una parte lei voleva chiaramente, rotondamente proteggerlo da quella creatura che albergava in lei e che, una volta al mese, la rendeva inevitabilmente pericolosa, feroce, totalmente incontrollabile... Dall'altra, sentiva che, insieme, sarebbero sempre stati più forti. E fu in nome di quell'istinto che, in un primo, fugace momento, Aibileen si alzò di scatto a sedere, allungando una mano verso di lui.
    Salvo poi subito ritirarla, abbracciandosi nuovamente entrambe le braccia per auto-imporsi di non avvicinarsi a lui, come se, in qualche modo, il lupo fosse ancora in grado di prendere il sopravvento, e di fargli del male. Nonostante ciò fosse, ovviamente e razionalmente, impossibile...

    << C.. Che cosa ci fai... >>

    I graffi erano fin troppo visibili. Si sarebbe preoccupato. Non voleva farlo preoccupare ancora! Voleva proteggerlo, per quel che poteva, e che stesse bene... Come fare?
    Al vederlo sedersi accanto a lei, senza dire nemmeno una parola, non seppe che fare. Semplicemente, voleva fare troppe cose. Stringerlo a lei, allontanarlo, abbracciarlo, sgridarlo... Invece, continuò a tenersi le braccia strette tra le mani. E lo guardò. Non sapendo più, definitivamente, se fosse più giusto o più sbagliato mandarlo via... O più giusto o più sbagliato lasciarlo restare.


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    Edited by Aibileen Beatrix - 4/2/2023, 22:03
  2. .
    tenor
    Aibileen Beatrix
    Ametrin | 18 anni


    Aibileen vide Phoenix svolazzare intorno a Blake, come a volerlo salutare e dargli il benvenuto, e sorrise.

    << Sei mancato ad entrambi, a quanto pare! >>

    Disse in tono scherzoso, continuando a sorridergli. Piantò il proprio sguardo dritto negl'occhi di Blake, nel tentativo di percepire il suo stato d'animo. Come stava?


    << Mattiniero anche tu! E pure sportivo! >>

    Ma non era la prima volta che lo vedeva correre di mattina presto, d'altronde. Gli sorrise, e tirò fuori dal proprio zainetto una borraccia piena d'acqua ancora fresca.

    << Vuoi un po' d'acqua? >>

    Gliela porse, aspettando una sua risposta. Quando Blake nominò Aidan, Aibileen s'illuminò immediatamente.

    << Oh, è un ragazzo fantastico! E tu? Novità sulla tua vita sentimentale? >>

    Aggiunse, sinceramente interessata da quanto le avrebbe detto, e da come avrebbe reagito! La parola "caos", con lui, sembrava essere un rito di quelli inevitabili, ma la cosa più importante, alla fine, per lei, era che lui stesse bene!
    Quando le fece cenno dello scorso Capodanno, Aibileen lo abbracciò di slancio, commossa. Lei, anzi, si sentiva ancora emozionata dalla confidenza che le aveva fatto, e le dispiaceva che avesse dovuto, e dovesse tutt'ora, ogni suo maledetto compleanno, soffrire in quel modo!

    << Grazie per la tua fiducia. >>

    Mormorò con tenerezza, sincera. Si era preoccupata, dopo che se ne era andato, era vero, ma quando era venuta a sapere che non gli era accaduto "niente" (altro?), era rimasta soltanto con la confidenza che lui le aveva fatto, e non ne aveva fatto parola con nessuno.
    Sentiva che non fosse minimamente paragonabile (e, d'altronde, a cosa sarebbe valso, e che senso avrebbe avuto, paragonare due dolori, due maniere di soffrire e di reagire ad essi?), ma se lei non aveva parlato praticamente ad anima viva della morte del cugino.... Poteva immaginare che nemmeno lui l'avesse fatto!
    Non ne aveva, fino a quel momento, parlato con Blake non perché avesse voluto eludere l'argomento con lui, ma per via del fatto che, semplicemente... Non era capitato. Quando le riusciva di evitarlo, preferiva non "lanciare" argomenti tristi, nelle conversazioni con i suoi amici! Perché le piaceva vederli sorridere e stare bene. Tanto semplicemente. Quando riusciva a vedere Blake sorriderle in maniera sciolta, con lo sguardo quasi liberato, anche solo per un momento, senza sembrar pensare a nulla in particolare... Si sentiva felice.

    "Mi dispiace che tu abbia sofferto in questo modo..."

    Avrebbe cambiato qualcosa dirglielo?

    "Forse no... Quanto ricorderà, esattamente, di quella sera?"

    Lei, ricordava soprattutto quella sua confidenza... Che aveva avuto l'intenzione di proteggerla da un tizio in discoteca. Ed il suo sguardo pieno di dolore.
    Nello sciogliere l'abbraccio, nel caso Blake l'abbia accettato e non l'abbia "sciolto" lui prima, la ragazza gli sorrise appena, tornando a guardarlo negl'occhi. Prima di addentrarsi insieme a lui, se ancora il ragazzo ne avesse avuto voglia, in una nuova esplorazione dei Monti di Denrise.

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    Edited by Aibileen Beatrix - 14/5/2023, 08:36
  3. .
    tenor
    Aibileen Beatrix
    Ametrin | 18 anni


    Stava aspettando Aidan con le due cioccolate calde con un gran sorriso stampato sul volto, felice di come stavano trascorrendo la serata! Non avrebbe, tra l'altro, sicuramente tardato a notare Mia Freeman e Blake Barnes, arrivati da poco, e a salutarli con allegria e calore, nonché a salutare i compagni che si trovavano vicino a loro!
    Ma la voce della preside, uscita all'improvviso da chissaddove, attirò tutta la sua attenzione. Fino a quando... Non cominciò il momento finimondo.

    "Aidan! Blake! Mia! Emma! Nat! Lucas! Adrien! Ben!"

    Pensò e cercò con lo sguardo, in primis, d'istinto, le persone a cui teneva di più in quella scuola, ma non ebbe il tempo materiale di trovarle, perché non solo stava avendo una gran difficoltà a mantenersi in piedi, per via delle scosse, ma si ritrovò quasi immediatamente spinta a terra, con Aidan che la stava coprendo con il suo corpo! E Phoenix, la Farfalla di Fuoco, non tardò a volare nuovamente vicino a lei. Aibileen spalancò gli occhi dal terrore, con solo un'immagine nella testa: quella della foto del cadavere di suo cugino Tyler, steso a terra, in un vicolo di Diagon Alley, nel giornale che aveva annunciato l'assassinio compiuto dalla sua nonna materna.

    "No."

