Un'Occultista ed Un Contrabbandiere Si Incontrano in un Bar...

Free Role Hedwin & Sélène

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    Hedwin Keratack
    Paiolo Magico 71 anni
    Una serata tranquilla non c'è che dire.
    Dalle finestre a sesto acuto s'infiltravano i rossi raggi del tramonto in questo ambiente già caldo di suo. In fondo alla sala, su un pianoforte consumato dagli anni, un mago dalla tuba e dalla barba grigia faceva danzare le dita a ritmo di un vecchio blues americano e qualcuno ci ballava anche sopra. Tuttavia, come si conviene ad un pub inglese di vecchio stampo, più che attorno alla piccola pista da ballo, un spiazzo di qualche metro poco lontano dallo strumento musicale, la gente affollava i tavoli ed il bancone con ben più di un solo boccale di birra davanti.
    - Hey Harry! Figliolo! Che cazzo ci fai ancora lì? Cos'è stai pregando? Non vedi che qui abbiamo finito da un pezzo?! Vuoi che ci venga la gola secca come al papa? - l'armadio biondo al bancone saltò sei ordinazioni e con un solo, deciso e rabbioso, gesto abbassò le tre leve della spillatrice per riempire tre bicchieri. Una donna bionda, bellissima e col camice da cameriera appoggiò piano una mano sulla spalla del ragazzo per poi lanciare occhiate di fuoco al marito. Hedwin le mimò spavaldo un intenso cunnilingus e poi tornò a girarsi verso Alexis ed Ed; gli occhi pieni di disappunto, ma tinti di una vivace malizia - Quel deficiente è stato troppo davanti a quella diavoleria babbana...la...la- le labbra si strinsero a culo di gatto in armonia con gli occhi socchiusi e la fronte corrucciata, come se l'intero volto volesse contribuire a cercare la parola dimenticata. - Televisione? -il dito rugoso del contrabbandiere si alzò vittorioso - Si, esatto! Quel che avevo detto io! Ad ogni modo - si scolò d'un fiato quel che rimaneva del suo boccale prima di consegnarlo ad Harry che era giunto a portare le ordinazioni. Il ragazzo sembrava avere difficoltà a muovere il braccio destro.
    - Questo deficiente - e gli tirò uno scappellotto. Il ragazzo non fiatava mentre gli altri due vecchi ridacchiavano - Si è guardato troppa televisione ed ora vuole fare il prete! Il prete dico io! - I suoi due compari erano stupefatti, ed uno dei due si fece il segno della croce - Ma che cazzo fai brutto coglione? - Tutti e tre risero di gusto.
    - E che gli hai fatto quando te lo ha detto? - Harry, zoppicando, si era ormai già allontanato verso il bancone ed il padre non se ne era nemmeno accorto. - Detto? Lui?! Un po' di palle ce le ha, ma non abbastanza da affrontarmi. - Hedwin bevve un sorso e poi tirò su la sua mano: un asso, un tre ed una regina; tutto di cuori. - Che merda - Scosse la testa. - No, no. È stata la piccola Mary. -
    Alexis si tirò fuori per quel turno - Quanti anni ha adesso? - Mentre Ed sfornò un tris di tre. - Quattro. Quel gioiellino nero è bella e scura quanto quella puttana di sua madre, ma la furbizia e la stronzaggine le ha prese tutte da me! - In un colpo lancio sul tavolo un asso, un due ed un tre di cuori.- Scala - Con un gesto rabbioso le carte di Ed furono buttate sul tavolo - ah ma vaffanculo Hedwin, non c'è neanche gusto a giocare con te! - mentre quella volpe di Keratack strisciò a sé, avidamente, la sua vincita.
    - Ad ogni modo l'ho svegliato la notte con una secchiata d'acqua gelida e gli ho dato con la vecchia Bessy - accarezzò con amore il proprio bastone da passeggio, appoggiato al fianco - fino a che non mi sono stufato. - La mano dondolò alta nel gesto del pressapoco - quindi diciamo che una buona decina di minuti è bastata. Tanto il ragazzo è robusto - Scoppiarono di nuovo tutti a ridere - Sei proprio un gran figlio di puttana Hedwin! -
    Quel tavolo vicino al bancone era ben visibile ed anche se rumoroso, il suo suono si mescolava a quello di tutti gli altri tavoli e di quella musica blues che continuava a riempire l'ambiente. Chiunque, ad ogni modo, avrebbe potuto notarlo, anche se ben pochi avrebbero osato disturbare l'uomo in quella che pareva una scura vestaglia in pelliccia di leopardo. Quello era il suo territorio e tutti i presenti ne erano ben consci.
