THE IRON(MAN) I WAS MEANT TO BE

Provino Mago 3.0

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    « A MAN IS NOT DEAD WHILE HIS NAME IS STILL SPOKEN. LONG MAY HE REIGN. »
    [Scheda][Statistiche]

    Gli anelli nocciola rincorrono i bordi e gli angoli della stanza di laboratorio. Sono passati anni dal suo primo arrivo al MiM e in cuor suo si sente ancora un leone, come se le rughe si gli avessero appesantito il volto ma non l'animo.
    Entrato da allievo e quel giorno, forse, ne sarebbe uscito da maestro.
    Ciò che aveva in mente era semplice e lineare: utilizzare un materiale reperito in una delle tante missioni affrontate per creare la base di un'arma che portasse con sé i principi più innovativi della magitecnologia.
    "Una rete avvelenata elettrica tracciante, niente di più semplice" Con la classica ironia che gli ronzava in testa si portò in un angolo del laboratorio per cambiarsi di abiti.
    Indossò dei vestiti scudo in grado di isolare calore ed eventuali danni da esplosioni, poi prese la sua cassetta degli attrezzi e si diede da fare. Il grosso lo avrebbe fatto la magia, ma le mani avrebbero fatto la differenza.
    Il primo passo fu la lavorazione del pungiglione, strumento che il docente raccolse usando delle pinze sterilizzate in ferro. L'argento, solitamente, è un materiale migliore per contrastare prodotti tossici, qualsiasi sia la loro natura, ma era proprio la tossicità che voleva evidenziare.
    L'appendice venne riposta su una superficie di bronzo, materiale estremamente accondiscendente «Forma depso». L'incanto portò l'appoggio a mutare in modo da stabilizzare il pungiglione. Sarebbe tornato su questo, ma in un secondo momento.
    Fatto ciò, il mago prese una struttura circolare, più o meno delle dimensioni di un bracciale, e la posizionò sotto la superficie di cui prima. Il materiale che aveva scelto per quell'oggetto era il ferro, uno dei materiali sacri a Morrigan: Fiero, schietto, combattivo, coraggioso, burbero, ma onesto.
    Era importante che tutti i componenti rimanessero a contatto l'uno con l'altro in modo da farli fraternizzare il prima possibile.
    Aiutandosi con un trapano, Morrigan tracciò quattro buchi, numero della stabilità, all'interno del bracciale, connettendovi poi il supporto del pungiglione attraverso una saldatura a freddo, con le dovute precauzioni, merito di un «Elementa Weldum».
    Tra i due corpi lasciò appositamente un piccolo spazio che avrebbe dedicato al "lancio" dei missili.
    Composto il corpo tecnico, passò al lato magico. «Scripta Maneo» Attraverso l'incanto di incisione permanente, andò a tracciare le prime rune. "Tywaz, la runa del guerriero, per celebrare lo scontro e la sua natura da arma" Come runa centrale, a dipingere la sua essenza.
    "Uruz, la forza primitiva, come runa d'attivazione per evitare di uccidere qualcuno a caso..." Attraverso la runa della forza primitiva, seppur intenzionale, si sarebbe assicurato di aver un effetto d'attivazione su cui avrebbe avuto il massimo controllo.
    "Ehwaz... Hagalaz... Raido..." La prima per rappresentare i razzi che avrebbero costituito il mezzo di trasporto, appunto il cavallo, della rete. La seconda per rievocare il potenziale di una rete elettrica. La terza per delineare il percorso che la rete, guidata dai razzi, avrebbe seguito per evitare che il bersaglio potesse sfuggirgli.
    "Ehwaz" di attivazione, per ricollegarsi al principale petalo e modularne gli effetti. "Thurisaz... Isaz... Fehu..." La prima a rappresentare la spina, o meglio, il pungiglione che sarebbe stato la base dei micro-razzi che avrebbero guidato la rete. La seconda per conservare la struttura chimica dei mini pungiglioni in modo da preservarne il fattore tossico. La terza per stabilizzare l'intero processo trasfigurativo.
    "Hagalaz" di attivazione, per ricollegarsi al principale petalo e modularne gli effetti. "Perth... Algiz... Ehwaz inversa..." La prima a emulare la leggerezza dell'elettricità, in modo da facilitare l'inseguimento del bersaglio. La seconda per rappresentare un principio di autoconservazione, in modo da rendere la rete quanto più di difficile da strappare. La terza, appositamente inversa, per negare quanto più possibile il movimento del bersaglio.
