Purr-fect purchase

Acquisto di famiglio

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    Skyler Mave
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    Quante volte l’aveva sognato e desiderato? Ormai era abbastanza emancipato da poterselo permettere - in più, non aveva forse studiato Magibiologia proprio per facilitare quell’incontro?
    Per quanto ogni volta che metteva piede a Denrise la gente lo guardasse male, era comunque piacevole uscire dalle mura di Hidenstone e addentrarsi nel villaggio; l’odore di salsedine e terra gli ricordava estati felici. Addirittura, lo rendeva talmente di buon umore che riusciva a fingere di non sentire i commenti dei denrisiani più anziani.
    ‘Beh, Markab direbbe che non hanno tutti i torti - un maschio adulto che gira con un gatto in una gabbietta viene mal visto anche da certi Babbani, no?’
    Ma tanto, a Skyler non importava poi tanto dei giudizi altrui: essere stato un Nato Babbano senza padre ad Hogwarts, pure se post-Voldemort, a qualcosa era servito. I commenti maligni e le battutine stupide l’avevano temprato abbastanza, e al resto ci aveva pensato il suo Markabatai.
    “È arrivato il giorno fatidico. Mi prenderò uno Kneazle”: ecco cosa aveva detto ad un Markab alquanto in vena di prenderlo in giro per il suo essere gattaro.
    Come un P-Chan entusiasta, si era perso a girovagare nei vicoli del villaggio; aveva quindi dovuto chiedere informazioni ad una signora autoctona che, nonostante tutto il disprezzo verso gli inglesi (‘Porca troia, sono gallese!’), non era riuscita a resistere a lungo al suo fascino malandrino e l’aveva instradato non a quel paese, ma verso il Kaleel Skolen.
    “Eccoci arrivati, SevenUp - pronto a fare amicizia? Oggi devi aiutarmi a scegliere il nuovo membro della nostra famiglia!”: il gatto si sarebbe limitato a guardarlo (con giusta ragione) come se fosse scemo, rispondendo con un miagolio che pareva quasi dire “Vabbè, se sei convinto tu… basta che mi fai tornare a dormire.”
    Avrebbe ammirato la fattoria dall’esterno, prima di procedere: era un complesso rustico ma gradevole, e se ne avesse avuto il tempo l’avrebbe esplorato in lungo e in largo (probabilmente facendo bestemmiare la proprietaria). L’idea che le creature marine fossero confinate nella versione reale delle Isole Vorticose di Pokémon Oro lo faceva impazzire, però.
    “Buongiorno!”: con cortesia salutò, prima di procedere verso il bancone. Tuttavia, il suo cammino fu interrotto da dei cuccioli di Crup che scorrazzavano liberi. Resistette all'impulso di trasformarsi in Golden Retriever e buttarsi in mezzo a loro per farsi fare le coccole; certo, i felini erano meglio, ma da quando era diventato un Animagus aveva cominciato ad apprezzare anche i cani.
    ‘E poi guarda come sono carini coi loro musetti pucciosi e le loro codine scodinzolanti…’
    Giocherellò un po’ con loro, mentre il gatto si muoveva, per quanto possibile, con inquietudine nella gabbietta: possibile che il suo umano volesse prendere uno di quei cosini rumorosi?
    Arrivato al bancone, poggiò la gabbietta di SevenUp per calmarlo: forse i cani esuberanti non erano propriamente i suoi preferiti… come poteva andare d’accordo con lui?
    ‘Uuuh - eccoli lì! Ma… ommioddiooo! Come sono… waaah!’
    Avrebbe voluto correre a guardarli tutti quanti, ma sapeva la natura diffidente dei Kneazle, per cui si avvicinò cautamente per iniziare ad ammirarli con una forma di pudore reverenziale che normalmente non gli apparteneva.
    "Parlato"- 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda PG Stat.