    << Protego! >>

    Proncunciò il suo incantesimo con la voce rotta dal pianto, gli occhi ancora sgranati. Il suo braccio era scattato praticamente da solo, tracciando una linea da sinistra verso destra, piazzandosi davanti alla schiena piegata di Aidan con fare protettivo. Per quel poco che poteva, voleva provare a proteggere il suo ragazzo e, nonappena sarebbe risultato possibile, aiutare le persone a cui voleva bene e, anche, quelle che semplicemente si trovavano intorno a loro! Erano tutti compagni. Ed il pensiero che lui o qualcun'altro potessero ritrovarsi a terra, privi di vita come Tyler, o anche solo feriti... Prese tutto lo spazio possibile dentro di lei.
    Ma quel finimondo, iniziato così velocemente... Altrettanto velocemente finì. Aibileen non riuscì né a chiedere ad Aidan se stesse bene, né tanto meno a rispondergli... Semplicemente, lo guardò da capo a piedi, con le lacrime agl'occhi

    "Sei vivo..."

    Si azzardò a toccargli il braccio con una mano. Poi, finalmente, la voce di Blake arrivò anche nelle sue orecchie.

    "Sei vivo!"

    Ricambiò la stretta di Aidan, concentrando tutte le proprie forze nella volontà di non scoppiare a piangere. No. Non quella volta. Voleva rendersi utile!

    << Ci sono feriti? >>

    Trovò la forza di urlare. Se poteva intervenire magicamente lei in prima persona, lo avrebbe fatto, altrimenti, avrebbe compagnato il ferito/la ferita da studenti più grandi e capaci di lei.
    Non sapeva se ci sarebbe stata un'altra scossa, o se qualcuno avrebbe attaccato, o invece no. Sapeva soltanto che voleva intervenire il prima possibile, nel suo piccolissimo-minuscolo possibile, chi non aveva avuto la stessa Fortuna che aveva avuto lei durante quel momento-finimondo, per curarlo, o anche solo lenire il dolore delle sue ferite.
    Aibileen si guardò intorno, portando lo sguardo, in certi momenti, anche a terra... Sperando con tutta se stessa che nessuno, tra loro, Studenti e Docenti di Hidenstone, avesse smesso di respirare...

    "Speriamo che anche la Preside stia bene!"

    Aibileen portò, distrattamente, una mano a toccare la lacrima d'anima che portava sempre al collo (dopo quanto era avvenuto nell'Halloween del 2020), mentre Phoenix, che li aveva seguiti, continuava a svolazzare vicino a lei.

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    SPOILER (click to view)
    Aibileen aspetta Aidan con le cioccolate. Scoppia il momento-finimondo.

    -Quando Aidan Hargraves la lancia a terra e si piazza davanti a lei per proteggerla, lei lancia un Protego!>, piazzando il braccio oltre la schiena di lui.

    Aibileen è terrorizzata all'idea che lui, i suoi amici ed i suoi compagni possano morire come il cugino, o farsi male.
    Si sente sollevata al vedere che Aidan sta bene, e al sentire la voce di Blake Barnes che, quindi, è vivo.

    -Urla per chiedere se qualcuno è ferito, pronta a curare chi può con gli incantesimi che conosce.
    Si guarda intorno, cercando con lo sguardo sia eventuali feriti che persone svenute, o addirittura morte.

    Si tocca distrattamente la lacrima d'anima che porta al collo.

    Phoenix, la Farfalla di Fuoco, suo famiglio, svolazza vicino a lei.
  4. .
    tenor
    Aibileen Beatrix
    Ametrin | 18 anni


    Le era costato parecchio tempo, e parecchi sforzi, ma in quel momento, Aibileen si sentiva felice del suo presente. Con la sofferenza della nostalgia di Tyler, con la sofferenza e le difficoltà che derivavano dal suo essere una licantropa, e dal suo modo di vivere e di reagire alla cosa, in quell'esatto istante, lei era anche felice. E lo era ancora di più a pensiero di poter condividere quella felicità insieme ad Aidan!
    Si sentiva eccessivamente sdolcinata da sola, ma non le importava di esserlo.

    << Pasqua o Natale che sia, far onore ai dolci presenti in tavola rimane una delle mie proprità! >>

    Dichiarò con fare solenne, scherzando solamente a metà. Quando arrivarono alla festa, e dopo che lei ebbe accettato con entusiasmo la proposta di Aidan di pattinare insieme, Aibileen si prese ancora un po' di tempo per guardarsi intorno, poi, mentre Aidan nascondeva il dono di Morrigan Maverick, Prof Mito per mestiere principale "ufficiale", e Cupido nell'inesistente tempo libero, dei suoi studenti, la ragazza, senza notarlo minimamente, come colta da un pensiero improvviso, si avvicinò all'orecchio di lui:

    << Ti va di dormire all'Osservatorio, stasera? Se è vuoto, naturalmente. >>

    Propose con un sorriso. Poi, cercò di rivolgere nuovamente la propria attenzione verso la loro "Missione di Pattinaggio"! Dopo aver litigato un po' con la chiusura dei pattini, Aibileen avanzò, insieme ad Aidan, maldestramente fino alla pista e, una volta che le lame dei pattini furono entrambe posate sulla superficie ghiacciata, la ragazza sorrise istantaneamente, ricordando quando, per la prima volta, aveva pattinato con l'amico di Hogwarts Simon!
    Quando Aidan disse che pensava fosse più facile, non poté fare a meno di scoppiare a ridere, e gli porse una mano:

    << Vuoi che patt.. ? >>

    Nel vederlo perdere l'equilibrio, Aibileen si prese un colpo della Morgana, e quando, subito dopo, lui le afferrò la mano che lei gli aveva teso, ridente, poc'anzi, Aibileen si ritrovò, in meno di qualche istante, a finire con il sedere sul ghiaccio! Scoppiò nuovamente a ridere e, nel sentire la domanda di Aidan, ma, soprattutto nel sentirlo ridere a sua volta, rise ancora di più!

    << Piano, piano, piano! Prima di provare a rialzarci... >>

    Si schiaffò una mano sulla fronte, scuotendo la testa e continuando a ridere:

    << Smettiamo almeno di ridere! Temporaneamente, insomma... >>

    Per quel che riguardava Aibileen, si stava trattando di una sfida degna di nota, visibilmente!

    << Poi... Tienimi saldamente la mano ed imita i miei movimenti... Piano, piano.. >>

    ... Se, piano. La ragazza era appena ripartita nel mondo della risata. Guardò Aidan con fare complice e divertito.

    << Sembriamo due salami! >>

    Ridacchiò.

    << Al cioccolato. Ancora nel frigo! >>

    Precisò. Si rese conto che lo chignon era, inesorabilmente quanto drasticamente, andato a farsi benedire e, ridacchiando, non tardò a terminare di togliersi la spilla che le teneva su i capelli, ritrovandoseli, mossi e scompigliati, all'inizio delle spalle. Phoenix, dal canto suo, aveva lasciato i capelli della ragazza quando quest'ultima si era avvicinata alla pista di pattinaggio... Non era un grande amante del freddo, lui! Ma si manteneva poco distante da dove si trovavano Aibileen ed Aidan, e non si era avvicinato, alla loro caduta, per intervenire (In che modo?), soltanto perché aveva sentito in tempo le loro risate! Anche la ragazza, però, appena poteva controllava con un colpo d'occhio dove si trovasse la Farfalla di Fuoco, per assicurarsi che stesse bene, svolazzante e tutta ali infiammate!

