'ste mani possono esse ferro, 'sto tamburo po' esse martello

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    Denrise
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    Jonathan Baker | Predone
    Erano trascorsi mesi da quando era partito per la spedizione in Islanda per aiutare eschimesi dalla dubbia simpatia con i loro iceberg potenzialmente mortali e distruttivi, ma se non altro riuscì a collezionare preziosi artefatti estremamente antichi. E se anche la druida più avara dell'isola li voleva allora devono valé qualcosa. Scosse il capo mentre si recò a Hidenstone con un grosso zaino sulle spalle. Ma ora Ethienne è morta. Passò lo sguardo al cielo. Ma la colpa nun è mia. Io j'ho detto che i tesori sono miei, lei era tutta no, ma condividiamo, siamo un gruppo e tante cazzate a cui non crede nessuno. Allora io gl'ho fatto lasciameli o te po' accadé qualcosa de brutto, lei no e boom il sacerdote oscuro l'ammazza. Cazzi sua, io l'ho avverita. Cazzo, devo dì a Sigurd che mo' so' pure veggente.
    Addosso aveva una semplice maglia bluastra, pantaloni spessi e i classici stivali che solitamente indossava sulla propria nave. I passi riecheggiavano all'interno del castello e quando venne fermato da alcuni studenti o la bibliotecaria, Jon rispondeva sempre: Aò, so' qui pe' Maverick Molti tentarono di fermarlo, ma poi comprendendo come il docente non avesse lezione a quell'ora lo fecero passare. Ho preso il momento perfetto, cazzo so' davvero er veggente de Denrise. Con il sorriso stampato sulle labbra per quella rivelazione avanzò verso il laboratorio di Magitecnica, dove sperava di incontrar il docente. Bussò con estrema forza con la sua manona e ciò fece vibrare appena la porta. AO' SMETTETELA DE SEGUIRME O VE GIURO CHE FACCIO 'NA STRAGGGGE! Il tono, la cadenza, la voce erano inconfondibili. Fece fuggire qualche studente che l'aveva seguito ed entrò.
    Certo che 'sti studenti sono un'ansia pazzesca, Odino impiccato, resuscitato e squartato n'artra vorta! Si avvicinò, salvo poi aprire il proprio zaino e poggiò su un bancone il tamburo composto da pelle umana. Ho trovato 'sto robo e dicono che c'ha poteri magggici, dici che po' deventà n'arma? Domandò alzando entrambe le spallucce. Lo so che posso annò da la forgia, ma me so rotto er cazzo de le armi de Brugnir. Fu allora che storse il capo con estrema disapprovazione, mentre a Victoria arrivò un gufo dicendo che quel pomeriggio un abile predone avrebbe incontrato Morrigan.



