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scheda | aaron barnes | statistiche
Era una persona che non si poteva semplicemente sorprendere. Abitava in un palazzo storico di Londra, con una terrazza assurdamente bella ed era ricco da far schifo. Il 90% delle volte era annoiato dalla vita e sopratutto non era una persona che, vivendo con uno come Blake, poteva sorprendersi di tutto. Anzi, a dire il vero Aaron era sempre molto annoiato dalla vita e da quello che gli succedeva intorno e forse, proprio per quello, si era buttato in una "relazione" ambigua con markab. Ecco, l'unica persona che davvero non lo annoiava mai ed anzi trovava sempre il modo di sorprenderlo era sicuramente Evelyn. Con lei era tutto diverso ed ultimamente riusciva ad essere anche tutto più bello. Quindi, tornando a noi, quando Aaron si voltò per andare via sentendosi palesemente indesiderato e cercando di nascondere il fatto che si sentisse uno stupido ad aver forzato la porta del suo negozio con quella arroganza, e sopratutto si sentiva assurdamente in difetto per non essersi più fatto ne vedere ne sentire per così tanto tempo, sentire la voce della trega fermarlo lo lasciò un pò spiazzato, ma quello che successe dopo lo lasciò completamente sconvolto e di sasso. Ecco i Barnes non erano molto famosi per il contatto fisico e quando Selene lo abbracciò in quella maniera Aaron era tra lo stordito, lo shoccato ed ancora una volta sorpreso. Era una donna veramente bella e sopratutto una donna che ti lasciava sempre senza parole. Era incredibile come Aaron si sentisse sempre un perfetto idiota davanti a lei e davanti a tutto quello che era quella donna. Sapeva che aveva un animo buono eppure era il gestore di un negozio così oscuro. Si morse il labbro ed alla fine ricambiò quello strano abbraccio stringendola a lui. Oh... ecco io non posso odiarti a prescindere e ti prego dammi del tu! Le disse poi posando le sue mani sui fianchi della donna e sorridendole appena allontanandola leggermente per guardarla negli occhi. Sono lusingato, ecco. Non mi aspettavo che... insomma che ci tenessi così tanto a me. Ed ansi! Insoma la mia festa di laurea è stato un pò il delirio e non avrei mai pensato di dovermi scusare così tanto con tutti quanti anche se ovviamente non ne sapevo niente e non conscevo tutto il retroscena ne di Cora la pazza ne del ministro torturatore! Stava parlando a raffica perchè la vicinanza con Selene era troppa e soprattutto poteva saper gestire traffici di ogni genere e tipo, ma in quanto a relazioni umane, i Barnes, erano davvero ma davvero indietro. Aaron, forse, più di Blake e comunque aveva ben in mente il vestito rosso fuoco della sua laurea e le forme ben evidenziate ma sempre eleganti della stessa sera. Abbassò lo sguardò cercando di levarsi dalla mente quell'immagine. Ecco si, Selene lo imbarazzava parecchio e non perchè lei fosse imbarazzante ma perchè era così fottutamente bella, tenebrosa e misteriosa e chiaramente non alla sua portata che non sapeva mai come rapportarsi con lei. Forse era il caso di levarle le mani di dosso? Ma non lo fece, anzi erano ben salde ai fianchi della donna e senza il ben che minimo accenno di volersi staccare di li.. -
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scheda | aaron barnes | statistiche
Aaron Barnes era una persona particolare, esattamente degno del nome che portava. Aaron era tutto ed era niente, riusciva in tutto quello che suo fratello minore non sarebbe mai riuscito: ossia a comprendere le persone. Per quanto la sua facciata fosse sempre felice, e riuscisse sempre a dire la cosa giusta nel momento giusto e a stare sempre al passo con i tempi, adempiere ad ogni suo dovere, ad essere responsabile per tutti quelli a cui voleva bene, Aaron Barnes aveva comunque una parte di lui che viveva nel buio che usciva solamente quando si sentiva completamente a proprio agio. Il problema principale era che non aveva tempo, era così impegnato a fare sempre qualcosa che poi, a volte, si rendeva conto che lasciava indietro alcuni rapporti che erano importanti, interessanti ed anche essenziali nella sua vita. Non aveva mai messo etichette a nessuno ne tanto meno si era posto in maniera arrogante o con tono di superiorità davanti a qualcuno. Lui era una di quelle persone che sapeva esattamente quanto valeva e non