La sensazione della benda sugli occhi era allo stesso tempo strana ed entusiasmante. Avrebbe potuto camminare nel labirinto bendato, Merlino, quando mai gli sarebbe ricapitata una cosa simile? Sorrise, riportando la concentrazione tutta sulla piccola lontra che sentiva girargli incontro, per poi cominciare a camminare, sicuro che ad ogni ostacolo sarebbe stato aiutato.
-Okay, mi affido a te.
La lontra continuò a dargli piccole indicazioni molto semplici, come dei “gira a destra” o “prosegui dieci passi dritto”, fino a che dopo quello che a nick sembrò un’infinità di tempo, sentì l’animale avvertirlo di fermarsi.
-Ok, Nicholas. Adesso viene il bello. - lui si fermò, in attesa - Di fronte a te hai una strada sbarrata di linee di rovi, un po’ come se fossero raggi che corrono da destra a sinistra. Se segui alla lettera ciò che ti dico posso fartici passare in mezzo.
Nick sentì l’adrenalina salire alle stelle, e si rimboccò le maniche della camicia, cercando di rimanere concentrato. Poteva farcela, e si sarebbe affidato al signor lontra per farlo. Annuì, comunicando alla guida di essere pronto, e si avvicinò di qualche passo al primo filo di rovi, sotto sua indicazione. Poi, cominciò una danza fatta di mezzi passi e giravolte, cercando di muoversi più nettamente possibile per evitare ripercussioni. All’ultimo, tuttavia, si fece prendere un po’ troppo dall’entusiasmo, considerato che l’animale lo aveva avvertito che dopo quel passaggio avrebbe potuto risollevarsi, e aveva alzato il braccio destro troppo in fretta, impigliando la camicia in una spina e strappandosela un pochino. Dopo essersi accertato di star bene, tuttavia, non perse tempo e mosse le mani di fronte a lui, indicando la strada che - almeno sperava - aveva di fronte.
-Sto alla grande, signor lontra, grazie mille! Proseguiamo!
Fece un altro po’ di strada, camminando sempre con maggior agilità. Si stava decisamente abituando alla benda.
-Fermo, bambino. Di fronte a te c’è un gigantesco blocco d’acqua. Per superarlo dovrai avanzare esattamente come ti dirò, altrimenti farai sfaldare l’incantesimo e l’acqua ti travolgerà.
Nick, a dirla tutta, tremò un pochino. Ma ehi, era un ex grifondoro, non poteva mica tirarsi indietro!
-Ok, sono pronto.
La lontra, con molta calma guidò i suoi movimenti, facendogli muovere i piedi su quelle che Nick pensava essere pietre particolari, magari incantate per non far rompere l’incanto di stasi sull’acqua. Ogni passo era un colpo al cuore, ma Nick si fidava del suo spirito e seguiva ogni indicazione alla lettera. Uscì dal percorso di pietre incantate e sospirò, felice che fosse finalmente finito. Era solo triste che presto la comunicazione telepatica con il suo spirito si sarebbe interrotta, ma quel pensiero dovette frenare di botto, perchè dopo essersi levato la benda si trovò davanti la rana gigante che il professore aveva menzionato all’inizio e di cui Nick si era completamente scordato. Cacciò un urletto senza volerlo, evitando un colpo di lingua che atterrò a qualche metro da lui, e si girò verso la lontra fumosa.
-Okay, okay. Allora. Ragioniamo. - Abbassò la testa, spostandosi e evitando un altro colpo di lingua - qual’è il suo punto debole, signor lontra?
Vide l’animale fare un paio di guizzi per aria, per poi concentrare lo sguardo su una pietra posta sulla fronte dell’animale.
-Prendi quella pietra, e la rana ti lascerà passare. Fai attenzione, gli incantesimi acquatici non faranno altro che aiutarla!
Nick annuì, ringraziando lo spirito con un sorriso, e si girò a fronteggiare l’essere. Non voleva far del male alla rana, e chissà cosa gli suggeriva che un’incantesimo di appello non avrebbe funzionato.
-Colloshoo! - pronunciò chiaramente, puntando la bacchetta verso le zampe della rana. La sostanza non era nociva, e appena completata la prova se ne sarebbe potuto liberare in fretta. Una volta che la rana era ben assicurata al suolo, Nick si premurò di avvicinarsi, correndo a zig zag per evitare la lingua della rana che sembrava ben sicura che lui fosse un insetto. Arrivato alla distanza esatta, puntò la bacchetta sul terreno.
-Ascendo!
Nick fu scagliato in alto - con un altro urletto, siamo sinceri - ma essendo preparato alla cosa si limitò a muovere un po’ le braccia e le gambe nel vuoto - leggi “mulinarle all’aria come se stesse morendo” - , per poi atterrare con un piccolo tonfo sulla testa dell’animale….estremamente scivolosa.
-Oh Merlino benedetto!
Stava scivolando, ma lo stava facendo dalla parte sbagliata! Si adoperò con tutte le forse e riuscì a salire quei pochi centimetri che gli mancavano per afferrare la pietra penzolante, facendo fermare la rana. Si lasciò scivolare a terra, rimuovendo con un colpo di bacchetta la colla dalla zampe dell animale e sospirando di stanchezza. Un piccolo strato di sostanza viscida lo copriva dalla testa ai piedi, aveva la camicia leggermente strappata e un sorriso da idiota stampato in faccia. Era stato fighissimo!
-Woo! Ce l’abbiamo fatta, signor lontra! Grazie!