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    Sélène Du Marais
     
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    Sélène Du Marais
    Link scheda · 35 anni · Proprietaria di Magie Sinister ·
    Aaron, Aaron, Aaron... stramaledettissimo Aaron! Tra la serata del giorno precedente e la mattinata di quel dì, il cliente che avevo servito con una maledizione su commissione mi aveva davvero fatta impazzire: si era mostrato inizialmente una macchietta, una persona timida e buona solo a farsi manipolare, il tutto per poi ribaltare la situazione il giorno dopo, prendendomi in contropiede e costringendomi a vuotare il sacco come una criminale in merito al contratto stipulato. Aveva ribaltato la situazione in un batter d'occhio, mettendomi a disagio con una facilità assurda, e la cosa mi aveva dato non poco sui nervi: cosa avrebbe potuto mettermi su di morale quindi? Una bella bevuta al Paiolo Magico ovviamente! Non ero una assidua bevitrice, raramente mi ubriacavo, ma nelle poche volte che avevo fatto una capatina in quel pub mi ci ero trovata benone: il personale era stato cordiale ed efficiente, e, nonostante il chiasso ed il casino tipico di locali del genere, l'atmosfera mi rilassava; era il locale fatto per me praticamente... eccetto che in quella serata a quanto parve.
    Non appena varcai la soglia del Paiolo Magico, facendo il mio ingresso nel locale, alcuni dei tavoli da cui si sentiva più baccano si zittirono, puntando lo sguardo su di me: mentre avanzavo diretta verso uno dei tavoli vuoti, non potei fare a meno di udire mormorii sulla mia persona, gente che mi riconosceva come la nuova proprietaria di Magie Sinister, chi mi definiva folle ad aver riesumato quel locale ormai dimenticato da qualsivoglia divinità... ma peggio che peggio, chi mi additava come membro dell'Acromantula Scarlatta. Come, prego!? Domandai stizzita ad uno degli avventori seduti ad un tavolo vicino a quello dove un gruppo di vecchi bacucchi giocava a poker; uccisi con lo sguardo il tipo che aveva osato paragonarmi a quel gruppo di terroristi, mafiosi o quel diavolo che erano, non che mi importasse effettivamente cosa diamine fosse la loro organizzazione, e, mentre il tipo cagatosi sotto dopo la mia occhiata andava a pagare, impanicato come non mai prima di uscire, io raggiunsi il tavolo dove volevo sedermi e così feci.
    Mi adagiai su d'un sedile in legno con un sospiro, prima di accavallar le gambe ed attendere che qualcuno venisse a servirmi, rimuginando nel mentre: da quando ero arrivata ed avevo preso in custodia il mio negozio, erano iniziate a girare voci su di me, su come fossi stata un membro di quell'enigmatica organizzazione criminale, il tutto solo perché avevo acquistato il negozio in cui i seguaci di Voldemort avevano agito venti anni prima! Accidenti, tutti in quel posto si mettevano a giudicarmi solo per una mia proprietà, e se l'esser giudicata male non è che mi importasse troppo, mi dava un fastidio enorme essere paragonata ad un gruppo di balordi solo per la mia tendenza alla magia oscura. Se quella mattinata non era stata il massimo, il trattamento riservatomi dai clienti del Paiolo mi fece venir un diavolo per capello: se mi fosse girata male, di certo non ci avrei messo molto a tirar fuori la bacchetta.

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    Hedwin Keratack
    Paiolo Magico 71 anni
    Da che mondo è mondo il diverso porta sempre guai. Questo perché? Hedwin da bambino se l'era chiesto spesso, ma non era passato troppo tempo che la risposta piovesse da dentro; un intuizione. Il diverso porta attenzioni.
    Questa era una lezione che gli aveva salvato la vita tante, troppe volte. Certo, ormai era da vent'anni che si mostrava come più gli accomodava, strafottendosene degli altri. Lui era il più grande, il migliore e spesso il più ricco.
