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    Layla Worthword Excalibur
    'Uff, odio questi abiti, ma purtroppo la vita è anche fatta di compromessi' lo sguardo che lo specchio stava restituendo a Layla era in effetti sconsolato e guidicante.
    Come alpha del branco della luna azzurra, la ragazza era tenuta a presenziare a diversi incontri formali, non solo con gli altri branchi, ma anche con altre figure autoritarie del Ministero, quelli che, in genere, erano ben disposti nei suoi confronti quanto lo poteva essere lei nei loro 'Siamo come acqua e olio: destinati a rimanere eternamente divisi ed incompresi' rifletté lei, osservando il suo tailleur azzurro, tanto capace di mettere in evidenza le sue forme quando da denaturarla dalla sua vera natura 'Sono una sciamana... sono una lupa... sono una donna indipendente, no... un salsicciotto azzurro imborghesito!' pensò lei, con un lampo di rabbia verso lo specchio, che la convinse definitivamente ad abbandonare la lamina riflettente per prendere invece una pochette, la propria bacchetta e prepararsi a raggiungere il Ministero della Magia.
    Un colpo di bacchetta e la donna era comparsa davanti all'edificio, entro il quale entrò con decisione servendosi delle classiche cabine telefoniche e lasciando che le guardie registrassero la sua bacchetta "Layla Worthword, alpha del clan della luna azzurra, sciamana del branco e del movimento Rainbow d'europa, divinatrice, attivista per i diritti dei licantropi." si presentò lei, per ribadire più a sé stessa che alla indifferente guardia come lei mai si sarebbe piegata ai nomi e alle usanze civili del Minsitero, rivendicando sempre il suo spirito libero.
    "Grazie" recuperato il proprio catalizzatore, la donna (accompagnata in maniera a suo dire fastidioso dal rumore dei suoi tacchi) raggiunse un ascensore, fermandosi all'ufficio per il commercio magico internazionale, ove approcciò con decisione e gentilezza una segretaria "Layla Worthword. Avrei un appuntamento con l'assessore Vath Remar" spiegò lei, piuttosto divertita dal fatto di non aver realmente anticipato quella visita all'uomo, curioso di vedere la sua reazione.
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    Dipendente Ministeriale ~ C.M.I. ~ 31 anni ~ Inglese
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    Una giornata come tante al ministero, Vath quella mattinata aveva risposto all'ennesima lettera del Preside dell'istituto per gli studi magici di Durmstrang per, stavolta, organizzare delle Passaporta autorizzate tra Hogwarts e la scuola nordica. Un pop up si aprì sul suo Charming Computer e Vath aprì la mail del suo account Ministeriale, proveniva dalla reception e avvisava che un'ospite dall'ottavo livello stava salendo al suo livello per un incontro. La mail era firmata dal guardiamago John Lynch e Vath penso un attimo, non aveva nessun incontro programmato per quella giornata e il Funzionario Scelto per la Cooperazione Magica Internazionale prese il proprio Magifonino e, cercando nell'intranet aziendale il numero di Lynch compose il numero sullo schermo del proprio Magifonino per poi avviare la chiamata. «John?! Buongiorno, sono Remar. Perdona la chiamata ma hai mandato poco fa un'email senza inserire il nominativo del visitatore, chi sta arrivando?» Vath avrebbe sorriso e, mentre ascoltava la voce dall'altro capo del magifonino, questo andò via via ad appiattirsi. Layla Worthword, stava arrivando da lui e per settimane aveva atteso quella visita fin dal momento in cui era rientrato dalla trasferta di un anno in America. «Va bene, no. Hai fatto benissimo a mandarla direttamente da me. Sì, figurati John, spero che ti siano piaciute, glassa al cioccolato, certo so che ci vai matto anche se Bertha mi odierà per compromettere i suoi sforzi a farti mantenere la linea.» Avrebbe accennato una risata, corrisposta dal guardiamago. «Non c'è problema, probabilmente Lizzie si sarà dimenticata di appuntarselo. Hai fatto benissimo a scrivermi, ora devo andare, ormai sarà qui a momenti. A dopo John, ci vediamo durante la pausa.» Avrebbe premuto il tasto di chiusura della chiamata e si sarebbe preparato vicino alla porta, in attesa che la propria visitatrice avrebbe bussato per aprirle quasi immediatamente. «Benvenuta Miss Worthword, spero che non sia stato difficile trovare il mio ufficio, se mi avvisava per tempo sarei stato certamente venuto volentieri a riceverla direttamente nell'atrio.» Si sarebbe scostato dall'ingresso dell'ufficio, per permetterle di entrare.