amava scavalcare alcuna persona per dimostrarlo o per sentirsi superiore. Certamente, a volte, era più forte di lui elevarsi e vantarsi delle sue conoscenze ma soprattutto dei suoi averi, ma non lo faceva con le persone che rispettava, stimava e che in un certo senso erano riuscite ad arrivare al suo cuore. Aaron era entrato per la prima volta li dentro solamente per un errore del fratello, o meglio, ennesimo errore del fratello e non aveva pensato, minimamente alle conseguenze delle sue di azioni. Aveva un bisogno spasmotico di vedere cosa facesse blake e evitare che si uccidesse, se lo avesse perso sarebbe morto dentro e Selene, senza giudicarlo ne tanto meno rimproverarlo, gli aveva dato lo strumento giusto. Quando l'aveva vista per la prima volta era intimorito, quasi come se la ragazza fosse un'entità superiore. Il suo modo di fare, il suo modo di muoversi e di parlare era diverso dalle altre e lui non aveva mai avuto a che fare con una donna del genere. Ma quell'abbraccio non lo sconvolse solamente, lo rese anche molto, molto felice. Le parole che ne seguirono, però, lo lasciarono davvero con la mascella aperta. Pensava di aver fatto una buona impressione e pensava anche che quello che aveva fatto lui fosse il minimo indispensabile per una persona come lei. Non aveva neanche mai immaginato che per la ragazza, quello che aveva fatto, era significato così tanto. Si morse ancora ed ancora il labbro strabuzzando gli occhi per le sue parole ed arrossendo man mano che la negoziante parlava. Si, Aaron si vergognava da matti quando gli venivano rivolti certi apprezzamenti e quelli di Selene erano i più belli e veri che avesse mai ricevuto nella sua vita. Io... ecco io non so che dire... Era raro lasciarlo davvero senza parole, ma in quel momento si sentiva veramente così, con la testa completamente vuota. L'aveva lasciata andare sciogliendo quell'abbraccio, guardò leggermente per terra sentendosi davvero immeritevole di tutte quelle lodi, poi il dorso della sua mano le accarezzò la guancia. no no no... aspetta. Insomma non devi fare ammenda di niente. Io non voglio. Hai fatto quello che ritenevi giusto per te e per le persone che ti stavano vicino. Non mi piace giudicare e non comincierò adesso a farlo. Ti vendo organi umani, chi sono io per dirti che è sbagliato lanciare una maledizione senza perdono?Chiese cercando di razionalizzare e, soprattutto trovare delle parole adatte per dirle quello che aveva in testa in quel momento. Il dorse della sua mano scivolò verso il braccio della negoziante e poi il sorriso imbarazzato di Aaron si mostrò a lei in tutto il suo splendore. Io non sono bravo a rispondere o a dire certe cose, non sono bravo perchè non ne ho mai avuto tempo e nessuno me lo ha mai insegnato... Ma Selène le tue passioni non determinanola tua persona ed anche se mi sento sempre un ragazino alle prime armi, quando ti guardo, vedo solamente una bellissima donna, che ama ciò che fa e per questo la stimo tantissimo. E ecco, ero venuto stasera davvero per sapere come stavi, come andava la tua vita e se potessi fare qualcosa per te. Tipo... ecco... ti va di venire a cena? No, Aaron non ci sapeva fare, non sapeva reagire a certe cose e sopratutto si sentiva sempre oltremodo impacciato per tutto quello che succedeva di bello. Si morse il labbro e senza pensarci troppo le diede un bacio sull'angolo della bocca. Ecco, quello era sentito e se non avesse avuto un deficit emotivo così grande, molto probabilmente avrebbe reagito da uomo e non da bambino! Comunque eri bellissima quella sera. Se le cose fossero andate diversamente, ti avrei chiesto sicuramente di ballare con me! E quella era la verità, pura e semplice e forse un gesto del genere le poteva far capire quanto lui adorasse la sua presenza o comunque la stimasse. Aaron non si vergognava di Selene, non aveva niente per cui discriminarla, e poi i Barnes non erano avvezzi a quel genere di scemenze. Avevano tanto altro di cui essere razzisti, ma non di certo la provenienza e le passioni visto e considerato quanto lui fosse assurdamente contraddittorio e perverso in tutto quello che decideva e faceva.. -
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scheda | aaron barnes | statistiche
