1° Lezione Triennio_POZIONI

[Maggio 2021]

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    1° Lezione Triennio__POZIONI
    Argomento lezione:
    ANTIDOTI per VELENI Comuni & Rari

    k5mWRWv

    Per sua fortuna, il sole splendeva alto nel cielo quella mattina.
    Era stata parecchio attenta alle previsioni di quella giornata, le aveva controllate continuamente quasi con ossessione, proprio per dover rimandare quella lezione "speciale" a cui avrebbe partecipato l'unico studente del triennio iscritto alla sua materia.
    Lo aveva convocato in anticipo nel suo ufficio, un mese prima, per chiedergli cos'avrebbe voluto affrontare in quella lezione... la sua scelta l'aveva fatta sorridere, non poteva aspettarsi argomento migliore da parte sua.
    Dopo pochi giorni aveva già deciso come si sarebbe svolto il tutto, ma doveva prima comunicare qualche dritta al ragazzo, in modo che venisse preparato e soprattutto, cosa tra le più importanti, accompagnato.
    Con l'aiuto del suo gufo personale di famiglia, gli aveva fatto trovare sul letto in dormitorio una lettera, scritta nella sua bella calligrafia, e il volatile non se ne sarebbe andato finchè non avesse controllato che il ragazzo la leggesse attentamente.


    Il giorno prestabilito, era arrivata in anticipo di un'ora apposta per far trovare tutto perfettamente pronto, comprese un paio di sorprese che gli studenti di quella lezione avrebbero sicuramente gradito, ancora nascoste sotto un telo di stoffa rossa.
    A differenza delle sue solite lezioni, sulle varie mensole o sul suo ripiano di lavoro non ci sarebbero stati gli ingredienti già tutti pronti. Soltanto due barattoli poggiavo sulla cattedra: in uno vi era un bellissimo corno bianco avorio, elegante nel suo motivo a semicerchi dalla base alla punta, sembrava quasi brillare di luce propria, in un altro c'era invece un corno molto diverso dal primo, sui toni marroni e molto più rozzo e affilato, chiaramente proveniente da una differente creatura. Infine vi era una teca con dei piccoli insetti alati che vi svolazzavano dentro, producendo un suono simile al ronzio delle api.
    Due banchi vicini della prima fila erano stati preparati con calderoni e utensili pronti all'uso.
    Appena i ragazzi si fossero presentati, li avrebbe accolti col sorriso, nel suo bel completo "da battaglia" e la stessa scarsella che portava nelle pericolose missioni di Denrise, oltre ad una borsina termica con la sua borraccia e i tramezzini che si era preparata.

    Docente: AIRWEN O'NEILL
    Outfit: QUI
    code role © Akicch; - NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT


    Benvenuti Erik Foster e Jessica (non riesco a taggarti) alla 1° lezione di Pozioni del Triennio!
    Come libro di testo, considerate "Mille Pozioni per Mille Utilizzi [Liv. Avanzato]" .

    Trovate la descrizione dell'aula QUI

    Potete iniziare il vostro ingresso in aula come meglio preferite, questa sarà una lezione "speciale", sia perchè quest'anno c'è solo 1 studente iscritto alla lezione del Triennio e perchè mi è stato chiesto con le minacce da parte di Giada di poter lo stesso partecipare anche se il suo PG non sarebbe iscritto alla materia.

    CRITERI di VALUTAZIONE
    - Impegno nella stesura dei post
    - Partecipazione con domande e interventi
    - Descrizione del recupero e della lavorazione degli ingredienti
    - Descrizione dell'esecuzione della pozione
    - Se mancano o sono stati sbagliati dei passaggi nella preparazione
    - Utilizzo di tecniche e oggetti per favorire la creazione della pozione
    - Coinvolgimento durante la lezione

    Premio: 1 fiala monouso di entrambi gli Antidoti creati

    SCADENZA: 12 / 05 ore 23:59

     
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    Erik Foster | Ametrin | III anno
    Il motivo per cui Erik aveva espresso alla docente la sua volontà di volersi concentrare sugli antidoti era intrinseco al corso che aveva scelto di seguire nel triennio: cura degli esseri viventi. Non aveva ancora ben chiaro se un domani sarebbe diventato un medimago piuttosto che un magibotanico o un magizoologo, ma era certo che Pozioni fosse una materia che ben si collegata a tutte e tre le professioni. E se giorno dopo giorno vendono scoperti nuovi veleni, bisogna procedere di pari passo anche con gli antidoti. La cosa lo elettrizzava.
    Non si trattava più di Pozione Restringente o Pozione Drizzacapelli, finalmente era giunto a quel punto del suo percorso di studio in cui ciò che avrebbe affrontato gli sarebbe sicuramente servito un domani. Ed essere finito con la O'Neill è fortuna non indifferente. Non aveva moltissime informazioni riguardanti il curriculum della docente, ma bastava vederla preparare una pozione in classe per comprendere l'esperienza accumulata nel tempo. Inoltre, cosa da non trascurare, era estremamente attenta alle necessità degli studenti, ragion per cui la rossa godeva della massima stima del prefetto.
    Qualche giorno dopo, tornando in camera a seguito delle lezioni, trovò ad attenderlo un gufo con una lettera tra le zampe.
    Prese la lettera e fece per leggerla, mentre un sorriso a trentadue denti comparve sul volto. Finalmente è giunto il momento! Gufetto, se non hai fretta scrivo una risposta per la prof! Esclamò, mettendosi sulla scrivania per poi prendere pergamena e penna. Scrisse due lettere una per Airwen che consegnò subito al gufo e l'altra per Jessica che successivamente le avrebbe dato di persona.
    Se il gufo lo avesse aspettato, sarebbe tornato dalla sua padrona con un'altra lettera.

    Gentilissima professoressa,
    non ho parole per comunicarle la gioia che ho provato nel leggere il suo messaggio. La avverto già che ho intenzione di invitare Jessica Whitemore perché so che le è dispiaciuto non scegliere il suo corso, quindi sono certo che parteciperà più che volentieri. Sarò puntuale e spero vivamente di renderla fiera di me.
    Erik Foster


    Quella stessa sera, invece, Jessica si sarebbe ritrovata un'altra lettera con tutte le informazioni che Airwen aveva dato a lui.
    Inutile dire che Erik impiegò un sacco di tempo a prendere sonno. Era emozionato. Non aveva idea di quale sarebbe stato il luogo in cui sarebbero andati. Una parte di lui sperava il Brasile, un'altra territori improbabili della Nuova Zelanda. NO, MA IN BRASILE C'E' LA FORESTA AMAZZONICA! Non c'era mai stato, ma addentrarsi in quella foresta così grande era sicuramente una delle dieci cose che voleva fare prima di morire.
    Alla fine il sonno giunse, complice unicamente della stanchezza. La sveglia poi suonò alle sei in punto. Prese il tempo necessario per farsi una doccia e mettersi addosso gli abiti sportivi che erano richiesti: una semplice tuta dai colori bianco e verde smeraldo. Le scarpe da ginnastica, invece, riportavano una stampa che ricordava quella dei digimon, infatti una palmon selvatica spuntava sui lati loro lati interni. Successivamente ricontrollò il contenuto della sua tracolla. Ci aveva messo il materiale per scrivere, il manuale che utilizzavano, il resto del materiale che potrebbe servire, una borraccia piena di acqua e tramezzini in abbondanza nel caso in cui Jessica o la professoressa avessero dimenticato di portar dietro il cibo. Spero che possa piacere crema di carciofi, tofu affumicato e senape al mielo, altrimenti condividerò quello con melanzane, pesto rosso e noci. Erano tutte alternative vegetariane, purtroppo oramai da tempo immemore non mangiava più la carne.
    Erano le sette meno venti quando realizzò di essere pronto, così cominciò a bombardare Jessica di messaggi.
    Sei pronta?
    Io sono già sveglio!
    Stai andando in aula?
    Sì, lo so che manca un'ora, ma se ci presentiamo di già?

    Ecco Erik com'era quando diventava euforico per qualcosa. A ogni modo per non risultare invadente, trascorse un'altra mezz'ora a ripassare gli ultimi appunti, dopodiché si recò in Sala Grande nella speranza di trovare gli elfi e anche se era assai presto cercò di convincerli a smollare qualche brioches da portare in aula dato che mancava ancora un po' all'inizio dell'ora delle colazioni. Riuscendo nel suo intento, giunse in aula di pozioni con un piccolo cestino oltre che alla tracolla che era a un passo dall'esplosione. Forse ho esagerato con i tramezzini.
    Buongiorno professoressa! Affermò, entrando in classe e avanzando fino alla cattedra, dove poggiò il cestino. Data l'ora non so se ha fatto colazione, quindi le ho portato delle brioches! Ma questi corni? Chiese, spostando lo sguardo verso i due barattoli, indietreggiando poi fino a giungere al banco più a sinistra. Oh, ci sono insetti? Acciderbolina, forse portare il cesto non è stata una brillante idea, se vuole lo porto via! Foster quella mattina parlava davvero molto, ma lo faceva col sorriso sul volto, non vedendo l'ora di cominciare.


