Pro Patria Mori - Indagini spinose

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    Gli Snasi
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    Quartier Generale Auror



    È passata una sola notte dagli eventi di villa Jordan e qualcuno di voi non ha avuto neanche il tempo di leccarsi le ferite. La mattina successiva un messaggio sul vostro magifonino personale vi ha intimato di raggiungere l'ufficio di Sutan Amrullah, capo squadra auror che è venuto in vostro soccorso meno di un giorno fa. Il tono del messaggio lasciava intendere come la scelta non fosse opzionale, anzi.
    Vi sarebbe bastato muovere pochi passi nel livello ministeriale riservato agli auror per notare un trambusto fuori dall'ordinario. Oltre ai soliti colleghi di cui avete fatto il callo avreste potuto notare anche volti famigliari provenienti sia dall'Ufficio applicazione della legge magica ma anche dal Dipartimento riservato alla cooperazione internazionale.
    Ciò che vi avrebbe dovuto mettere sull’attenti, però, erano dei volti estranei appartenenti a uomini in divisa di etnie diverse che avreste potuto riconoscere come membri delle CP, le squadre speciali internazionali. Chiunque tra voi è a conoscenza di come questa elité si muova al di sopra degli schemi scavalcando gli auror nazionali per risolvere misteri rilevanti a livello globale, con qualsiasi mezzo, anche i meno consoni: vederli lì vi fa capire la gravità dei fatti.
    Avete il tempo di fermarvi e guardarvi in giro, oppure potete tranquillamente procedere verso la stanza del capo squadro Amrullah.
    «Buongiorno. Dormito bene?» Sutan Amrullah dà le spalle all'entrata e quindi a voi. Il suo ufficio si presenta come un cubo perfetto largo una cinquantina di metri quadrati, estremamente pulito ma anche dall'aspetto singolare. Guardandovi attorno noterete un centaio di sfere di vetro, delle dimensioni di un melone, che levitano a mezz'aria riflettendo nella loro superficie cristallina ricordi dell'evento. Ai più consoni di voi con la cultura babbana, lo spettacolo potrebbe ricordare una di quelle complicate mappe concettuali usati dai detective per ricollegare ritagli di giornale e foto.
    Poco dopo, a entrare nella stanza, sarà una strega sulla trentina. Tutti voi, in quanto auror, la riconoscerete come Anivia Wambik, una vostra collega specializzata in esorcismi ed eccellente spezza-incantesimi.
    «'Giorno» La donna muove pochi passi nella vostra direzione, dietro di lei levita un vassoio con del caffè e dei fascicoli. I secondi vi vengono passati a uno a uno.
    Il primo viene raggiunto da Sutan che solleva una tazza per portarsela alle labbra, saggiare il contenuto, e poi sputarlo a terra.
    «Anivia, questo caffé fa schifo».
    «Ci ho messo del sale. Non sono la tua segretaria» A voi scegliere se favorire o meno.
    A ogni modo ci sono affari più importanti e Sutan ne è ben consapevole. Per questo arriva al fulcro del discorso il prima possibile «Qualcuno di voi mi spiega perché nessuno ha pensato di chiedere a Jordan di spezzare la barriera anti-smaterializzazione per far fuggire gli invitati?».
    Gli occhietti del capo squadra vi seguiranno lentamente, uno a uno, finché non riceverà una risposta, salvo poi continuare «Comunque... Siete riusciti a evitare il peggio, anche se non del tutto. Ora, a me non piace piangere sul caffé salato versato, e quindi sono qui solo per dirigere il resto delle indagini» Ci penserà la stampa a farvi a pezzi, non lui.
    «Stando alle testimonianze - smentitemi se sbaglio -, Kimbwa O'Waddiwasi, Francisco Montoya, e Maria Calvo-Sotelo hanno dato inizio allo scontro» Vi lascia giusto il tempo per rievocare quanto appena detto per poi continuare. «Tuttavia, degli auror si sono recati all'hotel EntreReprise di Diagon Alley dove sono stati ritrovati i tre appena citati inconscienti, lasciando ben intendere come i tre di fronte a voi fossero terroristi sotto polisucco» Qualche altro secondo per farvi metabolizzare quanto appena detto «Dei falsi sappiamo che: Maria è scappata, Kimbwa è morta, e Francisco è stato preso in custodia. Degli incanti terminanti hanno riportato il cadavere di Kimbwa al suo aspetto originario, rivelando tratti da nativa americana in età anziana. Francisco invece si è scoperto come un ragazzo dai venti ai trenta, sempre di etnia nativa americana, e ora si trova nelle segrete del Quartiere in attesa di interrogatorio».
    Con un cenno del capo vi indica i dossier che Anivia vi ha consegnato poco prima. Al loro interno potrete trovare molte informazioni sugli invitati che potrete esaminare in seguito, aiutandovi anche con altre fonti di vostra scelta. Un trafiletto spicca davanti a tutti.
    CITAZIONE
    Delta Status: in questo specchietto troverete i cambi di status, sociale o economico, di alcuni invitati:
    Anthony Queris → Assunto dalla Gazzetta del Profeta;
    Richard Jordan → Ritirato dalla carica di direttore.

    «Nei dossier sono contenuti dettagli sugli invitati ed è evidenziato come, a livello di carriera, gli eventi abbiano portato al ritiro di Richard Jordan - confermato in una conferenza stampa straordinaria - e alla promozione di Queris. Ciò non toglie che non potete dare per scontato nulla, del resto tutti gli invitati potrebbero aver avuto altri moventi, e spesso i veri colpevoli sono quelli che passano inosservati» Uno sguardo verso il caffè allungato con del sale «Potete recarvi alla villa, all'hotel, o dove vi pare. Dobbiamo scoprire come si sono mossi i terroristi e se qualcuno li ha aiutati. E dovete anche muovervi perché la Squadra Speciale Internazionale ci sta con il fiato sul collo: farci soffiare il caso per delle sviste non solo getterà un'ombra perenne sulla vostra carriera, ma metterà in ridicolo la stessa Inghilterra agli occhi del mondo intero».
    E tra una Denrise ribelle e delle Organizzazioni Criminali intoccabili, non è proprio il caso che questo accada, ma non sente il bisogno di specificarvelo a parole.

    Note Off
    Benvenuti, cuccioli di vampiro

    Regole
    * non ci sono scadenze ma avete solo 2 azioni per 'turno' che si rigenerano a ogni mio esito. Per azioni reiterabili non considererò l'1 come fallimento critico. Riportate in spoiler un miniriassunto con azioni + PP o Quirk legati [In caso contrario lancerò un d20 senza bonus].
    On game, la role occuperà più giorni, quindi per semplicità direi di non citare date precise. Vi chiedo però di non fare riferimento a questa role masterata in altre role prima che questa si concluda.
    * il PP premio andrà a chi avrà compiuto almeno 5 post.
    * siete liberi di spostarvi fuori dalla location di questo primo post. Di base avete l'intero mondo a vostra disposizione, quindi se avete qualcosa di particolare in mente chiedetemi pure.
    * potete interrogare un massimo di 2 PNG presenti all'evento. Per ulteriori PNG dovrete mandare una richiesta a Sutan che la girerà agli uffici competenti [vostro tiro su Carisma, consuma 1 azione].


