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.SPOILER (clicca per visualizzare)Kenna MacEwen.
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.Kenna Ivonne MacEwen«E con questo sono trecentosessantuno Galeoni.» Informò l'ex docente posando un manuale di magia bianca sopra una pila traballante di libri che un attempato signore era pronto a portarsi a casa. Un attempato signore che non faceva altro che occhieggiare la scollatura del suo vestito. «I miei occhi sono almeno trenta centimetri più su.» E nel dirlo avrebbe sollevato le dita della mano destra fino ad indicare i due profondi occhi da gatta. L'uomo si limitò ad arrossire e borbottare delle scuse maldestre mentre lei non lo degnò di ulteriori attenzioni dopo aver sistemato i suoi acquisti in un paio di sacchetti prima di incassare l'intera somma dovuta. E a quel suo arrivederci non poté che aggiungere un mentale «A mai più.» Non solo era un porco ma era anche uno di quei compratori compulsivi che voleva prima toccare con mano i libri prima di scegliere quello che più lo interessava, finendo con l'avere diversi tomi sul bancone. Fu mentre si allontanò verso lo scaffale dedicato alla mitologia norrena che sentì la voce calda e familiare di un altro uomo. Una voce che fu capace di scatenarle i ricordi di una notte di follie dopo la triste disavventura di Naga Berteg. Perlomeno erano piacevoli. Il viso della magistorica spuntò da uno degli scaffali più vicini alla porta d'ingresso permettendole di poter osservare in tutta libertà il posteriore dell'uomo con cui aveva scambiato della saliva davvero promettente. Ai capelli fluttuanti seguì l'intero corpo fasciato da quel corpino in pizzo e quella lunga gonna di velo color terra bruciata che ben si sposava con il suo incarnato. Se l'abito aveva già suscitato l'effetto indesiderato di un anziano chissà cosa sarebbe successo all'uomo dai tanti paletti. «Phill, qual buon vento ti porta qui?» Avrebbe cercato di coglierlo di sorpresa presentandosi alle sue spalle, senza che le sfuggì quel tic curioso di toccare proprio una di quelle armi che aveva visto in azione lo scorso autunno. Il profumo dell'uomo era più deciso rispetto all'ultima volta e persino il taglio dei capelli sembrava fresco fresco di magibarbiere. Che si fosse messo in tiro per acquistare un libro? Improbabile, seppur la donna conservasse dell'uomo ricordi legati ad una curiosità dirompente per il suo lavoro. O forse era per il suo corpo? Chi mai lo avrebbe saputo con certezza. «Dimmi pure come posso esserti d'aiuto.»
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.Kenna Ivonne MacEwenBisognava ammettere che Ivonne mai e poi mai avrebbe pensato di udire la voce del Denrisiano nel suo negozio. Ciò era dovuto al fatto che ben pochi natii del posto riuscivano a superare la soglia di quella libreria riportata a nuovo, preferendo di gran lunga bettole e locali di dubbia moralità a della buona e sana -noiosa- cultura. Una scommessa che comunque la scozzese aveva deciso di fare, investendo parte dei suoi risparmi in quel negozio che era più un luogo di pace e di rifugio che una speranza vera e propria di sostentamento. Fortuna era che i vari Ministeri continuavano a cercarla per eventuali consulenze legali e storiche pagandola fior fior di Galeoni anche per quattro parole scarabocchiate velocemente su un pezzo di pergamena. E la scommessa l'aveva comunque portata ad accogliere persone strambe, persone del passato e a ritrovare persone con cui sembrava avere dei conti in sospeso -non per forza in negativo- proprio come Filippo Aglio. «Il bel culo non è cambiato di una virgola.» Lo sguardo le era scivolato proprio lì, complice quel movimento di natiche sode che si contrassero