    RevelioGDR
     
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    Jessica Whitemore
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    Non aveva mai pensato, in realtà, che un giorno sarebbe stata contenta di partecipare ad una lezione di Pozioni; non che non si pensasse portata -poche erano le cose che non riusciva a fare bene- ma uno dei motivi per il quale aveva scelto il percorso auror, era proprio la quasi totale assenza di staticità. Certo era che c'erano interrogatori e scartoffie, ma i primi per quanto non fossero i suoi preferiti, avevano una componente che li rendeva interessanti e per i quali si sentiva portata, mentre le seconde, le avrebbe certamente rifilate a qualcun altro usando un po' di carisma, cosa che gli riusciva piuttosto bene, come aveva visto ad Ostara. Anche se comunque i veleni potevano essere essenziali, lungo la sua carriera. E così, gli antidoti ad essi.
    A proposito di Ostara, quella che doveva essere una festa... particolare, si era trasformata in qualcosa di ben diverso ed ora Jess non riusciva proprio a smettere di pensarci. Verso la fine della nottata, il ragazzo rosso -trasformato in ragazza- che aveva avuto come partner, si era tramutato in Valentina, rivelandole qualcosa di davvero sconvolgente: la ragazza era morta. Era stato un brutto colpo scoprirlo, quando pensavano fosse solo scomparsa e soprattutto sapere che lei, Ciaran ed Amelia avrebbero dovuto risolvere l'omicidio entro Natale, altrimenti Loki si sarebbe preso uno di loro tre. Inoltre c'era anche il fatto di non poterlo dire a nessuno al di fuori di Lancelot e quella Victoria. Più volte aveva resistito all'impulso di dirlo ai suoi amici del terzo anno, specialmente a chi c'era quel giorno, un po' come Erik, che manco sapesse lo stesse pensando, le aveva mandato una lettera.
    Era sera ed era tornata in dormitorio dopo cena per fare qualche compito prima di iniziare la ronda, e si era trovata sul cuscino una lettera dal moro dove la invitata proprio a pozioni, regalandole anche diverse informazioni su cosa avrebbero fatto e su come doveva comportarsi. Avrebbe dovuto vestirsi comoda e portare il pranzo al sacco, essenzialmente... ed i professori erano stati avvisati della sua assenza, perciò era palese che si sarebbero allontanati dall'Accademia e questo favorì il fatto che Jess accettasse più di buon grado l'invito. Non replicò con uno scritto, tanto avrebbe solamente dovuto confermare la propria presenza, perciò si limitò ad un "okay, ci sarò♥" scritto come messaggio a Foster.
    Anche Jess, la notte prima della lezione, impiegò veramente molto ad addormentarsi, ma per motivazioni ben diverse da quelle dell'amico. Era sì interessata a dove sarebbero andati, ma pensava ad altro. Da quel fatidico venti marzo, succedeva sempre più spesso che non dormisse o dormisse poco, accompagnando quel breve sonno -per fortuna non sempre- da sogni assurdi con Valentina come protagonista.
    Alla fine, comunque, riuscì ad addormentarsi, cadendo in un sonno agitato, che non la fece riposare nemmeno un po', infatti alle cinque e mezza, i suoi occhi corvini erano già spalancati a fissare il tendaggio del suo letto a baldacchino, mentre la mano destra accarezzava distrattamente Pantera, il suo cucciolo di gatto nero ormai non poi così cucciolo. Si alzò pochi minuti dopo, trascinandosi all'armadio per cercare qualcosa da mettersi. La doccia se l'era fatta giusto quella notte per ingannare l'insonnia, quindi avrebbe risparmiato tempo, potendo passare direttamente a vestirsi. Non scelse niente di complicato e che certamente trascendeva dal suo solito stile, anche se non in maniera proprio eccessiva. Aveva indossato dei semplici pantaloni neri abbastanza aderenti perché non causassero qualche difficoltà di movimento, accompagnati da una t-shirt bianca in caso avesse fatto caldo ove fossero andati, concludendo il tutto con una felpa altresì nera ed un paio di scarpe da ginnastica azzurre, insomma non passavano certo inosservate. Prese infine uno zainetto e vi buttò dentro alcune cose come un quaderno e delle penne per scrivere, il proprio magifonino e catalizzatore, la sfera cangiante vinta ad Alchimia, i quanti riscaldamani in caso avesse fatto freddo invece, ed una macchina fotografica. Sì insomma quelle dei maghi che fanno foto che si muovono, avete presente no? Ed ovviamente pure una videocamera, non si sapeva mai. A completare il tutto, un'enorme borraccia d'acqua ed alcuni contenitori con panini, pezzi di torta ed altre cose che aveva preso agli elfi con un paio di occhi dolci, come delle deliziose patatine fritte. Aveva finito, quando gli arrivarono almeno quattro messaggi proprio da Erik. Sorrise come se l'amico avesse potuto vederla. Prontissima! E sono d'accordo con te, allora ci vediamo là tra poco, devo finire una cosa ed arrivo. Quindi, sebbene mancasse un'ora, salutò il gatto e lasciò un leggero bacio ad Alex che vista l'ora dormiva ancora -presto sarebbe arrivato un elfo- e si diresse fuori, fermandosi nella propria sala comune. Non aveva portato il libro di pozioni, ma aveva passato gli ultimi giorni a studiare tutto ciò che poteva, informandosi su almeno un centinaio di cose diverse, complici anche gli appunti che si era fatta fotocopiare da un elfo, dopo averli chiesti ad Erik. Prese quindi, da un tavolo, i cupcakes che aveva fatto il giorno prima -amava cucinare anche se non lo aveva mai davvero detto a qualcuno-. Avevano la base di cioccolato e sopra presentavano una glassa di diversi colori, con sopra un piccolo zuccherino a forma di arcobaleno che culminava con una stellina. Sapeva quanto ad Erik piacessero cose di quel genere e si era anche premurata di prepararli seguendo una ricetta vegetariana poiché sapeva che l'ametrino, sebbene non fosse a conoscenza del motivo vero e proprio, non mangiava carne e Jess supponeva, nemmeno prodotti derivanti da animali. Insomma, mica sapeva non mangiasse carne perché era un licantropo! Ma nel dubbio, li aveva divisi: diversi erano vegetariani, mentre altri erano normali. Sapeva anche quanto al ragazzo piacessero queste cose.
    Quindi, si diresse verso l'aula e già prima di entrare, sentì la voce di Erik e capì cosa stesse dicendo, anche se non riuscì ad afferrare il discorso generale. Buongiorno professoressa! Erik. Salutò entrambi, avviandosi verso l'altro prefetto e lasciandogli il classico bacio sulla guancia, se lo avesse permesso. Era evidente che la giovane avesse dormito poco e male, nonostante avesse cercato di coprirlo, però tentò comunque di farsi vedere con il sorriso. Ho portato un sacco di cibo ed anche la macchina fotografica! Dobbiamo pur trovare il tempo per qualche foto buffa annunciò, ammiccando ad Erik, posando sulla cattedra i muffin. O per qualche avventuroso video concluse, indicando i cupcakes. Ieri ti ho preparato questi, spero ti piacciano anche se immagino di sì, come vedi sono divisi; a destra, sono fatti senza prodotti animali, mentre a sinistra, sono normalissimi... non sapevo quali preferissi. Sollevò lo sguardo poi verso la rossa. Se vuole, ce ne sono anche per lei ma vedo che Erik ha già provveduto a non farla morire di fame. Ridacchiò, sistemandosi meglio lo zaino sulle spalle e guardandosi attorno come a cercare una passaporta. Dove andiamo? Domandò quindi, super curiosa.
    Stat scheda Black Opal
    CODICE ROLE © dominionpf


    Guanti riscaldamani colorati: Guanti modificati con un incantesimo in grado di riscaldare le mani appena vengono indossati.

    Sfera cangiante: Una sfera di argento alchemico dal diametro di 3 centimetri. Occupa 1 slot e tutte le magie trasfigurative atte a cambiarne la natura, la forma o la consistenza avranno un +2
    Data la sua grandezza sarà possibile ottenere, mediamente, oggetti, animali o piante di taglia piccola.
    Si ricorda il principio di Lavosier: si può ottenere un qualcosa che sia massimo 50 cm più grande dell'oggetto di partenza e più ci si avvicina a tale limite più sarà fragile.
     
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    1° Lezione Triennio__POZIONI
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    I suoi studenti non la fecero attendere molto, per sua fortuna arrivarono non solo in orario, ma pronti come aveva loro richiesto.
    Li accolse con un gran sorriso, notando subito con quanta grinta ed emozione si erano presentati, oltre a qualche pensierino per iniziare al meglio la giornata.
    << Buongiorno ad entrambi!
    Grazie Erik per il tuo bel pensiero, e anche a te Jessica, sono graziosissimi! Ne approfitterò di certo...
    - disse adocchiando, già con la bava alla bocca, adocchiando una delle brioches e curiosa di assaggiare le creazioni della bella mora - ...ma dopo aver spiegato un po' della nostra lezione speciale. Poche nozioni e poi partiamo! Intanto fate pure colazione...>> volendo contribuire a quella bella iniziativa, corse rapida nel proprio alloggio e tornò con una caffettiera e un pentolino già pieno di acqua e li mise sopra due fornellini che accese magicamente.
    << Appena caffè e tè saranno pronti, servitevi pure, ma prestate sempre attenzione perchè inizio con la lezione...>>
    Come ad ogni lezione, con un veloce movimento di bacchetta la lavagna iniziò a levitare dietro le spalle della professoressa, comodamente appoggiata al proprio banco da lavoro in marmo nero con venature bianche. Sul nero, comparvero nella sua elegante scrittura, gli ingredienti per creare non uno ma ben due diversi antidoti.

