Caro diario ti scrivo...

Sélène Du Marais

Link scheda · 35 anni · Proprietaria di Magie Sinister ·

Clienti interessanti, o comunque personalità degne di nota, erano abbastanza rari nel mio negozio: tra Auror, pedanti come non mai e intenti a controlli sin troppo regolari per i miei gusti, criminali di bassa lega e collezionisti di artefatti oscuri, erano veramente poche le persone che spiccavano sul resto, e di cui potevo dire di ricordar molto bene. Magie Sinister alla fine aveva una brutta fama, scoperti gli intrallazzi che Lord Voldemort aveva avuto tra le sue mura nei decenni, e beh, vendere il primo Horcrux mai creato sulla faccia della terra non era stato decisamente una buona mossa per farmi pubblicità; non avevo in sostanza dei clienti poi così altolocati, anche se uno di essi, Buon Baron Samedì, aveva fatto carriera.
Vath Remar, questo il nome dell'uomo che aveva acquistato la Statua del Lupo Famelico, s'era fatto un nome di recente nel Ministero della Magia Inglese: l'ometto era divenuto il Responsabile per la Transizione Ecologica per l'ufficio della Cooperazione Magica Internazionale, e, di recente, il suo nome era comparso sulla Gazzetta del Profeta.
Stavo giusto leggendo l'articolo, in cui lo si nominava in merito a traffici di tappeti volanti che avevano minato lo statuto di segretezza, quando mi ritrovai a dover mettere via il giornale all'aprirsi dell'ingresso del negozio.
Si parla del Diavolo e spuntano le corna, vedo, sentenziai con una lieve risata all'ingresso proprio del proprietario della statua, Stavo giusto leggendo del vostro merito nel caso di Monsieur Bashir, e voi vi presentate alla mia porta... non mi starete mica spiando? Domandai, scherzando ovviamente, e lanciandogli un sorriso.
Personalmente sto bene, e voi? Replicai al suo quesito, avvicinandomi alla vetrina da lui indicata, vicina al camino, La Statua del Lupo Famelico vi aggrada? Fa il suo dovere? Chiesi, aprendo la vetrinetta ed afferrandone un Diario Mostro, a cui dolcemente carezzai la rilegatura, così da lasciarlo nello stato di quiescenza in cui era in quel frangente, avvicinandomi poi al bancone.
Purtroppo non ho grandi novità ultimamente, anche se posso dire che avete fatto un'ottima scelta nel Diario Mostro, esordii, sentendo il libricino, tra le mie mani, a farmi le fusa in risposta alle carezze ricevute; Questo piccolino è una versione in miniatura del Libro Mostro dei Mostri, meno pericoloso della sua versione scolastica, ma comunque estremamente combattivo, spiegai, Quando sarà di vostra proprietà, la prima cosa che dovrete fare, sarà sussurrargli una parola d'ordine, una parola che renderà questo tomo accessibile solo a voi e a chi conoscerà la vostra chiave... e che si divertirà a prendere a morsi chiunque provi ad aprirlo non conoscendo il vostro volere, o a chi sbaglierà il codice, continuai, Un semplice metodo per celare i segreti che di certo avrete, ed uno sguardo pieno di malizia si lanciò da parte mia come a voler scrutare nell'anima altrui, Non penso prendereste un articolo simile, oltre al dolce lupetto già in vostro possesso, se non ne aveste, conclusi quindi.
Non avevo il minimo interesse negli affari privati del mio cliente, men che meno in quelli di un funzionario del Ministero, ma giocare con la mente dei miei dirimpettai, di quando in quando, era un diletto che non mi dispiaceva affatto.

