Un Dolce Ritorno

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Delia Dämmerung

"Frau Dammerung, Guten Morgen e bentornata nel Regno Unito. Spero che la sua trasferta sia stata piacevole e, nel darle il bentornato, colgo l'occasione per invitarla nel mio ufficio. Sperando che lei accetti le porgo un cordiale saluto, Vath Remar."

Tale era il messaggio che, quella mattina di Luglio, trovai una volta tornata nel mio ufficio nel Ministero della Magia di Londra; erano passati diversi mesi da quando avevo lasciato l'Inghilterra, e beh, non era stato un periodo facile: in quanto membro dell'Ufficio per la Cooperazione Magica Internazionale ero stata inviata in Giappone, ove vi erano stati lunghi e complessi processi a riguardo di traffici di Draghi dal Regno Unito al Paese del Sol Levante. Era stata una pratica lunga e tediosa, una serie di diverse cause giudiziarie a cui avevo dovuto prendere parte per poter documentare il tutto in modo da venire a capo della questione, e santo cielo, era stato veramente pesante: erano saltati fuori innumerevoli nomi, tra trafficanti, criminali e uomini di potere, tra cui una ricca famiglia giapponese, gli Okami, di cui il nome era stato però subito accantonato, e tra colpe e discolpe si era andati avanti ad oltranza.
Come se tutto ciò non fosse stato già abbastanza, avevo dovuto anche tener testa ad alcuni sciacalli nello staff della Götterdämmerung, che alla morte di Ludwig avevano cercato di cacciarmi dalla società; anche per questo vi erano state numerose battaglie legali, e, con tanta pazienza e perseveranza ero riuscita a mantenere ciò che era mio, l'azienda che Ludwig mi aveva lasciato. Ero riuscita a superare quelle avversità, a tornare alla mia vita, e quell'invito, ben confezionato sulla mia scrivania, non fu altro che una piacevole sorpresa.
Non avevo mai parlato troppo con Herr Remar, ma scoprire, durante la riunione di Excalibur, che anche egli lottasse per la giusta causa, aveva di certo attirato le mie simpatie nei suoi riguardi; era gentile, da parte sua, invitarmi così nel giorno del mio ritorno in Inghilterra, e beh, chi ero per rifiutare un così gentil invito che prometteva pace dopo mesi di follia?
La mia chioma bicromatica, acconciata come di consueto, scendeva lungo il capo sin a giungere alle mie spalle, dando il la al mio vestiario anch'esso bicolore: indossavo una semplice camicetta cinerea, dalle lunghe maniche a sbuffo e dai bottoni dorati, lunga sin alla vita e da lì sostituita da unaa candida gonna; tale, in perlacea seta, giungeva sin alle mie caviglie, alternata nel suo biancore da numerosi pois neri, capaci di dare, assieme a delle ballerine nere come la notte, l'illusione del pelo di un dalmata.
Così vestita, in modo alquanto sobrio per i miei standard, mi feci strada sin agli uffici di Herr Remar, ove, ad attendermi nell'anticamera prima del vero e proprio ufficio, trovai la sua segretaria, Buongiorno, sarei qui per vedere Herr Remar, se ve n'è la possibilità, avrei esordito con la donna, Gli faccia pure il mio nome, Delia Dämmerung, se lo ritiene necessario, avrei indi concluso, attendendo lì di poter entrare.
Non volevo di certo disturbare nel caso fosse preso dal lavoro.

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Delia Dämmerung

Un gentil sorriso inarcò le mie labbra, perennemente ammantate dal rossetto cremisi che le adornava, alle parole della segretaria di Herr Remar, La ringrazio, replicai semplicemente, facendomi poi strada verso l'ufficio a cui ella aveva puntato. Non poté non cadermi l'occhio sulla nuova nomea del mio collega: "Funzionario Scelto per l'ufficio Cooperazione Magica Internazionale e Responsabile per la Transizione Ecologica", ciò recitava la targhetta dorata in cima alla porta che conduceva alle stanze di Vath, Una promozione durante la mia trasferta in Giappone, vedo. Excalibur di certo ha membri straordinari, mi ritrovai a pensare, poggiando la mancina su d'una delle due maniglie dell'ingresso, che andai di lì a poco ad aprire.
E' permesso? Domandai io, più per cortesia che per reale necessita, considerando che Herr Remar mi stava attendendo oltre la soglia... l'educazione era comunque il miglior biglietto da visita, lo avevo imparato ormai da tempo, quindi difficilmente avrei abbandonato le buone abitudini.
Mi avesse concesso, lo avrebbe fatto di sicuro, l'ingresso, avrei varcato la soglia, e con un tenue sorriso avrei preso parola: Guten morgen Herr Remar, la ringrazio per l'invito, avrei esordito, avvicinandomi a lui, E complimenti per la promozione, vedo che avete fatto carriera durante la mia assenza, conclusi indi.
Gli avrei lasciato spazio di parola, per vedere effettivamente cosa aveva da dirmi: ero invero curiosa di scoprire il motivo di quell'invito, visto che, per quanto dalla stessa parte, non avevamo mai avuto poi troppo modo di interagire.