    RevelioGDR
     
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    Morrigan Maverick
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    Maverick aveva concluso la lezione da poco e un gregge di studenti gli si era radunato attorno per porre domande o leccargli il culo. Da piacione quale era, il magitecnico accontentò tutti; rispose alle domande, disperse pacche e raccontò aneddoti mentre il suo drago nano domestico svolazzava a mezz'aria.
    Jon parve uno squalo bianco che, con la sua avanzata, disperse il banco di pesci. «Tranquilli, non morde» Sorrise agli alunni «Però con un colpo d'ascia può schiantare quattro zombie, quindi vi consiglio di arretrare» Le mani accompagnarono quanto detto indicando l'ingresso dell'aula e, in una cacofonia di passi, gli studenti uscirono a uno a uno.
    «Sera» Il docente salutò il predone con un cenno del capo, incuriosito più dallo zaino che portava sulle spalle che dalle bestemmie vomitate dalle sue labbra. «Ah però, salto un'avventura e vi ritrovate tutti i tesori migliori» Rise, avanzando verso il tavolo.
    Le maniche della camicia erano state arrotolate e sull'addome, un tempo muscoloso ma ora contorto da qualche bicchiere di rum di troppo, svettava un grembiule in pelle di drago. «Certo che può» Rispose all'altro con la sicurezza che lo caratterizzava; dall'altronde la presenza di Jon - con i suoi quasi due metri d'altezza - aveva messo in fuga metà castello ma non il magitecnico che, forse per i suoi tre metri d'altezza in forma animagus, ragionava più col cuore che con la mente.
    "Questo è un simbolo islandese" Le palpebre s'assottigliarono mettendo a fuoco il Nábrókarstafur. "E quella che sento è oscurità" L'aria sembrava vibrare attorno a quello strumento e la pelle usata per la testa del tamburo sembrava appartenere a un materiale che lasciava poco alla fantasia: pelle umana. "Questa è magia oscura" Si trattenne dal pronunciare quelle parole "Figo".
    Il capo ruotò verso Jonathan «Eh ci sta, vediamo se riesco a renderla galleggiante». La bacchetta venne estratta dal fodero e bastarono pochi gesti per accompagnare il tavolo su cui era poggiato il tamburo nel laboratorio «Seguimi».
    I passi del magitecnico risuonarono nell'enorme stanza e, con un incanto d'appello, un libro sui sigilli islandesi gli volò dritto dritto tra le mani. Sulla sua spalla gli si appollaiò il drago nano «A quanto pare anche gli islandesi sanno creare oggetti incantati interessanti» Le dita sfogliarono una pagina dopo l'altra e la mente divorò un contenuto dopo l'altro. Scoprire qualcosa al riguardo sarebbe potuto tornargli particolarmente utile, soprattutto tenendo in considerazione che il docente si fosse avvicinato negli ultimi mesi all'arte delle rune e dei simboli antichi. «Ma ciò che nasce a Denrise muore a Denrise» Fu ironico che a dirlo fu proprio lui, ma in quelle parole ci credeva veramente. Gli artefatti della sua patria venivano studiati in tutto il mondo e l'abilità degli artigiani, come Brugnir o Calypso o il biondo rancoroso che seguiva Jon ovunque, era invidiata anche al MiM.
    «Vediamo di creare un'arma che non avrà altri proprietari al di fuori di te» Morrigan si sarebbe avvicinato a Jonathan e con un gesto della bacchetta avrebbe animato un metro per prenderne le misure Giada, se sei in questo topic evita battute. «Pioppo bianco?» L'arte dei legni era una delle più affascinanti. Da sempre i guerrieri si focalizzavano sull'utilizzo dei metalli, ma il potenziale di qualcosa che cresceva assorbendo il mondo che lo circondava era incredibile. Da qualche mese anche Brugnir aveva iniziato a lavorare i legni e Morrigan si era chiesto il perché fino a poi emularlo a sua volta.
    «Nah, tu sei tipo da prugnolo» Il mago raggiunse una teca di vetro da cui estrasse un lungo parallelepipedo di legno dalle sfumature intense e voraci. Il prugnolo nasceva come cespuglio ma ai magiartigiani era concesso l'onore di lavorare con blocchi più grandi. Questo, in particolare, era cresciuto lì dove i menti baciano la foresta e se dai primi avrebbe preso la rigidità, della seconda avrebbe adottato la vitalità. «Il prugnolo è perfetto per i guerrieri» Con un rapido cenno del capo indicò il blocco «Il cespuglio, dotato di rami duri e avvolti da spine, produce le bacche migliori dopo le gelate più rigide». La resilienza di questo materiale ben rispecchiava la resistenza del guerriero che, in quel momento, Morrigan aveva di fronte.
