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Gli sviluppi dell'Arania Exumai si stavano facendo interessanti, un buon contatto con cui aveva qualche favore da riscuotere gli aveva comunicato che una vecchia fabbrica dismessa sarebbe stata messa in vendita ad un'asta giudiziaria nel pomeriggio. L'avviso, arrivatogli sabato, gli aveva permesso di visionare le foto dell'immobile e, dopo anni di degrado, se l'intenzione sarebbe stata quella di acquistare l'edificio ci sarebbe stato bisogno di un imponente lavoro di ristrutturazione per far sì che l'edificio potesse essere a norma di legge per poter diventare la prima, si sperava, Fabbrica d'orologi Pound. Tuttavia prima di fare quel passo aveva bisogno di parlarne con Krasus Thunderbolt, era lui che aveva dato l'ispirazione a Vath. Quella che era divenuta una pratica soluzione alla necessità di tenere sempre a contatto la sua moneta comunicante poteva diventare un buon modo di autofinanziamento delle operazioni dell'Arania. Quel lunedì mattina Vath aveva dato una rapida occhiata alla propria agenda, nulla intaccava quelle cinque ore tra le sette e le dodici, dopodiché il Funzionario Scelto per l'ufficio Cooperazione Magica Internazionale avrebbe dovuto presenziare ad un importante meeting tra il suo ufficio e una delegazione arrivata da Berlino. Aveva detto a Lucy che era irreperibile, un importante meeting con il Quartier Generale degli Auror e così era, con il telefono silenziato non avrebbe permesso a nessuno di disturbarlo, dirigendosi al secondo livello per lasciare un vassoio di paste a Killian e poi dirigersi verso l'ufficio di Krasus con un'altro vassoio per la loro colazione. Quattro colpetti alla porta, ripetuti per tre volte, con lo scopo di annunciarsi a Thunderbolt. Gli aveva lasciato un messaggio tramite la moneta dicendogli che sarebbe passato quella mattina e così aveva fatto, ora avrebbe solo atteso di essere ricevuto, non essendo mai stato nell'ufficio di Krasus Vath era curioso come non mai di vedere come l'amico avesse arredato l'interno.. -
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Vath entrò nell'ufficio di Krasus e, non appena vi mise piede, sorrise nel vedere come l'Auror lo avesse arredato. Non l'aveva mai visto ma considerato come aveva visto l'uomo che lo occupava mesi fa non si dovette stupire più di tanto. Krasus Thunderbolt era sicuramente un patito di Fantasy ma, più di tutto, era ben evidente la sua passione per il settimo capitolo del Franchise di Final Fantasy. Il taglio dei capelli di Krasus infatti richiamava al Soldier Zack Fair e la stessa arma dell'Auror, che era posata lì vicino, era la ormai riconoscibilissima Ultima Weapon. Lo stesso ufficio era un chiaro omaggio al Planetario di Cosmo Canyon e Vath, che aveva amato immensamente quel capitolo insieme ai successivi fino al dieci, non poté trattenersi dal ridere. «Non pensavo di essere arrivato a Cosmo Canyon.» Gli disse, ritrovando la serietà senza pur trattenere un sorriso. Si guardò attorno e dovette dirsi ammirato, non era da tutti replicare una cosa del genere sul posto del lavoro tuttavia Krasus aveva dimostrato durante sia la serata di Halloween che durante l'indagine presso Lo Speziale di essere ottimo nello svolgimento del proprio lavoro. «Mi sembrava doveroso, Mr Fair, portarle la colazione. Ti trovo bene, come te la passi qui?» Osservò il planetario, non riusciva proprio a non rimanere ammirato dal lavoro che aveva fatto per creare quella replica. «Quanti incanti ti son dovuti servire per fare…tutto questo?» Chiese alzando la mano libera e con l'indice rotearlo a comprendere tutto quanto. Posò il vassoio di paste sulla scrivania e, riconoscendo il passaggio e la voce dell'attore, guardò perplesso l'auror. «Moon Knight?» Chiese, quasi certo di essere nel giusto. «Devo ancora vedere la seconda puntata ma la prima mi è sembrata ottima, poi adoro quando finzione e mitologia si uniscono. Devo dire che sono riusciti a rappresentare bene la violenza di Marc Spector senza tuttavia mostrarla.» Disse, sedendosi su una delle poltroncine nere.
