La verità trionfa da sola, la menzogna ha sempre bisogno di complici.

Adrien&Vath

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Adrien Beauvais
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    [Continua da qui]

    Una volta che quell’interrogatorio fu finito, Adrien non poté far altro che tirare un sospiro di sollievo. Nessuno avrebbe saputo del fatto che si fumava una canna, perché nessuno avrebbe sentito la puzza di fumo sui suoi capelli e vestiti, e nessuno avrebbe saputo che era stato arrestato. Era semplice e il destino così bello! Ringraziò qualunque divinità per aver trovato un Auror così buono da non fargli fare la figura del coglione davanti a tutta la scuola e, soprattutto, davanti a tutta la sua famiglia. Non voleva davvero venire a conoscenza di quello che avrebbero pensato i suoi genitori e i suoi fratelli, a maggior ragione perché era davvero legato con loro e sapeva quanto si preoccupassero per lui.
    Si lasciò scortare verso gli ascensori, finalmente e totalmente libero: non indossava più manette, quindi, non sarebbe stato più considerato un criminale. Sperava solo che quell’arresto non andasse ad incidere negativamente sulla fedina penale. L’auror non poteva fare un’eccezione e chiudere un occhio, almeno per quella volta? Ma non ce la fece a porre quella richiesta, vista quanta gentilezza aveva usato con lui. Lasciò che fosse un semplice cenno del capo a parlare per lui e a ringraziare quel ragazzo che gli aveva persino rivolto gli auguri per il suo futuro. Tutto sembrava andare bene fino a quando non sentì una voce familiare. “Cazzo. Cazzo. Cazzo!” pensò, ripetendo la sua parola preferita di sempre. Ci mancava solo quella: incontrare Vath Remar che, sicuramente, aveva intuito abbastanza, solo dalla puzza d’erba che Adrien emanava. “Povero me, che cazziatone che mi farà…”. Si gettò a capofitto nella sua autocommiserazione.
    - Shaya! – rispose, il che significava letteralmente “niente!”, con troppa velocità per esser assunto come vero. Perché, poi, avrebbe dovuto essere scortato da un auror?! Più di così, nella merda, non ci poteva cadere.

    17 Y/O
    BLACK OPAL
    PUROSANGUE
     
    .
  2.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    We can MASTER the future.

    Group
    Ministero
    Posts
    4,315
    Reputation
    +158
    Location
    Canterbury

    Status
    🗲

    vath1


    vathnome
    Dipendente Ministeriale ~ C.M.I. ~ 31 anni ~ Inglese
    Scheda | Stat.


    L'odore che proveniva da Adrien era inconfondibile e solo quando Vath fu vicino ad entrambi poté avvertirlo: Erba. Wyatt non era tipo da fare queste cose quindi la risposta era chiara ed evidente di fronte a lui: Aidan. Il modo in cui rispose frettolosamente alla domanda gli fece pensare che il ragazzo stesse nascondendo qualcosa e, senza tradire nessuna emozione, gli face cenno di prendere con lui l'ascensore. «Shaya? Hal qasadtu: la shay'.» Disse correggendolo nel termine. Gli porse la mano per un saluto ma, con quella scusa, le sue dita si allungarono fino al polso del ragazzo appoggiandosi sulla vena che portava il sangue verso l'arto. Resto qualche secondo così, prima di rilasciare la mano al ragazzo e fare una semplice domanda. «Wa'akhbirni , limadha yanbid qalbuk bihadhih alsureati?» Calmo e tranquillo, Vath sapeva cos'era successo ma voleva che fosse Adrien a sputare il rospo. Nel frattempo quella conversazione mostrava le lacune del ragazzo e il Funzionario Scelto per l'ufficio Cooperazione Magica Internazionale prontamente interveniva a correggere quegli errori offrendo al contempo la versione corretta di ciò che avrebbe dovuto dire. Il Ministeriale solo a quel punto decise di prendere l'ascensore per condurre il ragazzo non all'atrium da dove sarebbe potuto andarsene ma nel proprio ufficio al quinto livello. Solo lì, una volta aperta la porta dell'ufficio, rivolgendogli un gesto con la mano per invitarlo ad accomodarsi nel suo ufficio. Se Adrien Beauvais si fosse guardato intorno l'ufficio di Vath Remar si presentava con elegante raffinatezza. Era sempre stato convinto che il miglior modo per impressionare ospiti e dignitari stranieri sull'opulenza e la magnificenza dell'Inghilterra fosse presentandosi in maniera impeccabile, se stesso in primo luogo e l'ufficio in secondo. Pavimento, pareti e parte del soffitto erano fatti di parquet, in rovere che, con il suo colore caldo, rendeva l'ambiente accogliente. Appena entrato ci si trovava di fronte la scrivania, posizionata su un tappeto che Vath stesso aveva preso durante i propri viaggi. La scrivania, anch'essa di rovere era massiccia e compatta, su cui erano posati ordinatamente i documenti. Di fronte alla scrivania stavano due sedie di legno, con seduta e schienale imbottito, mentre dietro di essa, una poltrona in pelle nera. Due librerie a muro riempivano lo spazio negli angoli, creando così un ovale, in mezzo ad esse si trovava un camino di marmo bianco su cui in bella vista campeggiavano più di una cornice dove era ritratto su un paio di articoli di giornale Vath. Su un monitor, in videotape, veniva riprodotta in loop la puntata di "Blind Valentine" a cui aveva preso parte. Alla sinistra della scrivania una finestra magica dava su un giardino che in fondo non era altro che il giardino di casa propria, un modo per potersi sentire a casa anche durante le ore di lavoro e Adrien, che per le lezioni di arabo era stato a casa sua, avrebbe certamente potuto riconoscerlo. A destra, separato dal resto dell'ufficio da un muretto, su cui poggiava un vaso Ming, con due colonne a sostenere l'arco si trovava quanto necessario per poter offrire qualcosa ai propri ospiti, oltre a quello, un grammofono a tromba che dolcemente spargeva per tutto l'ufficio un brano di Mozart e un mobiletto con vari dischi di musica classica.

