Posts written by James Mors

  1. .
    Kàra Onfroy
    Docente Magia Verde

    SHEET | STAT| SOCIAL| DRESS
    parlato - pensato- ascoltato
    La strada tortuosa che l’aveva portata al Kaleel Skolen era stata sufficiente e utile per portarla a ragionare ancora più di quanto non avesse fatto prima di dirigersi in quel posto. Si era chiesta più volte se quella fosse la cosa giusta da fare, se fosse pronta a legarsi ad un’altra creatura anche se nella sua vita aveva già Metcalfe di cui occuparsi e Madama DooW come fiera protettrice. Si era anche chiesta se non fosse una mossa azzardata, se davvero fosse pronta a prendersi cura di qualcun altro, se non stesse facendo la scelta sbagliata, se non fosse troppo tardi o troppo presto, e mille altri se che si accavallavano nella sua mente senza che quasi se ne rendesse conto.
    La verità era che non voleva nemmeno imporsi qualcosa, il suo piano era di andare al Kaleel, guardarsi intorno, vedere se fosse scattato qualche legame e scegliere di conseguenza. Sapeva che lì le creature erano trattate nel modo migliore –un requisito fondamentale per un posto simile, almeno per quel che la riguardava-, che avrebbe potuto comunque comprare qualcosa anche con Metcalfe e che l’istinto in genere non si sbagliava.
    Aveva cominciato a chiedersi se non fosse il caso di compiere quell’enorme passo qualche tempo prima, quando si era resa conto che il suo legame sentimentale con il suo Demiguise era profondo, ma non abbastanza da funzionare in battaglia nel modo migliore. Erano compagni di vita, certo, ma non tutti i rapporti possono essere uguali e lei cominciava a pensare di avere abbastanza amore per le creature da poterne avere più di una, e magari di non aver ancora esplorato una parte di sé stessa e del suo rapporto con esse. Lei e Metcalfe erano legati, certo, ma non avevano ancora compito il passo successivo, e non era detto che sarebbe mai successo: potevano volerci anni, oppure non erano destinati fino a quel punto, chi poteva dirlo?
    Ma non sarebbe stato da lei andare da sola: lo stesso Metcalfe era sistemato sulle sue spalle, e dopo aver accettato l’idea che la sua padrona potesse ammettere in casa loro qualcun altro –una discussione che era andata avanti per parecchio, non si sa bene come- se ne stava lì, a fissare dall’alto il mondo intero, pronto a giudicare saggiamente qualsiasi tipo di scelta. Nemmeno Kàra sapeva che cosa l’animale avesse davvero compreso, ma era sicura che avrebbe trovato il modo di far sapere la propria opinione.
    La donna arrivò quindi al Kaleel Skolen, superando la soglia e trovando a ridacchiare quando una fata provo a svolazzare intorno a Metcalfe, finendo per impigliarsi per qualche istante nel suo pelo, indisponendolo. “Ne deduco niente fate.” borbottò l’insegnante, attenta a non pestare nessuno, nemmeno un gatto che le scivolò rapido tra i piedi. Avrebbe salutato chiunque fosse all’ingresso, se avesse trovato qualcuno, ma la sua attenzione sarebbe stata colta per tutto il tempo dalle creature lì presenti.
    Si sarebbe data modo di esplorare il posto il più possibile, borbottando di tanto in tanto qualcosa al suo Demiguise, sorridendo a qualche creatura, avvicinando le più propense, e cercando di lasciarsi andare del tutto, senza porsi limiti. Sarebbe riuscita ad instaurare forse un qualche legame visivo con qualche Clabbert, intento magari a dondolarsi, pendendo dal soffitto, e avrebbe provato ad osservare qualche Knarl senza indispettirlo troppo, con Metcalfe che provava a trascinarla via.
    Solo quando si sarebbe sentita abbastanza pronta ad andarsene i suoi occhi avrebbero incontrato quelli vispi ma incerti di un esemplare di Carbuncle, che non solo attirò l’attenzione della docente ma anche quella del suo fedele compagno. L’esemplare, una femmina, se ne stava più lontano degli altri, sembrava intimidita e allo stesso tempo incuriosita da quei due visitatori e fu in quel momento che Kàra fece la sua scelta. “Vorrei questo Carbuncle, se possibile.” ammise, gli occhi luminosi di chi aveva appena sentito una scintilla scattare e proprio non poteva trattenersi.
    Se le fosse stato approvato l’acquisto, non avrebbe esitato a chiedere anche altro. “Vorrei anche del cibo Immunomodulatore e Vitaminico, grazie.” sempre con un sorriso leggermente emozionato dipinto in volto, senza riuscire a vedere l’ora di cominciare a interagire con la sua potenziale nuova alleata.







