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.SPOILER (clicca per visualizzare)Gyll McKenzy.
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.Inutile nasconderlo: Gyll non era esattamente quella studentessa modello che tutti si aspettavano di vedere ad Hidenstone. Insomma, lei nemmeno voleva andarci ad Hidenstone, a dirla tutta, che quasi si chiedeva ogni giorno per quale motivo era così importante studiare tutta quella roba per poter smettere di andare a scuola.
Non amava andare a lezione, non amava studiare... insomma, davvero tutto il contrario di una studentessa eccellente, eppure i suoi voti non erano per niente male. Non aveva nemmeno una predisposizione per una qualche materia, ma quello che era certo era la sua passione per il professor De Long-Prée che Gyll aveva sviluppato nel giro di quei due anni che era stata lì.
Era forse per questo che aveva deciso di chiedere a lui qualche consiglio; insomma, i M.A.G.O. erano alle porte e lei era così confusa su quale percorso avrebbe seguito successivamente, che questo la stava portando ad uno stato di ansia e stress che sfociavano nel nervosismo e lei non era una di quelle ragazzine con il broncio.
Indossava correttamente la sua divisa da Black Opal, quando arrivò davanti alla porta dello studio del docente e salì la scala a chiocciola, e stava quasi per chiedersi dove fosse che subito la sua voce la fece sobbalzare, reggendosi al passamano della scalinata e non soffocando un sorriso divertito. Sì, c'era un motivo per cui sentiva una certa affinità con il docente: la sua leggerezza e la sua dolcezza la spingevano spesso a sperare che lui potesse essere la sua guida, si rispecchiava in quel ragazzo che sembrava avere tutte le caratteristiche che Gyll voleva avere da grande. Il problema era che tra Ostara, Aidan e i M.A.G.O., Gyll non sapeva più chi era, per non parlare di quello che era successo con quella divinità che le aveva detto quelle cose. Insomma, come faceva a sapere dove finire, se non si riconosceva più.
Arrivò dal docente, con un sorriso acceso «Owww professor De Long-Prée!» - voleva abbracciarlo, si vedeva dal suo volto e la spontaneità di Gyll non si poteva frenare, tanto che tentò di corrergli tra le braccia e stringerlo «Ma da quando le persone crescono così in fretta, io non voglio diventare grande!» - pigolò appena tra le sue braccia se lui le avesse concesso di avvicinarsi «Io non sono come i miei compagni. Loro sanno già tutto... io... a stento so cosa voglio mangiare per cena.» - era vero, sbuffò appena, quindi, gonfiando le guance.Gyll McKenzy"Non puoi attraversare la vita, cercando di non farti male."Black Opal, II anno"Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"
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