Philipp Garlic
Predone | 27 anni
Qualcuno avrebbe potuto pensare che non fossero molte le donne che entravano da Brugnir, e invece ciò non poteva non essere più falso: molte erano le predone, e ancora di più le sagge donne che decidevano di premunirsi di una affilata lama da ficcare là dove non batteva il sole in caso di aggressioni (insomma, la risposta denrisiana al movimento #Metoo), tuttavia in effetti Kenna lì non era quasi mai entrata, ed infatti il biondo, nel vederla, sentì puzza di guai lontano un miglio.
'Se trovavo Jason con un preservativo in mano me preoccupavo de meno' si disse lui, inclinando il capo alla vista di lei, fino a disegnarsi un sorrisetto piuttosto compiaciuto "Certo che so perché sei qui, per chi mi hai preso, per quel citrullo di Baker o quel coglione di Morrigan che pensa solo a sé stesso?" la sfidò lui, impettendosi "Non potevi resistere un attimo di più senza la mia bellezza... e come potrei in effetti darti torto?" le fece presente, un po' vanaglorioso, sollevando anche teatralmente una mano nel mentre la donna, colla solita freddezza chiariva le vere ragioni della sua presenza, ovviamente all'altro scontate, allorché celate dietro all'ironia, così come il suo fastidio 'Rieccola che cerca di morire giovane' si diceva lui infatti, dovendo alzarsi dal suo sgabello per avvicinarla.
"Tu non sai proprio stare in disparte, non è nella tua natura" fece lui presente, mettendosi a girare intorno alla donna come uno squalo, rendendo forse più palese il suo fastidio, ma lasciandola comunque libera di esprimersi, sentendola parlare di armature, salvo poi indicare qualcosa di ben diverso, qualcosa che il biondo non vide subito, trovandosi di fatto alle sue spalle.
Corrugò la fronte, mostrando due occhi tanto diversi quanto confusi, quindi si voltò, rimanendo per un attimo di stucco. Poi rise "In effetti trovo sia perfetta per te" ammise lui, scotendo la testa ed ascoltando le richieste della donna, che sulla carta gli dava molta libertà, ma di fatto se la riprendeva quasi tutta, cosa che lo fece scuotere ancora più violentemente la testa "Sei una donna terribile, te lo hanno mai detto?" ammise lui, prendendo in mano una frusta in argento alchemico, scoccandole poi un bacio sulla guancia prima di sparire.
Si sedette alla forgia e si mise a lavoro, sotto l'occhio severo e perplesso di Brugnir, cui soffiò quasi subito "E' per la mia donna. Non rugare il cazzo!"
"Basta che non fa la scroccona" fu la risposta di lui, che fece volgere gli occhi al cielo a Phil, nel mentre questi iniziava a liquefare la frusta per metterla in uno stampino a forma di serpente e iniziare a darle la sua seconda forma.
"Sei più avido di Baker"
"NON NOMINARE QUEL CAFONE DEL CAZZO!" ruggì il fabbro, strappando una mezza risata al cacciatore, che intanto stava curando la forma a bracciale dell'oggetto, provvedendo a rendere parzialmente solido con l'alchimia il bracciale, ma senza completarne la forma, in modo da riuscire meglio a cesellare i dettagli della testa, così come le squame, sopra le quali andò poi a disegnare rune e altre antiche simbologie, divertendosi a scegliere per ciascuna scaglia un diverso simbolo, forse anche per dimostrare all'altra quanto lui conoscesse e leggesse.
Trattò con cura ciascuna squama, ma fu sulla testa che si concentrò maggiormente, andando infatti a tracciare qualcosa di ben diverso, ovvero una triscele runica al cui centro andò a deporre la runa Algiz, simbolo di protezione e difesa, attorno alla quale dispose tre simboli che potessero raccontare ciò che desiderava facessero a chiunque sfiorasse Kenna: Thurisaz e Tywaz, chiuse da Mannaz, che avrebbe rappresentato la volontà di agire autonomamente, così come la solidarietà.