    code made by gin



    Gerd Kaleel
  2. .
    Guyssss, vi preavviso già da ora la mia assenza da giovedì 20 a domenica 23 perchè sarò fuori casa e senza PC. Rimango raggiungibile su Telegram <3
  3. .
    Nome: Fattura dell’eco
    Classe: Fattura Minore
    Formula: Echo echo echo
    Movimento: una stoccata decisa in direzione della propria gola o di quella di un’altra persona.
    Effetto: Permette di generare un eco, facendo ripetere date parole più volte, aumentando il raggio di diffusione della voce, sfruttando l’ambiente circostante per la rifrazione del suono.
    Note: Questo incantesimo può essere utilizzato sia per far sentire la propria voce meglio e più lontano, ma viene spesso utilizzato per creare confusione. Funziona meglio in spazi chiusi che aperti, ma è necessario ricordare di focalizzarsi su un messaggio breve e chiaro o le parole potrebbero sormontarsi troppo le une sulle altre e generare solo confusione.
  4. .
    Estate, ma solo durante i temporali. Altrimenti inverno.


    Qual'è l'incantesimo che meglio ti rappresenta?
  5. .
    Nome Pg: Evelyn Stanford
    Nome categoria scelta: Piante

    Nome Pg: Kàra Onfroy
    Nome categoria scelta: Erboristici

    Nome Pg: Mia Freeman
    Nome categoria scelta: Erboristici


    Nome Pg: James Mors
    Nome categoria scelta: Fatture minori


    Nome Pg: Amelia Farley
    Nome categoria scelta: Fatture minori
  6. .

    Tirocinio terminato ✨
    Jess si è distinto agli occhi di Jamie per la sua determinazione, e per quanto abbia provato a scalfire il suo orgoglio più di una volta l'Auror è rimasto soddisfatto della sua performance. Se lo vorrà potrà provare, in futuro, a fare altri allenamenti con Mors, e non si troverà la porta sbattuta in faccia... almeno non sempre!



    Quirk:

    Il coraggio del principiante
    Jesse alle volte non sa tenere la bocca chiusa, ma la sincerità va premiata! +1 carisma quando esprime la sua opinione su qualcosa senza trattenersi troppo, +2 se cerca di esprimere le sue idee senza filtri con un adulto ( a suo rischio e pericolo).


