Esplodere o non esplodere (sarà questo il dilemma?)

Aloy&Aibileen - 20/02/2022

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    La testa di Aibileen stava esplodendo. Era sgusciata via dal proprio letto il più silenziosamente possibile, vestendosi con il primo pantalone da ginnastica e la prima maglietta calda a maniche lunghe che le erano capitati sotto tiro e che, abbinanti assieme, non la facevano assomigliare ad una daltonica. La voglia di uscire e di ritrovarsi all'aperto per correre all'impazzata l'aveva colta, per quella domenica, in piena notte, svegliandola di soprassalto e portandola a non riuscire più a riaddormentarsi neanche per sbaglio. Eddaje. La luna piena di quel mercoledì sera/giovedì "mattina" era stata, tra l'altro, particolarmente devastante! Tutta quella situazione la portava, peraltro, a vivere dei momenti di disagio con Mia e con Emma (o, quanto meno, lei li viveva come tali), ogni volta che un nuovo plenilunio faceva capolino nella sua settimana. E Arieddaje. Tutti quei pensieri non le stavano facendo bene per niente...
    Si recò in Terrazza il più discretamente possibile, cercando di non farsi beccare da nessuno. Nonostante i sensi di colpa per via di quel suo "infrangere il regolamento", l'Ametrin proveniente dalla Terra dei Canguri respirò l'aria notturna a pieni polmoni, in attesa dell'alba. Ripensando alla notte in cui era diventata una licantropa, al giovane babbano che l'aveva trasformata e che non sapeva se fosse ancora vivo o se fosse, invece, morto; ad Amelia, che aveva il suo stesso "piccolo problema peloso"... Ad Aidan ed alla sua famiglia. A quando si era arrischiata a parlare, via messaggio, con la famosa terrorista Cora di quanto vivevano i licantropi.
    Quando il cielo cominciò ad assumere delle tonalità più chiare, però, fortunatamente, riuscì un attimino a riprendersi. Aveva decisamente bisogno di staccare la spina da quel suo cervello super-mega-iper-imparanoiato! La foga di uscire dalla sua stanza era stata talmente tanta che non si era neanche presa la briga d'indossare dei calzini: si era direttamente infilata le sue fidate scarpe da ginnastica, aveva afferrato al volo la propria bacchetta dal comodino per infilarla nella tasca a zip dei pantaloni, e via (e che dire di quell'adorabile pallina di fuoco alata di Phoenix, che non aveva mancato di seguirla seduta stante?). Ma come descrivere quella con la quale uscì dall'Accademia di Hidenstone, non appena notò il primo spicchio di sole fare capolino? Cominciò subito a correre. E quando cominciò ad inoltrarsi nella Foresta eterea di Denrise, nemmeno se ne accorse subito, semplicemente... Proseguì.
    Sentiva il bisogno, in qualche modo, di "riconciliarsi" con quel lupo che la rendeva più irrequieta, emotiva, incerta, impulsiva... "Selvaggia". Sicuramente, il suo bisogno di muoversi e di "fare sport" era non poco aumentato, dall'estate scorsa! Taylor, Battitrice della squadra dei Serpeverde da ormai un anno, non mancava di esserne fiera, tra l'altro.
    Ad una certa, Aibileen decise di... Aumentare drasticamente, impulsivamente la velocità della sua corsa. Mise tutte le energie che aveva in quell'ultimo scatto, tanto che si fermò soltanto quando sentì le gambe cederle, e non poté far altro che acconsentire al fatto di sdraiarsi con la schiena sull'erba, portando entrambe le mani alla pancia mentre, mandida di sudore, si concentrava interamente nell'atto di... Riprendere fiato. Quando guardava Amelia, Aibileen non provava alcun tipo di astio, verso il suo essere una licantropa... Perché non riusciva a fare lo stesso anche con se stessa? Per fortuna, in quel momento esatto, non ci stava minimamente pensando... Anzi. Si sentiva sfinita e, al contempo, l'aria fresca di quella mattinata invernale continuava ad attraversarla, rinvigorirla.
    La Foresta eterea che, solo l'anno prima, le faceva così paura, stava cominciando a farla sentire... Libera. Di liberarsi (?). In santa pace. Correndo fino a dimenticarsi come si chiamava. Ed esplodendo. In silenzio.