    << Te... La senti di provare a fare un ultimo giro di pista? E poi di andare a prenderci della cioccolata calda... >>

    E del cibo, oh yes! Tanto, tanto cibo.

    "..."

    Che c'è? Il cibo è buono!

    "... Oh yes?"

    Yes!

    << E del cibo! >>

    Aggiunse ridacchiando.

    << Ma prima proviamo a rimetterci in piedi! Ci proviamo? Piano, piano.. >>

    Se la risposta del suo ragazzo fosse stata affermativa, Aibileen avrebbe cominciato a muoversi, il più lentamente e chiaramente possibile, per alzarsi allo stesso tempo di lui, tenendogli saldamente la mano!

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    Interagisce con Aidan Hargraves. Inizia a pattinare con lui, e finiscono a terra (ghiacciata) come due pere cotte!


    Edited by Aibileen Beatrix - 10/12/2022, 07:28
  5. .
    tenor
    Aibileen Beatrix
    Ametrin | 18 anni


    Per quella serata, aveva indossato un vestito bianco panna abbinato a delle scarpe nere con tacco leggero, delle calze color carne, ed un cappottino leggero bleu marine.
    Nonostante la mole di cose di cui occuparsi in quell'anno scolastico, il percorso dell'anno quasi-appena-trascorso (?) l'aveva indubbiamente rafforzata, spingendola
    a prendere sempre di più le proprie emozioni e le situazioni che viveva in mano.
    Si voltò verso Aidan, sorridendogli serena. Anche lui era cresciuto non poco, dall'anno precedente! Eppure, rimanevano sempre... Loro, in qualche modo. Era felice, di quel loro evolvere insieme, essere, tanto semplicemente! Gli accarezzò appena il braccio.

    << Sono molto belle, le decorazioni babbane di Londra... Che cosa ne pensi? >>

    Disse a mezza voce, attenta a non farsi sentire dai passanti (potenzialmente, ovviamente, babbani) che si trovavano intorno a loro.
    Quando, qualche giorno prima, Aidan le aveva chiesto se soffrisse di vertigini, Aibileen era scoppiata a ridere, prima di rispondere: "Grazie a Merlino, no! Altrimenti, non potrei giocare a Quidditch insieme a Taylor, ed ancor meno volare sulla scopa..."
    La ragazza proveniente dalla Terra dei Canguri adorava, in effetti, volare. Correre e volare le permettevano di sfogarsi, ma anche semplicemente di svagarsi, divertirsi...
    E, nel Quidditch, il ruolo del portiere sarebbe rimasto, probabilmente, sempre il suo preferito! Poi, però, gli aveva posto, chiaramente, delle domande, sulla fantomatica serata che aveva l'intenzione di organizzare!
    Quando, invece, nel presente di quella serata nella Londra Babbana, Aidan le disse che l'avrebbe portata a mangiare qualcosa in un ristorante, Aibileen disse, con un sorriso incerto:

    << Ecco... Apprezzo tantissimo il gesto, davvero! Ma il periodo di Natale, e quindi dei regali da fare, non tarderà ad arrivare... Possiamo anche semplicemente prendere qualcosa da portare via in uno street food, e mangiarlo in un parco per guardare le stelle, o anche in una piazza in cui suonano dei musicisti in live, sul serio! >>

    Quando evocò la fantomatica sorpresa, Aibileen sorrise:

    << Si tratta della sorpresa per la quale non devo soffrire di vertigini, giusto? >>

    Scherzò, lasciandogli un bacio a fior di labbra.

    << Ovunque si trovi, sicuramente staremo bene! >>

    Disse, prima di seguirlo all'interno del locale in cui l'aveva portata.

    << Ehm... Oh! Certo! Adoro le rose! Sono bellissime! >>

    Sorrise, in imbarazzo, ma emozionata dal gesto che il ragazzo aveva avuto.

    << Non sarà mai speciale quanto il ristorante improvvisato dell'Osservatorio.. >>

    Scherzò, alludendo alla cena clandestina del loro primo anno ad Hidenstone.

    << Ma è davvero molto carino, sul serio! >>

    Ci tenne a rassicurarlo, sorridendogli.

    << E... Ecco... Come stai? >>

    Come dire: è tutto il giorno che siete insieme, Aibileen!

    << Cioé, no, aspetta, Merlino, sì! Nel senso, voglio dire... C'è qualche ragione in particolare, per la quale siamo qui? >>

    Si decise a chiedere, impacciata.

    "... Non è che è il nostro "mesiversario", o qualche altra ricorrenza del genere? Ed io me ne sono clamorosamente quanto storditamente dimenticata, vero? Vero? Cazzo, cazzo, cazzo! Spero di no! Esiste un San Valentino del mese di novembre? Io non ho previsto niente! Qualsiasi cosa sia, non sapevo fosse necessario ricordarmene, Vostro Onore, lo giuro!"

    Parate mentali 100% assurde, inutili, originals! Diffidate delle imitazioni.



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  6. .
    tenor
    Aibileen Beatrix
    Ametrin | 18 anni


    Che cos'era, esattamente, la speranza? E che cosa rappresentava per lei? Visibilmente, qualcosa di estremamente importante, visto quanto si era adoperata a recuperarla con la punta delle dita, dall'orlo del precipizio dal quale stava rovinosamente per precipitare! Quando era morto suo cugino, si era sentita... Non come se le stesse crollando il mondo addosso. E nemmeno come se si stesse sgretolando il suolo sotto i suoi piedi. No. Era lei, anzi, tutto quello che si trovava dentro di lei, ad essere crollato, come se qualcuno, dal cuore, le avesse lanciato un Bombarda bello potente e sentito!
    Si era rimessa in piedi. Ogni volta che era inciampata, che aveva sentito che no, non ce l'avrebbe fatta, e poi perché, perché avrebbe dovuto volercela fare? La verità era che... Non si era risposta. Ma si era ascoltata. Sì. Perché lei voleva proprio farcela. Poco importava il perché! Lo voleva. E la speranza, no, non la sapeva ancora definire un granché, a parole, e no, non era neanche sicura di sapere bene perché esistesse! Per andare avanti? Forse solo per quello, o forse no... Poco importava. Faceva parte di lei, in qualche modo, il salvare il briciolo di speranza che scampava, neanche lei era consapevole di come, all'esplosione. Sempre e comunque.

    "D'altronde... Non c'è abbastanza orrore, in questo mondo? A che pro privarsi di quello che c'è di bello?"

