Colloquio orientativo - Gyll

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    Andrè De Long-Prée
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    Andrè stava aspettando una sua alunna che avrebbe avuto il colloquio di orientamento con lui, motivazione per la quale avrebbe preparato alla perfezione il suo ufficio. Avvolto da tomi su tomi, il veggente aveva deciso di preparare un ottimo tè con punte di vaniglia da offrire con il suo solito modo gentile di porsi alla ragazza che avrebbe incontrato. Si ricordava di Gyll, e sebbene non fosse una cima esponenziale nella propria materia, Andrè non l’aveva mai giudicata, apprezzando lo sforzo e l’impegno che lei metteva nelle varie azioni compiute. Aveva voglia di aiutarla a scegliere la strada più appropriata per lei, e sicuramente Andrè le avrebbe permesso di parlare a profusione, così da far trapelare i desideri e le volontà reali della ragazza.
    Le mani viaggiavano lentamente sul fascicolo della ragazza, osservandone le votazioni ottenute nella sua materia, mentre accennava un sorriso nel riporlo accuratamente all’interno del registro: conteneva tutti i voti ed i giudizi che Andrè aveva dato ai suoi studenti, e nel leggere quelli di Gyll, si passò leggermente una mano nei capelli, mantenendo il sorriso che aveva prima in volto. “Chissà cosa le piacerebbe fare da grande, secondo me può fare tutto, basta che capisca di avere davvero potenzialità.” Disse il docente a bassa voce, tra sé e sé, realmente fiducioso delle abilità degli studenti a cui insegnava. Era sempre molto felice di trascorrere del tempo con quelle giovani menti da educare, ed avrebbe sicuramente fatto di tutto per aiutare quella ragazza a trovare la propria via definitiva.
    Il bollitore dell’acqua per il tè era ormai pronto, e quindi versò quel liquido in una teiera così da lasciare in infusione la miscela, dopo essersi seduto con la sua solita eleganza alla sedia dietro la scrivania del proprio ufficio: le gambe erano accavallate con estrema grazia, mentre il volto guardava l’ingresso, mentre ovviamente attendeva l’arrivo di Gyll. Indossava un paio di pantaloni in seta svolazzanti che cadevano a palazzo sulle sue gambe lunghe, mentre la parte superiore era coperta da una giacchetta in stile kimono lasciata aperta con delle fantasie floreali e, di sotto, una semplice magliettina che richiamava il colore chiaro dei pantaloni. Ai piedi, come al solito, delle scarpe di marca che si sposavano alla perfezione con quel bellissimo completo, mentre i capelli avevano il solito ciuffo perfettamente pulito e splendente come non mai.
    Non appena Gyll si fosse trovata davanti all’entrata dell’ufficio, avrebbe potuto tranquillamente percorrere la scala a chiocciola ed arrivare difronte alla porta di quel piccolo abitacolo. La porta era aperta, dunque avrebbe tranquillamente potuto entrare e salutare il docente, oltre che prendere posto senza alcun problema. "Tesoroooo, quando ci sei vieni pure!" Urlò infine il docente, così da far salire la ragazza, qualora lei fosse già arrivata nei pressi di quella stanza.
    RevelioGDR


    Gyll McKenzy
     
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    Black Opal
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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    Inutile nasconderlo: Gyll non era esattamente quella studentessa modello che tutti si aspettavano di vedere ad Hidenstone. Insomma, lei nemmeno voleva andarci ad Hidenstone, a dirla tutta, che quasi si chiedeva ogni giorno per quale motivo era così importante studiare tutta quella roba per poter smettere di andare a scuola.
    Non amava andare a lezione, non amava studiare... insomma, davvero tutto il contrario di una studentessa eccellente, eppure i suoi voti non erano per niente male. Non aveva nemmeno una predisposizione per una qualche materia, ma quello che era certo era la sua passione per il professor De Long-Prée che Gyll aveva sviluppato nel giro di quei due anni che era stata lì.
    Era forse per questo che aveva deciso di chiedere a lui qualche consiglio; insomma, i M.A.G.O. erano alle porte e lei era così confusa su quale percorso avrebbe seguito successivamente, che questo la stava portando ad uno stato di ansia e stress che sfociavano nel nervosismo e lei non era una di quelle ragazzine con il broncio.
    Indossava correttamente la sua divisa da Black Opal, quando arrivò davanti alla porta dello studio del docente e salì la scala a chiocciola, e stava quasi per chiedersi dove fosse che subito la sua voce la fece sobbalzare, reggendosi al passamano della scalinata e non soffocando un sorriso divertito. Sì, c'era un motivo per cui sentiva una certa affinità con il docente: la sua leggerezza e la sua dolcezza la spingevano spesso a sperare che lui potesse essere la sua guida, si rispecchiava in quel ragazzo che sembrava avere tutte le caratteristiche che Gyll voleva avere da grande. Il problema era che tra Ostara, Aidan e i M.A.G.O., Gyll non sapeva più chi era, per non parlare di quello che era successo con quella divinità che le aveva detto quelle cose. Insomma, come faceva a sapere dove finire, se non si riconosceva più.
    Arrivò dal docente, con un sorriso acceso «Owww professor De Long-Prée!» - voleva abbracciarlo, si vedeva dal suo volto e la spontaneità di Gyll non si poteva frenare, tanto che tentò di corrergli tra le braccia e stringerlo «Ma da quando le persone crescono così in fretta, io non voglio diventare grande!» - pigolò appena tra le sue braccia se lui le avesse concesso di avvicinarsi «Io non sono come i miei compagni. Loro sanno già tutto... io... a stento so cosa voglio mangiare per cena.» - era vero, sbuffò appena, quindi, gonfiando le guance.
    Gyll McKenzy