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    Edited by Aibileen Beatrix - 16/2/2022, 21:58
     
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    Crac. Una grossa zampa nera spezzò un ramoscello caduto da un albero e, di conseguenza, ruppe il silenzio che da ore invadeva la foresta eterea. L'animale si guardava intorno, annusava l'aria, il terreno di fronte a lui.
    Era l'alba e quella creatura aveva vagato per tutta la notte senza una meta precisa. Solo per il piacere di sentire la terra umida e le foglie sotto le proprie zampe.
    Gli uccelli cominciarono a cinguettare allegramente. La pantera nera si fermò e si mise seduta, ad osservare un gruppo di pettirossi che cantavano. Rimase lì, ferma e in silenzio per alcuni minuti e poi...un grosso e lungo ruggito li fece scappare via. Tornò il silenzio, tranne il fruscio delle foglie mosse dal vento. Non li sopportava più.
    La pantera avanzò. Finché non si fermò nuovamente. Il motivo per il quale si fermò fu perché sentì un altro rumore. Stavolta non cinguettii. Erano dei passi, veloci. Qualcuno che correva.
    La pantera si avvicinò lentamente e vide la persona che correva. Era una ragazzina, moretta, con un viso dolce.
    La osservò incuriosita, la seguì con lo sguardo nascosta dietro ad una siepe, finché lei non si fermò e si sdraiò sull'erba.
    Non l'aveva mai vista prima d'ora, ma le sembrava un viso familiare. Non sapeva perché.
    La pantera rimase ad osservarla per un paio di minuti. Poi...la pantera sparì.
    La pantera nera tornò ad essere una donna. I capelli crebbero fino alle spalle ed il viso, come tutto il corpo, tornarono ad essere quello di Aloy Larsen Ashton.
    Aloy decise di uscire dal suo nascondiglio e, incuriosita da quella ragazzina, decise di avvicinarsi a lei.
    Probabilmente la ragazzina non si sarebbe nemmeno accorta di lei, per questo decise di parlare.
    “Immagino...che tu sia una studentessa di Hidenstone.” Disse, incamminandosi verso di lei “A meno che non abbiano cambiato le regole...dovrebbe essere proibito, senza autorizzazione.”
    Incrociò le braccia osservando la ragazzina dall'alto. Il suo viso non era sorridente. Ma non era nemmeno arrabbiato. Anche lei non rispettava le regole, quando andava a scuola. Non lo aveva mai fatto, in realtà. Lei aveva frequentato solo Hogwarts, ma tutto sommato le regole di Hidenstone dovevano essere simili. Si era documentata su quella scuola, tanto per curiosità, quando lesse della notizia della fondazione, al suo tempo.
    “Chi sei?” chiese infine, senza nemmeno presentarsi, come suo solito.
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    L'arrivo di quella donna non mancò di farle prendere un mezzo infarto. O giù di lì. Aibileen sobbalzò ed alzò, di scatto, il busto verso la donna che stava camminando verso di lei... I capelli lunghi le sembrarono scompigliati... Da quanto tempo si trovava in quella Foresta? D'altronde, sia la frase con la quale si era "presentata" (aveva palesato la sua presenza ed il fatto che fosse al corrente della propria, più che altro), sia il suo aspetto, non la facevano sembrare granché ad una studentessa di Hidenstone... No. Era decisamente un'adulta, per quanto giovane.
    D'altronde, anche le ultime parole della giovane donna andavano verso l'ipotesi che ella fosse, invece, una denrisiana... Abituata a passare almeno una parte del suo tempo nella Foresta? A quella supposizione, qualcosa sembrò risvegliarsi dentro di lei... Il Lupo? Un progetto... ? Che, in quel momento, osò affacciarsi a lei e alla sua mente soltanto sotto forma di qualche flash d'immagini. Lei che correva nella Foresta... E poi... Un lupo. Che correva. Correva, correva, correva.
    Per quanto, in cuor suo, si sentiva anche parecchio in colpa all'idea di quante volte stesse infrangendo delle regole (anche se, in quel momento, più che altro legate al fatto di poter andare nella Foresta, e di entrare nella Sala da Té con Phoenix dissimulato trai suoi capelli), quell'anno. Ma era pure un peccato, secondo la ragazza, che la suddetta Farfalla del Fuoco e Nuvola non fossero venuti con lei, tra l'altro. Non aveva osato svegliarli dal loro sonno, però, e quindi amen...
    La sua parte Legale Buona si sentiva in colpa, quindi, sì. Ma non riusciva davvero a pentirsi. Qualcosa, dentro di lei, l'aveva spinta fin lì... Poteva forse chiamarsi "Intuito"? "Il Lupo"? "Voglie Sportive Improvvise"? "Pura Incoscienza"? "Stupidità"? Ai posteri l'ardua sentenza.
    Alle ultime parole della donna, comunque, Aibileen non aveva tardato oltre ad alzarsi in piedi. Era riuscita, nel mentre, a riprendere del tutto il fiato, per quanto si sentisse, anche, ancora sudaticcia per via della corsa compiuta poc'anzi! Trattandosi di una domanda, normalmente, la sua nuova interlocutrice si aspettava una sua risposta... Che arrivò, in effetti, anche se in un modo che sorprese lei stessa:


    << Q.. Qualcuno che vuole... Imparare a vivere nella Foresta. >>



    "Ma che cazz.. ?!"


