I wand to break free

Per Kether - acquisto

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    Skyler Mave
    Infermiere | 23 anni

    Era da poco tornato ad avere a che fare coi Babbani e, per una volta, sentiva davvero la mancanza del mondo magico. Non per Markab, che vedeva sicuramente più durante il periodo estivo; e neanche della possibilità di usare la magia, poiché gli bastava semplicemente essere accorto nell’esecuzione di un incantesimo.
    Era dovuto al fatto che il mondo magico aveva (‘Dio solo sa come, per una volta’) meno problemi di quello Babbano.
    Insomma, col Coronavirus l’azienda di famiglia aveva rischiato di chiudere: se gestisci un pub, ma la gente non può uscire di casa, chi potrà mai venire a bere? Erano riusciti a reinventarsi rivendendo i liquori ai privati (con tanto di consegna a domicilio), scoprendo che la gente aveva più che mai bisogno di ubriacarsi. Ed ora che finalmente si poteva riaprire con qualche accorgimento, gli affari erano migliorati.
    Ma era insorto un nuovo problema: la sua bacchetta non funzionava più a dovere.
    Si era recato a Londra il più velocemente possibile, per cercare di risolvere il problema da Olivander. Era strano, dopo tutti quegli anni, pensare di essere disarmato.
    Aveva portato con sé la sua vecchia bacchetta, un po’ per forza dell’abitudine (‘E poi, meglio una bacchetta mezza morta che nessuna bacchetta!’), e un po’ perché in qualunque caso l’avrebbe conservata - aveva un valore sentimentale troppo alto.
    ‘Olivander… quanto tempo!’
    Toccando la maniglia della porta, avrebbe avvertito la stessa scarica di adrenalina che l’aveva colto a undici anni. L’ultima volta che aveva messo piede in quel negozio, il Nonno era con lui; ora, ormai tredici anni dopo, era da solo. Ma in cuor suo sapeva che lo stava in qualche modo assistendo.
    “Buongiorno...”: la voce, cordiale come sempre, era rotta dall’emozione.
    Avrebbe atteso pazientemente Olivander (‘Ma sarà ancora vivo?’), quindi gli avrebbe esposto il problema.
    “Penso sia inutile, ma ci provo lo stesso - la mia bacchetta ha smesso di funzionare -credo- del tutto…”
    Avrebbe quindi poggiato le reliquie del vecchio catalizzatore sul bancone, affinché Olivander o chi per esso potesse esaminarle.
    "Parlato"- 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda PG Stat.
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    Per Kether.

    Skyler ha 100G da spendere presso Olivander.

    La defunta bacchetta ha questa composizione: legno di agrifoglio, lunga 12 pollici ed abbastanza flessibile. Il nucleo è composto da crini di unicorno.
     
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    Kether Westerly McLean | Commesso Olivander
    "Pelo della coda di un kneazle..." l'estate era giunta anche a Londra, coronavirus o meno che fosse, e Kether pur non lavorando da chissà quanto da Olivander sapeva benissimo cosa volesse dire 'Primini... branchi di primini!'
    I maghetti undicenni erano i principali clienti del negozio, i più iconici almeno, specialmente in estate, ma non per questo erano anche i migliori: erano chiassosi, iperattivi, agitati e generalmente impazienti. Portavano moto, ingenuità e allegria, certo, e il ragazzo doveva ammettere che ogni volta che un maghetto usciva dalla bottega con un catalizzatore, lui si commuoveva quasi. Ma restavano clienti difficili, clienti che lo mettevano in difficoltà, agitandolo non poco, specialmente perché la loro natura vivace ben si sposava con nuclei non classici 'Sono una nuova generazione in fondo...' pensava lui scorrendo la scatola della bacchetta che aveva appena testato, cercandone le caratteristiche 'Per loro ci vogliono bacchette di nuova generazione' e forse anche un bacchettaio, ma quel pensiero lo tenne serbato nel suo cuore, sospirando quando, nel leggere la descrizione, apprese di non aver sbagliato "Grande!"
    Sollevato, il biondino mise via il catalizzatore, prendendo una nuova scatola verde, che agitò come la precedente. Socchiuse gli occhi, aggrottò la fronte e la agitò almeno quattro volte prima di osar dire qualcosa "Qualcosa di marino... squama di ramora?" propose lui, andando poi a verificare sulla custodia e di conseguenza imprecando "Ippocampo!" gemette lui, sbuffando e non poco, rendendosi conto di quanti errori ancora facesse.
    Si sarebbe allenato tutto il giorno, ma qualcuno venne fortunatamente a salvarlo: Skyler.
