Farsi perdonare

Morrigan Dragomir Maverick

Long May I Reign

Iron Man @BlackSabbath

scheda - stats

D

©

Howard H. Van Leeuwen

Howard stava amabilmente facendo ‘la numero due’ nel bagno dei prefetti quando, improvvisamente, rimase del tutto sconvolto dal rumore che sentì: un orso iniziò immediatamente a ringhiare ferocemente, lasciando che poi gli arrivasse un messaggio da parte del docente con il quale avrebbe tenuto il tirocinio. Decise quindi di mettersi bene in tiro, preparandosi alla perfezione per quella giornata, ma ovviamente evitando di indossare qualcosa di eccessivamente elegante: doveva comunque destreggiarsi nella creazione di qualcosa, se avesse indossato dei vestiti di alta qualità avrebbe finito per sporcarli e per distruggerli, quindi anche no!
Decise di farsi una bella doccia rinfrescante con il suo bagnoschiuma biologico con calendula e cannella, un bagnoschiuma addolcente, idratante e lenitivo, che si accompagnava alla perfezione ad uno shampoo che aveva sempre delle note floreali con effetto idratante ed illuminante, ed un balsamo sempre biologico che voleva ammorbidire i suoi capelli. Howard faceva sempre molta attenzione alla cura del proprio aspetto fisico, forse perché effettivamente durante quell’anno aveva iniziato a piacersi maggiormente, e aveva iniziato a scoprire di essere un bel ragazzo. Decise quindi di lavarsi e di asciugarsi con fare molto curato, andando poi a dedicarsi alla sua skincare completamente biologica e priva di ingredienti sintetici, ponendo infine il suo tonico che permettesse di compattare la pelle e la crema idratante, così da terminare il tutto.
Era pronto per una giornata di lezioni, che effettivamente si rivelò alla fine molto stancante. Dopo averle sostenute, quindi, il ragazzo tornò per un attimo al proprio dormitorio così da poter prendere ciò che aveva cucinato con le sue stesse mani per il docente, ovvero dei cupcakes al cioccolato con cuore al caramello salato e frosting al cacao leggermente amaro, così da donare un tono particolarmente piacevole alla sua creazione. Impacchettò quei cupcakes con estrema cura, andando successivamente a portare con sé un oggetto a lui molto legato: si trattava di una pietra di ametista che gli era stata regalata da sua nonna per uno dei suoi primi compleanni, ed il ragazzo l’avrebbe usata per lo scopo che il docente aveva in mente in quella giornata per lui.
Decise quindi di mettersi qualcosa di comodo, così da non dover rovinare degli abiti eccessivamente di qualità, optando per una semplice salopette in jeans abbinata ad una magliettina molto carina di color rosso scuro. Ai piedi aveva delle scarpe resistenti, mentre sugli occhi erano poggiati i suoi occhiali da vista che difficilmente utilizzava, se non in occasioni tendenzialmente speciali: erano occhiali molto sottili, eleganti, dalle lenti completamente tonde e dalla montatura davvero molto sobria. Decise quindi di dirigersi con il suo modo di fare particolarmente vivace ma elegante verso l’aula del docente, entrando e trovandolo sdraiato su uno dei divani a ronfare. Per un breve istante, il ragazzo sembrò quasi sbigottito, non sapendo minimamente cosa fare, ma subito dopo si permise di dare un lievissimo colpetto sulla spalla del docente, chiamando la sua attenzione a sé. “Prof… sono Howard Van Leeuwen, sono qui per il tirocinio… Ben svegliato, le ho anche portato qualcosa da mangiare. Tutto bene?” Disse, allungando a quel punto quella confezione di muffin al caramello salato, cioccolato e cacao amaro che aveva preparato appositamente per lui, accompagnando il tutto con un docile sorriso.