    << Da come potete vedere, ma che già vi era stato anticipato, oggi ci occuperemo dei due antidoti più importanti: quello contro i velini comuni, e quello contro i veleni rari.
    Naturalmente vi ricordo che esiste un antidoto universale che è il Bezoar, una pietra magica dall'aspetto simile ad un rene raggrinzito, che si trova dentro la pancia delle capre.
    - rapida continuò, già aspettandosi la domanda pronta per esser posta da uno o addirittura entrambi gli studenti - Prima che mi facciate la domanda che già posso immagine, continuo anticipandovi che, il bezoar termine che viene da "bezoario", è un conglomerato si crea nello stomaco delle capre e pecore di una particolare razza turca, "pecore bezoar che solo noi maghi riconosciamo, quando ingeriscono sostanze estranee alla loro normale dieta, per esempio piante magiche.>>
    Era una delle domande che le facevano SEMPRE quando spiegava gli antidoti, questa volta li aveva voluti anticipare così da non perder tempo. Prese una delle tre tazze preparate con cucchiaino affianco, e vi versò il caffè pronto e bollente.
    << L'antidoto ai veleni comuni cura la maggior parte dei veleni causati da morsi e punture di creature magiche molto diffuse, o da intossicazioni lievi.
    Sapete farmi almeno tre esempi a testa di possibili morsi/punture comuni o anche intossicazioni lievi curabili con questo antidoto?
    - attese un attimo che gli studenti rispondessero per poi continuare - Invece l'antidoto ai veleni rari, anche in questo caso lo dice la parola, neutralizza gli effetti nocivi di quasi tutti i veleni di origine magica, quindi creati dai maghi, anche quelli più oscuri. Ma può esser inefficace contro tossine naturali di alcune tra le più pericolose creature, come il veleno di drago, di basilisco e di acromantula. Importante ricordarsi di non esagerare mai con le dosi perchè si annullano gli effetti.>>
    Controllò il volto dei due studenti, che non li stesse annoiando con le proprie parole, infondo erano informazioni già apprese negli anni di scuola ad Hogwarts o qualsiasi altra prima di frequentare Hidestone. Prese un bel sorso della nera bevanda e continuò:
    << Come potete vedere, per la loro creazione, ci sono ingredienti già presenti in aula. Questo per sia accorciare i tempi, avendo solo oggi per questa lezione, sia perchè alcuni non sono facilmente recuperabili, come il corno di unicorno - col dito indicò il barattolo in vetro contenente il corno bianco e quasi sbrilluccicoso - o quello di graphorn - e spostò la mano per indicare l'altro corno, quello marrone, più aguzzo e rozzo - Abbiamo all'ingresso dell'aula il vischio, dentro l'armadietto attaccato alla parete i bezoar necessari e l'ingrediente base già pronto. Infine questa bella pianta di Dittamo, proveniente dalle nostre serre poichè, crescendo nei climi freddi dell'Asia, come la Siberia, da noi non sopravvivrebbe se non in spazi a clima controllato.>> si spostò dietro alla propria cattedra e con attenzione fece strisciare in avanti, restando lontana dai muffin appoggiati in precedenza da Jessica, una pianta dal fusto legnoso alla base e fiori bianco-rossi con venature porpora, molto grandi e profumati, tanto da diffondere nell'aria un odore simile al limone che, unendosi a quello delizioso dei dolci portati, riempivano l'aria di quell'aula di una fragranza invitante e inebriante.
    << Quello che c'è nella teca con questi insettini lo scoprirete se non riuscirete a "catturare" uno degli ingredienti, invece nel calderone qui a terra, proveniente dalla mia bottega a Denrise, abbiamo un altr'altra fastidiosa creatura: il Chizpurfle, chiamato anche "Banfello", è un parassita che si nutre di magia e infesta pellicce e piume di alcune creature magiche come Augurey e Crup. Attacca le nostre bacchette mangiandole fino ad arrivare addirittura al nucleo magico; è considerato il terrore per ogni pozionista perchè, essendo attratto dalla magia, rischiamo di trovarli nei calderoni sporchi, nutrendosi dei resto delle pozioni.
    Una cosa molto interessante è che, In assenza di magia, attaccano anche gli oggetti elettrici dei babbani... Secondo voi, perchè? Per quale possibile motivo proprio gli oggetti elettrici?>>

    Ancora una volta, mentre finiva il suo bel caffè, aspettò che i due ragazzi rispondessero, le piaceva porre domande che spronava loro la riflessione, così da poterne ascoltare curiosa le deduzioni, spesso neanche così scontate come sembravano.

    Quando ebbe concluso di spiegare la lista di ingredienti dei due antidoti, allungò la mano destra per afferrare una brioches di Erik e dato un bel morso, arrivò finalmente il momento di sollevare il telo rosso e svelare cosa vi fosse sotto... con l'altra mano libera afferrò il telo color cremisi e lo sollevò in un gesto teatrale, rivelando cosa vi fosse sotto: un cappello da cowboy e uno stivale verde in gomma impermeabile, entrambi dall'aspetto usurato.
    Finì di gustarsi la sua deliziosa pasta, mentre osservava la coppia avvicinarsi per capire di cosa si trattasse, per poi allungarsi verso la cattedra e afferrare un cupcake.
    << Questi all'apparenza banali e vecchi oggetti, non sono quello che pensate, bensì...... PASSAPORTE!
    Ho fatto richiesta un mese fa' al Ministero per la loro predisposizione e il fatto che fossi un'insegnante di Hidestone, una tra le scuole più prestigiose dell'intero mondo magico, ha aiutato ad abbreviare i tempi.>>

    Soddisfatta, diede un bel assaggio al dolcetto fatto in casa e si godette l'espressione stupita dei due giovanotti, quasi certa che stessero morendo dalla curiosità di scoprire quali mete li stessero aspettando.
    << Non vi dirò a quali destinazioni sono collegati questi oggetti, lo scoprirete raggiunto il luogo.>> adorava lasciarli nel mistero.
    Controllò il proprio orologio di ultima magitecnologia e finì rapida quella fantastica colazione, la più bella che fin'ora avesse fatto... magari le lezioni iniziassero sempre in quel modo!
    << Bene, se avete finito di bere e mangiare, direi che è ora di partire. - mise lo stivale in uno zainetto che si issò in spalla, incantato affinchè contenesse il quadruplo della roba, e fece segno ai ragazzi di avvicinarsi, mentre lo sguardo restava fisso sulla lancetta dei minuti dell'orologio analogico - Al mio segnale, dobbiamo toccare insieme il cappello da cowboy. 3... 2... 1... ORA!>> e rapida toccò coi suoi studenti il copricapo.

    Le passaporte non erano certo i mezzi migliori per "viaggiare", peggio addirittura delle smaterializzazioni, ma era l'unico modo per percorrere lungo spostamenti anche in luoghi aperti, dove sicuro non c'erano camini raggiungibili cn la metropolvere.
    Il paesaggio che accolse i due giovani era una tavolozza di colori. La natura dominava incontrastata quella meravigliosa vallata, una distesa verde smeraldo, composta non solo da prato, ma sia da cespugli bassi, sia da alti alberi, era costantemente interrotta da macchie di fiori di mille sfumature, dal caldo rosso e giallo, al bianco e viola, con rosa e blu qua e là. [ Foto 1. - Foto 2.]
    << Questa, è la riserva botanica di una mia carissima amica. E' una maga esperta di piante magiche, è stata la mia professoressa di Erbologia ad Hogwarts, ora in pensione si gode questo paradiso grande quanto quasi uno Stato.
    Mi ha dato il permesso di sfruttare il suo giardino per procurarci uno degli ingredienti necessari ad uno dei due antidoti: pungiglioni di Billywig.
    Vi ricordate in quale dei due Antidoti servirà?
    Bene, questi insetti sono originari dell'Australia e si riconoscono dal colore di un vivace blu zaffiro e dalle ali fissate in cima alla festa che girano così veloci che spesso non vengono notati neanche dai maghi finchè non vengono punti dal loro lungo e sottile pungiglione. Chi viene punto, soffre di vertigini e subito dopo levitazione.
    Sono temporanei e non gravi, tanto che qui i visitatori del parco tentano di catturarli solo per potersi far pungere e poter levitare, ma attenzione perchè troppe punture portano la vittima a fluttuare incontrollabile per giorni e chi ne è addirittura allergico può galleggiare per sempre.
    Se uno di voi venisse punto e non volesse vertigini e poi levitare in aria, quale antidoto dovrebbe usare?>>

    E Sì, avrebbe continuato a richiamare la loro attenzione con domande e nozioni, ricordando che non erano in gita turistica ma pur sempre a lezione.
    << Seguitemi, vi porto dove sono i loro fiori preferiti ed è quindi più probabile trovare questa creaturina tanto simile alle api babbane.>> fece loro strada, percorrendo un sentiero in terra battuta che si addentrava in una fitta vegetazione di svariante specie di piante, magiche e non. Lungo il percorso, incontrarono qualche animaletto non solo del loro mondo, ma anche qualcuno non-magiche che avevano imparato a convivere con piante e animali "particolari", tra questi vi erano i quokka, un animaletto tanto curioso e dall'aspetto buffo che era impossibile non adorare appena lo si vedeva zampettare in mezzo ai fiori.
    Dopo una piacevole passeggiata, arrivarono ad una raduna in cui era udibile il familiare ronzio già da metri di distanza.
    << Eccoci! Qui potrete catturare tutti i billywig che servono per le vostre pozioni. Non essendo una creatura pericolosa, vi lascio campo libero su come farlo.
    Potete usare un retino per farfalle o direttamente la magia, liberi di scegliere, ma attenzione a non rovinare il pungiglione e soprattutto, a non ucciderli inutilmente nei vostri tentativi... Siamo qui per prendere SOLO ciò che ci serve per la lezione, uno o due in più per sicurezza, non si sa mai, ma non oltre.
    - la sua voce era stata tranquilla ma ferma, infondo era pur sempre una druida, sapeva che non erano ragazzi da uccidere poveri insetti a caso, ma voleva ugualmente esser chiara - Potete lasciare qui le vostre cose, così sarete liberi nei movimenti. Invece questi speciali contenitori, vi serviranno per metterci i billywig che riuscirete ad acchiappare.>> e allungò loro una specie di stranocontenitore, creato apposta dagli billywigtori/apicoltori per trasportare billywig/api selvatiche.
    Detto questo, sorrise e li invitò a iniziare la loro "caccia".
    Intanto che i due si procuravano l'ingrediente svolazzante e pungente, lei si mise comodamente seduta sotto le grandi fronde di un albero, nel punto dove tutta la raduna era visibile, così da tener d'occhio la situazione.

    Docente: AIRWEN O'NEILL
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    Benvenuti Erik Foster e Jessica (non riesco a taggarti) alla 1° lezione di Pozioni del Triennio!
    Come avrete capito, la lezione si svolgerà in più post con scadenze di 3-4 giorni, dove dovrete procurarvi due ingredienti non presenti in aula.
    In questo 1° viaggio, dovrete catturare i Billywig.
    E' un post un po' sostanzioso diviso in due parti (prima in aula e poi in Australia), quindi vi darò più tempo a disposizione per la risposta.
    Potete usare la magia come preferite: incantesimi diretti, oppure far apparire oggetti babbani come il retino per farfalle... a voi la scelta, basta non uccidete insetti a caso (Airwen è pur sempre una druida). Potete anche consultarvi in privato e cooperare nella cattura, basta si svolga tutto in un post a testa.
    Resta comunque una role-lezione, quindi non avete limite di azioni.
    Se avete dubbi, potete contattarmi per MP o Telegram.