    Santo Merlino, Aibileen! Che angoscia! Riprendiamo a camminare, va'.
    Al sentire il proprio magifonino vibrare, Aibileen si riscosse, effettivamente, finalmente dai propri pensieri, per poi visualizzare la risposta di Blake con un sorriso. Aibileen si fermò per aspettarlo, e quando il ragazzo fu abbastanza vicino da essere visto da lei, la ragazza sventolò un braccio nella sua direzione, salutandolo con un sorriso gioioso sul volto.
    Alla sua domanda, aveva allargato il braccio verso la vegetazione che stava loro intorno:

    << Per fare un giro! Sono bellissimi... E poi, stare tanto al chiuso, ad una certa, diventa un po' soffocante... Almeno per me! Tu invece? Cosa stavi facendo? >>

    Chiese infine, sorridendogli ancora. Era decisamente contenta di rivederlo!

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    Edited by Aibileen Beatrix - 5/12/2022, 14:17
  7. .
    tenor
    Aibileen Beatrix
    Ametrin | 18 anni


    Il Ballo di Natale? In che senso?? Di già?? Oh. Merlino.

    "Già... Merlino."

    Aibileen sorrise tristemente. La canzone di cui la cugina riunionese Marie le aveva condiviso il link pochi minuti fa, stava continuando a diffondere le sue note allegre, leggere e festose come delle bollicine di champagne (?), nel bagno della stanza che condivideva con Mia Freeman ed Emma Lewis_. La porta era bella che aperta... Abituata com'era alle vacanze in campeggio con i cugini, non le dava per nulla fastidio il fatto che una delle due, o entrambe, potessero entrare in bagno mentre vi era anche lei!

    << Je vis plus fort, si je vis à la folie.. >>

    Non era per nulla male, come ritmo... Posò il mascara sull'estremità del lavandino, per poi riafferrare il proprio magifonino ed aprire la chat di gruppo che avevano lei, e le cugine londinesi Taylor e Charlie, e far partire un vocale a loro rivolto:

    << Ragazze, ascoltate questa! Me l'ha appena inviata Marie... Stasera, balliamo anche per lui. >>

    Si asciugò una lacrima che era appena scappata al suo, eppure, considerevolmente accresciuto autocontrollo. Si rassegnò a struccarsi e a riapplicarsi il mascara e l'ombretto con un'alzata di spalle. Rimise la canzone appena scoperta daccapo, ed inviò un cuoricino a Marie. Poi, decise di cambiare completamente ombretto. Invece del verde intonato al vestito, optò per uno dal colore più delicato, meno vistoso, ma più allegro, sul dorato, per ottenere un leggero effetto "sabbioso".
    Aveva indossato lo stesso vestito verde scuro che portava la sera in cui, durante le vacanze di Natale di ormai un po' di tempo fa, aveva fatto la conoscenza di Aaron, il fratello di Blake... Abbinandolo a delle calze dello stesso colore. Si era, poi, legata i capelli in uno chignon coiffé-décoiffé che, onestamente, dubitava avrebbe retto fino alla fine della serata... Nel senso che, molto probabilmente, ad una certa si sarebbe tanto semplicemente quanto naturalmente sciolta i capelli!

    << Folie, je vais vivre à la folie... >>

    Canticchiò, mentre terminava di truccarsi togliendo i residui di rossetto marrone con un piccolo fazzoletto. Respirò profondamente.

    << Vai e divertiti... Anche se in alcuni momenti ti sentirai un po' giù. Ma andrà bene ugualmente! >>

    "... Hai finito di parlare da sola, Aibileen?"

    La ragazza scosse la testa, e si decise a dirigersi al suo appuntamento con Aidan. Nel mentre, ricevette proprio un suo messaggio, che non mancò di farla sorridere teneramente. Si morse appena il labbro inferiore, scuotendo la testa.

    "Niente pensieri tristi... Su, andiamo!"

    << Andiamo, Phoenix! >>

    Il famiglio della ragazza non tardò a rispondere al suo richiamo sorridente con i battiti d'ali che lo separavano da lei. La Farfalla di Fuoco si posò dunque trai suoi capelli, a mo' di fermaglio. Aibileen ricordò il giorno in cui Aidan gliel'aveva regalata con un sorriso... C'era anche Emma, insieme a loro!
    Scosse la testa per uscire fuori dai propri pensieri, e per sbrigarsi a raggiungere il suo ragazzo fuori dal dormitorio, dove la stava aspettando! Non appena lo vide, lo salutò portandogli le braccia al collo, con slancio.

    << Me voilà! >>

    Gli sorrise, raggiante nella semplice e spontanea felicità di vederlo, prendendogli il viso tra le mani e baciandolo.
    Qualcuno avrebbe potuto vederli? Era felice al punto di non pensarci minimamente, essere lì, con lui, le bastava ampiamente. Quando si staccò da lui, sorrise timidamente ai suoi complimenti, e lo ringraziò con un inchino scherzoso appena accennato.

    << Anche tu stai benissimo! Porterai sicuramente non poca allegria, in Sala Grande, con quella camicia! >>

    Aggiunse con un sorriso, prima di dirigersi verso la suddetta Sala Grande, mano nella mano con lui. Una volta arrivati, ascoltò i commenti di Aidan con un sorriso.

    << Merlino, sì! Pattinaggio! Andiamo, andiamo, andiamo! >>

    Prese ad avvicinarsi alla pista di pattinaggio, tenendo sempre Aidan per mano, entusiasta. Sapeva pattinare quel che bastava per reggersi in piedi e fare qualche giro di pista decente... E, indubbiamente, si trattava di un'attività invernale che la divertiva moltissimo! Non vedeva l'ora di provare a pattinare insieme ad Aidan...

    << Neanch'io sono un granché, a pattinare... >>

    Ci tenne ad avvertirlo.

    << Ma lo trovo comunque molto divertente, da fare! >>

    Aggiunse, pensando che magari avrebbero anche avuto modo d'incrociare qualcuno che conoscevano, o qualche nuovo compagno con il quale non avevano ancora avuto modo di parlare, su quella pista!
    La notizia degl'alcolici non la impressionò oltre misura. Nel senso, una birra non le sarebbe dispiaciuta, ma anche senza stava bene!
    Non avrebbe, ad ogni modo, mancato di salutare chiunque conoscesse già con un gran sorriso, e con un sorriso timido ed un cenno della mano chi, invece, conosceva solo di vista, non appena l'avesse notato!

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    Aibileen si prepara, s'incontra con Aidan Hargraves , va al ballo insieme a lui. Si dirige verso la pista da pattinaggio, entusiasta dalla proposta del ragazzo di pattinare, e saluta con allegria i compagni che conosce e che riconosce, e più timidamente quelli che incrocia e che conosce, per il momento, solo di vista.
  8. .
    tenor
    Aibileen Beatrix
    Ametrin | 18 anni


    Era veramente da un sacco di tempo che non si vedevano. Quell'anno era cominciato decisamente ad esplosione, e più avanzava, più sembrava voler procedere velocissimamente, verso l'infinito e oltre!
    Aveva, quindi, alla fine, smesso di aspettare "il momento giusto", il "periodo più libero", e gli aveva semplicemente... Scritto:

    "Ehi! Ti andrebbe una passeggiata in mezzo ai monti?"

