Xavier MacLeòid

Sometimes, it is the people who no one imagines anything of who do the things that no one can imagine.

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Alto un metro e novanta, la prima cosa che si nota di lui, è il suo sguardo freddo come il ghiaccio d'Antartide, enigmatico e spesso inespressivo, infatti non lascia mai che le sue emozioni lo dominino, nascondendo tutto dietro due occhi che potrebbero uccidere. Il suo fisico è scolpito e ben delineato, tutto merito degli anni passati ad allenarsi e girare il mondo su diverse Drakkar, anche assieme a Robert, per un certo periodo. Ha la schiena completamente tatuata, ma non ha mai svelato a nessuno il motivo di tali simboli fatti dopo un viaggio particolarmente lungo e faticoso. Per comodità, tende a tenere sia capelli che barba molto corti e ben curati, tra una pianificazione di omicidio e l'altra; presta particolarmente attenzione al proprio vestiario, prediligendo abiti comodi e che gli permettano di muoversi liberamente, anche se i suoi gli hanno insegnato l'etichetta ed a fingere quand'è ora, perciò indossa dignitosamente anche vestiti più ricercati.

Freddo, distaccato, manipolatore e vendicativo. Queste sono le caratteristiche che riescono a descrivere meglio il ragazzo. Apparentemente, è incapace di provare sentimenti positivi, persino con Robert in undici anni di "amicizia", non si è lasciato sfuggire nemmeno un sorriso. Un sorriso che trasmetteva felicità, perlomeno. Solitamente si approfitta degli altri, facendo buon viso a cattivo gioco almeno finché gli conviene, sfruttando e cogliendo ogni opportunità che la vita gli porge. Nessuno ha ancora scalfito il ghiaccio che gli avvolge il cuore, frutto di 23 anni di duri insegnamenti, insegnamenti volti a perseguire il potere e la ricchezza, non certo l'amore e la benevolenza, oltretutto l'ambiente di Denrise non ha aiutato per niente a smussare certi lati del suo carattere. Combattivo, non accetta il non portare avanti qualcosa fino ad ottenere il risultato sperato, farebbe di tutto pur di raggiungere il proprio obiettivo e ciò si aggiunge ad un carattere calcolatore ed ossessivo: valuta tutto nei minimi dettagli, prima di agire. L'unica vera nota di amore -se così si può chiamare- l'ha sempre mostrata solamente con Ghost ed uno spettro di essa, anche con Robert.

Nato da un'antica famiglia di origini denrisiane, Xavier è venuto al mondo durante una notte di luna piena, conoscendo come prima cosa, una stanza sicuramente più grande di qualsiasi camera di ospedale. Non che ce ne fossero, là. Figlio unico, ha sempre visto riposte su di sé, tutte le aspettative di genitori ricchi il quale unico scopo era il potere. Con loro immensa gioia, anche Xavier crescendo ha dimostrato una certa predisposizione a perseguire l'obiettivo.
Il padre, membro dell'acromantula scarlatta, fin da piccolo gli insegna ad agire solamente per soddisfare i propri scopi, a non provare pietà per i deboli e non avere remore nell'uccidere chi si mette lungo la sua strada ed il ragazzo, dal canto suo, sembra ben disposto ad imparare, iniziando semplicemente con il sacrificare piccoli animali nei boschi durante la notte. L'unico monito che l'uomo gli fa, è di non parlare a nessuno delle attività di famiglia, altrimenti l'avrebbe messa a rischio e Xavier non lo voleva, promettendo di portare il segreto nella tomba.
Da quando ha iniziato a muovere i primi passi, ha dimostrato una certa attitudine alla leadership ed al comando, dal momento che riusciva senza difficoltà a primeggiare nel gruppo di bambini con il quale passava i pomeriggi -non definendoli comunque amici-.
Quando ha compiuto undici anni, i genitori hanno provato a mandarlo ad Hogwarts solo ed unicamente per affinare le sue capacità magiche, purtroppo però è stato tutto inutile. Come prevedibile, fu smistato nei Serpeverde e riuscì a fare giusto un anno, prima di decidere che quell'ambiente non facesse per lui. Tornato a casa quella stessa estate, conobbe un ragazzino di poco più piccolo, Robert. Erano come il giorno e la notte, però per qualche inspiegabile motivo, divennero quanto più vicini possibile ad "amici". Il primo, però, sembrava avere un carattere molto più socievole ed espansivo, mentre Xavier non ne voleva proprio sapere, preferendo perseguire altre attività che uscire con qualcuno, vedendosi solamente con Robert e specialmente la notte.
Finita l'estate, il padre decise che fosse ora di farlo viaggiare, farlo perfezionare con esperienze sul campo. Da solo. Fu proprio per quel motivo che, a dodici anni, lo imbarcò su una drakkar e lo affidò alle cure del capitano. Xavier dovette iniziare come semplice mozzo, cosa per la quale odiò sia il proprio padre, che il capitano stesso e tutti i membri dell'equipaggio, divertendosi a fargli scherzi a dir poco sadici. Iniziarono, però, a viaggiare per il mondo, conoscendo posti sempre nuovi, imparando usanze diverse e perfezionando la propria magia. Poté assistere alla sconfitta di un numero incalcolabile di mostri marini, alla morte di molti compagni di viaggio -cosa che, senza stupore alcuno, non gli dispiacque per niente-. Viaggiò per sette anni con brevi ritorni sull'isola natia, tempo che passava prevalentemente con Robert, anche se l'ex grifondoro era l'unico a parlare per quasi tutto il tempo, quando non doveva recarsi ad Hidenstone. Nel tempo trascorso sulla drakkar dell'amico di suo padre, aveva imparato a conoscerlo ed a rispettarlo, vedendolo quasi come un secondo genitore, finché durante il suo ultimo viaggio, non vide l'ammutinamento di uno dei compagni, che lasciò morire volutamente l'uomo tra le fauci di un kraken. Questo provocò una sorta di rabbia repressa, nel cuore di Xavier, che lo spinse a meditar vendetta nei confronti di quel membro dell'equipaggio. Intanto, senza capitano, non aveva più senso rimanere in quella Drakkar, perciò per un certo lasso di tempo, rimase in quella in cui vi era anche Robert, ma si stancò fin troppo facilmente, quindi decise di cambiare, contattando un predone dell'isola, Baker, chiedendogli di prestare servizio nella sua, di Drakkar. Ovviamente non più come mozzo, ma come vero e proprio predone parte dell'equipaggio, dal momento che ormai aveva vent'anni e girando il mondo, aveva imparato più di quanto ci fosse da sapere ed aspirava a farsi una drakkar propria con un equipaggio selezionato accuratamente da lui, poiché qualsiasi altro avesse mai incontrato, lo trovava incredibilmente stupido. In tutto quel tempo, continua però a seguire le orme del padre, decidendo di voler entrare lui stesso a far parte dell'acromantula, unica certezza che aveva, visto gli insegnamenti genitoriali.