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Tra le sue numerose e vaste conoscenze Vath aveva tenuto anche qualche conoscente tra le vie di Nocturn Alley e, saputo dei saldi che sarebbero stati fatti durante un breve periodo di tempo il ministeriale aveva deciso di investire alcuni galeoni all'interno del negozio di Magie Sinister. Era tardo pomeriggio e il ministeriale si vestì in modo casual, intenzionato a non aprire troppo appariscente e smaterializzato si nel vicolo di Nocturn Alley si avviò verso il negozio con la sua sacchetta di galeoni ben nascosta all'interno del cappotto. Appena Vath entrò al 13/b di Nocturn Alley senti un senso di inquietudine tentare di prendere il sopravvento su di lui: non appena ebbe varcato la soglia, il puzzo tanto di vecchiume quanto di morte aleggiava nell'aria, serpeggiando tra i vari scaffali ricolmi d'ogni diavoleria antica ed oscura. Le grandi vetrate che davano sulla strada, unite ad un largo camino in pietra ed ad un vecchio lampadario in cristallo erano le uniche fonti di luce del locale, sovrastato da innumerevoli attrezzi arrugginiti ed affilati, che minacciosamente oendevano dal soffitto della stanza impolverata; scaffali su scaffali ricolmi delle merci più bizzarre ed inquietanti occupavano il negozio: da ossa umane, teschi ed intrugli, esposti sui numerosi ripiani, a maschere ed amuleti appesi ai muri o riposti sul camino, mentre delle teste voodoo penzolavano sopra l'ingresso, pronte con sgarbo ad annunciare chiunque entri nel locale, od anche ad esser vendute. L'ampio bancone in legno di salice piangente si stagliava dinnanzi a lui, ricolmo di vecchi cataloghi rovinati, ed avente un esemplare di Mano della Gloria a fare da guardia, nel caso qualche ladruncolo avesse avuto l'ardire di tentare di entrare a rubare. Infine, proprio dietro al bancone, ciò che spiccava era un enorme portone d'un metallo nero come la pece che dava sul retro bottega. Vath si guardò intorno e, con un sorriso, si avvicinò al bancone per richiamare su di sé l'attenzione di qualcuno all'interno della Bottega. «Buon pomeriggio.» Esordì, un leggero sorriso a contornare il proprio saluto. Avrebbe atteso chiunque si fosse presentato al bancone, la mano andò alla tasca del giubbotto e tirò fuori un volantino piegato in quattro dell'annuncio dei saldi lo avrebbe mostrato a chi di dovere e avrebbe continuato. «Ho visto alcuni oggetti che mi interesserebbero, posso chiedere a lei? Volevo i due Re di quel set di scacchi, la statua del lupo e una mano della gloria, gentilmente.» I suoi occhi color acquamarina sarebbero stati puntati su quelli di chi lo stava servendo in attesa di una risposta.. -
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Un sorriso sarebbe comparso sul volto del Serpeverde. "La conoscenza è potere" e lui faceva tutto quello che era in suo potere per sapere cosa andava incontro comprando quegli oggetti, la leggenda di Antonius Block e della sua sfida a scacchi con la morte era famosa tanto quanto la storia dei tre fratelli e, se quei pezzi sarebbero stati originali, il loro potere era sbalorditivo. La mano della gloria era un articolo interessante, certo, ma paragonata alla statua del lupo quella mano avvizzita era un giocattolo per bambini. La donna che lo stava servendo era niente popò di meno che la proprietaria di Magie Sinister, una donna di colore snella e slanciata, alta ben più del Ministeriale che, con il suo metro e ottantatré, non la raggiungeva di pochi centimetri. La donna possedeva forme tutto sommato nella media, né troppo esagerate, né troppo striminzite, esaltate poi dalla di lei carnagione abbastanza chiara per il tipo di pelle che aveva. La lunga chioma rasta, che le giungeva sin poco sopra il seno, incorniciava un viso dai lineamenti non troppo dolci, in cui spiccano un paio d'iridi ambrate e delle labbra cineree, così come i molteplici tatuaggi a forma di goccia che ella sfoggia sotto agli occhi e sul mento. Il primo pensiero di Vath fu che la strega non si preoccupava minimamente di nascondere il proprio essere, tanto da adottare un abbigliamento che un babbano sano di mente non avrebbe indossato mai: lunghe vesti dalle molteplici