Altro giorno, nuova visita?

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    Skyler Mave
    Infermiere | 24 anni

    “Su, Bloody Mary - dove sei finita?”
    Skyler cercava la sua Kneazle dal primo mattino; abituato a SevenUp, sicuramente meno avventuroso del suo NFF (Nuovo Famiglio Favoloso), trovava difficile abituarsi alla indipendenza della Kneazle tartarugata. Andavano d’accordo, sorprendentemente, e avevano una buona chimica negli allenamenti insieme; però Skyler non era mai stato abituato a rispettare troppo gli spazi dei suoi felini, e forse stava finalmente imparando quella piccola lezione.
    “Non trovo Bloody Mary - è uscita di nuovo. Dici che sono troppo madre apprensiva?”: il messaggio, destinato a Markab, avrebbe sicuramente ricevuto una risposta di conferma e derisione. Ma ogni tanto aveva bisogno che il suo migliore amico lo riportasse coi piedi per terra - e questo la diceva lunga sulla sanità mentale di Skyler.
    “Vabbè, SevenUp - vorrà dire che avrai una dose doppia di coccole!”; il suo gatto comune miagolò con un tono rassegnatamente esasperato. Non era la prima volta che succedeva, e l’Infermiere ormai aveva capito come indorare la pillola: se si trasformava in Golden Retriever aveva la speranza che SevenUp non fuggisse, poiché trovava morbido il suo pelo e, nel freddo dell’inverno, lo scaldava in maniera confortevole.
    Assunta la sua forma Animagus, si accoccolò attorno al felino goffamente, ma senza disturbarlo eccessivamente (o forse il povero SevenUp ormai era talmente rassegnato al suo destino da sopportarlo stoicamente).
    Era un periodo relativamente tranquillo: dopo aver avuto un primo anno di lavoro pieno di pazienti -Josh con il lupus, Blake che va in Modalità Giovanna Hardcore Solo Con Più Fiamme, una vagonata di studenti scampati alla morte, rapimenti, gente sminuzzata da stalattiti di ghiaccio… e quelli erano solo alcuni dei casi più eclatanti-, il secondo anno di lavoro ad Hidenstone si stava mostrando piatto e calmo. Aveva addirittura avuto la possibilità di iniziare e finire Cyberpunk 2077 senza eccessive interruzioni.
    ‘Sarà la calma prima della tempesta… beh, godiamocela, direi. Chissà che non finisca presto… ed io finisca per rimpiangere questa pace!’
    Si stiracchiò, in forma canina, mentre il roomba -ancora stranamente senza un nome- passava vicino alla sua coda. La alzò, guardando per un secondo il lavoro del robottino, prima di riappoggiare il muso a terra e socchiudere gli occhi.
    ‘Tanto, se entra qualcuno lo sentirò… la porta è aperta.’
    "Parlato"- 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda PG Stat.
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    Per Olive Moore.
    Qui puoi trovare la descrizione dell'Infermeria, per spunti narrativi ulteriori; non ci sono state grosse aggiunte, a parte la Kneazle Bloody Mary (che al momento non si trova in Infermeria), nuovo famiglio di Skyler.
    Se hai bisogno di altre informazioni, puoi chiedere liberamente.
     
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    Ametrin
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    « How long is it forever? »
    Olive Moore non saprebbe dire se la sua presenza si possa considerare o meno una tempesta, quel che può dire di sé in realtà è fin troppo poco. Ma qualcosa la sà, il suo disturbo borderline con scatti d'ira abbastanza pesanti è sempre presente e pronto a bussare, per questo, le pasticche che butta giù non devono mai finire prima del tempo. L'esplosione è sempre forte, tanto da lasciarla svuotata per ore. E per quanto non sia comunque stabile, seguire una cura non può che giovare. Il che la rende spesso stanca in realtà, alcune volte la voglia di prendere quelle pasticche va a farsi benedire e rimangono nella loro custodia. Insomma, chi vuole sentire sempre la testa fra le nuvole, il fatto di non capire niente, ma senza l'entusiasmo di un effettiva fattanza? Anche se quando prende i medicinali mischiati con l'alcool pò dire letteralmente di vedere qualche fuoco d'artificio rimanendo ferma a guardare il muro.
    Ma comunque, per mera sicurezza è sempre meglio non stare senza.
