Dahlia Lorelain Neil

Dahlia Neil ❖ “I'm not tired of fighting.”

»Nome: Dahlia (nome di nascita: Lorelain)
»Cognome: Neil
»Curiosità: Dahlia non è il suo vero nome, lo usa per lo più con chi conosce da poco, uno pseudonimo, se vogliamo chiamarlo così.
»Data e luogo di Nascita: 15 Ottobre 2000, Arundel
»Orientamento Sessuale: Eterosessuale
»Professione: Pozionista
»Ex-scuola: Hogwarts, Tassorosso
»Casata Hidenstone: /
»Stato di Sangue: Purosangue
»Stato Sociale: Ricca
»Caratteristica: Umana
»Segni particolari: un piccolo neo sul labbro superiore
»Allineamento: Caotico-Buono
»Aspetto fisico: ha una corporatura snella, da ragazzina, con delle forme messe al punto giusto: i seni contano una terza misura, sodi; i fianchi delineano la silhouette della ragazzina, mostrando il suo vitino piuttosto adeguato. E' alta un metro e settanta. Capelli di un marrone scuro, molto tendente al nero; li porta quasi sempre corti, tagliati in un carrè con frangetta, ora sta provando a farli allungare, ma chissà se riuscirà a sopportarli. I suoi occhi sono grandi e profondi, stesso colore della pece. Molto espressivo il suo viso, caratterizzato da dei lineamenti piuttosto delicati e dalle labbra carnose. Tende a vestire in maniera molto casual, salvo per quelle rare eccezioni che la portano a scegliere l'eleganza e la femminilità per mostrare le sue doti nascoste. Tende spesso al trasformismo... ok, non vi spaventate. Le piace adornarsi con accessori che spesso sono solo di scena: occhiali da vista non graduati, frontini, collane...
»Profilo Psicologico: difficile dare una definizione del suo profilo psicologico. Da piccola è sempre stata una bambina molto seguita, su cui gravava la casta matriarcale della sua famiglia. Sotto questo aspetto è stata allevata al meglio, nelle sue doti femminili e magiche, sviluppando una forma di autostima molto elevata, quasi da sentirsi superiore a tutte le sue coetanee. Ha un ottimo rapporto con il suo corpo e spesso tende a peccare di vanità, seppur contornata da quella dolcezza e innocenza che ancora non ha perduto. Spesso si lascia andare a qualche vizio: ama il vino, soprattutto quello rosso e talvolta le piace accompagnarlo fumando una sigaretta slim, con la quale si atteggia come una piccola donna. Spesso vuole stare al centro dell'attenzione, ma non lo fa per cattiveria, quanto per cercare di riempire quella mancanza di sicurezza che la affligge in situazioni che non ha mai affrontato. Ha paura dell'ignoto ed è tendente alla mania del controllo: ogni cosa dev'essere perfetta, programmata, organizzata; seppur lei è la prima pasticciona che commette buffi errori (spesso, per esempio, è in ritardo agli appuntamenti). Vorrebbe un mondo all'altezza dei suoi sogni, perfetto e senza alcun pezzo fuori posto; forse questo controllo maniacale la rende quella donnina forte che appare agli occhi di chi la incontra per la prima volta; tuttavia per chi scava più a fondo, sotto quella coltre di freddo e sicurezza che traspare dal suo volto, si può scoprire una Lorelain diversa.
Quale? Quella dolce, premurosa e altruista, unico difetto: si sente semplicemente perfetta e sublime.

»Background:
Ricordare il giorno in cui sono nata non è mai stato facile. Mi sono sempre chiesta come mai noi non abbiamo ricordi dei primi giorni in cui veniamo alla luce.
E' divertente il mistero della vita, no? Eppure è così triste sapere che ci sono degli esseri che nascono, crescono e muoiono e noi, siamo proprio questo. Siamo destinati a questo, d'altronde. Che destino crudele. Tuttavia, alcuni di loro, sono davvero tristi, hanno una vita breve e non la spendono come dovrebbero.

Come al solito mi perdo in chiacchiere, devo riuscire a raccontarvi almeno un po' della mia storia, quella che mi porto dietro, come un fardello pesante, sulle spalle.
Mia madre era una strega, mio padre anche, ma non quello con cui mia madre viveva... Lullaby era il nome della mia mamma, una donna bellissima, altezzosa ed era una purosangue. Sì, proprio una di quelle streghe, nate da generazioni di streghe. Lui, invece, quello zerbino dell'uomo che mia madre continuava a tenere in casa, non era altro che un mezzosangue. Ha avuto la fortuna di ereditare il dna della madre, acquisirne le capacità ma non la forza. Ma - per fortuna - non era lui il mio vero padre.
Eh no, perché una donna come mia madre non poteva mettere alla luce, la sua generazione con un mezzosangue nemmeno capace di riconoscere le sue capacità. Un inetto, in pratica.

Era stata un'avventura, calda, improvvisa, passionale. Una notte di quelle che tutte le donne ricorderebbero nella loro vita.
Lui era uno stregone di quelli veri, bello e forte. Un amante perfetto per una donna della mia famiglia, che non sono mai state fedeli ai loro uomini, ma solo all'amore e alla passioe.
Non ho mai avuto la possibilità di conoscerlo, ma dai racconti della mamma era come se me lo avesse disegnato nell'aria ogni volta. Di lui sembrava proprio innamorata.
Eppure ero costretta a chiamare papà, quell'essere che pur sapendo che non fossi sua figlia, accettò la mia nascita come un cagnolino che si attacca alla gamba del proprio padrone. Che essere insulso.

