Even flow

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Group
    Denrise
    Posts
    16
    Reputation
    +15

    Status
    🗲
    aSxNTJX
    Saul Simeon Servantes
    Predone | 46 anni


    Un tonfo.
    Era quella cruciale ora del pomeriggio che iniziava a solleticare lo stomaco per l’avvicinarsi della cena, e che pure ottenebrava le menti già galleggianti su troppe maree alcoliche. Un’ora pericolosa, quella, non tarda né acerba, sufficiente solo ad impigrire qualsiasi razionalità per favorire le più proibite tentazioni di sfrenatezza.
    Un altro tonfo.
    L’aria nella locanda si era fatta irrespirabile, così densa e acre da infilarsi nei polmoni come uno sciame d’api impazzite. L’odore del mare portato dai marinai si mischiava spietatamente all’olezzo delle sbronze, all’asprezza del desiderio carnale più depravato, al fetore di aliti che avevano divorato qualche trancio di carne per asciugare le troppe birre ingollate senza alcun freno.
    All’ennesimo tonfo Saul Servantes imprecò.
    Non aveva messo in conto l’intromissione di Boe Holmberg, quando si era staccato dalla ciurma per andare a farsi una bevuta in solitaria. La drakkar aveva bisogno di manutenzione e lui ne aveva di aria fresca, nient’altro, non aveva potuto immaginare che quel pallone gonfiato trovasse il coraggio necessario per sfidarlo pubblicamente proprio quel giorno.
    «Pensi di rialzarti o faccio portare una cassa da morto?» Sputò con sdegno sul corpo accasciato ai suoi piedi. «Intralci la strada alla cameriera.»
    Si dava il caso, tra le altre cose, che Boe Holmberg fosse ben lontano dall’apice della propria forma fisica, troppo fedele alla bottiglia e al gioco d’azzardo, aveva finito per perdere in qualche scommessa perfino quel che poteva restare della sua dignità. La testardaggine, però, continuava a costargli ben più cara di qualsiasi bevuta.
    Quel pomeriggio era sembrato che volesse mettere in discussione la reputazione di Servantes - forse non gli aveva ancora perdonato la scappatella avuta con sua moglie - così dopo un paio di giri di provocazioni era stato costretto a scomodare il predone dal suo sgabello, convincerlo ad attraversare la sala appena prima di riuscire a trangugiare un sorso per vederselo arrivare poi direttamente al collo.
    Non piacevano mai, a Saul, le provocazioni.
    Era stata una spedizione punitiva troppo breve da poter meritare il titolo di rissa, purtroppo o per fortuna, chiunque a Denrise che conoscesse il capitano della Coursed Route sapeva quanto fosse in grado di masticare più spietatezza di quanta appena mostrata. Ma trovava in tutta onestà, Saul, che fosse semplicemente un’occasione troppo misera per accanirvisi.
    «Permetti, amico?»
    Avrebbe sfilato una forchetta dal tavolo più vicino, ringraziando l’avventore con uno sguardo, e dopo essersi accovacciato accanto all’ammasso di carne che aveva appena sconfitto ne avrebbe preso un braccio tra le mani. Niente di insolito, i denrisiani avevano imparato a conoscere anche quel peculiare esito di ogni disputa finita a svantaggio dell’avversario.
    Grida strazianti, quelle che avrebbero ridestato Holmberg dall’incoscienza dell’ultimo pugno ricevuto, lamenti, piagnucolii, suppliche: la musica più seducente per le orecchie di Servantes, che non sentì il polso tremare neppure un istante mentre incideva la carne già segnata per natura dalla viltà. Tre S scarlatte sarebbero rimaste impresse in un’eterna cicatrice sul dorso della mano dell’altro, avrebbero sanguinato per estirpare ogni colpa, ed avrebbero poi costituito un importante monito da rispettare per gli anni a venire.
    Sporco di sangue e leggermente affannato, il predone sarebbe allora tornato in piedi con la lentezza di un bronzo animato, il corpo che voltava le spalle allo sconfitto senza premurarsi di controllare se qualche anima volenterosa ne avrebbe raccolto le membra. Sperava almeno di aver fatto riempire le tasche di qualche fiducioso che aveva scommesso su di lui.
    Esisteva ancora qualcuno che gli chiedeva come mai amasse tanto il mare e così poco la terra ferma: pazzesco. Persino il mostro marino più viscido mai incontrato meritava ben più attenzioni e rispetto di energumeni come Boe Holmberg, la terra contaminava troppo gli animi umani, il mare invece sapeva tirar fuori tutto il peggio senza concedere corruzione alcuna.
    Avrebbe attraversato la sala ripulendosi le nocche con lo straccio che portava sempre appeso alla cintura, calmo e misurato nei passi quanto poco lo era nello spirito; e solo dopo aver selezionato un posto sufficientemente fuori dalla calca di avventori si sarebbe deciso a prendere nuovamente posto.
    «Si può avere una fottutissima birra, adesso?»
    Solo una bevuta in solitaria, pensava, con la mente che volava alla tranquillità di cui sicuramente adesso godeva la sua drakkar.
    Prima o poi avrebbe dovuto smetterla con le illusioni.