    Il mago portò il blocco in un angolo della stanza, si mise una visiera protettiva e conficcò le due estremità del blocco all'interno di un macchinario. Lo stivale andò a poggiare contro un bottone all'altezza del terreno e il parallelepipedo cominciò a vorticare. Dal tavolo venne estratta una lima in metallo che, andando a strusciare contro il prugnolo, finì per levigarne i bordi. Morrigan si fermò solo quando di fronte a lui apparve quello che sembrava un manico abbastanza largo per quelle due vanghe che Jonathan aveva al posto delle mani.
    Aveva lasciato l'estremità sinistra volutamente più larga e, con un secco movimento dall'alto verso il basso, accompagnato da un «Forma Depso» ne mutò la forma per creare quella che parve una falce. Fatto ciò il mago estrasse da un altra teca quelli che parevano dei collari sadomaso che, in verità, erano solo cerchi in ferro di sparta atti a congiungere il collo del tamburo con il manico stesso.
    Facendo leva sulle braccia, si avvicinò all'oggetto maledetto per stringergli attorno il pezzo di ferro, cominciando a sudare come un eschimese di dubbia provenienza in Egitto e comprendendo perché Resistenza fosse un requisito per la skill di Magitecnica. Fatto ciò, usò un altro forma depso sul manico per avvolgerlo al secondo anello in ferro di sparta disposto attorno al primo. Con un po' di attenzione curvò la forma del prugnolo alle viti nel cerchio che, accompagnate da bulloni, fornirono un primo mezzo di unione tra manico, anelli di metallo e tamburo. «E ora mettiamoci del magico» Riposta la circonferenza in un crogiolo adatto, la bacchetta disegnò una spirale «Metalia Moldum» E in seguito alla scintilla di energia, tutto venne fuso a freddo. «E siccome prevenire è meglio che curare» Il catalizzatore puntò il collare «Scripta Maneo... Canete Runae...» Il docente tracciò quattro volte la runa Isaz cercando di portare stabilità allo stesso oggetto e cercò di imprimere questo desiderio anche nelle rune con il Canete. Isaz rappresentava la stasi del ghiaccio, il che si adattava all'Islanda stessa, e ripeterla 4 volte avrebbe dovuto imprimere in questa maggiore stabilità - In aritmanzia il 4 rappresentava proprio questo -. Fatto ciò, tracciò piccoli buchi lungo la superficie del manico per evitare che il sangue dei nemici colasse in modo problematico tra le dita di Jon e, infine, passò il tutto sotto lacca incantata.
    «E ora passiamo alla testa vera e propria. Banca Maverick ha gli interessi migliori sulla faccia della terra» Quasi trotterellando, il docente raggiunse l'ennesima teca da cui estrasse un enorme vaso contenente denti affilati come rasoi. Jonathan li avrebbe potuti riconoscere come le zanne del cucciolo di kraken che aveva steso tempo addietro. «Samuel Black, il più simpatico alchimista dell'isola» - E Morrigan sperava anche Preside da lì a breve - «afferma che non c'è modo migliore di dominare qualcosa se non sconfiggendolo. E per questo useremo questi denti che tu stesso mi avevi regalato» C'erano tante altre parti di scarto del Kraken che gli erano tornati utili ma non aveva ancora avuto occasione per utilizzarle.
    «Con queste andrò a restituire all'arma un peso che ti permetta di fare danni più con la forza brutta che con la manualità» Nel farlo fu felice di adottare un procedimento che aveva proposto agli studenti del biennio durante la loro prima compresenza.
    Non potendo usare il metalia moldum per sciogliere quel componente organico (O il fiato del drago nano che gli svolazzava attorno), decise di optare per una strada più particolare. Creati dei microfori ramificati nel tamburo per favorire l'unione, dagli armadi del laboratorio di magitecnica il mago prelevò un enorme stampo che, in modo aerodinamico, gli avrebbe permesso di creare una testa aerodinamica al martello stesso.
    Rinchiuse il martello in questo crogiolo, Morrigan ne stabilizzò il manico con dei fermi. «Detector» Il docente analizzò le zanne della creatura per comprenderne la natura. «Bene» Una alla volta fece cadere quest'ultime nello stampo usando il «Converto» per mutarle in acqua e quando lo stampo fu pieno fino al necessario lanciò un «Finite incantem» Per far tornare l'acqua delle zanne di kraken. Poiché il materiale era mutato da solido - dente - a liquido - acqua - anche la forma era mutata ma non per l'effetto del semplice Converto, bensì per le stesse leggi della fisica. In poche parole Morrigan prese due piccioni con una fava. Pigro? Si, ma sono i pigri che fanno progredire l'umanità.
    Assicuratosi che il peso fosse funzionale, si sarebbe voltato verso il compaesano «E ora la parte facile è fatta».

