Il rapporto Remar-Dämmerung

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Delia Dämmerung

Tappeti volanti lasciati in mano ai babbani dopo un traffico illegale, una pratica rischiosa e soprattutto pericolosa per i non maghi... ciò era accaduto nei giorni precedenti, e a seguito di tal trambusto si rischiava una vera e propria crisi diplomatica tra il Ministero della Magia inglese e quello mediorientale. Ero d'accordo, personalmente, con l'unione del mondo babbano con quello magico, non avrei mai e poi mai fatto parte dell'Excalibur altrimenti, ma non potevo negare che il metodo utilizzato da Alì Bashir, colui che aveva perpetrato il traffico illegale, era a dir poco folle: aveva messo a rischio la sicurezza e la vita dei babbani con i propri atti, e tanto con essi, quanto con la sua fuga da una prigione di massima sicurezza, stava rischiando di incrinare i rapporti internazionali.
Non mi stupii affatto, quindi, nel momento in cui ricevetti una chiamata dalla segretaria di Herr Remar, la quale mi mise al corrente della situazione che mi richiedeva: in mezzo al marasma burocratico causato da Alì Bashir, io e Herr Remar eravamo stati incaricati dal Capoufficio Sunday di effettuare un esposto alla Confederazione Internazionale... avevamo obbiettivi comuni, io e Vath, e contando tanto quelli del Ministero, quanto quelli dell'Excalibur, non potevo che essere stata la sua scelta più ovvia come supporto; non avevamo tempo da perdere.
Abbigliata come di consueto con il mio attire da lavoro in tinte bicromatiche di bianco e nero, mi feci veloce strada in direzione dell'ufficio del mio collega, superando di gran lena numerosi degli uffici del quinto livello, sino a giungere dinnanzi al gabinetto di Herr Remar pochi attimi prima di lui.
Vi augurerei una buona giornata, ma dubito che questo sia il caso, Herr Remar, avrei esordito nel vederlo sopraggiungere, Vogliamo procedere? Gli avrei indi domandato, lasciandolo passare per entrare nel suo ufficio e dare il via alla pratica che ci competeva.

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Delia Dämmerung

Sorrisi di rimando quando Herr Remar giunse al suo ufficio di gran carriera, confermando i miei sospetti in merito a quanto quella giornata fosse poco piacevole, ma augurandomi altresì un "buongiorno" di cortesia; non v'era tempo da perdere però, con tutto ciò che stava accadendo, e così seguii velocemente il collega, prima che le porte del suo ufficio si chiudessero alle mie spalle, lasciandoci lì, soli con il nostro lavoro da sbrigare.
Sulle note di Mozart che permeavano la stanza, partendo dal grammofono di proprietà di Herr Remar, questi procedette a spiegarmi la situazione più nel dettaglio: il giorno in cui Alì Bashir aveva compiuto i suoi traffici, mettendo in pericolo fin troppi civili, Vath era stato presente, pronto in prima linea per fermare l'arabo, che era stato catturato grazie ad un drappello di Ministeriali ed Auror uniti; vi erano prove a sufficienza per incriminare il sospettato, così come l'aggravante della recidività non avrebbe giocato a suo favore, e ciò che noi potevamo fare, per fermare tutto ciò che stava accadendo, era presentare un esposto alla Confederazione Internazionale, in modo da esporre i traffici illegali e mettere fine a quei crimini.
Sempre fermamente pronto e professionale, vedo, mi trovai a commentare, sorridendo pur io in un tentativo di sdrammatizzare la situazione, così come fatto da Herr Remar in precedenza con la sua battuta, Innanzitutto, in quanto voi eravate lì presente, direi di cominciare con la notifica ai funzionari competenti che vi ha condotto a effettuare ricerche; c'è stato un incidente che ha scatenato le indagini in merito ai traffici se ben ricordo, è corretto? Domandai.
Non potevamo di certo partire se non dal principio.

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Delia Dämmerung

Herr Remar, non lo si poteva negare, aveva una memoria eccezionale: mi confermò che, nel giorno in cui era avvenuta la faccenda, la segnalazione era giunta da Herr Powell dell'Ufficio dell'Uso Improprio degli Artefatti dei Babbani, in merito alla compravendita di tappeti magici a Edgware Road, con conseguente intervento degli Obliviatori.
Il mio collega, preciso al pari d'un orologio svizzero, ricordava esattamente l'orario in cui la segnalazione gli era giunta, così come confermò di lì a poco un controllo sul suo telefono in merito all'orario in cui la sua segretaria gli aveva reso nota la chiamata; ero colpita, non lo potevo negare, da un cotal livello di memoria fotografica, ma non era né il momento, né tantomeno il loco, per esternare tali pensieri.
Molto arbitrario il modo in cui si decide di lasciar vivere o morire i Babbani, vedo, non riuscii a trattenermi dal commentare, con tono stizzito, all'affermazione di Herr Remar in merito all'intervento del San Mungo: in casi come questi i medici erano in prima linea, pronti a curare i Babbani e a soccorrere i feriti non-maghi... eppure quando Frau Delaine si era prodigata per curare dei malati terminali, la sua figura era stata tacciata di crimine, portandola a ciò che stava compiendo attualmente. Una vera e propria ipocrisia.
In ogni caso, esordii riprendendo le fila del discorso principale, Credo personalmente che dovremmo descrivere in dettaglio: colui che sta perpetrando questi traffici illegali è un ricercato a livello internazionale, ed è evaso da carceri di massima sicurezza. Non è indubbio una personalità da prendere sotto gamba, così come ciò che sta causando. Se lasciassimo dettagli al caso, probabilmente la Confederazione potrebbe sottovalutare la gravità dell'accaduto, e così non agire nel migliore dei modi.
Ero fermamente convinta di ciò che affermavo: è vero, saremmo andati contro i nostri stessi interessi, stringendo di più lo Statuto di Segretezza... ma una persona come Alì Bashir non poteva e non doveva rimanere a piede libero.