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    CRITERI di VALUTAZIONE
    - Impegno nella stesura dei post
    - Partecipazione con domande e interventi
    - Descrizione del recupero e della lavorazione degli ingredienti
    - Descrizione dell'esecuzione della pozione
    - Se mancano o sono stati sbagliati dei passaggi nella preparazione
    - Utilizzo di tecniche e oggetti per favorire la creazione della pozione
    - Coinvolgimento durante la lezione e le prove

    Premio: 1 fiala monouso di entrambi gli Antidoti creati

    SCADENZA: 20 / 05 ore 23:59

     
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    Erik Foster | Ametrin | III anno
    Notare l'espressione della professoressa O'Neill di fronte alle brioches che aveva portato, riempì il cuore di Erik di gioia. Era bello quando le persone che ti erano accanto apprezzavano i gentili gesti che facevi per loro e sicuramente lo stesso doveva pensare anche Jessica dato che aveva avuto un'idea molto simile a quella del prefetto. Ma sono bellissimi! Quando gli hai fatti? Chiese alla mora mentre la docente era corsa per prendere l'occorrente per concludere al meglio quella colazione improvvisata.
    Quando tornò la scelta di Erik ricadde sul tè - del caffè amava l'aroma, ma non il sapore - ma lo sorseggiò appena. Preferiva farlo raffreddare qualche istante. Mentre la temperatura si abbassava, trascrisse su un foglio di pergamena gli ingredienti delle due pozioni che avrebbero studiato quel giorno. Questo sarà un grande passo per diventare un curatore! A destra e a sinistra dei titoli di entrambe le pozioni disegnò delle stelline.
    Successivamente prese appunti sulla spiegazione, tuttavia aveva un dubbio. Tutte le capre hanno un bezoar? La risposta non tardò ad arrivare, manco la docente gli avesse letto nella testa. Uh, mi sembra giusto! Anche perché altrimenti gli allevatori del mondo magico sarebbero ricchi di questi bezoar!
    Alla prima domanda della professoressa Erik alzò la mano a gran velocità, attendendo poi il permesso di parlare. L'antidoto ai veleni comuni può sicuramente curare il veleno del morso di Lobalug e dell'intossicazione da aconito. Di queste ne era assolutamente certo, poiché Philipp, uno dei denrisiani a cui aveva chiesto di poter fare da tirocinante, possedeva un Lobalug e l'informazione gli era stata data direttamente da lui, mentre l'aconito aveva avuto modo di vederlo trattato da Skyler al San Mungo. Come terzo esempio le faccio il veleno di Streeler. Non aveva ancora avuto a che fare con queste creature, tuttavia non erano assai pericolose e il veleno che liberavano non era estremamente potente.
    L'antidoto ai veleni rari, invece, era un vero portento. Non l'aveva mai assaggiato, ma il solo pensare che in base a quella preparazione avrebbe potuto salvare una vita fece salire l'ansia. Chissà con quanta perizia lavora un pozionista esperto.
    Alcuni degli ingredienti da sfruttare per la preparazione delle pozioni erano già disponibili in aula. Ma questo vuol dire che il resto dovremo reperirli noi? Cucciò appena lo sguardo, lasciandosi poi andare a un ghigno vagamente isterico. Meno male i due corni ce li da lei. Come ci mettevo mano a un graphorn? Bisognava scacciare quei brutti pensieri, mentre per ordine mentale si appuntò gli ingredienti che aveva a disposizione: corno di unicorno, corno di graphorn, vischio, dittamo e bezoar. Tra tutti l'ingrediente che più lo colpì fu il dittamo: bello, profumato e indispensabile per un antidoto. Voglio coltivarlo anche io nella serra. Si disse, riuscendo finalmente a bere il tè durante la presentazione degli ingredienti.
    Meno d'impatto fu l'incontro con i Chizpurfle. L'aspetto a tratti grazioso tradiva la moltitudine di orrori che poteva generare nella preparazione di una pozione. Si nutriva di magia e ciò li rendeva assai fastidiosi, ma il fatto che mangiavano anche oggetti elettrici era curioso. Credo lo facciano perché in un certo senso anche l'elettricità è una forma di energia. A Magitecnica abbiamo visto come magie e tecnologia seppur molto diverse tra loro hanno dei punti in comune: il concetto di catalizzatore, giacenza e carica. Probabilmente sono questi gli aspetti della magia che il Chizpurfle trova succulenti e ciò spiegherebbe anche il perché sono fastidiosi soprattutto per dei pozionisti.
    Mancava una sola teca da scoprire, ma quando ciò avvenne negli occhi di Erik vi fu solo una cosa: delusione. E cosa dovremo fare con un cappello da cowboy e un solo stivale? Li avrebbero ritagliati per aggiungere materiale improponibile alla pozione? Perché la docente aveva intenzione di far eseguire il procedimento in maschera? Passaporte?! Ripeté sorpreso, mentre il volto si disegnava un'espressione sempre più euforica. Quindi tra poco si parte? Siiii! Secondo me andremo in Brasile! Ovviamente si sbagliava, ma era ciò che più associava a un luogo esotico. Quando giunse il conto alla rovescia per toccare il cappello da cowboy, il prefetto sentì il tipico strappo all'altezza dell'ombelico delle passaporte mentre la testa smetteva di girare si ritrovò in un luogo che col Brasile non aveva nulla a che fare.

    Non si trovava nei pressi di una foresta pluviale, bensì in un luogo incantevole. Più si guardava attorno e più si accorgeva di essere assai distante da casa. Indubbiamente il clima lì era assai diverso, poi i mille fiori colorati davano a quella sorta di radura un'aria a dir poco fiabesca. Waaaa! Jessica, ti dicevo che saremo finiti in un posto bellissimo! Erik respirò a pieni polmoni. Questa sì che è natura!
    Nello specifico si trovavano in una riserva naturale appartenente all'ex insegnante di erbologia della professoressa. Quindi siamo dalla prof della prof! Profinception!
    I pungiglioni di Billywig appartengono all'Antidoto ai veleni rari!
    Intanto nuove informazioni vennero garantite: si trovavano lì per recuperare i pungiglioni di Billywig. Waaa a me piace levitare, ma non voglio farlo mica per sempre! Eh, già, ma non sapendo se ne era allergico o meno era meglio non lasciarsi pungere. Con la sfiga che ho finisce che devo farmi curare proprio oggi che siamo all'aperto.
    Scosse rapidamente il capo e preparò la nuova risposta. Per le vertigini di Billywig utilizzerei l'antidoto ai veleni comuni. Lei ci ha detto che il loro veleno non è particolarmente pericoloso, quindi credo che quella pozione possa bastare per annullare le vertigini.
    Per trovarli si sarebbero diretti verso i fiori presso cui preferivano recarsi. Nel farlo lo sguardo di Erik era estremamente vigile e di tanto in tanto indicava creature. Prof, guardi, un quokka! Ruotò lo sguardo verso di lui. Ohw, ma che bellino che sei? Jessica, non è adorabile? Le gote del moro arrossirono appena, tuttavia fu costretto a trattenere l'entusiasmo non appena udì il ronzio.
    Erik annuì a ogni raccomandazione: non aveva intenzione di far del male alle creature e avrebbe tentato di catturare giusto quelli che sarebbero serviti per lo svolgimento della lezione.

    Prima di cominciare, prof, posso chiederle di ringraziare un sacco la sua amica per averci ospitato qui? Tutto è meraviglioso, ragion per cui spero che questa fantastica lezione rimanga così bella fino alla fine! Posò la tracolla a terra e fu così che carico di entusiasmo, il prefetto degli ametrini si avvicinò lentamente verso i fiori.
    Non voleva far troppo rumore per non infastidirli più gel dovuto, mentre con la destra tirò fuori la sua bacchetta magica.
    Purtroppo il percorso di Erik subì un piccolo arresto: le scarpe avevano calpestato un ramo secco e lo scricchiolio riecheggiò intorno a lui. Ciò mise in allarme i Billiwyg e alcuni di essi tentarono di avvicinarsi al moretto per pungerlo. In tutta risposta Erik fece per scappare mentre pensava alla lista di incantesimi che era solito usare per quel tiro di prove con gli animali di piccola taglia.
    Oh, ci sono! Protego Astralis! Disegnò il simbolo di Nettuno affinché lo scudo potesse aver una consistenza gelatinosa e, nelle più rosee delle aspettative, i billiwyg sarebbero precipitati a terra con le ali impiastrate a causa dell'incantesimo. Con i movimenti ridotti, Erik sfruttò un'altra magia per evitare di essere punto. Wingardium Leviosa! Man mano che metteva dentro una creatura richiudeva il barattolo.
    Oh, però mi sa che non sono abbastanza. Intorno a lui c'erano altri Billiwyg blu zaffiro. Vedendo come l'offensiva dei loro simili non fosse andata a buon fine, avevano smesso di attaccare. Ok, è il mio momento. Insidiae Colorum! Dalla bacchetta venne creato un complicato intreccio di colori che si snodò nell'aria. Era una trama coloratissima che avrebbe immobilizzato chiunque l'avrebbe vista, affascinando con il colore che tra tutti era più significativo per il bersaglio. Trattandosi di animali simili alle api Erik era convinto che i billiwyg avrebbero visto un giallo intenso, il quale avrebbe ricordato loro il miele.
    In quel frangente, questa volta rischiando, avrebbe inserito altre creature nel barattolo fino ad arrivare a otto.