L'inadeguatezza che stava provando in quel momento Aaron era solamente pari a... no, non l'aveva mai provata. Lui era sempre stata una persona buona, uno che cercava sempre di aiutare gli altri e sopratutto faceva sempre di tutto per essere la versione migliore di lui. Non si reputava il più bello, non si reputava mai migliore degli altri, cercava sempre di rimanere umile nelle sue cose e cercava anche di essere una persona meritevole delle continue attenzioni che gli altri gli riservavano. Aveva sempre vissuto in mezzo a gente che non faceva altro che leccargli ilculo per la sua posizione e per la sua giovane età, aveva ricevuto le sue batoste e le sue delusioni fidandosi delle prsone sbagliate, ma era sempre stato da solo ed aveva sempre dovuto rimediare altrettanto da solo. Suo padre se ne era lavato le mani, sia del suo stesso patrimonio che di suo fratello ed allora Aaron era dovuto crescere in fretta, specialmente con la morte di suo nonno. Aveva fatto indubbiamente degli errori e sapeva anche che qualsiasi cosa succedeva avrebbe risposto lui in prima persona. Il contratto che aveva fatto a Selene ne era la prova, quello che stava per fare con Hedwine era la controprova che comunque qualsiasi cosa volesse fare davvero era reale e che comunque, anche lui non era una persona dall'anima pulita. Invece di levare la droga di mezzo, aveva solamente levato un effetto, quello che lui riteneva più dannoso ed aveva deciso di metterla in circolazione. Era pessimo, ma tutto quello che successe in quel negozio intrinseco di magia nera lo fece completamente estraneare da tutti i suoi pensieri. La invitò a cena perchè davvero ne aveva piacere e quel bacio dato, forse non era stata una buona idea, ma davvero era sentito. In unc erto senso si sentiva legato a lei e non avrebbe mai più nascosto quello che provava. La testolina parlò e lui prese, letteralmente, al volo, la ragazza e la fece adagiare per terra per non farle sbattere la testa. Sorrise appena e le defe un'altra carezza con il dorso della mano. Ma qui dentro si può avere un pò di luce, oppure... Con chi stava parlando esattamente? Insomma aveva selene svenuta tra le braccia ed una bacchetta da riutilizzare. Non era nel panico perchè tutto immaginava, tipo un calo di zuccheri, un calo di tensione, adrenalina, emozione, tranne che comunque quella reazione per per il suo dolce ed innocente bacio. Prese la bacchetta e si guardò intorno, c'erano delle candele, che con una stoccata determinata fece accedendere. Ecco adesso andava meglio! La bacchetta venne puntata poi su Selene. Reinnerva! Disse poi accarezzandole la fronte. Aveva il cuore a tremila, ma fuori sembrava saper gestire la cosa in una maniera così controllata da far paura. Aaron non era un cagasotto, era una persona molto, molto coraggiosa solamente che entrava nel panico quando succedevano cose legate alla sua sfera emotiva, in fondo era comunque una prerogativa dei Barnes no? Non farmi prendere certi colpi, che ne no al San Mungo devono ricoverare me! Selene... svegliati... Sussurrò poi avvicinandosi al suo petto per sentirne i battiti e soprattutto i respiri.. -
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scheda | aaron barnes | statistiche
Aveva sicuramente una doppia anima. Anima che non faceva altro che mutare direttamente rispetto a quello che aveva davanti. Selene lo aveva colpito da appena l'aveva vista in quanto una parte di se si sentiva seriamente intimorito da quella donna così astrosa e sicuramente supra le righe, dall'altro lato era affascinato dalla stessa e doveva anche ammettere che ogni volta che ricordava il vestito rosso della sua laurea, un pensiero poco docile gli si faceva strada nella mente. Ma non era li per quello e soprattutto non voleva che lei stesse male. Aaron, come ogni Barnes sulla terra, era una di quelle persone che riuscivano seriamente a rimanere immutate e genuine. Non riusciva a mentire e neanche voleva farlo. Era una persona attenta ai suoi sentimenti ma soprattutto a quelli degli altri. Era una persona fin troppo sincera ed anche se non riusciva, almeno non come avrebbe voluto, a dimostrare realmente quello che provava, riusciva sempre a dare emozioni, sia belle che brutte. Era qualcosa che gli apparteneva e non poteva farne altrimenti. Quando Selene gli svenne tra le braccia, fu quasi spontaneo prenderla ed adagiarla sul pavimento per farla rinvenire e soprattutto assicurarsi che stesse bene, ma