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    Per Gerd Kaleel
     
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    Gerd Caleel
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    "Sol" con lingua sibilante (nel vero senso della parola, giacché parlava serpentese) la donna flesse una mano e la estese chiamando a sé il proprio famiglio: Sol, il suo fido boa constrictor (insomma, niente di impegnativo!).
    Il serpente risalì il corpo della donna e si attorcigliò attorno al suo braccio destro, avvicinando il proprio muso al viso di lei. La donna gli sorrise, lo carezzò sulla testa e indicò fuori "Penso che abbiamo ospiti... sgraditi"
    Il boa osservò oltre la finestra qualcuno che decisamente - a modo suo - sarebbe stato sgradito, si trattava infatti di Skyler, che, evidentemente, non aveva ancora imparato quanto fossero stronzi e diffidenti i denrisiani, non riflettendo che una come Gerd, tranquillamente, lo avrebbe potuto prendere per un ladro e impalarlo prima che potesse dire non dire gatto finché non ce l'hai nel sacco, che era anche una frase lunga, ma in questo momento questa era venuta in mente a questo umile narratore, parlando di gatti (?).
    ...
    Sì: decisamente c'era il disagio di Skyler nell'aria!
    Probabilmente lo avvertiva anche la serpe, che infatti discese dalla donna, avventurandosi verso l'esterno, lasciando la donna a ravvivarsi i capelli, mandare nel retro i suoi elfi domestici e sistemarsi la sua veste verde da maga con cinta in cuoio a sottolineare la sua vita sottile 'Pensi che siccome sono una donna non sappia difendermi?' si chiese lei, ignorando come Skyler manco sapesse che lei esistesse e fosse lì solo per un acquisto.
    Gironzolò nel mentre il boa si avvicinava, ma alla fine il biondo scelse la via della porta, cosa che da un lato fece alzare un sopracciglio alla donna, ma dall'altro vanificò anche l'incursione di Sol 'Un cliente... curioso e straniero?' si chiese lei, osservando il ragazzo entrare e notando finalmente cos'avesse in mano: una portantina per gatti.
    'Starà male?' si chiese osservando la bestiola, notando poi l'amore con cui il ragazzo aveva osservato i cuccioli di krup, e poi anche i kneazle 'Oh... un ottimo cliente' che nella sua testa era riassumibile con una parola: allocco!
    "Benvenuto, sono Gerd Kaleel, proprietaria di questo allevamento" propose lei, posandosi sul bancone e rivolgendosi al ragazzo, ma osservando anche il gatto, che colse non essere con pedigree "Cosa porta te e questa bella bestiolina nel mio locale?" chiese lei, tirandosi su ed osservando la gabbietta dell'animale, che alla fine aprì 'I gatti devono essere liberi' dichiarò a sé stessa, probabilmente rivedendosi fin troppo nel povero Sevenup.
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    Skyler Mave
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    Se Skyler avesse saputo che in quel negozio c’era un boa constictor che scorrazzava liberamente, probabilmente sarebbe scappato a gambe levate; i rettili e, in generale, tutti gli animali striscianti e viscidi erano tra le poche creature che lo repellessero veramente. Aveva ormai perso la consapevolezza dell’origine di quell’idiosincrasia, ma non l’effetto; quando vedeva uno di quegli animali, sentiva sempre un brivido serpeggiare (‘Sì, è il verbo adatto…’) lungo la schiena.
    Tuttavia, alla vista di quella Grandiosa Gnocca chiamata Gerd, probabilmente avrebbe combattuto la sua repulsione innata per provarci con lei. Anche se…
    ‘Mmm… nah, non vale la pena rischiare la castrazione. È una denrisiana, no?’
    Certo, per Skyler tenere sotto controllo i suoi ormoni era quasi impossibile, però in quella giornata era necessario ci riuscisse. Dovette diluire le pulsioni sessuali, velandole con la sua affabilità.
    “Oh, grazie dell’accoglienza. Sono Skyler Mave!”: in condizioni normali avrebbe teso la mano, ma conosceva abbastanza bene gli isolani da sapere che mostrarsi troppo vulnerabili con loro comportava spesso il ritrovarsi con qualche osso rotto.
