-
..
-
.Nome:AlyceCognome:CoffeyEtà:+25Razza:AnimagusStatus:PsychopathicSangue:Purosangue«Dovresti vestirti.» - la voce roca di un ragazzo borbottava quelle parole ad una certa tonalità, mentre sembrava che qualcuno, dall'altra parte, sbuffava annoiata «Dai, Luke, nemmeno mio fratello è così noioso.» - questo era una bugia. Il suo caro fratellone era davvero molto più iperprotettivo del barman che era uscito dal bancone per andare a ricordare ad Alyce quanto il suo abbigliamento succinto potesse attirare l'attenzione di qualche malintenzionato «Se ti toccano il culo, poi siamo costretti a ripulire il casino che combini. E non possiamo fare la stessa storia ogni sera.» - rimbeccò il ragazzo, mentre aveva iniziato a pulire qualche bicchiere.
Alyce sbuffò ancora «Ricordati che sono io la proprietaria qui, Luke e mi vesto come diamine voglio.» - disse, poi passando davanti al bancone per svanire poi dietro una porta senza accorgersi che era entrato un cliente.
Aveva bisogno di fumare una sigaretta, e il posto migliore per farlo, al momento era la stanza delle torture dove nessuno sarebbe arrivato, per il momento, almeno.
La sigaretta durò davvero troppo poco e questo fece in modo di far innervosire ancora di più la povera rossa, che si ritrovò a dover tornare di sopra con uno sbuffò ancora più plateale.
Ma qual era, poi, il problema del suo abbigliamento? Alla fine aveva solo indossato qualcosa di davvero sfizioso e in quel locale giravano ragazze che si spogliavano per i clienti, quindi quale sarebbe stato il problema del suo short di pelle, attillato, che tirava su i glutei, con delle fasce nere borchiate e un cordone che stringeva in vita? E qual era il problema di quel top che sembrava più un reggiseno, che si incrociava in petto, richiamando lo stesso stile del suo pantaloncino molto corto? O forse era il collare con gli spuntoni che rendeva Luke nervoso [x]?
Questo non lo avremmo mai saputo, perché quando Alyce ritornò dietro il bancone, notò la presenza del cliente a cui prima aveva sfilato davanti. Lo smeraldo dei suoi occhi incastonati nel candido della sua pelle ed incorniciato dalla folta chioma rossa, ribelle, si posò sul volto del ragazzo, un po' superficialmente, per poi afferrare un bicchiere e piazzarlo davanti a lui «Immagino tu sia qui per bere, no?» - sollevò un sopracciglio, mentre il volto di porcellana mostrava un leggero ghigno, quindi prese una bottiglia di vodka e ne versò un po' nel bicchiere di Anthony. Poi si voltò di spalle al bancone e con un balzo e la spinta delle sue stesse mani (lasciando la bottiglia) si sedette poco distante, sul ripiano dove il bicchiere era stato riempito. Guardò dall'alto Anthony, accavallando la gamba proprio davanti a lui, non curante che quella posizione potesse mettere a disagio qualcuno.
«E' davvero scortese mostrare il culo alla gente.
Io non sto mostrando niente, sto solo seduta comodamente sul mio bancone.
Sei indecente.
Taci, zitellona.» - l'io di Alyce era sempre in combutta, con la mancanza di Brian nei paraggi, poi, era davvero difficile metterlo a tacere. Ed oggi, era uno di quei giorni che solo l'alcol avrebbe potuto zittire quella mente logorroica. Alyce riafferrò la bottiglia, quindi e ne bevve un sorso molto lungo, per poi tornare con l'attenzione sul cliente «Allora? Non ti ho mai visto qui... come mai hai scelto il Rouge?» - una domanda semplice, ma con un interesse davvero particolare: Alyce voleva sapere perché la gente scegliesse quel posto anche se non lo conoscesse, forse per sollevare il suo ego.©. -
..
-
.Nome:AlyceCognome:CoffeyEtà:+25Razza:AnimagusStatus:PsychopathicSangue:PurosangueAlyce, quella sera, non aveva propriamente voglia di lavorare, a dirla tutta. Però era lì e qualcosa doveva fare: da quando aveva preso il Rouge in gestione, il suo divertimento si era dimezzato e spesso era nervosa, tanto da dover sfogare con l'alcol (che novità, poi!)