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Delia Dämmerung

L'ufficio di Herr Remar era... incantevole; fine, elegante ma allo stesso tempo anche nostalgico e autoreferenziale, questo era ciò che potevo vedere in quella saletta così ben arredata. Non era nulla di cotanto eccessivo, ma nella sua semplicità l'ufficio rispecchiava l'essere del proprio padrone, con quel tocco di lieve narcisismo dato dagli articoli incorniciati, unito alla dolce calma della finestra che, pur sotto terra, dava su d'un giardino che immaginai fosse ben caro al mio collega; non c'era nulla da dire: Herr Remar aveva buon gusto.
Der Ring Des Nibelungen, pregevole scelta musicale, mi ritrovai a commentare tra me e me, prima d'udir Herr Remar a disquisire: mi parlò di come aveva ottenuto la sua promozione, menzionando una nostra comune conoscenza pervenuta tramite Exacalibur, il tutto non prima di essersi augurato che la mia permanenza in Giappone fosse stata proficua, ed avermi offerto qualcosa da bere o mangiare, non che alla fin fine ne necessitassi poi troppo.
Al momento mi duole rifiutare, ma grazie per l'offerta, esordii replicando alla sua domanda, Ed in quanto al viaggio in Giappone, sì, è stato tanto proficuo quanto stressante: le cause legali per il traffico illecito di Draghi sono durate ben più di quanto ipotizzato, e sono usciti nomi su nomi che difficilmente si poteva associare alla criminalità. Posso solo esser contenta di ritrovarmi sul suolo inglese: le sconsiglio di trovarsi in determinati affari, rimarrebbe bloccato come è capitato a me, conclusi quindi, sospirando. Se me lo avesse concesso, avrei preso posto a sedere, e da lì mi sarei nuovamente dilungata in un discorso: Sono davvero contenta per voi, in ogni caso: sapere che la nostra comune conoscenza, Frau Worthword, vi abbia permesso di salire di carica è indubbiamente una buona notizia, commentai, Purtroppo con la missione nel Sol Levante non sono riuscita ad aggiornarmi, mi saprebbe dire se è accaduto qualcosa di rilevante, nei riguardi del nostro comune interesse? Domandai infine, rimanendo vaga: non ammisi direttamente di Excalibur, già anche solo la presenza della segretaria sarebbe stata compromettente, e lì nel Ministero le forze dell'ordine avevano occhi e orecchie ovunque. Per come avevo iniziato il discorso sulla faccenda, alla fin fine, si sarebbe potuto trattare di qualsiasi cosa, nulla di cui sospettare, in fondo.

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Delia Dämmerung

Vi fu, al mio commento in merito alla sua scelta musicale, un lungo excursus da parte di Herr Remar sulle opere di Wagner: dal "Der Ring Des Nibelungen" sino al "Götterdämmerung", opera che non poté far altro che farmi pensare; come Siegfried, il mio amato Ludwig si era sacrificato per un bene superiore, ed ora tutto ciò che stavo facendo, tutto ciò che stavo portando avanti nel ruolo di una novella Brünnhilde, era votato alla sua memoria e vendetta. Una lotta per i diritti che fungeva da onoranza funebre... un'infausta coincidenza, visto il nome dell'azienda ormai di mia proprietà nominata come l'opera sul crepuscolo delle divinità.
Purtroppo sì, è stato estremamente stressante... una burocrazia interminabile, non v'è che dire, commentai in replica alle parole di Herr Remar, lasciandomi indi in un sospiro prima che il discorso si levasse su temi più... intimi tra me ed il mio interlocutore: Excalibur. Ciò che mi riferì, a seguito di un'insonorizzazione della stanza, non nego che mi lasciò alquanto interdetta: Frau Delaine, lasciata la sua solita calma, si era esposta sin troppo, attirando su di se, per quanto nascosta dalla pozione Polisucco, delle attenzioni indesiderate, compiendo più d'un errore, Perché Frau Delaine avrebbe dovuto compiere tali errori? Domandai sinceramente preoccupata, E' una donna che, come noi, sa bene per cosa lottiamo, che ha dato vita a ciò in cui crediamo e per cui ci battiamo... cosa potrebbe averla spinta a rischiare di farsi scoprire e catturare in tal modo? Non ero tranquilla, per nulla, non lo nego, Spero... la mia voce fu spezzata per un attimo dal dubbio, da una domanda che posi subito dopo, per quanto sinceramente fossi titubante in merito, Spero che Frau Delaine non voglia mettersi sullo stesso livello dei terroristi dell'Acromantula Scarlatta. Non è così, vero Herr Remar?