Edited by Vath Remar - 9/4/2022, 21:31. -
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Un accenno di risata e rispose all'unica vera domanda che l'amico gli fece. «Io sto bene, un po' più impegnato del solito dopo che ho avuto quell'esperienza allo Studio Magic One. In effetti è molto che non ci si incontra, da quella gita a Denrise al negozio di animali.» Disse, con una punta di rimprovero nella voce, Krasus infatti aveva avuto un comportamento inusuale, tanto da far alzare un sopracciglio all'amico che non si aspettava una reazione simile di fronte agli animali. Vath apprezzò i convenevoli tra lui e Krasus tuttavia, quella, non era una visita di piacere. Certo era che amava passare del tempo insieme a lui e Wyatt, tanto da dedicare quei primi minuti a conversazioni più leggere, quando tuttavia Krasus diede cenno di voler capire meglio i progetti dell'amico il Ministeriale avrebbe annuito per poi far cenno con il capo verso la porta d'ingresso dell'ufficio. «Vada per un Earl Grey, se non è di troppo disturbo. Ti dispiace?» Chiese, estraendo dal bastone da passeggio la propria bacchetta. Se ci fosse stato un cenno d'assenso da parte dell'amico avrebbe puntato il proprio catalizzatore magico verso la porta eseguendo un Muffliato non verbale. Solo una volta che ebbe eseguito l'incanto Vath avrebbe riposto la propria bacchetta. «Bene, come già ti accennavo sabato sera in questi mesi ho tenuto sotto controllo il mercato immobiliare riguardo a fabbriche dismesse.» Esordì portando lo sguardo su quello di Krasus. «Abbiamo avuto un riscontro proprio qui a Londra, una vecchia fabbrica dismessa a Silvertown al Royal Victoria dock e sarebbe un posto ottimo da poter acquisire.» Con la scrivania multimediale gli diede una visione panoramica della posizione della fabbrica, si trovava lungo il corso del fiume Tamigi, vicino a Greenwich e al London City Airport. «Già ho parlato a Wyatt di questa cosa ed è entusiasta di questa prospettiva ma prima di procedere volevo parlarne anche con te.» Prese una pasta, un bignè al pistacchio e gli diede un morso, per poi pulirsi la bocca con uno dei tovagliolini presi nella pasticceria. «Comunque, basta essere consapevoli che prima di almeno un anno non si avranno utili, poi eventuali guadagni potremmo investirli nell'Arania. Tu, eventualmente, avresti modo di creare altri di quegli orologi lì?» Chiese indicando l'orologio al polso di Krasus. Sicuramente nel breve periodo avrebbero dovuto averne un paio in più, la Medimaga Evelynn Rowen sembrava essere un'ottima candidata e, insieme a Anthony Lovegood, sarebbero potute essere delle ottime aggiunte all'Arania Exumai.. -
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La domanda di Krasus non lo stupì più di tanto, ultimamente ogni persona che incrociava sembrava chiedersi come stesse andando la situazione tra lui e Killian. Se coi perfetti sconosciuti o, semplici conoscenti, forniva una risposta generica restio a dare informazioni sulla propria vita privata, con i familiari e la sua ristretta cerchia di amici fidati era più propenso a dare informazioni. «Spero bene, sono certo che sia arrivato anche a lei l'invito degli Incantati del Gusto e questo Week End dovremmo partecipare ad una cena di gala nientemeno che al Castello di Windsor!» Quando fece per fare l'incantesimo Krasus lo stupì e, con la Magitecnologia, fece ciò che lui stesso avrebbe fatto con la magia. «Fenomenale! Devo ammettere che ha molti usi interessanti la Magitecnica. Che altro potresti fare?» Chiese, incuriosito dalle potenzialità di quella nuova branca della magia. «Ammetto che l'investimento non