Sélène Du Marais

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Sinceramente non capisco cosa ci vedano di così comodo in quei trabiccoli gli Arabi: meno rigidi e meno sicuri delle vecchie e care scope, e con un tasso maggiore di infortuni ad essi legati a quanto ne so, commentai in seguito alle affermazioni del mio cliente, replicante alla mia osservazione sull'articolo che lo nominava, Non riuscirei mai ad usarne uno, ed anche me ne portassero qualcuno da acquistare per rivenderlo, non ci penserei nemmeno morta, decisamente detestavo quegli aggeggi, Non sembrerà, ma ci tengo alla salute dei miei clienti, e non mi sentirei in pace con me stessa a sapere d'aver messo qualcuno in pericolo su una diavoleria del genere, conclusi quindi, lasciando poi perdere il discorso sui tappeti per tornare al Diario Mostro ed alla Statua del Lupo Famelico.
Non nego che, all'udire di come la statua era ormai nulla più che un soprammobile, una smorfia di delusione mi comparve sul viso: non avevo venduto quell'articolo per lasciarlo a prendere la polvere, era un oggetto unico e inimitabile, simbolo d'un passato glorioso per la magia oscura, e saperlo inutilizzato mi diede indubbiamente fastidio... un fastidio però che scomparve nel momento in cui Monsieur Remar mi disse che era aumentata di dimensione.
Si vede che la Statua del Lupo Famelico vi vede come degno proprietario, allora, sentenziai, L'artefatto è volubile al pari di una bacchetta, e solo se considera una persona alla sua altezza si lega al suo potenziale magico: se la statua è aumentata di dimensione vuol dire che vi ritiene capace e si è legata a voi, crescendo esponenzialmente rispetto al vostro potere magico, una lieve risata mi uscì indi dalle labbra, mentre prendevo i venti galeoni del Diario Mostro, porgendo il libretto al suo nuovo proprietario, State solo attento che non esageri: non sia mai che la bestiola si animi da sola nella notte e vi venga a cercare, lo avvisai, mentendo spudoratamente, Le fiabe dei Fratelli Grimm insegnano, e non si sa mai se il lupo prima o poi bramerà la carne del proprio possessore.
Bugie, menzogne, questo erano le mie ultime frasi: una volta che la statua si legava al suo utilizzatore la sua fedeltà era assoluta, non si sarebbe mai potuta animar di sua spontanea volontà, né attaccarlo senza comando... ma questo Monsieur Remar non lo sapeva, ed il mio tono alquanto ambiguo non dava molti indizi sulla veridicità o meno delle mie affermazioni. Ero sinceramente curiosa di vedere com'egli avrebbe preso quelle fandonie che mi erano uscite di bocca per metterlo sulle spine.

Sélène Du Marais

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Tralasciando il discorso sui tappeti volanti ed il trafficante di quegli aggeggi infernali, che dal canto mio si era già esaurito perdendo d'importanza, non potei che trovarmi a sospirare nel momento in cui il mio interlocutore smontò completamente ogni mi affermazione. Incrociai le braccia al petto, lanciandogli uno sguardo lievemente irritato, come mettendo su il broncio se si può così dire, Buon Baron Samedì, esclamai nel mio modo così particolare, Sarete anche uno trai miei migliori clienti, non lo nego, ma siete altrettanto un guastafeste, commentai, lasciandomi ad un altro sospiro scocciato. Sapete leggere fin troppo bene le persone, una qualità invidiabile, e di cui dovrò tener conto ai nostri prossimi incontri: ammetto di avervi voluto... intimidire, giocare con voi, se vogliamo metterla su questo piano, per puro diletto; tratto Magia Nera, non caramelle o giocattoli, alla fin fine, spiegai, seria ma già più rilassata, e con un impercettibile sorriso che mi si stampò sulle labbra, mimando quello che Monsieur Remar mi stava lanciando, In ogni caso, a riguardo delle dimensioni della bestiola non ritratto: il Lupo Famelico vi ritiene degno e si è legato al vostro potere magico, aumentando di conseguenza la propria stazza in base ad esso... un'impresa che neppure io che l'ho avuto per tanto sono riuscita a compiere, una scintilla d'interesse si accese, a riflettere su quell'avvenimento, Come l'antagonista della fiaba dei Grimm, che sconvolse gli equilibri della sua storia, dovete di certo avere un animo non affine alla convenzionalità, o difficilmente il Lupo vi avrebbe accettato con cotanta facilità.
Non mi interessa di certo scavare nella vostra vita, né farmi gli affari vostri... ma è indubbiamente interessante scoprir che qualcuno come voi non sia poi così tanto legato alle consuetudini, e che sfoggi al contrario abbastanza anticonformismo da ammaliare la bestia, un lieve riso mi scappò dalle labbra, Non dimostrate affatto il pizzico di follia che vi ha legato al Lupo, conclusi quindi.
Come avevo detto non mi interessava andar più a fondo nella vita altrui, non era una delle persone più influenti nella mia vita, ma quella piccola scoperta di certo lo rendeva ancor più interessante ai miei occhi. Un cliente assolutamente da non perdere.

Sélène Du Marais

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Ok, non lo potevo assolutamente negare: Vath Remar, dopo quell'occasione, si era conquistato la mia simpatia. Tralasciando il suo trattato sul lavoro ed il fatto che egli avesse imparato a discernere la realtà dalla menzogna, per quanto il mio cliente negasse di possedere un minimo di follia, mascherandolo come un semplice ascendente nei miei confronti, oh se lo potei finalmente vedere. Il suo vedersi come un Alfa nei confronti della Statua del Lupo Famelico, la sua accettazione del non essere ordinario, ed il suo comportamento, carismatico come egli asseriva, ed anzi, decisamente teatrale nelle movenze, sfoggiava quella lieve propensione alla pazzia che doveva aver convinto la bestia.
Forse era un modo per mimare me, forse la vera e propria personalità del ministeriale dinnanzi a me, ma in ogni caso era lì, presente e vivida dinnanzi ai miei occhi, sino a quando Monsieur Remar, una volta pagato, varcò la soglia del mio negozio.
Un cliente assolutamente da non perdere, mi ritrovai a pensare.