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    Layla Worthword Excalibur
    'Il Ministero... che posto perverso e diabolico'
    Non era ovviamente la prima volta che Layla si recava al Ministero della Magia Britannico, ma ciò non toglieva che ogni volta non potesse e dovesse storcere il naso di fronte a quante cose contronatura e comunque sbagliate vi fossero: ascensori con ingressi all'ultimo piano, cabine e camini, aeroplanini usati per comunicare eran o in quel luogo, del resto, la regola, e ad una come Layla non restava che inorridire 'Gli alberi si vendicheranno, e avranno tutte le ragioni di questo mondo!' sentenziò lei, posando gli occhi su una giovane segretaria, alquanto svogliata, che aveva avuto in sorte di incrociare lei lungo il suo cammino.
    "Vath Remar." ripeté lei, con calma e pazienza, senza mostrare alcun dubbio o esitazione nella voce o nella postura "Mi è stato fissato un appuntamento a mio nome: sono Layla Worthword" precisò infine, chiedendosi quante altre volte avrebbe dovuto ripetere quel semplice concetto prima di essere davvero compresa e, perché no, accontentata 'Se spera di prendermi per sfinimento, per qualsiasi ragione, avrà un'amara sorpresa: con tutti i sit in di cui ho fatto parte, non sarà certo un'impiegata svogliata a vincermi' si trovò lei a pensare, salvo poi venire infine soddisfatta.
    "Grazie" affermò lei, con un freddo sorriso ed un tono vagamente sarcastico, riprendendo a camminare fino a raggiungere la porta indicata, alla quale, infine, bussò.
    A differenza del corridoio, l'attesa fu invero breve, in quanto la risposta di Remar fu praticamente immediata, cosa che compiacque non poco la licantropa, che infatti, quando aprì la porta, lo fece con un ampio sorriso.
    "Signor Remar, lei è troppo gentile" propose lei, avvicinandolo ed offrendosi di stringergli la mano, "Ma posso garantirle che non sono una persona che apprezza il paternalistico atteggiamento da cavaliere di un maschio bianco etero cisgender" chiarì, non mostrando alcun risentimento sul viso e anzi privandosi del proprio cappotto rosso, che poi si mise sull'avambraccio, correttamente ripiegato "Né mi reputo così importante da pretenderla ai miei piedi" precisò infine, con un fugace occhiolino, avanzando nell'ufficio e studiandolo un poco "Anche se... devo ammettere che un amministrativo all'ingresso un po' più solerte non mi sarebbe dispiaciuta" concluse lei con un accenno di sorriso, portando poi la mano sinistra ai biondi capelli, per ravvivarli.
    "Sono io invece a ringraziarla per aver accettato il mio appuntamento così in fretta. Gli Stati Uniti sono stati istruttivi, o le hanno propinato il solito sogno americano infarcito di marketing e capitalismo?" concluse, scoccando uno sguardo curioso all'uomo, quasi ne stesse saggiando le reazioni, nel mentre la sua ispezione per la stanza continuava, forse in cerca di spie e microfoni.