    << M'insegneresti? >>


    Chiese, dopo aver atteso i secondi che le servivano per riuscire a fare quella richiesta alla donna senza insicurezze o balbettamenti vari, con semplicità. Gli occhi ben piantati nei suoi.


    "Machecazzostaidicendovuoimorireintempodirecord?! Battendo pure il record delle morti più stupide, già che ci sei..."


    Ma sì. Per quanto istantanea, sorprendente, spontanea, quella richiesta veniva da quando, durante la famosa lezione pratica di Difesa Contro le Arti Oscure con le Acromantule parenti di Shelob, quando non era riuscita ad avere la sicurezza di sapere cosa fare che avrebbe tanto voluto... Beh, avere. E da molto, molto più lontano: dalle escursioni fatte da bambina a Melbourne, dove aveva potuto, comunque, abituarsi alla vista di non poche Creature Magiche diverse e variegate! Ma sempre in modalità "cittadina in avanscoperta"...


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    Edited by Aibileen Beatrix - 20/3/2022, 17:57
     
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    Quella ragazzina continuava a sorprenderla. La prima volta era rimasta sorpresa nel vederla lì, fuori da Hidenstone (perché aveva già capito che si trattava di una studentessa), probabilmente senza nemmeno avere il permesso da qualche professore.
    La seconda volta era appena successa: Alla domanda che Aloy le fece, la ragazzina le rispose in un modo completamente inaspettato. Tanto inaspettato che, sentendola, sgranò gli occhi e per poco non scoppiava a ridere.
    “Cosa?! Tu vorresti imparare a vivere nella foresta? Mi stai prendendo per il culo, ragazzina?”
    evidentemente no, lo aveva capito da come la guardava e questo la stupì ulteriormente! Era una ragazzina di cui non conosceva ancora il nome, nemmeno lei conosceva il nome di Aloy. Non si erano mai viste prima. Quello era il loro primo incontro e la ragazzina si presentò direttamente con quella richiesta.
    “Ok...ok ok, aspetta. Sei venuta qui, per non so quale motivo, forse non dovresti nemmeno essere qui. Incontri una donna, di cui non conosci il nome, la provenienza e nemmeno se questa donna potrebbe avere delle brutte intenzioni o meno. E tu chiedi a questa donna se può insegnarti a vivere nella foresta?” Aloy la guardò accigliata “sai che potrebbe essere un problema per te, se fossi una con cattive intenzioni?”.
    A dire il vero Aloy aveva dei momenti in cui aveva voglia di far del male alla gente, ma quel giorno la ragazzina poteva ritenersi fortunata.
    Però, quella determinazione negli occhi della ragazzina le fece pensare di poter accettare quella richiesta. Ma ancora non voleva risponderle. Lei voleva che la ragazzina rispondesse ad alcune sue domande. “Per quale motivo vorresti imparare a vivere nella foresta? E poi...chi sei? Non mi hai detto nulla a parte questo.”
    La navigatrice incrociò le braccia al petto ed attese che quella ragazzina le desse qualche spiegazione. Se doveva insegnarle una cosa del genere, doveva sapere il motivo. “E poi che ne sai tu se sono in grado di insegnarti questo?”
    Ovviamente lei era perfettamente in grado, dato che passava il suo tempo nelle foreste, quando non era in mare.
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    La reazione che stava avendo quella donna non era davvero sorprendente. D'altronde, non era lei la prima a sentirsi sconvolta da quanto stava succedendo? Era davvero una buona idea continuare a fidarsi del proprio istinto? Nonostante tutto e tutti? Persino della propria ragionevolissima ragione? Quella mattina si sentiva particolarmente scombussalata, in una di quelle mattine in cui la propria impotenza dinnanzi a tutto quello che non poteva cambiare, in primis la sua natura di licantropa, la stava sommergendo e portando a provare un bisogno di rivolta che la portava a prendere delle decisioni impulsive, che la facessero sentire, in qualche modo, nuovamente libera delle proprie scelte, delle direzioni da prendere riguardanti le sue possibilità di evoluzione e di crescita.
    E, d'altronde, era da parecchio ormai che si portava, in qualche modo, quelle sensazioni dentro... Forse era davvero quello, il modo migliore di liberarle, esternarle e guidarle?