    "Buongiorno a lei" con il suo miglior sorriso il ragazzo emerse dagli scaffali al limite del trafelato, massaggiandosi le mani nel mentre l'infermiere spiegava la situazione "Oh!" fu la sua prima risposta, poi sobbalzò ancora tentando di riprendere il filo del discorso "Certo ecco... sono cose che possono capitare, per molte ragioni" propose lui, mentre il suo sorriso si faceva tirato "Sono successe cose importanti nella sua vita? Traumi, cose belle?" chiese lui, inclinando di lato la testa ed afferrando il catalizzatore dell'infermiere, per studiarlo e testarlo.
    Socchiuse gli occhi e la esaminò "Nucleo di unicorno secondo la scuola di Olivander" rifletté, storcendo la bocca 'A me sembra vada tutto bene' si disse, posando a quel punto gli occhi sul giovane, che intuiva essere causa principale del problema "Da quanto la bacchetta ha iniziato a fare le bizze? Non esegue proprio più magie o le esegue male?" insistette lui un poco "Vuole tentare di eseguire un incantesimo cosicché possa vederlo in prima persona?" rimuginò infine, massaggiandosi il mento, nel mentre sperava di non star incalzando troppo Skyler.
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    Skyler Mave
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    Fu sorpreso quando, al posto di un decrepito e incartapecorito Olivander, comparve davanti ai suoi occhi un viso abbastanza noto e, doveva ammetterlo, sicuramente più attraente del vecchio venditore.
    ‘Non che ci voglia molto, direi… insomma, Olivander poteva essere bello nel fiore degli anni, circa due o trecento anni fa…’
    Non tutti avevano l’abilità di risucchiare l’altrui giovinezza come Cher, no?
    Non si fermò molto a rimuginare, almeno per il momento: aveva altre cose a cui pensare, prima di riflettere su dove diamine l’avesse già visto.
    “Ehm… quanto tempo ha?” ridacchiò Skyler, alla domanda del ragazzo. Ma, in fondo, il venditore di bacchette dev’essere un po’ magipsicologo (?).
    “Beh, diciamo che non sono più il ragazzino che ha preso la bacchetta la prima volta… insomma, sono passati tredici anni. Ho preso un percorso totalmente diverso da quello che avevo in mente - cioè, volevo essere un Magizoologo, e son finito a fare l’Infermiere ad Hidenstone!”
    Ok, forse raccontare tutta la storia della sua vita non era precisamente ciò che Kether intendeva, però un po’ se l’era cercata. Non puoi fare domande ad un logorroico e passarla liscia.
    “Nel mentre, comunque, è mancata una persona a me molto cara” si fermò un attimo, al pensiero del Nonno che, quasi in quello stesso punto, gli teneva la mano mentre provava una bacchetta “e… beh, sono diventato Animagus…”
    Non sapeva davvero che dire: tutti crescono, anche i maghi, ma molti riescono a mantenere la loro bacchetta. Perché lui non ci stava riuscendo?
    “È già da un po’ di tempo che non andiamo d’amore e d’accordo come una volta… nel senso: eseguiva gli incantesimi che gli chiedevo, ed era anche efficiente, ma la sentivo come riluttante. Poi, qualche giorno fa, all’insaputa di mia madre e mia nonna, ho incantato le loro mascherine con un Incantesimo Testabolla… sai, Coronavirus e tutto… ecco - gli incantesimi hanno funzionato, ma poi ha iniziato a fare i capricci”. Descrisse al negoziante gli sbuffi di fumo e scintille.
    “Oh, sì! Ecco qui - Ferula!”: avrebbe puntato la bacchetta verso un graffio di SevenUp sul braccio sinistro. L’incantesimo parve funzionare, ma poi tutto degenerò: le bende che aveva evocato si avvilupparono al suo braccio come rampicanti, mentre la bacchetta sbuffava fumo contrariata. Si trovò l’arto sinistro mummificato, e dovette interrompere l’incantesimo per evitare si propagasse.
    “Ecco - intendevo questo: dall’altro giorno, qualunque incantesimo io provi ad un certo punto degenera… non posso mica curare i ragazzini e tramutarli in mummie. Credo sia contro l’etica professionale, o cose simili.”
    ‘Anche se a qualcuno potrei anche bendare volentieri la bocca per evitare di sentire scemenze per un po’...’
    Avrebbe ascoltato ciò che il tipo aveva da dire e, una volta che avesse finito, gli avrebbe chiesto anche: “Comunque… mi pare di conoscerla… o conoscerti, se posso darti del tu. Grifondoro o Ametrino?”
    "Parlato"- 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda PG Stat.