quando cercò di prenderlo di sorpresa alle sue spalle. E sembrò riuscirci dato che il più giovane dei due si mostrò teso più di una corda di violino. Era certa che se si fosse trovato su un patibolo la sua aria e il suo corpo sarebbero stati di gran lunga più rilassati in quel momento. Eppure erano entrambi in piedi nella sua libreria con lui che lasciò scorrere quello sguardo particolare lungo tutta la sua figura, prima di dar via alla fiera dell'imbarazzo, soprattutto per lui. «Che strano... me lo ricordavo più sicuro di sé.» Osservò l'ex docente sorridendo sorniona a quella finta aria sprezzante volta solo a nascondere un senso di inadeguatezza misto ad un interesse per lei? Che, se ben ricordava, aveva sentito qualcosa di interessante schiacciata contro un muro vicino la locanda dove si erano incontrati. O, semplicemente, era la totale assenza di diversi shot di super alcolici, mandati giù come se fossero bicchierini ad acqua a suon di brindisi per ciascuna ragazza rapita, a renderlo più rigido e non per lo stesso motivo di qualche mese prima. «In effetti pazza mi mancava nella lista di aggettivi che mi descrivessero. Ti ringrazio.» Commentò ironica, sapendo come quelle parole fossero menzognere [Intuito 30?] ricordandole l'incipit di una vecchia commedia babbana dove una mamma rassicurava la propria figlia che se quel maschietto le avesse fatto i dispetti, tirandole le trecce e calciando la sua torta di fango, era perché in realtà cotto di lei. Peccato però che tutta la trama ruotava nell'abbattimento di quello stereotipo. Che invece Phill fosse l'eccezione che confermava la regola? Non si mosse di un passo -semmai ne fece qualcuno in avanti per andargli incontro- finendo con il condividere lo stesso respiro. Fortuna che erano solo loro due, sarebbe stato alquanto sconveniente farsi trovare in un atteggiamento del genere, per di più con un denrisiano. Non voleva mica che si spargesse la voce che la libreria altro non era che la copertura di una casa per appuntamenti. «Descrizione perfetta, Philipp. Ti darei un Eccezionale se fossi ancora una docente.» I suoi occhi da gatta si alternavano tra quelle labbra che conosceva fin troppo bene e quelle iridi così diverse ma affascinanti, rendendo interessante ai suoi occhi quello che, a conti fatti e rapportato a lei, era solo un ragazzino. Figo, ma pur sempre ragazzino. Un ragazzino che però l'affascinava e la stimolava come pochi altri uomini e donne c'erano riusciti in passato. «Anche io ti trovo bene, decisamente.» E la mano affusolata, la destra, andò a posarsi sull'avambraccio dell'uomo a lei più vicino stringendolo leggermente prima di lasciarla comunque lì, a mantenere un contatto fisico oltre che visivo. «Ti offrirei pure qualcosa da bere.. ma ho preferito lasciare tutto al piano di sopra e rende free alcol il negozio.» Spiegò, indicando con un cenno del capo il soffitto, senza però interrompere la connessione visiva. «O così o finivo con l'avere una cirrosi epatica nel giro di un paio di mesi.» Aggiunse divertita solo nel tono e molto meno nell'espressione del viso. Non che fosse una incline al sorriso, quelli erano piuttosto rari e per pochi e per lo più di scherno che sentiti. «Vuoi fare un piccolo tour? Tanto non c'è nessuno al momento... potremmo anche uscir fuori.» E con la mano libera indicò la porta finestra spalancata sul piccolo chiostro ben curato e pulito. Magari avrebbero potuto optare per sedersi comodamente ad una delle panche di pietra invece di starsene lì in piedi come due perfetti idioti. Nel dubbio lasciò scivolare -con molta calma e tanta malizia- la mano dal suo braccio fino a tornare parallelo al suo corpo, guardandolo curiosa in attesa della sua prossima mossa.