    uffici0

    vath2



     
    .
  3. Adrien Beauvais
        +1   -1
     
    .

    User deleted



    Non ce la poteva fare: il suo più grande desiderio in quel preciso istante era tornarsene nel suo dormitorio. Invece - che palle! - era costretto a stare faccia a faccia con Vath Remar e a parlargli in arabo. Non gliene importava un cazzo delle lingue in quel momento: si sentiva sporco e voleva farsi urgentemente una doccia.
    - SHAYA, AL SHAY, È TUTTO FOTTUTAMENTE IDENTICO! - urlò. Stava esagerando? Si. Ma non gli importava. Voleva il suo letto. Subito.
    Quando il Ministeriale gli prese il polso per sentire chissà cosa, Adrien lo strappò via violentemente dalla mano dell'uomo. Non. Voleva. Essere. Toccato. Dove cazzo era il suo letto?!
    Era proprio fatto. Troppo, perché non più abituato alla dose che aveva assunto. Si passò una mano tra i capelli, frustrato per tutta quella situazione.
    Capì abbastanza quello che gli aveva appena domandato, ma il signor Remar si sbagliava se pensava che gli avrebbe risposto in lingua.
    - NON LO SO. IO NON SO UN FOTTUTO CAZZO, VA BENE?! -
    La sua coscienza gli sussurrò stesse andando troppo oltre, ma non le diede ascolto. E, poi, perché stava effettivamente urlando contro l'uomo?
    Si lasciò trascinare verso l'ufficio del Ministeriale, anche se si diede, talvolta, a qualche resistenza. Non voleva che ci si mettesse pure lui. Non voleva che lo scoprisse e non voleva che i suoi genitori lo scoprissero. Li avrebbe chiamati, ne era sicuro. Era un suo dovere. E non voleva essere espulso.
    "Merda. Merda. MERDA!" pensò.
    Entrò nella stanza e si fece avanti verso la sua solita postazione, la sedia alla sua sinistra, quella più vicina alla finestra. Non essendo in vena di buone maniere, lanciò un calcio abbastanza forte verso l'altra sedia che ingombrava il passaggio. Era stato un errore, un semplice grosso errore: la sedia, infatti, cadde a terra con un rumorosissimo tonfo.

    17 Y/O
    BLACK OPAL
    PUROSANGUE
     
    .
  4.     +2   +1   -1
     
    .
    Avatar

    We can MASTER the future.

    Group
    Ministero
    Posts
    4,315
    Reputation
    +158
    Location
    Canterbury

    Status
    🗲

    vath1


    vathnome
    Dipendente Ministeriale ~ C.M.I. ~ 31 anni ~ Inglese
    Scheda | Stat.