Forse era per questo che quando aveva visto Anthony, aveva deciso di prendere lei iniziativa e avvicinarsi, forse con un fare molto poco professionale, ma pur sempre mostrando la sua merce (la vodka, ovviamente, mal pensanti!)
Notò il suo sguardo insistente e il sorriso si trasformò in un ghigno divertito, quindi poi lo vide bere di colpo il bicchierino, fidandosi di cosa ci fosse dentro (prendi appunti, Aly!) e quasi soffocare per il gusto alcolico della vodka «Viene direttamente dalla Russia.» - commentò, indicando con il mento il bicchierino svuotato.
Lei anche bevve, attaccandosi alla bottiglia e prendendo un grosso sorso, come fosse acqua «Vuoi qualcosa di più leggero?» - domandò con un tono un po' punzecchiante, dopo che senza fare un minimo di sforzo, gettò dentro il liquido trasparente, che le scese nello stomaco.
Ascoltava le parole del nuovo cliente, giochicchiando con i nastrini del suo reggiseno/top «Hm?» - si voltò a quella domanda e poi si guardò attorno, quindi il capo vermiglio si prodigò ad assentire, mentre le labbra carnose si mossero ancora lentamente per rispondere alle sue curiosità «Da poco, confermo. E ... in un certo senso ci lavoro, qui dentro, certo. Tu sei?» - era chiaro che non voleva sbilanciarsi con le informazioni, fin quando non avrebbe saputo chi era colui che aveva davanti «Sembri troppo grande per Hideonstone e troppo piccolo per essere un dipendente della Gringott in carriera. Allora? Chi è il mio nuovo amichetto?» - un sibilo, sull'ultima domanda, come se fosse un attimo più perversa delle altre che aveva appena proferito.©. -
.//■ Data & Luogo di nascita25.06.92, Londra
■ Status SanguePurosangue
■ ProfessioneMedimago
■ AllineamentoNeutrale Puro
■ Stat.Aaron era un Barnes e come tale amava avere sotto controllo tutto. Ovviamente non riusciva a stare dietro a tremila cose e di conseguenza aveva persone fidate al suo fianco che svolgevano dei lavoretti per lui, ma in genere amava seguire da vicino quello che succedeva alle persone con cui lavorava e che amava. Con Alyce era successo qualcosa di strano. Non erano paziente e dottore in maniera normale e non erano neanche amici, erano... beh, Aaron ed Alyce. Non sapeva come definire quel loro rapporto non sapeva come interaggire con lei in maniera formale. Gli veniva spontaneo essere suo amico ed aiutarla. Le aveva promesso che ci sarebbe sempre stato e così avrebbe fatto. infodno i barnes erano tante cose, ma sicuramente non erano delle persone che non mantenevano le promesse. La loro parola era sacra per questo non la davano quasi mai a nessuno. Ma Aaron era una persona umana e con Alyce aveva toppato alla grande. Nonostante anche Markab gli aveva chiesto di andare quella sera dell'innaugurazione lui era rimasto a casa a studiare per un caso che aveva preso particolarmente a cuore. Ovviamente anche Alyce era un caso che aveva preso particolarmente a cuore, ma in quel momento, in quel momento preciso si era reso conto che le sue priorità erano non stare tra le persone e la cosa non poteva cambiare. Ma in quel momento si rendeva anche conto che magari, la sua presenza, sarebbe stata veramente d'aiuto per la rossa e di conseguenza si sentiva in colpa.
Si vestì in maniera meno ufficiale, cercò di stare allo stesso livello di quel posto quindi evitando cose tipo il suo rolex, braccialetti in oro, camicie che costavano più dell'arredamento di tutto quel posto - non che ci volesse molto che Aaron indossasse qualcosa che costasse più del luogo dove andava, ma per Alyce avrebbe fatto un eccezione - quindi un pantalone di jeans con un lavggio chiaro, fregato dall'armadio di Blake, una maglietta blu notte, semplice anche se con un modello polo, polsi liberi.