    Si era svegliata assai presto, quel 13 novembre, tanto che era andata a vedere l'alba in Terrazza, insieme a Phoenix, Farfalla di Fuoco che le stava volando accanto, mentre Nuvola, "Gattina" nera e ronfatrice seriale di prim'ordine, continuava a dormire bella grossa sul suo letto! Poi, non resistendo al richiamo dell'esterno, era corsa fuori, per farsi un giro, e le era, effettivamente, venuta voglia di farsi un giro trai Monti che, da quel che ricordava, non dovevano trovarsi troppo lontano da dove si trovava lei in quel momento...
    Si trattava, tra le altre cose, anche di un bel modo di cercare di dimenticare, o quanto meno di non pensare, al plenilunio della scorsa settimana, tra l'altro!
    Si era, dunque, rimessa in marcia, e, mentre prendeva la direzione che l'avrebbe portata fino a dove era diretta, aveva pensato a Blake... E gli aveva, per l'appunto, scritto.
    Mentre aspettava una risposta (o una non-risposta, visto che era domenica e ci sarebbe anche stato, che avesse voluto passare la mattinata a dormire, una volta tanto!) del biondo Black Opal, Aibileen si avviò comunque verso la sua destinazione, decisa, in ogni caso, a farsi una bella scampagnata.
    ...
    Ma non mancando d'incrociare le dita di una mano e di attorcigliarsi una ciocca di capelli tra quelle dell'altra, sperando che, no, non stesse "ancora" dormendo e che, sì fosse disponibile per farsi una bella passeggiata insieme!
    Il Triennio si era rivelato, alla fine, per quello che era: un anno che le stava richiedendo non pochi sforzi, un impegno non da poco, nonché una certa dose di buona organizzazione previa, per poter avere il tempo sia di disegnare, che di dedicarsi ai propri affetti, che ai propri studi! Ci aveva provato, a dirsi che gli anni rimanenti erano importanti, che avrebbe potuto sacrificare il disegno per un po', mettendolo da parte ed accettando, quindi, di disegnare con meno frequenza, soltanto una volta ogni tanto... Non ce l'aveva fatta. Il disegno faceva parte di lei, e quando le veniva voglia di disegnare, le veniva un'inarrestabile voglia di arrestare tutto, perché quel "tutto", poteva attendere: e durante il lasso di tempo in cui durava quell'impulso, non poteva esistere nient'altro, se non il suo materiale da disegno... E quello che aveva in quel momento nella testa, nel cuore, dappertutto.
    La ragazza proveniente dalla Terra dei Canguri si scompigliò i capelli, fermandosi per un istante, e tirando fuori il proprio magifonino per vedere se Blake aveva risposto al suo messaggio o meno... Ormai, alla sua destinazione, mancava veramente poco! Per quanto non dubitasse minimamente del fatto che il ragazzo sarebbe stato in grado di raggiungerla, nel caso, correndo, quasi in un batter d'occhio, vista la sua forma fisica!
    Phoenix, nel frattempo, continuava a seguirla, svolazzandole intorno.

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    Blake Barnes

    Edited by Aibileen Beatrix - 6/11/2022, 19:48
  9. .
    Fringuelli, spero stiate passando la migliore settimana possibile! E, ah, no, no, io non sono in ritardo per segnalare il mio periodo di assenza...
    Caoticità, sia quella sudanea che quella continuata (?), permettendo, cercherò di tornare il più attiva ed il prima possibile!
  10. .
    tenor
    Aibileen Beatrix
    Ametrin | 18 anni


    Il tempo era passato ad una velocità impressionante. Aveva la netta impressione che quel periodo estivo (ma quale impressione e impressione, e che vuol dire che tra poco comincia novembre?! E poi cosa, dei panda azzurri voleranno nel cielo cantando l'omonimo inno di Mameli??) sarebbe letteralmente volato, e che si sarebbero nuovamente ritrovati trai banchi di scuola in men che non si dica! Ma quel giorno, fortunatamente, non era ancora arrivato. Ed aveva tutta l'intenzione di godersi quei momenti con Aidan e quella vacanza!
    Nel fare una piroetta, aveva afferrato l'orlo del vestitino (azzurro, guarda caso) che indossava con una mano, poi aveva sorriso al ragazzo, felice e leggera! Avevano pure finito gli esami (finalmente!), ed era andata più che bene ad entrambi! L'ansia per il Triennio poteva aspettare, non avrebbe ascoltato i suoi tentativi di bussare alla porta della sua materia grigia (eh ma nel presente presentissimo - oddio, che è sto delirio? - ci sarebbero i compiti e le lezioni in nom del vero, socoooooorro!). Via, via, scio'! C'era ben altro, in quell'istante, a cui pensare. A come le fosse venuta una fame incredibile durante il viaggio, per esempio... Sorrise comunque alle parole del suo ragazzo, come se si trovasse sulle nuvole:

    << Sono con te, come potrei non essere felice e rilassata? >>

    E non lo diceva per imitare qualche frase stucchevole alla Baci Perugina, per quanto il pensiero fece rabbrividire lei per prima. Semplicemente, lo sentiva. Con Aidan, si era sempre sentita bene, senza riuscirsi a spiegare realmente il perché. Nell'ascoltare il resto di quanto lui le disse, lo baciò a fior di labbra di rimando, e gli accarezzò un braccio, senz'aggiungere altro. Perché vederlo così sorridente, così spigliato, le bastava ampiamente. Sentirlo, vederlo sereno e felice, era tutto quello che le serviva per assaporare appieno quel presente, quella mini-avventura che si erano ritagliati tutti per loro (con l'aiuto delle rispettive famiglie).
    Una volta arrivati in albergo, Aibileen spalancò la bocca, perché o hai la classe di una star, o hai quella di un pesce lesso, c'est la vie, ma subito dopo abbracciò Aidan di slancio, forte, nel bel mezzo della hall dell'hotel, per poi puntargli il dito contro:

    << Aidan, sei pazzo! Merlino, Merlino. Grazie! Ma come ti è saltato in mente?? Sei adorabile. Merlino, ma chissà quanto sarà costato! Nonononono, per me, un campeggio va benissimo! >>

    Tranquilli, non si stà capendo manco lei.

    "Ah, dovrebbe essere una buona notizia?"

    ...

    "Appunto."

    Una volta ripresasi dalle sue emozioni, la ragazza aveva seguito Aidan, sentendosi a disagio, in realtà, ma appena aveva visto la vista sul mare (era tutto quello che aveva memorizzato della loro stanza, in nom del vero), aveva urlato, preso la mano di Aidan e l'aveva trascinato sul balcone, prima di attirarlo a sé e baciarlo.

    << Che bel mare! >>

    In cuor suo, preferiva il mare più selvaggio, più vivo di Denrise (per quanto innegabilmente più freddino), ma che glié volevi di', a quello? Era semplicemente meraviglioso. Per il semplice fatto che Aidan aveva tenuto a farle quella sorpresa per vederla felice e farle dimenticare le parti più oscure, o anche semplicemente stressanti, di quell'ultimo periodo.