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    Lizzie quel giorno stava impazzendo, essere la nuova segretaria di Mr. Remar sembrava essere facile sulla carta. Quell'uomo era una macchina e, soddisfare le sue necessità, era così semplice che per lo stipendio che riceveva sembrava quasi essere in ferie. Vath Remar, Funzionario Scelto per la Cooperazione Magica Internazionale, era un uomo metodico, privo di qualsivoglia tipo di variazione nello schema della sua routine quotidiana. Arrivava al lavoro alle 7:00, ben prima il suo orario di inizio e alle 10:00 voleva sempre il suo solito espresso, fatto con la macchinetta del caffè con chicchi appena macinati che si faceva importare direttamente dal Brasile per poi fare un leggero spuntino dalle 12:00 alle 13:00 senza più concedersi pause fino alle 19:00 questo tutti i giorni dal lunedì al venerdì, senza contare la mezza giornata dalle 07:00 alle 13:00 del sabato. La sua agenda, fitta di appuntamenti era organizzata con precisione e, nessun incontro non ra programmato, ecco perché, quella mattina non riusciva a raccapezzarsi della donna di fronte a sé. Aveva controllato svariate volte la mail sul suo Charming Computer alla ricerca del cognome Worthword ma nulla era apparso. «Mi dispiace signorina Worthword ma non vedo il suo appuntamento in agenda.» Disse lei con un tono quasi dispiaciuto. «Mi lasci verificare ancora una volta per sicurezza.» la ragazza avrebbe digitato sulla tastiera del Charming Computer e mosso il mouse con aria corrucciata facendo alcune smorfie con la bocca mentre osservava lo schermo dello Charming Computer. Una notifica apparve e con un «Oh!» sollevò nuovamente lo sguardo su Layla sorridendole. «È appena arrivata la mail dal signor Remar, prego, da quella parte.» Le disse indicando la porta dell'ufficio. Vath avrebbe sorriso alla nuova giunta, un sorriso sincero e cordiale, rivolgendogli un gesto con la mano per invitarla ad accomodarsi nel suo ufficio. Se Layla Worthword si fosse guardato intorno l'ufficio di Vath Remar si presentava in un elegante raffinatezza. Era sempre stato convinto che il miglior modo per impressionare ospiti e dignitari stranieri sull'opulenza e la magnificenza dell'Inghilterra fosse presentandosi in maniera impeccabile, se stesso in primo luogo e l'ufficio in secondo. Pavimento, pareti e parte del soffitto erano fatti di parquet, il rovere con il suo colore caldo rendeva l'ambiente accogliente. Appena entrato ci si trovava di fronte la scrivania, posizionata su un tappeto che Vath stesso aveva preso durante i propri viaggi. La scrivania, anch'essa di rovere era massiccia e compatta, su cui erano posati ordinatamente i documenti. Di fronte alla scrivania stavano due sedie di legno, con seduta e schienale imbottito, mentre dietro di essa, una poltrona in pelle nera. Due librerie a muro riempivano lo spazio negli angoli, creando così un ovale, in mezzo ad esse si trovava un camino di marmo bianco su cui in bella vista campeggiava una cornice dove era ritratto su un articolo di giornale Vath. Alla sinistra della scrivania una finestra magica dava su un giardino che in fondo non era altro che il giardino di casa propria, un modo per potersi sentire a casa anche durante le ore di lavoro. A destra, separato dal resto dell'ufficio da un muretto, su cui poggiava un vaso Ming, con due colonne a sostenere l'arco si trovava quanto necessario per poter offrire qualcosa ai propri ospiti, oltre a quello, un grammofono a tromba che dolcemente spargeva per tutto l'ufficio un brano di Vivaldi e un mobiletto con vari dischi di musica classica.

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    Un sorriso avrebbe fatto capolino sul volto del Funzionario Scelto per la Cooperazione Magica Internazionale alle parole di Layla.
    «Pura e semplice cortesia, nonché una generosa dose di galanteria, Miss Worthword. In fondo quello che voi state facendo per la categoria dei Licantropi è qualcosa che, devo darvene atto, è davvero encomiabile.» Replicò cordialmente il Ministeriale, facendo cenno verso la scrivania per poi sedersi, contrariamente a quello che Layla avrebbe pensato la poltrona, sulla sedia di fianco alla sua, mantenendo così un rapporto alla paritra loro, non divisi da una scrivania. «La trasferta...» Un sorrisetto divertito sarebbe spuntato sul volto dell'uomo rivelando i denti bianchi. «A quanto pare le notizie viaggiano molto veloci. Posso dire che è stata un'esperienza molto interessante e stimolante, anche se tuttavia non agli stessi livelli di quella svoltasi a Pechino di alcuni anni fa. Ho avuto modo di mettermi in pari Miss Worthword riguardo ciò che concerne il Rainbow e devo ammettere ho seguito le notizie tramite i comuni mezzi d'informazione.» Le avrebbe detto accavallando la gamba destra sulla sinistra. Il catalizzatore del proprio potere magico venne puntato sulla porta del proprio ufficio per eseguire, in maniera non verbale, la fattura Bisbigliante e rendere quella conversazione a tutti gli effetti privata. «Tuttavia non credo che lei sia qui per ricevere da me dei semplici complimenti quindi... » Avrebbe intrecciato le dita delle mani tra loro, ponendole poi sul proprio grembo. «Cosa posso fare per lei?» Una domanda, unita a un sorriso cordiale con cui il ministeriale avrebbe cercato il contatto visivo con la licantropa dove, i suoi occhi acqua marina, le avrebbero trasmesso sincero interesse verso la ragione per cui Vath quel giorno era stato chiamato a rispondere.