    Era stato anche lui così in gioventù? Dèi dell'Olimpo, se quello significava l'adolescenza allora suo padre Andrew Richard Remar era stato un santo. Quando Adrien iniziò ad urlare in mezzo al Quartier Generale degli Auror, gli occhi di Vath percorso il corridoio in cui si trovavano in lungo e in largo in entrambe le direzioni per vedere se ci fosse stato qualcuno ad osservarlo. Le parole del Black Opal gli dimostrarono che, nonostante si esprimesse in inglese, il concetto che Vath aveva espresso in arabo lo aveva compreso appieno. Senza dargli modo di replicare Vath lo aveva preso per il colletto e, con presa salda, condotto all'interno del proprio ufficio. Un rapido movimento, la bacchetta magica venne sfilata dal proprio bastone da passeggio e puntata contro la porta per venir chiusa, un altro rapido movimento e l'intera stanza venne resa insonorizzata. La bacchetta infine si puntò sul grammofono a tromba che, spegnendosi, tacque. Adrien stava dando di matto e, con un rabbioso calcio, aveva rovesciato una delle due sedie riservate agli ospiti. Non gli disse nulla per quello scatto d'ira, un silenzio quasi assordante regnava mentre il ministeriale prendeva posto alla propria scrivania per osservare con espressione neutra il ragazzo. «Ha finito?» Chiese glaciale, in lingua inglese, schiarendosi la voce con un paio di colpetti di tosse: un piccolo ma inequivocabile segnale che qualcosa non andava. Se Adrien Beauvais si fosse calmato, rispondendo affermativamente al ministeriale, Vath avrebbe annuito al ragazzo. «Bene. Si sieda Mr. Beauvais.» Disse, caustico, facendo intendere che quello non si trattava di un invito, né un consiglio ma di un ordine. Un leggero colpo di bacchetta e la sedia si risollevò da terra, sistemandosi nel medesimo punto in cui era. Solo una volta che Adrien si fosse seduto avrebbe proseguito. «I modi definiscono l'uomo. Intuite il significato?» Chiese, incrociando le dita delle mani, posandole sulla scrivania. Se fosse stato possibile per il ragazzo avrebbe previsto le nubi temporalesche che incombevano su di lui.

    vath2



     
    .
  5. Adrien Beauvais
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Il rumore sordo della sedia sul pavimento colpito mise a tacere gli istinti impulsivi del ragazzo, tuttavia, non aveva ancora preso coscienza del suo temperamento, di cui Vath sarebbe stato testimone nei minuti successivi all’accaduto. L’uomo aveva spento il grammofono che, come sapeva bene Adrien, lasciava sempre acceso, anche durante le loro lezioni o le visite. Il fatto che avesse messo a tacere quell’aggeggio era un sicuro segno che il ministeriale non fosse affatto contento delle azioni del ragazzino. Ma Adrien prese posto sulla sedia perché il silenzio lo colpì di getto, quasi fosse un colpo di rumore assordante, non perché era spaventato dall’uomo. Le sue impressioni erano, per così dire, inibite, quasi inesistenti. Le uniche emozioni che provava erano rabbia, risentimento e paura, quest’ultima molto acutamente ed era proprio essa a fare da trampolino di lancio per le altre due.
    Non si rese conto di come l’uomo avesse raccolto la sua bacchetta e silenziato la stanza.
    Nemmeno il gelido ordine diretto fece breccia nel cuore del Black Opal: fu come se non fosse mai stato pronunciato. Adrien si limitò a fissare l’uomo con sguardo annoiato e, assieme, contrariato.
    - No. Non lo intuisco! Al momento, non me ne frega un CAZZO di quello che dici. -
    Oh-oh. Non solo gli aveva appena risposto malissimo, ma aveva rotto la regola della formalità. Non gli aveva mai dato del “tu”, non si era mai permesso, perché memore dell’educazione dei suoi genitori. Non sembrava rimembrarle in quel momento, però. E a Vath non avrebbe fatto molto piacere, come tutta la scenata a cui aveva dato inizio nell’androne.
    Adrien, come se non avesse combinato guai abbastanza, sbuffò, forte, passandosi una mano tra i capelli e, poi, sul volto, coprendo per qualche secondo i suoi occhi arrossati.
    - Posso andare ora? – domandò, con grande menefreghismo.

    17 Y/O
    BLACK OPAL
    PUROSANGUE
     
    .
  6.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    We can MASTER the future.