    Il martello venne riposto su un altro tavolo, attorno all'oggetto venne disposto un anello di sale che, se tutto fosse andato come previsto, avrebbe dovuto impedire che le influenze negative colpissero il mago. Nello scudo vennero incise più volte thurisaz - protezione -, isaz - conservazione -, gebo - per rievocare la forza dello scudo - e hagalaz - per creare un velo esorcizzante.
    «Ora è il momento di parlare con l'oggetto perché in seguito alle mie modifiche i diversi umori si sono fusi in un singolo carattere» La bacchetta venne puntata verso il martello ma, sull'ultimo, il mago finì per rivolgersi ancora una volta verso Jon «Se verrò influenzato dall'oggetto, fermami».
    Se il rituale fosse andato a buon termine, Morrigan si sarebbe ritrovato di fronte a un gigante dalla pelle putrida e nera ricoperta di bocche e priva d'occhi. La creatura era dotata di gambe e braccia, ma il suo animo era oscuro e tormentato «L'animo del guerriero del prugnolo, la tenacia del ferro di Sparta, la voracità del kraken e la furia del tamburo oscuro». Il disagio provava un certo piacere nel mago che, per un motivo o per l'altro, finiva sempre per cercare di sedurre creature mortali «Non voglio convincerti con la ragione perché so che segui il cuore e così facciamo sia io che il mio amico grosso qua accanto». La creatura che rappresentava l'animo del martello non aveva occhi, ma Morrigan era sicuro che avrebbe percepito una presenza imponente come quella di Jonathan «Accetta i miei simboli e lotterai finché gli uomini cammineranno su questa terra». Un secondo di attesa «E posso anche farti galleggiare».
    Se il dialogo fosse andato a buon fine, Morrigan sarebbe riuscito a combinare il carattere combattivo del martello con ferocia omicida di quel berserker di Jonathan. Chissà che la riversasse su Sigurd.
    «E ora passiamo alle rune. Prima di tutto, qualcosa che ti rappresenti» Sulla pelle del tamburo, ora una delle estremità del martello, venne incisa Tiwaz, la runa del guerriero, per il ragionamento di cui sopra. Morrigan credeva che ciò potesse rappresentare Jonathan, ma anche l'oggetto che l'avrebbe accompagnato da qui al resto della sua vita.
    Sempre sulla pelle del tamburo andò a incidere il primo dei petali, che avrebbe asservito al primo compito - creare suono - la runa di attivazione scelta fu uruz, la forza primitiva, in modo che solo colpendo con violenza il nemico si potessero attivare gli effetti. Quest'ultimi furono descritti dalle rune hagalaz, che rappresentava la distruzione; hewaz, che riprendeva il significato dall'alleanza - concetto necessario della teoria dell'armonia- e thurisaz, la spina, nonché la runa che potenziava gli incanti sonori.
    Sopra Tyr e accanto al primo uruz, incise nuovamente quest'ultima runa affinché gli effetti si verificassero assieme al suono: una potente onda d'urto che avrebbe colpito i nemici. Per descrivere ciò utilizzò sowilu, l'energia allo stato puro; tywaz, l'avatar dello scontro e, ancora una volta, hagalaz per rappresentare la distruzione.
    «E ora voglio che quanto più grande sia la distruzione, tanto più forte sarà la guarigione» Per questo, tramite due rami che finirono per incrociarsi all'altezza del manico, Morrigan incise Hagalaz come runa di attivazione di questo processo; collegandola direttamente alle due sorelle di cui sopra «Le rune non vanno ripetute» Sentenziò «Ma ciò che voglio creare superare gli stand e serva un collegamento che unisca il tutto, rendendolo coerente con lo stesso oggetto». Per rappresentare gli effetti della guarigione optò per Eiwaz, che rappresentava la longevità; Ingwaz, la vita - nonché runa che potenziava gli incanti guaritivi e Raido, simboleggiante il percorso che, in questo caso rappresentava il "percorso di guarigione". Fu proprio sulla linea del "percorso" che passò all'ultimo petalo «Ciò che voglio andare a creare ora è un faro nella nebbia, un canto nella notte» Gli oggetti maledetti portavano con sé influssi negativi e questi andavano mitigati, e a ciò si aggiunse un fatto - Jon era un grande guerriero e in quanto tale poteva esprimersi al massimo soltanto filtrando le distrazioni -.