    Jesse: 9 exp + 1 PP carisma + 1PP resistenza
    James: 8 exp + 1 PP carisma

    Edited by Jamie Mors - 26/4/2021, 11:27
  7. .
    James Mors
    Auror

    SHEET | STAT| SOCIAL| DRESS
    parlato - pensato- ascoltato
    Sicuramente nemmeno James aveva ancora capito di avere un tipo ideale, ma nella sua testa stava accettando Lighthouse solamente per via del padre, che tutto sommato si era rivelato niente male, soprattutto considerato che si trattava di un Babbano prima di poteri. Non che rientrasse nella sua lista di persone favorite, ma se non altro era abbastanza tollerabile per i suoi standard da riuscire ad accettare di addestrare il figlio senza lamentarsi più di tanto.
    Non mancò comunque di inclina la testa di fronte al suo discorso, e per uno come Jamie, che aveva problemi relazionali non indifferenti e che si scaldava con poco, non mancò di pensare che fosse un riferimento diretto a lui. “Io penso che le protezioni le indossino solo quelli che hanno paura di farsi male.” replicò con quel tono da “beccati questa” che non riusciva mai a reprimere fino in fondo. Probabilmente la verità era che erano entrambi due teste calde, ma se Jesse poteva essere anche giustificato dalla sua età, lo stesso non valeva sicuramente per Jamie.
    Ancora una volta preferì affidarsi all’istinto piuttosto che alla logica, e siccome il suo sesto senso lo aveva tirato fuori da situazioni ben più pericolose e preoccupanti di quella, non aveva modo per soffermarsi al ragionare su quel che stava facendo, era per lui molto più sensato arrendersi al suo corpo e assecondare i suoi muscoli.
    Non sarebbe in realtà stato così difficile intuire che il calcio ricevuto e andato a segno era stato uno smacco notevole al suo onore, abbastanza da aumentare la sua voglia di battere il ragazzino, anche solo perché non aveva intenzione di passare alla storia per quello che si era fatto battere da un tirocinante alle prime armi. Aveva applicato tecniche che lui stesso aveva sperimentato sulla propria pelle, per lo più, ma solo quando si rese conto di essere in netto vantaggio si concesse un mezzo sorrisetto sornione. “Mai abbassare la guardia. Nemmeno con una divisa addosso.” gli ricordò, il petto gonfio di orgoglio per essersi ripreso alla grande. Non era sicuro di voler demolire la sua autostima così tanto, ma infondo a Jamie non importava poi troppo, l’importante era che lui ne fosse uscito comunque vincitore. Nel caso avrebbero lavorato sulla sua preparazione, magari in futuro, e solo se mai fosse diventato il suo tirocinante a tempo pieno avrebbe cominciato a preoccuparsi che Jesse sapesse sempre come uscirne vincitore.
    Lo liberò dopo non molto, anche se vederlo mentre provava a divincolarsi gli faceva piuttosto bene, nutrendo il suo ego a dismisura. Si rialzò, agile, guardandolo per qualche istante dall’alto per poi esitare solo un istante prima di stringergli la mano: avrebbe dovuto liberarsi di tutte quelle formalità, perché sospettava che sul campo di battaglia quello non lo avrebbe aiutato granchè, ma per il momento poteva almeno ammettere che non era così male. “Hai del potenziale.” concesse alla fine, e Jesse non lo conosceva abbastanza da rendersi conto di quanto fosse strano ottenere un complimento da parte sua, ma avrebbe potuto intuire che non era abituato ad esprimersi in quel modo, risultando vagamente impacciato. “Dovresti continuare su questa strada.” aggiunse poco dopo, e forse una parte di lui stava prendendo fuoco: troppe parole, nessuna battutina sarcastica, nessuna accusa, nessun insulto. Stava davvero bene?! Forse non così tanto. Certo, forse da un tutor ci si sarebbe potuti aspettare di più ma Jesse avrebbe dovuto accontentarsi, dall’Auror non avrebbe ottenuto molto più di quello.