    La role chiuderà il 30 Giugno ore 21.00

    Come dice un saggio, divertitevi e divertitemi

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    Thomas Richenford non aveva mai nessuna sbandata, solamente per persone sotto pozione polisucco, criminali ed assurdamente pericolose e completamente folli. Thomas era un auror giovane, che doveva finire l'accademia, ma non sapeva neanche lui come era riuscito ad avere un encomio per diventare auror prima, poi c'era stato Xander, ed adesso chissà dovera. Avrebbe voluto parlare seriamente con lui di tutto quel casino che stava succedendo, prima i licantropi, poi la gente che rapiva le altre pesone, adesso gli agenti speciali internazionali, e poi ancora c'era stato il suo furto in banca, insomma erano successe un bel pò di cose e quando aveva ricevuto quella lettera era rimasto tra il sorpreso, l'inorridito ed l'incredibilmente spaventato. Si recò nel posto dove gli avevano detto e quando vide Sutan, Thomas si mise sull'attenti. In fondo era molto in alto di grado e lui ci teneva a quelle stronzate, chissà se anche Sutan! Ascoltò ogni parola di quello che disse e quando venne il turno di parlare di Maria, il cuore gli sussultò leggermente. No, non era certamente innamorato ma non poteva dire che la cosa gli era rimasta indifferente. Aveva recuperato Jordan Richard, aveva combattuto anche a costo della sua morte e soprattutto a costo di troppe vittime. Quando gli venne fatto quell'appunto abbassò appena lo sguardo in segno di colpevolezza. Non c'erano scusanti. Erano stati negligenti, ma una cosa doveva saperla. Perchè volevano morto Richard Jordan?Cosa, esattamente, stiamo difendendo, oltre la nostra patria e il nostro onore? Prese parola solamente quando lascena del caffè con il sale venne consumata. Se doveva indagare, doveva farlo in maniera completa. Se doveva fare la persona invadente in generale, doveva sapere di farlo per una giusta causa. So che può sembrare offensivo, ma Marie, o quella che ne ha preso il suo aspetto, sembrava essere ferita ed incazzata allo stesso modo. Voleva la sua morte più di quanto desiderasse vivere, ha detto che è stata imprigionata per colpa sua. é vero che siamo semplici auror, ma se non sappiamo la verità almeno su cosa ci chiedete di indagare, come facciamo a sapere se qualcuno ci dice la verità o meno? Era curioso e soprattutto era una persona buona di sani principi. Inoltre era un americano, e si sa che gli americani hanno un tono confidenziale con chiunque, ancora meglio uno come Thomas. Si voltò verso la donna di colore bellissima e le rivolse un piccolo sorriso. Se mi è concesso vorrei andare in Hotel e vorrei inconrare ed interrogare Maria Calvo- Soleto. Non avrebbe fatto fare una figura da niente al corpo auror. Questa volta sarebbe stato senz'altro più incisivo. Voleva approfondire anche lui di più quella storia e per quanto, in quel momento, avrebbe voluto interrogare Richard, voleva cominciare da chi era stato stordito. I terroristi non facevano niente a caso e se avevano scelto quelle tre persone, forse c'era una connessione tra di loro. Attese delle risposte. Ma si sentiva anche in dovere di dover dare delle spiegazioni in merito alle morti che si erano consumate in quella terribile sera. é vero, siamo stati degli sprovveduti. Forse abbiamo sottovalutato la situazione e dei civili innocenti ci hanno rimesso la vita. Per questo vorrei vedere le famiglie di quelle vittime e porgergli le mie più sentite scuse e le condoglianze. Nessuno merita di morire in quel modo specialmente con un corpo auror a propria disposizione. Era un mea culpa un pò troppo forte, forse? Ma Thomas era fatto in quel modo, Thomas era una persona decisamente buona e soprattutto ligia al dovere, il sapere di non aver fatto del proprio meglio per salvare delle vite non lo faceva dormire bene. Di quello era certo.
    Thomas Richenford

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    Thomas Richenford - 21 anni
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    Samuel Starosta
    If I listen to your lies would you say
    I'm a man without conviction
    I′m a man who doesn't know
    How to sell a contradiction
    [Scheda][Stats]
    Sarebbe stato impossibile dimenticare gli eventi di Villa Jordan. Non solo si era sentito nuovamente impotente, ma aveva anche rischiato che diversi tra i suoi amici perissero. Ricevere il messaggio da Sutan fu una manna dal cielo perché di impressionare i superiori gli interessava veramente poco - sopratutto da quando il signor Mors era scomparso -, ma l'idea di potersi redimere gli aveva riempito il cuore di gioia.
    Forse non avrebbe potuto salvare di prima persona gli ospiti resi zombie vegetali, ma facendo chiarezza su quanto successo avrebbe potuto evitare che un giorno gli eventi potessero ripetersi.
    «Buongiorno» Raggiunse il ministero indossando la sua classica divisa da auror, accompagnata da un paio di stivali scudo e la sua pianta rampicante - opportunamente celata attorno al braccio sinistro - e salutò i vari colleghi cercando di dimostrare meno entusiasmo possibile.
    La presenza delle Squadre Speciali Internazionali, le CP, lo fece rabbrividire. Di loro aveva sentito solo parlare e l'idea di vederli all'opera lo eccitava e spaventava allo stesso tempo, proprio come farebbe un uragano o un qualche altro fenomeno internazionale.
    «Salve, ispettore Amrullah» Il primo a salutare fu il più alto di grado, ma poi toccò anche ai colleghi con cui aveva condiviso più di un'avventura - Thomas, anche coetaneo, in primis -.
    «Gradite?» Nella mano sinistra teneva un vassoio con delle brioche francesi e nella destra uno con dei caffé italiani, accompagnati dai dolcificanti opportuni. Prima di raggiungere il ministero, infatti, si era materializzato in Francia e in Italia per fare provviste. La colazione restava il pasto più importante della giornata, tragedia o meno.
    «Signore, potrei accompagnare Thomas Richenford da Maria Calvo- Soleto?» Avrebbe posto quella domanda cercando di rimanere quanto più composto possibile. Il coetaneo aveva posto dei quesiti interessanti e scoprirne la risposta avrebbe sicuramente aiutato con le indagini. Di contro, Samuel se la cavava abbastanza bene a tranquillizzare le persone e a notare se queste mentissero o meno - anche grazie al boccino mordente che portava in tasca -.
    Probabilmente non avrebbe fatto la differenza, ma nessuno gli avrebbe impedito di provare.

    «Parlato»
    Testo
    "Pensato"
    Narrato



    Ha con sé
    A. Magifonino
    B. Germoglio del tempo
    C. Boccino mordente
    D. Aester Egg

    Recap
    Arriva portando brioche francesi e caffé italiano.
    Dunque chiede di poter accompagnare Thomas da Maria.
     