    "..."

    ...

    "Ai posteri l'ardua sentenza."

    No comment. Fu così comunque che, dopo essersi morsa per qualche secondo il labbro inferiore, Aibileen scosse la testa, trovando la forza ed il coraggio di rispondere quanto pensava e provava in quel momento alla donna di fronte a lei, che le sembrava così forte, capace e sicura di sé!

    << No. >>

    Giustamente, la donna, in quanto la figura adulta e ragionevole di quella situazione, provò a temporeggiare e a ragionare, mettendo le carte in tavola.
    Quello era il loro primo incontro e la ragazzina si era presentata direttamente con quella richiesta!

    << Stavo... Correndo. >>

    Spiegò, non pensando nemmeno all'eventualità di trovare una scusa credibile che potesse pararle il deretano quanto meno un minimo, e che, possibilmente, non la facesse prendere ancora di più per una pazza.

    << Non ti conosco... >>

    Ammise, non solo dinnanzi alla donna, ma anche e soprattutto dinnanzi a se stessa!

    << Ma... >>

    Il suo lato più razionale e prudente stava piano, piano riaffiorando: era sicura di non star davvero facendo una cazzata?

    << Sento che... Tu potresti davvero insegnarmi. >>

    No. Ma non aveva senso lanciare il sasso per poi nascondere la mano. Lei per prima voleva capire che cosa l'aveva davvero spinta a porre quella richiesta proprio in quel momento, e proprio a quella donna sconosciuta. Quindi, avanti!

    << ... Non mi sembri avere delle cattive intenzioni... >>

    Ammise. Non poteva dire di sapere se quella donna fosse effettivamente una "brava persona" o meno, ma poteva dire, in compenso, di credere fermamente ed incondizionatamente nel fatto che in chiunque, si nascondesse un "lato buono" tutto da scoprire e poter veder fiorire. Sì, anche nel Lupo che si portava dentro.

    << Le hai? >>

    Chiese infine, continuando a sforzarsi di guardare quella donna dritta negl'occhi, con tutta la sicurezza di cui era capace, e con tutta la convinzione che ancora poteva sentire bruciarle dentro. Era stata schietta e diretta e, in quel momento, continuava a mantenere il proprio sguardo su quella donna, concentrata sul suo sguardo e su ogni sua possibile reazione.
    Viveva anche da abbastanza tempo a Denrise da aver imparato l'adagio che "son pochi i denrisiani a fare le cose a gratis", quindi, in realtà, era anche curiosa di sapere che cosa le avrebbe chiesto in cambio, nel remoto, remotissimo caso che la donna avesse accettato! Alle ultime domande che le pose, Aibileen si prese qualche istante in più, per rispondere.

    << ... Perché è quello che voglio. >>

    Era l'unica risposta che le risultasse abbastanza onesta da dare in quel momento.

    << Davvero. >>

    Aggiunse, per sottolineare che non si trattava di un capriccio. All'ultima domanda che la denrisiana le pose, Aibileen la guardò con un'intensità ed una convinzione rinnovate.

    << Ecco... Si vede. >>

    Mentre, da qualche parte dentro la sua testa, una vocina continuava ad insultarla per la sua impulsività ed imprudenza, la ragazza si avvicinò di più alla donna, porgendole una mano.

    << Io sono Aibileen. Tu chi sei? >>

    Quella era, ai suoi occhi, la situazione più assurda nella quale si era ritrovata fino a quel momento! E ci si era pure infilata da sola!