Quando entrò nel locale le luci erano soffuse e l'atmosfera era bollente. Insomma Alyce ci sapeva veramente fare e sul volto di Aaron si dipinse un sogghignetto. Chiese in giro dove fosse la gestrice di quel posto e venne indirizzato immediatamente, mentre qualcuno faceva dei commenti poco opportuni su tutto il contesto di quel posto. Aaron era un damerino, proprio non ci sarebbe riuscito a confondersi tra le persone. I capelli tirati all'indieto perfettamente e i suoi occhi ghiaccio che spiccavano si posarono sulle nudità della ragazza intenta a parlare con qualcuno. Speyside Single Malt Scotch Whisky - The Balvenie, invecchiato 40 anni! Quella bottiglia costava 4.811,30 euro per la precisione e l'aveva fatta arrivare dall'Europa appositamente per lei. La posò sul bancone e le sorrise. Poi si rivolse anche adl ragazzo. Aaron Barnes! Allungò la mano per presentarsi. Infondo Alyce lo aveva sicuramente conosciuto in maniera singolare ed Aaron, da quel giorno, era cambiato parecchio, anche solo per il fatto che si faceva fottere da un ragazzo come Markab e che si voleva fottere una ragazza come Evelyn. Una volta presentatosi al ragazzo la sua attenzione si spostò di nuovo sulla rossa. Locale impeccabile! Aggiunse gentile incanenando il suo sguardo di ghiaccio negli occhi della ragazza.:copyright:Scheme Role by Amphetamines' - Vietata la copia anche parziale.. -
..
-
.Nome:AlyceCognome:CoffeyEtà:+25Razza:AnimagusStatus:PsychopathicSangue:Purosangue«Ma voi auror avete qualcosa di represso, per caso? Non sei il primo che giunge da me.» - disse leggermente annoiata dalla cosa. Anche questo sarebbe finito sulla lista di Brian, e avrebbe dovuto trovare informazioni su di lui al più presto. «Io... io sono... io sono tutto quello che vuoi che io sia per te. Ogni tuo desiderio, ogni tuo segreto recondito. Tutto. Puoi chiamarmi come desideri.» - ghignò perversa, mentre le parole furono dette in un sospiro caldo, leggermente suadente. Tuttavia, la serata era appena iniziata e Alyce non ci mise tanto a scoprire che quella era una giornata piena di sorprese, a riempire di gioia la piccola rossa pazza.
Il Rouge aveva aperto da poco, ma le voci si erano sparse non poco. Qualcuno, in quel momento, varcò la soglia, mostrando il suo faccino quasi dimenticato dalla rossa, come se avesse voluto cancellare anche lui dalla sua memoria, così come la collega precedentemente incontrata. Eppure, Aaron era stato diverso, in fin dei conti, si era fatto sentire anche quando lei lo aveva ignorato e doveva ancora raccontargli del grande passo avanti che aveva fatto quando aveva finalmente ottenuto quel bacio da Brian.
Quando sentì la sua voce, la ragazza balzò in piedi sul bancone, mostrando le sue gambe lunghe e snelle anche all'altro ragazzo e lo smeraldo dei suoi occhi si rallegrò, mentre si tuffava a peso morto tra le braccia di Aaron, avvinghiandosi a lui con gambe e mani.
Se non fosse caduta a terra, ovviamente.
Questo avrebbe fatto sì che il suo bel culetto sodo, sarebbe stato sporgente e tra le mani di Barnes, senza ritegno.
Come se questo non bastasse, la rossa avrebbe stampato sulla guancia del suo psicologo, un bacio che avrebbe lasciato il segno del suo rossetto «Ma allora sei vivo! Non sei venuto all'apertura, non te lo perdono, nemmeno con quella bottiglia di quarant'anni. Devi fare di meglio, mio caro teppistello!» - lo appellò, ricordando ad entrambi come si fossero conosciuti, in quella notte folle di sesso nel magazzino del porto, dopo aver derubato un povero pescatore che si stava procurando la sua cena. Non voleva scendere dalle braccia del magipsicologo, che strinse ancora di più volgendo la guancia su quella del ragazzo «Povero piccolo Barnes! Non sai che ti sei perso alla mia inaugurazione. Ma... potrai recuperare, rimanendo mio ospite per l'intera nottata.» - storse il naso, con quel sorriso pervertito, mentre si allontanava con il collo appena appena per puntare gli occhi smeraldo su di lui, con quello sguardo che voleva dire ciò che Aaron ben sapeva.
