Alexander vs Charles

Charles Freeman

Non si ricordava se avesse mai combattuto ad un duello ufficiale come quello, ma quando sentì il proprio nome annunciato, in accoppiata con quello di Olwen, una scarica di adrenalina gli percorse l'intero corpo. Il calice non aveva scelto per lui un avversario banale o debole e questa consapevolezza, sperò, lo avrebbe aiutato a dare il meglio di sé per vincere o, almeno, per perdere con onore. Anche lui si alzò, avviandosi all'arena, bacchetta stretta nel palmo e spada -sempre con sé- in vita. Annuì al caposquadra, riflettendo su quanto fosse strano che fino a pochi mesi prima, i due affrontavano le missioni fianco a fianco nella stessa squadra, mentre ora erano uno contro l'altro.
Poco dopo che una solenne musica si diffuse per tutta l'arena -altrettanto solenne-, Charles sollevò la bacchetta per il tipico saluto dei duellanti. Che vinca il migliore, allora replicò, abbassando la bacchetta all'unisono con l'altro.
Dopodiché, indietreggiò di dieci passi ed approfittandone per studiare l'arena, notando come alle sue spalle vi fosse una specie di altare con incisi vari nomi, tutti dedicati a coloro che erano caduti in battaglia per garantire la pace e la sicurezza. In un posto come quello, era inammissibile che vi si facesse un duello mediocre, si sarebbe impegnato al massimo per onorare al meglio quegli auror. E poi sarebbe servito anche come allenamento.
Non ci volle molto prima che il duello iniziasse e Xander, a quanto pareva, stava già iniziando con il botto, utilizzando quell'incantesimo che ormai era la sua condanna. Come prima cosa, cercò di scansarsi, provando ad utilizzare una delle panche (?) come difesa, sollevando la bacchetta per contrattaccare, dal momento che gli stava arrivando contro un altro incantesimo.
Stupeficium! La sua scelta ricadde su un incantesimo piuttosto semplice ma, lo sperava, efficace e che gli avrebbe dato il tempo di pensare alla mossa successiva.

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Charles Freeman

Per un attimo ci pensò, Charles, di cambiare avversario per puntare la bacchetta contro il telecronista, visto la squallida battuta appena pronunciata in mondovisione. Ma era meglio non lasciarsi distrarre, anche perché un bruciore alla caviglia, gli notificò che il suo tentativo di schivare l'incarceramus era riuscito abbastanza da non impedirgli troppo di muoversi, anche se ovviamente era un fastidio non indifferente, ma da auror era abituato a cose ben peggiori.
Il suo incantesimo, poi, riuscì a scaraventare via il collega, sebbene nemmeno lui fosse stato risparmiato da Olwen, venendo lanciato via a sua volta, finendo contro le panche.
Beh, Charles non era certo l'unico a colpire... anche perché era lui quello praticamente morto. Beh, almeno era nella location giusta. Cazzo imprecò, quando si vide delle probabili bolle, venirgli incontro. Ma non aveva tempo per pensare ad uno scudo, visto tutto ciò che gli stava arrivando addosso... doveva pensare a colpire e basta. Colpire. E. Basta.
Bombarda! Esclamò, mirando dritto al petto del collega, sperando di sortire l'effetto desiderato. La catena bruciava, perciò non ci pensò nemmeno per un secondo a scansarsi, provare a muoversi o quant'altro, sperando che le panche fungessero abbastanza da difesa. Everte statim! In successione, sempre mirando dritto addosso all'altro uomo.

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Charles Freeman

Non stava andando come da lui sperato, a partire da quelle bolle che, una volta impattate contro di lui, lo inzupparono facendogli rallentare i movimenti.
Dopo l'orbis dell'altro, la musica cambiò registro. Letteralmente, trasformandosi in lirica, mentre Xander veniva sbalzato in aria dal proprio incantesimo iniziando a fluttuare come un colibrì (?)
E ciò non avrebbe aiutato, vista la distanza... ed il glacius maxima che gli stava mirando dritto dritto il petto. Non aveva scelta, avrebbe dovuto tentare un incantesimo o qualcosa che forse non aveva mai provato e che solo in Harry Potter funzionava, ma giunti a quel punto, tanto valeva giocarsi il tutto per tutto. Puntò la bacchetta esattamente di fronte al Glacius -o almeno ci provò-. Bombarda Maxima! Quando il gioco si fa duro, i maxima iniziano a giocare (?) quindi Charles ricambiò la cortesia. Il suo obiettivo, però, non era semplicemente quello di colpire il collega. Sperava che il suo incantesimo si schiantasse direttamente contro l'altrui alabarda, in un fantastico spettacolo pirotecnico, nel tentativo di rispedirla al mittente. Non voleva essere trafitto, anche se era una cosa probabilissima. Quasi subito, senza nemmeno aspettare di vedere la riuscita della sua mossa, tornò a puntare la bacchetta verso l'avversario. Deprimo! Non voleva spappolargli gli organi, ma ormai il gioco si era fatto durissimo e voleva, appunto, perdere con onore, in qualche modo.

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