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    Era strana, quella ragazzina, ma chissà per quale motivo, Aloy era interessata a lei. Poteva aiutarla davvero e magari lei poteva ricompensarla in qualche modo a cui doveva ancora pensare. Era evidente che non avrebbe fatto questa cosa gratis o senza che lei ricambiasse il favore. Doveva ancora pensare al 'prezzo', in effetti. Era stata una richiesta decisamente improvvisa ed inaspettata, quindi non era preparata.
    Il 'no.' deciso, di quella ragazza la fece sorridere leggermente. Sembrava davvero intenzionata a imparare da Aloy. Poi però scoppiò in una risata, portandosi una mano tra i capelli e scuotendo la testa.
    “Stavi...correndo.” ripeté, senza dire altro. Incrociò le braccia e continuò ad ascoltare le parole di quella moretta interessante.
    “Io potrei davvero insegnarti, signorina. Conosco molte cose e potrei anche insegnarti a leggere il cielo per orientarti. É una mappa piuttosto interessante, sai?” disse, osservando la ragazzina. Scosse la testa, per confermare la sua frase “Effettivamente non ho cattive intenzioni, su di te. Non ho intenzione di ucciderti o...farti del male in qualche modo. Dovresti davvero ritenerti fortunata. Ma non aspettarti che io ti aiuti a 'vivere nella foresta', senza che in cambio tu non mi dia nulla, eh? Potremmo metterci d'accordo su questo”
    Un altro sorrisetto sulle labbra della navigatrice, quando rispose alle ultime due domande che le fece.
    “Mi sembri convinta di questa tua richiesta. Forse è una delle poche volte in cui ti senti sicura di te?” Osservando meglio la ragazzina, Aloy immaginava che avesse qualcosa da nascondere. Ma non volle chiederle altro, in quel momento. Anche se voleva conoscere meglio la signorina.
    Infine lei si presentò, dicendo di chiamarsi Aibileen.
    Aloy, tenendo le braccia incrociate, osservò un'ultima volta la ragazzina prima di decidere di rivelare il suo nome.
    “Il mio nome è Aloy.” e poi continuò. “E sì, sono disposta ad aiutarti. Ma, come ti ho già detto, dovremo decidere la ricompensa che tu dovrai darmi. Sempre se hai intenzione di pagarmi. Non ti chiederò soldi, nel caso in cui tu non ne abbia. Ma se non vuoi ricompensarmi beh...sono costretta a rifiutare” era un po' stronza? Sì, era anche troppo stronza. Fosse stata qualcun altro, avrebbe forse aiutato la ragazzina senza farsi pagare.

     
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    Aibileen mancava sicuramente di fiducia in se stessa, tant'é che tendeva a balbettare nelle situazioni che le generavano ansia o imbarazzo, ma, nel profondo, si sentiva consapevole di chi era. Sapeva, ad ogni modo, che non era il tipo da accettare di mettersi in situazioni che non le piacevano, o che non la interessavano minimamente, né facevano stare bene... A sfregio, per dirla alla romana. Senza un valido motivo.
    Ora, dopo l'attimo d'impulsività fuggente, non è che fu necessario chissà quanto tempo per rendersi conto che, anche nel remoto caso che la donna che le stava di fronte avesse accettato la sua proposta, non lo avrebbe di certo fatto a gratis. Oddio, non si poteva mai sapere, ma l'Ametrin proveniente dalla Terra dei Canguri ne dubitava, sinceramente (per una sacrosantissima volta!). E sul fatto di darle un compenso, non ci vedeva in sé nulla di sorprendente, né tanto meno di strano, per carità! Era semplicemente sul "chi vive" nell'attesa di scoprire in che modo... Nel caso in cui le avesse risposto in maniera affermativa alla sua richiesta, chiaramente!
    Il modo in cui scoppiò a ridere quando le disse che stava correndo, però, non mancò di farla sentire in imbarazzo, come se avesse appena fatto chissà quale figuraccia!
    Quel che le disse poco dopo, invece, la rassicurò non poco. Apparentemente, non voleva né ammazzarla, né farle nulla di male (e te pare poco!), e le fece intendere che ci aveva visto giusto... Sapeva perfettamente come orientarsi e come vivere nella foresta! Ma non l'avrebbe insegnato senza chiedere nulla in cambio... Aibileen prese un bel respiro, sentendo la tensione che, nell'aria, sembrava possibile da tagliare con un coltello, nonché l'ansia chiuderle sempre di più lo stomaco in una morsa. Ma a sua considerevole sorpresa, stava sentendo anche, al contempo, che poteva... Controllarla, in qualche modo? Accettarla, soprattutto ed in primo luogo. Sapeva che, in ogni caso, non avrebbe mai accettato condizioni che sarebbero potute andare contro se stessa e... Quello che realmente risuonava dentro di lei. Quello che era il centro del suo essere e del suo divenire. Non avrebbe accettato di aiutarla a fare del male a qualcun'altro, o ad ingannarlo per nuocergli, per dire. Restava, comunque, convinta della richiesta che aveva fatto a quella donna, probabilmente denrisiana, delle foreste; e finché fosse stato possibile cercare un compromesso con lei, avrebbe continuato a mantenere in piedi quella richiesta.
    Quando Aibileen si decise a presentarsi a colei ce aveva di fronte, quest'ultima la guardò ancora un po', prima di fare altrettanto... E di ribadire che lei avrebbe dovuto darle qualcosa in cambio. La ragazza la guardò a sua volta, prima di risponderle:

    << Che cosa... Vorresti in cambio? So... Parlare piuttosto bene il francese, ed ho delle basi in spagnolo e in portoghese... Se può esserti utile in qualche modo. >>

    ... Quella donna si chiamava Aloy. Ed aveva accettato la sua proposta! Non era mica poco, in realtà! Restava da vedere che cosa le avrebbe chiesto in cambio. La sua famiglia non era ricca, ma economicamente, poteva dire di essere messa piuttosto bene. Nonostante questo, l'Ametrin proveniente dalla Terra dei Canguri si limitò a sorridere, e ad aggiungere:

    << Pensaci sù... A cosa vorresti chiedermi in cambio... E ritroviamoci tra un mese, qui, lo stesso giorno, alla stessa ora! >>

    Propose. I soldi sarebbero stati una soluzione a dir poco... complicata. Decisamente. Non avrebbe potuto rivelare facilmente alla madre quanto stava per fare... Per una volta, sentiva di star per fare qualcosa che avrebbe semplicemente tenuto per sé. Perché riguardava una parte di lei troppo sconosciuta, troppo vicina al Lupo che le divorava l'anima ad ogni Plenilunio, per poterla condividere con qualcun'altro.
    Così, la ragazza rimase lì ad attendere. Ad attendere la reazione della donna con la quale stava avendo quell'assurda conversazione. Ed una volta ricevuta, o meno, una risposta da lei, Aibileen avrebbe salutato Aloy con un'appena accennato inchino, in segno di rispetto e di ringraziamento per il tempo e per l'attenzione che Aloy le aveva dedicato (non era scontato per niente, dato che si trattava, a conti fatti, di una sconosciuta!), inclinando leggermente il busto in avanti, e se ne andò. Non mancando di mantenere, da parte sua, un mese più tardi, la parola data.



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    Edited by Aibileen Beatrix - 10/7/2022, 08:11
     
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    Non sapeva perché, ma quella giovane ragazza le ricordava in qualche modo lei stessa da bambina. Non era sempre stata così ribelle, a dire il vero. Nel senso...aveva sempre odiato tutte quelle cose denrisiane...quell'attaccamento agli dei e tutto il resto. Era solamente un po' più timida, però vogliosa di imparare. E ciò che aveva trovato più interessante era l'astronomia. Le stelle erano molto molto interessanti e leggerle lo trovava divertente.
    La ragazzina sembrava interessata a imparare come muoversi nel bosco. Non le avrebbe chiesto quale fosse il motivo preciso per il quale aveva intenzione di vagare nei boschi, magari lo avrebbe fatto più avanti.
    Aibileen voleva sapere cosa vorrebbe Aloy in cambio ed ascoltò ciò che era in grado di fare. Lei ci pensò un attimo prima di parlare.
    “Potrebbero essermi utili, visto che viaggio spesso, in effetti...Ci penserò un po' e vedremo. Intanto ti aiuto.”
    La navigatrice aveva trovato interessante imparare nuove lingue per poter comunicare con altra gente straniera. Forse non sarebbe visto di buon occhio da parte degli altri denrisiani, ma a lei non importava niente di ciò che pensavano gli altri.
    La ragazzina sembrava convinta ad imparare da lei e dopotutto sembrava anche interessante conoscerla meglio. Aveva qualcosa che le nascondeva, secondo Aloy. E voleva scoprirlo.
    La ragazzina parlò nuovamente, dicendole di pensarci e che si sarebbero ritrovate lì, allo stesso giorno ed alla stessa ora, tra un mese.
    “Va bene, ci penserò e ci rivedremo qui tra un mese esatto alla stessa ora. Metti dei vestiti comodi, tipo una tuta. E niente di troppo costoso. Vivere nella foresta potrebbe rovinarli.”
    Accennò un sorriso, facendole l'occhiolino e si sarebbe allontanata anche lei, dopo aver guardato per un po' la ragazzina andare dalla parte opposta.
    Sarebbe diventata la sua...mentore, se così poteva definirsi. E questo la rese leggermente più soddisfatta. Non era così male, insegnare ciò che lei sapeva ad un'altra persona.

     
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