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    Kether Westerly McLean | Commesso Olivander
    Non era da Skyler avere la bacchetta malfunzionante davanti ad un bel ragazzo giovane, ma era anche possibile che quella defaillance fosse legata al fatto che il biondo infermiere stesse pensando all'incartapecorito Olivander, attualmente sito nel retro a disquisire e rizzar bacchette, delegando la base di "petting" al più giovane e gentile Kether.
    Il biondino non si lasciò scoraggiare dallo stranimento del gattofilo ed anzi alla sua provocazione rispose afferrando il suo magifonino "Oh beh, il mio turno finisce tra due ore" propose lui con un ghigno, per nulla spaventato dalla logorrea altrui (forse, malignava questo narratore, perché non l'aveva ancora sperimentata) "Al bisogno ho anche un paio di amici magirider: ci possono portare due pizze e birra con due click in maniera fidata, contactless, chilometrozero ed ecosostenibile, libero anche dagli influssi delle multinazionali!" ma era anche vero che Skyler non aveva sperimentato la sua, quindi, in fondo, i giochi erano ancora aperti!
    Le danze comunque doveva aprirle Skyler, quindi il bacchettaio si mise comodo ed iniziò un fantastico viaggio nel disagio di Skyler, costellato di successo, gente esplosiva, gatti e troppi culi "Beh non sei finito poi così lontano dai: ok, i ragazzini sono più selvatici, ma alla fine siamo lì" propose lui con una linguaccia, lasciando poi che il flusso di coscienza proseguisse, spingendo il ragazzo a mostrare meglio le sue iridi, sgranando gli occhi.
    "Mi dispiace molto per tuo nonno" pigolò lui, tornando serio, tanto da portare in avanti le mani e congiungerle a livello del suo cavallo "Spero sia stato un trapasso sereno, in linea con una vita felice" propose lui, usando termini poco comuni, ma vicini alle sue madri wikkan, salvo poi inclinare il capo man mano che nuovi elementi emergevano "Oh, complimenti per il risultato conseguito: posso sapere la forma o sto chiedendo troppa confidenza e prima dovremmo prenderci quella famosa pizza e birra?" ridacchiò lui, posandosi sul bancone, tornando poi serio non appena questi parlò dei suoi problemi con la bacchetta.
    "Ho presentissimo" ammise lui "Liberare nell'ambiente un virus così subdolo è stato davvero crudele... anche io ho sentito il bisogno di proteggere le mie madri con la magia... non tanto perché sia preoccupate per loro, ma per lasciarle un minimo libere di vivere la loro vita con più serenità, senza la paura di uccidere qualcuno ed infangare un karma immacolato come il loro" spiegò lui, annuendo dolcemente con la testa ascoltando cosa fosse man mano cambiato tra lui e la sua lei (la bacchetta), schiarendosi la voce quando lui decise di mettersi all'opera.
    'Ci siamo... pronto a tutto, Kether!' staccò le natiche dal bancone ed estrasse il proprio catalizzatore, lasciando poi a Skyler tutto lo spazio e il tempo del mondo, cambiando idea quando al fumo si susseguirono delle bende alquanto aggressive "Ehi, no, non così, non è un antico faraone che deve entrare nel regno di Osiride!" propose lui, agitando la bacchetta e Terminando la magia del ragazzo, gettandosi poi in avanti per afferrare il suo avambraccio ed esaminarlo "Senti male, hai fastidio?" chiese lui, sobbalzando ed arrossendo lievemente "Ehm... sì, so che sarebbe il tuo lavoro, ma sai... gli incidenti magici sono anche un po' la mia specialità" propose lui con una mano nei capelli, nervoso, indietreggiando e tentando poi quasi distrattamente un innerva sul ragazzo per rimetterlo comunque in sesto.
    "Già... una bella grana..." fece eco alle lamentele di Skyler, posandosi una mano sulla bocca e riflettendo sul da farsi 'Saranno diventati poco compatibili...' si disse lui, incuriosito dal trigger, certo, ma anche in dubbio sul da farsi.
    Rimase immerso un poco nei suoi pensieri, sobbalzando alle parole dell'altro "Come?" esclamò lui, sgranando gli occhi violentemente quando comprese a cosa stesse alludendo l'altro "Oh, ecco, io... sì ero Ametrin... e prima tassorosso" ammise lui con un timido sorriso "Ero un po' atipico ecco... ero molto nerd" aggiunse poi con una risata, cercando così di giustificare il fatto che non si ricordasse minimamente dell'altro "Anche tu ametrin, immagino, del resto è una casata perfetta per gli Auror e i Medimaghi" propose annuendo con la testa, salvo farsi ancora serio ed osservare il suo catalizzatore.