Solidificò del tutto il serpente e lo prese in mano: il peso era discreto e la lunghezza di circa 25cm, snodabile come lui l'aveva immaginata e realizzata; rifinì le scaglie affinché fossero arrotondate e non potessero in nessuna maniera ferire Kenna, poi la distese ancora sul banco da lavoro, forzandone il cambio di forma premendo sulla testa.
Osservò la frusta, notando la medesima testa di serpente, così come il fatto che essa fosse lunga circa due metri e fosse abbastanza spessa, quanto bastava per spingerlo a servirsi della magia Imperium per allungarla ancora un pochino nel mentre la assottigliava e ne rifiniva l'estremità come se fosse stato un sonaglio di un serpente.
Osservò le squame che ancora formavano quel lungo corpo, a loro volta allungate, rendendo ancora più evidente il suo lavoro semiotico, poi andò a disporre attorno alla prima porzione, rimasta più spessa, della frusta del cuoio color ambrato, per rendere salda ed ergonomica la presa.
Nuovamente prese in mano la testa del serpente, trovando la medesima triscele runica, al che annuì, concentrandosi fino a penetrare dentro l'oggetto con la sua presenza.
"Un bracciale, per la tua donna?" esso si manifestò direttamente come un enorme cobra, altettanto feroce e furioso, anche se ciò non smosse particolarmente il cacciatore, che infatti lo contemplò silenziosamente alcuni istanti, sentendo il suo sonaglio risuonare minaccioso.
"Un'arma letale ed elegante per la mia donna, che sappia ricordare al mondo che nessuno e intendo proprio nessuno può toccarla senza incorrere nella mia furia"
"Un braccialetto del cazzo" insistette lui, evocando un verso di stizza da parte del biondo.
"Non la conosci Kenna? Credi che sia una che va in giro con gingilli a disegnare cuoricini: ti userà, per ferire, spaventare e legare. Se hai paura di finire ad essere un bracciale, tranquillo, sarai anche altro... e ti posso garantire che ti userà a dovere"
Il serpente osservò un po' il giovane, poi lo lasciò libero di tornare nel suo corpo, con un accordo, sicché a lui non restò che prendere in mano il catalizzatore e puntarlo sull'incisione "Canete Runae!" sibilò lui, infondendo in quell'incantesimo tutta la sua gelosia e il suo bisogno di essere sempre e comunque con Kenna, anche per vegliare su di lei.
Non si trattenne con la magia, al punto da risultare quasi affannato quando alla fine portò il monile alla sua donna.
"Te l'ho smaltata d'oro, ma se preferisci può anche ritrasformalo parzialmente e tenerla argentata... è una frusta in argento alchemico... nella forma di gioiello snodabile puoi legartelo al braccio, alla gamba, ma mettertelo anche al collo come collana... come ti piace e gira... poi ti basta afferrarlo perché diventi una frusta di tre metri..." spiegò lui annuendo, impostandosi poi un ghigno sul volto "Comunque sappi che ha un carattere di merda, infatti l'ho chiamata Sjalusi: gelosia" annuì, molto compiaciuto del nome e della foggia.
"Se qualcuno avrà il coraggio di sfiorarti senza il tuo permesso, o attaccarti, sappi che Sjalusi si trasfigurerà parzialmente da sola e attaccherà chi ti ha aggredita... giusto come antipasto a quello che tu gli farai... sempre che non abbiano la sfortuna che arrivi prima io" concluse lui con un sorriso feroce e letale, avvicinando poi la donna fino ad affondare delicatamente la mano nei suoi capelli "Perché tu potrai essere cazzuta quanto vuoi... ma se qualcuno ti fa qualocsa, 'sta certa che gliene farò pentire... amaramente"
E fu così che la limonò durissimo, giusto prima di dirle che la frusta veniva 250Galeoni, optional inclusi.