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of a perfect stranger
in the hallways of my heartAQUARIUSII annoDUBLINBookwormestpDioptaseSPOILER (clicca per visualizzare)Louise De Maris. -
Louise De Maris.
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LIBERTÀStato di autonomia essenzialmente sentito come diritto, e come tale garantito da una precisa volontà e coscienza.Il messaggio di Nicholas fu inaspettato per Louise: non credeva che le avrebbe mai chiesto di svolgere i compiti assieme, seppur avessero stretto un rapporto di amicizia sincero e rispettoso. Certo fu che la parolina "chai" le strappò un sorriso di labbra. Lo ricordava come se la loro prima chiacchierata fosse avvenuta ieri: le aveva promesso che le avrebbe fatto assaggiare il suo fantastico the chai e l'ametrina come poteva rifiutare l'offerta ora che la si porgeva su un vassoio d'argento?
Digitò il messaggio di risposta sulla tastiera touch velocemente, grazie all'uso preponderante che aveva fatto delle app di messaggistica durante quei mesi, quasi che queste l'avessero allenata nel muovere i polpastrelli sullo schermo del telefono.
Le 5:30 pm andranno benissimo! Grazie per l'invito!
Nessuno effettivamente l'aveva mai invitata a svolgere i compiti assieme: si era quasi sempre proposta lei, quindi era inevitabile che Louise saltasse sul letto dalla gioia per quel messaggio. Le sue speranze di allargare gli orizzonti di conoscenza per quell'anno si stavano avverando. E non avrebbe potuto esserne più felice, visto che Nicholas Mc Callister era un dioptase davvero troppo simpatico e gentile, avrebbe osato dire cavalleresco.
Quel pomeriggio, stanca dell'uniforme che era stata costretta a portar per tutto il giorno, si lasciò libera di indossare quel che voleva: un pantalone dalla trama a scacchi, anche se non la solita, bianco e nero, un top chiaro abbinato a una giacca di pelle nera e lucida e un paio di stivaletti bianchi. Ringraziò mentalmente Blake e Aaron per aver pensato al suo armadio e per averle concesso un guardaroba finalmente adeguato alla sua età e si diresse verso l'aula di Rune con una borsa di tela in spalla, contenente il manuale della materia che avrebbero studiato, qualche foglio do pergamena e una comoda penna babbana.
Bussò alla porta con due tocchi fermi, prima di spalancarla e osservare il ragazzo seduto in seconda fila, con una tazza di thè tra le mani. Aspirò aria, percependo distintamente il profumino che aveva ormai invaso l'intero spazio.
- Se avessi saputo che il the Chai avesse questo profumino, ti avrei obbligato il giorno stesso che ci siamo conosciuti a farmelo assaggiare! -
Fu con quella affermazione che presentò sè stessa alle orecchie e agli occhi del Dioptase. Si avvicinò ai banchi, salutò Nick con due baci sulle guance e si sedette sulla scomoda panca in legno in prima fila, in modo tale che fosse di fronte al ragazzino.18 ANNI AMETRIN SCHEDA PG STATISTICHE LOUISE DE MARISUna donna è libera nel momento in cui desidera esserlo. . -
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in the hallways of my heartAQUARIUSII annoDUBLINBookwormestpDioptase. -
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LIBERTÀStato di autonomia essenzialmente sentito come diritto, e come tale garantito da una precisa volontà e coscienza.Gli occhi vivaci di Louise studiarono il piano in legno, del cui spazio si era fatto padrone il dioptase: una tazza elegante, poggiata su un piattino, riempita per metà di un liquido chiaro, fumante, i cui bordi erano segnati da rivoli di thè che indicavano come fosse stata già portata alle labbra, era collocata vicino alla pergamena bianca; una seconda tazza capovolta, invece, si faceva piccola rispetto alla grossa teiera, che pensò fosse ancora bollente al tatto, adagiata lì vicino; infine, un piattino di… cos’erano quelli? Le venne l’acquolina in bocca alla sola vista. Li avrebbe indicati con un dito e chiesto cosa fossero se Nicholas non le avesse rivolto d’improvviso quel complimento. Le guance dell’ametrina si fecero ancor più rosee. Portò una ciocca di capelli dietro l’orecchio, in un gesto imbarazzato, messo in atto per scaricare la tensione che le aveva avviluppato il corpo.