    E le scorte in un posto come quello, non possono che finire mese dopo mese.. la scuola, lei che non c'è mai si è effettivamente mai impegnata chissà quanto, è tornata a scuola solo per vedere se in quel posto da fiaba, almeno lì, ci fosse un piccolo posto per lei.
    La divisa come sempre è messa male, la gonna un po' troppo corta per il fatto semplice che la tiene in vita e non sui fianchi, la camicia lasciata aperta per qualche bottone con la cravatta allentata, per metà fuori dalla gonna. Niente calze e sotto gli anfibi, la giacca che è scivolata giù dalle spalle. Il volto è completamente truccato, le labbra scure, le occhiaie pesanti nascoste da un trucco nero un po' a panda ma di cui poco le interessa, i capelli legati in quello che pare un nido di rondine più che uno chignon visto le condizioni pietose in cui è messo, lasciando diverse ciocche a contornarle il volto infantile, per quanto abbia raggiunto i venti... ancora al primo anno si, ma ventenne.
    Tra le mani tiene una cartella, la sua per essere pignoli, le unghie corte e laccate di nero. Le maniche arrotolate della camicia comunque, lasciano vedere come dei bracciali in pelle e cuoio coprano totalmente gli avambracci pallidi, non lasciando neanche un po' di pelle scoperta. <c'è nessuno?> cerca di alzare un po' il tono della voce, che risulta appena graffiato all'inizio, di chi non parla troppo, motivo per cui va a schiarire la gola, mentre si guarda intorno. Anche l'andatura mentre lentamente si addentra verso il centro della stanza in cerca di anima viva umana, lascia intuire ancora altro su quella figura abbastanza alta per quanto minuta: forse per essere un po' in sottopeso o per altro, si trascina un po', non sembra avere un buon equilibrio come se le gambe non avessero la giusta muscolatura per tenerla su. <oi.> seguendo il roomba a quanto pare senza nome, si chinerebbe, lentamente, direttamente in ginocchio a terra perché mica ci riesce a stare accucciata, andando ad allungare una mano come a richiamare il cucciolo, muovendo un po' le dita. <mica lo sai dov'è chi si occupa di questo fottuto posto mh?> un po' arreso forse, il tono sempre strasciato e gli occhi socchiusi di chi o non ha dormito, o semplicemente è strafatto. Si giura che in questo caso almeno, sia la prima opzione.
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    Skyler Mave
    Infermiere | 24 anni

    Appena un nuovo stimolo, sotto forma di una nuova studentessa Ametrin, entrò nel suo campo visivo, il cervello di Skyler reagì nella maniera a lui più consona possibile: il ritornello di Complicated di Avril Lavigne iniziò a risuonare, vuoi per lo stile da punkettona nonostante la divisa accademica, vuoi per il trucco pesante, vuoi perché in fondo era una canzone orecchiabile che ricordava la sua infanzia.
    “C’è nessuno?”: rispose alla domanda (‘Certo che c’è qualcuno - ci siamo SevenUp ed io! Come può non averci notato?') con un leggero brontolio, che tuttavia sembrò cadere nel vuoto.
    ‘Ciao ciao, calma! Finalmente si entra in azione. No, aspé - perché ho detto finalmente?!’
    La stava tirando per le lunghe? Certo che sì; avrebbe potuto ritrasformarsi immediatamente, ma dove sarebbe stato il divertimento? Era un periodo talmente tanto fiacco che non c’era stato molto viavai, per cui lasciò che la ragazza lo notasse, o considerasse, da sé.
    ‘Oh, quella gonna non è un po’ troppo cort-AH. Si sta chinando - buongiorno, mutandine! La mamma non ti ha insegnato ad avere un po’ di pudore?’
    Sogghignò mentalmente all’idea di essere ufficialmente diventato un fan della censura, mentre distoglieva con noncuranza e senza farsi notare lo sguardo dalle zone intime della ragazza. Le avrebbe fatto un appunto sulla necessità di stare attenta agli Animagus, che fossero cani, cavalli o delfini, curiosi?
    Si stiracchiò sbadigliando, allungando in avanti le zampe anteriori e lasciando in alto quelle posteriori, per poi scodinzolare leggermente (come se facesse ciao con una coda-mano); si aggirò quindi brevemente sul posto, per poi tornare alla propria forma umana.
    “Ehilà - sì, direi che lo so e, sì, direi di essere io!”: avvicinò con un colpo di bacchetta una sedia, per sorreggere la ragazza se si fosse spaventata, mentre la sua playlist mentale procedeva a suonare Don’t tell me, sempre di Avril Lavigne.
