Juniper "June" SmithCaotico Buono + Texas + 19.11 + 22
Nome: Juniper, un nome voluto da sua madre, ispirato dalla pianta di ginepro che cresceva rigogliosa quando June è nata. Si tratta di un nome dal suo antico, difficile da dimenticare, e la ragazza ha impiegato un po' prima di accettarlo e portarlo con orgoglio. La maggior parte dei suoi amici la chiamano June.
Cognome:cognome del padre, umano, non collegato a nessuna particolare dinastia.
Professione:Sta lavorando sodo per diventare una alchimista di valore, dopo la specializzazione sta cercando di inserirsi nel mondo lavorativo. Visto il suo essere promettente è riuscita ad ottenere lezioni di apprendimento extra scolastiche col professore Keegan, a Hidenstone.
Famiglio:Non ne ha ancora uno ma non nega che continua a sperare di trovare quello giusto.
Metamorfomagus
Aspetto fisico: June appare come una ragazza slanciata, alta un metro e settanta abbondante, quasi sempre con lunghi capelli di un castano intenso, più o meno scuri ma raramente in colori fuori dal comune. Ha la carnagione molto chiara, che in estate si riempie di lentiggini, e lunghe ciglia scure che incorniciano occhi di un castano chiaro, caldo e simile al colore ambrato del whiskey invecchiato. Non è particolarmente attenta alla moda, non le piace granchè mettersi in mostra, forse anche perchè spesso non sente il proprio corpo come davvero "suo", vista la sua capacità di modificarlo senza nemmeno bisogno di pozioni. Non è una che indossa i tacchi ma preferisce sempre stivali comodi, borse piccole quando ne porta con sè -ha sempre attivo un Incantesimo di Epsansione sulle tasche di tutto ciò che indossa- e non passa mai troppo tempo davanti allo specchio, finendo quasi sempre per avere un'aria un po' selvaggia che la circonda.
Ha qualche tatuaggio sparso per il corpo, tutte cose fatte per lo più spinta dal momento:
Segni Particolari: Passa la maggior parte del tempo, sopratutto dopo la sua esperienza da “nomade”, a passare inosservata è piuttosto guardare gli altri da lontano: il sui guardaroba è limitato ma con abiti neutri e non troppo appariscenti, almeno per tutti i giorni.
Ha provato a sperimentare -solo perché spinta dai suoi docenti per lo più- con le sue abilità, eppure non è mai riuscita a governare del tutto le sue capacità e ne è indubbiamente spaventata. Le cose che ha cambiato più spesso sono i capelli, apprezzando un riflesso bluastro che alle volte ancora sfoggia, e occhi quasi bianchi che invece l’han sempre inquietata.
L’unico ricordo che porta con se del suo passato è una cavigliera dorata al piede destro, regalo di un vecchio amico.
"Run girl run! This world is not made for you"
Carattere:Non è una che ama le sfumature, spesso tende a vedere le cose o bianche o nere, si fa prendere dal momento e dalle emozioni più travolgenti ed è solita lasciarsi andare a sfoghi istintivi e parlare prima di razionalizzare ogni cosa. La sua natura non ha mai aiutato in quel senso, portandola a sentirsi spesso succube delle sue sensazioni e incapace di mettere un freno al proprio corpo.
E' sempre stata uno spirito libero, intenzionata ad affermarsi il più possibile per guadagnarsi una certa autonomia, da chiunque. Questo suo desiderio di libertà ha sempre camuffato alla perfezione la sua paura di legarsi alle persone, le poche volte in cui si è sentita sul punto di "dipendere" emotivamente da qualcuno è stata la prima ad allontanarsi bruscamente e farsi terra bruciata intorno.
Non si reputa una persona empatica, in effetti non è molto brava a gestire le emozioni altrui, ma è molto sensibile ed è una che quando si affeziona fatica poi a staccarsi davvero: non mantiene rapporti a metà, ha tagliato ponti spesso e senza vacillare, ma questo non significa che dentro non conservi ricordi precisi di chiunque sia riuscito a entrare nel suo cuore.