    Group
    Ministero
    Posts
    4,315
    Reputation
    +158
    Location
    Canterbury

    Status
    🗲

    vath1


    vathnome
    Dipendente Ministeriale ~ C.M.I. ~ 31 anni ~ Inglese
    Scheda | Stat.


    Inspirò a fondo, chiudendo per un brevissimo istante gli occhi. Era conscio che, in quel momento, Adrien stesse ancora subendo gli effetti negativi della canna. Quel che è troppo è troppo. Fu proprio con quel pensiero che Vath presa la bacchetta in mano decise di metter fine a tutto ciò: iniziò a fare vorticare la punta della bacchetta in maniera che creasse un movimento a spirale per poi terminarlo puntando il proprio catalizzatore al centro della fronte di Adrien. “Expedio!” pensò lanciando la magia in maniera non verbale con l'intento di ridare chiarezza e lucidità al rampollo dei Beauvais. Dalla bacchetta si sarebbe generato un fascio di luce che avrebbe provocato in Adrien un piacevole senso di pace e calore. «Lei è sotto l'effetto della canna, Mr. Beauvais, questo incantesimo la aiuterà a ritrovare la lucidità ma non ha effetto su alcun altro sintomo. Dovranno esaurirsi da soli.» Disse infine, cercando di metter fine a quel pietoso spettacolo. «È fortunato che lì, in quel momento, ci fossi io e non un'altra persona. Tuttavia, per farle capire la gravità di ciò che ha fatto, ritengo sia doveroso sospendere i nostri incontri.» Disse, lapidario. «Un mese direi che sia abbastanza per permetterle di riflettere a fondo su come si è comportato oggi, dopodiché se sarà sua intenzione rimanere fermo nella volontà di riprendere le lezioni di Arabo, potrà farlo.» Si schiarì la voce e sperando che l'effetto della droga non prendesse nuovamente il suo naturale corso disse. «Questa cosa non verrà resa pubblica, la sua cartella scolastica rimarrà immacolata ma le voglio dire questo, se mai venissi a sapere che il suo volto e una canna arriveranno nuovamente a stretto contatto e mi creda, lo saprò, la sua carriera presso l'ufficio Cooperazione Magica Internazionale non avrà modo nemmeno di avviarsi.» Lo sguardo dell'uomo rimase ben piantato su quello del ragazzo.

    vath2



     
    .
  7. Adrien Beauvais
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Non era per la poca lucidità che Adrien si comportava così: il motivo ben più profondo era che gli dava particolarmente sui nervi il fatto che Vath Remar avesse scoperto e visto la parte più vulnerabile di lui, che non conosceva neanche la sua famiglia. Non sapeva proprio come avrebbe dovuto reagire, quindi, lasciò che fosse la rabbia, il nervosismo e l’acidità ad avere la meglio sul suo comportamento. Gli effetti della calma non facevano altro che dargli un impulso in più, ma non lo toccavano minimamente sulla sua capacità di pensiero. La sola ansia era un incoraggiamento sufficiente ad un pensiero meno “fatto d’erba”.
    La gamba destra saltellava, nascosta dal piano il legno, per tutta quella negativa adrenalina che aveva in corpo. Quando l’uomo raccolse la sua bacchetta e la sollevò verso Adrien, il ragazzo si alzò di scatto in piedi, facendo cadere la sedia su cui era stato seduto fino a un attimo prima.
    - NON PUOI FARLO! – disse, senza preoccuparsi di capire quale incantesimo stesse lanciando. Il fascio di luce lo colpì sulla fronte: il Black Opal fu rasserenato. Era una bella sensazione, era vero, ma non era di sua proprietà. Spaventato di essere risucchiato in un senso di beatitudine che non aveva mai provato nella sua vita se non, forse, quando era bambino, allungò la mano sinistra e scostò la bacchetta verso il basso, per cercare di far smettere Vath con il lancio di quell’incantesimo. Le urla, tuttavia, non finirono lì.
    - […] per farle capire la gravità di ciò che ha fatto, ritengo sia doveroso sospendere i nostri incontri. -
    - NO! – gridò, abbastanza inorridito.
    - PERCHE’ CAZZO LO STAI FACENDO?! PER UNA CANNA? SERIAMENTE?! -
    Non aveva intenzione di abbassare il tono di voce, anzi, si sarebbe alzato sempre di più. Il ministeriale, comunque, sembrava non aver finito. Quando le parole affondarono nel suo duro cranio e capì che avrebbe persino potuto non ottenere il lavoro dei suoi sogni, sfogò la sua rabbia con un pugno violento contro la scrivania, facendo sobbalzare ciò che vi era sopra.
    - Sei un fottuto bastardo! -
    Quando la mano lasciò la scrivania, gli occhi di Vath avrebbero notato come lo studente avesse letteralmente spaccato il piano di lavoro.