    I soldi e la fama ormai gli permettevano un certo "nun me ne fott" d'alta qualità, ma negli affari più pericolosi non si mostrava, faceva fare agli altri ed il motto di quegli altri era "tenere un basso profilo".
    Motto che non era certo condiviso anche dalla strega di New Orleans. - Una donna stupenda vestita come una vecchia bambola stropicciata di una delle schiavette di una villa vittoriana. - le sopracciglia sottili si piegarono interessate - Si è proprio lei- si era girato attratto dalla faccia da ebete che aveva fatto Ed, e dal silenzio che aveva catturato qualche tavolo a loro vicino, pur soffocato dalla musica e dagli schiamazzi di molti altri.
    Il tono era stato lieve, riflessivo e non era detto che la fattucchiera avesse udito le parole gracchianti di quel vecchio in vestaglia leopardata, ma anche se fosse stato il contrario ad Hedwin non gliene poteva fregar di meno. - Si, si è l'americana stramba - Alexis invece sembrava molto più intimorito, piegato com'era sul tavolo a sussurrare per non farsi udire. - Lei sarebbe stramba! -Hedwin gli diede una pacca sulla spalla tale da farlo quasi cadere - Datti un contegno! - Si alzò in piedi con Bessie stretta nella mano e mantenendo il tono molto alto, più forte della musica e del chiacchiericcioda pub. - Datevelo tutti! -
    Scaraventò il boccale ancora mezzo pieno a terra facendo un gran fracasso.
    Il gelo scese nel locale.
    Anche i rumori che la strega non era riuscita ad uccidere col suo ingresso ora erano stati strozzati.
    - Fuori di qui potete anche scoparvi tutti i ghoul che volete - aveva fatto cadere il bastone a terra, preso lo schienale della sedia e con i fianchi si era messo a mimare atti copulativi, poi la sbatté forte a terra - Ma qui dentro porco merlino si fa quel che dico io e quel che dico io è che al paiolo tutti voi siete uguali! -Uno schiocco di dita ed un elfo comparì davanti a lui; gli fece gesto di raccogliere i vetri rotti e pulire a terra. - Non mi importa se siete neri,verdi, bianchi, o gialli. Se vendete la madre all'Acromantula oppure se succhiate il cazzo al Ministero. NON VOGLIO PROBLEMI QUI DENTRO! -
    La lingua schioccò e dopo essersi lisciato il pelo del suo abito si fece raccogliere il bastone dall'elfo che intanto aveva fatto evanescere i vetri rotti e con uno straccio animato dalla magia era intento anche a pulire il parquet. - So che ora non succederà più - il tono era passato da Bora funesta a diplomatico Zefiro - Divertitevi! Ballate, mangiate e sopratutto bevete! La casa offre un giro a tutti!- Quell'ultima frase gli costò molto, ma d'altronde conosceva le leggi del marketing ed il giubilio che seguì le ultime parole confermò la validità delle sue azioni. - Dai loro un boccale e te ne compreranno almeno altri due! - Questo, con un sorriso un po' inquietante, disse a Séléne mentre si sedeva al suo tavolo dopo aver preso il boccale di Ed ed aver bidonato la compagnia sua e di Alexis.
    L'ugola si mosse più volte mentre un gran quantitativo di birra veniva traccannata - Ahhh - Sbatté il boccale sul tavolo di legno - La birra fresca è sempre un ottimo modo per cominciare una bella serata. Lei cosa preferisce? -
    La mano libera accarezzava il pomello di Bessy, un serpente con due sottili zaffiri per occhi.
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    Sélène Du Marais
    Link scheda · 35 anni · Proprietaria di Magie Sinister ·
    A quanto parve, non sarebbe stato quello il caso di tirar fuori la bacchetta: il mio sguardo s'indirizzò sul tavolo dove sino a poco prima si stava svolgendo una partita a Poker, e subito uno dei vecchi lì seduti sbraitò ad alta voce, domandando ad uno degli altri il motivo per cui io ero la stramba in quel posto. Gli ordinò di darsi un contegno, e fece lo stesso con tutti gli avventori, facendosi ben ascoltare, essendo beh, a quanto diceva, il capo della baracca che imponeva un codice davvero interessante nella sua proprietà: fuori si poteva esser i peggio criminali che si fossero mai sentiti nominare, ma lì nel Paiolo Magico si era tutti uguali, tutti allo stesso livello; rimarcò la sua voglia di attenzione frantumando un boccale, raccolto e pulito via da un elfo domestico là presente, ed offrì poi un drink gratuito a chiunque nel locale, prima di sedersi al mio tavolo.