    ‘Non guardarle il seno, non guardarlo!’: riuscì nella Missione Impossibile, fissando i suoi occhi in quelli magnetici e azzurri della tipa. Quando tirò fuori il suo gatto dalla gabbietta, Skyler emise un sospiro di sollievo: l’aveva ingabbiato controvoglia, solo perché non sapeva come avrebbe reagito il proprietario del negozio. Di tutta risposta, il felino miagolò con riconoscenza alla donna, prima di lisciarsi il pelo di zampe e collo.
    ‘Ma guarda che vanitoso’, rise mentalmente.
    “Lui è SevenUp - beh, è il mio gatto da un bel po’ di anni... quasi 13, direi.”
    L’aveva adottato quando era ancora un micino: aveva appena iniziato a frequentare Hogwarts, e Caramac era ormai accasato troppo bene a Newport per poterselo portare a scuola. Il Nonno aveva trovato quel gattino nato da poco in un gattile, dopo che la mamma era mancata, e quando l’aveva portato a casa Skyler si era affezionato immediatamente.
    'Era così piccolo e batuffoloso...'
    “Insomma, bestiolina - non è più giovanissimo ormai, anche se gli voglio tanto bene. Vero, SevenUp?”
    Quel ruffiano capì che il suo umano stava parlando di lui, ed emise qualche fusa, mentre cercava di sfiorare la fronte dell’Infermiere. Skyler rispose dandogli un leggero buffetto con la testa, per poi picchiettare dolcemente il sedere del gatto - era il suo punto preferito. Che fosse libertino quanto l’umano?
    “Ecco… vorrei un felino con… diciamo, un’attitudine maggiore al combattimento. E…” non poteva ammettere alla ragazza che Nundu e Wampus erano fuori dalla sua portata, sotto molti aspetti (ferocia, alimentazione, spazi… insomma, tutti i punti di vista) “avrei pensato ad un Kneazle. Diciamo che ho imparato a prendermene cura, in passato - pensi che sia possibile?"
    Poi gli venne in mente un particolare aggiuntivo.
    "Ah, e... beh, dovrebbe andare anche d'accordo coi cani - ecco... sono un Animagus."
    Chissà se fosse stato necessario trasformarti di fronte al suo nuovo famiglio.
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    Se Skyler avesse non-voluto incontrare un boa constrictor avrebbe potuto anche approcciare più linearmente Gerd e non metterla sulla difensiva, ma del resto come poteva una donna che parlava Serpentese immaginare che uno come Skyler non amasse i rettili? E come poteva questo povero narratore sapere che il ragazzo non amava le cose lunghe se squamate e che gli unici boa che stimava erano quelli di struzzo?
    Quindi eccolo lì, Skyler, conteso tra il serpente oblungo della donna e le sue belle e sode tette, in quel mi transgender (?) che poteva non poco irretire il nostro gattofilo infermiere pompiere di fiducia.
    La serpe si annodava sulla donna nel mentre questa ascoltava la presentazione del ragazzo e in tempo zero ne liberava la bestiola, sorridendo persino al suo miagolare "Prego..." disse infatti, divertita, nel mentre Sol un po' si avvicinava a studiare il micio "Buono Sol: lui non si mangia" precisò con una carezza, forse non troppo rassicurante: ancora non aveva detto niente su Skyler, ma forse questo il biondo poteva persino attenderselo, avendo imparato a diffidare dai Denrisiani sempre e comunque, per quanto lei fosse un po' atipica, cosa che avrebbe mostrato di lì a poco, alla presentazione del felide.
    "SevenUp?" rimase lei esterrefatta, corrucciando il labbro superiore all'insù "Come la bibita?" domandò quindi, rivelando come fosse probabile che in vita fosse andata oltre il mare di Denrise e non solo per predare.
