Quando la smetteremo con questi acquisti per poi andare a rischiare la vita, sarà troppo tardi (?)

Acquisto

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    Denrise
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    Rebecca Wagner
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    Non era in programma tornare a Diagon Alley così presto. L'ultima volta c'era stata per l'anniversario del Paiolo Magico assieme ad Aaron ed era la prima volta che tornava a Londra, da quando risiedeva ufficialmente a Denrise, ovvero circa dall'età di dieci anni -salvo per gli acquisti per Hogwarts- ed il suo obiettivo principale era stato quello di tornarci per l'anniversario della morte di una persona.
    Quindi, contro ogni sua previsione, si ritrovò a camminare per quelle vie per un motivo a lei stessa sconosciuto. Forse perché era da tanto che non ci passava, forse perché c'erano negozi che a Denrise mancavano e quindi ne avrebbe approfittato per fare qualche compera, in vista di altri anni passati sull'isola senza mai mettere davvero piede fuori da essa, tralasciando le missioni suicide che avvenivano occasionalmente e che le permettevano di solcare i mari oltre i confini.
    Ovviamente, da quando lo aveva comprato, Rum zampettava sempre al suo fianco ovunque lei andasse, la guardia sempre alta -o quasi- a proteggerla con i suoi scudi che a volte facevano più cilecca di un ubriaco (?)
    E così, avanzava senza una vera e propria meta, lungo la via principale della Londra Magica assieme al suo fedele Caruncle, guardandosi attorno e decidendo se entrare in questo o quel negozio, finché i suoi occhi azzurri incrociarono una grande vetrina, con tutte le bacchette in essa elegantemente sistemate, quindi si fermò e vi si accostò, pensando che non era ancora giunta l'ora della sua, tuttavia comprarle qualche accessorio, avrebbe potuto essere molto utile per farla vivere ancora diversi anni, anche se ormai la ragazza non era certa che avesse ancora molto davanti a sé.
    Osservando la vetrina, decise che sarebbe entrata perlomeno per curiosare, in fondo quel pomeriggio non aveva niente da fare né un turno -strano ma vero- al Canto della Sirena.
    Mise quindi piede all'interno del negozio per ritrovarsi in un ampio spazio. Individuò ben presto il bancone posto ad alcuni metri da lei, quindi si avvicinò tenendo il guinzaglio in una mano, sperando non ci fosse nessun problema per l'ingresso degli animali.
    Buongiorno. Iniziò, avvicinandosi al bancone e guardandosi nuovamente attorno, incrociando con le iridi un affascinante quadro ritraente il mare. Posò un gomito davanti a sé ed indossò un sorriso. Oh spero non sia un problema che ci sia anche lui. E con un cenno del capo, indicò il carbuncle color verde acqua, apparentemente spaesato.
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    Kether Westerly McLean | Commesso Olivander
    Era ormai un anno che Kether era apprendista presso Olivander, un anno che lui ricordava come importante e felice: aveva preso una sua casa, aveva trovato una nuova connessione con la natura e nella sua vita erano via via entrati e rientrati una serie di persone che avevano finito col rendere tutto ancora più gioioso: Gabriel, in primis, ma anche Thomas, che col suo far sfacciato e arrogante aveva portato qualcosa di diverso e nuovo nella sua vita 'Il mio Yin e il mio Yang' se infatti Gabriel poteva apparire la celebrazione di ciò che lui era e voleva diventare all'ennesima potenza (alternativo, animista, new age, spirituale, filosofeggiante e cannato), Thomas era ciò che i suoi istinti erano, e non in un senso prettamente negativo o spiacevole: incarnava il sesso, il vizio, il divertimento fine a sé stesso e anche una certa dose di ribellione a regole e convenzioni.
    Insomma, grazie a loro due sentiva di aver trovato un nuovo equilibrio, un equilibrio in cui ogni parte era esaltata come meritava.
    In questo equilibrio, ovviamente, rientrava il sempre più algido e chiuso Olivander: il vecchio si stava sempre più rintanando nel retrobottega in mezzo alle sue bacchette, per quanto ancora manifestasse gentilezza sia nei loro confronti sia in quelli dei dolci modi di Kether, ringraziandolo fin troppo, a volte, per la fortuna che aveva ad avere intorno un giovane così a modo e gentile. Lui, ovviamente, non reputava l'altro fortunato: pensava di esserlo lui in prima persona.
    Trattandosi di fine febbraio, al negozio era un periodo tranquillo: qualcuno veniva a cambiar bacchetta o farla revisionare, mentre altri, un po' curiosi, entravano per sapere da quando Olivander vendesse altro oltre le bacchette e soprattutto perché, ma di base l'onda alta sarebbe arrivata a Giugno, culminando in agosto come ogni anno, e in quei mesi, come tante formichine, era compito suo e del suo datore di lavoro prepararsi per arrivare preparati alla crisi 'Dovremo avere bacchette per tutti, come sempre!' si diceva lui, per quanto quello fosse soprattutto compito di Olivander: lui doveva tenere in ordine il negozio e al massimo assicurarsi che le bacchette fossero tutte in ottimo stato.
    "Benvenuti da Olivander!" Kether quando Rebecca entrò stava giusto spazzando in terra con una scopa. Indossava dei jeans schiariti e una maglia rossa con cappuccio con sopra la faccia di Che Guevara e alla vista della ragazza alzò una mano, servendosi poi della magia per Esiliare la scopa "Sono Kether, commesso del negozio, come posso esservi utile?" chiese lui, chinandosi poi per emettere quei classici "Macciao!" che si riservavano agli animali con vocine acute: decisamente, Rum lì era gradito.