    RevelioGDR
     
    .
  2.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Group
    Denrise
    Posts
    275
    Reputation
    +80

    Status
    🗲
    original
    Jonathan Baker | Predone
    Ogni luogo era intriso di un aroma che lo caratterizzava. Nel mare entrava in gioco la salsedine. Nelle foreste le fragranze floreali e della fauna locale. Nel Canto della sirena era difficile da inquadrare. Dopo anni e anni di servizio Jonathan Baker era convinto che il Canto sapesse del dolce aroma della melassa con cui producevano il rum locale, il pungente tanfo dei predoni di ritorno da chissà quali scorribande e l'acre nota del sangue.
    Sì, pecché diteme come cazzo è possibile, ma uno dei noi finisce sempre preso a pugni, sventrato o come dicono i giornali locali "scomparso in misteriose circostanze". Fanculo, imparate a vivere.
    Nessuno intervenne quando Servantes infierì su Holmberg. Intervenire in un conflitto del genere voleva dire annullare la dignità di uno dei due e con che coraggio poi avrebbero salpato il mare? La dura legge del più forte aveva decretato un vincitore e non appena finito, nel mentre Saul chiedeva una birra, una puttana si occupava di portare il corpo di Boe fuori dalla locanda.
    Durante l'azione all'interno del Canto era sceso un silenzio assordante, persino il bardo aveva smesso di suonare. Una birra arriva subito. E voi altri, che sono 'sti musoni? Sete qui pe'divertirve, se dovete fa i mosci tornatevene a casa vostra. A quelle parole il bardo riprese a suonare, gli uomini a chiacchierare e a battibeccare, le donne a far ciò per cui venivano pagate e la spillatrice riempì un grosso boccale di birra.
    Jonathan lo portò al predone. A te ciò che hai chiesto. So che nun so' cazzi mia, ma te posso chiede 'na cosa? Prese così posto di fronte a lui e abbassò il tono di voce per non far udire alle persone circostanti cosa stesse per dire.
    Ma che cazzo vor dì esse esse esse? All'inizio ho penzato che potessebbero stati segni a cazzo de cane, ma erano troppo uguali. Si guardò per un attimo intorno. Jonathan purtroppo peccava di curiosità, anche quando la risposta poteva essere assai banale. Per 'na risposta soddisfacente te posso da n'artra birra o se te fidi di chi ha fatto dell'alcol il suo mestiere te posso fa qualcosa de mejo. I superalcolici del Canto della Sirena godevano di ottima fama sull'isola e solitamente erano un forte mezzo di scambio se l'oste aveva bisogno di informazioni di qualunque tipo. Rimase così in attesa di una risposta.




    RevelioGDR
     
    .
  3.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Group
    Denrise
    Posts
    16
    Reputation
    +15