tonalità di marrone, aventi una scollatura che lascia intravedere il di lei seno, per quanto non eccessivamente prosperoso; ad adornare tali vesti vi erano molteplici conchiglie di vario genere, soprattutto appese ad una sorta di cintura di corda che la donna portava in vita, oltre che intrecciate tra i filamenti di uno scialle che la strega indossava. I gioielli, particolari anche quelli, si trattavano di file di perle nere legate ai suoi capelli, collane composte di sfere d'ossidiana, di cui una in particolare mostra un pendente a forma di cuore fatto d'ottone. Vath le rivolse un sorriso quando lei esordì con il francese. «Mademoiselle la ringrazio e non ho dubbio alcuno che i vostri prodotti siano privi di malfunzionamenti. Tuttavia se insiste, la prego faccia pure strada, la seguo.» Un gesto della mano avrebbe accompagnato quelle parole, come ad indicare la via, Vath avrebbe fatto alcuni passi nella direzione del retrobottega. «Mi permette una domanda?È vero ciò che si dice riguardo alla statua, ovvero che sia liberamente ispirata alla storia dei fratelli Grimm scritta nel 1857?» Si sarebbe diretto insieme a lei verso il retrobottega.. -
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Il ministeriale avrebbe seguito la proprietaria di Magie Sinister lungo il corridoio illuminato solo da un lume di candela. La donna gli spiegò che non si conosceva se la statua fosse stata frutto di un ammiratore dei fratelli Grimm, e che abbia voluto emulare il lupo protagonista di Rotkäppchen, o sé, come altri sostengono, che sia proprio questo artefatto ad aver ispirato i Fratelli Grimm nella loro fiaba. Vath analizzò quella prospettiva e dovette trovarsi d'accordo con la donna. «Un punto di vista, nonché un quesito, interessante, un po' come domandarsi se sia nato prima l'uovo o la gallina.» Non ci sarebbe stata risposta e solo quei due uomini vissuti a cavallo fra il diciottesimo e il diciannovesimo secolo avrebbero potuto rispondere a quella domanda. E infine, dopo un po' di passi, Vath sarebbe giunto in una stanza ovale dove la stanza del lupo avrebbe fatto da assoluta protagonista. «Mi faccia capire bene, questa statua di lupo prende vita, mangia la persona designata e poi?» Avrebbe chiesto, non appena arrivato, si sarebbe avvicinato alla statua esaminandola in ogni suo particolare: era scolpita nella pietra, rappresentando un lupo in posizione seduta. «Un mio oggetto?» Avrebbe chiesto non senza celare la propria perplessità. Non aveva con sé qualcosa di personale, non avrebbe ceduto a quella donna un Rolex che sarebbe costato più dell'intero negozio né le avrebbe dato il proprio portafoglio, dove era dentro il proprio documento con le sue generalità e l'indirizzo di residenza. "«Se mi garantisce che lo riavrò indietro integro e senza danni acconsentirò, altrimenti temo che dovrò fare anche a meno della dimostrazione.»" Il ministeriale avrebbe detto quello se non fosse stato che avrebbe certo potuto rimuovere il proprio documento d'identità dal portafogli, inserendolo nella sua tasca interna della giacca, per consegnarlo vuoto alla donna. Così fece, levando tutto ciò che era contenuto nel borsellino, per poi porgerlo alla donna che osservò andare ad un cassetto posto sotto ad una libreria era estrarre da esso un coltellaccio da macellaio. «Si immagino che dovrà usarlo per liberarmi. Proceda pure Mademoiselle Du Marais.» Le avrebbe detto, dandole il via libera.. -
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Una parola venne folta dall'orecchio del Ministeriale, il suono duro e aspro di una terra con altrettante qualità. Erfassung, la parola significava cattura in tedesco e Vath poté notare come la statua del lupo famelico a quella parola mutò, divenendo un animale in carne ed ossa di circa 130 cm d'altezza. Il Funzionario Scelto per la Cooperazione Magica Internazionale non si perse nessun dettaglio di ciò che la donna fece in seguito. Gli fece annusare e mangiare il portafoglio e quello, con un balzo saltò si di lui.
”Nonnina, che occhi grandi hai!” e il lupo rispose: “È per guardarti meglio”.
“E che orecchie grandi hai!”.
“È per sentirti meglio”.
“E che bocca grande hai!”.
“È per mangiarti meglio!!!”