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    L'aria che si respirava a Londra era completamente diversa da quella di Denrise... e non solo perché sicuramente nell'isola era meno inquinata (?) ma anche e soprattutto, per l'ambiente. Camminando per le vie del villaggio è più unico che raro trovare un denrisiano pronto a rivolgerti un sorriso ed un saluto, cosa decisamente più semplice a Diagon Alley, dove tutti quel giorno sembravano allegri -o forse era solo una sua percezione-. Non che ci volesse molto ad essere più allegri dei burberi denrisiani, o almeno della maggior parte di quelli che conosceva lei (Philipp e Jon sto parlando di voi (?)).
    Nemmeno una volta messo piede dentro alla bottega di Olivander, seppe dire come mai vi fosse andata, ma era abbastanza sicura che non sarebbe stato tempo buttato e che ne sarebbe uscita con qualcosa di utile nel breve o nel lungo periodo, come un kit per lucidare la propria bacchetta, oppure un astuccio dove custodirla. Poi chi lo sapeva, magari ne sarebbe uscita addirittura con un catalizzatore nuovo!
    Già che era in Inghilterra, comunque, avrebbe potuto scrivere ad Aaron ed incontrarlo di nuovo; erano già passati parecchi mesi dall'ultima volta, datata in ottobre, mentre ora erano a fine febbraio e all'orizzonte si profilava una nuova missione che avrebbe messo le loro vite in gioco -insomma, così aveva appreso da Jonathan. Infatti, per quando stava nella capitale inglese, si era comprata un magifonino per poter contattare in modo più immediato le persone ma soprattutto il ricco imprenditore, mentre nell'isola dovevano accontentarsi dei gufi, poiché i cellulari fuori dai confini dell'Accademia non funzionavano, come se Denrise fosse rimasta bloccata nel tempo e, effettivamente, così poteva essere.
    La bionda rivolse un ampio sorriso a Kether, chiedendosi da quanto lavorasse lì. Quando lei aveva comprato la sua prima bacchetta -anni ed anni orsono- c'era ancora il buon vecchio Olivander, ma non era poi così difficile immaginare perché avesse deciso di assumere qualcuno per aiutarlo.
    Il ragazzo stava spazzando diligentemente per terra, fermandosi solamente dopo l'ingresso della donna. Stava quasi per chiedergli se Olivander fosse ancora vivo, ma pensò che forse non sarebbe stata una domanda molto delicata, soprattutto in caso di risposta negativa.
    Alla sua domanda, gli occhi di Becca scattarono verso il negozio, osservando cosa potesse esserle utile o cosa, semplicemente, potesse piacerle. Oh in realtà volevo solo dare un'occhiata. Fu la prima cosa che disse, scansionando ogni centimetro della bottega, nel mentre che l'altro si abbassava per salutare Rum. Il Carbuncle verde acqua lo guardò per qualche secondo con i suoi occhioni curiosi, prima di dimostrarsi come sempre fiducioso ed amante delle coccole, iniziando a trotterellare tra le gambe del commesso -fortuna che il guinzaglio era abbastanza lungo- strusciandosi a tratti su di esse per ricevere una grattatina dietro le orecchie o anche solo una carezza. Non che fosse un animaletto che si fidava di tutti, ma in qualche modo capiva se davanti si trovava una brava persona. Oppure era lei che tendeva ad umanizzarlo troppo (?).
    Uh quelli sembrano carini, penso che ne prenderò uno! Affermò, indicando uno degli abeti bonsai in esposizione.
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    Kether Westerly McLean | Commesso Olivander
    Kether non poteva avere idea dell'origine non londinese o inglese di Rebecca: si presentava come una ragazza sorridente e piacevole, gentile persino, certo non tipico dei denrisiani come atteggiamento e per quanto riguardava il vestiario, ormai, nel 2021 era praticamente impossibile desimere la natura di un mago da esso, essendovi persone che per ragioni e credi diversi finivano per assumere uguali o opposti stili di vestiario.
    In vero, neanche gli importava: Rebecca si stava dimostrando gentile e pratica e il suo animaletto era semplicemente adorabile "E' un carbuncle vero? Ne ho incontrati davvero pochi!" ammise lui ridendo nel mentre l'animaletto scorrazzava attorno a lui per giocare, finendo inevitabilmente per attorcigliare il guinzaglio quanto bastava per far pericolare l'equilibrio del bacchettaio.
    'Oh no!' allargando di colpo le braccia, il castano percepì la forza di gravità imperare su di lui, al punto di doversi far violenza e portar la mano alla bacchetta "Ascendio!" esclamò lui balzando in cielo ed atterrando poco più indietro.
    'Vivo' si disse lui mettendosi quasi una mano sul cuore e sfoderando poi un suo sorriso, fino a chinarsi sull'animaletto "Apprezzo molto chi vuole le coccole e fa un sacco di feste... ma attento a dove vai!" lo rimproverò bonariamente, alzando poi il capo quando la ragazza mostrò interesse per uno specifico articolo.
    "I bonsai da bacchetta?" chiese lui avvicinandola, quasi tornando ad osservarli "Molto graziosi... sono in grado di replicare un incantesimo, se enunciato, in base al modello... ce n'è uno che ti ha particolarmente colpita?"
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