    code made by gin
  8. .
    James Mors
    Auror

    SHEET | STAT| SOCIAL| DRESS
    parlato - pensato- ascoltato
    Non si poteva dire che Jamie fosse uno facile da conquistare a suon di trasfigurazioni, per quanto fosse il primo a sapere molto bene come ci si mettesse in mostra. Non apprezzava troppo gli abbellimenti inutili, considerava superflua una divisa come quella ma lasciò che il ragazzo la indossasse, convincendosi che fosse solo un modo per mostrarsi ancora più sicuro ai suoi occhi. “Come se una divisa potesse davvero influenzare il mio giudizio… si vede che prima di me ha avuto a che fare con dei rammolliti.” pensò distrattamente, aspettandolo e mostrando anche un filino di impazienza, giusto perché Mr Ego Morse non aspettava, ma al massimo si faceva aspettare.
    Alzò un sopracciglio alla sua risposta: non poteva dire che fosse uno che si faceva mettere facilmente i piedi in testa dal primo che passava, seppur suo tutor, ma non era d’accordo con tutte quelle battutine. “Non dovrebbero servirti per riuscire a mettere a segno qualche colpo.” replicò pacato, con un’aria di vago rimprovero sul volto, a ricordargli che di certo non servivano scudi e divise per essere buoni Auror.
    Per suo gusto personale prediligeva stili di lotta molto più silenziosi rispetto a tutti quegli urletti in cui il ragazzino si stava lasciando andare, ma suo malgrado doveva ammettere che i suoi colpi non erano così male e che si muoveva con sicurezza, sul campo, abbastanza da denotare una preparazione degna di nota, soprattutto per un ragazzino così giovane. James era restio all’abbassarsi a perseguire un solo stile di lotta, ma ne aveva viste di ogni durante i combattimenti clandestini e di certo non era facile da impressionare, eppure uno così giovane e così sicuro di sé lo aveva visto raramente. Ai suoi occhi cominciò a brillare come un allievo più che accettabile, se non altro perché sembrava avere abbastanza fegato da non diventare una delusione enorme nel giro di qualche secondo.
    Certo, non che ora si aspettasse un mostro, rimaneva comunque un ragazzo al terzo anno di Hidenstone –e l’orgoglio di James non avrebbe accettato una sconfitta così schiacciante con il primo tirocinante che gli capitava- e sbuffò appena alla sua protesta. “Nessuna regola sul campo.” gli ricordò con voce secca, più concentrato sul combattimento che a moderare i termini.
    Era parecchio intenzionato a mantenersi stretta la sua nomea di buon combattente, ma forse si era preparato a qualcosa di molto più mediocre e non credeva che avrebbe potuto finire in quel modo. Se riuscì ad evitare egregiamente il primo calcio, di questa nuova serie di colpi, il piede di Jesse sfiorò pericolosamente la sua tempia nel secondo caso, facendogli avvertire il sibilo accanto all’orecchio, e proprio mentre cercava di prevedere le sue mosse si ritrovò il respiro mozzato per un colpo deciso sul fianco: se era vero che la sua tecnica di combattimento era basata su ciò che aveva sperimentato fino a quel giorno, l’istinto di conservazione –lo stesso che lo aveva portato a sopravvivere fino a quel momento- lo avrebbe portato a bloccargli prontamente il piede con il quale lo aveva colpito, stringendolo con sicurezza in punti ben precisi: niente che avesse studiato, ma aveva sperimentato sulla sua pelle quanto certe prese potessero fare male e avrebbe sfruttato la sorpresa iniziale dell’altro per fargli perdere l’equilibrio e farlo cadere trascinandolo a terra.

    code made by gin
  9. .
    Buongiornooo <3
    Oggi sono qui per parlarvi di Notion, una app GRATUITA per iOs, Android, Mac e Windows che vi cambierà la vita (giuro, non ci credevo manco io, ma è così ^U^ )

    Dunque partiamo dalla base, questa è la app corretta da scaricare. Nel sito trovate anche diversi tutorial, e in generale youtube è piena però molti sono in inglese quindi vi faccio un sunto basic di cose che secondo me potrebbero tornarvi utili e rimango comunque disponibile per aiutarvi v.v

    Allora prima di tutto partiamo dall'inizio, che è sempre un bene.
    Nel registrarvi vi consiglio di collegare un vostro account che usate su più dispositivi, o in generale se ne create uno ad hoc potete scaricare la app su tutti i device che avete e accedere con lo stesso account, in modo da avere ovunque quel che vi serve <3

    La guida che segue è davvero basic, per darvi un'idea di come funziona la app ma vi avviso che ci sono possibilità pressochè infinite, e si possono fare davvero cose da pro ^U^

    COsa da sapere: il funzionamento di Notion.
    Di base ti permette di creare infinite pagine, con template diversi, per organizzare TUTTO ciò che desideri. Per molti -me compresa- è comunque comodo avere una pagina di "HOME" dove si raggruppano tutte le pagine, una sorta di scatola che raccoglie tutti i collegamenti alle pagine che mi servono. Come fare tutto questo? In realtà è molto semplice, basta solamente sapere questa informazione di base

    jpg
    La pagina madre è quella col pallino rosa, e banalmente trascinandosi sotto le altre queste verranno linkate in automatico nella pagina, come una lista: pigiando su ogni singolo titolo della pagina verrete mandati su di essa (spero di essere stata chiara, è davvero semplice giuro lol)

    Una volta saputo questo potete lasciare la home come lista di pagine o sbizzarirvi in cose creative come questa:
    2

    Anche qui è più semplice del previsto: se non volete impazzire esistono dei template (li trovate cercando Notion template, o Notion page, o anche Notion *inserire nome di uno stile che vi piace, tipo boh dark academia* su google e ci sono INFINITE persone che le mettono a disposizione, anche io posso mandarvi qualcosa se volete <3) che potete poi modificare a vostro piacimento, lavorando su una struttura già presente.