In un sol boccone Vath venne ingoiato dal lupo e, si ritrovò in una stanza claustrofobica delle dimensioni di circa due persone, tanto che dovette restare in posizione fetale per non avere problemi di spazio. Fortunatamente non soffriva di acluofobia né di claustrofobia e così durante la sua permanenza all'interno della statua si mise ad esplorare lo spazio intorno a lui con l'unico senso che all'interno di quel posto gli sembrava più utile: il tatto. Con le mani esplorò quello spazio angusto, passandole lungo la superficie liscia della parete esaminando i pro ed i contro di quella statua. Si focalizzò con il proprio udito su ciò che aveva attorno mentre il ticchettio del proprio orologio da polso scandiva con precisione il tempo passato lì dentro. Riusciva a percepire l'esterno ma, senza nemmeno provare, sospettò come la propria voce non avrebbe potuto giungere al di fuori di lì. L'unico problema, forse, era per via della scarsa riserva d'ossigeno che la statua poteva fornire a chi, una volta al suo interno, era intrappolato. Non avrebbe potuto compiere viaggi lunghi in quanto la preda al suo interno sarebbe certamente morta per asfissia. Tuttavia dovette riconoscere che la statua fosse un ottimo modo per catturare qualcuno.. -
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Vath poté stare lì dentro una decina di minuti, secondi in cui poté vedere che la mancanza d'aria non era un problema tuttavia se mai avesse voluto torturare qualcuno la sete sarebbe stata la pena più facile da comminare a chi si sarebbe trovato all'interno della statua. Una persona adulta sarebbe potuta sopravvivere alla disidratazione per circa tre giorni. Il Ministeriale aveva avuto modo di vedere con i propri occhi la funzione della statua del lupo famelico e, quando sembrò che passarono dieci minuti, Vath vide infine la luce farsi strada nella sua prigione.Si ritrovò all'esterno del lupo e, con gli occhi ancora abituati all'oscurità più completa riuscì a notare solamente come la ferita da dove il coltellaccio di Selene poté entrare per liberare il Funzionario Scelto per la Cooperazione Magica Internazionale rimarginarsi e diventare nuovamente di pietra. «No, non ho detto nulla all'interno della statua, tuttavia ho avuto modo di sentire le vostre parole.» Accettò la mano della proprietaria di Magie Sinister e si tirò su iniziando a spolverarsi gli abiti e recuperare il portafoglio. «In effetti sì, ero convinto già d prima ma ora che l'ho vista in funzione pagherei a occhi chiusi i Galeoni dato che lo vale tutti.» Ammise con un sorriso. Il sacchetto colmo di Galeoni sarebbe uscito dalla tasca del ministeriale e venne tenuto sollevato a poca distanza dalle mani della donna. «Tuttavia ho ancora alcune perplessità sul suo funzionamento. In caso io non voglia più che sia in funzione, come la fermo la statua? Un'eventuale preda avrebbe il potere di fermarla prima di venire catturata?» Domande legittime dato che era il suo unico scopo quella di catturare la persona a cui corrispondeva l'oggetto mangiato dalla statua. «Comunque in totale quanto vi devo?» Chiese alla donna, intenzionato a concludere l'affare, una volta che Vath avrebbe ricevuto tutte le informazioni del caso avrebbe pagato la donna e si sarebbe portato a casa gli acquisti.. -
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Vath avrebbe ascoltato la spiegazione di Selene con un cipiglio serio in volto, le parole della donna erano piene di verità e, quando lei gli fece la battuta della preda che fermava il predatore il ministeriale annuì senza condividere quel momento di ilarità con lei. Prevenire era meglio che curare, secondo la sua logica, e una domanda del genere avrebbe evitato tante incomprensioni in futuro. Solo il proprietario, in questo caso il Ministeriale avrebbe potuto fermare la belva una volta sguinzagliata contro chi cercava. Un'informazione non da poco e,conscio di questa verità, il sorrisetto di Vath si allargò mentre la donna prendeva una sacca in cui contenere la statua. Vath aveva già in mente dove posizionarla all'interno della propria abitazione: le segrete del proprio maniero erano celate dietro un arazzo dove, dietro di esso si trovava un bassorilievo raffigurante un Basilisco ed una fenice avvinghiati in una lotta. Il Basilisco, se toccato con la bacchetta, avrebbe affondato le zanne nel corpo della fenice e consentito il passaggio per le segrete. Al termine della scala a chiocciola c'era uno slargo e, proprio lì, la statua avrebbe fatto da guardiano all'ingresso. Il Funzionario Scelto per la Cooperazione Magica Internazionale avrebbe preso dalla sacchetta cinquanta galeoni, ponendoli all'interno di un'altra per i resti e, una volta fatto, l'avrebbe consegnata alla donna ricevendo in cambio gli oggetti da lui desiderati. «Molto bene Miss, è stato un piacere fare affari con lei. Arrivederci.» Disse, posando il suo sguardo dagli occhi color acquamarina su di lei. Avrebbe fatto un leggero cenno del capo come a prendere finalmente congedo dalla donna rivolgendole persino un leggero sorriso e, con la statua del lupo famelico, i due pezzi di scacchi e una banale, seppur utilissima, mano della gloria Vath avrebbe fatto ritorno al proprio maniero..