Si mosse appena appena su di lui, come se fosse appena salita sul suo cavallo, quindi indicò Anthony «Potremmo invitare anche lui, che ne pensi?!» - disse con un sorriso smagliante e psicopatico, mentre la sua mente già immaginava scenari pazzeschi che solo lei avrebbe potuto creare. Annuì, scrollando le spalle, ancora in modalità koala su Aaron «A quanto pare sì. Sono io la proprietaria.» - sorrise appena alle sue stesse parole «Ruby. Visto che prima non ti ho detto il mio nome.» - si morse il labbro e diede una stretta ancora più forte ad Aaron, al quale era ancora avvinghiata, sperando che lui le reggesse il gioco «Allora? Che ne dite? Ci divertiamo un pochetto?» - ormai era partita, bisognava solo fermarla.©. -
.//■ Data & Luogo di nascita25.06.92, Londra
■ Status SanguePurosangue
■ ProfessioneMedimago
■ AllineamentoNeutrale Puro
■ Stat.Mentre il Barnes più piccolo manteneva la sua linea di stronzaggine con tutti e nella sua assurda incoerenza diventata la persona più coerente del mondo, Aaron non era così. Aaron era una di quelle persone che avevano veramente una doppia vita, cominciava a pensare che non fosse il fratello ad avere qualche disturo della personalità ma fosse semplicemente lui a non riuscire a controllarsi in determinate situazioni. Si sentiva, delle volte, come dottor Jekil e mr Hyde o come Hulk e il dottor Banner. Al suo interno aveva due personalità completamente diverse che si uccidevano per farsi strada in qualsiasi situazione. Era un medimago attento, ed amorevole, ma all'occorrenza diventava un cazzo di trafficante di sangue, in maniera del tutto illegale e completamente immorale. Aveva fatto affari che si, potevano veramente spedirlo ad azkaban e farlo rimanere per sempre li, ma continuava a curare le persone ed essere la gentilezza in carne ed ossa. Delle volte non sapeva davvero chi era! Si morse il labbro e non fece neanche in tempo a rispondere a quel ragazzo affianco ad Alyce che se la ritrovò addosso. Non fece altro che prenderla al volo e stringerla a lui. Era sempre imbarazzante quella situazione specialmente perchè, veramente non sapeva dove mettere le mani, quindi alla fine le incrociò sotto sul suo sedere, in maniera tale che glielo toccasse ma neanche eccessivamente. é sempre così, non spaventarti! Disse poi al ragazzino sorridendogli in maniera cordiale e del tutto amichevole. Ovviamente stava scherzando! Non c'era niente di cui spaventarsi, almeno fino a quel momento. La ragazza, comunque non aveva intenzione di staccarsi da lui, quindi alla fine la sistemò un pò meglio. Si, lo so, sono stato pessimo e ti giuro che ci sono state delle buonissime ragioni, ma comunque mi farò perdonare! Aggiunse poi lasciandole un dolce bacio sulla guancia che, comunque, gli procurò un imbarazzo non indifferente. Un0intera nottata? io domani devo andare a lavoro! Le disse prima di vedere il suo sguardo, quello sguardo e sospirare. Che nottata sia! Ma tu devi promettermi che non salterai mai più uno dei nostri incontri! Aggiunse prima di avvicinarsi ad uno sgabello. Era piccolina, ma dopo un pò cominciava a pesare anche lei. Ridacchiò quando chiese se potevano portare anche lui. Devi chiedere a lui se è d'accordo e se una nottata con te non intacchi la sua divisa! Questo lo sussurrò all'orecchio di Alyce in maniera tale da farlo sentire solamente a lei. Infondo gli sembrava veramente scorretto sottolineare che era un auror e che quindi certe cose anche no, ma infondo lui chi era per giudicare altri? Infondo lui era un Barnes, aveva praticamente la metà delle cose che non andavano realmente.