    ‘Allora è questo il mood del giorno? Dovrò riferirlo allo Stregatto. Ora che ci penso, non avrebbe dovuto avvertire la presenza dello studente e intervenire?’
    Aveva tentato di incantare il peluche dello Stregatto come sistema di allarme e di accoglienza, ma forse aveva voluto strafare e non c’era riuscito.
    “Skyler Mave, Infermiere, al servizio dei pestifer… ehm, adorabili studenti dell’Accademia!”; fece un mezzo inchino buffo, che finì con una presa a SevenUp; il felino purtroppo non fu abbastanza veloce da sfuggire alle grinfie dell'Infermiere.
    “Lui è il mio fido aiutante - saluta, SevenUp!”: il gatto lasciò sfuggire un miagolio esasperato, per poi divincolarsi e fuggire sul comodino della postazione di Blake Barnes.
    “Perdonalo, non ha ancora imparato le buone maniere con gli ospiti… qual buon, cioè, patologico vento ti porta qui?”
    Fissò i suoi occhi in quelli della studentessa, con curiosità empatica; non sembrava aver qualche problema di natura fisica - o almeno, non tanto fisica quanto era abituato ad affrontare, visto che di solito si occupava di Grandi Ustionati/Ferite Lacere Profonde/Graffi da Gatto Indispettito.
    'Chissà se Luna o Artemis potranno essere utili ed entrare in azione...'
    "Parlato"- 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda PG Stat.
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    Ametrin
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    E la bionda è tranquilla nella sua bolla di non consapevolezza, mentre la mano cercherà di raggiungere il pelo del cane giusto per passarci le dita attraverso, che riuscisse o meno, il gatto si limiterebbe ad osservarlo. Per quanto lei sia intensamente un gatto randagio, non ha mai capito come rapportarsi con i gatti, preferendo quindi i cani per il loro modo forse più semplice di essere. Ma guarderebbe il golden quindi allontanarsi, mentre si tira su sospirando e guardandosi intorno, andando a saltare sul posto e fare un paio di passi indietro quando il cane.. diventò l'infermiere. <porca PUTTANA.> naturale proprio le esce dalle labbra, mai visto un animagus? Mai visto un animagus, lei povera anima nata babbana che con il mondo magico ha avuto davvero poco a che fare. Si lascia quindi a sedere sulla sedia, guardandolo ancora scandalizzata e stringendo la cartella con dentro la roba diagnosticata tanto da far sbiancare la pelle e raggrinzire la carta, mentre piano piano si calma. La mente ragiona sempre in fretta, ma è probabile che il fatto che forse mai si abituerà alla magia non può non passare. <olive.. Moore...> si presenta, ancora tentennante, andando ad abbassare lo sguardo sul gatto. <tipo la bibita?> la voce è sempre bassa e strascicata, prima che torni a guardare in volto il ragazzo. Ed è probabilmente Luna che andrà a disturbare la ragazza, che si alzerà di scatto facendo un passo indietro con una leggera smorfia. Sembra che non sopporti molto gli sforzi alle gambe, che hanno un leggero tremito al movimento d'impulso. Né che sopporti qualsiasi tipo di contatto. <perché in questa scuola tutti gli oggetti cercano di starti appiccicati?!> stralunata, forse riferendosi anche alla copertina degli Ametrin. Alla fine, il fondo di tristezza e disperazione è sempre anelato nella sua mente, sempre presente in ogni gesto, che sia meno o più. Ma la rabbia ora è quietata, proprio dalle pasticche che sta finendo e per cui è lì. Cerca quindi di sfuggire al gatto bianco se insistesse, mentre si avvicina all'altro allungando la cartella. <mh.. mi sono quasi finite le pasticche, ed anche la pillola, non ho la più fottuta idea di come funzioni in questo cazzo di posto questa roba del cazzo.> Pillola, le medicine per il borderline, i calmanti per riuscire a dormire con gli attacchi di panico, ed anche le bustine per gli integratori alimentari stanno finendo. Quello che potrà trovare nella cartella, sono i problemi alle gambe dati dal rifiuto di mangiare qualsiasi cosa che sia solido oltre alla mancata fisioterapia dopo fin troppo tempo passato senza muoverle. Il borderline basato sull'ira da cui soffre da bambina, altre ricette e prescrizioni semplicemente per rimanere lucida. Ma è ovvio che il tutto sia datato di qualche mese addietro, un paio prima dell'inizio della scuola, dove non è neanche più stata seguita da uno psichiatra.