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Delia Dämmerung

Quel singolo attimo che Herr Remar si prese per pensare a come rispondermi parve durare un'eternità per me: il timore mi aveva predato, assalita con prepotenza alla sola idea che una donna come Cora Delaine potesse abbassarsi ad atti simili come quelli dell'Acromantula. Equipararsi a simili mostri, portatori di morte e distruzione come lo fu un tempo il Signore Oscuro, era ciò di più lontano dai miei obbiettivi: la violenza e l'odio mi avevano portato via Ludwig, la ferocia e il rancore mi avevano separata da colui che amavo, e non sarei mai, MAI, ricorsa a simili mezzi per portare avanti la nostra battaglia. Non è ciò che lui avrebbe voluto, mi ritrovai a pensare, prima che, grazie al cielo, Herr Remar fugasse almeno in parte i miei dubbi.
Non ho mai parlato di alleanze con quelle bestie, esordii quando Vath smentì immediatamente una possibile coalizione tra spada e ragno, Ma è altrettanto sbagliato anche solo mettersi allo stesso livello in quanto ad azioni: non stiamo cercando di dominare i Babbani come tentò di fare Grindelwald... è l'uguaglianza ciò che vogliamo, e non è di certo con morte e distruzione che porteremo avanti il nostro ideale, sentenziai, lasciando indi il mio interlocutore al seguito del suo discorso. Fu veramente incoraggiante saperlo delle mie stesse idee.
Come me, egli capiva che ciò che serviva per portare un vero e proprio cambiamento non erano scorciatoie crude e sanguinolente, era tramite un cambiamento lento e graduale che si sarebbe giunti ad un risultato: eravamo rivoluzionari, non terroristi.
Non posso che dirmi lieta di sapere che siete sulla mia stessa lunghezza d'onda, Herr Remar, dissi, Speriamo solo che, dopo tali errori, Frau Delaine torni sui suoi passi: quando l'ho incontrata ho sentito una forte affinità nei suoi confronti, comprendendo pienamente il motivo che la spinge a far ciò che fa... mi duolerebbe saperla ad aver abbandonato la retta via che io e lei stiamo seguendo.

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Delia Dämmerung

Herr Remar, posato come sempre, decise di replicare ai miei dubbi e timori con una digressione mitologica: la leggendaria lama che avea decretato Re Artù come sovrano del Regno di Britannia aveva origini ancora più antiche rispetto all'epoca del sovrano, con tale spada che si era trovata ad avere la propria nomea smussata e modificata nel passar delle ere, ma mantenendo sempre una singola costante in ogni sua incarnazione. La mitica arma capace di spezzare l'acciaio, dura e resistente al passar degli eoni non si sarebbe piegata all'equipararsi ad un semplice aracnide maligno come lo era l'Acromantula Scarlatta... mai il nostro movimento di rivoluzione sarebbe divenuto al pari di quei terroristi affini alle malevole idee del Signore Oscuro.
Capisco, Herr Remar, e vi ringrazio, davvero, per avermi rassicurata in merito a ciò, replicai, Posso solo augurarmi che abbiate ragione, e che per la nostra mano armata non vi sia mai la necessità di dover scendere a tale livello: l'oscurità purtroppo si può annidare anche nei cuori più lucenti, siamo umani e ci è concesso errare... l'importante però è che non ci adagiamo nel percorso di perdizione, commentai, sì avvalorando le sue parole, ma al contempo mettendolo in guardia: era vero che, come egli diceva, l'Excalibur fosse migliore del Ragno, ma la Spada di Damocle della perdizione era perenne sul nostro capo. Un filo sottile semplice da oltrepassare se avessimo compiuto il giusto errore nel nostro percorso.
Tralasciando ciò, però, la seguente domanda di Herr Remar mi lasciò un attimo interdetta... non avevo idea di come replicare.
Progetti... dice? Al momento posso dire, mio malgrado, di non averne, esordii, Sto continuando ciò che avevo iniziato con mio marito, ma non so quanto questo possa aiutare effettivamente: tramite la mia... la nostra azienda, sto cercando di sensibilizzare il mondo magico all'unione con i babbani, ed al termine della discriminazione con coloro che nella nostra società sono considerati inferiori. La Götterdämmerung, tale il nome dell'azienda, come immagino lei saprà è una casa di moda specializzata in abiti per tutti gli abitanti del mondo magico, e tramite essa sto spargendo le giuste idee... ma non so, non sono sicura al momento di poter fare di più da sola.
Un sospiro sconsolato mi uscì dalle labbra: volevo poter fare di più, ma come?