- Grazie… - rispose, con un lieve sorriso. – Io sto bene… questa estate mi ha rigenerata! Tu, invece? -
Fu felice del cambio d’argomento: se fosse tornata qualche mese addietro, non avrebbe mai sospettato che sarebbe stata ad Amsterdam e avrebbe fatto l’amore con Blake. “No, Lou, non ci pensare, non è il momento!” si rimproverò internamente. Solo al ricordo delle sue mani sulla propria pelle, delle sue labbra tra le pieghe del proprio corpo… scosse leggermente il capo, con gli occhi socchiusi, per scacciar via quei ricordi che le facevan riaffiorare sensazioni delle quali non era arrivato il momento di sentire.
- Oh, ehm… - balbettò, presa alla sprovvista. – Tu come lo prendi? Fai come lo bevi tu… non ho proprio idea di come possa piacermi, quindi… -
Gli aveva lasciato pieno campo libero: il latte le piaceva, perciò, pensò che non sarebbe stato spiacevole unirne il sapore con il chai. Alla fine, indicò il piattino che le fu messo davanti, con una certa curiosità.
- Cosa sono? Non li ho mai mangiati! -
Ne prese uno a caso, stringendolo tra il pollice e l’indice, e se lo portò alle labbra: ne prese un piccolo morso d’assaggio, il che sporcò le sue labbra di briciole.
- Mmmmh! – esclamò, sgranando gli occhi. – È buonissimo! -
Burro e fragole. Una vera delizia. Avrebbe potuto diventare presto uno dei suoi pasticcini preferiti. Ne prese un nuovo morso, non potendo farne a meno, e, infine, passò al famoso Chai. Raccolse la tazzina calda tra le sue mani fredde (perché, sì, lei aveva sempre le estremità intirizzite, tranne d’estate, quando faceva troppo caldo anche per una tipa freddolosa come Louise). Un sorsetto bastò per farle amare il sapore goloso, speziato e dolce allo stesso tempo, tanto che ne prese subito e volentieri un altro.
- Oh maman! Nick, perché non me lo hai fatto assaggiare prima? – gli domandò, con tono di scherzo.
- Penso proprio che una teiera, oggi, non basterà! -
Gli sorrise amabilmente.
- Si vede che noi francesi non abbiamo certe abitudini… dovremmo importarle. Non potevo pensare a merenda più ottima! -
Con un piccolo sbuffo e un cenno del capo, estrasse dalla sua borsa il manuale di Rune, la pergamena e la penna.
- Purtroppo… - rispose, inclinando leggermente la testa verso destra.
- Non è un compito facile, effettivamente… però, essendo in due, possiamo aiutarci a vicenda, no? -
Era quella la bellezza di avere qualcuno con cui condividere le pene dello studio. Lo guardò ridacchiare, chiedendosi cosa ci fosse di divertente, ma ciò che disse dopo fu una risposta sufficiente per tirarle di bocca una risatina.
- Quante lettere ha il tuo nome? Il mio ne ha… -
Contò sulle dita ogni lettera.
- 13. Nome e cognome insieme. Ma sono sicura che il tuo sia ancora più lungo del mio! -
Scrisse distintamente il suo nome sulla pergamena, copiando quello che aveva fatto il dioptase: la trovava una mossa saggia.
- Esattamente nello stesso modo in cui farai tu! Se lo sviluppiamo a mo’ di schema ora, sarà più facile riportare il tutto in un testo comprensibile. -
Alla sua raccomandazione di mangiare, prese il suo scone e se lo ficcò in bocca, chiudendo gli occhi per la troppa bontà.