    Ascoltò interessata le parole dell'infermiere, ponendosi le mani incrociate sotto al seno, ponendolo ancora più in evidenza nel mentre il suo boa si avvolgeva delicatamente sul suo collo, quindi sorrise "13 anni?" disse lei osservando la bestiola "Uno come lui direi che può tranquillamente arrivare ai vent'anni: io ci andrei cauta a definirlo un vecchietto" fece presente, inclinando poi la testa alle parole di lei 'Ma che cazzo c'hanno gli Inglesi in 'sta stagione: 'mo vogliono tutti gatti da combattimento? Che è, 'na moda?'
    Il suo animo denrisiano ruggì alla richiesta del ragazzo, anche se lei comunque lo celò dietro un sorriso furbetto "Felini da combattimento come wampus, il matagot, il Zouwu..." cercò di indovinare lei, socchiudendo per un istante un occhio alla soluzione del ragazzo "Od ovviamente un Kneazle: animali intelligenti e con fortissimo intuito: perfetti per combattere"
    Lo pensava davvero? Nah: per lei il kneazle era un ottimo animale da solotto, al massimo una buona compagnia notturna per chi faceva sorveglianza, ma per il combattimento avrebbe preferito decisamente una stazza maggiore, ma si parlava di Gerd e alla fine tutto si riduceva alla stessa cosa: pagare!
    "Mi sembri uno che sa gestire un gatto, incluso un Kneazle... quindi se ne vuoi uno... perché non te lo scegli?" domandò ella, indicando una gabbia nei pressi dell'ingresso all'interno dei quali vi erano sei esemplari di quella specie, quattro maschi e due femmine.
    Gerd sinuosamente raggiunse la gabbia e la aprì, lasciando che i felidi uscissero e avvicinassero il ragazzo, iniziando quella che sarebbe stata certamente una doppia scelta: loro dovevano scegliere lui, e viceversa "Non temere possano intimorirsi per la tua forma animagus: sono Kneazle, è la loro abilità andare oltre le apparenze" il che, in effetti, spiegava anche perché girassero un po' alla larga dalla donna, forse (?).
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    Skyler Mave
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    “Uhm… grazie - beh, devo ammettere che hai proprio un bel famiglio…” disse, con una punta di nervosismo nella voce. Immaginare le spire del boa che si annodavano sulla pelle della mercantessa gli dava un certo brivido di disgusto, che tuttavia riuscì a mascherare come se fosse provocato dal freddo. Un semplice golfino, alla fine, lo proteggeva dagli spifferi di arietta novembrina.
    “Sì, ecco…”
    ‘Se mangia SevenUp, rischio di incazzarmi davvero e fare male ad un animale…’: dovette scacciare quell’immagine mentale, alquanto disturbante. L’idea di fare male ad un essere vivente, per quanto fosse un rettile, e per quanto potesse essere in preda all’ira, era completamente invisa a Skyler.
    “... proprio come la bibita - beh, sai, è un nome che gli ho dato a undici anni… non ero proprio una cima.”
    Parlare senza osservare le tette della tipa era un’impresa eroica, quasi mai provata da Skyler, che tuttavia ci riuscì; chissà, forse il dover tenere d’occhio Sol era un buon deterrente per non distrarsi dal suo viso.
    “Oh, mi rincuori - hai sentito, SevenUp? Starai ancora con me per taaanti anni!”; a tutto questo, il gatto rispose con un miagolio misto tra l’esasperazione ed il sarcasmo che non passò inosservato all’Infermiere. “Come se potessi lamentarti, piccolo ingrato - sei un viziatello, ma sei troppo adorabile e ti voglio bene.”
    Ascoltò le parole di Gerd, fibrillando all’idea di poter addomesticare un Wampus o uno Zouwu, prima di ricordarsi di un piccolo problema. Il Matagot, per quanto fosse un felino, era uno dei pochi che gli piacessero meno - assomigliava troppo al gatto Sphynx, per trovarlo adorabile.