    Come runa di attivazione scelse laguz, che rappresentava la rigenerazione - in questo modo, qualsiasi cura lanciata contro Jon (e si spera anche quelli di quest'umile martello) - avrebbe attivato i seguenti effetti: algiz, l'auto conservazione sia mentale - dagli influssi - che fisica - dagli effetti dei suoi attacchi; gebo - la generosità - runa che potenziava gli scudi; e Dagaz, la luce del giorno che avrebbe aumentato le sue doti di distacco dalle distrazioni grazie al potenziamento di occlumanzia e simili, una fiaccola nel buio.
    «Ci siamo quasi» Un lingotto di ferro venato di blu venne poggiato sulla pelle del tamburo; lì, dove sarebbe avvenuto il contatto tra Jon e il suo bersaglio. «Ferro di sparta» Il dialogo portò Morrigan di fronte a una figura femminile, anziana, dai tratti spigolosi e priva di una gamba. Il magitecnico la conosceva molto meglio perché, come diceva suo padre, un grande mago non teme nulla. Nulla, fatto eccezione che per sua moglie. «Mamma?» Un colpo di tosse e il docente tornò in sé. Il carisma e la sete di sangue erano tra le caratteristiche sia di quel materiale che di Melanera Mavercik dunque sarebbe stato naturale sospettarlo «Sarò breve e coinciso perché so che a te piace così. Dona la tua resistenza al martello di Jonathan. Non solo la tua stabilità di principi lo aiuterà nelle mille battaglie che lo aspettano, ma avrai anche la possibilità di prendere parte a quest'ultime» Un secondo di attesa «O preferisci restare qui e diventare l'anello al dito di uno studente cicciottello tutti libri e ormoni?» Fatta la proposta - e sperato che ciò venisse ascoltato - il mago avrebbe usato un «Propier Addum» accompagnato dai gesti necessari e un sigillo monorunico erto su un Uruz, che ne avrebbe rappresentato letteralmente la resistenza, per finire il tutto.
    «Direi che abbiamo fatto» Aggiunse. «O forse no. È il momento di fare ciò che Brugnir non fa: rendere l'arma galleggiante.»
    Il docente si avvicinò verso i pezzi di scarto del prugnolo precedente. Questo, trattandosi di legno, avrebbe avuto un peso minore relativa alla spinta di Archimede. Il ciocco venne posato contro la testa lavorata in denti di Kraken «Come un guerriero che si rialza sempre dopo le battaglie, prugnolo, ti chiedo di concedere a questo oggetto la capacità di tornare a galleggiare una volta immerso dalle acque» Avrebbe certamente potuto fare un qualcosa di simile con le rune, ma quello era pur sempre un provino di Magitech, giusto? «Sarei incoerente con l'oggetto donandogli il potere di tornare direttamente in mano al suo utilizzatore» Continuò «Ma sarei altrettanto incoerente se lasciassi questo oggetto affondare, privandolo delle mille battaglie che gli ho promesso» Dopo il dialogo, il mago avrebbe compiuto gesto e «Proprier Addum» di cui prima per passare le proprietà di galleggiamento al martello. Per stabilizzarne gli effetti, ovvero il percorso che dal basso avrebbe dovuto svolgere verso l'alto - galleggiando -, avrebbe usato Radio, il "viaggio".
    «Dovremmo esserci» L'occhio si assottigliò per studiare l'oggetto «Canete runae» La bacchetta passò sulle rune incise "Voglio creare un martello il cui impatto generi un'onda d'urto di puro suono, in grado di avvolgere i nemici su più fronti, facendo recuperare all'utilizzatore le energie perse, pur rimanendo protetto sia dagli influssi fisici che mentali dell'oggetto stesso. Resistente come il ferro di sparta. Galleggiante come il prugnolo".