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    Layla Worthword Excalibur
    Il miglior modo per far impressione su quante più persone possibili provenienti da ogni angolo del mondo era sicuramente opulenza ed ordine, ma Layla non era tutto il mondo, anzi, lei era contro tutto il mondo.
    'Maniere signorili, ricchezza, mille impegni e riconoscimenti, musica sofisticata...' la donna entrando nella stanza e guardandosi intorno non poté mentalmente non riepilogare ciò che Vath stava mostrando di sé, provando anche una vena di claustrofobia, che infatti la spinse ad osservare l'unica cosa di quella stanza in cui si potesse rispecchiare: la finestra che dava sul giardino 'Che non è davvero qui... ma è molto lontano, come il mio cuore...' si disse, amaramente, trovandosi infine ad affrontare la galanteria e la cortesia dell'altro, che lei aveva definito in una maniera ben più cinica, ma che in quella nuova definizione incontrò lo sguardo sorpreso di lei e quindi un accenno di sorriso.
    'Non capisce' si disse lei quando il suo sguardo virò dalla sorpresa al sorriso, volgendo poi anche il torso verso l'uomo 'Il sistema maschilista lo possiede troppo profondamente perché lo possa capire, ma... è importante?' in vero, per lei lo era; dunque la vera domanda non era se fosse importante o meno, ma se lo fosse in quel preciso momento, e lei non aveva bisogno di tempo per rispondersi 'Non sono importanti i modi, ma le intenzioni... e lei sue sono nobili, gentili... e soprattutto buone'
    Fu per questo che la sua risposta, più che alla prima parte della sua affermazione, fu riferita alla seconda "Grazie... cerco solo di fare la mia parte, come anche lei." concesse, mostrando un sincero piacere nel non trovarsi l'uomo dall'altra parte della scrivania, andando pertanto a sedersi accanto a lui, ad una distanza che sicuramente trovava più appropriata, soprattutto per parlare di viaggi "Come ha fatto a sopravvivere in una terra così inquinata e deumanizzata come Pechino?" chiese lei, in parte scherzosa, lasciando che fosse l'uomo a raccontarsi, nel mentre chiariva come anche lui avesse svolto le proprie ricerche, tenendosi aggiornato per le vie comuni, ma forse non solo, visto che ben presto applicò un incantesimo per rendere quella conversazione privata.
    Di fronte a tanto sollecito, Layla non poté che allargare un sorriso furbo "Cora mi aveva detto che è tanto galante quanto risoluto... e questo mi piace" propose lei, andando ad accavallare le gambe e godendosi in prima fila la reazione dell'uomo al sentir nominata la loro comune amica.
    "Come sa, è ormai più di un anno che la nostra petizione per abbassare i prezzi dell'antilupo è stata respinta... e la situazione rimane molto tragica, specialmente per i licantropi babbani. In quanto alpha del branco della luna azzurra, intendo proseguire le proteste della nostra gente con una protesta pacifica e legale... niente, insomma, che possa richiedere che la sua testa salti... almeno spero" e a quel punto gli concesse un breve occhiolino, sciogliendo le gambe e avvicinandosi a lui portando in avanti il busto "Sarebbe disposto ad aiutarci ad ottenere la licenza di produzione della Pozione Antilupo?" chiese infine, mostrando sul suo viso fin troppo divertimento per nascondere come fosse assolutamente entusiasta e motivata per quanto concerneva quella decisione.