    "Raido" di attivazione, per ricollegarsi al principale petalo e modularne gli effetti. "Eiwaz... Sowilu... Naudiz..." La prima a rievocare la perseveranza del colpo che inseguirà il nemico. La seconda a indicare l'energia del nemico e il suo potenziale magico come bersaglio da seguire. La terza a indicare il bisogno, mutevole, di colpire un bersaglio piuttosto che un altro.
    Composti i sigilli, passo al vero lato magitecnico. Per quanto le spade laser lo interessassero, tra i campi di ricerca preferiti da Morrigan si trovava la convergenza tra microelettronica babbana e magia. Erano passati circa dieci anni dalla Prima Rivoluzione Industriale Magica e ora i circuiti stampati di natura magica potevano coprire ogni esigenza.
    Attraverso l'uso delle leghe magiche, prima tra tutte quella alchemica, e la programmazione, è possibile automatizzare un qualsiasi processo magico.
    A tal fine Morrigan unì all'oggetto, lì dove la runa Raido si divincolava, un circuito alchemico. Attraverso l'ennesimo «Scripta Maneo», andò a programmare l'oggetto. Per fare ciò fece ricorso al linguaggio di programmazione magico più preciso, quello aritmantico.
    "I micro-missili rilevano le emissioni magiche del bersaglio e le sfrutta per inseguirle" Similmente ai razzi a infrarossi dei babbani, che però puntavano a percepire il calore, questi si sarebbero spinti altrove, percependo il potenziale magico: elemento condiviso sia da oggetti che esseri viventi. La differenza l'avrebbe fatta la capacità da programmatore di Morrigan che gli avrebbe reso possibile sfruttare la magia per programmare il circuito in modo che alla parola "bersaglio" questo associasse di volta in volta l'opportuno bersaglio.
    La seconda parte di programmazione, estremamente più semplice, consisteva nel riprogrammare una funzione alchemica già ri-iscritta attraverso rune "I nodi della rete saranno costituiti da micro-missili che emuleranno le proprietà del pungiglione di Beedrill". Questa volta il circuito venne posto sulla runa di Thurisaz. Il processo babbano che avrebbe ripreso ricordava quello delle stampanti 3d ma che, al posto di utilizzare un materiale preposto, avrebbe rigenerato i micromissimili attraverso la trasfigurazione alchemica.
    Concluso il tutto, trascrivendo le frasi in numeri connessi a diodi, Morrigan abbellì il bracciale colorandolo di rosso e oro, isolandolo poi con della gomma in modo da non finirci fulgorato durante una s*ga.
    E poi arrivò il momento del dialogo. Come aveva imparato anni addietro, il mago puntò le braccia sull'oggetto socchiudendo gli occhi per venir trasportato in un mondo lontano, ostile, in cui enormi alberi lo costeggiavano. Non si aspettava minimamente che il ferro e il bronzo potessero competere con l'aggressività del pungiglione, ma a suo favore vennero due elementi.
    «Pa-pà» Un'enorme vespa di metallo ed elettricità si stagliò di fronte a Morrigan. Nel momento della sua morte, il Beedrill stava servendo Morrigan, riconosciuto come Alpha, e questo rapporto era rimasto vivo anche ora. Come disse un saggio, non c'è materiale migliore da impiegare che quello dominato.
    «Figliolo mio» Il dorso della mano tamponò una lacrima.
    «Cosa posso fare per te Pa-pa» Il secondo elemento che tornò a suo favore fu la scelta dei materiali. Se tramite il ferro aveva creato una affinità tra il carattere dell'arma e quello di Morrigan, con il bronzo aveva portato nel primo un certo livello di accondiscenda.
    «Ti chiedo di sfruttare la tua aggressività per diventare un'arma di tutto rispetto» Come al solito il dialogo di Morrigan assunse un tono coinciso.
    «Ma l'altra volta siamo morti così, Pa-pa» Sentenziò la vespa, strusciando l'una sull'altra le zampe metalliche.
    «Ma questa volta siamo assieme».
    «Tornerò a volare, Pa-pa?».
    «Tornerai a volare, figliolo mio. Prestami la forza del tuo veleno e accetta il potere dei miei sigilli... non avremo avversario che tenga».
    Volare. In faccia ai suoi nemici sotto forma di rete elettrica. E, in futuro, come componente di un drago meccanico... ma questi sono dettagli.
    «Canete Runae» Con un ultimo tocco all'arma cercò di riversare in questa tutti i suoi schemi e pensieri. Si immaginò il bracciale subito dopo aver generato queste pleiadi di micro-missili avvelenati che, a mezz'aria, evocavano tra di loro infiniti filamenti di elettricità per schiantarsi poi contro un nemico.
    Così extra, così Morrigan. Così... Iron Man.