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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    La notte per Anthony non era stata per nulla tranquilla. Si girava e si rigirava nel letto senza riuscire a prendere sonno. Alla fine decise di osservare la strada da cui dava la finestra di casa sua. Il tempo era mite, le strade erano deserte, in quel quartiere londinese, a parte qualche cane randagio e un senzatetto che dormiva in un vicoletto di quella via. Anthony rimase seduto davanti al davanzale e ripensare ciò che era successo solo alcune ore prima. Per poco non ci sarebbe rimasto secco, lui e gli altri auror con i medimaghi non erano riusciti a salvare alcuni civili, avevano fatto degli errori imperdonabili e lui stesso si malediva per non aver pensato di far levare l'incantesimo di antismaterializzazione. La missione era riuscita, dato che il bersaglio era sopravvissuto...ma erano morti tanti innocenti e non se lo perdonava affatto.
    Senza nemmeno accorgersene, le vie buie e silenziose si stavano illuminando grazie alla luce del sole che stava sorgendo e si stavano riempiendo dei primi abitanti intenti ad andare a lavoro. E lui era rimasto sveglio per tutta la notte. Accanto a lui, sul davanzale adesso c'era una bottiglia quasi vuota di acqua e un bicchiere di vetro. Il cellulare poggiato accanto al bicchiere cominciò a vibrare e Anthony guardò la notifica. Pensava fosse sua madre, ma invece no. Si trattava del capo squadra Amrullah che voleva lui e i colleghi nel suo ufficio.
    Cominciò ad agitarsi leggermente. Sapeva che prima o poi sarebbe stato chiamato a dare delle spiegazioni e magari aiutare per capire chi fossero questi terroristi, ma non pensava lo avessero fatto così velocemente.
    Non si perse in chiacchiere, non fece domande. Si alzò quindi e non ebbe nemmeno il pensiero di cambiarsi. Aveva addosso dei semplici pantaloni neri ed una maglietta nera senza nessuna stampa.
    Prese solamente il suo magifonino, la bacchetta e si smaterializzò direttamente nelle vicinanze del ministero per poi entrarvi tramite la tradizionale entrata dai bagni pubblici (questo è un commento del player: Ma qui, a nessuno è mai venuto in mente di usare i cessi per entrare al ministero? È canon, usiamolo u.u).
    L'auror si diresse direttamente nel livello riservato a loro e lì notò una confusione davvero strana. Oltre ai colleghi che ormai conosceva c'erano anche colleghi di altri uffici e, cosa ancor più strana, gente che non conosceva che sicuramente appartenevano ad altri paesi. Osservò meglio uno di loro e si rese conto che si trattavano di membri delle squadre speciali internazionali.
    Il tassorosso però non si dilungò oltre, deciso ad entrare nell'ufficio del caposquadra.
    Alla sua domanda, Anthony rispose solamente con un veloce gesto del capo per dir di no, senza nemmeno sapere se lo avrebbe notato o meno.
    Guardava fisso il caposquadra, aspettandosi qualche sua parola ma poi sentì la porta aprirsi e si voltò per capire chi fosse entrato. Non aveva parlato con nessuno, si era solamente rivolto ai colleghi che erano arrivati con un gesto del capo o della mano, niente di più.
    Ad entrare fu una donna, che conosceva bene, anche perché, oltre al fatto che era una collega, era impossibile dimenticare quella donna, di una bellezza disarmante.
    Portava del caffè, che levitava su un vassoio dietro di lei e dei fascicoli che divise ad ognuno di loro. Lui prese il suo e lo sfogliò velocemente. Osservò la scena in silenzio ed il brevissimo battibecco tra lei e Sutan. Non avrebbe comunque preso il caffé. Nonostante ve ne fosse bisogno, dato che non aveva minimamente dormito, non ne aveva per niente voglia.
    Non sapeva cosa rispondere alla domanda che aveva fatto, quindi si limitò ad abbassare lo sguardo, continuando a maledirsi.
    In ogni caso il caposquadra continuò a parlare ed Anthony lo ascoltò con attenzione, annuendo di tanto in tanto a quello che diceva, confermando, ad esempio, la parte in cui Kimbwa e Montoya (Maria non l'aveva affrontata) avevano iniziato lo scontro.
    Poi intensificò la sua attenzione a ciò che disse successivamente. Quando gli fu indicato, aprì il dossier e lesse alcune cose di ciò che vi era scritto, continuando ad ascoltare il caposquadra.
    Quando poi finì di parlare, fu il turno di Thomas, che fece alcune domande e fu totalmente d'accordo con lui: perché volevano morto Jordan? Per desiderarlo doveva aver fatto qualcosa di grave, per quanto non fosse assolutamente a favore di questo genere di giustizia.
    Poi finalmente parlò anche Anthony, solo per dire ciò che voleva fare.
    “Anche io avrei intenzione di dare un'occhiata all'Hotel...e vorrei provare a parlare con Montoya...”
    Anthony Lovegood

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    .Non si può essere infelici quando si ha questo: l’odore del mare, la sabbia sotto le dita, l’aria, il vento.
    "

    Auror, 24 anni

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    Ascolta il caposquadra e chiede di poter indagare nell'albergo e di interrogare montoya
     
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    Quartier Generale Auror



    Sutan vi scruta attraverso le spesse lenti degli occhiali in attesa di una risposta che nessuno di voi pare volergli fornire. Non se la prende più di troppo, forse perché il passato è passato e tutti voi siete abbastanza lontani da una papabile promozione. L'importante, ma questo non lo dice, è che abbiate imparato la lezione.
    «Richenford, prima di tutto ti invito a calmarti. Io ne so quanto te, forse addirittura meno» Thomas, nonostante paia aver letto una qualche specie di accusa tra le righe, non pare adirato più del normale. Anzi. Lentamente volge il capo alle tue spalle, quasi potesse scrutare attraverso il vetro per seguire con lo sguardo le figure lontane e disperse tra la folla della Squadra Internazionale. Si, non era decisamente Sutan a nascondere qualcosa «A ogni modo, da quel che risulta da una parte abbiamo il 'MACUSA' e dall'altra i 'nativi'. A quanto pare, ai tempi delle prime colonizzazioni americane, nativi e coloni avevano stretto dei patti verbali di non belligeranza a patto che alcuni siti dei primi fossero trascurati dai secondi».
    Nato proprio in suolo statunitense, quanto detto ti sembra più che plausibile «Il valore del patto, che già di per sé era poco, si è andato a diluire in seguito alla prima guerra di indipendenza per poi scomparire del tutto quando una mozione di 'rinnovo scritto' da parte delle correnti più progressiste del MACUSA
    è stata respinta dal Wizengamot»
    Indice e pollice del detective vanno ad accarezzare gli spessi baffi «Quando Richard Jordan, come era lecito facesse data la sua carica di direttore, ha dato le concessioni per questi siti alle aziende magitecniche dell'imprenditore americano Bill Cancelli, lo ha fatto rispettando ogni possibile legge vincolante».
    Jordan è nella parte della ragione, ma quando si parla di giustizia non esiste solo bianco o nero, ma soltanto una scala di grigi: era lecito, ad esempio, ignorare i primi patti formali per favorire il progresso economico e magiscientifico del paese?
    «Per quanto concerne le scuse ai civili, non hai il mio permesso. Sei un auror, ricordatelo. Se vuoi veramente scusarti, l'unico modo per farlo è fare luce su quanto successo» Perentorio, non sembra voler ammettere repliche, però la vostra iniziativa gli piace.
    «Molto bene, recatevi all'hotel e indagate. Occhio alle parole usate, entrambi sono personalità di rilevanza internazionale» Questa volta degna delle sue attenzioni anche Samuel - che ringrazia per la colazione - e Anthony - il cui outfit lo lascia molto perplesso -.

    Il Reprise è un hotel molto importante per la Diagon Alley magica. Sebbene la famosa via appaia da sempre congelata in un'epoca lontana, la stessa di cui potrete vedere elementi nella facciata principale del Reprise, al suo interno scoprirete quanto sia più moderno del normale. Chi di voi è pratico di hotel di lusso e viaggi internazionali, comprenderà facilmente come il Reprise paia avere come target proprio clienti di questo calibro.
    E non solo, il giovane ragazzo che vi accoglierà alla reception vi svelerà anche altri dettagli. Jayce Jordan, l'ambasciatore che aveva organizzato l'asta, aveva affittato un intero piano per i suoi ospiti - ma solo per coloro che non risiedono abitualmente a Londra o che non hanno rifiutato perché ospitati già da altri -. Una scelta singolare, data la possibilità di smaterializzarsi, ma nulla di estraneo a chi ha tanti soldi da buttare.
    Il receptioner chiede se avete bisogno di qualcosa e poi vi rivela il numero delle camere. L'unica cosa di cui si raccomanda è di mantenere la discrezione con il resto degli ospiti.

