Nightmares

Spunto narrativo quest dicembre +2 exp

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    Rebecca Wagner
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    Due occhi severi e spalancati, la stavano fissando. Becca era terrorizzata, pietrificata davanti alla loro maestosità. Non si era mai sentita così, prima d'ora... era tutto più grande di lei, così potente... così intrinseco di magia... La rabbia e lo sdegno in quello sguardo, erano quasi tangibili e Rebecca si stava sentendo infinitamente piccola sotto la sua forza distruttiva. Lo sguardo si stava avvicinando man mano a lei, sempre più severo, e la ragazza non si sarebbe stupita se presto sarebbero apparse due braccia ad afferrarla con forza, atte a farle solo del male. Sempre più vicino, sempre più vicino...

    VATTENE! Esclamò, sollevandosi di scatto a sedere, tirandosi istintivamente il piumone fin sopra il seno, stringendolo al petto. Sollevò lo sguardo, spaventata e disorientata, chiedendosi dove fosse, il respiro irregolare e frammentato. Le ci vollero parecchi secondi per realizzare di trovarsi a casa sua nel suo ampio letto, affianco ad un uomo. Una fredda aria tirava ed invadeva la stanza, proveniente dalla finestra che avevano lasciato aperta la sera prima. Lo sguardo celeste si volse di nuovo verso Aaron, tranquillizzandosi del fatto che fosse stato tutto un sogno e che si trovasse nella propria abitazione dopo aver trascorso una bella serata ed una focosa notte con il Barnes maggiore, che ora era steso affianco a lei. Lei era completamente nuda ed un brivido feroce le corse lungo la schiena, quindi si lasciò scivolare le coperte lungo i fianchi e si alzò in piedi, andando la finestra e chiudendola, fissando per un attimo la mezzaluna che splendeva nel cielo, incurante di tutti i problemi che affliggevano i mortali. Si batté una mano sulla fronte. Erano notti che sognava sempre la stessa cosa: il severo sguardo della principessa che incombeva su di lei, quasi che si sentiva in colpa per ciò che aveva combinato assieme a Nara. Si strinse le braccia attorno al corpo e vi strofinò le mani per scaldarsi, rimanendo girata a guardare fuori, pensando allo strano rapporto che aveva intrecciato con la rossa. Si erano conosciute proprio in occasione di quella missione ed avevano legato subito, forse forti della lotta contro il maschilismo dell'isola, sebbene avessero ad esso due approcci completamente diversi... forse era dato dal fatto che la bionda stessa, avesse un debole per uno di essi. Scosse la testa con vigore e sospirò, riflettendo se tornare nel caldo abbraccio del proprio letto affianco al corpo altrettanto caldo del ragazzo, oppure uscire a schiarirsi le idee.
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    E a proposito di volersi schiarire le idee, Aaron era seriamente confuso, forse ancora di più di prima. Rebecca era una di quellle persone nella sua vita che non facevano altro che contribuire alla sua confusione sentimentale e forse anche mentale, e forse era anche quello che, ultimamente, lo spingeva a lavorare di più e più intensamente. Almeno, in quel momento della sua vita si sentiva al sicuro e sapeva di essere bravo, consapevole e soprattutto competente. Il lavoro, esattamente come i suoi affari, erano qualcosa che lo rassicuravano molto e con i quali non serviva per forza fare i conti in quanto nessuno si sarebbe offeso di niente. Forse era troppo incapace di dire di no, e forse l'empatia lo trafiggeva ogni volta rendendolo schiavo non tanto delle sue stesse emozioni, ma di quelle degli altri. Forse quella era la parte peggiore: perchè era andato a letto con Becca sapendo che comunque si stava innamorando di Evelyn e che con lei le cose non sarebbero mai potute andare bene se continuava a spargere il suo seme a destra e a manca? Voleva bene alla bionda e la riteneva una delle persone più importanti della sua vita, era una sua amica e soprattutto era una persona di cui si fidava anche eccessivamente, ma quello non voleva dire per forza che ci doveva andare a letto. Eppure era successo di nuovo, ed ancora ed ancora. Ogni volta che si vedevano era così e la cosa cominciava dannatamente a dargli fastidio. Ovviamente non per il sano e passionale sesso che facevano, ma perchè non voleva che il loro rapporto fosse quello. Voleva davvero essergli utile in qualcosa che non fosse lo scopare in qualsiasi occasione. Aaron la riteneva una persona valida e non uno strumento da sesso eppure, sembrava che fosse proprio così che la trattasse. Ecco, si odiava per quello, ma nello stesso tempo giaceva affianco a lei, completamente nudo e rilassato. Rilassato per quello che era successo, rilassato perchè oltre che fisicamente si era anche sfogato verbalmente. Insomma loro due parlavano molto un pò di tutto e la cosa aiutava parecchio a scaricare la cosceinza del Barnes, ma non era abbastanza. Era notte fonda e quando la sentì urlare, spalancò i suoi occhi ghiaccio e si voltò completamente verso di lei. Aveva sempre avuto il sonno leggero, tipica caratteristica di un medimago che faceva spesso e volentieri la notte, e quell'urlo lo fece preoccupare e nanche poco. Ehi! Una mano si posò sulla coscia ancora nuda della bionda, come per farle capire che era tutto apposto e che stava solamente sognando. Cos'è successo? Che hai? Chiese con la voce ancora impastata di sonno ma ben sveglio e cosciente. Bicchiere d'acqua? Chiese poi sorridendole e accarezzandole una guancia con il dorso della mano in maniera dolce e comprensiva. Si le voleva bene e doveva ammettere che ogni volta che non si vedevano per lunghi periodi di tempo o che non parlavano per lunghi periodi di tempo, le mancava.