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    Era stranamente contenta, quel giorno, nonostante ciò che stava succedendo ultimamente. Partecipare a quella lezione di Pozioni, voleva dire anche poter passare del tempo con Erik e dal momento che non lo facevano molto spesso frequentando corsi diversi e quindi nessuna lezione insieme tranne Difesa, avendo anche molti impegni in qualità di prefetti, era un'occasione più che perfetta... e poi Erik le aveva dato grandi aspettative, con quella lettera... aspettative che non sembravano star venendo deluse, almeno per il momento.
    Oh ho trovato un'oretta ieri, speravo davvero ti sarebbero piaciuti commentò, mentre la professoressa si allontanò per prendere qualcosa. Doveva ammettere che, sebbene non amasse pozioni, quella lezione la incuriosisse anche se non era ancora iniziata. Inoltre, certamente lavorando come auror, anche le pozioni sarebbero potute essere molto utili, in determinate occasioni, figurarsi quindi gli antidoti ai veleni. Non stava più nella pelle per l'inizio della lezione.
    Come Erik, quando la professoressa fece apparire quelle scritte, tirò fuori una penna e scribacchiò ciò che c'era alla lavagna, così non se lo sarebbe certamente dimenticata.
    Mentre si versava del caffè in una delle tazzine preparate, ascoltò con attenzione le parole della docente, che riuscì ad anticipare qualsiasi domanda le venisse in mente sul bezoar, quindi stette in silenzio prendendo piccoli sorsi del liquido scuro, mentre la donna spiegava di come essi provenissero da determinate capre, ponendo poi loro una domanda. Finì il suo caffè, lasciando che fosse Erik il primo a prendere parola, mentre lei rifletteva attentamente a cosa sarebbe stato possibile curare con un semplice antidoto ai veleni comuni. Dunque... l'antidoto ai veleni comuni può essere utile contro il veleno dei Doxy, il veleno del Drago Malese... e contro il pianto della Mandragola, se non sbaglio. Ma più in generale, annulla gli effetti di tutti i veleni classificati come X oppure XX, come quelli che le ho appena citato. Concluse, soddisfatta della propria spiegazione. Non seguiva pozioni, tolta quella lezione, però era sempre informatissima su un sacco di argomenti, anche se guardandola non si sarebbe proprio detto.
    Ascoltò anche la spiegazione successiva, accodandosi allo stupore di Erik nello scoprire che avrebbero dovuto cercarsi alcuni ingredienti da soli. Se avessi saputo che avrebbe fatto lezioni così interessanti, avrei considerato pozioni fin da principio, tra le scelte commentò la ragazzina, quasi stranamente ammirata, osservando poi quella bellissima pianta che profumava di limone, color violetto. Sembrava quasi diventata una pasticceria, quell'aula.
    Annuì sovrappensiero a ciò che disse Erik, non trovando poi molto da aggiungere, aveva già spiegato concetti ineccepibili sui quali lei non si sarebbe inoltrata troppo, visto che con suo grande rammarico non frequentava Magitecnica. Magia ed elettricità sono la stessa cosa da punti di vista diversi iniziò quindi, decidendo di addentrarsi in qualcosa che fosse più nelle sue corde, ovvero l'improvvisazione sulla base di ciò studiato in passato. Anche i babbani, un tempo, credevano che l'elettricità fosse magia, tanto non ne erano abituati. La differenza è che essa trova fondamento secondo principi scientifici, mentre la magia è qualcosa di completamente irrazionale che però noi maghi siamo abituati a possedere, perciò non ci siamo mai fatti troppe domande. Sono pronta a scommettere, invece, che i nati babbani, di domande se ne sono fatte parecchie, trovandosi da un giorno all'altro, in possesso di qualcosa di decisamente più grande di loro. Insomma, l'elettricità è la magia babbana. Noi accendiamo una luce con "lumos", loro con un interruttore. Penso che questa similitudine, in un certo modo la percepiscano anche quelle creature concluse, convinta di ogni singola parola da lei pronunciata, con un sorriso. Quando poi la donna spostò il telo cremisi, rivelando degli stivali di gomma ed un cappello da cowboy, il sorriso della ragazza si attenuò e si chiese a cosa sarebbero serviti. Io non mi metto quella roba per andare in giro, è fuori discussione pensò la giovane avventuriera modaiola, che preferiva risultare sexy anche in situazioni estreme.
    Wow mormorò, quando svelò loro essere passaporte. Meno male non devo indossare nulla... pensò ancora, con un sospiro di sollievo.
    Speriamo di andare in qualche bel posto fresco... inizia a fare un po' caldo, qui... e mise l'indice ed il pollice, ad afferrare un lembo del cappello poco dopo il conto alla rovescia della docente, quindi tutto si fece buio ed una sorta di oblio avvolse i tre, in concomitanza con il classico strappo all'altezza dell'ombelico al quale era ormai abituata.

    Quando riaprì gli occhi opali, si ritrovò immersa in un vero e proprio caleidoscopio di colori, restandone alquanto stupita. Fiori colorati circondavano il terzetto, mentre una leggera brezza le scompigliava i capelli corvini. Io propongo di fare una foto per immortalare il momento, tu che dici? Chiese quindi, aspettando una risposta. Se l'altro avesse accettato, avrebbe avvolto il braccio sinistro attorno alle sue spalle, avvicinandosi a lui. CHEEEESE! Si sentiva piena di vita, oppure era un modo per dimenticare tutto il resto, fatto fu che premette il tasto per scattare, immortalando i due con quel meraviglioso sfondo fiorito. Poi ne stampo due copie e ce ne teniamo una a testa! Aggiunse, prima di doversi concentrare su quella che sarebbe stata la lezione, tornando con i piedi per terra, anche se la tenuta dell'ex prof di Airwen, era strepitosa.
    La sua amica è strepitosa a mantenere un posto del genere commentò, pronta a catturare quanti più insettini possibili. Non trovate ironico il fatto che per curare il veleno di Billywyg basti l'antidoto comune, mentre i loro pungiglioni servano per quello raro? Domandò, affascinata da quella sottigliezza che aveva appena notato, evitando di rispondere alla domanda della docente, visto che lo aveva già fatto il ragazzo.
    Aspetta, fermo lì... fatto! Aveva scattato una foto al moro in compagnia del Quokka, sperando che quel giorno rimanesse impresso nella carta tanto quanto nel suo cuore, quindi proseguirono fino a sentire un ronzio a dir poco fastidioso, almeno per lei. Insomma, era ora di mettersi alla prova. Memore dell'errore fatto da Erik, decise di optare per una strategia diversa in modo da non far rumore. Sta' attento, non vorrei doverti venire a cercare tra le nuvole, poi! Scherzava, ma era anche certamente seria, oltre che preoccupata per il suo sbadato amico. Ma ora doveva pensare a lei. Levicorpus pronunciò, disegnando un uncino nella propria direzione. Ora, penserete che Jess sia stata stupida ad optare per quella fattura, dal momento che ora si sarebbe ritrovata appesa in aria per le caviglie, eppure la moretta aveva calcolato tutto. Si trovava sì a testa in giù, ma non aveva nessuna difficoltà nell'eseguire i movimenti... e non avrebbe fatto scricchiolare nessun rametto né foglia. Ebublio! Esclamò verso uno di loro, che quindi venne intrappolato in una bolla di sapone. Sapeva che presto avrebbe avuto problemi respiratori, perciò non aveva nessuna intenzione di lasciarla per troppo lì dentro. Carpe Retracum annunciò quindi, tirandosi verso la bolla, facendola scoppiare e rinchiudendo così l'insettino. Nasum Properem Fu la sua successiva mossa, che quindi le consentì di assumere l'odore di un Byllywyg, facendo sì che venissero attirati a lei, riconoscendola con un proprio simile. Solo quando questo avvenne, la ragazza mormorò Liberacorpus cadendo dolcemente tra i fiori e muovendosi tra gli insetti che si erano avvicinati senza pungerla, catturandone qualcuno.
    Stat scheda Black Opal
    CODICE ROLE © dominionpf


    Guanti riscaldamani colorati: Guanti modificati con un incantesimo in grado di riscaldare le mani appena vengono indossati.

    Sfera cangiante: Una sfera di argento alchemico dal diametro di 3 centimetri. Occupa 1 slot e tutte le magie trasfigurative atte a cambiarne la natura, la forma o la consistenza avranno un +2
    Data la sua grandezza sarà possibile ottenere, mediamente, oggetti, animali o piante di taglia piccola.
    Si ricorda il principio di Lavosier: si può ottenere un qualcosa che sia massimo 50 cm più grande dell'oggetto di partenza e più ci si avvicina a tale limite più sarà fragile.
     
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    1° Lezione Triennio__POZIONI
    Argomento lezione:
    ANTIDOTI per VELENI Comuni & Rari

    k5mWRWv

    Adorava quando gli studenti si mostravano così collaborativi e soprattutto partecipi alla lezione da voler rispondere ad ogni sua domanda.
    Ascoltò con attenzione, sempre più soddisfatta che avessero ascoltato, compreso ed elaborato.
    << Bene bene... Risposte corrette! Bravi entrambi.>>
    Le erano piaciuti tutti i loro ragionamenti, oltre al fatto di aver dato le soluzioni corrette. Soprattutto restò piacevolmente stupita e d'accordo sui loro ragionamenti per darle la motivazione sul perchè i Chizpurfle ci cibassero di elettricità.
    << Perfetto, siete arrivati a spiegarmi perché questi parassiti magici attaccano anche gli apparecchi elettrici babbani, proprio come avrei fatto io! Ben fatto!>>
    Quella lezione stava promettendo bene e Jessica si stava rivelando una studentessa molto migliorata rispetto a quando aveva svolto le lezioni del biennio, se continuava così, si sarebbe guadagnata un voto che avrebbe recuperato alla grande quello precedente.

    Una risatina sotto i baffi le era sfuggita nel vedere le espressioni deluse dei due, dopo aver sollevato il drappo rosso mostrando due banali e usurati oggetti... per poi mutare in stupore ed eccitazione nel momento che aveva detto loro che si trattavano di passaporte.
    Quando poi aveva visto la reazione di pura gioia dei due ragazzi, appena teletrasporti nel meraviglioso giardino naturale della sua ex-professoressa, ora grande amica, non solo si era sentita ripagata di tutto il lavoro fatto per organizzare quella lezione speciale, ma anche tanto rassicurata che la sua idea fosse stata tanto apprezzata.
    In quel momento, sotto il suo comodo albero, sulla sua collina tattica, Airwën si godeva la scena "di caccia". Osservava i due studenti trovare stratagemmi, magici e non, per acchiappare i piccoli insetti color zaffiro.
    Un paio di volte dovette trattenersi dal dar loro consigli o semplicemente dal ridersela di gusto come quando Erik venne letteralmente rincorso da uno sciame. Naturalmente era sempre pronta ad intervenire nel caso si trovassero in serio pericolo, ma in quel caso, rischiavano solo qualche vertigine e di levitare per qualche minuto, niente di allarmante.
    Aspettò che finissero di catturare almeno 8 Billywig e che tornassero all'albero da cui li aveva salutati, prima di alzarsi in tutta tranquillità, sbattersi la terra dai vestiti, e ricalarsi nella parte della professoressa.
    << Interessanti tecniche devo dire, avrei scommesso che, almeno uno di voi, avrebbe fatto comparire un retino per farfalle, invece siete andati entrambi direttamente di incantesimi. All'interno del vostro contenitore da billywigcoltore è stato aggiunto una specie di "fumo" tranquillante ad inalazione, ciò le farà dormire così da non agitarle durante il nostro prossimo viaggio.>>
    Si stiracchiò come avrebbe fatto un gatto che si era appena goduto un riposino al tiepido sole di primavera, per poi guardare il proprio orologio da polso.
    << Good! Siamo in orario per la nostra prossima tappa.>> prese la propria borraccia e bevve un sorso del suo infuso per poi offrirlo ai ragazzi rassicurandoli che non era nessuna pozione dagli strani effetti, solo una sua creazione energizzante e idratante.
    Dirò fuori dalla sacca lo stivale e lo appoggiò su un tronco abbastanza curvo da renderlo facilmente raggiungibile da tutti.
    << Ripetete la stessa cosa di prima col cappello. Toccatelo tra 3... 2... 1... ORA!>>