    17 Y/O
    BLACK OPAL
    PUROSANGUE
     
    .
  8.     +2   +1   -1
     
    .
    Avatar

    We can MASTER the future.

    Group
    Ministero
    Posts
    4,315
    Reputation
    +158
    Location
    Canterbury

    Status
    🗲

    vath1


    vathnome
    Dipendente Ministeriale ~ C.M.I. ~ 31 anni ~ Inglese
    Scheda | Stat.


    L'incantesimo avrebbe dovuto lenire gli effetti della droga eppure Adrien non sembrò ricevere giovamento dal tentativo di cura da parte di Vath. Anzi, il solo fatto di averci provato, diede al ragazzo ragione di inalberarsi ancora di più con il Ministeriale. Quando le parole di Vath raggiunsero la mente del giovane la reazione fu di altre urla e, in quel momento, ringraziò la sua previdenza nell'aver reso insonorizzata la stanza. Tuttavia per quanto la sopportazione di Vath fosse grande Adrien certamente non avrebbe voluto che, quelle nubi grigie incombenti su di lui, diventassero ancora più nere. Quasi come se la finestra magica del suo ufficio fosse collegata mentalmente al possessore dell'ufficio il tempo atmosferico, una splendida giornata serena, sembrò mutare piano a piano, assumendo una colorazione grigiastra mentre ogni sprazzo di sole scompariva, il vento all'esterno di essa sembrava sferzare il prato del curato giardino della casa di Vath mentre, in lontananza, alcuni sprazzi di luce scaturita dai fulmini giungeva fino a loro. «Ora, basta!» Disse siderale, per quanto arrabbiato, Adrien stava assumendo comportamenti al limite del civile. «Imparate a misurare le parole e non lasciarvi guidare dalle emozioni. Se davvero aspira ad ottenere un posto qui dentro deve imparare il prima possibile che se non sapete gestire le emozioni, le emozioni gestiranno lei.» Quando il ragazzo americano diede un pugno alla scrivania di Vath tutto ciò che Vath fece fu puntare la bacchetta contro di essa e pensare un Reparto per far sì che quella tornò integra e, puntato lo sguardo sul ragazzo, disse. «Le consiglio di valutare con estrema cura le prossime azioni che farà e le parole che pronuncerà. Mr. Beauvais.» Non era ancora chiaro, in che misura, Adrien si stesse invischiando sempre di più in quella spirale negativa. Vath cercò di capire per quale ragione il Back Opal stesse facendo quella scenata, l'aiuto che voleva offrirgli tuttavia era vincolato al fatto che, se davvero volesse essere aiutato, Adrien avrebbe smesso di frignare come un ragazzino di undici anni, in fondo era ormai maggiorenne.

