e fammelo 'no sconticino

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    Jonathan Baker | Predone
    La vita del predono non era affatto semplice, tuttavia gli stessi uomini di mare vivevano con essa un rapporto di ambivalenza: da una parte se ne vantavano col prossima, dall'altra la criticavano in mare. Giusto nella scorsa missione Jonathan aveva perso la propria arma, una meravigliosa ascia bipenne, in mare. Ciò voleva dire che ne aveva bisogno di una nuova e ciò si traduceva con una visita presso Brugnir Forgen, dove probabilmente avrebbe incontrato Philipp. Chissà se occhi strani sta lavorando. Si chiese giusto all'entrata del negozio, entrando poi senza troppe cerimonie. Ieri Sigurd ha mannato ad affige nella locanda mia la missione cor soccorso. Hai saputo? Affermò, guardandosi attorno. Il posto era non era malaccio, ma se fosse stato per Jon avrebbe inserito qua e là qualche puttana con dei boccali pieni di rum. Io ce vado. 'Nsomma nun potemo perde uno come Ludwig. Quello è bravo con la spada, ma a mani nude gli apro er culo. Sì, insomma, Jonathan era lì per far conversazione o perché aveva bisogno di un'arma?
    Sospirò. Me serve n'ascia, ma cor manico lungo. 'Nsomma, c'ho la mano grossa io. Ma la vojo semplice, eh! La scorsa m'è cascata in mare e non c'ho voja de rimetterce arti sordi. Fu allora che lo sguardo del negoziante quasi si illuminò e un sorriso smagliante si dipinse sul suo sguardo. Occhi strani, ma 'no sconto me lo fai, vè? Daje, lo sconto colleghi! Per intenderci, quello sconto che lui mai e poi mai avrebbe fatto al Canto della Sirena. Dov'era finito tutto d'un tratto il rispetto tra colleghi? Beh, erano predoni, però Jonathan era anche un negoziante e poche persone avevano forse cominciato a notare quanto fosse scroccone. Anche se quelli che me dicono de no solitamente finiscono male. Sospirò.
    Hai ciò che fa ar caso mio?

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    Jonathan compra un'arma semplice
     
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    Philipp Garlic
    Predone | 26 anni
    Da quanto stava lavorando con Brugnir 'Vaffanculo, vecchio bastardo, che cazzo ne so!' ogni volta che se lo chiedeva, Philipp sentiva montare la rabbia, fondamentalmente perché non ne aveva idea: aveva cominciato ad aiutandolo un po' per caso, poi sempre più spesso, finendo anche per tenergli il negozio e poi, ad un certo punto, si era fatto da solo un'alabarda e aveva iniziato a prendere una paga.
    Sicuramente era tutto iniziato a settembre dell'anno prima e il primo stipendio lo aveva preso ad inizio aprile per marzo, ma il giorno esatto gli sfuggiva interamente: sapeva solo che Brugnir gli aveva fatto fare quello che voleva, e questo gli bruciava, non poco.
    Il vecchio centenario stava nel retrobottega a lavorare: ora che aveva un commesso fisso non aveva più bisogno di perdere tempo coi clienti e si stava concentrando per i quattro giorni che gli restavano da vivere sulle proprie creazioni, e trasmettere, tramite insulti, tutto ciò che sapeva al Phil. Il biondo, di conseguenza, nell'armeria, fondamentalmente ad insultare i clienti: del resto erano o non erano a Denrise?
    "Aye, Jonathan!" la sempre-scricchiolante porta cigolò quando l'armadio a quattro ante di puro denrisiano fece il suo ingresso. Il biondo stava con una cote lucidando una spada ed al rumore alzò lo sguardo incrociando il bel predone. Lo salutò con riguardo, siccome lo conosceva e con lui era sceso in battaglia, andando anche per mare, ma al contempo non gli dedicò eccessive attenzioni, tornando a fissare l'arma, questo perché, in fondo, mal sopportava l'altro, o meglio, detestava l'effetto che aveva sul suo corpo.
    Non voleva dargli eccessive attenzioni, tuttavia era difficile con uno come lui, non solo per l'avvenenza e l'arroganza, ma anche proprio per la quantità di cose che, nonostante tutto, blaterava quasi senza sosta.