    Ancora una volta il trio venne smaterializzato da tutt'altra parte. Il clima era cambiato, non più caldo, quasi estivo come prima, ma molto più simile al loro ad Hidestone.
    Si trovavano su un costone, la roccia coperta dalla verde erba di colpo s'interrompeva per scendere nel mare. Non era tanto alto, anzi ci si poteva buttare da lì, l'importante era centrare il mare e non le rocce sottostanti nascoste dall'acqua.
    Una leggera prezza tirava, scompigliando loro i capelli, soprattutto quelli delle due ragazze, e increspando la superficie del mare, piccole onde s'infrangevano contro la costa, così bassa che probabilmente, in caso di mare grosso e tempesta, riusciva addirittura a superarla.
    << Chi mi sa dire dove ci troviamo?
    Vi dò un indizio: da qui si possono notare le rovine del Castello di Tintagel... un castello alquanto famoso se conoscete la leggenda più importante tra quelle inglesi.>>

    Aspettò un attimo che i due studenti assimilassero le informazioni date per arrivare poi ad una risposta.
    << Bene, siamo in Cornovaglia e si tratta proprio della leggenda di Re Artù e quelle che vedete sono le rovine dove si narra il nostro famoso mago Merlino accudì e istruì il futuro re di Camelot. - fece una breve pausa per lasciar loro il tempo di stupirsi e incuriosirsi del motivo per cui si trovassero lì - Quello che a noi interessa non è il castello... ma la GROTTA di Merlino.>>
    Dal bordo del costone, si guardò con attenzione intorno, ben attenta che non passasse nessuno, poi face alcuni passi verso una stradina di terra battuta che scendeva e portava verso una spiaggetta di sassi ma, girandosi e guardando verso dove erano comparsi poco prima, avrebbero poi potuto ammirare l'ingresso della grotta.
    Con sua somma felicità, iniziò a fare ciò che aspettava dall'inizio di quella giornata e che fin da bambina più la elettrizzava: raccontare un antico mito/leggenda.
    << La Grotta di Merlino è situata proprio al di sotto del Castello di Tintagel, a circa 5 chilometri a sud-ovest di Boscastle in Cornovaglia.
    È una grotta marina larga circa 100 m formata dall’erosione dell’acqua del mare lungo la costa di rocce vulcaniche e ardesia.
    Per raggiungerla, dovremo calarci posando mano su roccia. Infatti, i gradini che un tempo servivano da acceso sono stati del tutto distrutti dalle mareggiate.
    Sono consapevole che, essendo maghi, ci potremmo smaterializzare direttamente davanti l'ingresso, ma ci toccherà farci la scalata "alla babbana"... Questo perché, solo il punto dove ci ha lasciati la passaporta è protetto magicamente, rendendo i maghi-turisti invisibili... Devono poi aspettare che la zona sia libera da occhi di non-maghi per mettere piede sulla stradina che, sbucando da dietro il costone, fa sembrare che siamo arrivati a piedi da laggiù. >>
    indicò loro il punto dove il sentiero non era più visibile sparendo dietro il promontorio.
    << Vi ho portati qui proprio a quest'ora perché, come avrete già capito... l'ingresso della grotta, quando c'è l'alta mare, è completamente sommerso. Adesso lo potete vedere perché è orario di bassa marea, ma dobbiamo sbrigarci perché, subito nel primo pomeriggio, l'acqua inizierà già a salire e per noi sarà difficile risalire la roccia senza usare la magia.>>
    L'orologio indicava loro che era ormai ora di pranzo, significava avere poco più di 2 ore a disposizione.
    << Per questo servivano vestiti sportivi, apposta per poter scendere da questa roccia abbastanza bassa senza problemi, se venivate in infradito o tacchi a spillo, ci sarebbe stato un leggero problema. - era alquanto divertita dalla scena che si era formata nella sua testa, una caduta da quella parete rocciosa non li avrebbe di certo uccisi ma un bel male al sedere e lividi sparsi di sicuro - E ora... Iniziamo!>>
    Agile come un gatto, la docente mostrò loro come scendere in tutta sicurezza, dove mettere il piede in modo da non scivolare (per fortuna il sole mattutino aveva asciugato buona parte della roccia e terra) e dove appoggiarsi con le mani.

    Giunti tutti e tre davanti l'ingresso, lasciò loro prendere un attimo di respiro, mentre lei riprese a raccontare:
    << È stata chiamata la "Grotta di Merlino" perché al suo interno il sorprendente mago praticava le proprie arti occulte in gran segreto e lontano da occhi indiscreti, ma forse non è stato così attento, visto che i babbani ne hanno creato una leggenda, dandole il suo nome proprio alla sua grotta.>>
    La vista da lì era sicuramente suggestiva (click), la mia permeava quel luogo tanto importante non solo per i maghi ma sito storico e letterario per ogni inglese e chiunque amasse miti e leggende così famose e meravigliose.
    Ogni anno erano numerosi i turisti che visitavano quel luogo, lasciando impronte magiche invisibili ai babbani affinché quel luogo restasse per sempre saturo di magia.
    << Seguitemi, e attenti a non scivolare, dentro il sole non arriva ad asciugare il terreno.>>
    Fece loro strada, aveva visitato quel luogo così tanto spesso col padre e con la nonna, poiché era proprio di Tintagel, da poter percorrere quella strada ad occhi chiusi. Lì portò verso il fondo della grotta, ammirando come ogni volta la maestosità di quel luogo, la luce che entrava dall'ingresso riusciva ad illuminare abbastanza per poterne vedere le pareti corrose dal mare e decorate di conchiglie e fossili.
    << Quello che cerchiamo è da questa parte... ben nascosto ai babbani.>> il tono della voce si era fatto basso e misterioso, sia perché in quella grotta la voce rimbombava, sia perché voleva mantenere l'atmosfera.
    Osservò con attenzione il terreno lungho la parete, e trovata la roccia simile ad una piramide perfetta, estrasse la propria bacchetta e disegnò il triskelion, un simbolo druidico molto simile al triskele della sua famiglia e di cui aveva il tatuaggio.
    Il simbolo appena disegnato sulla parete rocciosa esattamente sopra la piramide iniziò a brillare di una calda luce per poi scomparire.
    << Questo simbolo era uno dei più importanti per Merlino, che sapete già fosse nkn solo un mago e alchimista, ma anche un altissimo druido, ed è proprio qui dove ha nascosto una delle piante più rare e affascinanti.>> detto ciò, fece un passo verso la roccia, ma invece di schiantarsi, l'attraversò, proprio come succedeva quando, ancora studenti di Hogwarts, attraversavano il binario 9 e 3/4 per raggiungere l'Hogwarts Express.
    Superata l'illusione magica, si sarebbero ritrovato in un'altra grotta, ma più piccola e buia, la luce proveniva solo da un'apertura in alto della parete che dava direttamente sulla scogliera a ridosso del mare, difficilmente i babbani l'avrebbero notata e ugualmente sarebbe sembrata chiusa, come che ci fosse solo terra e roccia invece di una seconda cavità.
    La cosa che più avrebbe colpito i ragazzi, appena varcata la roccia, oltre all'esistenza di quel luogo, sarebbe stato l'improvviso caldo.
    Al centro della mini-grotta, su una specie di collina rialzata, vi era una pianta dall'aspetto singolare. Un arbusto così raggrinzito, da sembrare in cattiva salute quasi completamente rinsecchito, il colore era grigio ma solo avvicinandosi avrebbero potuto sia notare che in verità era cenere ciò che colorava la pianta di quel triste colore, sia la cosa più sconvolgente: emanava calore, tanto calore.
    << Questo che avete davanti è l'arbusto che produce i "Semi di Fuoco" necessari all'antidoto ai veleni rari.
    Utilizza principalmente luce e minerali per la fotosintesi, infatti è cresciuta nel punto in cui la luce la colpisce per buona parte del giorno ed è amplificata tramite un antico incantesimo lanciato da Merlino e che ancora potete percepire attivo in questo luogo.
    Avrete capito il motivo del nome: questa pianta emana letteralmente calore, tanto che se la toccaste, vi ustionereste.
    È il suo meccanismo di difesa, poiché nessun insetto o uccello riuscirebbe a resistere ad una simile temperatura.
    Ma... c'è una creatura che non avrebbe il minimo problema ad appoggiarsi su questi rami... Qual è secondo voi?>>

    Era in assoluto la creatura magica che più di tutte Airwën Adorava e che, da piccola, ogni volta che andava in quella grotta, sperava d'incontrare ma senza aver mai avuto successo.
    << Eh Sì, si tratta proprio della FENICE. Le fenici sono ghiotte di semi di fuoco, entrano da quell'apertura lassù, mangiano e poi se ne vanno.
    La fenice di Merlino era solita gustarsi qualche seme mentre il padrone praticava la magia nella grotta principale o meditava qui in silenzio.>>

    Si avvicinò ulteriormente alla pianta, percependone il calore crescente.
    << Mi sapete dire, quali altri animali non avrebbero problemi con questa pianta? Oltre alla pozione per la quale ne raccoglieremo i semi, quali altri utilizzi si potrebbero fare dei semi e/o della pianta stessa?>>
    Ascoltò attenta, curiosa di sentire a quali ragionamenti e risposte sarebbero arrivati.
    << Alè, adesso sta a voi entrare in gioco.
    Dovete recuperare i Semi di Fuoco necessari all'antidoto che creerete oggi pomeriggio.
    Solo un paio di accorgimenti importanti: dovete esser delicati, poiché la pianta, benché l'aspetto ingannatore, è parecchio resistente, ma i semi si staccano facilmente quindi non agitatelo troppo questo povero arbusto.
    Altra cosa, NON usate incantesimi né di acqua né di ghiaccio perché, come potete immaginare, ne è estremamente sensibili, infatti questo rialzamento della roccia è stato fatto da Merlino proprio per evitare che l'acqua, durante l'alta marea possa raggiungerla.
    Utilizzate questi guanti in pelle di drago per maneggiarli e metteteli in questa sacca creata con pelle sempre di drago e scaglie di salamandra di fuoco.>>

    Allungò loro le sacche di uno strano tessuto rigido per poi parlar loro questa volta con voce serie e severa:
    << Non vi bruciate, se avete bisogno o dubbi su come agire, PRIMA chiedete sempre a me, non prendete decisioni che possano metter a rischio voi o la pianta da secoli accudita con amore dal grande Merlino.>>
    Detto ciò, fece un po' di passi indietro in modo da poterli controllare da lontano, bacchetta pronta nella mano nel caso dovesse intervenire rapida e tempestiva.