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.Kenna Ivonne MacEwenL'età è solo un numero. Un detto babbano vero ma fino in parte, dato che a quel numero corrispondevano, solitamente, maturità, stili di vita e desideri diversi che col tempo finivano con l'allontanare due persone. Ma al momento non era il primissimo dei pensieri della Serpeverde, soprattutto perché quanto la sua pupilla riusciva a captare insieme all'olfatto sollecitato dal profumo che si era spruzzato erano stati capaci di far volgere i suoi ragionamenti verso altri lidi. Forse, dopotutto, stava davvero prendendo una nuova strada da quando il suo contratto non le era stato rinnovato. Qualcosa si era iniziato a smuovere con l'acquisto di quel negozio, spostando la sua ambizione su altri livelli, seguito dallo strano incontro con l'ex nemico dai tempi di Hogwarts spostando la tensione che avevano sempre avuto su altri piani, fino ad arrivare a quel giorno con Philipp che si aggirava per il suo negozio rendendo palesissimo il fatto di sentirsi un pesce fuor d'acqua. E che pesce. Scivolare, con grazia, fino a lui, lasciarsi avvolgere dal profumo e dal calore che il suo corpo emanava, complice anche quell'imbarazzo che lo sembrò avvolgere, donandogli ancor di più un'aria da ragazzino. Così come lo scambio di convenevoli affatto convenzionali che comunque non riuscirono ad indispettirla più di tanto -a differenza di qualcun altro- forse anche per quell'atteggiamento adoperato dal biondo nei suoi confronti che aveva più la volontà di difendersi che attaccare davvero. «Oh, per avere la lode dovrai impegnarti molto di più.» Lo sfidò non solo con le parole, ma anche con lo sguardo ed il linguaggio del corpo, con le dita che tamburellavano sulla stoffa del vestito che fasciava e valorizzava i punti giusti del suo corpo sinuoso. Questo prima di non riuscire più a resistere all'impulso di sfiorarlo come a voler saggiare il guizzo dei muscoli ben fasciati da quella maglietta chiara che non lasciava nulla all'immaginazione. Erano i muscoli di un uomo che amava il suo lavoro e che si lasciava temprare da esso in ogni singola fibra del suo essere e a quell'ammissione di allenamento la strega sorrise sorniona senza però pronunciare alcuna parola da quelle labbra dischiuse che lasciarono sfuggire un piccolo sospiro. «E credi che una sola volta potrà bastare? Come minimo mi aspetto un conto aperto al Canto della Sirena a mio nome.» Non era stata una perfetta padrona di casa ma un'ottima proprietaria di un negozio sì, optando per presentarsi sobria, in abiti perfetti, con un trucco curato e fresco piuttosto che sciatta e prossima alla morte come avrebbe desiderato tanto qualcun altro che aveva pensato bene di tradirla. E arrivò persino a proporre un piccolo tour pur di evitare che si trasformassero in due statue o due belve arrapate, come suggeriva lo sguardo eterocromatico che si alternava tra la porta, la mano ferma sul suo avambraccio ed il suo viso. «Mmm... dovrei avere un paio di volumi che potrebbero fare per te e le tue ricerche.» L'ultima parola sembrò più assumere un tono di domanda che di affermazione, dato che l'immagine che il denrisiano trasmetteva era tutto tranne che quella di uno studioso, un po' come tutti gli abitanti dell'isola del resto. «Almeno contribuisci al circolo della moneta sull'isola.» Con un cenno del capo si allontanò fino a prendere il libro di Ramon Torres, suo caro amico di vecchia data, che aveva concentrato i suoi studi sulle creature oscure ed un piccolo compendio dal tono più scolastico e decisamente di più facile reperibilità e fu il primo che, una volta posato sul bancone, fu spinto nella direzione delle più belle chiappe di Denrise. «Visto che dici di saper leggere credo che troverai questo davvero molto interessante. Helizondo è davvero un uomo magistrale.» Lo presentò carezzandone la copertina in pelle nera e con la scritta intarsiata in eleganti lettere d'argento, recante il titolo dell'opera, ovvero "Demoni, Inferi e Creature Oscure". «Ti costerà un po' ma ne vale decisamente la pena.» L'uomo avrebbe potuto accertarsi da solo del prezzo del volume sulla parte interna della quarta di copertina che recava un piccolo talloncino di pergamena applicata che segnalava come sarebbero stati necessari quarantatré galeoni per poterlo portar via.
