Votes given by Mia Freeman

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    Rilasciò un profondo sospiro di sollievo che andò ad aleggiare tra loro.
    Doveva smettere di trattarla così nonostante tutto, perché seppur non stessero più insieme e fosse stato in grado di tradire quell'angelo, le doveva del rispetto per tutto quello che avevano vissuto.
    Ricordava con precisione ogni sensazione, ogni parola ed ogni discorso di quegli ultimi anni, fin da quando si detestavano a vicenda. Perché faceva così male? Era stato lui a rovinare tutto, non di sicuro lei. Non avrebbe potuto fare il pentito, adesso, quando poteva benissimo pensarci prima.
    Arrivare a quella consapevolezza fu come una stoccata troppo violenta perché si sentì quasi colpito fisicamente e cercò di indietreggiare come se lei gli facesse paura, ma aveva il muro alle spalle e non sarebbe potuto andare da nessuna parte.
    Non replicò alla sua triste battuta, perdendosi piuttosto nello studiare i suoi occhi che erano grandi ed azzurri come sempre, ma forse un po' più spenti. Avrebbe voluto ricordarli per sempre sorridenti come quella volta che le aveva organizzato il picnic rispettando il suo essere vegetariana, oppure come quando l'aveva portata in giro per Venezia. Ma, purtroppo, non sarebbe mai stato niente come prima.
    Sei sicura di voler andare da qualsiasi parte con me? Domandò lui, insistendo nel danneggiarsi ulteriormente, invece di cogliere al volo la sua proposta e trascinarla in qualche stanza più appartata dove avrebbero potuto parlare o, meglio, dove avrebbe potuto pretendere che tornasse sua com'era stata in passato. Comunque, non si mosse da lì, limitandosi ad osservarla.
    Se solo ne fosse stato capace, l'avrebbe dipinta in quel preciso istante con quei grandi pozzi blu e quei fili d'oro che le ricadevano dolcemente sulle guance. La sua piccola non era più sua e questo, nonostante la presenza costante di Liz nella sua testa e nel suo cuore, gli fece insolitamente male.
    Scostò la mano dalla sua presa come se fosse fuoco vivo, annuendo alla sua risposta come se non l'avesse veramente sentita.
    Hai ancora gli origami che ti ho fatto? Domandò invece, chinandosi a prendere quel libro che non aveva notato prima ma che le era caduto ed ora era aperto a circa tre quarti. Probabilmente la sua ex, si era già divorata tutte le pagine che venivano prima. In quel momento, era spalancato sulla pagina della Fenice. L'animale che risorge dalle sue stesse ceneri dopo la morte. Avrebbe voluto chiederle se anche loro avrebbero potuto agire allo stesso modo, ma sapeva che non sarebbe stato affatto possibile. Lei gli sarebbe rimasta fedele probabilmente, ma era conscio del fatto che Cam non le avrebbe riservato lo stesso trattamento e si rifiutava di ferirla ancora. Voleva solamente assaggiare le sue labbra per l'ultima volta, forse.
    Si sfiorò le labbra con le dita, sperando che lei gli rimanesse impressa per sempre. Vorrei provare solo ad essere tuo amico. Okay, originariamente non erano questi i suoi piani, ma si rifiutava di pensare ad una vita senza Mia, a prescindere da che tipo di relazione avessero.
    Cameron Cohen