    Non posso che concordare: offri buona merce ed il cliente tornerà sicuramente per acquistarne ancora, replicai alle di lui parole quando si giustificò per quel giro gratis d'alcolici, il tutto per poi scolarsi un bel boccale di birra, offrendomi una scelta su cosa ordinare, Un bicchiere di Sherry penso possa andare, dissi lui accennando un sorriso, prima di lasciarmi andare in un sospiro, al quale la mia mano seguì poggiando le dita sulla mia fronte mentre ciondolavo lievemente il capo, Sa, sentirsi perennemente additati al pari d'un gruppo terroristico non è esattamente il massimo, esordii, facendo scivolare delicatamente la mano destra lungo il viso, sino ad appoggiarvi la guancia destra sul dorso, col gomito ben saldo sul tavolo, La devo proprio ringraziare per averli fatti tacere, almeno per ora: per quanto non voglia aver problemi qui, dubito avrebbe lasciato correre se si fosse trovato qualche cadavere qui nel pub di punto in bianco; solitamente non sono così crudele, ma sentirmi paragonare all'Acromantula, beh, non mi fa risparmiare nel lanciar l'Anatema che Uccide, spiegai lui, rialzandomi quindi, e porgendogli la mano sinistra, attendendo un baciamano da parte sua, In ogni caso, Monsieur, perdonatemi per la scortesia: Sélène Du Marais,
    enchanté de vous connaître
    , gli dissi quindi infine, presentandomi al proprietario del locale, aspettandomi che egli avrebbe fatto la medesima cosa.

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    Hedwin Keratack
    Paiolo Magico 71 anni
    - Ah, Sherry. - Un sorriso quasi malvagio e certamente inquietante decorato da un simpatico sopracciglio interessato fu gentilmente concesso a Séléne - Donna in carriera, unica, affascinante e con gusto. Se continua così inizierò a pensare che stia cercando di sedurmi - Una risata aperta, penetrante quanto un chiodo e veloce. La birra che restava fu tracannata con sentimento, mentre la mano destra accarezzava calma la testa di serpente.
    Quando il boccale piovve con forza sul tavolo, alcune gocce di liquido erano rimaste intrappolate nei baffi grigi mentre solo una di queste scivolava lenta verso il mento cespuglioso.
    - Marlene hai sentito!? - la voce gracchiante scosse una ragazzina dai suoi sogni ad occhi aperti. Era appoggiata al bancone poco lontano a guardare i sorrisi dei ballerini e del pianista. Avrà avuto 8 o 9 anni - Porco Merlino! Marlene! - -Si papà! Subito Papà! Suona così bene quel signore. Hai visto?- la faccia infastidita ed il gesto della mano dimostrarono tutto il suo interessamento. - Vai da quella strega di tua sorella giù in cantina e fatti dare una bottiglia di Jiménez. Poi prendici anche due bicchierini - La bambina annuì - Vola!- e la bambina volò, non in senso letterale però.
    Il braccio si spostò rapido, ed ancora seccato, sulla bocca ad asciugare la barba ed i baffi dai rimasugli bagnaticci della birra. Poi gli occhi tornarono sull'Americana. - Per tutti i diavoli quanto è gnocca. Giuro sul mio nome che questa prima o poi me la devo fare-Quel fascino così inquietante risuonava in armonia con le corde più oscure di Hedwin. Solo a guardarla qualcosa si stava accendendo.