    Status
    🗲
    aSxNTJX
    Saul Simeon Servantes
    Predone | 46 anni


    Scese la quiete, alla fine.
    E ne scese tanta, forse troppa, talmente palpabile da rendere udibile ogni singolo respiro, quasi addirittura catturabili i battiti cardiaci dei più impressionabili. Un silenzio a dir poco tombale, quello che avvolse Saul e gli altri avventori negli istanti immediatamente successivi alla dipartita del povero Holmberg, eppure non sufficientemente interessante da scomodare il predone dai propri pensieri.
    Ebbe bisogno, in effetti, dell’intervento del locandiere per tornare attento sulla realtà, Servantes, che dall’agio di quella conquistata tranquillità si limitò a sollevare gli occhi torbidi sul nuovo arrivato, un volto noto abbastanza da non essere identificato come ulteriore minaccia.
    Bastò una concisa incitazione di quest’ultimo a ripristinare musica e chiacchiericcio, una premura che Saul non si era impegnato a riservare agli involontari spettatori; tirò su col naso una sola volta, piuttosto, secco e stizzito da un umore alterato da agenti esterni, prima di concentrarsi sulle parole che l’uomo scelse di dedicare audacemente direttamente a lui.
    Desiderava chiedergli una cosa, diceva.
    E lo diceva in un modo a dir poco peculiare, oltretutto.
    Saul lo fissò in silenzio mentre scivolava a sedere - non sembrava una domanda la cui risposta potesse effettivamente influenzare il seguito - ascoltò con l’attenzione di una faina il quesito che scelse di rivolgergli, e solo alla fine del complessivo discorso, ai margini di un silenzio che entro poco sarebbe iniziato a sembrare inopportuno, allora si decise ad aprir bocca.
    «Denrise alta?» Il capo inclinato su un lato, gli occhi stretti di concentrazione. «L’accento, dico.»
    Ne aveva sentiti tanti, le contaminazioni dell’isola erano ormai innumerevoli, ma quella particolare inflessione poteva dirsi alla memoria di Saul perfettamente nuova.
    Aveva comunque altri argomenti a cui rispondere, date le circostanze, prima fra tutte l’offerta alcolica che di quei tempi sembrava tornare particolarmente utile. Che ne avesse percepito il bisogno dalle più recenti dinamiche imposte nel locale, o se piuttosto quello fosse un tradizionale trattamento canonico per ogni cliente, quello Saul preferì non domandarselo.
    «Sei bravo con gli affari, è così che porti avanti la baracca?»
    Uno sbuffo che non riuscì a sembrare una risata, poi un sospiro, tutti spunti di un temporeggiamento che era abituato a maneggiare tanto almeno quanto la sua spada. Non era incline a nascondersi, ma esporsi spontaneamente non gli era mai riuscito abbastanza bene.
    «Molti direbbero che è una firma, un marchio, una rivendicazione... io preferisco monito
    Iniziare quel discorso era il suo più implicito e personale modo di accettare l’accordo dell’altro. Non era il primo a chiedergli le origini del suo timbro, ma sicuramente uno dei pochi che trovava il coraggio di farlo con una tale leggerezza. Nessuna sorpresa, doveva già averne viste parecchie di cose strane tra le mura di quella locanda.
    «I vigliacchi tendono a dimenticare troppo facilmente, per i miei gusti, io tengo molto a che ricordino sempre le lezioni più importanti della loro misera esistenza. Prendilo pure come un atto di generosità, un aiuto, se vuoi.»
    Non ricordava bene quando fosse iniziata quella tradizione, per quanto ne sapesse la sua memoria praticava quella barbarie praticamente da sempre; figlio d’arte di un degno antenato, Saul era nato e cresciuto nella grandezza del nome che indossava, addestrato e costretto a rispettarne la gloria in ogni aspetto della vita più comune: lasciarne le iniziali addosso alla carne di coloro che tentavano di infangarne la dignità era per lui il compimento della più pura giustizia.
    Ma se il preambolo chiariva il movente, mancava ancora un tassello per rispondere effettivamente alla domanda ricevuta. Bevve un sorso, lungo a sufficienza da vuotare per metà il boccale servito, quindi si umettò le labbra e tese una mano, la destra, al di là del tavolo.
    Perché esse esse esse?
    «Saul Simeon Servantes, pronto a sperimentare il meglio del tuo mestiere.» Una presentazione, il sigillo di un accordo. «A patto che tu lo beva con me.»
    Una condivisione che era abituato a sperimentare unicamente con i membri della propria ciurma, uomini come lui non contemplano facilmente la più usuale socialità, e poi il tempo libero non era mai realmente sacrificabile in intrattenimenti di quella futilità.
    Quel giorno, comunque, sembrava che nulla dovesse andare secondo i piani, perciò perché non far fruttare qualcosa di sorprendente da quella che non riusciva davvero a rivelarsi semplicemente una bevuta in tranquillità?

    RevelioGDR
     
    .
2 replies since 4/11/2022, 10:53   63 views
  Share  
.
UP