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.SPOILER (clicca per visualizzare)Adrien Beauvais Ecco come si presenta l'ufficio.
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Adrien Beauvais.
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Adrien Beauvais.
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Adrien Beauvais.
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Una mattinata tranquilla al Ministero, Vath aveva avuto anche il piacere di conversare con Brian Sunday, il burbero Capoufficio che lo aveva assunto dieci anni prima con cui tuttavia aveva stretto un buon legame. Quel giorno gran parte della burocrazia l'aveva svolta nelle prime ore della mattinata e, in attesa che ci fosse altro lavoro da fare, Vath ne aveva approfittato una volta tanto per prendersi una mezz'ora in più per la sua pausa pranzo. La fretta è cattiva consigliera e, specialmente ei pasti, portava a problemi di digestione. Abituato a prendersi quindici minuti di pausa quei quarantacinque minuti gli diedero il tempo di gustarsi appieno il proprio pasto. Non pranzava quasi mai, educato a fare un'abbondante colazione per poi cenare alla sera eppure quella mattina non si era concesso la sua solita colazione, in più la sera avrebbe avuto un contrattempo e non avrebbe cenato fino a tarda serata. Si era così recato in un ristorantino vicino al Ministero e aveva preso un primo di pesce insieme ad un secondo a base di carne. Durante il pasto aveva controllato sui vari giornali online le notizie dell'ultima ora e Vath si stupì di come i giornali ancora riuscivano a fare notizia con titoli del genere "Come creare un'omelette.” Il trillo del cellulare, la fanfara di vittoria di Final Fantasy VII Advent Children, risuonò nel locale e estratto il Magifonino Vath lesse il messaggio che gli era arrivato da Brian Sunday. Il consiglio che aveva dato a Percy era stato seguito e, finalmente, sarebbe sceso in campo l'ufficio Cooperazione Magica Internazionale. Il Ministeriale osservò il proprio orologio da polso e, posate forchetta e coltello, si sarebbe diretto verso la cassa lasciando più della mancia richiesta per quel pranzo. Uscito dal locale sollevò lo sguardo verso l'alto era proprio una giornata uggiosa, il cielo sopra la propria testa era coperto da nuvole cariche di pioggia. I colori smorti del cielo rendevano ancora più grigio il resto del paesaggio quasi come se, in quella giornata, un branco di Dissennatori aleggiasse su Londra e rendesse tutti più tristi. Come se fosse stata evocata da un Meteo Recanto una goccia cadde sul volto di Vath e, nel giro di pochi secondi, la pioggia iniziò a scrosciare sulla città. Vath apri il proprio ombrello nero e, riparandosi dalla pioggia, percorse il tragitto tra il ristorante e il Ministero della Magia. Non si preoccupava del proprio completo, incantato sempre con un Impervius per rimanere impermeabile e non rovinarlo. Solo una volta che fu all'interno della cabina telefonica Vath si concesse il lusso di chiudere l'ombrello e le antine della struttura, prese la cornetta in mano e digitato il codice 62442 la avvicinò alla bocca. «Vath Remar, Funzionario Scelto per l'ufficio Cooperazione Magica Internazionale.» Una volta detto ciò il Ministeriale non si trovò più all'interno della cabina ma bensì nell'atrio, all'ottavo livello, di fronte ai camini magici. Poteva vedere i banchi della Pesa della bacchetta con i Guardiamaghi di turno e, lì vicino, la fontana dei Magici Fratelli. I vari maghi, intenti nelle loro faccende, sgambettavano su e giù verso le loro destinazioni senza quasi prestare attenzione a ciò che accadeva attorno a loro. Superò la postazione dei Guardiamaghi, cennando e rivolgendo un saluto a Bill con un lieve abbassamento del capo, andando verso l'ascensore per raggiungere il secondo livello e andare a recuperare quel documento così prezioso per Sunday. Quando fu al piano si diresse verso il bancone e, dopo alcuni minuti, ricevette il documento. L'attenzione di Vath venne attratta dalla figura familiare di Wyatt Wolf che scortava una figura a lui altrettanto familiare, il giovane Beauvais con cui tempo prima aveva condiviso un pranzo al Rovi. Si avvicinò a loro e, involontariamente, percepì le ultime battute della conversazione tra i due. «Wyatt, buongiorno, ci sentiamo più tardi. Ho bisogno di te per una consulenza una cosa di poco conto, non preoccuparti, non ti farò fare dello straordinario, anzi!» Un sorriso sul volto, lo sguardo dalle iridi color acquamarina fisso su quello dell'Auror che poi, una volta allontanatosi, virò su Adrien. «Sabah alkhayr ya 'adrien ma hi alriyah altiyibat alati jalabatk dakhil 'aswar almaqara?» Le lezioni di arabo erano proseguite e Vath si dimostrava un insegnante severo, ciò che gli insegnava voleva che Adrien lo acquisisca entro la lezione successiva e aveva iniziato a parlargli solo ed esclusivamente in arabo per fargli prendere confidenza con i suoni della lingua.
Edited by Vath Remar - 31/3/2022, 09:50. -
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[Role Conclusa]
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