    Con la mano ormai libera dal boccale si strusciò l'inguine coperto dal tavolo. Per un attimo lo sguardo fu palesemente perso a girovagare fra le più sporche e sconce fantasie, il labbro inferiore fu persino morso. Poi gli occhi si bloccarono sulle iridi della giovane e come se nulla fosse tornarono vivaci e pronti per un colloquio amicale. -Lasci, lasci per i ringraziamenti. Le parole sono solo vento.- tralasciò la provocazione della strega per tornarci poi dopo - Ad ogni modo, gruppo terroristico...- ridacchiò -Direi più gruppo mafioso; anche se non nello stile pizza, maccheroni e mandolino, di quegli insetti fastidiosi che sono gli Italiani.- spostò di poco il volto verso la donna. - Anche se non capisco tutta questa rabbia nel ricevere tale nomea. La gente parla, lo ha sempre fatto. Sopratutto quando si parla del- la mano sinistra indicò platealmennte Séléne - diverso. - Le lanciò un sorriso obliquo - poi più fa così, più sembra che lei abbia effettivamente qualcosa da nascondere.-
    Arrivò lo Sherry, insieme ad una bambina col fiatone e due bicchierini. - Oh finalmente! Avevo perso quasi del tutto le speranze! - Strappò la bottiglia dalle mani di Marlene mentre lei appoggiò i bicchierini, prese il boccale vuoto e lo portò al banco, per poi tornare col sorriso ad appoggiarsi lì a guardare la gente divertirsi.
    - Questo sicuramente non lo ha mai assaggiato - stappò con mano esperta la bottiglia e versò un colorato e profumato liquido in entrambi i contenitori di vetro. - è uno Sherry Fino maturato in botti di rovere Americano ed aromatizzato da qualche goccia di sangue di drago spagnolo - annusò con passione ed eleganza il proprio bicchiere alzato con la mano rugosa - che il drago fosse spagnolo lo si sente dal carattere - ridacchiò.
    -Nome affascinante e particolare il suo, come tutto di lei d'altronde. Hedwin Keratack, molto piacere- Non le porse la mano, ma caricò il tono sul "molto" e le lanciò uno sguardo divertito. - Sono certo che questo incontro si rivelerà interessante. - Poi però, in un solo istante il volto mutò in una maschera di odio e disgusto - ma tu prova soltanto un altra volta a far scappare un mio cliente ed altro che maledizioni senza perdono. Io la bacchetta te la infilo su per il culo e ci lancio dentro un bel Defòdio, per poi lasciarti agonizzante a piangere mentre il tuo caro negozio prende fuoco.-
    - Salute! - Con la stessa velocità con cui le tenebre erano scivolate sui lineamenti del vecchio era stato indossato un volto felice, simpatico e privo di preoccupazioni. Il bicchiere alzato per incontrare quello dell'Americana.
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    Sélène Du Marais
    Link scheda · 35 anni · Proprietaria di Magie Sinister ·
    Non vi volle molto, anche grazie agli incoraggiamenti del padrone di casa rivolti alla figlia, perché ciò che avevo chiesto arrivasse: uno Sherry di qualità, americano e aromatizzato al sangue di drago spagnolo, una tipologia che, confermando le parole del mio interlocutore, non avevo effettivamente mai avuto modo di provare, sarebbe stato decisamente interessante assaporare una bevanda tanto ricercata. Non si poteva però dire lo stesso del proprietario del Paiolo Magico, rozzo, scurrile ed in generale decisamente maleducato, ma neppure troppo fuori contesto: gestiva una taverna dopotutto, era normale che potesse sfoggiare un comportamento simile; quando poi parlò dell'Acromantula, non potei che roteare gli occhi, scocciata, Terroristi, mafiosi, non è che mi interessi cosa sono: so solo che essere paragonata a quella feccia mi può rovinare gli affari facendo scappare possibili acquirenti, sentenziai, Come chiunque, sì, ho dei segreti, ma di certo non è quello il motivo per cui mi da fastidio che mi mettano sul loro stesso piano: dubito le farebbe piacere se un suo cliente scappasse via per delle voci sul suo conto, sentenziai io, ritrovandomi poi neppure troppo spiazzata dall'uscita che Hedwin, così si era presentato, fece minacciandomi, per poi sminuire il tutto scolandosi parte dell'alcolico che s'era preso lui, Appunto, conclusi quindi io, in riferimento alla minaccia che il vecchio mi fece, per poi prendere un sorso della bevanda offertami.