    "Posso?" chiese lui, prendendo dalle mani del ragazzo la bacchetta, esaminandola ancora "Sei cambiato molto, da quello che racconti... e forse ora hai bisogno di una bacchetta diversa, che ti rispecchi maggiormente per quello che sei diventato" affermò lui, pronto a vincere il premio Capitan Ovvio "E quindi sì... ehm... forse dovremmo provarne una diversa"
    Non ne era molto convinto neanche lui. Deglutì e quindi lasciò il ragazzo solo coi suoi pensieri, mentre lui restava coi propri 'Cosa... potrei tentare?' una cosa che aveva imparato era che le bacchette erano come le persone: il vero amore era una combinazione di fortuna e affinità; era ragionevole supporre che diverse bacchette in quella stanza avrebbero voluto stare con Skyler, ma stava a lui trovarle quanto prima e magari indovinare quella più affine.
    Ripassò mentalmente le caratteristiche del ragazzo, la sua professione e quant'altro e quasi per caso afferrò una scatola rossa, che poi andò a portare sul bancone, aprendola.
    "Legno di Biancospino, lunga 11 pollici, sibilante, con al suo interno come nucleo pelo di wampus" enunciò lui, agitando la bacchetta per avvertirne le vibrazioni ed aver la certezza di non aver messo nella scatola la bacchetta sbagliata.
    Annuì, quindi la porse al ragazzo "Prova questa e vediamo cosa succede" annuì infine, rimanendo poi dietro al bancone, pronto ad intervenire al bisogno.
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    Se ti piace fai succedere cose belle; se non ti piace, fai succedere cose brutte :)
     
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    Skyler Mave
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    Forse era il suo lavoro, o forse il venditore era davvero una persona sconsiderata; fatto sta che lasciò davvero che Skyler si raccontasse liberamente, rischiando a sua insaputa un giro nel reparto di otorinolaringoiatria e, perché no, anche in quello psichiatrico del San Mungo.
    “Oh beh - se la metti così, piuttosto ti porto a cena… almeno ti ripago della dedizione al lavoro!”: stava davvero flirtando con Kether? Probabilmente sì, visto che ormai per l’Infermiere provarci era diventato semplice come respirare: lo faceva dovunque, anche quando la gente rischiava la vita (Ciao, Kay Orsch! Ciao, guardarobiera!), quindi perché non provarci anche con i commessi?
    “Eh, hai ragione - sono comunque diventato un Magiveterinario, in un certo senso! Anche se gli animali, come dico spesso, hanno un istinto di autoconservazione più sviluppato!”
    Com’era possibile che si stesse aprendo (non pensate male) così facilmente con una persona sconosciuta? E soprattutto, perché in quel periodo ci provava particolarmente coi ragazzi?
    “Eh, figurati - sì, è andato via… abbastanza bene - almeno per lui.”
    ‘Alla fine, la parte difficile l’abbiamo dovuta vivere noi che siamo rimasti, non lui…’
    “Sai com’è… terrò comunque la vecchia bacchetta perché l’avevo comprata con lui… comunque grazie per i complimenti… nah, direi che ti sto rompendo troppo le… insomma, ti sto rubando troppo tempo! Comunque, sono un Golden Retriever.”
    Per un attimo contemplò l’idea di trasformarsi, per poi trattenersi all’ultimo: forse era sconveniente mostrare agli estranei le proprie pudenda canine, soprattutto mentre era in giro per commissioni.
    “Sai, mi trasformerei ma… ecco, non credo sia una buona idea… comunque, che sbadato! Tante chiacchiere, e non mi sono neanche presentato. Skyler Mave, Infermiere di Hidenstone!” affermò, poco prima di mostrare il fallimentare esempio di incantesimo al ragazzo.
    “No, va’ tranquillo - ho sopportato cose peggiori di una bacchetta dispettosa amante del bondage. Oh!” restò sorpreso di fronte all’Innerva del ragazzo. Non era affatto abituato ad essere curato da qualcun altro (e aveva sempre saggiamente deciso di curarsi da solo, visti i risultati controproducenti delle altrui cure), ma doveva ammettere che il ragazzo non era affatto male.
    “Grazie davvero! Immagino che hai dovuto imparare sul campo - chissà cosa combinano, gli undicenni alle prime armi! Io… beh, diciamo che il primo tentativo con una bacchetta è andato male…”
    Il ricordo di un acaro della polvere ingigantito fino ad essere delle dimensioni di un gambero riaffiorò nella sua mente - forse era quella la ragione per cui odiava, in generale, insetti ed altre bestie striscianti.