sarebbe male, la metratura è ottima e ci sarebbe spazio per uffici, reparto tecnico, studi di progettazione e quant'altro. Se non mi ha detto una cosa sbagliata il mio contatto presso l'agenzia immobiliare dovremmo avere modo di fare richiesta per una start-up.» Vath si ritrovò ad annuire e, accennando un lieve sorriso, proseguì il discorso. «Sì, infatti accennava ad un eventuale prototipo o, almeno, una bozza del progetto. Dato che si tratterebbe solo di orologi senza particolari necessità di competenze nella Magitecnologia potremmo buttare giù una bozza del progetto nel giro del prossimo mese?» Chiese, per poi spiegare il motivo di tale urgenza. «A fine del prossimo mese scade il termine per iscriversi al bando, così avremo modo di accedere ai fondi statali.» Prese la bevanda offertagli da Krasus e, ringraziandolo con un cenno del capo, estrasse dalla tasca il proprio Magifonino. Le dita volarono sulla tastiera, componendo il messaggio “Blocca l'immobile.” inviandolo.. -
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Annuì al Magitecnico. Visitare la residenza estiva di Sua Maestà, la Regina Elisabetta II, era stata un'opportunità unica per lui che, di politica internazionale, ne faceva un lavoro. Lasciò cadere l'argomento e, completamente orientato sul loro progetto, Vath inizio a spiegare mentre un sorrisetto divertito sarebbe comparso sul volto. «Molto bene! Direi allora che non abbiamo molti limiti data la nostra fantasia.» Si schiarì la voce e, alle domande dell'amico, avrebbe replica punto su punto. «Già fatto.» Disse, mostrando lo schermo del cellulare e in quell'esatto istante mentre era visibile il messaggio in cui chiedeva il blocco dell'immobile la fanfara della vittoria di Final Fantasy VII Advent Children annunciava la conferma dell'operazione appena eseguita. Vath si sentì un po' come Loz quando rispose all'interno della Chiesa di Midgar durante il combattimento contro Tifa Lockhart e sorrise, certo che ad un patito come Krasus non sarebbe sfuggita la sottile ironia del trovarsi nell'osservatorio di Cosmo Canyon e rivivere un momento di Advent Children. Vath avrebbe riposto il proprio telefono, estraendo dalla tasca della sua giacca alcune carte che, sicuramente, in una normale giacca non sarebbero potute stare. «A proposito di Magitecnica…» Esordì, tornando con lo sguardo su quello dell'Auror. «Ho intenzione di farmi commissionare un'armatura: in un primo momento mi sei venuto in mente te, lo ammetto, tuttavia dopo che ci hai mandato quel messaggio sabato sera ho cercato di lasciarti il più possibile libero e mi e venuto in mente sia il fabbro di Denrise che ha creato il calderone a Wyatt che il Signor Maverick, il docente di Magitecnica dell'accademia di Hidenstone.» Proseguì e, le carte, probabilmente non riguardavano l'armatura perché le tenne ancora sollevate. «La immaginavo ovviamente protettiva, che possa mutare d'aspetto secondo la mia volontà in modo che io possa portarla sempre con me e, per questo, che sia leggera, antisporcizia, che si possa autoriparare e, perché no, inizi ad agire su si me come una sorta di effetto rigenerante. Visto che poi sarà quella che userò molto probabilmente per l'Arania ma questo non lo dirò né al fabbro né al Professor Maverick, sarà possibile successivamente modificare il tutto in maniera che l'elmo possa rimodulare la voce?» Concluse esponendo il progetto all'amico, certo, sarebbe costata un patrimonio ma sarebbero stati soldi ben spesi a lungo termine. Una volta detto questo e, lasciato il tempo a Krasus di prendere il foglio per prendere gli appunti, Vath gli disse. «Guarda… il modello