    Maria Calvo-Sotelo


    La stanza di Maria si affaccia sulla stessa Diagon Alley e le pareti sono di un verde assenzio. Guardandovi in giro noterete un certo disordine, con abiti lanciati a caso e un lieve sentore di alcool nell'aria. Probabilmente Maria è molto disordinata e, per ovvi motivi, in vostra attesa non è stata ancora raggiunta dagli Elfi delle pulizie. In un cestino notate della plastica bruciata - e se siete esperti di canne, potreste anche intuire che sia stato un perfetto contenitore di erba, fumo, o simili - ma anche mezza dozzina di preservativi usati.
    Maria vi attende in piedi, la schiena rivolta contro la finestra che da sulla via magica, i capelli sono arruffati e il volto è struccato, ma non per questo privo di un fascino dai tratti latini arricchiti da una confidenza straordinaria.
    «Buongiorno, immagino siate voi i due gli auror di cui il ministero parlava?» Vi osserva con un sorriso prima di legarsi la chioma in un codino. Probabilmente il fatto che abbiate più o meno la stessa età la aiuterà a farla sentire a suo agio, di contro sembrerete meno autoritari di quello che tenterete di sembrare. C'è da dire che dei volti belli come il vostro - e lo intuite dal modo in cui Maria si pone - vengono ignorati difficilmente «Maria... e voi?» Muove qualche passo nella vostra direzione per poi allungare la mano in attesa che vi presientate.
    Scegliere di essere formali o meno potrebbe fare la differenza, occhio.


    Francisco Montoya


    Anthony, la stanza di Montoya è tinta di un celeste cielo che ti provoca un senso di disorientamento. Gli accessori di cui la suite è provvista sono di forte stampo magitecnico e il che ti lascia intendere che Montoya abbia grosse esigenze da soddisfare o semplicemente non ami privarsi di questo o quel lusso.
    Seduto su una poltrone in pelle di megalodonte levigata, Francisco posa immediatamente lo sguardo su di te. Passa un secondo, poi un altro, e dunque un ultimo. Tanto gli è bastato per studiarti dalla testa a piedi e trarre le conclusioni che accoglierti con un sorriso sia la scelta più opportuna. L'abito turchese su misura che indossa tradisce una grande cura per i dettagli, ma anche il pericoloso desiderio di apparire più che essere.
    «Lei deve essere l'auror Lovegood, venga, venga» Con un cenno del capo ti indica una poltrona di fronte a lui, invitandoti a prendere posto. «Come procedono le indagini? E come posso esserla d'aiuto?» Il suo magifonino vibra, segno che qualcuno lo stia chiamando, ma Francisco volta il capo verso di questo - e in quel momento puoi notare l'ombra di un succhiotto sul suo collo - e l'oggetto si silenzia «Scusi... dicevamo?».


    Note Off
    Benvenuti, cuccioli di vampiro

    Regole
    * vi rimando al primo post per le regole generali.
    * mi sono permesso di descrivervi la parte sull'hotel assumendo che poi ci andiate per risparmiare post di transizione. Fare 1 domanda richiedere la spesa di un'azione e scala su Carisma.

    La role chiuderà il 30 Giugno ore 21.00

    Come dice un saggio, divertitevi e divertitemi

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    Non voleva sembrare un ragazzo sprovveduto e non voleva neanche essere uno avventato. In genere Thomas non lo era mai, ed anzi, cercava sempre prima di ascoltare e poi parlare. Ma c'erano degli eventi che non facevano altro che sconvolgergli la vita. Era incredibile come riusciva sempre ad essere protagonista di situazioni assurde. Poi quella donna lo aveva completamente stregato, come se gli avesse gettato del fumo negli occhi, o comunque qualcosa di molto simile. Ma si calmò quando Sutan glielo ordinò, sia perchè era un bravo soldato sia perchè non voleva essere revocato, in nessun caso da quell'incarico. Annuì ed allora aprì le orecchie. Tutta quella storia era raccapricciante. Non sapeva se stava pensando che fosse completamente assurda la reazione di quei nativi che avevano ucciso troppe persone oppure il fatto che loro non avevvano rispettato dei patti semplicissimi da rispettare. Insomma era assurda come cosa, eppure era alquanto vera. Si voltò appena a vedere chi aveva dietro le spalle e soprattutto a chi potesse alludere quello sguardo. Sorrise a Samuel quando arrivò. Era veramente contento per il fatto che volesse andare con lui. Non erano mai stati in missione insieme ma era sicuro che sarebbe stato perfetto. O meglio ci erano stati ma non così fianco a fianco. Registrò tutte le informazioni che si dovevano registrare su quella storia e quando fu il momento si smaterializzarono davanti a quell'hotel. Non era d'accordo sul fatto che non dovessero scusarsi con i civili di tutta quella situazione, ma non disse niente. Era meglio non perdere altro tempo ed andare giusto e dritto al sodo. Voleva andare a conoscere la vera Maria e voleva sapere se effettivamente era stato un caso che avessero preso lei come figura di spicco, oppure lei sapesse qualcosa. Cosa pensi di tutta questa storia? Secondo me non ci dicono tutto. Disse al suo compagno mentre entrava in un hotel da far cacciare gli occhi a chiunque. Era veramente, ma veramente bellissimo. Possibile che quella gente non aveva solamente un sacco di fortuna ma anche una barca di soldi e tempo da spendere in quel modo. Chissà se questa è anche una proprietà dei Barnes. Così gli era venuto in mente, Alexander ci andava spesso nelle proprietà di Aaron e facevano sempre un sacco di feste, ritrovi, cose di beneficienza solamente per passare tempo e sembrare ancora più buoni e magnanimi con i poveri e via dicendo. Si guardò intorno. Addirittura un piano hanno affittato! Quello lo disse con una certa meraviglia. Insomma era vero che fosse una persona benestante ma non arrivava a quel punto. Poi, finalmente arrivarono a destinazione e quando vennero ricevuti, a Thomas, vedendo la ragazza brillarono gli occhi. Peccato che la camera era un casino assurdo, c'era puzza di alcool e guardandosi intorno potè notare anche preservativi. per un momento pensò proprio "cavolo se è la mia anima gemella", ma poi guardò Samuel come per cercare sguardo complice. Si siamo noi! Io mi chiamo Thomas e lui è il mio collega Samuel. Disse poi sorridendole appena lei si fosse girata per guardarli e rispondendo alla sua domanda. Fece un passo avanti verso di lei. Come stai? Glielo chiese con tono seriamente preoccupato, forse perchè era veramente preoccupato. In fondo appena entrato in quella sala l'aveva notata e soprattutto aveva deciso di andare verso di lei. Se solo avesse saputo... Fece quella domanda anche solo per prendere confidenza con lei. In fondo erano coetanei ed essere derubati della propria identità non era proprio una cosa divertente. Sappiamo che la cosa non deve essere troppo piacevole, ma... sai dirci com'è successo e cosa ricordi? Chiese sempre un pò dolcemente. Non era abituato a girare intorno alle cose.No ci riusciva proprio anche se sperava di essere stato il più delicato possibile. Li dentro l'aria ti ubriacava anche solo a respirarla, comunque!
    Thomas Richenford