    Dioptase
    III Anno
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    Il sapore metallico del sangue lo colse totalmente alla sprovvista, andando a mescolarsi con quello più intenso della vodka, creando una dicotomia che, a conti fatti, non risultava così spiacevole. Almeno, non per lui e la devastazione che aveva nel cuore, non dissimile da quella che si lasciava dietro ogni volta che provava ad affezionarsi a qualcuno.
    Non riuscì ad opporsi troppo, non ne ebbe nemmeno le forze, ed indietreggiò, lasciandole i polsi liberi ma lanciandole un'occhiata di ghiaccio nei suoi occhi nocciola.
    Non ti facevo tipa da dire certe parole replicò Cameron quando si fu ripreso abbastanza da riuscire a parlare, indossando quel suo solito sorriso sgangherato di chi non ha paura di niente, da menefreghista e stronzo. Certo che preferivo che la bocca la usassi per altro sbuffò in un sussurro poco chiaro. Magari intendeva solo per baciarlo, no? Beh, Cohen non aveva la minima idea di quello che stesse dicendo o facendo, erano la rabbia e l'alcol, la disperazione e la frustrazione, a parlare o agire per lui.
    Non lo vedi? Stavo provando a scusarmi. Forse non era una buona idea scusarsi in quel modo dopo averla trattata male, averla tradita ed essersi comportato da grandissimo pezzo di merda, tuttavia era l'unico modo in cui sapeva esprimersi, nessuno gli aveva mai insegnato come ci si comportasse davvero e, d'altro canto, lui non si era mai eccessivamente impegnato per capire come si facesse.
    Non sono ubriaco. Ho solo bevuto un po' asserì, scivolando indietro e posando la schiena contro il muro, incrociando le braccia ed osservando la biondina dall'alto. Era un angelo, esattamente come si ricordava che fosse. Avrebbe voluto infilare le dita tra quei fili biondi e dimenticare tutto quanto per un'ora. E quindi lo fece, iniziò ad accarezzarle i capelli con la dolcezza di un tempo e lo sguardo velato di sincera malinconia. Il suo io più profondo stava lottando contro la vodka offerta da Elisabeth e per fortuna ebbe diversi sprazzi di sobrietà.
    Perdonami, Mia. Eravamo così belli, tu eri così bella. Ma ho rovinato tutto, come sempre. Ma ti avevo avvertito, ricordi? Io distruggo tutto ciò che tocco. E poi, improvvisamente, traditrice, una lacrima lo tradì come lui aveva fatto con la bionda, scivolandogli lungo la guancia. Non sapeva cosa gli prendesse esattamente, aveva cercato di mettere ordine dentro di lui, ma era stato impossibile... Elisabeth e Mia lo avevano mandato completamente in cortocircuito, non sapeva più come comportarsi con nessuna delle due. Aveva appena piantato un casino terribile -aveva ancora la guancia rossa per lo schiaffo- con la prima perché era stata di nuovo a letto con Evans, eppure lui non era molto diverso.
    Perché mi respingi? Hai un altro?
    Tipico di Cameron non capire proprio i suoi fottuti errori, non completamente, almeno.
    Cameron Cohen


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    Aveva aspettato di allontanarsi totalmente dalla vista di Elisabeth, prima di perdere il controllo. Nel salutarla, era parso calmo e contenuto, non voleva farle vedere quanto in realtà il suo cuore fosse sul ciglio del baratro ed un semplice alito di vento l'avrebbe potuto far cadere giù.
    Aveva aspettato di allontanarsi totalmente dalla vista di Elisabeth, prima di scorticarsi completamente le mani contro un albero.