E' una persona abbastanza autonoma, che tiene alla sua indipendenza e che è abituata a mostrarsi sicura di sè, malgrado spesso sia evidente che non è così. E' una ragazza che sa cavarsela da sola, il suo motto preferito è con ogni probabilità "chi fa da sé fa per te", e non è brava a chiedere aiuto anche quando ne ha bisogno.
Ha sempre sognato di andare a vivere da sola, non per niente si è allontanata dalla famiglia non appena ne ha avuto modo e ad oggi preferisce sentire i suoi genitori e i suoi fratelli giusto ogni tanto, per non sentirne troppo la mancanza.
Non è una persona che tiene molto alla routine, adora le avventure ed è istintiva più che riflessiva: ha preso spesso decisioni mosse dalla foga del momento, di cui si è pentita poi in seguito, malgrado non abbia grandi rimpianti se non giusto qualcuno.
Dal punto di vista sentimentale può affermare di essersi innamorata davvero, almeno in una occasione, ma anche in quel caso ha finito per scappare, per paura di non saper gestire la fine di ogni cosa.
Chiunque abbia mai avuto a che fare con lei potrebbe dire che è difficile entrare in intimità, che è una che non tiene a freno la lingua ma che raramente parla di se stessa, eppure sa avere un fascino e una spigliatezza difficili da dimenticare.
"Ama" - I colori degli alberi in autunno - I maglioni pesanti - I cani - Ha una passione per tutto ciò che contiene la cannella, in particolare ama la cioccolata calda aromatizzata, con tanto di panna e marshmellows. - La sensazione del vento tra i capelli - I tramonti suggestivi in posti particolari - Adora andare in campeggio fin da quando era appena una bambina, quando suo zio l'ha portata con sè e le sue cugine in una vacanza all'avventura. - Le piace l'adrenalina che il pericolo o le situazioni incerte le provocano, ama le sensazioni forti e spesso per questo si getta in situazioni più+ o meno pericolose, sperando di sentirsi più viva e, in parte, anche in controllo | "Odia" - le vacanze al mare - Gli addii - I maglioni in lana che pungono addosso - La sensazione di insicurezza che spesso le provoca la sua non-identità - Svegliarsi al mattino e non riconoscersi allo specchio (cosa che le accade spesso vista la sua natura, e sensazione con cui ancora non ha fatto pace) - Il gelato alla fragola - Le giornate di sole intenso, in inverno, perché ama la nebbia e la pioggia e non capisce perché il poco tempo destinato alla stagione invernale sia rovinato da giornate soleggiate.
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Paure:Non è una che parla davvero delle sue parole, e a parte cose sciocche come alcuni rettili o ragni particolarmente grossi, non ha paure troppo evidenti. Teme comunque la solitudine, quella spaventosa che la abbraccia quando non è dell'umore giusto oppure non si sente padrona di sè stessa, quando vorrebbe solo qualche parola di conforto ma il suo voler essere autonoma e indipendente glielo impedisce. Ha paura di soffrire, di sentire troppo la mancanza di qualcuno e non poterlo avere, e ha paura di affezionarsi perchè non le è mai successo e non è sicura delle conseguenze. Ha paura di sè stessa, alle volte, di quello che potrebbe essere capace di fare.
Background
Juniper nasce in Texas, in una vecchia casa di campagna, con la madre Theresa e il padre Edward, circondata dall’amore dei genitori e dal calore che accoglie ogni bambina attentamente cercata. June cresce in campagna, circondata da animali, tra cui i cavalli che dimostra di amare dall’inizio, e cresce ben lontana dal mondo magico. Il padre, umano, ha sempre lottato perché la figlia vivesse un’infanzia serena, lontana dalle complicanze della magia, e la madre strega ha acconsentito alla cosa solo per trovare il modo migliore per parlargliene.