    Revelio GdR

     
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    Il respiro di Becca era maledettamente accelerato, tanto che faticava a respirare quasi come avesse un attacco di panico o qualcosa del genere. La voce di Aaron le arrivò ovattata; si sentiva la testa in una bolla dove i suoni faticavano ad arrivare. Quasi non percepì nemmeno il tocco sulla coscia o quello sulla guancia, alzandosi di scatto ed avvicinandosi alla finestra, tentando di trovare una qualche pace. Pareva non essere cosciente della presenza di un altro essere umano nella stanza. Ne prese atto solamente quando lui parlò di nuovo. Becca girò il capo lentamente, incrociando gli occhi di ghiaccio di lui con i propri altrettanto chiari, osservandolo in silenzio per qualche secondo, le iridi lucide e pronte a rilasciare lacrime da un momento all'altro. Quella notte, Aaron, la stava vedendo fuori dalle vesti di tosta cameriera, fuori dalle vesti di donna che doveva sopportare le continue discriminazioni dei denrisiani ed un capo come Jonathan. La vedeva come un cucciolo bisognoso di amore e protezione, anche se in genere la bionda era piuttosto forte caratterialmente. Forse anche Rum, il piccolo carbuncle, se ne accorse ed infatti zampettò nella stanza spiccando un balzo ed atterrando tra le lenzuola, avvicinandosi dapprima ad Aaron. Ormai aveva imparato a conoscere l'imprenditore ed era sempre più solito andare a ricercare attenzioni e coccole da lui, ma nei suoi occhi -come in quelli di Becca- c'era la speranza che lui potesse fare qualcosa per aiutarla a star meglio. Era un animale intelligente, Rum. Credo di... aver fatto un incubo si decise a parlare la bionda, tornando ad accoccolarsi sotto le lenzuola, avvicinandosi ad Aaron fino ad abbracciarlo. Era sudata nonostante la stagione non fosse proprio calda.
    Riguarda la missione di Dicembre... io e Nara ci siamo trovati davanti una strana donna, una donna pericolosa e... l'abbiamo derubata. Era denrisiana, doveva sentirsi fiera di aver derubato qualcuno, tuttavia non si sentiva proprio così, soprattutto a seguito di quegli incubi sempre più frequenti che a volte non la facevano proprio dormire e quindi era costretta ad andare a lavoro come un vero e proprio zombie. Rivedo i suoi occhi... il suo sguardo di disapprovazione. Ma ha tentato di ucciderci. Non è sbagliato ciò che abbiamo fatto, no? Non era proprio una domanda retorica, ma era certamente atta a tranquillizzare se stessa. La sua mano andò automaticamente a cercare quella di lui nel tentativo di intrecciare le sue sottili dita a quelle di lui. Provava sempre tanta tranquillità quando si sfioravano. Comunque... quel bicchiere d'acqua mi andrebbe, sì sussurrò alla fine, provando a sorridere.