    Ma torniamo la basic: come organizzare le propire role?
    Bene, per creare una pagina andare banalmente in "add a page" e vi si aprirà una schermata come quella che vi mostro qui sotto e che ho già un po' vivisezionato, per spiegarvi a grandi linee cosa potete fare.

    3

    N.B. Questi template sono un po' di versi da quelli che vi nominavo sopra, sono più calendari, tabelle e altro, mentre i Template creati dagli utenti di solito solo più "pagine madre", quindi cose più estetiche e creative, meno funzionali nella maggior parte dei casi.


    Se volete stare sul semplice, e volete che so una lista da spuntare o una banale pagina di testo o crearvi da soli tutto quanto si può fare anche questo:
    4




    Infine ecco qui il mio personale consiglio per organizzare le role, questo è lo schema che ho testato e con cui mi trovo meglio. Spero vi sia utile <3
    5



    Contattatemi per ogni cosa v.v
  10. .
    James Mors
    Auror

    SHEET | STAT| SOCIAL| DRESS
    parlato - pensato- ascoltato
    Non avrebbe mai ammesso, nemmeno sotto tortura, quanto Jesse avesse superato almeno in parte le sue aspettative, perché significava ammettere che un ragazzino che doveva avere almeno cinque anni in meno di lui era stato capace di andare a segno nel suo cuore di pietra, una conclusione per lui inammissibile. Aveva impiegato parecchio a mettere su la sua facciata da ragazzo tutto d’un pezzo, che non era poi nemmeno così tanto “finta”, e non aveva alcuna intenzione di diventare un pappamolle qualsiasi solo perché qualcuno, una volta, lo aveva sorpreso. Samuel era un’eccezione, e questo già lo sapeva, ma aveva la sensazione che la sua compagnia lo stesse ammorbidendo fin troppo, soprattutto se dava corda ad un tirocinante che aveva dalla sua uno scudo notevole ma poco altro, almeno per il momento.
    Lui non era tollerante, avrebbe dovuto ridergli in faccia di fronte a quella dimostrazione e fargli notare che uno scudo non gli avrebbe garantito un ufficio al Ministero come quello che lui era ad un passo da ottenere. Forse avrebbe preferito avere a che fare con uno meno preparato, uno pià facile da spezzare, pronto a dargli la soddisfazione di una scena drammatica, pianti disperati e qualcuno –non lui di certo- che se ne correva fuori dalla palestra disperato e distrutto. Gli sarebbe piaciuto, un ottimo modo per cominciare la sua giornata, soprattutto per uno come lui che si annoiava così facilmente. Aveva davvero superato una sorta di test, in effetti, ma non era tenuto a venirlo a sapere, meglio tenere nascosti i segreti del mestiere.
    Di certo il suo “voto” aumentò nel momento in cui ammise di averlo fatto davvero lui, e per un singolo istante una scintilla di speranza si accese in Jamie: che avesse avuto la fortuna di avere un tirocinante valido? Vide, per quel minuscolo frangente di tempo, tutte le glorie che istruire un futuro Auror di una certa portata gli avrebbe portato, anche se si era già promesso che uno solo gli era bastato. O forse no, visto che i complimenti non erano mai troppi per lui e in genere era bravo a prendersi meriti che non erano direttamente suoi.
    Si spostò quindi verso la palestra, aspettando che fosse l’altro a decidere che posizione assumere e studiandolo nel mentre. Le basi tecniche di James non erano poi così tante, aveva seguito qualche corso negli anni ma dal momento che detestava mettersi nella posizione di “inferiorità” di qualsiasi alunno –una posizione inesistente che però lui percepiva come reale- finiva sempre per buttarsi nella mischia e poi vedere cosa succedeva. I suoi piani, quando si trattava di combattere, erano sempre basati sull’istinto e sul momento, e non avrebbe dato un nome vero e proprio alle sue mosse, così come nemmeno a quelle di Jesse. “Divisa impegnativa.” avrebbe commentato rapidamente, anche solo per fare una delle sue osservazioni da “anche meno, non sarai mai come me”, perché l’egocentrismo non era mai abbastanza per un Mors.
    Avrebbe portato istintivamente le braccia a coprirgli petto e viso, le mani a pugno ma non troppo strette, le ginocchia leggermente flesse, il più fluido possibile. Non si aspettava di certo dei calci come quelli, forse si fece prendere un po’ dal momento, ma cercò comunque di reagire e non scomporsi: avrebbe provato a prendere al volo una delle sue caviglie, bloccandogli la gamba e provando a sbilanciarlo. Se questo non fosse andato a buon fine al secondo calcio avrebbe provato ad abbassarsi rapidamente e uscire dalla sua traiettoria, sempre l’obbiettivo di fargli perdere l’equilibrio puntando alla gamba su cui si stava sostenendo per togliergli l’appoggio sul terreno. Forse lo stava sottovalutando ancora una volta, pensando fosse più che semplice riuscire a batterlo.