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Delia Dämmerung

Non abbiamo parlato molto, Herr Remar, ma lei mi comprende già bene, esordii, ricambiando il gentil sorriso che egli mi porse, E' per un giusto ideale che lotto, per un mondo in cui si possa vivere tutti in pace, senza discriminazioni sorta, e se Miss Delaine si trovasse a deragliare dal percorso, purtroppo non sarei disposta a seguirla, spiegai, Non è votandosi alle tenebre che si ottengono i risultati che cerchiamo, e non è attingendo ad esse che io giungerò al mio personale obbiettivo, un lungo sospiro mi lasciò le labbra, preparatorio ad una frase che, detta a Herr Remar, mi avrebbe sollevato, almeno in parte, il peso che portavo nel cuore: Non ci devono essere altri come me.
Era per questo, oltre che per Ludwig, che lottavo: disprezzata per la magia dai babbani, e odiata dai maghi per le mie origini, avevo visto entrambi i lati della medaglia, avevo toccato con mano quanto la divisione dei due mondi potesse far soffrire, e non volevo, non dovevo, permettere che altri giovani facessero la mia stessa fine. L'odio doveva cessare, ed avrei fatto quello che era in mio potere per garantire il futuro di chi, come me, sembrava non essere destinato ad averne.
A prendermi in contropiede, con una domanda che ammetto non mi aspettavi, vi pensò Herr Remar: mi disse che un modo di arginare il crimine serpeggiante c'era, e, mi chiese quale fosse l'incanto contro i ragni... L'incanto di cui parlate è l'Arania Exumai, ma confesso di non comprendere come un incantesimo efficace contro ragni veri e propri possa colpire l'Acromantula Scarlatta, risposi. Di certo Herr Remar non si riferiva all'incanto in se per se, doveva esserci qualcosa di più grande sotto, ma purtroppo, lontana com'ero stata dalle scene, non avevo modo di sapere se tale mia congettura fosse legittima o errata, dovevo solo attender replica dal mio interlocutore.
Questi, prima di chiarir il mio dubbio, però, mi diede un suggerimento che effettivamente non aveva mai varcato la soglia della mia mente: è vero, tramite la Götterdämmerung sensibilizzavo dalla parte del mondo magico... ma i babbani non ne sapevano nulla. Ancora una volta, non posso che darvi ragione: estendere il commercio anche ai clienti babbani, pur di far conoscere loro l'altra faccia della moneta sarebbe un grande passo. Appena avrò modo mi attiverò per estendere l'azienda anche in questa ottica, grazie mille per il suggerimento.

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Delia Dämmerung

Herr Remar era una persona... molto particolare: la sua vita era un caleidoscopio di successo, fama e prestigio, il suo nome su tutti i giornali, le sue imprese note e poste nero su bianco, anche se però nulla di tutto ciò lo toccava veramente nel profondo. Una maschera, questo era per lui quella vita, dove, se da un lato si mostrava pubblicamente, nell'ombra muoveva le fila di qualcosa di molto più grande della semplice politica: lo potei vedere anche solo dall'articolo di giornale che mi mostrò, in merito alle azioni di Miss Worthword, ove egli mi fece intendere d'essere l'ignoto che aveva favorito la licantropa... più lo osservavo, più venivo a conoscenza delle azioni di quell'uomo dinnanzi a me, più cresceva la mia stima ed il mio rispetto per lui. Un alleato estremamente valido e potente, non avrei potuto definirlo in nessun altro modo.
Quando poi si ritornò sul fronte "Arania Exumai", capii ciò che intendeva: l'incantesimo in sé non poteva nulla contro i criminali che attentavano alla pace del mondo magico, ma come l'Acromantula era il simbolo di quel gruppo di terroristi, l'incanto atto a scacciare gli aracnidi era altrettanto un simbolo... ciò che rappresentava un gruppo in Excalibur opposto direttamente a quei crudeli assassini. Sono con voi, Herr Remar, dissi guardandolo negli occhi, per la prima volta in quell'incontro, con aria più risoluta che mai, Sono persone come loro, esseri spregevoli che trattano la vita con leggerezza ed arroganza, ad avermi tolto ciò che più avevo di prezioso, il ricordo delle parole della bacchetta di Ludwig mi risuonò nella mente, doloroso e immortale nella mia pena, Ed è proprio per questo che vi sarò di supporto: troppa gente soffre per colpa loro, troppe vite sono e saranno spezzate per la causa di mostri del genere, le mani mi tremavano per la rabbia, a pensare a quegli animali, Farò tutto ciò che sarà in mio potere, pur di fermarli una volta per tutte.
Ero più risoluta che mai, sicura, ora, di poter contare anche su altre persone, su di un collettivo, per fermare un'organizzazione così marcia come l'Acromantula Scarlatta. Chi altro è del nostro medesimo pensiero? Domandai infine.