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    Vath poté notare come lo sguardo di Layla esaminò il suo ufficio, come a determinare l'essenza dell'uomo con cui sarebbe andata di lì a poco a conversare. Non gli sfuggì nemmeno il fatto di come lei trovasse nel suo vero gioiello un'attrattiva così potente. «Posso offrirle qualcosa da bere?» Si schiarì la voce e, accennando una breve risata, accolse con assoluta sicurezza la definizione che la donna rivolse verso Pechino. «Come sono sopravvissuto in una trasferta di mezza giornata nella Pechino magica in effetti è curioso.» Vath mosse dolcemente la mano verso il camino indicando l'articolo di giornale. «Il precedente Funzionario Scelto per la Cooperazione Magica Internazionale avrebbe dovuto progettare meglio l'incontro con la delegazione Cinese ma in realtà, io, il mio collega e il funzionario dell'epoca ci siamo ritrovati in mezzo ad uno scontro tra bande rivali. E ne siamo usciti solo grazie all'uso della dialettica.» Non si sarebbe dilungato in molti dettagli, altrimenti un discorso simile avrebbe occupato l'intera mattinata e, in quel momento, non c'era tempo da perdere. «È stata una vera sfortuna che l'inizio delle vostre proteste sia stato coincidente con l'inizio della mia trasferta, avrei certamente fornito il mio supporto sia in campo logistico delineando una strategia funzionale quanto avrei potuto aiutarvi nel redigere i vostri discorsi per perorare la causa.» Sospirò e fece una leggera smorfia. «Sarebbe stata una vera svolta ma, se la vostra intenzione è quella di continuare, sono certo che vi potrò dare tutto l'aiuto necessario. La questione è semplice Layla, purtroppo la licenza per la produzione della Antilupo non si può concedere così. Per una politica del Ministero della Magia atta a controllare il fenomeno del Licantropismo, questo preparato è strettamente controllato e può essere creato solo da persone con autorizzazione ministeriale. La sua classificazione, secondo il Ministero della Magia, è quella di Preparato Illegale ma come le ho detto, esistono delle persone, pozionisti esperti e certificati dal Ministero della Magia, che potrebbero crearla per voi. Potrei mettervi in contatto con uno di essi. Questo sì, può aiutarvi?» Se Vath avesse ricevuto un'affermazione positiva avrebbe studiato una linea d'azione più precisa e quanto mai chiara per la leader del Branco della Luna Azzurra.


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    Layla Worthword Excalibur
    Vath e Layla erano diversi e per lo meno Layla ciò lo aveva colto, anche se dal suo punto di vista non era necessariamente un male 'Anche lupo e uomo sembrano incompatibili, e anche dopo, per molti luna e licantropi restano nemici...' si diceva lei, andando ancora una volta a far leva su uno dei principi fondanti il suo branco: l'integrazione 'E quando l'anima è affine, tutto è più semplice' e lei, sotto a quel sorriso smagliante, quegli abiti opulenti e quelle maniere cortesi vedeva ciò che vedeva nei suoi migliori ragazzi: vedeva ardore, vedeva voglia di fare, e soprattutto, quell'insaziabile vena di giustizia. E, perché no, un discreto carisma.
    Fu difficile per Layla non sorridere al racconto di lui sulla Cina, il che voleva dire che neanche ci provò. Annuì alle parole di lui lasciando che fosse il suo silenzio ad accompagnare le parole del ministeriale, ma alla fine dovette dire qualcosa "Vedo che la non-violenza è ben radicata in lei, assessore" propose lei, tra serio e faceto, accomodandosi e lasciando che la conversazione, lentamente, scivolasse nel serio, finché ella non prese in mano la situazione e sganciò la bomba.
    L'aveva sparata grossa, lo sapeva, quindi osservò con attenzione i lineamenti del ministeriale, cercando di indovinare la reazione che aveva avuto su di lui. Ancora una volta si fece ascoltatrice attenta, annuendo alle parole di lui, salvo poi in conclusione balzare in piedi "Non sono qui per sentirmi dire cose che qualsiasi studente GUFO sa" fece presente lei, alzandosi in piedi, impaziente, iniziando poi ad aggirarsi per la stanza "Sono qui per presentare domanda, per trovare un modo!"
    La ragazza si fermò dal suo vagare, voltandosi all'uomo e restando alcuni enfatici secondi in silenzio "Non voglio un estraneo: voglio che sia uno di noi a produrre la pozione e voglio lo possa fare legalmente. Quindi, signor Remar, mi dica... cosa devo fare per presentare formale richiesta di essere produttrice di Antilupo?" chiese infine, avvicinandosi con passo calmo ed un sorriso caldo all'uomo, posando poi le mani sui braccioli della sua seduta "Prima ha detto che avrebbe voluto poterci aiutare di più... ma io non amo i personalismi e rivangare il passato, e comunque Charles Freeman è stato un ottimo oratore, e se il Wizengamot non lo ha capito, è perché ha visto ciò che voleva vedere, e lo avrebbe fatto in ogni caso... allora non so quanto avrebbe potuto fare, ma io so cosa può fare oggi: mi aiuti a trovare un modo."