    “Oh, lasciamo perdere! Comunque - sul fatto che fossi Ametrino, non avevo dubbi… e forse avrei anche potuto intuire che fossi un Tasso! Sì, sono stato un Ametrino anch’io” rise giocosamente al pensiero di aver ritrovato un compagno di Casa. “Ti farà piacere sapere che le nuove generazioni di gialloviola hanno vinto la Coppa, quest'anno! Nerd, eh? A che giochi?”
    ‘Ok, forse non sarà professionale… ma credo che Olivander se ne stia, se il suo commesso riesce a vendere flirtando coi clienti, no?’
    Porse la bacchetta al commesso con un sorriso, rispondendo prontamente alla sua richiesta di studiarla.
    Dopo un occhiolino di rito, rispose “Sei tu l’esperto!”, pronto a provare altri catalizzatori.
    Sgranò gli occhi.
    “Hai detto… peli di Wampus?”
    Praticamente era il suo sogno da gattaro che si realizzava. Mai avrebbe pensato, un giorno, di possedere qualcosa di uno dei felini magici che preferiva al mondo. Figurarsi poi se si immaginava di poterlo avere incorporato nella sua bacchetta.
    “Non ho mai sentito di bacchette fatte coi peli di Wampus…” fu il mormorio entusiasta che uscì dalle sue labbra.
    Mentre saggiava la sensazione che gli dava tenere in mano la nuova bacchetta, decise che avrebbe provato con un semplice Incantesimo di Soccorso.
    “Periculum”: stando ben attento a non colpire il suo nuovo amico (ma Skyler, sei proprio sicuro che in altre situazioni Kether non sarebbe fuggito a gambe levate, di fronte alla tua follia logorroica?) o la preziosa merce, il nostro Infermiere richiamò una sventagliata di scintille dorate. Era riuscito solo da poco a imparare a modificarne il colore, ed era ovvio scegliesse il suo preferito.
    “Oh… direi che va bene. Più che bene!”: sorrise a Kether, mentre in cuor suo scodinzolava. Si dette un contegno, per domandare al commesso qualche precisazione.
    “Ecco, non sono molto esperto di bacchette - ovviamente… c’è qualche accortezza particolare da tenere, con un nucleo non classico? E poi… ecco, il biancospino… ha qualche particolarità peculiare?”
    Da quando aveva studiato un po’ di Magia Verde, Skyler era diventato più attento alle sfumature delle magie della Natura, se così si potevano chiamare. E chi, meglio di un fabbricante di bacchette, poteva spegnere la sua sete di conoscenza?
    "Parlato"- 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda PG Stat.
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    Va bene la bacchetta di "legno di Biancospino, lunga 11 pollici, sibilante, con al suo interno come nucleo pelo di Wampus".

    Skyler flirta e chiede a Kether precisazioni sulla bacchetta... che voglia fare un altro acquisto?
     
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    Kether Westerly McLean | Commesso Olivander
    Skyler ci stava provando con Kether per sport o perché, più semplicemente, era Skyler? Probabile, ma, in fondo, a Kether interessava davvero?
    "Non te lo consiglio: sono piccolo, ma mangio vegano o quantomeno chilometro zero" rise lui, agitando la mano in segno di diniego, o forse per chieder all'altro se si fosse ammattito "Finisce che ti costa più la mia dedizione che la bacchetta" concluse lui con una linguaccia.
    Aveva colto una certa ambiguità nell'offerta dell'infermiere, ma in quel momento lui era sul lavoro e se da un lato era un ragazzo e doveva stabilire una relazione cliente-negoziante stabile che consentisse ad entrambi di lavorare in armonia, dall'altro restava il fatto che fosse anche un ragazzo e uno spirito libero: come poteva del resto pretendere di farsi raccontare abbastanza dall'altro per comprendere prima che bacchetta potesse volerlo se lui era freddo ed ingessato?
    Non si fece spaventare dalla logorrea del biondo ed anzi la accolse con cenni delicati, ma sicuri, della testa ridendo alle sue battute (come la scarsa autoconservazione degli studenti) e rattristandosi empaticamente quando il racconto lo richiedeva.
    "Se n'è andato serenamente, vedendo suo nipote diventare grande e senza bisogno di lasciar dietro di sé un fantasma" propose lui con voce calma e un po' contrita "Non possiamo saperlo, ma... possiamo immaginare... sperare... che lui sia nell'aldilà, coi suoi cari e gli antenati, a vegliare su di te"
    La morte era una realtà che lui conosceva poco direttamente e ciò lo metteva sempre un po' a disagio, per quanto la sua forma mentis lo costringesse comunque ad avere una visione abbastanza precisa del contesto, una visione empatica, a tratti simpatetica, che lo spingeva a mostrare nei suoi occhi la tristezza e la compassione che provava, spingendolo a posare una mano sulla spalla dell'altro, specialmente quando questi spiegò che non si sarebbe mai - in nessun caso - liberato della bacchetta che ora impugnava: l'aveva comprata con lui, e questo era qualcosa che lui poteva capire perfettamente, tant'è che a quel gesto di comprensione accompagnò un ciondolare affermativo della testa.