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    C'erano delle volte in cui Aaron sapeva di essere una persona fin troppo empatica e soprattutto una persona che riusciva seriamente ad aiutare le persone. Era quello che lo spingeva a farsi il culo quadro in ospedale, di cercare di migliorarsi sempre per diventare migliore e per essere all'altezza non solo di suo nonno ma soprattutto delle promesse fatte a sua madre. C'era qualcosa, forse, di sbagliato in tutto quello, eppure non riusciva a farne a meno. Lui e Becca si sentivano regolamente oramai da quando si erano ritrovati, a volte andavano a letto insieme delle altre volte no. Non erano fidanzati e non erano scopamici, Aaron reputava la ragazza un'amica e le voleva bene come tale, il fatto che si lasciassero andare di tanto in tanto faceva parte solamente del fatto che entrambi erano single e soprattutto avevano bisogno di evadere, scappare da una routine che non sempre era sopportabile. La guardò scattare in piedi ed alzarsi, in un secondo Rum era sul letto ed Aaron non fece altro che accarezzarlo e cercare di trasmettergli tranquillità, Becca tornò vicino a lui ed Aaron la strinse a se, in maniera forte, in maniera protettiva. Non doveva preoccuparsi in quel momento di quello che faceva o meno, di quello che era successo e del perchè non era successo. LA strinse a se, intrecciò le loro mani quando lei avvicinò la sua e le sorrise appena, in maniera rassicurante, accarezzandole la la testa. Ascoltò quel racconto e poi le diede un bacio sulla fronte. Non è ne giusto ne sbagliato, è quello che è successo e se lo hai fatto voleva dire che in quel momento era l'unica cosa che si poteva fare o che ti avrebbe fatto stare bene. Faceva il medimago per una ragione, ma era comunque un Barnes e non poteva rinnegare la sua natura, non sarebbe mai riuscito a dire qualcosa solamente per una stupida circostanza. Voleva bene a Becca e proprio per questo non le avrebbe mentito. I sogni, delle volte, sono delle proizioni della nostra coscienza. Magari non eri convinta davvero o al cento per cento di quello che hai fatto ed adesso sei tormentata dal senso di colpa, per questo rivedi gli occhi di quella donna. Ma Becca, è inutile piangere sul latte versato! E su questo stava dicendo la verità. In fondo anche lui faceva cose che delle volte non lo rendevano fiero della sua persona, ma questo non voleva dire che avrebbe smesso di farlo, anzi! Era qualcosa che gli apparteneva, era qualcosa che alla fine non riusciva a non fare, ne sentimentalmente ne tanto meno materialmente. Avere degli accordi segreti con sinister era illegale, ma a lui cosa importava? Lo faceva stare bene e lo avvicinava ad una donna che stava altrettanto bene quando era con lui. La strinse ancora a se prima di allontanarsi a malincuore e prenderle un bicchiere d'acqua e passarglielo. Raccontami cosa è successo. magari parlarne e buttare tutto fuori l'avrebbe fatta stare bene!