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    Thomas Richenford - 21 anni
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    Samuel Starosta
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    «È molto probabile che tu abbia ragione al riguardo» Samuel non aveva le idee chiare sul come continuare a vivere o su chi poter credere. Gli eventi di Phantom Alley e il dono della bacchetta alla comunità dei vampiri lo avevano lasciato interdetto, eppure sperava ancora - in cuor suo - che qualcuno tra i ministeriali combattesse ancora per una giusta causa. «Credo che l'unica cosa che potremmo fare sia coprirci le spalle a vicenda... E cercare di essere d'aiuto a quante più persone possibile» Non sarebbe stato facile, ma se avessero voluto una vita priva di difficoltà o rischi probabilmente avrebbero scelto un'altra carriera.
    «Potrebbe essere» Disse, muovendo un passo per portarsi al fianco di Thomas per poi sollevare le labbra verso il soffitto. Gli occhi d'ardesia analizzarono dettagli e bordi riconoscendo la qualità dell'edificio che li stava ospitando «Papà dice dei Barnes che hanno un ottimo management. Immagino che non si farebbero scappare facilmente un hotel tanto strategico». Sebbene la sua, di famiglia, lavorasse in un settore diverso, dire di non conoscere i Barnes per un mago sarebbe stato l'equivalente di ignorare l'esistenza della famiglia Hilton.
    A ogni modo, ora era il turno di parlare di un'altra ereditiera.
    La camera di Maria accese la voglia di scopare di Samuel. No, sul serio, avrebbe preso aspirapolvere e prodotti sanitari per lustrare quelle mura da cima in fondo. Quando lo sguardo di Thomas lo raggiunse, lui lo risalì a ritroso fino a notare dei profilattici. La cosa lo spinse immediatamente a volgere il capo altrove mentre le guance si tingevano di rosa.
    «Hola» Non aggiunse molto all'introduzione del collega che, con il suo solito fare carismatico, sembrò aver già approcciato la situazione nel migliore dei modi. Una stretta di mano, però, non gliela avrebbe impedita nessuno «Si quieres expresarte en español, no te preocupes. Yo me encargaré de la traducción» Del resto quella della Spagna era la sua lingua madre ma, dubitando che una ragazza di mondo come Maria si potesse limitare allo spagnolo, Samuel decise di switchare all'inglese.
    «So come ci si sente in situazioni simili ma sono anche sicuro che dove non potrà arrivare la tua determinazione, ci penseremo noi» Le labbra si arcuarono in un sorriso. «Prima di procedere, posso chiedere agli Elfi dell'hotel di portarti qualcosa da bere? Magari del succo d'arancia?» In Spagna ne facevano di buonissimi, ma indubbiamente anche il Reprise doveva vantare qualcosa nella sua collezione «Il tuo aiuto sarebbe immensamente d'aiuto... sopratutto per evitare che eventi simili si ripetano».
    Un sorriso gentile dal cuore spezzato. Ciò che Maria aveva vissuto doveva essere stato estremamente poco piacevole. Sperava di essere riuscito a tranquillizzarla, perché sapeva cosa si provasse in situazioni simili, ma nel dubbio avrebbe prestato anche attenzioni al suo stato emotivo.
    Quel caso sembrava nascondere più di una sorpresa.

    «Parlato»
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    Azione Uno: cerca di tranquillizzare Maria per aiutare Thomas - Empatia: 41
    Azione Due: insight emotivo su Maria - Empatia: 41
     
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    Maria Calvo-Sotelo


    La stretta di mano con cui Maria vi accoglie è singolare. Si dice che da questo gesto si possa capire molto di una persona e il suo tocco vi comunica una certa sicurezza di fondo, sebbene probabilmente gli eventi abbiano dovuto sconvolgerla più di quanto vorrebbe dare a vedere.
    «Thomas, Samuel. Samuel, Thomas» Scandisce quei nomi con cura, la stessa di chi vuole memorizzarli perché conscia della loro importanza in qualsiasi tipo di interazione.
    Mentre muovete i primi passi, l'attenzione dell'ereditiera si concentra per pochi istanti sul compaesano «Ti ringrazio per la proposta, Samuel, ma mi sento abbastanza a mio agio anche con l'inglese». A quelle parole fa da carrozza un sorriso confidente, del resto di spagnolo nel suo accento c'è molto poco, sebbene sia chiaro che il suo inglese sia più vicino a quello parlato negli States che in Inghilterra.
    «Io sto... bene.... Un... succo di frutta? Ma un bel Sex on the beach no? Al massimo un Mimosa...» Lascia l'ultima parola a voi ma, continuando sulla proposta dello Starosta, porta la sinistra su un campanello di coccio. Un gesto ipnotico col polso e al tintinnare dell'oggetto una anziana ma rispettabile elfa domestica si materializza tra voi e lei «Prima i signori». Vi dà modo di ordinare qualcosa da bere: se nessuno di voi andrà per un alcolico, lei opterà per del caffé, se qualcuno di voi opterà per l'alcool, lei si accoderà con un Cocktail a base di rum e frutta della passione.
    In entrambi i casi l'elfo scomparirà per poi tornare con un vassoio con quanto richiesto salvo poi scomparire nuovamente.
    «Cosa ricordo...» Indubbiamente quel piccolo break, unito alle parole di Samuel e all'approccio tra pari ha aiutato la ragazza ad ammorbidirsi. Glielo leggete in volto senza troppi problemi.
    «Ero uscita di stanza per andare a farmi una siga' sul terrazzo e prendermi una boccata d'aria fresca... però in corridoio ho incontrato altri invitati» Il pollice raggiunge la tempia destra per sorreggerla mentre lo sguardo sembra farsi annacquato. «Mi ricordo di aver incontrato Montoya e la sua assistente. Siamo rimasti a parlare di moda per qualche minuto. Sia lui che lei mi sembravano sul pezzo» Il tono che usa è molto informale eppure tu, Samuel, non riesci a comprendere bene se stia dicendo il vero o meno. Ciò di cui vi accorgete entrambi è come il volto sia coperto da un velo di confusione.
    «Dopo un po' siamo stati raggiunti da una quarta persona... una persona invitata alla festa... era assieme a una ragazza sconosciuta tanto bella da non farmi provare gelosia ma... ossessione... si, questo si» Ricapitolando: Maria ha incontrato in corridoio Montoya e la sua assistente, poi sono stati raggiunti da una ragazza mai vista prima e un'altra persona invitata all'asta «Il mio ricordo successivo è stato l'essermi risvegliata in circondata da guaritori».
    Thomas, Samuel, avete più di un motivo per credere che la ragazza sia stata obliviata in un modo o nell'altro.
    Qualsiasi domanda le porrete su quanto 'obliviato' potrebbe concludersi con un nulla di fatto.
    Esistono altri mezzi per superare un blocco mentale, però, ma siete disposti a correre il rischio?
    La mente di un essere umano è
    estremamente fragile.

    Note Off
    Benvenuti, cuccioli di vampiro

    Regole
    * vi rimando al primo post per le regole generali.
    * Comprendete dalle risposte di Maria come probabilmente sia stata obliviata. Potete tentare di superare questo blocco con diversi mezzi, e.s. un legilimens, ma in caso di fallimenti critici danneggerete in modo permanente la sua psiche.
    E comunque prima dovrete tentare di convincerla ad accettarla.
    Il permesso ministeriale di Sutan per usare il legilimens, qualora lei sia d'accordo, ve lo abbuono da bg data la rilevanza del caso.