    Vi erano stati grossi cambiamenti nella vita dell'infermiere e tra questi anche il fatto di superare il bisogno di farsi la ceretta divenendo animagus. Kether levò gli occhi al cielo quando l'altro si scusò ancora una volta, poi tese la mano al ragazzo per stringergliela alla sua presentazione "Kether Westerly McLean, e non mi stai facendo perdere tempo, anzi, mi stai aiutando a capire meglio come aiutarti" chiarì lui con un occhiolino, anche se poi ebbe un sussulto ed abbozzò una piccola risata argentina "E... diciamo che mi stai anche facendo divertire" confermò, forse un po' pentito di non poter chiedere all'altro di diventar cane, ignorando la passione dell'infermiere per esporre le proprie pudenda, specialmente in forma canina, e sicuramente pentito di avergli chiesto di esibirsi con la bacchetta di legno, finendo in una sessione alternativa di bondage.
    "Lascia fare a me" rispose alle osservazioni del ragazzo "Non sono pratico di bondage, ma sono pratico di fasciature e pasticci magici: cerca solo di non piangere mentre cerchi la mamma, che ho finito le caramelle" propose con un occhiolino, agitando il proprio catalizzatore e riportando come nuovo il ragazzo, nel mentre l'altro realizzava finalmente dove si fossero incontrati e si chiarivano dal punto di vista delle casate.
    Kether s'inorgoglì sentendosi dire di essere un tasso DOC e rise quando seppe come avessero vinto la coppa delle cose "Non mi aspettavo niente di meno: siamo sempre stati competitivi" ammise, raccontando anche qualcosa di sé "Vari e-sport, ma di base LOL" spiegò lui, andando anche a raccontare qualcosa di Skyler e della sua bacchetta, non portando particolarmente buone notizie.
    'Mi dispiace Skyler, ma mi sa che ti servirà una nuova amica' e il suo compito sarebbe stato quello di rendere tal passaggio il meno traumatico possibile. Scelse una bacchetta innovativa per un ragazzo così energico 'In fondo... sono io l'esperto... no?' pensò lui, deglutendo, e comprendendo benissimo come non fosse poi molto convinto delle parole del biondone, sbiancando quando questo rilevò l'eccentricità di quanto offertogli "N-non va b-bene? P-preferisci qualcosa di più t-tradiz-zionale?" squittì a quel punto "Il s-signor Olivander ha iniziato a produrre bacchette anche con nuovi nuclei... in genere le sconsiglia p-per i bambini, ma sono fantastiche sugli adulti" propose lui, allentando la maglietta dal caldo e deglutendo fin troppo, nel mentre l'infermiere bene o male si rassicurava (o rassegnava) e tentava un Periculum, che si manifestò con scintille dorate.
    "Un risultato molto Grifond-ORO" fece notare lui, incrociando le braccia, non poco compiaciuto, nel mentre l'altro giungeva alla medesima sua conclusione: era la bacchetta giusta per lui.
    Inclinò la testa alle sue domande ed annuì lentamente "Sono nuclei più instabili dei canonici, ma producono anche una magia più potente se trovano il mago giusto e per quanto riguarda il biancospino... beh in genere è un legno che cerca maghi in fase di transizione, ricchi di stimoli diversi" spiegò lui dolcemente, rallentando visibilmente il parlato, segno che stava molto riflettendo su csa dire, forse per non indispettire l'altro, o ferirlo "E' un legno per maghi propensi alla cura, ma anche all'attacco e che non vivono contraddizioni come questa come appunto una contraddizione, ma... due parti di sé..."
    "E questo direi che è tutto quello che devi sapere" propose lui, battendo le mani una sola volta "La bacchetta costa Galeoni: desideri anche un fodero, magari con i grifondoro?" ghignò "Proteggere la bacchetta è sempre importante: i graffi non aiutano i buoni incantesimi" face lui presente, schiarendosi poi la voce e restando in attesa delle decisioni dell'infermiere.