    "Ho letto" disse lui brevemente, insistendo su un certo punto del filo, almeno finché non poté specchiarsi nella lama, incrinando poi un piccolo ghigno quando apprese come l'altro sarebbe andato per mare per salvare un uomo che a mani nude avrebbe certamente battuto "Io penso di poterlo battere anche con la spada" finalmente si alzò dal suo scomodo sgabello, ruotando la spada con far circense e andando poi ad appenderla al suo post, su una delle tante bacheche "Per questo non posso lasciarlo morire"
    Non era una persona che lottava per la gloria o i soldi, ma solo per ciò in cui credeva, e quella sembrava una battaglia da dover combattere "Ad ogni modo, cazzo vuoi?" chiese lui, con la consueta grazia denrisiana, apprendendo ben presto come questi avesse perso la sua ascia: gliene serviva una nuova che rispecchiasse i suoi canoni, ovvero lunga e adatta ad un taccagno come lui.
    "Un'arma semplice si chiama così perché è semplice da battere, lo sai vero?" disse lui, sciorinando uno dei primi motti rivelatigli da Brugnir, nel mentre Jonathan faceva leva sul suo carisma e la sua faccia da culo per chiedere uno scontico.
    Phil aggrottò la fronte, ma non ebbe bisogno di rispondere: lo fece per lui Brugnir, da oltre la porta che dava sul retro "NON SI FANNO SCONTI ALLE FACCE DA CULO CHE PRENDONO ARMI DI MERDA E LE PERDONO PURE IN MARE!" il tutto seguito da un sonoro sputo, che centrava perfettamente una sputacchiera in ottone.
    Phil non resistette e dovette abbozzare un sorrisino "Il vecchio bastardo si muove poco, ma ci sente benissimo" fece presente lui, scrocchiandosi il collo e recandosi nella bacheca delle asce, ove ne prese una.
    "Ascia bipenne in ferro tradizionale denrisiano. Astile in quercia di due metri, largo, adatto alle tue... grosse mani. La lama è mediamente pesante, sui due chili, nulla che tu non dovresti maneggiare facilmente, per quello che ho visto" propose lui, mettendola a terra e prendendo poi una seconda arma, col manico meno lungo e una sola lama anziché due.
    "Questa è una scure pesante da battaglia" affermò poi "Astile in legno di rovere con testa ad una sola lama fatta da quattro chili di ferro. Ha la lama solo da un lato ed ha un peso maggiore, permettendoti di fare magari meno colpi che con quella di prima, di di metterci molta, a molta, più forza: con un colpo può staccare un arto a qualsiasi creatura"
    Con un colpo di bacchetta il ragazzo fece apparire a terra dei ceppi, indicando comunque il manichino posto in centro alla stanza.
    "Mi dovresti dire che cazzo di ascia vuoi: ce ne sono tipo una fottuta tonnellata. Potresti anche volere un'ascia barbuta, che sotto alla lama ha un uncino, ottimo per portarsi via prede. Magari infusa col potere del fulmine tramite il Bronzo della tempesta"
    Mise anche a disposizione quell'arma a Philipp, così come molte altre ancora appese e liberamente fruibili.
    Non disse ovviamente che il bronzo costava molto di più di un'arma semplice, ma, del resto, non sarebbe stato proprio idiota se manco ci avesse provato, no?
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    Jonathan Baker | Predone
    Quando entrò nell'armeria, Jonathan trovò Philipp ad accoglierlo. Bene, non c'è quel coso burbero di Brugnir. Doveva ammetterlo, a Jonathan non stava granché simpatico e ciò forse era dovuto all'incandescente temperamento di entrambi. L'armaiolo da parte sua era inflessibile sulle politiche del sue negozio e Jonathan si scaldava per niente. Risultato? Durante le festività i due finivano sempre a far grandi sfide a braccio di ferro.
    Occhi strani era convinto di poter sconfiggere il predone in un duello di spada e in tutta risposta da Jonathan ottenne un'occhiata scettica. Dovresti saper schivare per vincere un duello senza magia. Insomma, diciamo che dopo l'episodio con Naga il negoziante non aveva una grandissima opinione della destrezza del suo collega. A ogni modo comprendeva perfettamente il motivo per cui il biondo voleva soccorrerlo. Beh, certo, lo voi salvà perché fa pià schifo di te. Il ragionamento era quello, no? Così poteva farsi il grosso sulla presuntissima debolezza di qualcun altro. Anche se credo che alla fine ci prenderà le botte da tutti. Ovviamente ciò non poteva dirlo, altrimenti come poteva fargli lo sconticino che avrebbe chiesto da lì a breve?