    “Beh, sai - adorerei potermene permettere uno, ma al momento sono solo Infermiere all’Accademia, e non avrei lo spazio necessario per offrirgli una vita felice… preferisco prendere un famiglio che possa risentire meno di uno spazio più chiuso, quindi… Kneazle sia!”
    Quando si avvicinarono alla gabbia, Skyler ebbe un tremito; finalmente, un nuovo felino in carne ed ossa, e non solo di peluche, sarebbe entrato nella sua vita. Si assicurò che anche SevenUp si avvicinasse al fine di aiutarlo nella scelta: doveva assolutamente andare d’accordo con il famiglio.
    “Sì, hai ragione - forse sono io che mi preoccupo troppo. Sai, alla fine mi trasformo in un Golden Retriever… non è propriamente un animale aggraziato come un felino... alcuni potrebbero trovarla noiosa, come cosa.”
    Mentre pronunciava queste parole, tese la mano destra al fine di farsi annusare. Uno dei Kneazle maschi, un bell’esemplare dal pelo curato, lo guardò subito con sdegno, per poi girarsi e tornare sui suoi passi.
    “Beh, per quanto vale sei bellissimo!”
    Ignorato da un felino: probabilmente era così che Skyler immaginava il suo Inferno personale.
    Gli altri esemplari maschi, come atteso, non andavano molto d’accordo con SevenUp; il suo gatto era pigro e poco competitivo, e quei Kneazle capirono subito che non c’era molto da divertirsi. No, l’Infermiere e SevenUp avevano molte qualità, ma la competitività non era tra queste; occorreva un carattere più moderato.
    Una delle due femmine, pelo grigio, si mostrò da subito poco aperta nel confronti del suo amico; quando questi cercò di avvicinarla, gli soffiò contro mostrando le fauci.
    “No, SevenUp - ricordi il discorso che ti ho fatto sul consenso? Vale anche per te!”: prese il gatto, spostandolo di lato, per poi rivolgersi alla femmina dal pelo grigio. “Perdonalo, a volte scorda le buone maniere - SevenUp, scusati subito.”
    “... meow.”
    “Convinto - sei tu che hai sbagliato, non lei.”
    “Meeeow!”
    Soddisfatto, si rese conto che l’ultima Kneazle stava strizzando gli occhi alla scena, facendo delle fusa sommesse ma inconfondibili. Che stesse ridendo?
    “Ciao - ti stai godendo la sit com? Io sono Skyler, e lui ovviamente SevenUp… tu, comportati bene!”; ovviamente l’ultima frase era rivolta al suo gatto.
    Li guardò con attenzione, mentre SevenUp e la Kneazle si avvicinavano dapprima con sospetto, sfiorandosi i musi. Nei momenti in cui il felino non magico provava a diventare più esuberante, la Kneazle lo fermava con una certa attitudine schiva, ma al contempo graziosa. Le facevano piacere le attenzioni di SevenUp, ma voleva riceverle alle sue condizioni.
    “Beh… direi che andate d’accordo… ti andrebbe di venire con noi?”
    Tese nuovamente la mano alla Kneazle: era un esemplare tartarugato, il cui pelo lucente presentava ciuffi neri, rossi e bianchi. Gli occhi a mandorla presentavano iridi giallo dorato, il colore preferito di Skyler, e lo fissavano con uno sguardo divertito e incuriosito. Era quasi certo che la Kneazle stesse pensando “Con questi coglioni ci sarà da divertirsi; hanno palesemente bisogno di me, per sopravvivere”.
    Insomma, se non era un pensiero da felide quello…
    “Ok, direi che prendo lei - tu cosa ne pensi?”: si rivolse finalmente a Gerd, per chiedere il suo consiglio da esperta.
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    'Bene, abbiamo davanti un disadattato: speriamo solo che acquisti. Non ho voglia di farlo divorare da Sol'
    Gerd stava scherzando? Ovviamente no!