- Diventeranno presto una distrazione piacevole… -18 ANNI AMETRIN SCHEDA PG STATISTICHE LOUISE DE MARISUna donna è libera nel momento in cui desidera esserlo. . -
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in the hallways of my heartAQUARIUSII annoDUBLINBookwormestpDioptase. -
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LIBERTÀStato di autonomia essenzialmente sentito come diritto, e come tale garantito da una precisa volontà e coscienza.- Sei troppo simpatico, Nick! – esclamò l’ametrina, complimentandosi con il dioptase, tra una risatina e un’altra. – D’ora in poi, credo che per me sarai il Chai Tea boy! -.
- Cosa ci danno da mangiare in Francia? Eh, bella domanda, ma sicuramente niente di così buono come gli scones!!! Potrei farci colazione a vita con questi! È stato abbastanza terribile abituarmi alla vostra orrenda colazione inglese salata -. Una smorfia d’orrore le dipinse in volto e arricciò il naso.
Tirò un nuovo morso al piccolo panino ripieno di burro e marmellata, facendo cadere diverse briciole sul banco. Le spazzò via con una passata di mano senza troppe moine e senza preoccuparsi abbastanza di aver sporcato, così, l’aula di Antiche Rune; tuttavia, si ritrovò a domandare: - Ehm… ma, poi, chi pulirà tutte queste briciole…? -
Forse gli elfi domestici? Non ne era esattamente sicura, ma sarebbe bastato che qualcuno le mettesse tra le mani una scopa per far da sola in pochissimi minuti.
- Le ritengo interessanti – affermò semplicemente, senza prolungarsi troppo sull’argomento. C’era segreti che avrebbe custodito gelosamente.
Abbassò lo sguardo sulla propria pergamena e si schiarì la gola. Scrisse le lettere del proprio nome e, al loro fianco, le rune corrispondenti e il loro significato.
L = ᛚ (Laguz) --> Equilibrio, rigenerazione
O = ᛟ (Othila) --> Beni, interessi
U = ᚢ (Uruz) --> Forza primitiva, resistenza
I = ᛁ (Isaz) --> Conservazione, stasi
S = ᛊ (Sowilu) --> Energia, salute
E = ᛖ (Ehwaz) --> Movimento, progresso, alleanza
D = ᛞ (Dagaz) --> Completamento, Mutazione
E = ᛖ
M = ᛗ (Mannaz) --> Intelligenza, solidarietà
A = ᚨ (Ansuz) --> Lingua, onestà, incontri
R = ᚱ (Raido) --> Viaggio, percorso
I = ᛁ
S = ᛊ
Riportò il suo nome in runico in orizzontale.
ᛚᛟᚢᛁᛊᛖ ᛞᛖ ᛗᚨᚱᛁᛊ
- Ecco il mio! -
Mostrò il foglio a Nick, con entusiasmo. Poi, cercò di rispondere alla sua domanda: - Allora, faccio io per prima, cioè te lo dico a voce, così puoi capire come fare. La prima runa del mio nome, ad esempio, è Laguz, che significa equilibrio, rigenerazione. -
Sarebbe stato difficile dire effettivamente ciò che pensava, visto che era implicata la sua terribile vita di mezzo e lei non aveva voglia di includere Nicholas tra le persone che sapevano più di quello che avrebbero dovuto. Non voleva coinvolgere un nuovo innocente in tutta quella storia. Ma, comunque, ritornando alla questione della prima runa del suo nome, tutto, per lei, in quel periodo, era mutamento e rigenerazione: prima di tutto, Blake, a partire da quello che era accaduto quel primo giorno ad Amsterdam. Era cresciuta moralmente e aveva preso, con coraggio, la decisione di non consentire ai suoi zii di sottometterla, soffocarla. Louise aveva voluto compiere una scelta: lottare con le unghie e con i denti per essere una donna libera, nonostante tutto.