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    Layla non rispose alla cortesia di Vath quando le chiese se gradisse qualcosa da bere, tuttavia la donna sembrò apprezzare il racconto del Ministeriale e accettò reclinando il capo verso il basso e facendo un sorrisetto il complimento che Layla gli rivolse. Gli aveva spiegato la situazione in maniera generale, partendo dalle basi per poi arrivare alle normative messe in campo dal Ministero della Magia per la Antilupo ma avrebbe dovuto aspettarsi che la donna di fronte a sé sapesse quelle cose a menadito, dopotutto influenzavano la sua vita da chissà quanto. «Mi perdoni Layla, non era mia intenzione sminuire le sue conoscenze accademiche.» Le lasciò avere quel piccolo sfogo permettendole di alzarsi e aggirarsi per il suo ufficio. Era sempre stato bravo ad empatizzare con le persone e comprendeva appieno la frustrazione della donna che si stava scontrando contro l'indifferenza del ministero verso diritti che dovevano essere garantiti alla propria minoranza. Con estrema delicatezza, comparendo un sorriso sul volto del ministeriale, Vath avrebbe posato la propria mano su quella di Layla posata sul bracciolo della sedia. «In primo luogo, Layla, serve che voi abbiate un pozionista di comprovata esperienza e che sia affermato a livello giuridico, che sia registrato e iscritto a Pozion-commercio, solo allora potrà fare richiesta al Ministero della Magia perché possa diventare un produttore di Anti-Lupo.» Esordì lasciando la donna a metabolizzare le parole, non era da tutti i giorni avere un pozionista di quel calibro alle proprie dipendenze. «In secondo luogo, ogni calderone di pozione Anti-lupo creata dovrà essere dichiarata al ministero e, in questo modo, sarete al riparo da eventuali ripercussioni giuridiche. Come libero professionista stata poi al Pozionista decidere a che prezzo vendere la propria pozione e credo di sapere già a che prezzo la venderà. Tuttavia vorrei solo ricordarvi il costo delle materie prime, se non vorrete andare in perdita avrete bisogno di un solido piano di investimento per rientrare dei materiali.» Le disse, se la donna non aveva voluto accettare il compromesso di una persona fidata per avere la Antilupo avrebbe cercato di offrire alla donna tutte le informazioni del caso.


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    Layla Worthword Excalibur
    Layla Worthword non era una persona comune.
    Nessuna persona comune avrebbe mai scalato Excalibur con la rapidità che aveva accompagnato al sua fulgida carriera, e nessuna persona normale avrebbe mantenuto quella posizione, quella di alpha e attivista senza neanche perdere il proprio anonimato. Lei non era normale, anzi, rifuggiva quel termine che lei percepiva solo come eteronormativo.
    Non lo erano neanche le sue conoscenze, ovviamente, ma in quell'ambito, la sua posizione era meno rigida, legata anche al razzismo di cui soffrivano i licantropi e che portava molti a considerarli dei selvaggi, cosa che lei, ovviamente, non era 'Naturista sì, selvaggia no!' si concesse, allargando un sorriso caldo ma timido alle rassicurazioni di Vath, sobbalzando nel sentirsi toccata da lui.
    Osservò la mano dell'uomo sulla propria, quasi fosse un alieno, poi, senza dire niente, tornò ad osservare solo lui, che intanto le spiegava cosa dovesse occorrere al suo branco.
    Sospirò "Mi toccherà mettermi in un altro polveroso elenco del ministero" gemette lei, massaggiandosi le tempie manco quel pensiero le avesse fatto venire, seduta stante, un attacco di cefalea "E dovremo comunicare dove, come e quanta antilupo produrrò... ho capito" aggiunse lei, finendo coll'incrociare abbastanza infastidita le braccia, forse anche un po' imbronciata "Detesto la burocrazia" protestò infatti lei, volgendo di lato lo sguardo.