    Ok, forse un po', ma non troppo eh! La donna mostrò un sorriso algido ai complimenti di lui, sia verbalisi, sia oculari 'Beh, almeno non si può dire che ti manchi l'onestà' pensò quasi temendo che il suo seno potesse consumarsi, così osservato. O che il collo del ragazzo potesse cascare all'ennesima oscillazione.
    Mostrò ancora un sorriso algido anche al nome del gatto, anche se qui spese qualche parola in suo favore "Almeno non si chiama Felix o il Gatto" fece notare lei, rotando gli occhi al cielo "Stiamo comunque parlando di un adorabile felino... e loro meritano sempre nomi speciali" e, a modo suo, SevenUp lo era.
    Il sorriso di lei si scaldò ancora un po' quando lo vide interagire col felide, soprattutto perché era chiaro chi tenesse in casa i pantaloni (il gatto, ovviamente) e non obiettò molto quando lui fece presente che in accademia forse un matagot poteva essere molesto, limitandosi a condurlo dai kneazle ed osservare, distante, come si sarebbe mosso, del resto, nonostante lei puntasse al mero vil denaro, era comunque una donna con una morale, e mai avrebbe venduto un animale a chi non sapeva badarvi 'Nessun animale merita di soffrire' si ripeté ancora una volta lei, inclinando la testa ai dubbi di lui "Sei un umano e loro sono felini: non devi essere interessante, devi essere utile" gli disse, quasi brutalmente, mettendosi poi in disparte per osservare il biondo interagire con i felini, incluso il proprio micio 'Lo ha portato qui per coinvolgerlo nella scelta, per evitare a casa una guerra territoriale' realizzò lei, sinceramente impressionata da quell'approccio, sicuramente molto poco babbano, ma molto appropriato per i maghi, i quali, con le loro capacità, avevano ben altri mezzi di comunicazione ed intesa con i selvatici,quanto bastava per comprendere come i maschi fossero troppo snob per uno come Skyler e molte delle femmine fossero troppo alpha lo stesso, per quanto la donna si trovò a scuotere il consenso 'O Freya, aiutami con la tua stola perlacea... se continua così questo ci mette su un movimento #metoo felino' pensò lei, ai limiti del facepalm, sobbalzando, un po' come l'infermiere, quando un rumore si diffuse per la stanza, inconfondibile.
    Volse il capo e vide l'esemplare tartarugato ridersela di gusto di quei due casi umani, lasciando poi che SevenUp la avvicinasse e fosse costretta da lei a moderare il tono e l'atteggiamento 'Beh, abbiamo un vincitore' pensò lei, incrociando le mani sotto i seni, cosa che li avrebbe resi ancora più evidenti, voltandosi poi verso Skyler, quando questi le parlò "Penso che vi ha scelti" disse lei, non esattamente loquace, avvicinando la micia, che prese tra le braccia "Loro due eh? Avrai parecchio da fare, ma in fondo sei sempre stata una deterinata" propose lei, carezzandola nel mentre la creatura mostrava dapprima uno sguardo diffidente ed irriverente, che però, quando posò le mani sul collo, improvvisamente dismise, iniziando invece a miagolare e fare le fusa come una pazza, manco questa avesse centrato in un istante il punto G del felide 'Oooh, chi è la mia puttana, chi è?' disse lei a sé stesse e quindi alla gatta, posandola poi sul bancone.
    "Non diamo nomi agli animali qui, per lasciarvi liberi di chiamarli come credete: attento che se il nome non le piacerà, ti graffierà, e ne avrà tutte le ragioni" gli disse indicandolo "Comunque lei è un esemplare di tredici mesi con manto tartaruga. Proviene da un allevamento in Egitto... e sarà tua per soli 125 Galeoni" e, forse, in lontananza, si sarebbe potuto sentire quello del Banco dei Pugni urlare "E ci sto pure rimettendo!" il che, forse, era anche vero, del resto in tutto quel marasma disagiato felino qualcosa nella stanza era cambiato: il sorriso di Gerd, che era ora sincero e brillante come un collier di diamanti.