    Devo ammettere che non è niente male, avete un ottimo gusto in fatto di alcolici, Monsieur Keratack, dissi io, ripoggiando sul tavolo il bicchiere non ancora svuotato completamente dello Sherry, Ma non posso dire lo stesso in fatto di donne: affascinante? Io? Non penso proprio di essere il tipo visibile da quell'ottica, men che meno in senso amoroso, spiegai, E poi perché legarmi un cappio al collo con un marito od un fidanzato, quando posso essere libera? Domandai, lasciandomi quindi ad un macabro sorriso, Il matrimonio, almeno personalmente, lo vedo come una prigione, nulla a cui aspiri: basto decisamente a me stessa, e la relazione con un uomo, beh, non è decisamente trai miei programmi, conclusi quindi, accavallando le gambe e prendendo un altro sorso di quello Sherry aromatizzato. Se quel vecchiaccio sperava di farmi avance e spuntarla, beh, cascava male: non ero interessata all'amore, e ci tenevo sinceramente alla mia libertà ed indipendenza.

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    Hedwin Keratack
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    Lo sherry era ancora lontano dal loro tavolo quando Hedwin si vide rispondere in tono secco e forse un po' piccato. -Ah bhé con l'attività che ha scelto saranno molto pochi i suoi clienti che il nostro beneamato mondo non consideri feccia ed i pochi che si salveranno da questa classificazione avranno il portafoglio così pieno da esserlo in segreto.- la faccia si raggrinzì sul "beneamato", ma poi il capo si distese lungo una retta di poco più obliqua rispetto al busto -E certa gente di certo non si farà spaventare da qualche puttanata pur di ottenere ciò che vuole. Anzi forse per loro sarà perfino un segnale di fottuta qualità.- Fece spallucce e le sorrise -Se tu vendessi la tua merce ad un gruppo ben organizzato, potente ed a modo suo pignolo e diligente quando si parla di magia nera, od addirittura ne facessi parte, ciò vuol dire che i tuoi articoli sono buoni. Poi che tu sia o meno nei loro ranghi, doni al prossimo il beneficio del dubbio e solo con quello gli auror non ci possono fare nulla.- Un gran sorriso gli dipinse il volto e poi la mano libera da Bessy, si appoggiò al tavolo. -D'altronde la tua attività non venderà caramelle alle bambine giusto? Con Sinister si parla di magia Nera. Io se fossi in te dedicherei meno tempo a rodermi il fegato riguardo a ste cazzate, ma ne approfitterei. D'altronde si parla d'affari ed al cliente basta esser soddisfatto.- La mano si mosse ampia per mostrare tutto il locale.
    Malgrado prima Hedwin si fosse mostrato incivile rozzo ed arrogante davanti all'intero Paiolo, ora la gente festeggiava con il proprio boccale gratuito ed i sorrisi fioccavano di qua e di là. Le "coccole"(alcool gratis) del padrone di casa e la qualità del servizio dato avevano cancellato la memoria della sua uscita, oppure l'avevano trasformata, ingigantendola o minimizzandola, rendendola comunque un buon materiale di discussione; e si sa che un bicchiere è ancora più buono se si ha qualcosa di divertente di cui parlare con chi lo stai bevendo.
    Finalmente arrivò il Jiménez e dopo un "amorevole" ringraziamento a Marlene, una non troppo velata minaccia ed un sorriso il bicchiere del vecchio si alzò in un brindisi; ma la sua ospite non incrociò con lui il bicchiere limitandosi ad apprezzare lo Sherry offertole oltre che commentare in modo caustico l'uscita di Hedwin.
    -Oh, ma quindi non sono il solo a non avere delle buone maniere- Rise assai divertito e sorseggiò pure lui un po' di quel vino tutto particolare. -AHhh!- Dopo aver buttato giù, la lingua schioccò piano un paio di volte sul palato mentre gli occhi erano persi in goduria -Ne vado matto!- Ne sorseggiò ancora un po' e poi tornò a concedere la sua attenzione a Sélène, il volto però era insoddisfatto.