    Docente: AIRWEN O'NEILL
    Outfit: QUI
    code role © Akicch; - NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT


    Benvenuti Erik Foster e Jessica (non riesco a taggarti) alla 1° lezione di Pozioni del Triennio!
    Come avrete capito, la lezione si svolgerà in più post con scadenze di 3-4 giorni, dove dovrete procurarvi due ingredienti non presenti in aula.

    In questo 2° viaggio, dovrete catturarvi i Semi di Fuoco.
    Potete usare la magia come preferite: incantesimi diretti, oppure far apparire oggetti... a voi la scelta, basta che seguite i due avvertimenti di Airwën:
    - Delicati nel trattare la pianta ma soprattutto nel raccoglierne i semi
    - NON usate incanti di acqua/ghiaccio/freddo

    Potete anche consultarvi in privato e cooperare nella raccolta, basta si svolga tutto in un post a testa.
    Resta comunque una role-lezione, quindi non avete limite di azioni.
    Se avete dubbi, potete/dovete contattarmi per MP o Telegram.

    Come libro di testo, considerate "Mille Pozioni per Mille Utilizzi [Liv. Avanzato]" .
    Trovate la descrizione dell'aula QUI

    CRITERI di VALUTAZIONE
    - Impegno nella stesura dei post
    - Partecipazione con domande e interventi
    - Descrizione del recupero e della lavorazione degli ingredienti
    - Descrizione dell'esecuzione della pozione
    - Se mancano o sono stati sbagliati dei passaggi nella preparazione
    - Utilizzo di tecniche e oggetti per favorire la creazione della pozione
    - Coinvolgimento durante la lezione e le prove

    Premio: 1 fiala monouso di entrambi gli Antidoti creati

    SCADENZA: 25 / 05 ore 23:59

     
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    Era quasi un peccato non seguire regolarmente quel corso, soprattutto quando la docente si complimentò con loro per le risposte. Non faceva mistero del fatto di essere molto egocentrica e, quindi, di apprezzare molto qualsiasi complimento le venisse rivolto ed in qualsiasi ambito.

    Anche durante la caccia nella radura, si sentì dispiaciuta di non seguire Pozioni, perché se tutte le lezioni erano così... avrebbe sicuramente spaccato, conquistandosi facilmente i cuori degli studenti ed il loro interesse, poiché una lezione diversa dal solito... faceva davvero venir una voglia matta di studiare il doppio! E Jess, che già studiava un sacco di cose anche senza seguirne i corsi, sarebbe stata senza dubbio la migliore, lo sapeva benissimo.
    Una volta preso il numero necessario di animaletti, i due tornarono dalla prof decisamente di buon umore -almeno Jess- come quando erano partiti; quella lezione-gita, ancora non la aveva per niente delusa e le sue aspettative, continuavano a rimanere alte.
    Un retino per farfalle sarebbe stato troppo banale, noi siamo tipi creativi annunciò, avvolgendo un braccio attorno alle spalle dell'amico e sorridendo. Decisamente, non sembrava la stessa di tutti gli altri giorni.
    Uh sì io ne prendo un po' volentieri assicurò, prendendo l'infuso e godendoselo, senza far toccare le labbra, con la superficie. Ha ragione, è davvero rinvigorente annuì, sentendosi di nuovo piena di energie. Non si chiese se in realtà fosse qualcosa come l'effetto placebo, ma nemmeno le importava troppo, poiché era pure buono.
    A seguito del conto alla rovescia, posò la mano sullo stivale posato a sua volta su un tronco ed in un attimo, tutto si fece di nuovo buio e lo strappo all'altezza dell'ombelico, tornò a farsi sentire. Ma non durò poi così tanto, poiché ben presto i suoi piedi furono di nuovo saldi a terra in un ambiente ben diverso da quello precedente.
    Si trovavano su una scogliera, si trovavano vicino al mare... lo capì ancora prima di aprire gli occhi sia per via dell'odore marittimo, sia per la brezza tipica di quei luoghi che, piacevolmente, le stava scompigliando i lunghi capelli corvini.
    Una leggera prezza tirava, scompigliando loro i capelli, soprattutto quelli delle due ragazze, e increspando la superficie del mare, piccole onde s'infrangevano contro la costa, così bassa che probabilmente, in caso di mare grosso e tempesta, riusciva addirittura a superarla.
    Siamo nell'omonima Tintagel, in Cornovaglia rispose prontamente la corvina, il cui interesse si era riversato completamente sul luogo in cui si trovavano.
    Wao, siamo davvero dove si supponeva potesse essere collocata Camelot! Ho letto tutto il leggibile, sulla sua storia, sulle vicende di Artù e Merlino e... wow! Si vedeva quanto la cosa la appassionasse, da brava studiosa. Appassionava anche la player, soprattutto dopo aver visto la serie tv "Merlin".
    Guardò oltre le coste, per poi tornare a rigirarsi... e vedere l'ingresso della famosissima grotta di Merlino!
    Apprese tutte le informazioni quasi distrattamente, ma in realtà le assimilò al meglio delle sue possibilità. Le sembrava di essere tornata la bambina che era fino a pochi anni prima, credeva di star sognando... ed invece è tutto vero. Quindi, seguì la donna con movimenti agili, mostrando quanto fosse atletica e ben allenata, rubando per un attimo il ruolo a Jesse ed iniziando a straparlare. Erik, hai visto che figata? Cioè... Camelot! Sogno di andarci fin da bambina e ora ci siamo. Oh grazie grazie grazie grazie di aver scelto me per partecipare a questa lezione, non avrei sopportato di sapere cosa avreste fatto ed essermelo perso gli disse, saltando giù dall'ultimo tratto della parete rocciosa, quando ormai dal terreno la separavano solo trenta centimetri circa. E finalmente, si trovavano davanti all'ingresso della grotta di Merlino.
    Ma per fortuna che non è stato attento! Commentò, osservando il meraviglioso ingresso che ben presto, sarebbe stato completamente coperto dall'alta marea, rendendo l'accesso assai difficoltoso.
    La seguì dentro, stando attenta a dove metteva i piedi, ma anche incredibilmente eccitata. Quella lezione non se la sarebbe dimenticata tanto facilmente, quello era poco ma sicuro.
    La osservò disegnare il simbolo di Merlino e continuare a parlare, annuendo di tanto in tanto. La seguì all'interno della parete, non certo spaventata da qualcosa che era normale per i maghi, tranne forse quelli al primo anno di Hogwarts che dovevano attraversare la colonna magica per la prima volta nella loro breve vita. Si ritrovarono in un'altra grotta piccola e buia, dove una singola luce proveniente da un foro sul soffitto, illuminava l'ambiente austero.
    Per essere in una grotta, però, faceva estremamente caldo... tanto che avrebbe potuto togliersi la maglia e godersi di un po' di fresco, ma non lo fece, soprattutto ora attratta dall'arbusto al centro della grotta. Avvicinandosi, capì che era cenere... e che era quello ad emanare tutto quel caldo.
    La fenice rispose, con calma. La stessa che alla vecchiaia, letteralmente va a fuoco per risorgere pochi attimi dopo. Creatura affascinante. Fece una pausa, riflettendo sulla domanda seguente per poterne dare una risposta. Beh, direi tutti gli animali e creature magiche con un'inclinazione per il fuoco come elemento. Per esempio, le salamandre. Probabilmente pure per i draghi, anzi sicuramente. Lasciò quindi che anche Erik potesse citare altre creature, senza dirle tutte lei. Lasciò quindi che potesse rispondere anche alla domanda successiva, consapevole che fosse la sua lezione, dopotutto.
    Alla fine della spiegazione, si legò la sacca in vita ed indossò i guanti in pelle di drago, sfoderando il proprio catalizzatore. Né incanti di acqua né di ghiaccio, okay... iniziò, avvicinandosi con cautela alla pianta. Si avvicinò abbastanza e Circumrota pronunciò, osservando come la pianta iniziò a girare lentamente, facendo quindi cadere un paio di semini a terra che la corvina si limitò a raccogliere e riporre nella sacca, tuttavia sembrava ben resistente, poiché la rotazione durò davvero poco. Ventus fu la sua seconda scelta, che fece ondeggiare con delicatezza l'arbusto, permettendo che altri semi cadessero a terra, afferrando anche quelli. Apposto, i semi li ho!
    Stat scheda Black Opal
    CODICE ROLE © dominionpf


    Guanti riscaldamani colorati: Guanti modificati con un incantesimo in grado di riscaldare le mani appena vengono indossati.

    Sfera cangiante: Una sfera di argento alchemico dal diametro di 3 centimetri. Occupa 1 slot e tutte le magie trasfigurative atte a cambiarne la natura, la forma o la consistenza avranno un +2
    Data la sua grandezza sarà possibile ottenere, mediamente, oggetti, animali o piante di taglia piccola.
    Si ricorda il principio di Lavosier: si può ottenere un qualcosa che sia massimo 50 cm più grande dell'oggetto di partenza e più ci si avvicina a tale limite più sarà fragile.
     