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    Non puoi attraversare la vita, cercando di non farti male.
    "
    Black Opal, II anno

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    Andrè De Long-Prée
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    Il modo in cui Gyll gli si gettò addosso e lo abbracciò fece sorridere il professore di Divinazione, che immediatamente accennò una lievissima risatina in seguito a quella situazione che si era venuta a creare tra i due. La fece fare tranquillamente, prima di staccarla dolcemente e indicarle la seduta davanti a lui, così da poter parlare in maniera molto conviviale e dolce. “Ma no, tesoro, devi solamente trovare il tuo posto nel mondo! Non tutti possono avere le idee ben chiare e fisse da subito; io stesso non ho mai avuto bene in testa di voler diventare professore fino a poco fa!” E dopo queste parole, il maggiore porse una tazza di tè alla ragazza, dopo aver versato il contenuto aromatizzato ai frutti di bosco all’interno di una bellissima tazza in porcellana decorata con motivi eleganti. Appoggiata la teiera con i decori associati a quelli della tazzina stessa sopra un bel vassoio d’argento, il professore avrebbe sorriso alla sua alunna prima di riprendere a parlare a riguardo del futuro di lei. “A te, per prima cosa, cosa ti piace fare? Pensa intensamente a ciò che ti piacerebbe di più fare da grande, e prova anche a coniugare questo piacere con le abilità in cui riesci meglio.” E, dopo quelle parole, avrebbe dato un sorso alla propria tazzina di tè, poggiandola dopo sul piattino abbinato.
    Avrebbe continuato sicuramente il suo discorso, subito dopo aver accavallato le proprie gambe con la solita eleganza e delicatezza che lo contraddistingueva. “Per farti capire: io ho frequentato Hidenstone ed ho scelto il percorso di Cura dei Viventi per pura affinità maggiore con le materie offerte. Alla fine non ho svolto nessuna professione relativa a quell’ambito in particolare! Prima ho iniziato a lavorare come ballerino professionista, e poi ho ottenuto la cattedra di Divinazione qui ad Hidenstone, visto che mi sono specializzato in questo ambito.” E le parole erano tutte estremamente delicate, come se davvero volesse consolare e coccolare quella ragazza con le sue frasi, quasi a volerle dire di non avanzare teorie troppo affrettate. “La decisione del percorso che intraprenderai non sarà del tutto proibitiva verso altre scelte lavorative in futuro! Semplicemente, quel percorso tenderà a fornirti una strada che sarà più vicina ad un determinato ambito, ma non sarà sicuramente l’unica a tua disposizione! Vuoi dell’altro tè?” Chiese alla ragazza, avvicinandole questa volta anche un piattino con dei deliziosi biscottini al burro di estrema qualità. Si poteva notare come Andrè avesse ben assunto gli aspetti di una cultura britannica esterna alla sua: in Francia non c’era tutta questa ritualità del tè, a differenza delle tradizioni inglesi che vedevano radicato il momento dedicato alla consumazione di quella bevanda. “Sono certo che la tua scelta, qualunque essa sia, sarà indubbiamente l’inizio di un percorso di crescita personale ed interiore. Tu per cosa ti senti più portata? Cosa senti che ti esce realmente bene?”
    RevelioGDR
     
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2 replies since 3/5/2021, 23:53   49 views
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