    Revelio GdR

     
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    Si beò dell'abbraccio del ragazzo, sospirando di sollievo quando le sue braccia le avvolsero le spalle e rilassandosi contro il suo petto, cercando di tranquillizzarsi. Non sapeva come né perché, ma il suo tocco aveva un effetto balsamico su di lei, rendendola molto più serena di quanto non fosse. Solo così, riuscì a trarre un sospiro di sollievo. Lasciò che le loro dita si intrecciassero.
    C'è sempre un'alternativa sussurrò Becca, pronunciando quella frase fatta come se potesse essere la soluzione a tutti i suoi problemi, ma la verità era che non la faceva star meglio proprio per niente.
    No non ne sono convinta, tuttavia in quel momento davvero non ho visto altre possibili soluzioni. Eravamo in guerra, una sola esitazione avrebbe potuto esserci fatale. Fece una pausa, cercando di convincere se stessa e ripensando a tutto ciò che le era successo dentro quell'iceberg che avrebbe tranquillamente potuto essere una tomba di ghiaccio. Hai ragione, comunque, quel che è fatto è fatto... non posso tornare indietro, però vorrei solamente togliermela dalla testa una volta per tutte bisbigliò, afferrando poi il bicchiere d'acqua che lui era andato a prenderle. Ingollò il contenuto tutto in un sorso, cercando di recuperare quante più informazioni possibili, mentre tornava ad accoccolarsi tra le sue braccia. Io... non mi ricordo bene, ma c'erano dei nuclei potenti che avrebbero fatto saltare forse l'intera Islanda e noi dovevamo distruggerli o disattivarli. Lei ne aveva uno... abbiamo dovuto fermarla, in qualche modo! Il suo racconto era sconnesso e confuso, ma parlare di quella storia le faceva seriamente girare la testa, tanto che presto dovette concentrarsi su altro per svagare un po' la testa, anche se questo "altro" non era esattamente un argomento allegro. Tu conosci una certa Airwen? Insegna ad Hidenstone, quindi presumo sia una delle docenti di Blake gli domandò, ora lo sguardo ben più duro, quasi di pungente ghiaccio. Incrociò le braccia sotto al seno, facendo il broncio proprio come una bambina a cui era appena stato sottratto il suo giochino preferito. Se ne sta davvero troppo appiccicata a Jon sbuffò, stendendosi nuovamente accanto a lui e prendendogli la mano.
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    Aaron pensava esattamente quello che Rebecca aveva detto: C'era sempre un'alternativa. Alternativa che lei aveva deciso di non vagliare. Sicuramente aveva le sue ragioni, Aaron non pensava che la biondina fosse cattiva o comunque avesse davvero intenzione di fare qualcosa del genere. La vedeva veramente troppo ingenua e forse sbagliava anche lui a vederla in quel modo, ma come poteva essere diversamente? Becca era tra le sue braccia, ed era così piccola che non riusciva neanche a vederla in missione. Sorrise appena per quello che disse, quasi come se era soddisfatto e felicissimo di essergli amico. Oh Becca, la guerra è guerra. Sai quante volte mi sono ritrovato anche io a fare qualcosa di cui, attualmente, non ne vado moltissimo fiero? Però devi essere forte e devi comunque pensare che se lo hai fatto è perchè dovevi. Certo non è sicuramente qualcosa che ti farà stare meglio, ma è comunque qualcosa. Le accarezzò dolcemente i capelli e poi, ancora le sorrise prima di ridacchiare e scuotere il capo. Non lo avrebbe mai ammesso ma adorava il fatto che fosse sempre lui quello ad avere ragione. Era la sua forma personalissima di egocentrismo e la cosa non gli dispiaceva proprio per niente. Divenne poi più serio, ascoltò le sue parole e i suoi occhi azzurri/grigi proprio come il ghiaccio si fermarono un momento. Come se avessero sentito qualcosa di terribilmente assurdo e soprattutto pericoloso. Perchè aveva mandato e mandava ancora suo fratello in quell'isola così assurda e pericolosa? La strinse forte, in maniera calorosa e poi le lasciò un piccolo bacio su quei capelli dorati. ehi ehi ehi... frena! Disse semplicemente prima di farle bere in pace il suo bicchiere d'acqua. Cosa le hai rubato a questa tizia?Se c'era qualcosa che Aaron non riusciva proprio a tenere a bada era proprio la curiosità, ma la cosa più assurda era che in quel momento così delicato si sentisse in colpa di aver rubato qualcosa ad una tizia che voleva farli esplodere completamente. Ma una cosa alla volta. Non è che ti ha fatto qualche sortilegio?Oppure è l'oggetto che hai rubato ad essere maledetto? Cavolo erano nel mondo magico, quelle cose erano all'ordine del giorno!Poi il suo cuore si fermò per un momento. Si che conosceva Airwen! Sgranò gli occhi per quello che disse la bionda e non potè fare altro che scoppiare a ridere. Si, la conosco! Ci sono uscito insieme un paio di volte, credo che abbia una cotta per me! Ma credo anche che Airwen sia un pò... come dire? Così! In quel momento simulò quasi una fatina. Se non altro, Becca si sarebbe fatta sicuramente una risata ed avrebbe, in qualche modo pensato ad altro!