bene per davvero. Sorrise alle sue parole accarezzandole dolcemente la fronte. Certo che mi sono preoccupato. Selene io... ecco. Se sono qui è perchè davvero volevo vederti e sapere come stessi. non mi serve niente e non sono venuto qui per il negozio. Sono venuto qui solamente per te e non volevo causare tutto questo! Si sentiva seriamente in imbarazzo specialmente perchè riusciva a trovarsi in situazioni assurde anche quando aveva semplicemente deciso di far visita ad una sua amica, o comunque ad una persona che riteneva tale nella sua vita. Sorrise in quel momento imbarazzato per le sue ultime parole, tanto che dovette distogliere lo sguardo chiaro da quello profondo e scuro dalla donna, sentendo anche le sue gote rosse e vedendo anche quelle di lei diventare tali. Anche perchè, insomma lui la teneva ancora tra le sue braccia e quella situazione era veramente, ma veramente qualcosa di strano e sconvolgente. Dopo aver tossichiato un pò per riprendersi, le sorrise e tornò a guardarla. Allora, che dici se ci alziamo ed andiamo a cena? Insomma... credo che sia opportuno visto che è tardi, e scommetto che tu ancora non hai cenato! Ecco, da brava persona conun deficit emotivo, stava cambiando completamente argomento e soprattutto la stava cercando di rendere più facile di quello che realmente fosse. In quel momento sentiva lo stomaco sottosopra ed era convinto che non fosse per la fame, ma non voleva analizzare quello che stava succedendo, non in quel momento. Si morse il labbro ed attese le intenzioni della strega.. -
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scheda | aaron barnes | statistiche
Certo che era imbarazzato. Aaron era una persona timida che si imbarazzava anche senza fare niente e la cosa assurda era che alla fine era semprequello che attirava di più l'attenzione di tutti. Aaron non amava stare al centro del mondo delle persone, spetto e volentieri si chiudeva a riccio nel suo modo fatto di libri, disegni e dipinti e non amava neanche molto uscirne. Ma il suo cognome, il suo lascito patrimoniale e le sue responsabilità non facevano altro che spingerlo verso il mondo e verso i riflettori. Il problema, forse, era proprio quello: lui amava il suo lavoro ed amava aiutare le persone ed il fatto di essere anche un grande imprenditore gli toglieva del tempo prezioso per fare c'ho che amava, ma era anche vero che gli dava delle risorse che nessuno avrebbe mai potuto ottenere. La sua doppia vita era un'arma a doppio taglio, gli faceva bene da una parte e malissimo dall'altra. Comunque quella sera era andato li con il solo scopo ed intento di andare a trovare una vecchia conoscenza che reputava molto di più di una semplicissima donna con la quale fare affari. Aaron le voleva, in qualche modo, ed a modo suo, bene. Sapeva benissimo che aveva dei disagi, ma in fondo, chi non ne aveva? Aaron non poteva proprio dire niente specialmente perchè viveva con Blake ed Annie, il che la diceva lunga. Comunque quel momento di imbarazzo ed inadeguatezza atroce, venne smorzato da un'abilissima Selene che decise di alzarsi ed allontanarsi dalle sue braccia per poi andare tranquillamente a cambiarsi. Era contanto di passare ancora del tempo con lei. Voleva sapere come stesse, cosa stesse facendo e come aveva passato tutto quel tempo che non si erano minimamente visti. Sorrise ancora alla donna ed annuì al fatto che si, sarebbe rimasto li fermo a riprendere fiato e a cercare di darsi un contegno. Contegno che svanì completamente quando la vide uscire da quella porta metallica indossando il medesimo vestito della sua laurea. Si morse il labbro. Straordinaria. Lo sussurrò in modo che lei potesse sentire, ma il suo tono era basso e quasi emozionato, le porse la mano e poi il braccio per farla appoggiare. Direi che possiamo andare e direi che mi hai fatto veramente, ma veramente molto contento. Ero venuto qui per sapere come stai ed andiamo a cena insieme. Devo farle più spesso queste improvvisate!Tentava davvero di fare il simpatico e tentava davvero di celare quell'imbarazzo che provava ogni volta che gli succedevano quelle cose, ma niente. Era qualcosa che davvero non gli riusciva. Sai cosa? Credo che le donne come te, che riescono ad essere bellissime con qualsiasi cosa che indossano siano rare. Di complimenti non ne faceva veramente mai, ma quando