io lo immaginavo in maniera tale da fare gola ad un'ampia platea di acquirenti. Questo significherebbe fare svariati modelli ma, per le prime versioni, credo che potremmo rivolgerci ad una base solida facendo una versione a buon mercato.» Finalmente il Funzionario Scelto per l'ufficio Cooperazione Magica Internazionale avrebbe srotolato le carte, mostrando il logo che si era fatto disegnare da qualcuno con più competenze artistiche rispetto a lui. Si trattava di una scritta “Pound”, finemente realizzata in maniera elegante e, all'interno del cerchio della O, vi era realizzata una sterlina inglese.. -
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Un sorrisetto divertito accompagnò la risata di Krasus quando notò quale suoneria aveva scelto per i messaggi il "serioso Funzionario Scelto per l'ufficio Cooperazione Magica Internazionale". «Più che altro, secondo te, quanto mi verrà a costare una cosa simile?» Chiese, cercando di farsi fare una stima più o meno precisa. «Al massimo, mi potresti presentare a lui?» Non avrebbe potuto dirgli che lo conosceva già grazie all'incontro che Cora aveva indetto per l'Excalibur poi, ascoltando le proposte del collega sugli orologi annuì soddisfatto. «Molto bene, sì! Krasus, ero certo che avresti proposto una cosa simile e mi piace come idea, si potrebbe fare tutti i modelli adatti all'immersione e, perché no, antigraffio. Condire il tutto con un paio di rune che possano sostenere l'intera struttura… beh non sarebbe male ma sulla grande produzione mi affido a te.» Disse mostrando quella fiducia che l'Auror avrebbe imparato ad apprezzare, quel senso di appartenenza che Vath voleva dare in quel progetto unitario che, per molti versi, era quasi una copia d'ispirazione dell'Excalibur. Un'associazione segreta dedita al bene del paese ma che, per ragioni d'interesse puramente protettivo, doveva operare in maniera segreta. Il ministeriale avrebbe osservato l'uomo lanciare un fazzoletto di carta, usato come tovagliolo, verso il sole del suo planetario e una volta risucchiato dalla sfera gravitazionale della stella venire incenerito dal suo calore. «Un comodo metodo per sbarazzarsi dei rifiuti, indubbiamente, ma come fai quando è estate? Capisco d'inverno ma nei mesi estivi non ti tiene caldo?» Chiese, rivolgendo un cenno del capo verso l'astro dorato e, tutto quell'oro, gli fece venire in mente un'altra cosa pressante tanto quanto le scadenze delle startup. «Per quanto riguarda invece la piccola negligenza commessa da Wyatt, quando conti di modificargli il calderone?» Erano ormai alle battute conclusive di quella discussione.. -
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Quattrocento o, addirittura, seicento o settecento galeoni erano una cifra di tutto rispetto. Un prezzo che Vath comunque sarebbe stato disposto a pagare per un oggetto del genere e, se mesi prima aveva messo in campo ben cinquecento Galeoni per un oggetto che Krasus voleva all'asta organizzata da Keratack, spenderne cento o duecento in più per qualcosa che li avrebbe sicuramente aiutati con l'Arania Exumai non era poi così differente. «No, certo, non chiedo poco. Tuttavia mi sembra il minimo per una cosa così utile.» Quando l'argomento si spostò su Morrigan Maverick Dragomir Vath si fece attento, assumendo un'espressione d'interesse portando l'indice sinistro orizzontalmente sulle labbra, carezzandosi il mento con il polpastrello del pollice. «Capisco, tuttavia credo che tu ti sia fatto una differente opinione di ciò che io possa offrire al Professor Dragomir. Da ciò che tu mi hai descritto credo che lui possa trarre giovamento da un rapporto