    << Dici che ci lasceranno dormire alla belle étoile, sulla spiaggia, almeno una sera? Con Marie l'abbiamo fatto in tenda, qualche volta, e gli zii, ed è bellissimo! A proposito, ti saluta. L'ho già detto Merlino? Merlino, grazie, ma stasera t'invito al ristorante allora, Merlino, ok, sto impazzendo, no sono già pazza, ok, sto delirando, che dici, andiamo a farci un giro? >>

    Grazie a Merlino, a Morgana, e a tutti gli altri Maghi e le altre Streghe, sì, si avviarono fuori dall'albergo, e lì, la ragazza parve rilassarsi di nuovo, tant'é che, nella meraviglia di trovarsi a Buenos Aires, e di vedere tutto quello che c'era nei dintorni, aveva cominciato a ballare sul marciapiedi. Quando gli propose di andare a mangiare qualcosa, alla sua risposta affermativa, Aibileen sorrise, entusiasta:

    << L'ultima proposta mi piace un sacco! Potremmo prendere qualcosa da portare via, poi cercare una piazza o un parchetto per sederci e mangiare lì.. >>

    Poi, nel vedere un camping car con un bancone e qualche tavolino, in una via, con due uomini da soli che cucinavano e servivano una fila impressionante di clienti, si arrischiò a puntare il dito in quella direzione:

    << Quello potrebbe essere buono... Ma non so a che ora mangeremmo! >>

    Scherzò, prima di aggiungere:

    << Che ne dici, vediamo cosa propongono nel loro menù, per vedere se qualcosa ci ispira abbastanza da fare tutta quella fila? >>

    Propose, sorridendo, prima di toccargli una spalla con una mano ed indicargli, con l'altra:

    << Guarda, un Rojo Lírico! >>

    La ragazza stava infatti indicando, con fare entusiasta ed estasiato (perché il Percorso G.E.M.M.A. Cura dei Viventi non era stato scelto a caso), un pappagallino grande quanto una mosca, rosso come un tulipano... Rosso, appunto, che, non appena aprí la bocca, rivelò una voce ed una tecnica canora degne di Maria Callas.



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  11. .
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    Aibileen Beatrix
    Ametrin | 17 anni


    Alla categorica risposta di Adrien alle sue parole, Aibileen sorrise, tra l'intimidito ed il... Divertito? Lo stava trovando buffo, in qualche modo!

    << Ehm... Cercherò di... Tenerlo a mente? >>

    "..."

    Se non lo sai tu, gioia. Non esitò, invece, a portarsi un altro pezzo di quel buonissimo dolce alla bocca. Salvo poi ingoiarlo di traverso, al sentire le "lamentele" del Black Opal sul cibo presente alla Sala del té... Era veramente, ma veramente molto buffo! Dopo qualche colpo di tosse, fortunatamente, rimase solo la sua risata (segno che non aveva smesso di respirare).

    << Po... Possiamo anche andare a mangiare qualche patatina o salatino, più tardi, se vuoi! Dovrebbero restarmene, in camera! >>

    ... Gli avanzi dell'ultimo pigiama party fatto con le proprie compagne di stanza non erano pochi. E non perché non si fossero più che ben che rimpinzate di cibo, durante il suddetto!
    Intanto, Aibileen stava ancora ridendo, per quanto con più calma di poco prima:

    << Sai... Che sei proprio buffo? >>

    Gli disse, sorridendo. Poi, tra una chiacchiera e l'altra, cominciarono a parlare delle proprie "prime impressioni" reciproche... Quando Adrien finse di offendersi, Aibileen gli toccò un istante una spalla con una mano.

    << Un... Un pochino! Ma... Non fa niente! Davvero! >>

    Fortunatamente, però, il ragazzo scoppiò a ridere poco dopo e, alla frase che disse sui ragni, l'Ametrin proveniente dalla Terra dei Canguri (e dei Ragni da brividi bababividi pericolosissimi) sorrise, più rilassata, esclamando:

    << Oh, ma io adoro i ragni! Quando non vogliono mangiarmi... >>

    Specificò nel concludere la sua frase, perché i traumi del Professor Ensor, continuavano ad avere quel non so che d'indimenticabile.

    << Hai mai visto una Kataleya Octoalae dal vivo?? A Melbourne ce ne sono un sacco, ma sono state importate dalla Colombia secoli fa! È una creatura magica proprio di tipo aracnide, e quando è ferma, assomiglia in tutto e per tutto ad un'orchidea! Ha otto ali, è bellissima! >>

    ... E niente, quando si trattava di creature magiche, Aibileen partiva, come al solito, facilmente per la tangente. Quando, invece, fu il turno di Adrien di dirle qual'era stata la sua prima impressione su di lei, lui le "chiese" se fosse proprio sicura di voler sapere che cos'aveva pensato di lei, quando si era buttata in acqua... Le gote della ragazza si accalorarono. Di nuovo.

    << Che... Che fossi una pazza da internare? >>

    Quando, invece, venne fuori la questione del "chiamarsi per cognome", la reazione di Adrien al suo "scimmiottarlo" le fece inclinare appena la testa di lato, con perplessità.

    << Perché... Avresti voluto ricevere delle riverenze? >>

    L'aveva già detto che lo trovava buffo? Tra una frase e l'altra, i due tornarono su un argomento che alla ragazza stava incredibilmente a cuore: il cibo.

    << Tipo le patatine... Con la nutella? >>

    Fece una strana smorfia, nel dirlo, per nulla convinta. Ma dopo averci pensato su per qualche istante, scrollò le spalle, e sorrise.

    << Perché no! Si può provare! Io adoro il contrasto "mela e prosciutto crudo"... Ma anche il classico italiano "pera e pecorino"... Tu, invece? >>

    Poco dopo, il loro discorso virò verso le domande da porsi vicendevolmente... E le "Passioni con la P maiuscola". Quando Adrien parlò di Divinazione, ad Aibileen non parve di vederlo illuminarsi particolarmente, ma si entusiasmò ugualmente:

    << E quale tipo di Divinazione ti piace di più... Esercitare, diciamo? Hai visto quanto è bravo, il Professor De Long-Prée? È davvero fantastico, e si veste sempre in maniera così allegra ed elegante! >>

    Tenendo a mente l'elasticità con la quale la ragazza vedeva il termine "elegante", sia chiaro. Ampiamente condivisa dalla player, tra l'altro, in questo caso!


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    Edited by Aibileen Beatrix - 26/7/2022, 21:14
  12. .
    tenor
    Aibileen Beatrix
    Ametrin | 18 anni


    Assolutamente non aveva in testa canzoni spagnole da quando avevano deciso, alla fine, di partire alla volta dell'Argentina!

    "Oye, mí cuerpo pide Salsa..."

    Ma proprio no.