    -Ah, ma quindi lei nega la bellezza e l'eleganza della famosa botta e via?- Le fece un occhiolino per poi indicare il banco. -Vede quella bellissima donna affianco al barista, mio figlio?- una lieve imprecazione ricordando le sue intenzioni di farsi prete -Lei è mia moglie- Katrina li stava guardando sdegnata ed Hedwin le mandò qualche bacino per poi ricevere un sorriso condito da un dito medio. -Donna di gran classe, unica, con pure un gran patrimonio alle spalle.- Si girò ancora sognante pensando alla moglie - Non ci tengo ad avere due signore Keratack in contemporanea, già è difficile averne una. Tuttavia la nostra è...come si dice... Ah sì! Una relazione aperta.- Appoggiò il gomito sul tavolo ed il capo sul palmo -e lei cara Du Marais è sicuramente affascinante. A parte la bellezza fisica, che lei di certo possiede, anche se un po' stile vagabonda del 1800, di certo è una donna dalle molte qualità- la guardava intensamente - Partiamo da quelle che conosco- appoggiò Bessy al proprio fianco e con la mano ora libera distese un dito per ognuno dei due punti che andò a sviscerare. -ha buoni gusti in fatto di alcool, tanto per cominciare, e poi ha delle palle quadrate.- la gestualità a tal proposito fu eloquente. -una donna straniera che si tuffa a Londra per aprire un negozio di magia nera?- sbattè la mano sul tavolo. -Diavolo se ha fascino!-
    Ebbero modo di continuare un po' questa discussione sulla femminilità di Sélène, ma poi girò il loro "colloquio" verso un altra direzione. -Di voci sul mio conto ne girano a pacchi da vent'anni e forse alcune sono un- la testa si incassò un poco nel busto, lo sguardo divertito, la bocca aperta in un soddisfattissimo sorriso e pollice ed indice della mano destra a mostrare un centimetro d'aria -pochino vere.- Poi la mano tornò a mostrare il locale -Ma come puoi vedere il mio pub è pieno, la gente si diverte ed solo un cliente se ne andato scontento e lo affatto solo a causa tua, non delle voci su di me e sulle mie attività.- il volto tornò serio ed un dito rugoso fu puntato contro Sélène -ed io, per Merlino, le mie fottute minacce non le ripeto.- Il messaggio era chiaro, almeno per lui, e la strega americana aveva avuto prova della pazienza di Hedwin fin dai primi secondi. Tuttavia, detto ciò, i suoi lineamenti tornarono a distendersi -Però mi dispiacerebbe molto che i nostri rapporti, come dire... andassero a fuoco- il riferimento ad un Sinister in fiamme tornò a bruciapelo.
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    Sélène Du Marais
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    Sarà come dice lei, ma diciamo che ormai è divenuto un riflesso condizionato: più sento nominare quella feccia, più mi arrabbio, replicai al dire di Hedwin in merito a come le voci sul mio conto, piuttosto che farli scappare, avrebbero attirato i clienti; poteva essere vero, non lo negavo, ma sentirmi paragonare a quegli scarti di società dell'Acromantula mi faceva salire il sangue al cervello, non riuscivo a bloccare, purtroppo, questo mio odio viscerale per i loro ranghi.
    Diciamo di no, non ne vedo il fascino, sentenziai alla domanda sulla "botta e via", visto che una relazione del genere mi sarebbe sembrata più malsana dello stesso matrimonio se applicata a me stessa; lo ascoltai silente, mentre parlava di sua moglie e di come entrambi avevano una relazione aperta, con tanto di gestaccio da parte della dama verso il marito, prima che questi tornasse ad adularmi, asserendo che per lui ero affascinante tanto in senso fisico, quanto caratterialmente, vista la mia scelta di venire ad aprire un negozio di Magia Nera dall'altra parte del mondo, Quando cresci circondato dal Voodoo, è normale essere attratti dal lato oscuro della magia, eh beh, per il negozio ho decisamente colto la palla al balzo: un tale santuario di stregoneria oscura non poteva finire di certo nelle mani di chi non lo sa apprezzare, spiegai quindi io.
    Lo lasciai quindi a ciarlare, a spiegare di come le voci su di lui fossero anche in parte vere, e di come l'unico cliente scappato era andato via a causa mia, non delle voci, concludendo poi con una velata minaccia. Risi, e di gusto anche. Monsieur Keratack, esordii io, L'ha detto lei stesso: io non mi faccio mettere i piedi in testa, il mio sguardo si fece più serio, Non ho personalmente intenzione di causarle problemi, e spero lei faccia lo stesso con me: le donne come me hanno molti modi per far urlare voi uomini, se capisce cosa intendo, conclusi quindi, con un sorriso crudele in volto. Avesse tentato qualcosa contro di me, beh, di certo non sarebbe rimasto impunito quel vecchiaccio pervertito.