    LivsTheFake

    Olive Moore - 20
    Mudblood
    Ametrin I
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    Skyler Mave
    Infermiere | 24 anni

    “Sai, è meglio chiedere il consenso per coccolare gli animali - solitamente, anche loro preferiscono essere interpellati”: mentre guardava la ragazza sbiancare per la sorpresa e accasciarsi sulla sedia che aveva avvicinato (‘Ci mancava solo un bel trauma cranico a coronarel’esperienza lavorativa ad Hidenstone…’) non poté fare a meno di notare il po’ po’ di roba che la studentessa - Olive - si era portata dietro.
    ‘Oh, sì - altri esami da scartabellare. Non vedevo l’ora - mmm, fammi indovinare: o è una patologia cronica - fa’ che non sia di nuovo Lupus, per amor del Cielo - o ha bisogno di supporto psicologico. Beh, in questa gabbia di matti chi non ne ha bisogno, effettivamente…’
    “Esattamente come la bibita!” esclamò Skyler, forse con eccessivo entusiasmo, mentre Luna si avvicinava (come temuto dalla studentessa), avvertendo le vibrazioni negative nell’aria.
    “Direi che in questa scuola tutti abbiamo problemi con i limiti, no? Luna non fa eccezione; io ti consiglio di coccolarla - ti farà stare meglio.”: accarezzò il gattino bianco di peluche, prima che questi iniziasse a strusciarsi sulle gambe dell’Ametrin per salirle in braccio. Emetteva delle leggere fusa ovattate, come se nel suo corpo cotonato e batuffoloso fosse nascosto un qualche ripetitore.
    “Allora, quale vento ti porta qui?”: evitando spontaneamente la parola buon, avrebbe aiutato la ragazza ad alzarsi (con Luna che le stava attaccata in braccio per portare conforto), per poi guidarla nell’ufficio. Lì avrebbero avuto una privacy maggiore: parlava dei problemi dei pazienti in mezzo all’Infermeria solo in condizioni di estrema necessità.
    Una volta nell’ufficio, avrebbe fatto accomodare Olive sul lettino, prendendo per sé la poltroncina.
    Notò il tentativo della ragazza di sfuggire a Luna, sogghignando internamente: nessuno era ancora riuscito a liberarsi delle sue attenzioni, e dubitava che la studentessa avrebbe trovato un modo pacifico per farlo. Se avesse provato ad allontanarla con la forza, Olive si sarebbe trovato contro Artemis, meno collaborante e più agguerrita.
    “Pasticche… se con questa parola intendi droga, qui non la troverai” ammise Skyler, con un sorrisino sornione che faceva intendere che da qualche parte, ben imboscata e segreta, ci fosse una scorta di qualche droga leggera che non usava da molto tempo. Non sarebbe stato professionale, dopotutto.
    “Tuttavia, se per pasticche intendi i medicinali che ti sono stati regolarmente prescritti, vedremo che si può fare…”: scorse velocemente la lista, chiedendo qua e là qualche informazione alla ragazza. Pur essendo un Nato Babbano, non conosceva alla perfezione i nomi di molti principi attivi Babbani, per cui era meglio interpellare la diretta interessata.
    “Per quanto riguarda la pillola, eccoti servita”: richiamò una confezione di anticoncezionali da uno stipetto, aggiungendo però di sua sponte qualche preservativo dalla S fino alla XXXL (che si trovava in una sobrissima scatola verde acido con strisce giallo evidenziatore) e qualche confezione monouso di lubrificante.
    “Immagino che ne sarai a conoscenza, ma ripeterlo fa sempre bene: la pillola non protegge dalle MST. In quel caso, meglio essere sicuri, no?”: le rivolse un sorriso spontaneo, che non conteneva alcuna traccia di giudizio. Ricordava com'era essere un adolescente arrapato ('Diamine, lo sono ancora!'), e quindi aveva a cuore la salute sessuale dei suoi pazienti.
    'E, soprattutto, di bebè in Accademia uno basta e avanza.'
    “Comunque, come stai? Sai, sono ufficialmente il Magipsicologo dell’Accademia, quindi... se hai bisogno di supporto psicologico, puoi rivolgerti a me”; le avrebbe offerto una vasta scelta di bibite analcoliche (‘Sul lavoro non si beve’), per poi procedere nel colloquio.
    "Parlato"- 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda PG Stat.
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