Ruby. Allora fai gli onori di casa e facci divertire... e non ti spogliare! Era comunque molto protettivo con Alyce e forse il problema era esattamente quello. Non erano amanti, non c'era un semplice rapporto di paziente e dottore ma non erano neanche del tutto amici, il loro rapporto era cominciato in maniera ambigua e, purtroppo, sarebbe continuato in quella maniera per sempre!:copyright:Scheme Role by Amphetamines' - Vietata la copia anche parziale.. -
..
-
.Nome:AlyceCognome:CoffeyEtà:+25Razza:AnimagusStatus:PsychopathicSangue:PurosanguePrima dell'arrivo di Aaron, Alyce si stava chiedendo che problema avessero tutti quegli auror ad arrivare in quella dimora di piacere e perdizione che aveva messo su.
Sicuramente non era un ottimo biglietto da visita per la sua organizzazione, tuttavia doveva ammettere che fingere di avere una buona clientela non era nemmeno troppo sbagliato, poteva fungere da ottima copertura.
Scrollò le spalle e alzò un sopracciglio al dire di Anthony «Che ci fossi stata io? In che senso, scusa?» - domandò quasi incuriosita della sua affermazione.
Era una di quelle giornate dove Alyce aveva proprio necessità di occupare la sua mente, eppure sembra che non trovasse una vera e propria occupazione fino a quando quella malsana idea di fare una nottata intera con quei due lì, non le balenò in testa. «Oh, non è vero. Sono anche peggio a volte, ma non mi pare ti sia mai dispiaciuto, no?» - disse al medimago, quasi stuzzicandolo con quello sguardo che voleva lasciar intendere ben altro.
L'invito che aveva fatto ad entrambi, aspettava risposte che da parte di Aaron avevano avuto subito un riscontro positivo «Beh anche io, devo lavorare domani, ma che vuoi che sia una notte con me!» - rise appena, mordendosi il labbro. Poi lo smeraldo si poggiò su Anthony e lo guardò balbettare confuso. Inclinò il capo «Forse il tuo capo non vuole che tu frequenti un medimago di alto lignaggio e una donna di ottimo aspetto?» - domandò con fare provocatorio. Poi stupita, allargò la bocca a quella domanda che l'auror le fece. «In che... senso? Beh, nel senso che ora beviamo un po', poi vediamo che succede, no?» - rise appena, quasi divertita dell'ingenuità del ragazzo che aveva davanti.
Con gli occhi tornò ad Aaron «Ok, non salterò nessun appuntamento, ma non posso garantirti di non spogliarmi. Sai che dopo un po', inizio a sentir caldo e odio mettermi dei freni.» - gli fece un occhiolino complice, mentre riempiva tre bicchierini con della vodka secca «Giochiamo a ... non ho mai.» - propose, senza che fosse una vera e propria domanda. «Beve chi non ha mai fatto quello che l'altro dice, che ve ne pare? Chi di voi inizia?» - il suo sguardo era eccitato di sapere cosa realmente gli altri non avessero fatto.©. -
..
-
.Doveva ammetterlo. Quella ragazza stava facendo andare in tilt il cervello di Anthony. Quegli occhi, quei capelli rossi e quel...quel corpo gli stavano facendo fondere il cervello. Poi come lo muoveva, come provocava soltanto parlandogli...non gli faceva bene. Assolutamente no.
Aveva sempre frequentato ragazze romantiche e per nulla provocanti, e lui si ci era sempre trovato bene. In fondo era un ragazzo romantico anche lui.
'Che ci fossi stata io? In che senso, scusa?'
La ragazza guardò Anthony curiosa di sapere che cosa voleva dire ciò che lui aveva affermato. Anthony la guardò sistemandosi un ciuffo dei capelli ribelle.
“Beh...così...bella. Non avevo mai incontrato ragazze così interessanti come te. Certo, quelle con cui sono stato erano belle, davvero...ma caratterialmente diverse da te. Molto diverse...”
Lei continuò a parlare ed Anthony la osservava. Era piuttosto vivace. Quasi la trovava divertente.
'Forse il tuo capo non vuole che tu frequenti un medimago di alto lignaggio e una donna di ottimo aspetto?' - Chiese la ragazza prima. E poi rispose alla domanda che lui le aveva fatto.
'In che... senso? Beh, nel senso che ora beviamo un po', poi vediamo che succede, no?'