Morrigan Dragomir Maverick

Long May I Reign

Iron Man @BlackSabbath

scheda - stats

L

©

Howard H. Van Leeuwen

Ascoltò attentamente le parole del proprio docente, andando a sorridere per via della situazione che si era venuta a creare al risveglio del docente stesso, andando ad osservare come effettivamente le sue creazioni fossero state apprezzate. A Howard piaceva molto cucinare, ed in quel momento sentiva di averlo dimostrato a tutti gli effetti, e soprattutto riteneva che in alcuni punti la magitecnica e la cucina si toccassero, come se davvero dei principi fossero condivisi da una disciplina gastronomica ed una molto più tecnico-magica. “Sono felice che si sia reso conto di quanta passione io metta nella cucina, professore. Sì, mi piace moltissimo. Bella la colonna sonora!” E disse quelle ultime parole accennando un sorrisetto che andasse a donare alla situazione un tono decisamente più leggero, andando successivamente a seguire il professore che lo aveva richiamato a sé con un cenno.
Le labbra si impegnarono in un sorriso molto dolce, davvero tenero, come se volesse davvero dimostrare di essere una persona molto gentile e molto disponibile, andando quindi a rispondere alla domanda del docente in maniera molto sincera e diretta, ma sempre utilizzando quel tono di voce leggiadro che quasi voleva solleticargli le corde del cuore per intenerirlo. “Un po’ di ritardo dovuto alle lezioni, e mi scuso, ma adesso sono sicuramente pronto ad imparare ed apprendere quanto più possibile per il mio futuro!” E dopo aver detto quelle parole, quindi, il ragazzo si sarebbe immediatamente guardato attorno, osservando le innumerevoli apparecchiature magitecniche, lo scheletro di drago di ferro e altre teche dai contenuti più o meno inquietanti, tra cui Annabel.
Nel momento in cui gli si avvicinò un automa di forma umanoide, Howard rimase per qualche istante forse un po’ scosso, sfarfallando appena con le proprie palpebre. Dopo quel primo momento di paralisi, come se davvero volesse capire cosa stesse accadendo, il ragazzo prese improvvisamente a pensare più intensamente a cosa volesse realmente, andando a dare la propria ‘comanda’ con un dolce sorriso sulle labbra. “Un tè freddo al limone, se possibile! Magari anche con un po’ di ghiaccio, sempre se possibile!” E quelle parole erano state sempre pronunciate con tranquillità, lasciando che un lieve colpetto di tosse gli uscisse dalle labbra quando il professore nominò la cocaina. Stava scherzando, suvvia, non poteva essere serio, motivazione per la quale il ragazzino avrebbe preso ad accennare una risatina molto delicata, quasi imbarazzato, per poi riprendere a parlare con il docente subito dopo.
Aveva appena ricevuto due domande dal professore, e dal momento che gli era stato detto espressamente di non pensarci troppo, il ragazzo avrebbe espresso ciò che gli sarebbe venuto più facilmente dal profondo del cuore, sempre mantenendo il cervello ben collegato. “Beh, in un futuro da guaritore immagino che possa sicuramente essermi d’aiuto un costrutto che possa agevolare le operazioni di cura e velocizzare i processi di azione, così da permettere di controllare meglio le situazioni dei pazienti. Immagino anche che un costrutto possa aiutarmi utilizzando le proprie abilità per fare delle piccole ‘operazioni’ semplici, come disinfettare una ferita o mettere un cerotto, permettendomi quindi di dedicarmi maggiormente ad aspetti più complessi e cervellotici di un determinato caso. Ritengo quindi che la proprietà più adatta per il mio costrutto sia quella rigenerativa, così da favorire i processi di guarigione, e per quanto comunque anche le altre due proprietà possano essere d’aiuto, quella rigenerativa è quella per cui opterei.”