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Delia Dämmerung

Il mio commento non ebbe replica da parte di Herr Remar, che preferì lasciar quel mio riferimento nell'etere, riconosciuto unicamente da parte sua con un sorriso. Aveva compreso, indubbiamente, a cosa mi riferissi, ma non era né il momento né il luogo per reiterare e portare avanti determinati concetti: la volubilità delle azioni del Ministero e del San Mungo erano secondari in cotal frangente, mentre le azioni criminose di Alì Bashir avevano la precedenza.
Per quanto Herr Remar attribuì, giustamente, la responsabilità del giudizio del mago africano al Wizengamot, non andò a contraddirmi, anzi mi sostenne, affermando che avremmo potuto calcare la mano sfruttando esattamente la reiterazione di reato come prova aggiuntiva; egli non solo aveva infranto la legge comune dello Statuto di Segretezza, bensì anche il Bando dei Tappeti Magici del 1994, una legge principalmente britannica, e che aggravava, almeno sul suolo inglese, la posizione già disastrosa di Alì Bashir. Con i suoi traffici costui stava infrangendo un numero sempre più elevato di leggi, rendendo ancora più necessaria una perfetta riuscita della nostra azione: non fossimo riusciti a mettere la situazione più in chiaro possibile dinnanzi alla Confederazione Internazionale, meno chance avremmo avuto di evitare che casi come questo accadessero ancora ed ancora, incrinando i rapporti internazionali.
Seguii Herr Remar nella stesura della brutta, trai dettagli legislativi ed il resoconto del suo incontro con il criminale, e, alla richiesta di prendere per lui i fogli bollati dal Ministero, non persi tempo: aprii il cassetto indicatomi, e ne tirai fuori un blocco di fogli bollati, che, di lì a poco, inserii nella stampante dello Charming Computer del mio collega.
Fate pure, qui è tutto pronto, gli dissi, lasciandogli così stampare il resoconto che avremmo dovuto esporre alla Confederazione. Non potei che trovarmi a sospirare, Gente come Bashir di certo non fa che peggiorare la nostra posizione, non crede, Herr Remar? Gli domandai, Se noi cerchiamo di portare avanti un ideale con i giusti mezzi, con pazienza e metodo, là fuori c'è invece gente come costui, pronta a fare disastri e mettere inutilmente in pericolo gli innocenti, continuai, Mi posso solo augurare... che Frau Delaine non arrivi a traviare se stessa: è per proteggere i babbani che ha dato inizio a tutto questo, non vorrei che finisse come Bashir, incurante dell'incolumità di coloro che in primisi voleva salvaguardare.
Da ciò che mi era stato riferito, Miss Delaine stava agendo in modo più spregiudicato, avventato direi, e non potevo nascondere il timore, seppur lieve, che espressi in quella sede ad Herr Remar.
Non dovevamo perdere la retta via.

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Delia Dämmerung

Il timore e la paura erano invero cattivi consiglieri, che, subdoli, si facevano strada nella mente delle persone: la possibilità che Cora traviasse i suoi ideali, che passasse dal lato di persone pericolose come Alì Bashir, non faceva che suscitare in me il consiglio delle due crudeli emozioni; non potevo non valutare quell'opzione, non potevo lasciar correre quell'idea senza darle peso... ma a stemperare quelle mie tensioni, ancora una volta vi pensò Vath.
Mi rassicurò, ricordandomi ancora una volta che, a parte noi, c'erano altri con il nostro medesimo ideale, c'erano altri che avrebbero potuto riportare Cora sulla retta via, come Seung... il caro Seung. Non avevo avuto modo di incontrarlo di recente, anzi, l'ultima volta che lo avevo visto di persona era stata alla riunione di Excalibur, poi il nulla; non eravamo più riusciti a rimanere in contatto, non un messaggio né una lettera, niente, e personalmente, dopo tutto quel tempo ero incerta sul da farsi. Era da così tanto che non ci parlavamo che, gli avessi scritto, temevo una sua reazione negativa, e ciò mi portava a tenermi a distanza, in quell'auto-isolamento che mi ero imposta, insicura su come comportarmi.
Quei pensieri, al nome dell'orientale, mi frullarono nella mente per qualche attimo, prima che il mio collega, dolce come in ogni nostro incontro, mi riportasse alla realtà: un sorriso mi incurvò le labbra alla sua proposta, Più che volentieri... Vath, era la prima volta che lo chiamavo per nome, Vi auguro una buona giornata, ed alla prossima.
Era stato di certo in ennesimo incontro molto importante, potevo sol sperare che il nostro operato non andasse in fumo dinnanzi alla Confederazione Internazionale.