    Si era allontanato per almeno un chilometro, così che oltre alla vista, ne fosse esente anche l'udito, poi aveva iniziato a colpire un albero ancora ed ancora, finché la corteccia non iniziò a cadere in pezzi ed il tronco a macchiarsi di sangue, nonché le sue mani a riempirsi di schegge fastidiose ma che lui nemmeno sentì.
    Solo due ore dopo -ormai era quasi il pranzo-, si decise a smetterla di farsi del male e riprendere la discesa per tornare al castello. Ovviamente, decise di non finirla di tormentarsi inutilmente durante tutto il tragitto.
    Aveva tradito Mia solamente per finire bruciato dal suo stesso fuoco, ma in fin dei conti era proprio quello che si meritava per aver fatto soffrire quel delicato fiorellino biondo al quale non avrebbe mai potuto chiedere scusa, perché non avrebbe cambiato quello che era. Mia non era per Cameron e Cameron non era per Mia. Lei aveva bisogno di qualcuno che la meritasse e che non rischiasse di distruggersi ogni cinque secondi, che non era odiato e che non odiava tutti i suoi amici. Aveva bisogno di qualcuno come Foster, come Adamas -se fosse stato etero-, persino come Evans. Ma i ragazzi come Cohen non avevano niente da offrire ad una come la Freeman.
    Con questa consapevolezza furiosa, con la rabbia che gli scorreva in circolo più prepotente del sangue, arrivò finalmente nei pressi della scuola.
    Non ci volle molto prima che entrasse e si dirigesse a passo spedito verso la propria sala comune, completamente disinteressato al suo stomaco che piangeva per la fame. E sarebbe davvero arrivato dai dioptase, dove avrebbe cercato quello stronzo di Julian per dirgli quanto fosse stato un idiota con Elisabeth e con Mia, quando... adocchiò proprio la biondina stessa.
    Era quasi mezzogiorno e probabilmente si stava dirigendo a pranzo, anche se conoscendola, probabilmente lo avrebbe pure potuto saltare per rifugiarsi in biblioteca a studiare.
    Non si vedevano da una quantità considerevole di tempo, complici le casate diverse e la quasi totale assenza di lezioni in comune. Ma vedendola, sembrò quasi scattargli qualcosa nel cervello: l'unico modo per dimenticare il passato, era abbracciarlo e farlo suo affinché diventasse il presente. O almeno, quella era la concezione che aveva lui.
    Si avvicinò quindi come un lupo famelico che aveva appena visto l'innocente cappuccetto rosso passeggiare nel bosco, quasi eccitato dall'idea che avrebbe finalmente potuto toccare nuovamente quella morbida pelle e quelle dolci labbra.
    Si fermò davanti a lei e, prima di poter dire qualsiasi cosa, le afferrò i polsi. Aveva bevuto una quantità considerevole di vodka ma non per questo aveva perso completamente il senno ed era ancora memore delle paure che Mark le aveva causato, quindi la presa fu leggera, attenta a non farle male. Sotto sotto, era ancora il Cameron dolce che lei aveva imparato a conoscere. La trascinò in una nicchia del corridoio invisibile alla vista a meno che non si fosse saputo esattamente cosa cercare.
    Mia sussurrò con voce roca, l'alito che sapeva da vodka. Sono stato un coglione e tu mi sei mancata. Perdonami. Ti prego, solo per oggi. Un turbine di disperazione lo aveva avvolto ed avrebbe fatto di tutto per non pensare almeno per un giorno. Compreso il piegarsi alla sua altezza e premere le proprie labbra sulle sue, costringendola -sempre delicatamente- contro il muro.
    Cameron Cohen