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    Casata: Ex-Serpecorno
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    Skill:Divinazione I; Magia Nera I


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    Hedwin Keratack
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    Hedwin si era perso in discorso ampi, seppur diretti, mentre la sua interlocutrice sprecava molte meno parole, pur senza mostrar titubanza davanti ai particolari modi del vecchio; anzi.
    -Ah quanta beata, stupenda ed inutile cocciutaggine- Questo pensiero era balzato sulla fronte rugosa e poi sulle labbra sottili, quando lei se ne era uscita con la dimostrazione di quanto fosse testarda; qualità apprezzabile, ma, allo stesso tempo, deprecabile.
    Era tanto difficile ammettere l'infantilità di quella repulsione verso L'Acromantula? Questa volta fu anche lui di poche e decise parole, seppur condite da un sorriso arrendevole -Evidentemente non tutti amano il profitto come me.-
    Doveva stare attento a quella donna. -Già una strega normale, testarda e miope, è un pericolo, figurarsi una maga oscura di tale natura.-
    Mentre il discorso proseguiva, un dubbio colorò il suo volto segnato dagli anni -Che io faccia bene a volermi fidare di una strega del genere?-
    -Diciamo di no, non ne vedo il fascino- Hedwin sbuffo un po' e fece spalluce. -Sei granitica anche sul sesso eh?-
    Sorvolò poi sulle alcune risposte di Sélène. Le assorbì, perché è sempre utile conoscere ed ascoltare, ma gli parve sterile rispondere all'americana o puntualizzare a riguardo della sua vita all'insegna della magia nera, eccetera, eccetera. Si limitò ad annuire.
    Molto più interessante fu l'ultima frase della donna che aprì nel volto rugoso un sorriso compiaciuto.
    -Mmmmmh- le mani si erano spostate davanti al petto, ed il corpo sballonzolò tutto in un'infantile e provocatoria manifestazione di piacere -Fammi urlare tutto!- Scoppiò a ridere da solo battendo le mani per poi, ancora nel riso, dare uno sguardo all'orologio da polso ed uno al calendario appeso poco lontano, dietro al bancone. Infine lo sguardo tornò su di lei -Mi sembra una proposta ragionevole. Non rompiamoci le palle a vicenda e la nostra relazione sarà economicamente proficua per entrambi- Per questo proposito non scese nello specifico, in quel momento preferì lasciare alla donna il beneficio del dubbio.
    Afferò Bessie, ed appoggiandosi a quel bastone si alzò. -È stata una bella chiacchierata Sélène, ma ora devo andare. Gli affari mi chiamano.- Allungò la mano in segno di saluto e rispetto. -Sono sicuro che avremo modo di conoscerci meglio, nel frattempo goditi il Paiolo e sappi che qui dentro non avrai più voci da cui guardarti. Ah! E se ti piace, la bottiglia di Jimenéz tienila pure, è un regalo.-
    Detto ciò le mando un bacino volante, un occhiolino e poi andò verso la porta di servizio affianco al bancone, quella che portava al suo alloggio.
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    Sélène Du Marais
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    Io e Monsieur Keratack eravamo decisamente differenti: se lui era libertino, ed aperto all'associarsi al crimine, io ero decisamente più chiusa sul lato dell'eros e sessuale, così come al sol sentir nominare l'Acromantula mi salivano i nervi a fior di pelle; eravamo completamente opposti, l'uno il negativo dell'altra, ma nonostante ciò, e tralasciando la sua ultima allusione sessuale, potevamo ben concordare su di una cosa: finché non ci saremmo intralciati a vicenda tutto sarebbe filato liscio, da ambo le parti.
    Felice che lei convenga con me su questo punto, Monsieur Keratack, sentenziai quindi io, prima però di vederlo alzarsi e congedarsi dinnanzi a me, regalandomi anche la bottiglia di alcool presente sul tavolo, Mercì, e au revoir, conclusi poi sbrigativa io, finendo il bicchiere e levandomi da lì con la bottiglia regalatami al seguito.
    Questa sarà indubbio una collaborazione particolare, vediamo cosa ne esce fuori, pensai quindi con un ghigno sul volto, mentre imboccavo le vie di Diagon Alley, sparendo in direzione del mio negozio.

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