    Revelio GdR

     
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    Da quando lavorava al Canto, Becca aveva imparato quanto fosse importante mostrarsi forti in ogni situazione, per non essere delle prede... e così aveva fatto anche durante la loro ultima missione. Non aveva mostrato nessuna crepa lungo la sua corazza, andando avanti a testa bassa e facendo ciò che era necessario assieme a Nara, una delle sue migliori compagne d'avventura.
    Non avrebbe mai abbandonato l'adrenalina che le dava una drakkar -o almeno, ciò lo pensava finché non successe quel che successe con John Clane- finché avesse avuto lei, si sarebbero spalleggiate a vicenda e ne sarebbero uscite vittoriose ogni volta. Tuttavia, in quel momento, sembrava un guscio vuoto, assillata da incubi di colei che aveva cercato di ucciderli, oltre che far esplodere l'Islanda. Okay, forse se avessero usato la diplomazia come aveva proposto Airwen... ma no, per quanto Becca fosse buona e disposta ad aiutare il prossimo, le scorreva anche sangue di predoni nelle vene, qualcosa che una druida -per quanto potesse starle simpatica- non avrebbe mai capito.
    Tu che fai qualcosa di cui non vai fiero? Il grande imprenditore Aaron Barnes? Scherzò, strizzandogli le guance proprio come avrebbe fatto una nonna con i nipotini dopo non averli visti per tanto tempo. Un leggero sorriso le apparve sulle labbra, finalmente, nel dire quella frase.
    Sorriso che scomparve alle successive domande del ragazzo, per quanto fossero addolcite dalle sue carezze. Un anello ed una tiara io, poi son certa che gli altri abbiano preso altro ma non saprei dirti con certezza. Fatto è che vedo questa donna nei miei incubi. Ma non mi sento strana come se mi avesse maledetta; la vedo solo nei miei sogni e di conseguenza dormo poco e sono stanca, ma niente di più. Era una creatura potente e questo è l'effetto oppure è solo il mio senso di colpa, non lo so! Scosse la testa, prima di guardarlo tornando a farsi seria e schiaffeggiandolo sul petto, sbuffando e lanciandogli un'occhiataccia.
    Cosa ridi! È una cosa seria! Se ha una cotta con te, innamorati, sposatela e tienila lontana da lui protestò quasi come una bambina, incrociando le braccia sotto al seno, ben consapevole che non sarebbe stato possibile. Ricordava ancora la conversazione sulla sua segretaria e su Markab... e non era certa che nel cuore dell'amico, ci fosse spazio anche per Airwen, almeno non sentimentalmente parlando.
    Si alzò, ancora completamente nuda, andando a chiudere la finestra dimenticata aperta e dalla quale spirava la fredda brezza invernale. Poi tornò a sedersi sul letto, continuando ad osservarlo con finta serietà.
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    "Perché un viaggio cambia senso da come riempi i tuoi bagagli"

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    Aaron Barnes | Medimago | 27 anni |