Venni alla luce dopo ore di travaglio che stremarono la mia mamma per giorni, quindi il primo volto di cui ho iniziato ad ammirare le linee era quello della nonna. Solo dopo una settimana tornai dalle braccia di Lullaby, sbattendo le lunghe ciglia e mostrandole i miei occhioni neri come la pece.
Crebbi con loro, come la mia generazione prevedeva: le donne devono essere allevate all'antica arte. Ed io non ero da meno. Ma questa è una cosa su cui devo ringraziare spesso: mi hanno insegnato l'amore, la dolcezza e tutto quello che una donna deve sapere per poter sopravvivere al mondo dei grandi.
Lo zerbino, invece, non faceva altro che prepararmi da mangiare e non lo faceva nemmeno alla perfezione.

Furono la mamma e la nonna ad insegnarmi a praticare l'arte della stregoneria e ad iniziarmi allo studio della Terra e della Natura. Già, prima di arrivare ad Hogwarts, passavo il mio tempo con loro che mi leggavano libri di magia e stregoneria, fin quando per puro caso, non è scoppiata anche la mia, di vena magica. Era nel mio DNA e non potevo coltivare queste tradizioni. Inoltre, mi piaceva...
La mia prima magia, tuttavia venne a galla solo a sette anni per fare un dispetto allo Zerbino. Odiavo la sua zuppa e non volevo assolutamente sorbirmi un'altra cena del genere. Lui era intento a preparare la tavola, e quando sentì quella sua stupida vocina atona chiamarmi a tavola, strinsi gli occhi e .. puff. Il piatto che aveva in mano gli scoppiò, dipingendo il suo volto con tutto il contenuto. Lo vidi urlare spaventato, come se lui e la magia fossero due cose troppo distanti tra loro. E me la ridevo.

E poi, finalmente venni richiamata ad Hogwarts. Lì le cose andarono decisamente meglio, soprattutto perché non dovevo più vedere così spesso il faccione dello Zerbino. Mi piaceva quel posto, riuscivo a trovare la mia dimensione, insieme ad altri come me. Potevo allenare la mia magia e sperare, un giorno, di diventare come la nonna e la mamma. Venni smistata nei tassorosso e trovai una seconda famiglia.
Ero in un posto dove stavo bene, finalmente, anche se mi sentivo sempre in bilico tra il sogno e la realtà.
Hogwarts divenne quasi il posto dove mi rifugiavo quando non avevo voglia di sopportare lo Zerbino dopo la morte della mamma, non tornando più a casa nemmeno per le feste..
Ah, sì, Lullaby morì quando avevo quindici anni. Ma non fu così tanto tragica, siamo preparate fin da piccole che prima o poi la morte reclama le sue creature.
Ma io avevo quella via di fuga e mi concentrai sugli studi come meglio potevo fare. Il mio mondo era quello e niente più mi legava a quella casa e a quello Zerbino.
Lì avevo imparato a cavarmela da sola, tra lo studio e l'erbologia e quando terminai tutti gli studi, proseguì con la specializzazione in Irlanda, in un'alta Scuola di Magia e Stregoneria. Quando terminai gli studi, mi dilettai nelle pozioni e spesso affiancavo la nonna nella sua bottega di pozioni nel paesino di campagna; ormai avevo anche io la mia cerchia di clienti.
Ma questo non mi bastava: lasciai la nonna, a malincuore e mi trasferii a Londra, dove iniziai a cercare il mio posto tra la gente.

Non tralasciai mai i miei studi sulla Natura, così come portai sempre con me il mio fedele Komasan, un piccolo fennec bianco, l'unica cosa che mi gettai alle spalle era lo Zerbino.
Tutto così classico, così inutile, così prevedibile.
E poi... avevo un mondo da scoprire.
Non lasciai indietro nessuna esperienza e questo aprì la mia mente, verso qualcosa che non mi sarei mai aspettata: ero sempre stata abituata a credere che l'unica linea di sangue giusta era quella pura, ma il mondo mi aveva sbattuto in faccia la realtà, scoprendo che anche nei sangue misto e nei babbani c'era del buono. Iniziai a passare del tempo tra il mondo babbano e quello magico, chiedendomi cosa ci fosse di così sbagliato nel tenerli divisi.
Avevo 18 anni, all'incirca, quando l'attenzione giornalistica si spostò sull'attentato del 19 Maggio 2018, quello in cui Cora Delaine si infilò nel matrimonio del principe Henry, svelando a tutti la nostra esistenza.
In lei, inutile dirlo, ritrovai una figura da seguire, un modello a cui ispirarmi per la mia vita. Volevo essere come lei, volevo combattere per la sua stessa causa. E per farlo avrei dovuto incontrarla.
Questo era il mio obiettivo e questo è quello che ancora perseguo da quel 19 Maggio, libera, ora, di poterla cercare e avvicinarmi a lei.

♣ ϟ SCHEDA CONVALIDATA ϟ ♣

♣ La tua avventura inizia da qui, buon divertimento! ♣