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    Skyler Mave
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    ‘Cavolo - effettivamente avrei dovuto sospettare che fosse un hippy - insomma, chi usa parole come chilometrozero o ecosostenibile? Però… finché beve alcol, tutto bene - posso sempre invitarlo al pub. Quello che produciamo È a chilometro zero…’
    “Se le premesse sono queste, fammi prima accendere un mutuo e poi posso portarti a cena senza problemi!”
    Cercò di non diventare troppo molesto, forse esagerando un poco ma perlomeno mantenendo un certo contegno. In fondo, chiacchierare era con il Vegano-Green era piacevole.
    “Oh, grazie… anche se non avrebbe potuto lasciarsi un fantasma alle spalle anche se avesse voluto - sai, sono un Nato Babbano. È stato strano ricevere la lettera per Hogwarts - fortuna che il Nonno ha sempre creduto nelle leggende magiche. Ha voluto accompagnarmi di persona a Londra…”
    Mentre raccontava un poco la sua infanzia, manco fosse la fusione tra Charlie Bucket e David Copperfield, si trovò a pensare che effettivamente era stato fortunato ad avere il Nonno al suo fianco, e che lo era ancor di più ad avere comunque qualche ricordo tangibile: il pub, la bacchetta… l’alcolismo.
    “Sai, è stato la prima persona con cui abbia mai preso una sbronza… mi ha fatto assaggiare dell’idromele a quattordici anni - non reggevo molto, lo devo ammettere…”
    Il discorso si spostò sulla bacchetta e, come al solito di Skyler, sul bondage: probabilmente finire legato in qualche modo era il suo destino, visto che succedeva più spesso di quanto volesse ammettere.
    “Uffa - ma quindi niente caramelle? E io che ero qui proprio per quello” scherzò l’Infermiere, mentre veniva liberato.
    “LOL, eh? Ho provato a giocarci, ma sono abbastanza scarso… chissà che magari con un buon maestro non si possa migliorare”
    Dopo aver appreso che la sua bacchetta avesse un nucleo di Wampus, Skyler riuscì a malapena a trattenere la gioia - cosa che, però, venne scambiata dal commesso come avversione. Si affrettò a rassicurarlo.
    “No - no! È… beh, il Wampus è uno dei miei animali magici preferiti… ho sempre voluto catturarne uno - no, non per ucciderlo, tranquillo! Vorrei… ecco, avrei voluto studiare tutti i felini magici… sono un po’ gattaro, insomma”; si grattò la nuca, ridendo entusiasta dopo aver usato il più grande eufemismo della storia. "Cioè... non sai quanto sono felice per un'evento simile - so che sono un po' sciocco... però scodinzolerei, se fossi in forma canina!"
    A dimostrare la sua affermazione, twerkò male - insomma, come avrebbe fatto qualunque ragazzo bianco e idiota. (Il narratore inizia a pensare che Skyler non sappia cosa sia il pudore)
    “Sì - beh, non credo che nessuno abbia mai avuto dubbi sul fatto che sia Grifondoro - o Grifondiota, come spesso mi è stato, ehm, riferito.”
    Ascoltò interessato la spiegazione sul nucleo alternativo e sul legno, rimanendo compiaciuto dallo scoprire che avrebbe prodotto (almeno sulla carta) magie più potenti. Anche se, in cuor suo, era convinto che una bacchetta restava comunque uno strumento: era anche compito del mago allenarsi affinché i suoi incantesimi fossero il più forte possibile. Insomma, senza duro lavoro non si andava da nessuna parte - e questo era uno dei motivi per cui Skyler apprezzava molto i valori Tassorosso.
    “Figo - quindi…. attacco e difesa che convivono in armonia? Comunque… sì - volevo già prendere un fodero, ma se mi dici che è meglio evitare i graffi…”
    Avrebbe guardato i vari foderi proposti da Kether, cercandone uno che non avrebbe attirato (troppe) prese per il culo da parte di Markab per il suo essere pacchiano.
    Ma, ovviamente, non aveva nulla contro il truzzo.
    Una volta trovato un fodero Gridonforo, o con un Wampus, o comunque con dell’oro - perché, ricordiamolo, era il colore preferito del ragazzo - lo avrebbe preso più che volentieri.
    “Senti, Kether - non ti spiace se ti chiamo così, vero? Tra poco devo andare, però… beh, se avessi dubbi sulla bacchetta o volessi invitarti a cena dopo aver chiesto quel mutuo, ecco… potrei scriverti? Senza nessun fine, davvero!”
    Se il commesso avesse accettato, Skyler gli avrebbe lasciato il numero di cellulare, dopo aver ovviamente pagato gli acquisti.
    ‘Fortuna che ho quel buono…!’
    "Parlato"- 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda PG Stat.
    RevelioGDR


    Skyler ha 100G da spendere presso Olivander.