    «Parlato»
    "Pensato"
    «Parlato Arma»
    Narrato

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    In sunto, Morrigan costruisce uno spara reti elettriche traccia bersagli (Aggirante, se riesce a prendere Mago 3.0) avvelenante.

    Nel fare ciò parte da questo oggetto
    CITAZIONE
    Pungiglione di Beedrill:
    Qualsiasi arma craftata con l’ausilio di questo pungiglione, potrà essere avvelenata, poi a discrezione del master la portata dei danni.




    PRINCIPI SCIENTIFICI

    I principi scientifici dietro questo artefatto vanno ricollegati ai Missili a guida infrarossa. Tuttavia, al posto del calore, le reti seguono il potenziale magico (Già codificato nel Manuale) "puntato" dall'utilizzatore dell'artefatto di volta in volta.
    La parte meccanica è costituita dai "nodi" della rete che riprendono la struttura di piccoli razzi a propulsione elettrica creati tramite sigilli di generazione alchemica.



    L'obiettivo finale sarebbe un oggetto che ha un singolo effetto aggiunto in modo magitecnico (La rete elettrica aggirante) mentre la capacità avvelenante non dovrebbe pesare sul totale degli slot effetti perché è una proprietà di un oggetto ottenuto in quest.
    Quindi:
    - Rete elettrica aggirante (Mago 3.0) -> Effetto aggiuntivo
    - Avvelenamento -> Pungiglione di Beedrill

    La struttura sarebbe simile a

    CITAZIONE
    Dragonslayer: artefatto delle dimensioni di un bracciale. Spendendo un'azione, spara una rete elettrica, la cui efficacia scala su Intelligenza, in grado di predire i movimenti dell'avversario (Attacco Aggirante) attraverso i micro-missili traccianti formati da uno scheletro di Pungiglione di Beedrill (Può causare Avvelenamento) che ne costituiscono i nodi.




    Runa centrale che rappresenta l’oggetto (Ma in qualche modo anche Jon): ᛏ TIWAZ - Tyr - Guerriero, coraggio, scontro -> Trattandosi di un'arma

    Compito 1
    Parte in cui lancia la rete elettrica
    Attivazione: Uruz (Forza Primitiva, per evitare che si attivi a caso)
    Effetto: Ehwaz (Cavallo perché costituiranno i nodi della rete, "mezzo di trasporto" della rete stessa -> Generazione dei microrazzi)
    Effetto: Hagalaz (La tempesta e dunque l'elettricità -> Generazione della rete elettrica)
    Effetto: Raido (Il percorso e dunque l'abilità di tracciare il nemico -> Lancio dei microrazzi e della rete elettrica)

    Compito 2
    Modulazione dei microrazzi
    Attivazione: Ehwaz (Ripetizione di runa intenzionale per modulare al meglio gli effetti dei microrazzi)
    Effetto: Thurisaz (Perché a tutti gli effetti riprende la forma della Spina emh pungliglione di Beedrill)
    Effetto: Isaz (Perché ricreando alchemicamente la struttura del pungiglione la conservazione della struttura iniziale è fondamentale)
    Effetto: Fehu (Perché è la runa legata alla trasfigurazione, in questo caso elemento ripreso dal ricreare i micro-razzi)

    Compito 3
    Modulazione della rete elettrica
    Attivazione: Hagalaz (Ripetizione di runa intenzionale per modulare al meglio gli effetti della rete elettrica)
    Effetto: Perth (La leggerezza dell'elettricità per garantire velocità)
    Effetto: Algiz (La autoconservazione della rete per dargli una resistenza)
    Effetto: Ehwaz inverso (Per debilitare il movimento dell'avversario)

    Compito 4
    Modulazione dell'abilità tracciante
    Attivazione: Raido (Ripetizione di runa intenzionale per modulare al meglio gli effetti dell'abilità tracciante)
    Effetto: Eiwaz (La perseveranza del colpo che seguirà i movimenti del nemico)
    Effetto: Sowilu (A rappresentare il potenziale magico come energia da seguire)
    Effetto: Naudiz (A rappresentare il bisogno che cambia di volta in volta con il bersaglio)




    ROBA UTILE:

    Tecnica 50, Intelligenza 45, Empatia 38

    Skill: alchimia fondamentale, magitecnica, oggettista magico, mastro alchimista (forse)
     
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    Provino SuperatoScienza, tecnica ed estro combaciavano nella figura dell'ex studente del MiM che, forse a seguito di una maratona Marvel, aveva sviluppato un amore viscerale per le ragnatele dell'Uomo Ragno tanto da crearsene qualcuna per lui. Ovviamente dal dono di Peter Parker ne aveva preso solo l'ispirazione visto che rune, pungiglione di Beedrill, bronzo e ferro furono lavorate, plasmate e modellate per assumere l'aspetto finale di uno spara reti elettrico, sotto forma di bracciale, con l'aggiunta di piccoli missili velenosi.


    Morrigan: skill Mago 3.0 (TecIII) +2exp + oggetto.

    CODICE
    <b>Bracciale di Beedrill:</b> bracciale metallico futuristico che, spendendo un'azione, consente di sparare una rete elettrica che anticipa i movimenti del bersaglio (Aggirante) e scala su Intelligenza; è dotato di micromissili a forma di pungiglione che infliggono 1d10 di danno su Destrezza e possono causare avvelenamento (1d20 di danno in 3 turni).


    Edited by Eilidh Mae Aileanach Rheon - 9/9/2021, 21:20
     
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