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Dipendente Ministeriale ~ C.M.I. ~ 28 anni ~ Inglese Lavorare all'ufficio Cooperazione Magica Internazionale metteva a conoscenza di numerose sostanze che, a livello legale, erano illegali in gran Bretagna. Eppure Vath era a conoscenza di certe falle nel sistema, giri di contrabbando che, solo Nocturn Alley, poteva permettere. Quel giro di illegalità sarebbe dovuto esser spazzato via, a parer suo, ma molti negozianti della via vendevano anche un oggetto su cui il ministeriale si sentiva di dissentire con la legge corrente. Non esisteva nulla di male nel possedere un portafoglio in pelle di Moke, lui e molta altra gente rispettabile ne avrebbero sicuramente giovato dalle proprietà di quel particolare rettile. Il Moke, infatti, possedeva la capacità di potersi restringere ed allargare a piacimento e questa proprietà si manteneva anche con la pelle una volta morta la creatura. Una manna dal cielo contro i borseggiatori ma, il Regno Unito, la considerava come Materiale commerciabile di classe B ovvero che la vendita e l'importazione di tali prodotti è permessa, ma è soggetta a Severi Controlli, dal momento che sono inclusi oggetti pericolosi e di particolare rarità. Tuttavia la cautela non era mai troppa, quel tardo pomeriggio non si era vestito in maniera troppo elegante, una giacca, una camicia e un jeans ed era a posto, ciò che però in quelle vie aveva dato sempre falso era il nome, Roderick Valantine. A parte l'uso del nome del cugino paterno aveva scelto quelle iniziali per via del suo inseparabile anello, quello in oro bianco ricevuto al diciassettesimo compleanno da suo padre, con il monogramma VR inciso su di esso. Se Roderick era il nome, Vath per la V dovette appellarsi ad un Billy Ray Valantine del famoso Eddie Murphy nel film Trading Places. La sua abilità nel contrattare gli era sempre stata utile. L'aveva affinata in Egitto dove lì, per qualsiasi cosa, dovevi farlo o venivi preso per fesso. Così il dipendente del C.M.I. aveva spuntato un buon volume di pelle per numerosi portafogli, riposta con cura nella tasca interna della giacca modificata opportunamente con un incanto d'estensione. Gli mancava l'Egitto era stato uno dei posti che aveva visitato qualche anno prima, prima di recarsi nelle fredde ed aspre lande Russe. Aveva visto le piramidi, le sfingi, aveva navigato sul fiume Nilo e visto gli ippopotami, i cavalli di fiume, ma ciò che più gli era stato caro il ricordo di quando, a dorso di cammello aveva viaggiato sulle dune di sabbia del deserto. Lì aveva incontrato un Runespoor che stava per essere colpito dalla guida che lo stava portando verso la Valle dei Re: il ricordo di come lo aveva fermato, garantendo la vita al serpente, era vivido nella sua mente. Il borbottio che arrivò dalla sua sinistra proveniva da una panchina, dove una persona era seduta, da ciò che disse pareva avesse dimenticato qualcosa. Eppure, scavando nei recessi più profondi della propria mente, quella voce l'aveva già sentita. Sicuro non al lavoro, no, era una voce giovane, la voce delle persone con cui lavorava era sempre rauca, anziana, probabilmente era il più giovane in quell'ufficio. Una vecchia conoscenza di Hogwarts, considerata l'età della persona seduta sulla panchina. Si avvicinò, nonostante la ragione gli dicesse di andarsene, ma poi, perché avrebbe dovuto? Non era ancora illegale passeggiare per Nocturn Alley né stava facendo qualcosa di losco, aveva comprato della pelle di Moke, certo, ma tale acquisto figurava sul libro mastro del negoziante e lui era un onesto cittadino che si preoccupava della sicurezza delle proprie finanze. Solo quando si avvicinò abbastanza all'uomo lo riconobbe, un sorriso sfuggì sul suo viso e la mente riandò ai lontani anni tra le mura di Hogwarts. « E dire che, un Corvo, dovrebbe avere una buona memoria.» Esordì, divertito, lo vide con la sigaretta in bocca così estrasse dalla giacca un accendino e gliela accese. Non era un fumatore, di certo non si svegliava all'alba per correre solo per rovinarsi i polmoni con un vizio così stupido e dannoso, però aveva preso l'abitudine di portarsi dietro un accendino per ogni evenienza. Un incantesimo sarebbe stato sicuramente più utile e veloce, ma con lo Statuto Internazionale sulla Segretezza Magica, telecamere babbane, droni e chissà quali altre diavolerie tecnologiche era meglio evitare. Era stufo di nascondersi al mondo, stufo di nascondere ciò che realmente era a causa di una legge vecchia di quattro secoli. « Saranno si e no dieci anni che non ti vedo, ti trovo bene, come stai? Tuo fratello? Hai parlato di reparto, lavori in un ospedale?» L'ex Serpeverde si riferiva al giovane Barnes, che era entrato ad Hogwarts due anni dopo la sua uscita. « Forse è meglio se ci spostiamo, non trovi?» Un sorriso scaltro, un cenno del braccio verso le strade più ampie di Diagon Alley e un cenno del capo per seguirlo.
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