    Prende la bacchetta proposta da Kether e un fodero adatto alla sua personalità ma senza gattini pucciosi.

    Se possibile, prenderei il PP derivante dalla role in Carisma (per l'acquisto del fodero).
     
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    Kether non era esattamente uno semplice con cui uscire: aveva più pippe mentali che anni e tendeva a declamare ogni sua mania manco fosse una verità scritta nella pietra e non, per lo più, esagerazioni da fanatico qual era "Spero che avrai nel caso l'accortezza di aprirlo in una banca solidale... o sai quanto piango?" propose lui alzando un sopracciglio e lanciando uno sguardo divertito ed ironico all'infermiere, perché sì, anche lui sapeva di essere esagerato e soprattutto non aveva mai avuto la pretesa di imporre il suo stile etico al mondo intero 'Non tutti hanno la forza e il cuore per farlo' che era un giudizio bello e buono, ma se l'alternativa era sentirsi dire di dover riutilizzare le acque grigie e non poter consumare prodotti trasportati da altri continenti, beh, forse era meglio no?
    Era facile scherzare con uno come Skyler e ciò divertiva Kether, aiutandolo a gestire un acquisto quantomeno diverso dal solito, nonché più difficile. Ascoltò tutte le informazioni che il biondo gli volle regalare, anche riguardo al nonno, verso il quale lui mostrò molta empatia 'Anche i babbani possono diventare fantasmi...' pensò lui ad un certo punto, ridendo comunque quando seppe chi avesse causato la prima ubriacatura del giovine, assistendo poi al suo incidente magico, che lo spinse ad agire lui come infermiere, cercando anche di far ridere l'altro ragazzo e alleggerire l'atmosfera.
    "Niente caramelle" confermò infatti facendo spallucce, spiegando poi come lui fosse stato ai tempi un ametrino atipico, abbastanza nerd "LOL!" rimase in vero sorpreso che l'altro conoscesse League of Legends ed inclinò il capo alla sua ammissione di debolezza "Beh non è un gioco molto difficile, comunque se vuoi poi ti do qualche dritta, ma considera che senza cuffia e un team decente non vai da nessuna parte" ridacchiò, sollevato anche perché aveva in fondo avuto un'idea su cosa proporre all'altro, che, in vero, in quanto gattaro, ne fu entusiasta. Si irrigidì a sentir parlare di animali catturati, ma alla precisazione dell'infermiere il suo sorriso si aprì ed annuì "Sono creature affascinanti, anche se io sono più da cane" precisò "E sono contento che il nucleo ti entusiasmi" espresse lui, impettendosi, scoppiando però poco dopo a ridere quando l'altro scodinzolò alla Elettra Lamborghini, ridendo talmente tanto da doversi tenere la pancia "Smettila, ti prego, se continui così mi toccherà portarti a fare una passeggiata!" rise lui, quasi soffocato, enunciando poi le caratteristiche della bacchetta, così come richiesto dall'altro, annuendo alle sue osservazioni e seguendolo poi verso l'acquisto di un fodero.
    Purtroppo non c'erano foderi per gattari, ma era pieno di foderi coi colori dei grifondoro, quindi non fu difficile aiutarlo in quell'acquisto "Non te ne pentirai: una bacchetta non rigata è una bacchetta ben più felice di aiutare" precisò lui con un occhiolino, sobbalzando poi alle parole di congedo dell'altro.
    Lo osservò con occhi un po' grandi, piedando di lato la testa, poi si posò una mano sul mento, massaggiandoselo e riflettendo ad alta voce "Quindi mi chiameresti per consulenze a distanza o per indebitarti?" riassunse lui, poco convinto "Non mi sembra un gran piano, anzi, diciamo che fa proprio schifo: col cavolo che ti do il mio numero!"
    Con un sorrisetto furbetto il ragazzo prese dalla tasca il suo magifonino e lo porse all'altro "Facciamo così, Skyler prendo io il tuo numero e ti chiamo io per una serata semplice. Birra, chiacchiere e poi si vedrà: magari da me a giocare a LOL... o ad altro..." propose con un piccolo ghigno, dando una pacca sulla spalla all'altro e prendendosi la libertà di chiamar l'altro per nome, piuttosto sfacciato in vero "Unico fine, il divertimento. Senza alcun impegno"
    E fu così che avrebbe lasciato il ragazzo con una nuova bacchetta, un fodero tamarro, un occhiolino e la promessa di risentirlo quanto prima, del resto aveva 22 anni ed era tassorosso: se non condivideva lui, chi doveva farlo?
    RevelioGDR
     
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7 replies since 2/7/2020, 07:46   109 views
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