    Ecco che Brugnir rientrò nel momento più sbagliato possibile. Mandò in fumo la possibilità di uno sconto perché a detta sua non lo meritavano le persone che perdevano le loro armi in mare. Ah Brugnir, mica è colpa mia. Non ce l'ho di certo messo io er mare intorno alla drakkar. Beh, questo era sicuramente vero. Poi non sono stato io a perdere l'arma, ma è stata l'arma ad affondare prima che la prendessi. Era difettosa, un'altra ascia non l'avrebbe fatto! Ciò che rendeva tale conversazione ancora più imbarazzante era come Jonathan fosse estremamente convinto di ciò che diceva.
    Ah Philipp, vojo n'ascia che taja. Ascia barbuta, sempre piaciuta, ce po' stà. Ma prima de comprarla la vojo provare. Siccome qui nessuno mi fa lo sconticino tra colleghi. Ovviamente la parola sconticino fu enfatizzata e non poco.


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    Philipp Garlic
    Predone | 26 anni
    Tra tanti clienti che avrebbe gradito vedere, ovviamente tra questi non c'era Jonathan 'Cafone del cazzo!' pensò lui, indurendo lo sguardo e drizzando il mento, riflettendo il fastidio che provava per il predone e che non si era mai spiegato fino in fondo, forse perché la verità avrebbe bruciato fin troppo.
    'Sei venuto a rompere il cazzo? A prendermi per il culo?' Jonathan in vero era entrato forse a caccia di uno sconto, ma non aveva fatto nulla di che, o nulla di male, eppure il biondino partiva prevenuto nei suoi confronti, alla ricerca di oscuri significati e di fatto tenendosi sempre sulla difensiva.
    Quasi ringhiava davanti a lui ed era inevitabile atteggiarsi, come e più dell'altro. Inclinò un sorriso crudele quando l'altro gli disse che sarebbe andato a salvare Ludwig solo per avere qualcuno peggio di lui "E' del Villaggio: fossi in pericolo salverei pure un perdi-asce come te" affermò lui, alzando un sopracciglio, ricordando all'altro come fosse fondamentalmente un pallosissimo legale buono.
    Chi certamente non lo avrebbe salvato era Brugnir: il vecchio aveva un certo odio per Jonathan, non marcato, ma sufficiente a riconoscerne la voce e vietare qualsiasi sconto sulla sua persona. Qualcuno avrebbe potuto dire che Jon era in fondo bellino e simpatico, e ciò era forse anche vero, ma restava il fatto che sapesse come far saltare i nervi alla gente e vi riuscì pure in quella occasione "SOLO LA MERDA GALLEGGIA, COME TE!" ruggì l'uomo a pieni polmoni, arrivando al punto di iniziare a tossire e bestemmiare insieme, quanto bastava perché Phil chiudesse la porta e con essa facesse calare il sipario su quel triste spettacolo 'Che testa di cazzo: che minchia provoca quel vecchio bastardo!' reso peggiore dal fatto che Jonathan nelle minchiate che sparava ci credesse davvero.
    'Prima se ne va prima quello smette di bestemmiare e io posso tornare tranquillo' si disse lui, osservando l'altro e sapendo bene cosa potesse fare per farlo andar via: soddisfarlo. E non in senso sessuale!
    Gli propose una miriade di asce, ma ovviamente Jon ne capiva quanto ne sapeva di aritmanzia e alla fine prese quella che faceva rima, cosa che comunque strappò un sorriso al Cacciatore "Ottima scelta" gli disse infatti, allungandogli un'ascia barbuta piuttosto pesante e spessa.
    "Provala sul manichino e sul ceppo: prova anche a vedere se ti piace come riesci con la parte uncinata ad afferrare cose" disse lui nel mentre quanto da lui detto appariva davvero.
    Oppure, potresti provarla su di me... propose lui, impugnando una scure a due mani con un sorriso abbastanza feroce. Del resto non gli aveva forse appena dato del debole?
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    Jonathan Baker | Predone
    Alcune persone erano incredibili: come poteva dar a Jonathan la colpa di aver perso le asce in mare se chi le costruiva faceva in modo che affondassero un acqua? QUESTA COSA E' DA PAZZI, VAFFANCULO! Pensò nella propria mente, mostrando poi la sua solita espressione crucciata e infastidita. Se glielo dico non me lo fa lo sconticino. Sbuffò, battendo poi con forza un pugno sul bancone. RIPETILO SE C'HAI IL CORAGGIO E TE GIURO CHE T'APPICCO FOCO ARL'ARMERIA, A TU CASA E A TUTTE LE TUE ARMI CH'AFFOGANO! Quindi tutto in sostanza, fatta eccezione per quelle prettamente in legno con cui giocavano per lo più bambini.