Morrigan Dragomir Maverick

Long May I Reign

Iron Man @BlackSabbath

scheda - stats

L

©

Howard H. Van Leeuwen

Howard riteneva Morrigan un professore davvero molto bravo, uno di quelli che sicuramente aveva saputo maggiormente incanalare le sue passioni e aiutarlo a capire ciò che più gli apparteneva. La scelta dell’alchimia nel proprio piano di studi era sicuramente uno dei consigli migliori che potesse ricevere, così come anche il fatto di aver potuto fare un tirocinio con lui fosse sicuramente qualcosa di molto importante. Non appena ricevette il proprio tè al limone, dunque, il ragazzo iniziò a sorseggiarlo delicatamente, apprezzandone il gusto deciso e guardando leggermente quello del docente, non chiedendosi più di qualche domanda in merito all’origine di quella polverina. Dopotutto poteva essere un semplice integratore, no?
Ascoltò le parole del professore con attenzione, notando quindi quanto attenzione lui volesse mettere sulla forma e sui materiali. Tutto ciò che effettivamente gli era stato detto era molto interessante, ed immediatamente avrebbe iniziato ad immaginare la forma ed i materiali che avrebbe potuto utilizzare così da ottenere un risultato soddisfacente, o comunque che riuscisse a svolgere il proprio ruolo in maniera davvero magistrale. Il ragazzo, quindi accennò un lievissimo cenno con il capo, come per dimostrare che fosse d’accordo con il professore, andando successivamente a sottolineare ciò che avrebbe voluto fare, giustificando la forma ed i materiali con delle considerazioni a supporto della propria tesi.
“A livello di forma avrei in mentre quella di un globo con dei supporti che funzionino da gambe per farlo mantenere in piedi, e delle braccia con delle mani ‘modificabili’. Innanzitutto, giustificherei la forma tonda del corpo con il fatto che mi piacerebbe che avesse delle ‘tasche’, o comunque una specie di ‘cassetti’, dove poter eventualmente inserire dei materiali adatti alle medicazioni, come piccoli cerotti, qualche pozione basilare, o comunque cose di questo tipo. Per ‘mani modificabili’ intendo che il costrutto avrà delle appendici che potranno essere ritratte e potranno diventare delle semplici mani, un piccolo bisturi con delle pinzette o un ago con filo, così da avere una serie di funzionalità base nell’azione di cura che deve avere.” A quel punto avrebbe preso un po’ fiato, andando successivamente a riflettere ancora una volta sui materiali, rimanendo tuttavia piuttosto convinto delle idee che si era fatto in merito a quello che aveva scelto.
“In merito ai materiali da usare, avrei pensato a due materiali da usare in combinazione. Il primo è l’argento, perché ritengo che il fatto che abbia dei comportamenti gentili e che sia pacato e riflessivo rispecchi in maniera particolare il ruolo del medico, mentre il secondo è un materiale che va a completare quello che, secondo me, deve essere il profilo di un guaritore: l’ottone. Con l’ottone si ha l’educazione, la sicurezza e altre due qualità che il medico deve sicuramente possedere nel trattare anche i casi più gravi: impassibilità e impersonalità. Bisogna sicuramente cercare di distaccarsi molto a livello emotivo quando magari si deve dare una diagnosi piuttosto grave o bisogna operare un’operazione che può farci commuovere o può risultarci potenzialmente disgustosa, dopotutto.” Terminò il discorso in merito ai materiali, specificandone in seguito la loro provenienza, accennando un sorriso infine. “Dato che l’umore può influenzare i poteri di un carattere, sicuramente prenderei l’argento contenuto in un lungo bastone appartenuto ad un potentissimo medimago, così da potenziarne gli effetti curativi. L’ottone sarà invece ricavato dal mazzo di chiavi che lo stesso medimago utilizzava per entrare nel proprio ambulatorio e laboratorio pozionistico, entrando quindi più nello specifico nell’ambito della cura, sia essa magica, erboristica o pozionistica.”
A quel punto, quindi, il ragazzo avrebbe iniziato a ricercare i materiali da lui denominati, andando a porli sulla piattaforma che il professore gli avrebbe indicato. Sapeva benissimo quanto non fosse abilissimo in merito alla modellazione dei materiali, quindi avrebbe evitato di fare eccessivi danni affidandosi alla costruzione automatica del costrutto in questione. Dopo aver poggiato per bene i materiali, il ragazzo avrebbe apposto le proprie mani sulla piattaforma, iniziando a pensare intensamente al proprio costrutto con tutti i dettagli che aveva specificato poco prima, prendendosi il giusto tempo per entrare nel dettaglio così da avere una visualizzazione più che completa.