“ Non sarà certo il mio "capo" a dire cosa devo o non devo fare nella mia vita privata. Dipende da me...”
Poi guardò la ragazza accigliato "Cosa vuoi che succeda?"
Fu poi Aaron a rispondere come sperava lui'Nel senso che beviamo insieme. Non faremo cose a tre in quel senso specifico! ' e questa risposta lo fece tranquillizzare un po'. Non aveva intenzione di fare una cosa a tre con un ragazzo ed una ragazza appena conosciuti. Ma avrebbe rifiutato anche se si trattavano di due persone che conosceva. Non era il tipo, Anthony.
Sempre Ruby aveva proposto un gioco che conosceva ma che non aveva mai provato. Era lì, stavano chiacchierando...cosa c'era di male in un gioco?
“Ok, va bene!” Disse, prendendo poi il bicchiere che aveva riempito la ragazza.
'Inizio io. Non ho mai utilizzato un nome diverso dal mio. '
Per fortuna, questa volta non avrebbe bevuto. Ovviamente si presentava sempre con il suo vero nome e non aveva ancora avuto la necessità di trovarne uno falso, per missioni al ministero. E sinceramente non sapeva se ne avrebbe avute, prima o poi. Quindi lasciò il bicchiere pieno “Nemmeno io. Mi sono sempre presentato come Anthony. Anche se in Italia mi chiamano con la versione italiana del nome. Ma è pur sempre il mio nome!” Quindi si voltò verso la rossa “Tu invece, Ruby?”Anthony Lovegood".Non si può essere infelici quando si ha questo: l’odore del mare, la sabbia sotto le dita, l’aria, il vento."Auror, 24 anni"Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"
code by ©#fishbone
. -
..
-
.Il medimago si rivolse a lui, appena rivelò di avere origini italiane. Anthony lo guardò ed annuì rispondendogli.
“Beh si, ho origini italiane...” non disse nulla riguardo alla politica, anche se doveva ammettere che non aveva tutti i torti, però, alla domanda che fece dopo, rispose con una punta d'orgoglio.
“Mia madre proviene da un paesino della costa orientale della Sicilia. E' davvero un posto molto molto caratteristico. Ci sei mai stato?”
A ciò che disse dopo Aaron, Anthony rispose prontamente “Ma io non sono italiano...sono di origina italiana ma sono nato in Inghilterra. La mia lingua madre è l'inglese ma so parlare bene anche l'italiano!” Però non fu d'accordo con ciò che disse riguardo agli italiani che avevano un pessimo inglese. “In realtà conosco gente italiana che non se la cava male con l'inglese, sai?”
Il suo tono era tranquillo, non era per nulla offeso o arrabbiato. Sorrideva anche e ascoltava le parole del ragazzo “In mia discolpa posso dire che non conoscevo questo posto e non avevo la minima idea di ciò che trovavo qui dentro. Però, devo ammettere che non mi sto trovando così male, in questo locale. Anche se credo di non essere adatto per le attrazioni che vi si trovano” lì a quel punto fece una leggera risata. In effetti, Anthony non era uno che frequentava posti del genere. Magari doveva cominciare a farlo?
Alle parole che Barnes sussurrò al tassorosso sorrise divertito. Ed a sua volta rispose “dipende da quale ragazza ti ritrovi davanti. Ci sono ragazze che, dicendole sempre che è bella, lei continua a negare. Forse è solo una tattica per fare in modo che continuiamo a dirlo?”
Il biondo guardò l'orologio, dopo un po'. “Comunque...credo che sia arrivata l'ora che io torni a casa. Anche se sono ancora in ferie, è meglio togliere il disturbo." Salutò Alyce con un sorriso ed un cenno della mano e si rivolse nuovamente al medimago “Ti saluto, Aaron. Spero che avremo un'altra opportunità di incontrarci, uno di questi giorni. Divertiti!” Lanciò un'occhiata ad alcune ragazza che giravano in quel locale, facendogli l'occhiolino e uscì dal locale, diretto verso casa sua.Anthony Lovegood".Non si può essere infelici quando si ha questo: l’odore del mare, la sabbia sotto le dita, l’aria, il vento."Auror, 24 anni"Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"
code by ©#fishbone
.