    Dioptase
    III Anno
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    Elisabeth Lynch 👀
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    CITAZIONE (Mia Freeman @ 2/8/2022, 23:03) 
    Volevo chiamare questo post "chi non muore si rivede" ma è già stato preso in questa ondata di ritorni v.v

    Sono Jules, per chi non mi conoscesse, e per tutti gli altri... eccomi ritornata! <3 Mi siete mancati un sacco, non vedevo l'ora di tornare tra voi e finalmente eccomi qui. Prenderò le cose con calma ma sarei molto felice di ruolare con tutti voi, vecchi e nuovi <3

    Spero di leggervi in giro, bacetti <3

    Jason approva questo ritorno
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    Bentornata Jules ♥️ da Ben ♥️♥️♥️
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    Bentornata Jules! Spero tanto di poter ruotare con te presto! Sono felicissimo che tu sia tornata! <3 <3 <3
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    Non capisco se mi sono addormentato e sto sognando o é la realtà

    Nel dubbio

    Ciao 💖
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    Ritornano le belle persone ** bentornataaa ❤️
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    Perfetto grazie mille ;) Lo inserirò tra circa 15 giorni <3
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    musical
    icq
    Cameron Cohen
    Cameron lasciò cadere la forchetta nel piatto nell'udire le parole della preside durante il pranzo, tendendo le orecchie per non perdere nemmeno una parola e facendo contemporaneamente vagare lo sguardo nella sala, focalizzandosi nella fattispecie, sulla ricerca di due persone in particolare: Elisabeth e Mia. Entrambe si trovavano in sala, entrambe ai rispettivi tavoli, entrambe che avrebbero fatto meglio a tornarsene in dormitorio. Lui no, lui sarebbe andato e non voleva doversi preoccupare anche di loro.
    Ironico come il fatto che avesse tradito Mia e l'avesse trattata così male, non lo esimavano dal preoccuparti a tal punto.
    Prima di qualsiasi altra cosa, era passato in Camera a prendere Ashura, il suo fedele compagno che sarebbe venuto con lui fino in capo al mondo, dopodiché indossò un anello che aveva ottenuto dopo la lezione di Magitecnica dello scorso anno e fu pronto a partire, quindi uscì e si diresse verso le segrete.
    Quando fu là, prima di tutto cercò le due ragazze, ma Mia con priorità. Sapeva che Elisabeth sapeva benissimo cavarsela da sola e, sebbene sapesse che anche Mia ci sarebbe riuscita, era parecchio più preoccupato.
    Prima di poter raggiungere la meta, comunque, fu intercettato dal suo amico di bagno, ghignando a quello che disse. Oh sì, me la sbatterei pure così replicò in rimando, in barba alla preoccupazione che aveva appena esternato nei confronti di Mia, ma non poté trattenersi troppo con il riccio, anche perché lui stesso si dovette allontanare per controllare Regina. Sospirò, annuendo contemporaneamente alle parole di Lilith.
    Ehi Lilith mi ha affidato la vostra sicurezza! Annunciò a Julian quando tornò da lui, atteggiandosi con superiorità, anche se stava solamente scherzando. Quindi vedi di non fare cazzate, Miller lo canzonò, dandogli una leggera spallata prima di avvicinarsi al Portone aperto, sebbene non di troppo. Adesso sono io ad allontanarmi un attimo gli disse, prima quindi di lasciarlo per avvicinarsi alla Freeman. Le prese il polso con una mano senza però stringere troppo, guardandola con irritazione. Vedo che anche stavolta mi toccherà badare a te. Non potevi startene in dormitorio con le altre tue compagne, eh? Sbuffò in un sussurro in modo che solo lei potesse sentirlo, sollevando la bacchetta e riflettendo, puntandogliela contro. Almeno cerca di non farti ammazzare. Poteva non sembrare, tuttavia quella era la frase più vicina ad una dimostrazione d'affetto, che riusciva a produrre. Certo che con la divisa dove pensi di andare? Non è una gitarella. Vestis. Il suo tentativo era di rendere più resistente la divisa. Sperava di riuscire a renderla più resistente ai danni, viste le premesse di quei due giorni. Una volta fatto, abbassò la testa verso Ashura che ovviamente era andato affianco a Mia a becchettarle le caviglie piano per attirare l'attenzione. Ash, proteggi Mia. Non ti allontanare da lei a meno che non ti richiami io gli ordinò, tornando poi da Julian. Bene, sono pronto.
    20 y.oStudenteDioptaseII annoFrom Oslo


    Il post in breve: Cam interagisce con Mia Freeman Julian Miller
    Azione 1: Vestis su Mia. Cerca di boostare la resistenza ai danni (Tec 9 LOL)
    CITAZIONE
    Nome: Incantesimo di Vestizione
    Classe: Trasfigurazione
    Formula: Vestis
    Movimento: tracciare con il catalizzatore una spirale in direzione dell'abito da modificare.
    Effetto: trasforma un capo d'abbigliamento in un altro.
    Note: con Tecnica >10 consente di trasfigurare insieme abiti sovrapposti in un numero pari o inferiore (2 maglie possono diventare 1 o 2 nuove maglie); con Tecnica >20 è possibile trasfigurare tutti i propri capi; con Tecnica >30 è possibile trasfigurare abiti e accessori in altri; con Tecnica ≥ 40 è possibile nella trasfigurazione far apparire anche accessori o abiti sovrannumerari rispetto a quanto trasfigurato in origine (maglie, accessori extra).

    Azione 2: Ordina ad Ashura di non perdere d'occhio Mia e difenderla (Carisma 13/Empatia 12)
    Mezza-azione: //
    Quirk Attivo: -
    Skill:-
    Inventario: ASHURA
    Chocobo - Cavalcatura - XXX - addomesticato

    Caratteristiche: esemplare di color bordeaux, tende ad eseguire solo gli ordini di Cameron, guardando impassibile ed in aria di sufficienza chiunque altro gli impartisca un comando. Ghiotto di erba Ghisal e di meloni stagionali, ama correre all'aria aperta e tenerlo troppo rinchiuso, potrebbe incattivirlo anche nei confronti di Cameron stesso.

    - Anello in quarzo ᚦ: Chi lo indossa ottiene un bonus al dado di +1 quando lancia Incanti di Guarigione.