Aveva trovato un lavoro, che le consentiva di avere un’entrata di una certa entità nelle sue tasche, con cui poteva, finalmente, soddisfare anche i suoi desideri più stupidi. E nonostante, a volte, fosse davvero difficile conciliare studio, scuola e lavoro, lei resisteva e continuava a farsi in quattro per spiccare quel volo che tanto desiderava. Non era facile, comunque, convivere con l’idea che, prima o poi, Aaron Barnes avrebbe proposto ad Evrard Boyer di prenderla in moglie, anche se sarebbe stata tutta una finta per tirarla fuori da quello schifo. Si chiedeva come avrebbe reagito Blake… non avrebbe potuto farlo senza il suo sostegno, senza sentire che lui le fosse vicino… viveva nella costante paura che lui recidesse i ponti con l’ametrina. Ma la studentessa sopravviveva. Doveva farlo, perché aspirava al regno di una pace duratura.
Era finalmente felice di cominciare a star bene fisicamente, di avere l’energia per condurre quella vita dura, ma che la riempiva di orgoglio e gioia. Inoltre, si stava particolarmente concentrando sui suoi studi, leggendo e ripetendo i suoi appunti anche fino a notte fonda. Aveva preso anche la decisione di non dire più bugie, non a Blake, né ad Aaron. L’aveva fatto rare volte, oppure aveva omesso dettagli. Ma non l’avrebbe fatto più.
Era quello un percorso arduo da intraprendere, ma era sicura che ce l’avrebbe fatta. Perché doveva, altrimenti sarebbe rimasta una moglie sottomessa di un uomo violento.
- E’ un periodo di cambiamenti per me… ho compiuta una scelta -. Non gli avrebbe detto quale. – E’ stato bello… e, come puoi vedere anche dal mio fisico, sto meglio. Non sono più pelle e ossa, perciò, ecco la mia rigenerazione.18 ANNI AMETRIN SCHEDA PG STATISTICHE LOUISE DE MARISUna donna è libera nel momento in cui desidera esserlo. . -
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LIBERTÀStato di autonomia essenzialmente sentito come diritto, e come tale garantito da una precisa volontà e coscienza.Aveva analizzato al meglio il suo nome, lettera per lettera, ma ora? Come faceva a capire quale fosse la sua runa nominale? Laguz, Dagaz e Mannaz descrivevano, ognuno a modo proprio, Louise e ciò che stava diventando, ciò in cui stava mutando, quasi fosse una fenice rinata dalle proprie ceneri. Il problema era che l’ametrina doveva sceglierne una soltanto, ma era incapace di farlo da sola. Aveva necessità di una mano da parte di qualcuno che la conoscesse così bene da poterle indicare quella più adatta alla sua persona. E c’erano solo due persone che la conoscevano meglio di chiunque altro: Aaron Barnes e Blake Barnes. Non voleva disturbare il primo per questioni così inutili, di poco conto, visto che era a lavoro ed era bene che si limitasse a considerare il magipsicologo come tale. Una parte della sua mente le ricordò che fosse anche il fratello di Blake, ma meglio metter da parte tale ricognizione.
Per il secondo, invece, era diverso: parlavano di tutto e tutti, di argomenti divertenti e seri e, poi, Blake era sincero con lei. Era la persona migliore a cui domandare sulla propria runa nominale.
Prese il telefono e sbloccò lo schermo; aprì la chat con l’opale e digitò velocemente “Ehi, posso chiederti un parere su una cosa?”. Al suo messaggio d’assenso, gli pose l’interrogativo. Risposta diretta e semplice: Dagaz.
Ovvio che voleva saperne il motivo: “perché sei sempre e costantemente in uno stato di cambiamento”. Sperava profondamente che non si riferisse ai suoi sbalzi d’umore, perché, altrimenti, ne sarebbe rimasta davvero offesa. Comunque, ci ridacchiò su e continuò la conversazione con il ventenne cambiando del tutto argomento.
Bene, quindi aveva finito… doveva solo riportare su pergamena quella scoperta.
Sorrise a Nicholas.
- Oui, monsieur – rispose, con preciso accento francese – Credo che abbiamo finito entrambi. Rifinirò il mio lavoro in stanza, ma sono felice di avercela finalmente fatta! Lo pensavo più complesso come compito, a dire la verità, invece, sono rimasta stupita hahaha non era difficile! -18 ANNI AMETRIN SCHEDA PG STATISTICHE LOUISE DE MARISUna donna è libera nel momento in cui desidera esserlo. .