    << Y con ese ritmo... No quiero parar! >>

    Come poteva una ragazza timida ballare nel bel mezzo di un marciapiedi come se nulla fosse? Semplice. Stando con la testa bellamente e beatamente (ma anche beotamente, dai) per aria!
    D'altronde, quel 19 luglio del 2022, Aibileen aveva parecchie ragioni di essere contenta: il plenilunio era finito da poco, il che significava che poteva partirsene in vacanza in santa pace. E, sicuramente, voleva anche un (bel) po' dimenticare tutte le sgradevoli sensazioni, i dolori (principalmente alle ossa, alla pancia e alla testa) e le domande che avevano seguito quell'ennesima luna piena.
    In secondo luogo, avrebbe passato le vacanze in questione insieme ad un ragazzo fantastico, con il quale stava incredibilmente bene, oltre che insieme! Ed in terzo luogo.... Le suddette vacanze, i due innamorati le avrebbero passate a Buenos Aires.
    La ragazza sorrise ad Aidan, felice di essere in viaggio insieme a lui! Quando i genitori di lui li avevano accompagnati in aereoporto, Aibileen li aveva ringraziati in ventimila lingue! Poi, aveva ascoltato tutto quello che Arya aveva da dirle sul fratellone. La trovava una ragazzina gentile e divertente! Si vedeva che voleva molto bene ad Aidan, anche nel suo divertirsi a punzecchiarlo, spesso e volentieri. Aveva mantenuto la propria mano in quella del ragazzo, non mancando di sottolineare e rimarcare ogni qualità detta da Arya su Aidan, e di suavizzare ogni difetto, seppur ridacchiando insieme al Dioptase! Sorridendo ad Arya, l'aveva poi salutata con un bacio sulla guancia ed una carezza sulla testa. Al Gate, aveva ricambiato il sorriso di Aidan con un altro radioso. Anche lei, grazie ai soldi dei genitori, aveva tutta l'intenzione di partecipare alle spese di quella vacanza insieme. Si sarebbe fatta venire qualcosa in mente.

    << V.. Vista mare?? >>

    Amava il mare, ma... Non gli era mica costata una fortuna, quella stanza?

    << Aidan, è fantastico... Ma... Non è necessario che ti rovini, davvero! L'importante è che stiamo insieme.. >>

    Aveva detto, felice, elettrizzata ed in imbarazzo al contempo. Poi, erano saliti sull'aereo, ed erano... Arrivati a Buenos Aires. Una valigia media era bastata e avanzata, per le cose che aveva deciso di portare in quel viaggio!
    Dopo essersi dimenata ed aver cantato a caso sul primo marciapiedi argentino (spoiler: assomiglia a qualsiasi altro marciapiedi abbiate visto nella vostra vita) sul quale aveva messo piede, Aibileen si era voltata verso Aidan e, la mano nella sua, aveva detto:

    << Che ne dici se ci dirigiamo verso un quartiere della città a mangiare qualcosa? Ho una fame! >>

    Dopo quell'ammissione, aveva sorriso al ragazzo, entusiasta all'idea di trovarsi a Buenos Aires, insieme a lui!


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    Edited by Aibileen Beatrix - 26/7/2022, 20:10
  13. .
    tenor
    Aibileen Beatrix
    Ametrin | 17 anni


    Da quando suo cugino Tyler era morto, ucciso dalla loro nonna per via delle sue idee retrograde sui Mezzosangue e compagnia bella (Zia Alys, la madre di lui, era, difatti, una Nata Babbana), un freddo indescrivibile le era entrato dentro.
    Non se la sentiva di poter affermare che quel gelo, in quei mesi, se ne fosse, in qualche modo, "andato"... Qualcosa le diceva che, più che altro, era lei stessa che si stava piano piano abituando alla sua presenza nella sua vita, nel profondo del suo animo, mentre continuava, piano, piano, a scavare dentro di lei, cambiandola nel profondo, anche e soprattutto a seconda di come lei sceglieva, consapevolmente come inconsapevolmente, di reagire al dolore che provava. Quello era il suo primo Capodanno senza Tyler...
    Soltanto l'anno scorso, erano rimasti gli ultimi svegli della festa, e lui e lei avevano continuato a parlare per ore, ridendo e scherzando come se il tempo ed il sonno non esistessero, e lui bello che ubriaco perso! E tutto quello... Quelle risate, quelle confidenze... Quegli sguardi complici carichi di affetto, i dispetti, i sorrisi pieni di calore... Era sfumato via. E non sarebbe tornato mai più. Ed ogni volta che quel pensiero le balenava nella mente, nel cuore, sin nelle viscere, sentiva la morsa, il freddo invaderla, nell'impotenza consapevole di un'assenza che non se ne sarebbe mai andata. Di una mano che non avrebbe mai più potuto stringere nella sua. Di uno sguardo, di un sorriso che non avrebbe mai più rivisto... Se non nei suoi ricordi.
    La tristezza di tutto quello si faceva sentire, dentro di lei, ma quando Blake ricambiò il suo abbraccio, Aibileen sentì che qualcosa di vivo, di sincero la stava rianimando da dentro, da tutto quel dolore che cercava di mantenere ben lontano da lei, e dalla preoccupazione delle persone a cui lei teneva.
    La ragazza poteva, effettivamente, essere gentile con non poche persone... Ma l'affetto, era un'altra cosa. Una di quelle che si costruiscono con il tempo, con la costanza, la condivisione. Nelle parole e nel silenzio. Blake, con la sua trasparenza, riusciva a farla sentire a suo agio, ed anche piuttosto serena, nonostante il caos che portava, sovente, con sé. Sentiva di potergli parlare di tutto, perché percepiva che le loro conversazioni erano guidate dal filo della spontaneità e della curiosità. Per lei, era veramente come il caffé che aveva bevuto proprio insieme a lui, a Roma, lo scorso Natale... Quando parlò di Aaron, Aibileen si ritrovò inizialmente a sorridere, sia perché pensava alla generosità ed alla gentilezza di entrambi i fratelli, che perché pensò all'affetto che la legava, praticamente da sempre, alle sue due cugine... Ma il suo piccolo sorriso, intenerito, non tardò a svanire, perché Blake disse che, quel giorno, sarebbe voluto sparire. Che cos'era successo, che gl'impediva di vivere quella festa con gioia e spensieratezza? Quando disse "il mio compleanno" si sentì raggelare... Che cosa poteva mai essere successo, uno dei giorni del suo compleanno? Un litigio trai suoi genitori? ... Qualcosa a sua madre? Quando le chiese che cosa diavolo ci fosse da festeggiare, e la guardò, Aibileen vide di nuovo il dolore. Tanto dolore. Ma lui non tardò a stendersi sul muretto, lo sguardo rivolto verso le stelle. Aibileen si sedette sul muretto in questione, accanto a lui. Lo guardò, mentre gli passava una mano trai capelli, accarezzandoglieli teneramente.

    << ... E che cos'è che c'è, da non festeggiare? >>

    Si azzardò a chiedere, con una voce bassa e pacata, come se temesse di rompere qualcosa. Sentiva le emozioni di quel ragazzo tanto fragili, in quel momento...E lei non voleva fargli del male. Gli passò un pollice sulla fronte.
    ... E niente. Alla fine, non ce l'aveva proprio fatta, a farsi i famigerati "fattacci suoi".