    Ok, voleva mantenere la calma per avere uno sconticino, tuttavia Jonathan e la pazienza non andavano proprio a braccetto, ragion per cui il riuscì a trattenere il proprio animo denrisiano per più di trenta secondi.
    A ogni modo i Galeoni di Jonathan erano d'oro come quelli di tutti e un fabbricante d'armi, ahimé, doveva il suo guadagno maggiormente ai combattenti attivi dell'isola. Impugnò l'ascia barbuta non appena Philipp gliela consegnò e furiosamente si avvicinò al manichino con l'intenzione di farlo a pezzi. L'impugnatura era salda, forse molto più leggera rispetto a quanto in realtà non desiderasse, ma gli serviva per un compito da poco, quindi non aveva intenzione di spendere troppo per riscuotere una missione che non valeva il prezzo dell'arma. Il ceppo fu ignorato totalmente, così dalla propria tasca afferrò un sacchetto pieno di galeoni che rovesciò sul bancone come pagamento. Erano tanti quanti il prezzo di listino dell'arma. Philipp, ho pagato a prezzo pieno, ma vedi de parlà con quel coso barbuto perché se le armi continuano ad affogare le persone si stufano a doverle sempre ricomprare. Prendilo come un consiglio da negoziante a negoziante. E con ciò, fece per avviarsi in direzione dell'uscita.


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    Philipp Garlic
    Predone | 26 anni
    'Frigga mignotta, ma proprio lui, tra tutti, doveva venire qui a cagare il cazzo?' tra le ragioni per cui Jon non aveva ancora impiccato Markab c'era probabilmente il fatto che, da certi punti di vista, erano simili. Per esempio erano chiassosi nella stessa, fastidiosa, maniera, anche se l'urlo del predone era meno isterico e più arrogante "E io impalo tutte le tue troie con la mia alabarda, le smembro e poi le do in pasto ai cani!" ringhiò in tutta risposta lui, guardandosi bene dallo sfidare apertamente l'altro denrisiano, ben conoscendo il loro tipico orgoglio, ed invece contro-minacciandolo.
    Si protese in avanti, diventando rosso in viso ed aggressivo, del resto Jonathan sapeva perfettamente fargli saltare i nervi, sia perché lo detestava perché era fondamentalmente come lui avrebbe voluto essere, sia perché, sotto sotto, se lo sarebbe fatto volentieri.
    Gli presentò le armi, diverse, e come sempre il ragazzo prese quella più dozzinale 'Almeno è barbuta: ha un cazzo di senso' si disse lui, osservando l'altro testarla purtroppo non con lui, ma con nemici immobili. Posò la propria arma e quindi osservò l'altro dargli i soldi dovuto e quindi prendere la porta di gran carriera, minacciandolo circa il fatto che si sarebbe rivolto altrove nel caso fosse affogata anche quella.
    Lo folgorò con lo sguardo, prese in mano i galeoni, li validò mordendone anche uno, ma alla fine lo fermò quando era quasi sull'uscio "Ehi, collega, dove stracazzo vai?" lo intimò lui, raggiungendolo con passo arrogante, prendendogli poi d'in mano l'ascia.
    "Sei un fottuto impaziente: mica sono come le tue donne che le paghi all'ora" fece lui presente, mettendosi sullo sgabello ed afferrando una pietra per levigare la punta, con cura e dedizione, passando poi la cartavetro sul manico.
    Lo soppesò un po', alzò un sopracciglio, poi senza dire incise una runa al centro di un lato, ridando poi l'arma all'altro "Siccome sei un fottuto collega, ti ho fatto gratis una benedizione runica. Io non sono avido come te" precisò lui, alzando anche un sopracciglio.
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    Siccome sei il primo cuccciolo ehm cliente del negozio, l'arma, per te e solo per te, fornirà +1COR se impugnata.
     
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    Jonathan Baker | Predone
    Jonathan riusciva a essere insopportabile? A dir il vero sì, in fin dei conti era l'arroganza fatta oste, era un individuo convinto che tutto gli fosse dovuto e allo stesso tempo non conosceva il significato di favore disinteressato. Sei libero di far quel che vuoi con le mie ragazze, tanto poi quella che affonderà per mano der popolo sarà la tua cazzo de faccia, non la mia. Anche qui si apriva una sorta di discussione. Insomma, il popolo denrisiano non professava valori molti nobili e di fronte alla scelta tra figa e arma da battaglia non era scontato il responso comune. Ma poi che ce vole ad'affilà due cortelli, n'ascia e quattro pezzi de legno. Poi c'era una netta differenza con la merce che offrivano: le donne di Jonathan non affogavano al contrario delle armi in ferro.