    "Comunque, sì, l'antilupo richiede tempo e risorse, lo so bene... ma non si preoccupi, abbiamo i nostri fondi: sono certa che troveremo i giusti finanziamenti - alla luce del sole - per giustificare la vendita al ribasso senza contributi statali della pozione" ghignò lei.
    "Solo... bisognerà convincere i Ministeriali ad affidarsi ad un branco di lupi... non penso sarà facile..." mormorò lei, lanciando sottecchi un'occhiata al biondo ministeriale, picchiettandosi poi pigramente la guancia col dito indice, quasi stesse cercando un'idea, dalla propria o altrui mente.
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    La domanda di Layla Worthword era molto complessa, il Ministeriale non avrebbe potuto risponderle così su due piedi e, portandosi la mano sinistra al volto, iniziò ad accarezzare la guancia pensieroso. L'attenzione del Funzionario Scelto per la Cooperazione Magica Internazionale si focalizzò sulle parole dell'alpha del Branco della Luna Azzurra, la quale aveva ammesso, con le proprie parole che fosse proprio lei la Pozionista a cui sarebbe spettato il gravoso compito di produrre l'antilupo. Un sorriso vero e pieno di gioia sarebbe spuntato sulle labbra di Vath che, incrociando lo sguardo con lei, avrebbe detto. «Siete una donna piena di sorprese! Non avrei mai pensato che, oltre ad essere la leader del Branco, fosse anche un'abile pozionista.» Il tono del Ministeriale era sincero e non atto a sminuire il valore della donna che aveva di fronte anzi voleva elogiare per tutte quelle conoscenze che aveva e metteva a frutto per il benessere della propria comunità. «Sarà dura, lo ammetto, ma insieme e con i miei contatti potrei introdurla nei giusti ambienti. Mio padre, ad esempio, è un affermato Pozionista e frequenta quei salotti abitualmente, potrei chiedergli di invitarla a uno di quegli incontri. Inoltre qui al Ministero ho un collega, Wyatt Wolf, ed anche lui si interessa molto di Pozionistica e sono certo che non vedrebbe la vostra condizione di cattivo occhio e anzi vorrà aiutarvi, se lo conosco bene.» Un respiro profondo come ad assimilare quelle parole che lui stesso aveva detto. «Ci sarà uno zoccolo duro: quei Ministeriali che vedranno tutto questo come un tentativo di aggirare le regole ma è proprio questa la forza di questo piano. Nessuna regola verrà violata, nessuna legge infranta e, se mai qualcuno lo mettesse in dubbio, abbiamo tutte le carte in regola per dimostrare che ha torto e la macchina del fango che voleva colpire noi gli si ritorcerà contro.» La fitta rete di conoscenze di Vath poteva, anzi doveva, essere veicolata verso un obiettivo tanto ambizioso che insieme all'Excalibur aveva contribuito ad avviare.


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    Layla Worthword Excalibur
    Layla non amava il ministero, il che non era un gran segreto per nessuno: come alpha, come licantropa, come strega, aveva sempre fatto scelte che la tenessero lontana da londra, alle scartoffie e da qualsiasi cosa potesse essere ricondotto ad un ministeriale, specialmente UALM, eppure quel giorno si era recata nell'ufficio di Vath e ciò non era determinato solo da un'idea, una visione del mondo, ma anche da chi avesse davanti, ovvero di una persona capace di sorridere così radiosamente nell'apprendere come lei fosse da sola in grado di risolvere il più grande dei problemi: chi avrebbe preso la licenza?
    La donna non ricambiò direttamente il sorriso di lui, se non con uno sguardo tanto arguto quanto furbo, incassando senza imbarazzo anche i complimenti seguenti "Assessore, pensava davvero di conoscere anche solo il 50% dei miei assi nella manica?" lo stuzzicò lei quando infine decise di sorridere a sua volta, per quanto sempre in maniera tagliente, rimanedo poi in ascolto e lasciando piena libertà a Vath di flexare le sue conoscenze e il suo BG da scheda, annuendo solo quando lui parve concordare sulla sua visione.
    "Per questo sono qui, assessore. Da lei." fece presente lei ancora una volta, nel mentre il suo viso si rannuvolava fino a tornare serio come la morte "sono sempre felice di estendere la mia rete, ma in questo momento io ho bisogno dei suoi contatti, della sua posizione e delle sue conoscenze" chiarì lei, manifestando la propria impazienza alzandosi in piedi e portandosi poi alla finestra, scrutando il cielo e forse tramite di esso la propria vocazione.