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  14. .
    tenor
    Aibileen Beatrix
    Ametrin | 17 anni


    Aibileen mancava sicuramente di fiducia in se stessa, tant'é che tendeva a balbettare nelle situazioni che le generavano ansia o imbarazzo, ma, nel profondo, si sentiva consapevole di chi era. Sapeva, ad ogni modo, che non era il tipo da accettare di mettersi in situazioni che non le piacevano, o che non la interessavano minimamente, né facevano stare bene... A sfregio, per dirla alla romana. Senza un valido motivo.
    Ora, dopo l'attimo d'impulsività fuggente, non è che fu necessario chissà quanto tempo per rendersi conto che, anche nel remoto caso che la donna che le stava di fronte avesse accettato la sua proposta, non lo avrebbe di certo fatto a gratis. Oddio, non si poteva mai sapere, ma l'Ametrin proveniente dalla Terra dei Canguri ne dubitava, sinceramente (per una sacrosantissima volta!). E sul fatto di darle un compenso, non ci vedeva in sé nulla di sorprendente, né tanto meno di strano, per carità! Era semplicemente sul "chi vive" nell'attesa di scoprire in che modo... Nel caso in cui le avesse risposto in maniera affermativa alla sua richiesta, chiaramente!
    Il modo in cui scoppiò a ridere quando le disse che stava correndo, però, non mancò di farla sentire in imbarazzo, come se avesse appena fatto chissà quale figuraccia!
    Quel che le disse poco dopo, invece, la rassicurò non poco. Apparentemente, non voleva né ammazzarla, né farle nulla di male (e te pare poco!), e le fece intendere che ci aveva visto giusto... Sapeva perfettamente come orientarsi e come vivere nella foresta! Ma non l'avrebbe insegnato senza chiedere nulla in cambio... Aibileen prese un bel respiro, sentendo la tensione che, nell'aria, sembrava possibile da tagliare con un coltello, nonché l'ansia chiuderle sempre di più lo stomaco in una morsa. Ma a sua considerevole sorpresa, stava sentendo anche, al contempo, che poteva... Controllarla, in qualche modo? Accettarla, soprattutto ed in primo luogo. Sapeva che, in ogni caso, non avrebbe mai accettato condizioni che sarebbero potute andare contro se stessa e... Quello che realmente risuonava dentro di lei. Quello che era il centro del suo essere e del suo divenire. Non avrebbe accettato di aiutarla a fare del male a qualcun'altro, o ad ingannarlo per nuocergli, per dire. Restava, comunque, convinta della richiesta che aveva fatto a quella donna, probabilmente denrisiana, delle foreste; e finché fosse stato possibile cercare un compromesso con lei, avrebbe continuato a mantenere in piedi quella richiesta.
    Quando Aibileen si decise a presentarsi a colei ce aveva di fronte, quest'ultima la guardò ancora un po', prima di fare altrettanto... E di ribadire che lei avrebbe dovuto darle qualcosa in cambio. La ragazza la guardò a sua volta, prima di risponderle:

    << Che cosa... Vorresti in cambio? So... Parlare piuttosto bene il francese, ed ho delle basi in spagnolo e in portoghese... Se può esserti utile in qualche modo. >>

    ... Quella donna si chiamava Aloy. Ed aveva accettato la sua proposta! Non era mica poco, in realtà! Restava da vedere che cosa le avrebbe chiesto in cambio. La sua famiglia non era ricca, ma economicamente, poteva dire di essere messa piuttosto bene. Nonostante questo, l'Ametrin proveniente dalla Terra dei Canguri si limitò a sorridere, e ad aggiungere:

    << Pensaci sù... A cosa vorresti chiedermi in cambio... E ritroviamoci tra un mese, qui, lo stesso giorno, alla stessa ora! >>

    Propose. I soldi sarebbero stati una soluzione a dir poco... complicata. Decisamente. Non avrebbe potuto rivelare facilmente alla madre quanto stava per fare... Per una volta, sentiva di star per fare qualcosa che avrebbe semplicemente tenuto per sé. Perché riguardava una parte di lei troppo sconosciuta, troppo vicina al Lupo che le divorava l'anima ad ogni Plenilunio, per poterla condividere con qualcun'altro.
    Così, la ragazza rimase lì ad attendere. Ad attendere la reazione della donna con la quale stava avendo quell'assurda conversazione. Ed una volta ricevuta, o meno, una risposta da lei, Aibileen avrebbe salutato Aloy con un'appena accennato inchino, in segno di rispetto e di ringraziamento per il tempo e per l'attenzione che Aloy le aveva dedicato (non era scontato per niente, dato che si trattava, a conti fatti, di una sconosciuta!), inclinando leggermente il busto in avanti, e se ne andò. Non mancando di mantenere, da parte sua, un mese più tardi, la parola data.



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    Edited by Aibileen Beatrix - 10/7/2022, 08:11
  15. .
    tenor
    Aibileen Beatrix
    Ametrin | 17 anni


    Pensare che un paesaggio di stelle li stesse circondando era veramente magico. Aidan le donava una leggerezza ed un sentimento di sicurezza semplicemente unici.
    Quando il ragazzo le disse che il suo regalo lo avrebbe effettivamente fatto sentire di buon umore, Aibileen sorrise. E, quando le disse che stare con lei lo metteva ancora più di buon umore, non resistette e strofinò lievemente il suo naso contro quello di lui.
    Poi, Aidan le propose di dormire nella Torre dell'Orologio, insieme... E lei non poté che entusiasmarsi all'idea! Poi, il coetaneo Dioptase ebbe la buona pensata di occuparsi anche di mangiare... Aibileen riprese i piattini di carta da terra e, una volta pieni di torta gelato, ne passò uno al ragazzo. Mentre mangiava, la ragazza, guardava il coetaneo di sottecchi, e sorrise nel notare che, la torta, sembrava stargli piacendo sul serio! Quando disse che la stava trovando buonissima, e le chiese se l'avesse fatta lei, l'Ametrin proveniente dalla Terra dei Canguri sorrise, in imbarazzo, ma al settimo cielo.

    << Sì... L'ho fatta io! Sono felicissima che ti piaccia! >>

    Ed il sorriso a trentadue denti che la ragazza aveva in quel momento, lo mostrava egregiamente. Quando le disse che avrebbe voluto baciarla ancora, ancora ed ancora, Aibileen sentì le proprie gote accalorarsi, il cucchiaino con l'ultimo boccone della fetta ancora in bocca. Dopo aver terminato il tutto, ed un colpo di tosse, riposò il cucchiaino nel piattino e, afferrando Aidan per la camicia, lo baciò. Ridando inizio ad una lunga serie di baci. In una notte durante la quale i due, tra baci, parole, risate ed abbracci, dormirono veramente molto poco.


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