    vath2



     
    .
  9. Adrien Beauvais
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Quando il legno della scrivania si ruppe fu quasi come se potesse sentire il medesimo schiocco dentro la sua anima e dentro la sua mente. La sensazione era quella di una rottura traumatica, sfilacciata, appuntita, pungente. Non si era mai sentito così vulnerabile come in quei momenti. Tutto aveva una causa, anche il comportamento del ragazzo e i suoi sentimenti: aveva sempre cercato di essere all'altezza, essere perfetto, di essere un modello da cui prendere esempio. Il motivo era semplice: essendo la famiglia Beauvais una delle più note costruttrici di bacchette americane, i suoi genitori non avevano potuto dar loro molte attenzioni, colmandole con ricchezza e desideri perennemente avverati, comprati da soldi guadagnati dal sudore, e quel poco di attenzioni che davano, alla nascita dei gemellini più piccoli, fu rivolta sempre di più a loro, lasciando Regina e Adrien scoperti in tal senso, infatti, entrambi erano venuti su con manie di protagonismo, anche se su due ambiti differenti. Avevano cercato di colmare tale mancanza in modi differenti, seppur, di base, seguissero lo stesso sentiero: lo studio.
    La paura che quella sua "perfezione" agli occhi dei suoi genitori e dei suoi fratelli fosse minata dalla figura di un ragazzino complessato e che potesse perdere tutto quello per cui aveva sudato e che lo aveva reso Adrien Beauvais lo costrinsero a cedere all'impulso della rabbia, per nascondere i suoi timori. Ma Vath non poteva saperlo.
    Così, quando il ministeriale gli sospese le lezioni per un mese e lo minaccio indirettamente che avrebbero potuto non continuare mai più, si sentì smosso dalle fondamenta, quasi stesse per crollare in mille piccolissimi pezzi.
    Rivolse il suo sguardo nero verso la mano con cui aveva tirato quel pugno, ormai sanguinante per le abrasioni e i tagli che il legno spaccato gli aveva provocato. Non si sarebbe mai fatto curare dall'uomo, non ora.
    Tutta quella furia che aveva dentro era come se fosse stata smorzata o assopita. Puntò gli occhi verso il ministeriale e disse, con voce più calma, ma velenosa: - È meglio se me ne vado! -.
    Girò i tacchi e prese la sua strada: la porta, però, risultò essere chiusa.
    - Apri la porta - disse, secco, ma con tono di voce calmo.
    Una volta che il ministeriale l'avesse fatto, uscì dalla stanza, sbattendo la porta d'ingresso dietro di lui. Vath Remar, però, non si era reso conto del groppo in gola che si era formato in Adrien.

    17 Y/O
    BLACK OPAL
    PUROSANGUE


    Edited by Adrien Beauvais - 13/4/2022, 15:11
     
    .
  10.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    We can MASTER the future.

    Group
    Ministero
    Posts
    4,315
    Reputation
    +158
    Location
    Canterbury

    Status
    🗲

    vath1


    vathnome
    Dipendente Ministeriale ~ C.M.I. ~ 31 anni ~ Inglese
    Scheda | Stat.


    Checché né pensasse Adrien lo stesso peso che gravava sulle spalle del giovane Beauvais era posto anche su quelle del Funzionario Scelto per l'ufficio Cooperazione Magica Internazionale. Alla sua stessa età Vath aveva già ricoperto due anni da Prefetto ad Hogwarts e si stava avviando verso l'anno finale, in veste di Caposcuola, verso i M.A.G.O. Entrambi venivano da situazioni simili dove, una forte aspettativa e l'inderogabile necessità di portare avanti il buon nome della famiglia veniva posta in primo piano. Essendo figlio unico l'intera responsabilità del mantenimento del buon nome di famiglia, oltre che del prosieguo del cognome Remar, sarebbe ricaduta su Vath. Il ministeriale poteva quindi capire il senso di inadeguatezza che Adrien provava e, conseguentemente, si era lasciato andare nel provare quell'ebrezza. Solo quando vide il sangue colare lungo le sue nocche Vath guardò il ragazzo, conscio che per orgoglio Adrien non si sarebbe lasciato curare da lui. Quando il Black Opal sentenziò la sua volontà di abbandonare quell'ufficio Vath si ritrovò ad annuire. «Sì.» Affermò, un'unica parola con cui lasciò trasparire tutta quella delusione per il comportamento di Adrien. «Forse è meglio.» Concluse lasciando che il ragazzo si allontanasse per raggiungere la porta. Nel mentre, lui, con un leggero sventolio di bacchetta, risistemò nuovamente la sedia crollata a terra. Avrebbe voluto fare di più per Adrien ma, in quelle condizioni, lo stesso ragazzo non avrebbe accettato nulla da parte sua. Quando gli chiese di riaprire la porta Vath alzò la bacchetta puntandola verso la porta e, effettuando un movimento ad arco da destra verso sinistra eseguendo così un Alohomora non verbale, questa si sbloccò. «Arrivederci Mr. Beauvais.» Nonostante tutto Vath non avrebbe perso la cortesia che lo contraddistingueva sempre. Avrebbe atteso l'uscita del ragazzo per poi alzarsi e andare a chiudere la porta. Adrien avrebbe scoperto che, nonostante le lezioni d'Arabo fossero state sospese, nulla di tutto ciò che era successo in quella stanza al quinto livello sarebbe arrivato all'orecchio dei suoi genitori o dell'accademia di Hidenstone.

    vath2



     
    .
9 replies since 11/4/2022, 21:36   96 views
  Share  
.
UP