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    Forse Skyler riusciva in qualche modo a percepire almeno una parvenza di ciò pensava Gerd di lui, o forse era semplicemente una condizione esistenziale della sua vita: insomma, quante volte l’avevano definito un disadattato a causa del suo amore per i felini? Il primo probabilmente era stato proprio Markab, ma ormai, dopo tutti quegli anni, la definizione non gli faceva più né caldo né freddo.
    Era consapevole del pensiero dei più, quindi gli bastava non essere dato in pasto un pitone e uscirsene dal negozio con un Kneazle nuovo e via - il mondo era un posto meraviglioso.
    “Nah - i nomi troppo comuni non mi piacciono! E poi, hai ragione, i nostri compagni meritano nomi speciali… vedremo come si chiamerà il nostro nuovo amico, vero SevenUp? E sì, hai ragione che un felino guardi più l’utilità, ma… insomma, se non ti trovano un minimo interessante, comunque tendono ad essere molto più schivi. Almeno, nella mia esperienza personale.”
    Quasi a dimostrazione della sua teoria, venne schifato da diversi Kneazle - finché non arrivò lei.
    "Loro due eh? Avrai parecchio da fare, ma in fondo sei sempre stata una determinata"
    “Uuuh - determinata, eh?” sorrise Skyler, mentre allungava la mano, che veniva annusata dalla Kneazle; questa si avvicinò, coi suoi tempi, per annusarlo e quindi porre il collo peloso sotto la sua mano, pur se per breve tempo. Forse non era un’amante delle coccole, ma perlomeno sembrava tollerarle più degli altri esemplari.
    ‘Awww, forse mi devo ricredere’: studiò il modo in cui la commerciante stava accarezzando la Kneazle, in modo da poterla soddisfare (ma la donna o il felino?) in seguito.
    “Beh, ha ragione - insomma, deve piacere a lei, il nome. Vediamo…”
    Usò la solita logica che applicava ai nomi dei suoi felini: chiamarli col nome di cibi o bevande che gli piacevano. Dai tempi di Golden Nugget (una marca di cereali), quella tradizione non era mai stata rotta: c’era stato Caramac (una barretta al caramello) e, ovviamente, il ben più famoso SevenUp.
    ‘Ma ora… beh, andiamo sugli alcolici…’
    Jack Daniels sarebbe stato un bellissimo nome, ma era palesemente da maschio…
    “Piña Colada?”
    Si beccò una graffiata e lo sguardo sarcastico della Kneazle, che sembrava dire “Seriamente?”.
    “No, ok, me lo sono meritato - non ci azzecca niente, con te… Mai Tai?”
    Un lungo miagolio sconcertato lo fermò - “Puoi fare molto meglio”.
    “Mmm… allora, sei una rara bellezza, rossa nera e bianca - serve qualcosa di altezzoso…”
    ‘Ma certo!’
    “Che ne dici di Bloody Mary? Insomma, è il nome di una regina… ma anche di un cocktail che mi piace.”
    ‘E per di più, il Bloody Mary leva la sbornia - sia mai che svegli sia SevenUp che me…’
    Dalle fusa che emetteva la Kneazle, sembrava che il nome le piacesse molto. Forse trovava buffo il fatto che fosse anche il nome di un cocktail, o forse sapeva che, con un disadattato come Skyler, avrebbe potuto andare molto peggio - almeno non era stata chiamata Margarita, o Tequila Sunrise.
    “Beh, allora benvenuta in famiglia, Bloody Mary!”
    Si rivolse quindi verso Gerd, ascoltando il prezzo.
    “Ok, nessun problema, per il prezzo - accetti anche il Magibancomat, o solo contanti?”
    ‘Fortuna che ho portato dietro un bel gruzzoletto, in ogni caso…’
    Dopo la transazione, avrebbe salutato la donna e, dopo aver ridotto con un Reducio la gabbietta in modo tale da mettersela in tasca, se ne sarebbe andato con i suoi due gatti verso il castello.