    Samuel:
    Tranquillizzare: 13 + 10 = 23 -> Ok, +1d6 a domande
    Insight emotivo: 1 (Come da forma)

    Thomas:
    Cosa ricordi?: 6 + 6 + 3 = 15


    La role chiuderà il 10 Luglio ore 21.00

    Come dice un saggio, divertitevi e divertitemi

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    da bravo americano quale era non si era mai impegnato poi così tanto ad usare altre lingue che non fossero la sua. I discorsi precedenti a quando entrarono nella stanza di Maria vennero lasciati a giacere nell'etere, in fondo era la prima volta che collaborava così a stretto contatto con il ragazzo e non con Alexander, che aveva più timore di non essere compatibile con lui e fare una pessima figura che altro. Ma Thomas era pur sempre una persona si spirito e soprattutto di sani principi quindi quando sentì Samuel parlare alla ragazza in spagnolo, non fece altro che sorridere. Se lei voleva parlare nella sua lingua naturale, allora si poteva fare tranquillamente ed il giovane auror avrebbe chiesto senz'altro al suo collega di tradurre ogni parola. Sorrise alla ragazza, non aveva lo stesso spirito di quello che aveva in quella sala e per quanto fosse bella allo stesso modo, doveva ammettere che non aveva lo stesso fascino. Ma una cosa alla volta. Si guardò ancora intorno e non fece altro che sentire odori e oggetti che gli ricordavano delle notti completamente da sballo. Comunque, non erano certamente li per indagare sulle sua vita privata, ma, soprattutto, sul perchè avevano scelto proprio lei. Il loro approccio fu quello giusto, alla fine erano coetanei ed era difficile non mettersi nei panni di una persona che aveva subito un furto di identità, nonostante Thomas non lo aveva provato in maniera diretta, doveva ammette che era tutto e del tutto empatico con le vittime di qualsiasi genere. In fondo anche lui era stato da quel lato del mondo. Sorrise appena alla ragazza, come per incoraggiarla nel parlare. Non gli diede fastidio il fatto di essere registrato in maniera così assolutamente diretta, anzi. Poi ascoltò quelle parole in maniera critica, come per riuscire a capire se, effettivamente, potesse davvero mentire su qualcosa. Guardò di tanto in tanto il suo collega, come per dirgli qualcosa, come del tipo: "secondo te possiamo davvero fidarci?" Da quando era diventato così complottista. Ma quando cominciò a parlare di quella donna bellissima e di come l'ascendente su di lei era stato immediato, Thomas alzò le orecchie. Era lei la sua Marie. Ricordi l'aspetto di questa donna? Chiese sempre con una certa gentilezza. Ma era chiaro che la donna fosse completamente confusa. Lui non aveva mai usato un legilimens su di una persona nonostante avesse sempre avuto molto interesse per certe pratiche. E soprattutto, il volto di quest'altra ragazza invitata all'asta?Chiese ancora più interessato. Comunque, avrebbe ordinato un succo di frutta alla pera. Non era uno che beveva in servizio ed in quel momento, anche quello gli sembrava essere davvero qualcosa di troppo. Ma per mettere a proprio agio la ragazza poteva sembrare la cosa più giusta da fare. Guardò Samuel, questa volta più intensamente. Credi che dovremmo forzarla a ricordare, oppure chiedere il permesso di entrare nella sua mente? Chiese a bassa voce, girandosi un pò al suo orecchio come per chiedere un consiglio. Lui avrebbe voluto e secondo lui era anche una cosa importante, ma si stava rendendo conto di avere anche un certo interesse per quella ricerca e non voleva essere offuscato dalle sue ragioni personali. Poi si rivolse direttamente, di nuovo a Marie. Perchè hanno preso proprio lei? Chiese quasi istintivamente, come se cercasse qualcosa di preciso, ma che non lo volesse dare davvero a vedere.
    Thomas Richenford

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    Thomas Richenford - 21 anni
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    Le donne erano l'unica creatura magica che Samuel ostentava a comprendere. C'era un qualcosa nei loro modi o nelle loro pause che il ragazzo non riusciva a integrare nei propri ragionamenti o logici, quasi fosse un archeologo di fronte a un monolite egiziano di cui le leggi non erano state narrate nella Stele di Rosetta.
    Il suo ruolo da auror gli avrebbe dovuto impedire di accettare dell'alcool sul luogo di lavoro salvo fosse strettamente necessario. Anche in quel caso avrebbe avuto difficoltà, lo spagnolo, troppo pio nelle scelte e nei modi per concedersi a quei concentrati del demonio.
    Così, nel vedere il collega ordinare un succo di frutta, i polmoni liberarono un sospiro di sollievo e i muscoli si rilassarono come dopo un'intensa giornata di lavoro «Per me all'arancia, grazie».
    Avrebbe approfittato di quel breve momento per rivolgere uno sguardo a Thomas. Con il ragazzo ne aveva affrontati di pericoli ed era quanto di più prossimo a un parabatai Samuel potesse avere. Per questo motivo l'americano avrebbe potuto notare negli occhi d'ardesia marina un vago sentore di dubbio, lo stesso di chi non è ancora in grado di comprendere o meno se una determinata persona stia mentendo.
    «Forzarla mi sembra brutto... possiamo chiederle se è disposta ad accettare un legilimens» L'indice venne portato sulle spesse labbra mentre la domanda sussurrata dell'altro riceveva una risposta sulla stessa lunghezza d'onda. Forse non era la scelta migliore ma indubbiamente il tempo dalla loro stava per esaurirsi e non avevano ancora una pista concreta da seguire.
    «Cioè che sto per chiederle ha bisogno della sua autorizzazione, ma non si tratta solo di una cosa burocratica quanto più di un'espressione della propria volontà» L'ingenuità del ragazzo lo rendeva un libro facile da leggere ma era proprio in questa assenza di corruzione che lo stesso Samuel aveva imparato a vedere oltre. «Abbiamo motivi di credere che sia stata obliviata o che nella sua mente sia stato imposto qualche blocco simile» Avrebbe lasciato che l'altra potesse digerire quanto appena sentito salvo poi continuare.
    «Il tuo aiuto potrebbe essere estremamente significativo per le indagini quindi la prego, prenditi un secondo per riorganizzare i ricordi, e mi dica se è disposta a farmi usare un legilimens su di lei per comprendere quanto accaduto nella notte precedente» Se e solo sé la ragazza avesse acconsentito, Samuel avrebbe mandato un messaggio a Sutan per chiedere un'autorizzazione formale e dunque avrebbe da prima lanciato un «Divus cuspis» e poi un «Legilimens».

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    Azione Uno: Divus Cuspis - Empatia: 41
    Azione Due: Legilimanzia - Empatia: 41
     
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    Maria Calvo-Sotelo


    L'elfo di prima vi porta quanto ordinato e poi vedete il volto di Maria accigliarsi quando tu, Thomas, le chiedi se si ricordi o meno il volto della donna. Il labbro scivola tra le arcate dentali e a un secondo di silenzio segue una semplice scrollata di spalle «Non riesco a farmi un'idea precisa. È come se il suo ricordo fosse avvolto da più strati di cellophane a sfocarne l'immagine».
    Stesso discorso avrebbe replicato per la seconda persona, di cui non ricordava neanche il sesso. Qualcosa la rendeva sicura che fosse un uomo o una donna tra gli ospiti, ma la vera incognita restava chi.
    La presenza di quella pellicola vi riconduce alla possibilità che su Maria vegli un incanto obliviante e l'unico modo a vostra disposizione per varcarlo pare sia sfruttare metodi pochi consoni «Un legilimens?». Esita per più di un secondo, conscia di come lei - ma lo stesso si può dire di tanti altri - abbia più di uno scheletro nell'armadio.
    Scheletro marginale, se confrontato all'importanza del caso e alla possibilità di vendicarsi di chiunque abbia abusato della sua memoria.
    «Accetto. Ma ti faccio divieto di rivelare qualsiasi cosa non credi sia rilevante per il caso» A una prima parola tremata segue uno sguardo convinto e dunque, ricevuta l'approvazione ministeriale, sei libero di agire.