Morrigan Dragomir Maverick

Howard Vqualcosa Von Howqualcos'altro era uno degli allievi più promettenti che avesse mai potuto citare il professorone di Bruxelles. Cioè, no, il professorone di Denrise.
Il ragazzo, per quanto olandese, si era dimostrato estremamente versatile. Non a letto. In quel caso sembrava più passivo.
Comunque, dicevamo, Howard aveva dato più e più volte dimostrazione della sua versatilità. Secondo le testimonianze degli altri colleghi, perché - alla fine - erano degli studenti che sparlavano quando si raccoglievano in Sala Grande per cenare, Howard brillava o aveva brillato in tutte le loro materie. La sua versatilità non era solo orizzontale, appunto abbracciando più di una materia di studio, ma sapeva anche svilupparsi in verticale, ovvero nella stessa. Più e più volte aveva dato la riprova di come, della singola materia, sapesse argomentare in lungo e largo.
Sarebbe stato uno studente perfetto, fosse stato un po' più pazzo in culo come i Grifondoro. Però non tutti potevano appartenere alla migliore tra le casati e Morrigan se ne sarebbe fatto una ragione *sigh sigh*.
«Un globo» La bacchetta colpì l'aria e la luce finì per piegarsi e deformarsi seguendo la volontà del mago in quella che sembrava una sfera di neon azzurro. «E vuoi dei supporti in grado di agire da gambe per farlo mantenere in piedi e delle braccia con delle mani intercambiabili» La seguente scelta ne dimostrava le capacità logiche e razionali, da Corvonero. Sarebbe stato un ottimo, purtroppo, serial killer Howard se qualcuno gli avesse fatto partire un neurone. Per rispondere a tale richiesta la bacchetta affondò nel vuoto e dal globo al neon spuntarono le pendici richieste dal ragazzo. «Se vuoi coordinare la forma tonda a delle tasche o cassetti interni non ho nulla da dirti. Del resto, non c'è nulla di più comodo di un automa magico in grado di portarti quel che ti serve» E non si stava riferendo alle moglie schiavizzate da matrimoni frutti di scelte poco ponderate quanto più ai vari robot magici che avevano rifornito entrambi con le bevande da loro richiesti. «Che ne dici di farlo concavo?» Il braccio affondò nel vuoto e il globo di neon, già da prima dotato di pendice, si abbozzò formando un ricavo interno. «L'idea delle pendici che mutano mi piace, ma forse diventerebbe un progetto un po' più complesso di quello che potremmo svolgere con le nostre capacità, ragazzo» O meglio, Morrigan poteva tutto, era il Dio dei Magitecnici, ma lo stesso non valeva per Howard che, per giunta, neanche seguiva Magitecnica. Ora, Morrigan avrebbe potuto costruire l'automa perfetto, ma così facendo avrebbe privato il tirocinio del suo significato: sarebbe stato molto meglio guidare Howard verso la meta che caricarselo in groppa e buttarlo dopo il traguardo.
«Che ne dici di questo?» Un colpo di mano e la figura di neon acquistò carne metallica, sempre di natura ologrammatica, diventando estremamente simile a un polpo. «Come ti dicevo, spesso la natura offre modelli migliori di quelli a cui un magitecnico potrebbe pensare. Questo mollusco cefalopode potrebbe avere le appendici di cui stavi parlando e, facendo appello alla sua tenuta magitecnica, non saprebbe soltanto muoversi sulla terra ferma ma cavarsela molto bene anche in mare. Data l'isola in cui stai vivendo... che beh... per definizione è circondata dall'acqua... potrebbe essere un'ottima idea» Al professore parve proprio di sì, ma spettava a Howard dire la sua.
Sulla proposta dei materiali non aggiunse nulla. Rimase in silenzio come un alunno modello, cioè non lui, avrebbe potuto fare di fronte a un professore molto competente, cioè non comunque lui. Howard aveva dato una spiegazione magistrale di due materiali apparentemente banali ma estremamente utili allo scopo. «Che dire, ottima risposta, ti sei meritato un paio di pacche di approvazione» Detto ciò, la mano destra calò per ben tre volte sulla spalla del ragazzo, in quello che fu un tocco tanto deciso quanto rassicurante. Lo stesso che un padre avrebbe potuto impiegare col proprio bimbo «Un giorno ti racconterà anche del perché le capacità mediche dell'argento siano perfette contro un vampiro...». Per il momento preferì mantenersi sui binari che trasgredire per qualche tangente: erano passate poche ore ma sembravano trascorsi mesi sono proprio simpatico.
La ricerca di Howard, accompagnata dai consigli di Morrigan, gli permise di trovare non un bastone ma una serie di bracciali d'argento che - secondo il professore - erano appartenuti a un druido specializzato nell'arte curativa. Il mazzo di chiavi invece lo trovò.
«Allora, il rituale che animerà il costrutto rendendolo uno sciame di microrobot è una cosa su cui ci dedicheremo entrambi. Li troverai tutto l'occorrente per creare un modello in cui colare argento e bronzo dopo averli sciolti. Ti chiedo un'ultima cosa, però,» Pausa «Nel modello dovrai incidere una runa che ricordi il processo di guarigione, una runa che indici il processo di auto-rigenerazione, una runa che simboleggi il carattere che vuoi dare al costrutto, e una runa finale che ti rappresenti». Detto ciò, avrebbe lasciato il ragazzo libero di agire.
Nel laboratorio avrebbe trovato tutto il necessario e nella sua mente non sarebbero certamente mancati i materiali per dare vita a quelle idee.

«Parlato»
Narrato