    «Parlato»
    "Pensato"
    Narrato

    CITAZIONE
    Coraggio: 20
    Empatia: 35
    Intelligenza: 33 + 3 (Post conversione u.v)
    Resistenza: 38
    Tecnica: 42
    Intuito: 31
    Destrezza: 21
    Carisma: 20

    Magitecnologo(Magitec I)
    Incantesimi Avanzati(Inc I)
    Alchimia Fondamentale(Alc I)
    Magiecologo(Elem I)
    Magibiologo(Verde I)
    Mago Runico(Rune I)
    Tatuatore Runico(Rune II)


    RIASSUNTO

    L'idea è quella di creare un martello dal tamburo di guerra di Jon. Di base il martello dopo aver colpito un nemico dovrebbe, sotto forma di onda sonora, scatenare un attacco ad area che scali su coraggio (chissà, dadi permettendo magari aggirante) [Compito 1 e 2] per poi curare l'utilizzatore [Compito 3] garantendo una stabilità interiore agli influssi negativi (come quelli della magia nera che caratterizza il tamburo) [Compito 4].

    Scelta delle Rune

    Runa centrale che rappresenta l’oggetto (Ma in qualche modo anche Jon): ᛏ TIWAZ - Tyr - Guerriero, coraggio, scontro

    Compito 1
    Suono
    Attivazione: Uruz (Forza Primitiva)
    Effetto: Hagalaz (Distruzione)
    Effetto: Hewaz (intesa come Alleanza richiesta dal suono per essere armonico)
    Effetto: Thurisaz (Spina, potenzia gli incanti sonori)

    Compito 2
    Onda d’urto
    Attivazione: Uruz (Forza Primitiva)
    Effetto: Hagalaz (Distruzione)
    Effetto: Tywaz (Scontro
    Effetto: Sowilu (Energia)

    Compito 3
    Guarigione
    Attivazione: Hagalaz (Distruzione)
    Effetto: Eiwaz (Longevità)
    Effetto: Ingwaz (Vita, potenzia i guaritivi)
    Effetto: Raido (Percorso, in questo caso di guarigione)

    Compito 4
    Stabilità
    Attivazione: Laguz (Rigenerazione)
    Effetto: Algiz (Autoconversazione)
    Effetto: Gebo (Generosità e potenzia gli Scudi)
    Effetto: Dagaz (intesa come luce del Giorno che serve a occculmentare lol contro le influenze negative di natura oscura)

    Scelta del materiale

    Per il manico sceglie il prugnolo

    CITAZIONE
    Prugnolo: Il prugnolo – che è un legno da bacchetta davvero poco comune – ha fama, secondo me ben meritata, di essere perfetto per un guerriero. Questo non significa per forza che il padrone di una bacchetta di prugnolo pratichi le Arti Oscure (anche se è innegabile che chi lo fa, apprezzerà il suo prodigioso potere); si trovano bacchette di prugnolo sia tra gli Auror che tra i detenuti di Azkaban. Caratteristica singolare dei cespugli di prugnolo, dotati di perfide spine, è quella di produrre le bacche più dolci dopo le gelate più rigide: sembra che le bacchette ottenute da questo legno, prima di creare un vero e proprio legame con i loro padroni, debbano attraversare al loro fianco pericoli e avversità. Se così accade, la bacchetta di prugnolo diventerà il servitore più fedele e leale che si possa desiderare.

    Per la testa del martello fonde i denti del cucciolo di kraken ucciso da Jon durante il provino di magipredone. È un elemento duro e dominato da Jon perché, come dice un saggio, lui stesso ha accoppato il Kraken.
    Sulla "pelle" del tamburo effettua un rituale d'irribustimento cercando di donare la resistenza del ferro di sparta (Che, essendo un metallo, in seguito agli urti vibra producendo suoni).
    A stabilizzare il tutto usa Uruz, che rappresenta la resistenza.

    CITAZIONE
    Qualcuno sostiene che la forza del grande re spartano Leonida non derivasse dai suoi muscoli ma dall’ascendente che esercitava sugli uomini sotto il suo comando o dalla temerità con cui affrontava ogni avversario.
    Comunicando con il ferro spartano noterete la tenacia nei suoi discorsi e la fermezza con cui vi persuaderà, senza troppi problemi, di essere tra le migliori delle scelte. Saprebbe persino convincervi che un coltellino svizzero in ferro spartano possa essere più pericoloso di qualsiasi bacchetta appartenuta ai grandi maghi del passato (O di come un qualsiasi coltellino svizzero in ferro spartano non ci penserebbe due volte a sfidare uno dei sopraccitati maghi).
    Questo materiale impazzisce per gli utilizzatori privi di timori che sanno smuovere le folle.

    Extra, se non vi siete stancati prima (?)

    Cerca di rendere l'arma galleggiante sempre con il rituale di miglioria magitecnico. Nel farlo sceglie di passargli appunto la proprietà di un altro pezzo di prugnolo -> Il galleggiare.
    A stabilizzare il tutto usa Raido, che rappresenta il percorso del galleggiare.