    C'erano cose che non avrebbe mai capito di se stesso, una delle tante era perchè non parlava chiaro con le persone che amava veramente e spiegava loro che non era pronto per niente di esclusivo e serio. Altra cosa che non capiva veramente era il fatto che alla fine di tutta quella situazione si sarebbe ritrovato da solo a pensare che era uno stronzo e pieno di sensi di colpa. Altra cosa essenziale che non avrebbe mai capito era il fatto che continuava a praticare magia nera come se non ci fosse un domani ed essere sempre devoto al bene. Era magia nera se la si ti i maghi più tilizzava per il bene? E non era forse quella la scusa che tutti i maghi più oscuri si erano detti prima di compiere qualsiasi atrocità, prima di perdere davvero il controllo? Quando lei fece quella battuta, Aaron rise di rimando. Non era pronto a dire davvero quanto il suo animo fosse corrotto e quanto tutti i giorni cercava di rimanere dalla parte giusta del mondo. Non sapeva decidersi e forse neanche voleva farlo, fatto si era che si sentiva un bastardo con se stesso ma non era li per la sua anima, ma perchè Becca, una delle sue care amiche, aveva bisogno di parlare. Le sorssise e non cessò quel contatto continuandola ad accarezzare prima di far cadere quel discorso e capire bene cosa aveva rubato. Becca, smettila di flagellarti. Il fatto è che oramai la frittata è fatta. Hai provato a cercare un incantesimo che ti faccia dormire seriamente e che ti faccia non sognare? Oppure hai provato qualcosa di più forte e metterti in contatto con questa tizia per vedere cosa vuole veramente? Erano tutte soluzioni che poteva utilizzare, una che tendeva più ad una soluzione rapida, l'altra avrebbe scavato più a fondo ma sicuramente avrebbe risolto il problema. Non sto ridendo perchè lei ha una cotta per me! Insomma a me dispiace, anche perchè io sono incasinato ultimamente, molto più di quando ci siamo lasciati all'anniversario del Paiolo! Ed inoltre, credo che per quanto mi piaccia fare del sano sesso con te, non possa ricapitare più. Insomma cominciavano ad essere veramente troppe le persone con cui andava a letto e doveva cominciare a fare una dolce e lenta pulizia. Sorrise alla ragazza vedendola alzarsi e chiudere la finestra, per poi sedersi sul letto. Dai vieni qui e prova veramente a dormire, ne hai bisogno e poi ci sono io che ti aiuterò! Aggiunse poi esortandola a tornare tra le sue braccia con un flebile sbadiglio. In fondo era notte fonda e si, aveva leggermente sonno. Se Becca si fosse messa di nuovo tra le sue braccia, Aaron l'avrebbe stretta forte, e dopo una serie infinita di grattini si sarebbe addormentato sperando che lo facesse anche lei.
     
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    Forse l'amico aveva pienamente ragione e doveva smetterla di incolparsi di qualcosa che oramai era andato. Non aveva avuto scelta, non le avevano dato abbastanza tempo per pensare ad un'alternativa, quindi aveva dovuto fare quel che riteneva giusto per salvare l'andamento della missione ed i suoi compagni, così come l'intera Islanda. Siren proteggeva un nucleo e loro dovevano distruggerlo o almeno disattivarlo. Non c'erano altre possibilità.
    Annuì e lasciò cadere ogni discorso negativo, limitandosi ad un sorriso. No, in effetti potrei andare da Jason -l'erborista dell'isola- e farmi consigliare qualche erba per aiutarmi a dormire. Non è una cattiva idea commentò sbadigliando ed annuendo, grata che avesse pensato ad una cosa che a lei -per qualche strano motivo- non era venuta in mente.
    Le sue parole successive la impensierirono, ma capì che aveva ragione. Ora che nella sua vita c'erano Markab ed Evelyn, avrebbe dovuto fare un po' di chiarezza interiore, anche per non illudere nessuno. A lei e Markab interessava relativamente, entrambi non erano tipi esclusivi ed andavano a letto ben più che non una persona, per quanto avesse capito che potesse tenere ad Aaron in maniera speciale, ma in quanto all'altra ragazza, Evelyn, forse le cose erano diverse e non sarebbe stata molto felice di sapere che il ragazzo per cui ha una cotta, andava a letto con chiunque gli capitasse. Annuì, quindi. Penso tu abbia ragione, per quanto mi mancheranno questi momenti. Ma possiamo certo continuare a vederci. Siamo amici, in fondo approvò con un altro sorriso. Alla fine si alzò per andare alla finestra e chiuderla, escludendo dalla stanza il gelo che ormai stava penetrando fin troppo, nonostante le stagioni a Denrise fossero più miti rispetto al resto del mondo grazie ad un'apposita magia che la isolava, alzando appena le temperature. Gettò un occhio a Rum che era andato ad adagiarsi sul bordo del letto, raggomitolandosi per dormire, quindi gli lasciò una dolce carezza prima di accoccolarsi contro il petto di Aaron, cullata dalle sue coccole, fino a cadere in un sonno molto meno agitato del precedente.
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