    Alla fine Jonathan era lì per l'acquisto di un'arma e la sua scelta ricadde su un'ascia barbuta dal manico lungo e resistente. La provò contro bersagli immobili e nonostante il prezzo per lui non adatto al contesto - l'avrebbe voluta gratis - ne apprezzò l'affilatura e il peso complessivo. Bene, la pagò e fece per andar via, ma Philip lo fermò. Dove credeva di andare? Dalla figlia di quello spilorcio di Brugnir. No, ok, a taglià un po' de legna. E fu allora che scoprì che l'affilatura dell'ascia non era al massimo del suo potenziale, infatti il collega predone affermò di doverla ancora affilare a dovere e crucciò lo sguardo nel sentir nominare la benedizione runica. Te stai a inventà robe che n'esistono, eh? Secondo te a che cazzo dovrebbero servire le benedizioni runiche? Fungono tipo da salvagente che se finiscono in mare galleggiano? Se così fosse stato ne sarebbe rimasto enormemente contento.
    Prima però m'avevi detto che lo sconticino non me l'avresti fatto, come mai mo me fai la benedizione aggratis?



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    Philipp Garlic
    Predone | 26 anni
    "Con quanto te le fai pagare e con quanto fottono i soldi, al massimo me fanno 'na statua!"
    Si stava inromanendo anche Philipp?
    Diciamo che la coatteria di Jonathan aveva un che di contagioso e comunque il forte accento denrisiano si sposava bene con la furia, e tutti sapevamo come l'arroganza fattasi oste sapesse essere molesto.
    Trattare con Jon era un'impresa, estorcergli i soldi anche peggio e nel complesso Philipp avrebbe potuto definire quell'esperienza di vendita come un vero incubo 'Torno ad ammazzar vampiri a tempo pieno: ERANO MENO STRACCIACOGLIONI, porco Odino! Me li torno pure a scopare!' insomma, il ragazzo aveva proprio perso il suo aplomb, diventando rubicondo e gonfiando alcune sue vene dal nervoso, tanto da trarre quasi sollievo nel veder l'altro andarsene e finalmente riportando tutto alla normale quiete.
    Ma purtroppo lui era un professionista. Inesperto, incazzato e facilmente infiammabile, ma pur sempre un professionista. Fu per quello che raggiunse l'altro e lo fermò, al fine di consegnargli l'arma al suo meglio.
    'Mannaggia a me e a chi non mi prende a sberle!' si disse lui digrignando i denti all'ennesima battutaccia con sufficienza di Jonathan, alla quale, comunque, rispose nel complesso a tono "Se riesci ad andare con quel cesso a pedale, i mei cojoni!" affermò lui strappandogli d'in mano l'ascia barbuta (Sempre piaciuta) provvedendo a limarla, sistemarla, lucidarla e, siccome comunque Jon era un compagno, incantarla con una benedizione runica 'E ora che hai avuto anche il tuo bonus, togliti da rompere il cazzo'
    Riconsegnò quanto dovuto al suo meglio, e lui non poteva che esserne fiero, anche se ovviamente il suo ottimismo fu spento dal Predone, che immediatamente mise in dubbio non solo il suo lavoro, ma anche le sue intenzioni e la sua abilità 'Gli sfondo quella testaccia dura che si ritrova!' esternò lui, espirando forzatamente dal naso come un toro, maledicendosi ancora in tutte le lingue che conosceva.
    "Renderà i tuoi colpi più violenti. E non ti serve una benedizione per non perdere in mare l'arma: ti basta impugnarla come Odino comanda. E ora togliti dal cazzo" chiarì con un gesto laterale della testa "Siccome sei un predone ti ho fatto un lavoro gratis, ma se continui a rompere il cazzo ti sbatto fuori" e fu così che indicò all'altro la porta, di fatto chiudendolo fuori.
    "SE HAI OFFERTO QUALCOSA A QUEL BASTARDO TI STACCO LA TESTA"
    "FOTTITI, VECCHIO BASTARDO!" fu la sua pronta risposta al sempre-tenero Brugnir, tornando sul suo sgabello a lucidar armi come se non avesse niente di meglio da fare al mondo.
    RevelioGDR
     
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