    code made by gin
  11. .
    James Mors
    Auror

    SHEET | STAT| SOCIAL| DRESS
    parlato - pensato- ascoltato
    Forse James si aspettava un’idiota qualunque, che voleva fare l’Auror solo per sfoggiare una medaglia ma che si sarebbe ridotto in mille pezzi alla prima sfida. Non che fosse una novità per uno che considerava idiota più o meno chiunque, ma ancora di più sembrava avere ancora meno fiducia nelle nuove generazioni e in coloro che avrebbero dovuto prendere tra le mani il futuro del mondo, cosa che per lui nemmeno meritavano. Certo, eccezione fatta per i pochi che considerava alla sua altezza, che si contavano sulle dita di una mano e che comunque avrebbero dovuto reputarsi fortunati e lottare per mantenere quell’onore, invece di rischiare –come spesso facevano- di perdere quel titolo lungo la strada.
    Se Jesse fosse stato un telepatico avrebbe potuto capire di aver colpito James, e avrebbe anche potuto provare a vantarsene in giro, ma ahimè non poteva leggergli nella mente e il biondo ne era alquanto sollevato. Non avrebbe mai voluto ammettere che un ragazzino che pensava insipido invece risultava audace e più coraggioso di molti adulti.
    Alla sua risposta se non altro l’orgoglio di James venne in parte restaurato perché quella era esattamentre la risposta che si sarebbe aspettato. Alzò gli occhi al cielo, scuotendo piano la testa. “Non servono le parole, ragazzino. Vedremo i fatti.” replicò in modo secco e piuttosto conciso, per poi ascoltare la sua storia sullo scudo.
    Pensava di punzecchiarlo in qualche modo, si aspettava che sarebbe andato sulla difensiva dimostrando di essere colpito nel vivo e invece Jesse aveva appena risposto in modo sincero e naturale, come se non avesse visto niente di offensivo in quelle parole. Negativo, perché il biondo tutti avrebbero dovuto voler combattere prima di volersi difendere, in barba al buon senso, ma anche positivo perché quel che aveva detto sembrava interessante. “Lo hai costruito tu?” avrebbe quindi chiesto, nascondendo ogni tipo di intonazione ma, dentro di sé, era alquanto colpito da una simile spiegazione e si aspettava che il ragazzo ammettesse di averlo commissionato a qualcun altro.
    Ecco, non si aspettava nemmeno un lancio dello scudo in quel modo e si ritrovò ad alzare un sopracciglio vedendo come quello tornava direttamente al mittente. Notevole, non c’era che dire, e anche se non si sarebbe sbilanciato in tanti complimenti comunque era evidente che apprezzasse la cosa, e si era forse anche segnato di procurarsi qualcosa nello stesso materiale il prima possibile.
    “Non siamo qui per chiacchierare.” avrebbe tagliato corto alla fine, mettendosi in posizione di difesa poco distante, lanciandogli uno sguardo di sfida. “Allora vediamo che cosa sai fare e vedi di giocarti bene le tue carte. Io non intendo mettermi ad allenare persone qualunque.” disse quindi alla fine, aspettando poi la mossa di Jesse.