    “Beh, sai - la gabbietta l’avevo portata per precauzione, ma preferisco portarli in braccio… uh, sì, scusa - vuoi scendere?”
    A seguito di qualche unghiata di avvertimento sul braccio destro, avrebbe posato Bloody Mary per far sì che li seguisse.
    “Sei sicuramente meno pigra di SevenUp - SevenUp, dovresti imparare anche tu!”
    In tutta risposta, il gatto Babbano emise un miagolio di sufficienza e derisione, come a dire “Sì, sì - lamentati quanto vuoi, basta che ora mi porti a casa”.
    La Kneazle, invece, si limitò a fare le stesse fusa emesse in precedenza, mentre li seguiva con la coda dritta in aria.
    Sì, si sarebbe decisamente divertita.
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    AgPMp
    Gerd Caleel
    Kaleel Skolen
    Skyler era un disadattato?
    Che il cielo abbia pietà di noi: CERTO CHE ERA UN CAZZO DI DISADATTATO!
    Come spesso avveniva per i disadattati, però, le loro follie urlanti in alcuni contesti trovavano una quadra, uns senso, e come Gerd scoprì con piacere, tale quadra con Skyler risiedeva nei felidi, dei quali era palesemente ossessionato e succube al contempo, in una sinergia fantastica, visto che i gatti non necessitavano di un padrone, ma di uno schiavo.
    Apprezzò molto che non volesse dare nomi banali agli animali, per quanto ne avrebbe scelti di più sobri: voler valorizzare una creatura, renderla speciale, era qualcosa che approvava, profondamente 'Per questo sono piena di elfi domestici: perché tutti siano coccolati come meritano. E le mie unghie finte brillantinate non siano sporche di feci e quindi felici anche loro' e su questo, come le si poteva dare torto?
    La donna mostrò i propri talenti come curatrice di animali e piacevolmente notò le attenzioni di lui, in cerca dei piccoli segreti che poteva insegnargli anche passivamente 'Quante cose ti posso insegnare?' pensava intanto, avendo ben notato dove lo sguardo del giovane si fosse ripetutamente posato, per quanto a lei non interessasse per nulla in quel senso 'Torna tra dieci anni... ora sei solo pazzo... e soprattutto povero!' e lei non poteva stare con un povero: lei aveva bisogno da una persona di valori veri (?).
    La kneazle aveva scelto i suoi casi umani e quindi ora non restava che trovarle un nome. Gerd rimase dietro al ragazzo, osservando la micetta con occhi amorevoli, che morirono quando sentì quel primo nome 'CHE ODINO LO SCHIANTI NEGLI ABISSI PIU' GELIDI DELL'OCEANO!' e se Gerd imprecava in stile denrisiano, la situazione era davvero grave!
    La gatta fece subito intuire il suo errore, ma anche lei lo fece "Usa ancora un nome così idiota e ti Schianto" affermò lei, gelida, estraendo poi la bacchetta quando sentì enunciare il secondo nome 'Non sto scherzando, scherzo della natura inglese!' ed eravamo a due insulti denrisiani: a tre scattava l'apocalisse, ma fortunatamente non ce ne fu bisogno, perché finalmente fu partorito un nome che parve soddisfare tutti.
    "Oh, il nome di una vera regina" ridacchiò lei, posando il proprio catalizzatore e lasciando che l'acquisto giungesse al proprio termine, anche se anche in quel contesto ella dovette ridere, coprendosi elegantemente la bocca col dorso della mano "Un POS, a Dernise, dentro le sue barriere? Se ne troverai mai uno che funzioni qui, credimi, aprirò per te tutte le porte di questo allevamento, inclusa quella del mio letto" ammise lei divertita, piegandosi un po' in avanti sul bancone, felina, ed accettando un bel pagamento in sonante cash, lasciando poi quel bizzarro trio allontanarsi.
    RevelioGDR
     
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7 replies since 5/11/2020, 22:54   116 views
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