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SPOILER (clicca per visualizzare)Acquisto di: Demoni, Inferi e Creature Oscure di Helizondo Ramos Torres 43 Galeoni. +1 Coraggio. -
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.Kenna Ivonne MacEwenNell'ultimo periodo stava riscoprendo un vecchio lato di sé, che credeva ormai morto e sepolto, complici proprio i denrisiani: l'arte del flirtare. L'aveva fatto qualche settimana prima con il suo antico nemico a suon di schermaglie, battute e frecciatine che li avevano portati ad un incontro ravvicinato che mai avrebbe pensato di fare, soprattutto non con lui. E poi lo stava facendo proprio in quel momento con l'uomo che aveva intravisto nello scontro con Naga e poi conosciuto ad una locanda salvo poi perdere i contatti per via del suo peregrinare all'altro lato della Manica. Sembrava quasi che quella pausa che era stata messa dopo quel bacio bollente fosse stata sostituita da un play e non da uno stop, poiché la percezione che ebbe la strega fu proprio nel riprendere esattamente da dove si erano lasciati, con forti tinte hard che incendiarono anche gli anfratti più oscuri. C'era poco da dire, Garlic era capace di farle ribollire il sangue nelle vene con un solo sguardo. Così era finita con il dar vita ad uno scambio di battute che mai con nessun altro avrebbe fatto, facendo leva sulla sua vecchia professione permettendo di rivelare quanto fosse esigente e dalle più alte aspettative. Dopotutto c'era il voto dato ad un magitecnologo da superare e se solo avesse saputo davvero della diatriba tra il biondo ed il pizzuto l'avrebbe volta senza dubbio in suo favore, dato che sarebbe bastato toccare i giusti tasti per vedere quanto l'impalettatore sarebbe stato disposto a fare per guadagnare il primo posto.
Nel contempo però apprezzò seguire con la vista ed il tatto il guizzo di quei muscoli attivati dal suo tocco delicato sul braccio, frenando una risata nel sentirlo -ancora una volta- decantare le sue qualità. «Non è forse la locanda preferita dei Denrisiani? Andrà più che bene lì e poi brillerei ancora di più.» Si passò la lingua ad umettare le labbra. «Tanto paghi tu, no?» Non aveva assolutamente bisogno che qualcuno le pagasse da bere però era un ottimo modo per vedere la reazione dell'altro. Anche se i piani del Predone sembravano essere altri, visto che con candore -tzé- fece comprendere come non volesse altri oltre loro due, con tanto di invito ad una delle rispettive abitazioni. «Hai capito il ragazzino...» Non avrebbe né accettato né negato quell'invito a parole, ma il suo corpo lo fece con un impercettibile cenno del capo e quegli occhi socchiusi già al solo pensiero del sapore dell'alcol sulla sua lingua. E forse non solo di quello.
Per fortuna che Garlic la richiamò al suo ruolo di libraia, chiedendole qualcosa che potesse contenere le creature oscure della sua ricerca presentandogli due volumi ma consegnandone solo uno. «Sì, lo conosco. Un vecchio e carissimo collega, nonché amico.» Tamburellò con le dita affusolate sul bancone in una riproduzione di un'armonia tutta sua. «Visto che lo prendi mi aspetto un commento quando lo finirai. Sono certa che Hector apprezzerà il commento di un Predone avventuriero come te.» Riprese il volume e lo posizionò sul bancone lasciando poi che la carta marroncina, animata con colpo di bacchetta, andasse a chiudersi in un perfetto pacchetto con tanto di spago come nastro mentre lei si premurava si incassare i Galeoni e rilasciare un piccolo scontrino che infilò in un sacchetto insieme al libro. Tenendolo per i manici sarebbe tornata dall’uomo, pronta a porgergli il sacchetto se non fosse che con uno scatto fulmineo riesce ad attirarla a sé, cingendola. Il respiro, così come allora, si infrange sulle sue labbra dischiuse dalla sorpresa; il calore delle dita sul suo avambraccio si espande con rapidità lungo tutto il corpo; l'eccitazione spazza via lo smarrimento iniziale. Non era tanto un invito quelle che le venne letteralmente mormorato sulle labbra, quanto più un'imposizione. La voglia di dirgli di no era tanta, soprattutto per mantenere fede al suo essere (f)rigida ed indipendente, ma il carisma (lol) di Garlic era ben più forte della possibilità di starsene a girarsi i pollici per la restante parte del pomeriggio. Non che mancasse poi molto alla chiusura. «Dammi un paio di minuti.» Avrebbe affermato quando ormai l'altro era vicino alla porta pronto ad attenderla fuori. Veloce, con la complicità della magia, la strega aveva chiuso la piccola sala, sistemato il registro cassa e preso la sua borsa, insieme ad un cardigan dello stesso colore del ricamo del corpetto da usare qualora fosse stato necessario. «Eccomi.» Sigillò con la magia i pesanti battenti che si era chiusa alle spalle, facendo qualche passo per avvicinarsi all'uomo. «Dov'è che vorresti andare?»role scheme © lisa,
SPOILER (clicca per visualizzare)Da segnare per Phill +1 a Coraggio e per Kenna +1 Intelligenza essendo la seconda role di vendita..