    In tutto ciò, vorrei attivare questi Quirk!

    L'uomo che sussurrava agli oggetti: Che dire, ognuno socializza con ciò che vuole… e sicuramente le cose sono meglio dei Denrisiani. +1 Intuito se Morrigan tenta di dialogare con gli oggetti; +1 Carisma se l’oggetto è denrisiano.

    Solidarietà denrisiana
    A Denrise c’è chi crea e chi usa. E poi ci sei tu, che vuoi lasciare ogni posto più felice di come lo hai trovato.
    +1 se crei qualcosa per qualcuno, inoltre +1 a Carisma temporaneo.

    Be the chaos you want to see in the world.
    ©
    Scheme role by Amphetamines'
    Vietata la copia anche parziale.
     
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    Il crafting è qualcosa che va ben oltre la sola creazione di oggetto, è un procedimento complesso, olistico e qeusto Morrigan lo sa bene, come sa quanto non solo la Resistenza fisica sia importante in questo lavoro, ma anche quella mentale.
    -Lasciami in pace e non ti farò nulla, scagacazzami e farò in modo che le tue viscere penzolino in onore di Hel.- La figura di Jon venne chiamata in causa -O forse lo faranno quelle dei suoi nemici?- L'anima di quell'oggetto violento parve perdere del tutto interesse per Morrigan, ma non causa della paura del fisico di Jon; c'era qualcosa di più. Nelle viscere di quel gigante putrido qualcosa lo attirava verso il predone e gli faceva percepire emozioni nuove: paura e rispetto. (il tiro basso 6+5+1=12 è stato compensato dalla saggia scelta dei materiali; oltre ai denti del kraken, anche il legno e il ferro. Materiali affini a Jonathan).
    -Parla all'uomo-bestia. Digli che lo seguirò, ma prima o poi sarà mio. Non importa cosa hai fatto o farai per chetarmi. Io vincerò.-
    Il mostro era stato "convinto", e lo fu anche la pseudo mamma di ferro del magitecnico.
    La donna si limitò ad annuire e a mostrare i tatuaggi di guerra sugli arti che le restavano. Da questi una luce e il professore capì che quell'anima aveva potenziato qualcosa. (super dado per dialogo e rito 18+5+1=24 + materiali affini dona un +1 contro tutto ciò che proverà, direttamente o indirettamente a rompere il martello).
    Per quanto riguarda l'albero runico l'ex auror diede prova delle sue abilità, ma la fatica del procedimento giocò un brutto scherzo.

    - Attacco di suono 8+8+4+1=21
    - Onda d'urto 1
    - Guarigione 11+8+4+1=24
    - Stabilità 18+8+4+1=31

    Mentre il martello iniziava a tremare senza controllo, il quartetto di rune dell'onda d'urto s'illuminò di un rosso acceso e Morrigan e Jonathan poterono sentire distintamente l'urlo di gioia del gigante putrefatto. Tuttavia l'opera meticolosa del docente si corresse da sola.
    Dal quartetto destinato alla stabilità, delle scariche d'energia bianca circondarono i simboli maligni coprendoli con una barriera luminosa, che si immerse in parte nella materia stessa del martello.
    L'arma vibrò e un suono cupo, ma gradevole si espanse nella stanza. Come in risposta le 4 Isaz divennero dello stesso colore della neve e emanarono un suono di cristallo.
    Il caos derivante da un solo, piccolo, errore era stato contenuto e in parte sigillato. Quando il martello colpirà parte dell'energia caotica si libererà sul bersaglio, aumentando notevolmente i danni, ma una parte colpirà anche il suo proprietario.

    Quindi al martello verranno applicati questi effetti:

    Al momento dell'impatto emette un suono cupo. +1 ai danni con il martello. 1d5 di anni ad area con respingimento, anche Jon subirà i danni ma senza effetto ulteriore. Inoltre in funzione di Coraggio, il suono provocherà dolore agli avversari, facendo recuperare al proprietario pari PV+3.
    Jon avrà un +2 per eventuali dialoghi con la propria arma e per resistere ad eventuali influenze di questa.
    Il martello di Hel avrà un +1 contro ogni possibile rottura e può galleggiare nell'acqua, in qualsiasi condizione.

    Provino superato.


    j,hvmgyfd
     
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