Purtroppo i genitori di June vengono a mancare quando lei ha solo 5 anni e viene affidata alla sorella di sua madre, Monica, una donna allegra e dolce che la accoglie fin da subito nella sua famiglia. La famiglia Percival, nella quale entra a fare parte, conta quattro figli maschi, un cane, un gatto e un legame profondo con il mondo magico. È grazie a loro che June comincia a capire chi è, seppur nei primi anni si chiude in un mutismo selettivo, che contribuisce a renderla una bambina schiva e quasi invisibile.
Nel caos della sua famiglia adottiva è facile passare inosservati e nessuno le mette troppa pressione addosso, lasciandole il suo spazio anche quando le terapiste non sanno più come aiutarla. Inutile dire che la bambina cerca sempre di non affezionarsi, sicura che ogni cosa bella possa finire da un momento all’altro, e fatica a trovare amici a scuola o anche solo qualcuno con cui parlare.
Proprio per spronarla a uscire dal suo guscio, ma anche per portarla ad abbracciare la sua parte magica, quando riceve la sua lettera per Hogwarts l'evento viene accolto con entusiasmo da parte di Monica: la rinomata scuola di magia sembra il posto giusto per permettere a June di respirare aria nuova, conoscere nuove persone e superare i suoi limiti.
In effetti trasferirsi la costringe a superare i suoi blocchi e la mette di fronte ad una nuova realtà, del tutto nuova rispetto a quella che ha sempre conosciuto. A Hogwarts si appassiona di Quidditch, diventando cacciatrice, e comincia contro ogni aspettativa a farsi degli amici: impiega anni a coltivare rapporti duraturi, ma quando lo fa costruisce amicizie serie e profonde. Trova anche l’amore, tra le mura della scuola, ma tutto si sgretola con l’andare avanti del tempo.
I suoi primi episodi di "mutazione" avvengono quando era ancora una bambina, ma vengono sempre spiegati e soffocati in qualche modo: la sensazione che ha sempre provato è stata quella che tutti, nella sua vita, volessero proteggerla anche da lei stessa, per quanto la zia cercasse di essere dolce nel suo tentativo di posticipare ogni spiegazione, sperando che la scuola possa fornirle una chiave di lettura migliore e aiutarla nel suo percorso. Le viene comunque detto che è "speciale" e che un destino unico la aspetta, provando ad indorare la pillola.
June ha quasi tredici anni quando comincia a capire che davvero qualcosa in lei non funziona, e impiega mesi a comprendere di che cosa si tratti: quando scopre che è il gene del metamorfomago quello da cui, con ogni probabilità, suo padre aveva sempre voluto proteggerla e che la rende così diversa, torna ad isolarsi cercando di salvare tutti quanti da quella che lei vive come una maledizione. Nella sua testa ancora una volta qualcosa di bello è stato rovinato, segno che lei non meriti nulla di positivo è che sia fatta per distruggere ogni cosa.
Cerca di finire Hogwarts nel minor tempo possibile e appena ne ha l’occasione lascia direttamente il continente, tornando in America dove non conosce nessuno e può cercare di trovare un senso a tutto quello che le sta accadendo.
Prosegue gli studi a rilento, aiutata da alcuni docenti nel cercare di domare la sua natura, che non accetterà mai fino in fondo.
Non riprenderà mai i contatti con i suoi amici di Hogwarts, la sua tecnica migliore di fronte ai momenti di difficoltà è sempre stata la fuga e non è mai riuscita ad affrontare le situazioni più complicate. Si è allontanata da tutti, tagliando i ponti anche con il suo ragazzo dell’epoca: per quanto tenesse a lui ha approfittato della loro differenze d’età per allontanarlo definitivamente, e lo ha trattato con freddezza tale da fargli credere di non provare nulla.
Terminati gli studi ha cercato di approfondirli ulteriormente per intraprendere una carriera da alchimista, con tutta l’intenzione di lavorare in un laboratorio. Sta cercando di migliorare la sua conoscenza della materia e per questo, dopo aver contattato diversi professori, ha accettato la possibilità di avere lezioni extra con Keegan, frequentando quindi saltuariamente la scuola di Hidenstone. Per farlo ha deciso di trasferirsi a Denrise, seppur in un piccolo monolocale per ricordare anche a se stessa che è solo una soluzione temporanea.