    Coraggio: 22
    Empatia: 12
    Intelligenza: 13
    Resistenza: 16
    Tecnica: 9
    Intuito: 12
    Destrezza: 16
    Carisma: 13
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    E' meraviglioso *_* Lo metto su forumcommunity e successivamente su forumfree, grazie infinite *_*
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    Charles Freeman
    Era stato un periodo duro ed aveva rischiato la morte ben più di una volta. Era appena tornato a casa da Denrise dopo quella segretissima missione con Excalibur. Era notte tarda, il silenzio regnava a casa. Sicuramente Eilidh stava dormendo con i bambini -le aveva detto di non aspettarlo sveglia, che avrebbe fatto tardi- ed anche Mia stava probabilmente dormendo. Cadde di peso nel divano, stremato, i vestiti ridotti a brandelli. Aveva appena cavalcato un metalupo -una femmina, invero- per le montagne denrisiane, si sentiva potente ma anche stanchissimo, ora che l'adrenalina era abbondantemente scemata. Presto sarebbe andato a provare a recuperare l'animale, sperando che avrebbe fatto amicizia con Bau. A proposito dell'husky, era l'unico ad essersi accorto, fortunatamente, della sua presenza ed era corso verso di lui scodinzolando, ricevendo diverse carezze dal licantropo, che però cadde stremato con la schiena contro lo schienale. Prima con il Pastore, ora con Excalibur... non si immaginava che la sua vita sarebbe diventata così movimentata nel giro di poco tempo, ma non se ne lamentava, visto che ora aveva uno scopo, una fazione che lo accettava per com'era e che non lo guardava male ogni volta che girava le spalle, sparlando e dicendo quelle cose orribili che diceva la gente alla scoperta della sua vera natura. Sorrise nel buio del salone, mentre Bau si era accoccolato con la testa sulla sua gamba. Charlie reclinò la testa all'indietro e chiuse gli occhi, sospirando piano, mentre il sonno iniziava a ghermirlo con i suoi striscianti tentacoli. Avrebbe voluto alzarsi e trascinarsi fino al piano di sopra e raggiungere la camera che condivideva con la viola, abbracciarla ed addormentarsi con il corpo di lei perfettamente compatibile con il proprio... ma il divano era troppo comodo, non riusciva a trovare da nessuna parte la forza per alzarsi. Le membra erano troppo stanchi ed ormai i pensieri erano naufragati verso lidi lontani, perciò... alla fine si addormentò.
    24 y.oAurorLycanPureblood
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    Spoiler: jules fa tanto l'unile ma è veramente una bravissima grafica, Ha fatto gli avatar e le firme di 4/5 del forum <3 <3 <3
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    Non sapeva neanche lei perché l'avesse fatto ma, dopo uno sguardo fugace con Roberts prima che Long Prèe iniziasse a spiegare, avevano portato la giovane a prendere un pezzo di pergamena e a scribacchiare su poche cose.

    ore 21.00 Torre dell'Orologio

    Aveva lasciato poi scivolare il biglietto sul banco del ragazzo senza però dargli altri segnali. Dopo la lezione di magitecnica i giorni per la Davidson non erano stati facili. La presa di coscienza di essere innamorata del suo migliore amico grazie a Nicholas, il fatto di averlo baciato e poi essere stata rifiutata da O'Connor l'avevano definitivamente spezzata. Aveva iniziato a perdere peso, complice il salto dei pasti pur di non incontrarlo più del dovuto, oltre ad una mancanza di appetito dilagante. Neanche i suoi amati cavoli erano riusciti a risollevarle il morale. A saperlo prima che bastava avere una forte delusione in amore per iniziare ad eliminare grassi l'avrebbe fatto prima, anche se il costo non erano solo centimetri in meno su cosce e fianchi ma anche una rigida cortina che aveva alzato con tutti. Indistintamente. Una parte di lei avrebbe voluto fermare il riccio e avvolgergli le braccia al collo e tornare a com'erano prima, l'altra... voleva solo annullarsi.
    Però, la strega aveva compreso come quello non sarebbe stato il giusto modo per approcciarsi al mondo. Si stava isolando e il carico da novanta era solo e soltanto per le sue spalle. Doveva allargare gli orizzonti e non poteva gravare soltanto sul povero Mc Callister, non poteva essere il solo prete confessore. Ecco perché a pochi minuti alle ventuno si trovava in cima alla torre dell'orologio, dopo gradini su gradini che avevano dato colorito alle sue guance, mentre il ticchettio fungeva da semplice ninna nanna. Lo sguardo si perdeva sul paesaggio senza però avere l'ingerenza degli agenti atmosferici o la puzza di cacche di gufi e civette. Ora non le sarebbe restato altro da fare se non attendere.
    Amalea Davidson

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    Fill your paper with the breathings of your heart.
    "

    Dioptase
    Corvonero

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    Thomas S. Roberts
70 replies since 8/5/2020
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