    Ti ritrovi nel corridoio dell'hotel, circondata dalle tiepide luci e dal silenzio. È uno scambio di battute ad attirare la tua attenzione e spingerti a deviare.
    Incontri Francisco e il cuore si riscalda con la stessa velocità con cui una nota amara ti si posa sul palato nel notare la sua assistente.
    Parlate della giornata appena trascorsa e quando l'argomento si sposta sul cosa indosserete domani, venite raggiunti da altre due presenze.
    La prima è una ragazza stupenda dai tratti selvaggi e lo sguardo profondo. Fatichi a distogliere lo sguardo, o semplicemente a pensare ad altro, il suo è un profumo così invitante da superare i sensi fino a sfiorarti l'anima.
    Il secondo è un uomo e sei certa che sia un invitato alla festa. Di lui ti sei fatta l'idea che sia un uomo molto pacato e non capisci cosa possa farci di con una ragazza relativamente più giovane di lui.
    Sorridete, scambiate un paio di chiacchiere, e poi percepisci del disagio nell'aria. La ragazza mena due colpi dietro la nuca di Francisco e dell'assistente che svengono sul posto, fai per scappare, poi senti un dolore che ti investe come una pioggia e perdi i sensi
    .

    Samuel, quando il legilimens si conclude torni nella camera d'albergo, gli occhi da cerbiatto di Maria puntati sui tuoi.
    Ti dà modo di raccontare quanto visto e poi si prende qualche secondo per riflettere sulla seconda domanda di Thomas. Fatica, indubbiamente, ma poi arriva a un verdetto.
    «Non credo stessero cercando proprio me quanto più Francisco. Come magitecnico ha sempre supportato gli affari di Jordan Senior ed è lui che ha si occupava della progettazione delle ville di Jordan Junior» porta un calice di succo alle labbra celando un sorriso soddisfatto di cui Samuel comprende che non stia godendo dell'aver fregato voi, anzi - è stata molto onesta con voi due -, quanto più dell'aver avuto una buona idea «Solo gli uomini
    più vicini ai Jordan sapevano che Francisco avrebbe raggiunto la villa Jordan prima di qualsiasi invitato per controllarne l'apparato magitecnico, o forse quello relativo alla sicurezza...»
    .
    Dopo ciò tace, in attesa di un vostro ultimo responso ed eventuali domande.

    Note Off
    Benvenuti, cuccioli di vampiro

    Regole
    * vi rimando al primo post per le regole generali.
    * Dal Legilimens + domande vedete il volto della donna e ricavate alcune informazioni sul soggetto sconosciuto: è un uomo, non è un coetaneo della donna, se ha scelto Francisco lo ha fatto perché probabilmente sapeva che questo avrebbe visitato la villa prima degli altri invitati e solo chi era particolarmente vicino ai Jordan conosceva questa informazione.
    * Potete cercare di interrogare un'altra persona, ovviamente, ma siamo a pochi giorni dalla scadenza quindi esplicitatelo già da ora grx.

    Thomas
    Ricordi: 5 + 6 <- Meh
    Perché lei?: 17 + 6 <- Ok

    Samuel
    Divus: 2 + 10 + 4
    Tiro extra stato mentale: 14 + 10 + 3
    Legilimens: 8 + 10 + 3


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    Non voleva indispettirla per niente al mondo e non voleva neanche che non collaborasse più. Alla fine avevano fatto un buon lavoro lui e Samuel e doveva anche ammettere che si era trovato bene a collaborare con loro. Avrebbe voluto chiedere alla donna quante scopate si era fatta li dentro e se fosse stato comunque lo stesso uomo, ma quelle domande le tenne saggiamente per lui. Non lo avrebbe chiesto per farsi i fatti della donna, ma semplicemente perchè lo trovava interessante. L'elfo arrivò con i loro succhi e Thomas fu felice di rinfrescarsi la gola. Dopo quella enesima risposta era chiaro che fosse stata obliviata ed anche in maniera pesante, barbara e senza un minimo di ritegno. Non disse niente, ma trovava tutto quello assolutamente riproveevole. I ricordi erano importanti per le persone, erano la loro vera essenza e non capiva perchè le persone non facevano altro che giocare con la mente delle altre, come se si divertissero tanto. E se thomas avesse avuto idea di cosa dovevano affrontare i densiriani? Ma questa è un'altra storia. Si morse appena il labbro, senza però ggiungere altro. Samuel era sicuramente e decisamente una persona molto più diplomatica di lui e la cosa buona era che tutto quello era decisamente favorevole a quell'interrogatorio. Sorrise alla ragazza quando accordò di farlo entrare nella sua mente e Thomas lasciò che il suo collega facesse il resto. Quando gli raccontò quello che aveva visto, la descrizione di quella ragazza era decisamente come se l'era immaginata. Quindi, è possibile che sapessero che Maria fosse così vicina a Francisco e di conseguenza hanno fatto di lei la vittima perfetta, magari sapendo che lui si sarebbe fidato di lei ciecamente. Sussurrò a Samuel decisamente perso nei suoi pensieri. Poi tornò a guardare la ragazza. E chi sono le persone più vicine a Francisco?é possibile che qualcuna di loro fosse infiltratata o facilmente corruttibile? Chiese poi sempre mantenedo un tono di voce, comunque gioviale, gentile e tranquillo. In fondo stava facendo il suo lavoro e sperava davvero di arrivare ad una soluzione plausibile, o comunque di avvicinarsi a qualcosa del genere.
    Thomas Richenford

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    Nel corso della sua vita, Samuel era stato vittima di un'infinità di soprusi. Negli sport fisici, quelli più brutali, si era soliti colpire la roccia a pelle nuda in modo che, nel dolore, microfratture potessero aprirsi sulle ossa per poi risaldarsi. Un processo lungo ed estenuante che, alla fine, rendeva le stesse più resistenti di mai. Allo stesso modo ogni trauma o sopruso si era calcificato nello Starosta costringendolo a vivere in un mondo di favole, per lo meno nella sua mente, che avrebbe voluto espandere nel resto del mondo per renderlo un posto migliore.
    E fu per queste ragioni che la sensazione che lo travolse lo spiazzò.
    «Mi dispiace molto per quello che hai provato» Detto ciò, si sarebbe alzato in piedi per offrire un abbraccio a quella che probabilmente era poco meno che una coetanea. Non era un gesto che un auror avrebbe dovuto concedersi, ma Samuel sentiva che avrebbe dovuto farlo e quindi ci avrebbe provato comunque.
    Probabilmente Sutan aveva ragione e il miglior modo per dare giustizia a una vittima di un sopruso consisteva nell'assicurarsi che nessuno potesse finire nella medesima situazione, ma ciò non sarebbe stato veritiero a quel che era Samuel e di conseguenza non gli avrebbe impedito di tentare di dare per lo meno conforto.
    Raccontato il tutto, ebbe dunque modo di confrontarsi col collega «Non saprei. Non nego che Maria sarebbe potuta essere la vittima perfetta per attirare Francisco... ma poiché la donna e l'invitato misterioso hanno raggiunto loro in corridoio credo che magari lei fosse solo una testimone scomoda». Non era certo di quel che stava dicendo perché, indubbiamente, con i giusti mezzi forse avrebbero potuto assicurarsi 'identità' più comode di cui appropriarsi.
    «Credo che sia stato usato un incanto simile all'oblivion su di te. Magie simili sono estremamente complicate da districare, ma se vuoi posso tentare di aiutarti» Era estremamente onesto al riguardo: gestire una obliviata era complicato e le sue competenze da auror lo rendevano uno tra i maghi più abili del regno unito, tra l'altro specializzato in magia curativa, forse avrebbe potuto fare qualcosa.
    E, qualora l'altra avesse accettato, non avrebbe esitato a lanciare una coppia d'incanti «Finite... Mensanarum...».