li faceva erano sicuramente tutti quanti sentiti. Se la donna glielo avesse concesso, Aaron l'avrebbe portata prima fuori dal suo stesso locale, ed una volta che venne chiuso e che Selene facesse tutto quello che doveva, cominciarono a camminare verso la strada principale di Londra. Non aveva vergogna di camminare con lei, nonostante cosa facesse nella vita. Lui la reputava una sua amica e in quanto tale andava insieme a lei verso un ristorantino veramente niente male. Si era vestita elegante e meritava una serata degna di lei e del suo vestito. Allora,ti era mai capitato di svenire in quel modo? Si, era una persona inopportuna, non a caso era il maggiore dei Barnes.. -
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scheda | aaron barnes | statistiche
Su una cosa si poteva dormire tutti quanti tranquilli: i Barnes erano una contraddizione vivente e tutto quello era messo sotto i riflettori e la luce del sole. Aaron era un sacco di cose e di personalità mischiate così bene tra di loro che non si capiva neanche dove finiva una e cominciava l'altra. Aaron era una persona sicuramente importante e conosciuta, era una di quelle persone che si amavano a prescindere anche solamente dall'immagine comprensiva, dolce e decisamente delicata che dava di se. Ma sapeva anche essere un soggetto al quanto pericoloso. Era anche una persona molto astuta e che sapeva ottenere sempre quello che voleva, almeno in affari. Era uno che sapeva tenere testa ai grandi del mondo magico e a quelli del mondo babbano, era un ottimo oratore, e sapeva anche essere un ottimo insegnante quando ci si metteva davvero. Era tutto quello e sapeva che poteva migliorare. Ecco cosa c'era di differente tra Blake ed Aaron: il primo era determinato e perseverante, si poneva sempre su di un piedistallo e forse al di sopra di un sacco di persone; Aaron, invece, credeva sempre di non essere abbastanza e si spronava da solo a fare sempre di più e del suo meglio. Uno si credeva il migliore, l'altro lo voleva diventare. Entrambi, però, avevano le caratteristiche giuste per essere due leader. In fondo erano cresciuti in una famiglia che - forse- aveva fatto un patto con il diavolo, e che aveva il talento di vincere innato. Aaron sapeva leggere le persone in maniera quasi magistrale, sapeva quando e come muoversi, ed in quel preciso istante sapeva anche che Selene era una donna che se all'apparenza poteva sembrare una roccia, all'interno non lo era affatto. Aveva sempre visto quella donna come un tortino al cioccolato: dura fuori, tenera dentro. Buonissima.Ridacchiò alle sue parole e poi si morse il labbro sussulanto appena alle parole della testolina Voodoo. Ecco, era successo anche la prima volta che si erano visti a dire la verità. Sospirò. So come comportarmi.Non doveva spiegazioni ad una testa e sicuramente aveva anche un pò il timore di dargliene. Comunque fu lieto di respirare aria in uno spazio aperto. Le porse il braccio e cominciarono ad andare verso un ristorantino che Aaron frequentava spesso. Oh, ecco sono mortificato, non volevo parlare di qualcosa che ti mettesse in imbarazzo! Ero semplicemente preoccupato a livello medico, oltre che come... amico. No, aveva fatto una gaf vera e propria e le sue gote si dipinsero di rosso, dio quanto odiava quella sua caratteristica! Si morse ancora il labbro e poi sospirò quando anche lei porse una domanda no scomoda, molto di più!Se dico di si è veramente una brutta cosa? Chiese retoricamente. Sapeva che aveva detto ad Annie che avrebbe buttato quella sfera e sapeva che non doveva controllare davvero il fratello ogni ora, e forse neanche lo faceva, ma da quando si era lasciato con Lilith, aveva ripreso quelle amicizie e non voleva perderlo d'occhio. é così sbagliato cercare di far fare degli errori colossati ad una persona a cui si vuole veramente bene? Questa era più uno sbotto, quasi come se stesse parlando da solo, ma in un certo senso voleva una risposta. Ho fatto una promessa, 19 anni fa ed intendo mantenerla! Lo aveva detto. Per la prima volta nella sua vita aveva confessato qualcosa che si era tenuto sempre dentro come se fosse il crimine più assurdo del mondo. Certo amava suo fratello a prescindere dalla promessa fatta a sua madre, ma il fatto che stesse sempre in ansia per lui, era solamente per quella promessa, o almeno così credeva..