    code made by gin
  12. .
    James Mors
    Auror

    SHEET | STAT| SOCIAL| DRESS
    parlato - pensato- ascoltato
    Non si era fatto aspettative molto alte della persona che si sarebbe trovato di fronte forse perché era convinto che tutti i tirocinanti fossero un po' sfigati e stupidi, almeno all'inizio. C'era chi era più portato al miglioramento, come Samuel che se l'era cavata alquanto bene alla fine, ma era sicuro che fosse più un'eccezione che una regola. Non riponeva molte aspettative sul giovane Lighthouse anche se alla fine dell'investigazione su John Clane si era ritrovato a pensare che l'uomo sapesse il fatto suo. Non era fan di un umano che si immischiava in certi affari, poco importava che fosse bravo nel suo lavoro, ma era evidente che le sue idee fossero destinate a cambiare.
    D'altro canto non era nemmeno troppo affezionato all'idea che i mezzosangue potessero ricoprire le stesse cariche dei purosangue e tutta un'altra lista di diritti che, a suo dire, non meritavano eppure stava per incontrarne uno e spendere del tempo con lui, forse avrebbe dovuto valutare quanto erano rigidi i suoi ideali.
    Non che si fosse sentito in grado di scegliere, una minima parte di lui era convinta che facesse parte del suo dovere e che rifiutarsi non gli avrebbe fatto troppo onore. Si era quindi obbligato ad arrivare puntuale, presentarsi in maniera decente e provare a non sembrare troppo infastidito dalla questione. Dopotutto era riuscito a ottenere un risultato accettabile: era lì con le braccia incrociate e la sua solita espressione impassibile ma non emanava troppo odio, né per l’umanità in generale né verso Jesse.
    Aveva smesso di farsi delle aspettative e si era imposto di non farsi nessuna immagine mentale, ma anche se ci avesse provato non sarebbe riuscito a prevedere quella scena.
    Di fronte a quel sorriso non potè evitare di chiedersi se non avesse sbagliato qualcosa. Forse avrebbe dovuto cominciare a rivedere il suo modo di porsi se qualcuno che nemmeno lo conosceva lo apostrofava con un sorriso così smagliante, magari aspettandosi che fosse pronto a ricambiare. Se non altro dal suo saluto militare intuì che aveva un’istruzione decente e forse non era una causa troppo persa. Avrebbe lanciato una rapida occhiata all’orologio che portava al polso, sorprendendosi nel non avere poi molto di cui biasimarlo: era arrivato bene o male puntuale, e sospettava di potersi mettere a contestare qualche secondo.
    “C’è margine di miglioramento.” avrebbe detto alla fine, senza sbilanciarsi troppo ma sempre senza tradire la sua nomea di rompipalle. Avrebbe quindi lanciato un’occhiata al suo equipaggiamento, adocchiando lo scudo ma aspettando qualche istante per commentare, dirigendosi verso la palestra con un vago cenno che Jesse avrebbe dovuto interpetare come un “seguimi”, nemmeno troppo scortese o burbero per gli standard di Jamie.
    “Uno scudo. Devo dedurne che ti piaccia di più difenderti che attaccare?” avrebbe domandato all’improvviso, rompendo il silenzio senza alcun preavviso, con tutta l’intenzione di coglierlo alla sprovvista e di portarlo a rispondere nel modo più istintivo e sincero possibile. Aveva forse davvero voglia di impegnarsi per qualcuno che non fosse lui stesso, per una volta?! Forse era solo un attore da Oscar…

    code made by gin
  13. .
    banner1b

    Una cosa così potrebbe andare bene? Altrimenti posso optare per qualcosa di più classico
  14. .
    Richiedente: Kàra Onfroy
    Provino per: Alchimia I
    Requisiti: 32 Tecnica, 30 Intelligenza

    Provino aperto QUI.