    "Sappiamo entrambi che è tutto legale, come dicevo è una domanda talmente banale che qualsiasi MAGO in pozioni lo saprebbe anche a distanza di anni, ma entrambi comprendiamo perfettamente le implicazioni politiche" il mento smise di puntare verso l'altro e gli occhi della bella lupa tornarono sull'altro, tanto determinati quanto placidi infine.
    Con calma, ella tornò a sedersi e prese una piuma dalla scrivania "Voglio compilare tutto ora, in modo da essere sicura che sia tutto impeccabile" affermò infine, iniziando poi a compilare docilmente ogni singolo foglio senza alcuna lamentela, alzandosi solo quando avesse riletto tutto almeno una volta soddisfatta.
    "Bene... temo di aver fatto tutto il possibile... purtroppo i miei poteri arrivano fin qui... ora è tutto nelle sue mani, assessore." avrebbe affermato lei, chiaramente amareggiata dalla cosa, tirando indietro la sedia e alzandosi non senza regalare un ultimo sorriso di congedo "Grazie del suo tempo e della sua stima, assessore. Se al ministero ci fossero più persone come lei, questo sarebbe un mondo decisamente migliore" e con quelle ultime parole, se ne sarebbe andata varcando la porta e svanendo nel nulla così come era arrivata.
    Sii il cambiamento che vuoi nel mondo
    RevelioGDR


    lo so che avevi perso le speranze XD
    consideralo un exit da parte della mia png
     
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    Dipendente Ministeriale ~ C.M.I. ~ 31 anni ~ Inglese
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    Il ministeriale accennò una leggera risata alle parole della donna. Non era così sprovveduto da pensare di conoscere appieno chi si trovava di fronte eppure quelle parole erano bastate per fargli aggiungere un altro tassello a quel mosaico di donna. Il suo sguardo non si staccò per un attimo da quella donna fiera e, anche ad osservarla intenta a rimirare la propria finestra magica con il panorama di casa sua a Canterbury, ebbe modo di valutare quali documenti servissero. Si alzò dalla propria scrivania e si diresse verso una libreria sul lato sinistro del proprio ufficio, esattamente dietro di Layla. Vath si chinò, aprendo un'anta della libreria ed estraendo una cartellina di cartone plastificato verde smeraldo con tanto di elastico, richiuse l'anta e scartabellò i documenti all'interno di essa. L'attenzione su Layla non era calata e, per dare prova che la stesse ascoltando, rispose alla donna. «Oggi stesso, non appena avrà finito di compilare i documenti che le darò, andrò a consegnare i moduli al mio responsabile. La aiuterò anche durante la fase di compilazione per seguirla passo passo e far sì che non possa incappare in errori nel form che potrebbero allungare i tempi d'approvazione. E avrò bisogno anche della sua carta d'identità e la sua licenza di Pozionista così da poter allegare una fotocopia di ognuno.» Una volta trovato il documento adatto Vath glielo avrebbe allungato per poi rimettere a posto la cartellina ed estrarne un'altra rosso rubino. «Il primo documento, è per iscriversi all'albo di Pozion-commercio, questo che le sto dando ora è per entrare a fare parte dei produttori di Anti-Lupo.» Spiegò, mentre le dava il secondo documento, estraendo una penna stilografica fece una piccola croce su alcuni punti dove avrebbe dovuto firmare. Si sarebbe allontanato un'attimo giusto per far fotocopiare alla propria segretaria i documenti di Layla. Non appena ebbero terminato avrebbe preso i documenti trattandoli come le più sacre delle reliquie ponendoli in una cartellina. «Non c'è bisogno che mi ringrazia Miss Worthword, è stato davvero un piacere esserle d'aiuto.» Le avrebbe rivolto un ultimo, caloroso sorriso e, una volta che la donna sparì oltre il proprio ufficio Vath attese alcuni secondi e, poi, andò a portarli dal suo responsabile e seguendo il loro iter passo passo.

    vath2



     
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    role conclusa con tanto di articolo (e poi non si dica che Vath non è un uomo da copertina (?)).

    Ricompense: 12exp Vath
    15 exp per Markab (12+3 dell'articolo)
     
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12 replies since 24/10/2021, 11:06   217 views
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