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    Azione Uno: Finite - Intelligenza:
    Azione Due: Mensanarum - Empatia: 41
     
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    Maria Calvo-Sotelo


    La giustizia ha tante forme e poche tra queste sono abbracciate solo da chi persegue il giusto non per timore del caos o vantaggio personale ma per un bene collettivo. Del resto, cosa distingue il migliore degli auror da un auror di rilievo? La forza? L'intelligenza? O magari il carisma? No, niente di questo.
    Il migliore degli auror non è il miglior combattente, ma chi combatte per una giusta causa, e la giustizia come tramite per un mondo migliore è proprio tra le migliori delle cause.
    Maria vi osserva sollevando un sopracciglio e inclinando il capo mentre vi scambiate le informazioni che il precedente Legilimens vi ha fornito. Non è certa di essere stata d'aiuto e forse vorrebbe sapere se questo è il caso, ma a ogni modo scrolla le spalle e va oltre.
    Samuel, tu sei il primo a interagire con lei, cogliendola in un abbraccio gentile come la Primavera. «Grazie...?» Pronuncia quell'unica parola con un tono che alla confusione unisce la gratitudine.
    Il resto del tuo approccio ha risultati più concreti perché poche volte nella tua vita ti è capitato di castare dei Finite così precisi. L'idea di esplorare la mente della strega con un Legilimens per acquistare un'idea della struttura di quel blocco mentale sembra aver dato i suoi frutti. Sfortunatamente, la magia terminante non è la tua specialità e chiunque abbia bloccato la mente di Maria doveva saperne molto più di te. Per questo motivo anche gli effetti del tuo Mensanarum sembrano portare serenità nella spagnola che, di rimando, si lascia sfuggire un gemito di piacere. Niente di sensuale, quanto più lo stesso livello di goduria del sottoscritto quando dorme per più di otto ore.
    «La persona più vicina a Francisco...» Esita, quasi avesse la risposta sulla punta della lingua, salvo poi ridestarsi, probabilmente grazie alla lucidità derivante dall'intervento di Samuel. «Le persone, si, siamo io e quella sua assistente» Una nota amara tinge l'ultima parola ma entrambi, e in particolare Samuel data la sua sensibilità, permettono di cogliere un'emozione distante dall'odio o dalla mancanza di fiducia, che si tratti di gelosia? «Credo che i ricordi siano abbastanza a scagionarmi e quella lì» Si riferisce all'assistente «Si limita a studiare e prendere appunti, niente di più: manca di personalità come a questa terra manca il sole» E nel suo essere shady si lascia sfuggire un sorriso a mezza bocca.
    «Poi ovviamente ci sono i Jordan... quindi mi sentirei di consigliarvi di pensare a loro» Si concede un sorso di succo per umettarsi le labbra «Se avete dei sospetti, credo vi convenga escludere chi, per un motivo o per un altro, non è a stretto e pubblico contatto con i Jordan».
    Solleva le spalle con fare sbarazzino «È impossibile che un terzo sapesse delle misure di sicurezza di una famiglia così ermetica. Francisco evita persino di discuterne con me. E a livello di sicurezza... sono una delle famiglie più protette non degli states ma dell'intero mondo magico... Cristo, ero certa che all'evento avrebbe partecipato anche Alexander Olwen come auror... avrei avuto molto da fargli firmare» .
    E detto ciò, chi tra voi avrà avuto modo di portare il proprio magifonino con voi potrà sentirlo vibrare - o suonare -. Una rapida occhiata vi permetterà di leggere un freddo messaggio da parte di Sutan: il caso è passato alla CP e dunque dovete abbandonarlo.

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    * vi rimando al primo post per le regole generali.
    * Salve, ragazzi. Questo sarà per voi l'ultimo post perché siamo praticamente al 10 Luglio lel.
    I vostri dadi era di buon quartile, però l'oblivion è una magia complessa e difficilmente senza una strategia precisa, o un venti naturale, sarebbe stato possibile finirlo.

    Thomas
    Chi sono le persone vicine? 12 + 4 = 16

    Samuel
    Finite 16 + 5 = 21
    Mensanarum 16 + 10 + 4 = 30


    La role chiuderà il 10 Luglio ore 21.00

    Come dice un saggio, divertitevi e divertitemi

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    Attese semplicemente il momento migliore per far si che la ragazza dicesse e venisse compresa a pieno da Samuel. Lui capiva le persone, era sicuramente uno molto empatico, ma, in quel momento, non era li per quello. Gli servivano delle informazioni, gli servivano per arrivare a quella donna che aveva conosciuto in quel posto. Lo aveva incuriosito e soprattutto lo aveva completamente rapito. Adesso sapere più o meno quale era il suo vero aspetto, lo aveva reso ancora più propenso a volerla incontrare a tutti i costi. Forse avrebbe dovuto chiedere a quella biondina che stava insieme a lui, Jacquiline, giusto? Ma non era quello il momento di pensare ad altro. Ascoltò con attenzione quello che la ragazza aveva da dire, ed ancora si stupì quasi come il suo tono era piccato per quella assistente di Francisco. Non disse niente anche se era lecito chiedere se tra lei e Francisco ci fosse qualcosa di molto di più di una semplice amicizia o collaborazione, ma quello che disse dopo fu più interessante. La famiglia Jordan. Ripetè quasi come se stesse dicendo qualcosa di importante da registrare nella sua mente. Poi si morse appena il labbro quando la ragazza disse che sperava che all'evento ci fosse Alexander Olwen. Sicuramente con Xander la riuscita della missione sarebbe stata certa. Sei una sua fan? Bene, allora abbiamo ancora altre cose in comune! Una cosa era certa, quando si parlava di Xander era sicuramente un argomento che a lui non solo piaceva moltissimo, ma che sapeva spendere anche molto bene. Inoltre credo che comunque Xander sarebbe stato un ottimo elemento di distrazione per tutti, anche solo per la sua presenza! Il fatto che lo chiamava con il suo "soprannome" sicuramente suggeriva una forte confidenza con il suo superiore. Sicuramente andremo a trovare anche la famiglia Joardan, in fondo è importante arrivare in fondo a questa storia. Ammise poi un pò pensieroso. Se era la donna più protetta del mondo magico, significava che lei proteggeva qualcosa che poteva essere di vitale importanza per lo stesso. Certo era comunque la figlia di qualcuno di importante, ma non era quello il punto. Sorrise ancora e poi guardò Samuel per capire se per lui era abbastanza o voleva chiedere altro. Per Thomas era tutto.
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