    Accreditato

    Edited by Lo Snaso Depravato - 4/3/2021, 17:53
  15. .
    Kàra Onfroy
    Docente Magia Verde

    SHEET | STAT| SOCIAL| DRESS
    parlato - pensato- ascoltato
    Quando quella mattina si era svegliata presto, come ogni altra mattina, e si era avviata nella Riserva per prendersi cura delle creature che si trovavano lì, non avrebbe mai pensato di ritrovarsi in quella situazione. La docente di Magia Verde era abituata ad avere a che fare con la Natura e con tutta la sua imprevedibilità eppure ogni tanto ne rimaneva comunque sorpresa, forse perché era parte della sua natura da umana e mortale non poter comprendere come agivano certe forze superiori.
    SI chiedeva se sarebbe mai arrivata al punto in cui certi eventi diventavano prevedibili, e se davvero quello fosse un traguardo che fremeva dalla voglia di raggiungere. Dopotutto si era appassionata alla materia che insegnava, così come alla Natura più in generale, proprio perché agiva seguendo i suoi equilibri, spesso difficili da cogliere e comprendere, eppure che alla fine avevano sempre un loro senso. Non sentiva sempre la necessità di avere delle risposte, alle volte era affascinata solo dal disegno che si tesseva intorno a lei e tanto le bastava per essere felice.
    Eppure un Augurey di malumore di prima mattina era qualcosa che non avrebbe augurato nemmeno al suo peggior nemico, tantomeno durante un temporale con i fiocchi –che lo stesso uccello le aveva annunciato con il suo lugubre canto giusto la mattina precedente- che apparentemente gli dava ancora più energia. Non che Kàra potesse biasimarlo, si rendeva conto da sola che non doveva essere particolarmente piacevole lasciare che un’umana qualunque si occupasse di lui, ma aveva già provato a farlo ragionare e si era illusa che avesse compreso.
    “Pensavo che fossimo diventati amici!” gli avrebbe ricordato, rannicchiandosi contro una roccia e tirando a sé la propria sacca e cercando di trovarvi all’interno qualcosa di utile. Avrebbe potuto lanciargli un incantesimo ma sapeva bene che non avrebbe fatto altro che peggiorare la situazione: l’uccello si stava librando in aria, agitato, “urlandole” contro con rabbia. Sospettava che pensasse volesse rubargli le uova o che fosse stato –molto più probabile- spaventato da qualcosa nella foresta e che lo avesse erroneamente ricollegato a lei, che era arrivata evidentemente nel momento sbagliato.
    Poco importava quanto si stesse attenti, quanto si cercasse di essere pronti ad ogni evenienza: spesso bastava molto poco perché un animale, anche nelle mani esperte di qualcuno che sapeva come trattarlo, finisse per seguire l’istinto e per rivoltarsi contro la stessa persona che aveva cercato di aiutarlo. In quel caso avrebbe voluto avere qualcosa di più utile a sua disposizione, e mentre l’Augurey puntava di nuovo a lei, che ormai si era rannicchiata da un cumolo di rocce, le arrivò l’illuminazione che stava cercando.
    Avrebbe impugnato la propria bacchetta con decisione, tirando fuori una delle corde che portava sempre con sé quando andava alla radura: non si poteva mai sapere a che cosa si andava incontro, e per quanto non fosse troppo entusiasta all’idea di bloccare gli esemplari, una corda poteva sempre tornare utile. A causa della pioggia torrenziale, però, e dell’uccello particolarmente agitato era piuttosto certa che un “Lazo” comune non avrebbe potuto funzionare, così avrebbe impugnato la bacchetta, puntando alla corda, e avrebbe pronunciato un sussurrato. “Totum Corpus locomotor” dopo aver disegnato una “e” e aver poi compiuto una stoccata verso la corda. Se tutto fosse andato per il verso giusto avrebbe visto l’oggetto animarsi, muovendosi in modo innaturale, segno che il suo incantesimo aveva avuto effetto. La corda non avrebbe avuto una volontà propria e Kàra non avrebbe esitato a darle un ordine ben preciso. “Avvolgiti intorno ad una delle sue zampe e trascinalo lentamente a terra.” avrebbe quindi ordinato, per poi lasciare che la corda facesse il suo dovere, osservando la situazione da lontano e sperando di riuscire nel suo intento.
    Se tutto fosse andato come sperava si sarebbe poi avvicinata all’Auguray, facendogli sentire un odore dolce che potesse calmarlo, per poi cercare di controllare la sua ala, che era stata ferita non troppo tempo prima.


    code made by gin
128 replies since 31/10/2019
.
UP