con me tanto quanto io riuscirò a fare con lui. Ciò che posso offrirgli non solo sono contatti, come hai detto tu, ma anche royalty e forniture di un certo calibro.» Un sorriso avrebbe fatto capolino sul volto del Ministeriale che sembrava più che sicuro dei propri mezzi e risorse. L'uomo avrebbe osservato l'amico abbassare e alzare il riscaldamento della stanza agendo sul Sole, e, per la prima volta sembrò stupito sulle potenzialità che la Magitecnologia avrebbe potuto offrire in campi tanto vari e disparati. «Decisamente non male, cavolo Krasus, peccato che quando la Magitecnica venne introdotta io ero già in giro per il mondo ad affinare il campo in cui stavo per fare richiesta qui al Ministero. Sono certo che anche tu comprenderai quanto sia importante che noi dobbiamo puntare sulle nuovi generazioni, Maghi e Streghe freschi di studi e con idee innovative: un passo, in tal senso l'ho già fatto, mi sto incontrando con il rampollo di una delle famiglie magiche più in vista del continente Americano. Se ti dicessi Beauvais sono certo che tu, in quanto statunitense, sappia a chi stia facendo riferimento.» Si schiarì la voce e poi all'affermazione di Krasus disse. «Il calderone è in sede, puoi andare lì quando vuoi, una copia della chiave te l'ho fatta avere anche a te ma se vuoi, una volta finita la giornata, possiamo andarci tutti e tre assieme.» Propose, certo che Wyatt sarebbe stato felice della cosa, tirando fuori la moneta e pronto a mandare un messaggio a Wyatt con quella.
Edited by Vath Remar - 10/5/2022, 16:48. -
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Centocinquanta Galeoni, per uno spadone del genere, non era affatto male come prezzo. «Una cifra di tutto rispetto, considerando anche quanto tu ti sia dovuto impegnare per ottenere i materiali per costruirlo. Che capacità ha?» Chiese prima di dedicarsi alle prossime parole dell'amico, c'era una cosa che in effetti lui non sapeva e che, probabilmente, Krasus non avrebbe mai saputo. Sia Vath che Morrigan erano sotto l'ala di Cora Delaine e, forse, quel legame sarebbe bastato per far sì che il Magitecnico potesse interessarsi di un nuovo progetto. Tuttavia, fu quando le parole di Krasus giunsero alle sue orecchie che, sorridendo divertito, scosse il capo. L'amico aveva frainteso il proprio discorso in merito alle nuove leve e Vath attese che finisse di parlare per spiegare appieno cosa lui intendesse. «No, Krasus, perdonami ma probabilmente mi sono espresso male io. Quando parlavo delle nuove leve io non mi riferivo alla possibilità di avere giovanissimi Maghi e Streghe con giudizi eccelsi per maghi su magie avanzate nell'Arania Exumai. No, non mi permetterei mai di esporre quei ragazzi e ragazze ad un simile rischio. Io intendevo dire che loro sono il futuro, Maghi e Streghe che dovranno prendere le redini della società magica non appena il nostro tempo sarà finito. Vorrei lasciar loro un mondo meno incasinato di quello che è.» Confessò, alzandosi dalla sedia e camminando avanti e indietro lungo l'ufficio pensieroso. «Il fatto è che anche a livello istituzionale siamo fermi nella burocrazia, cerco eventuali scappatoie, cavilli per cui poter aggirare il sistema e fare sì che possiamo operare nel tempo minore possibile, noi siamo fermi a livello burocratico e quelli se ne fregano altamente, ciò significa che viaggiamo su due differenti velocità e non siamo noi quelli in vantaggio. Mi sento come incatenato, osservare gli avvenimenti e non poter intervenire per via di leggi scritte secoli fa è qualcosa di terribile.» Disse passeggiando ed esprimendo le proprie perplessità all'amico..