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    Erik Foster | Ametrin | III anno
    Sono d'accordo con Jessica, un retino per le farfalle sarebbe stato sicuramente più efficacie, ma ci tenevo a scoprire come i Billiwyg reagissero ad alcune magie! Esclamò il moretto che comunque fu più soddisfatto del suo lavoretto: era riuscito a ricavare ben otto di quelle creature e il atto che all'interno del vasetto ci fosse un fumo tranquillante rassicurò un poco il giovane Foster sulla condizione di quegli animali.
    Dopo aver lasciato a Jessica la possibilità di bere, ne approfittò anche Erik. Questo infuso è buonissimo! Adoro il retrogusto che lascia in bocca.
    Tutte le cose belle erano però destinate a finire e anche quel simpatico trio dovette abbandonare il paradiso terrestre in cui si erano catapultati. Quando Scadde il conto alla rovescia della professoressa, l'ametrino afferrò lo stivale e questa volta il gruppo riapparve su una costa rocciosa. Aveva ben poco a vedere con la radura di pochi istanti prima, ma dovette ammettere come il luogo fosse comunque suggestivo: la costa era assai alta, il mare limpido e quel leggero vento accarezzava dolcemente i suoi capelli mentre la testa cominciò a domandarsi in che luogo fossero finiti. Quando lo chiese la prof, Erik era impreparato, ma nel sentirla nominare il castello di Tintagel la risposta arrivò da sola. Uh, vero, siamo in Cornovaglia! Esclamò, rimanendo poi a bocca aperta nell'apprendere come in quel luogo fossero ambientate le vicende di Artù. Non ci credo! Wow, quindi i Pendragon vivevano da queste parti! E pensare che Merlin è una delle mie serie preferite! Lo sguardo di Erik si voltò immediatamente verso Jessica. Finché siamo qui facciamo finta che io sono Artù e tu lad-dobbiamo scalare? Il licantropo strabuzzò gli occhi e interruppe le sue proposte infantili. E se cado e mi rompo l'osso del collo? Batté le palpebre piuttosto incerto, ma vedendo scendere Airwen per prima lo aiutò a prendere coraggio e scese subito dopo Jessica, la quale poi investì Erik col suo entusiasmo. Il moretto arrossì appena. Eh, sì, anche io ho sempre voluto venire qui. Ci pensi? La tavola rotonda, i cavalieri e tutte le amicizie che le mura del castello avranno visto. Non riuscì a trattenere un leggero saltello, poi ruotò lo sguardo verso la professoressa. Comunque il merito non è mio, tutti i luoghi sono stati scelti dalla prof ed è da un sacco di tempo che programma questa lezione. E ciò lo faceva sentire ancora più fortunato ad aver scelto pozioni per il triennio. Prof, ci tenevo a ringraziarla di cuore. Questa è la lezione più bella di sempre! Decretò, ascoltando poi in silenzio il motivo per cui non si fossero materializzati direttamente all'ingresso, il motivo per cui stavano entrando nella Grotta di Merlino a quell'ora e comprendere il perché avesse chiesto loro di indossare vestiti comodi.
    L'ingresso della grotta aveva un nonsoché di fiabesco e anche se all'interno si rischiava di scivolare percepì una strana sensazione: quel luogo doveva essere molto importante. Lì anche il silenzio aveva una voce e man mano che proseguiva apprese nozioni in più su uno dei maghi più famosi di tutti i tempi. Ma io non sapevo fosse anche alchimista e druido! Esistevano campi della magia in cui Merlino non fosse competente? Non sapeva rispondere a quella domanda, ma passo dopo passo l'ambiente intorno a lui mutò; era come se fossero entrati in una seconda grotta, dove lo spiraglio di luce veniva dall'alto e al centro dell'area troneggiava un arbusto che emanava calore. Lo sentite anche voi? Si riferiva al calore naturalmente. Quello era l'albero che produceva i semi di fuoco e non appena udì la successiva domanda della docente, Erik rispose in contemporanea con lei. Fenice! Forse era una risposta scontata, infatti giunsero altre due domande leggermente meno intuitive. Il moro fece un attimo per pensarci, dopodiché alzò la mano.
    Gli Ashwinder non avrebbero problemi! Loro amano il calore, infatti ciò si collega alla sua seconda domanda. La piante viene solitamente scelta da queste creature o dai draghi per deporre le uova affinché rimangano al caldo!
    Quando il tempo delle domande terminò, arrivò quello della pratica. Erik e Jessica si munirono di guanti in pelle di drago e di sacca fatta con la pelle della medesima creatura e scaglie di salamandra. In bocca al grifone, Jess! le disse con un sorriso stampato sul volto mentre si avvicinò a uno dei vari ramoscelli della pianta.
    Più si avvicinava e più il calore aumentava. Osservava i semi di fuoco spuntare alle estremità e lì non fu difficile notare come le parole della prof avessero una certa corrispondenza con la realtà: con l'avvicinarsi dei semi di fuoco i rami si facevano più sottili. Renderò Jason fiero di me. Il druido presso cui era tirocinante infatti più volte gli aveva assegnato come compito quello di procurarsi dei frutti di alberi alquanto delicati.
    Ferula! Dalla bacchetta dell'aspirante medimago sarebbe apparsa una benda piuttosto resistente con la quale avrebbe tentato di avvolgere parte dell'estremità della pianta, lasciando scoperta la parte con i frutti. L'obiettivo non era quello di stringerla o soffocarla, bensì garantirle resistenza aggiuntiva per quella che sarebbe stata la sua mossa successiva: un puro e semplice lavoro manuale. Quando si trovava di fronte a piante delicate bisognava procedere con estrema attenzione per non causare danni irreparabili. Una volta fasciata l'estremità, con la sinistra resse il rametto affinché non si spezzasse, mentre con la destra ruotava i frutti in senso orario senza applicare una reale forza, poiché sarebbe bastato per farli cedere. L'obiettivo di tale manovra era quello di far quel minimo di pressione che sarebbe bastato a far cedere unicamente il sottilissimo picciolo, ovvero quella parte della pianta che fuoriusciva dal ramo e si occupava di sostenere i semi di fuoco. L'obiettivo era quello di ricavare due semi di fuoco per la pozione. Per l'occasione cercò di adoperarsi affinché potesse prelevare i due semi dalla colorazione più brillante o quantomeno di dimensioni maggiori.
    A lavoro finito liberò il ramo su cui aveva lavorato dalla benda.
    Ta-daaaa! Dovrei esserci anche io!



    RevelioGDR
     
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    1° Lezione Triennio__POZIONI
    Argomento lezione:
    ANTIDOTI per VELENI Comuni & Rari

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    Ancora una volta i suoi studenti non la delusero.
    Non solo risposero bene alle domande poste durante il tragitto, ma li osservò con attenzione recuperare i semi di fuoco, sia per controllare che involontariamente non causassero danni alla pianta preferita da Merlino e dalla sua fenice, sia per sua curiosità. Le strategie che adottarono questa volta furono molto diverse rispetto a quelle utilizzate per catturare i Billywig, non solo perchè avevano a che sare con qualcosa di decisamente diverso, ma anche proprio nell'uso della magia. Jessica sfruttò una caduta "naturale" dei semi, cercando prima muovere la pianta, poi evocando un vento che diede quella spinta finale ai semi facendoli infine cadere. Ne raccolse qualcuno in più dei due necessari, significava che la professoressa avrebbe usato i suoi e non se li sarebbe procurati dopo di loro, infondo non bisognava neanche esagerare col raccogliere troppo, lasciarli sulla pianta significava permettere alle fenici di cibarsene oltre alla sopravvivenza dell'arbusto stesso. Invece Erik scelse un approccio più diretto, bendando magicamente l'estremita di rametto che, con la mano protetta dal guanto, sarebbe andato ad afferrare in modo da raccogliere letteralmente i semi.
    Gli occhi di Airwën scattarono subito sullo studente, aveva scelto una tecnica un poco troppo pericolosa poichè avvicinarsi tanto alla pianta implicava un'eccessiva vicinanza al calore, pericolosa in uno spazio chiuso e con tanta umidità, col rischio di tutte le conseguenze di un colpo di calore: scombussolamento delle temperature corporee, capogiri, sudorazione, respirazione difficile, vista appannata e svenimento. Quest'ultimo caso era quello che temeva di più perchè se cadeva sulla pianta, rovinarla era la meno, rischiava bruciature anche gravi.
    Per sua fortuna prese i due semi che gli servivano senza strafare e restando poco tempo a contatto e distanza troppo ravvicinata alla fonte di calore.
    Quando entrambi ebbero finito, vedendoli avvicinarsi di nuovo nella sua direzione, con la bacchetta, rimasta sempre ben salda nella sua mano, evoco un panno e con un altro incantesimo lo bagno con acqua bella fredda.
    << Brava Jessica, la tua tecnica ti ha tenuta al sicuro e distante dalla pianta, ma la prossima volta non serve usare l'incanto per scuotere la pianta, bastava quello di vento, ma più mirato verso i semi che vuoi far cadere, ricordati che non bisogna mai raccogliere più di quello che ci serve. Se me lo permetti, per la prova pratica di oggi pomeriggio userò qualcuno dei tuoi, così non sto a toglierne altri alla pianta.>>
    Si girò poi verso Erik e con un'espressione più severa e preoccupata gli fece cenno di sedersi, per poi inginocchiarsi davanti a lui:
    << Nel tuo caso Erik, hai scelto una tecnica un po' troppo rischiosa per un inesperto di piante e animali che sprigionano simili calori. - gli allungò il panno bagnato - Mettilo sulla fronte, bisogna abbassare la tua temperatura corporea, mi stupisco che hai resistito ad un simile caldo fino a raccogliere i semi più belli. Sicuramente le fenici ti odieranno per aver tolto loro due spuntini tanto succosi.>> non voleva sembrare arrabbiata o delusa, infondo la sua idea era buona, se solo non ci fosse il caldo dell'inferno vicino a quella pianta rinsecchitta.
    Continuava a controllarlo con lo sguardo alla ricerca di qualche segno di malessere a parte il rossore. Tirò fuori il suo intruglio dissetante e rigenerante.
    << Bevetene un bel po', soprattutto te. - rivolta al maschietto - Il caldo e l'umidità presente qui dentro, non aiuta di certo e più si alza il sole, peggio è... va bè che tra poco dove siamo seduti noi, sarà tutta acqua marina. Ben che sarà una sauna dopo, oltre al non poter uscire, almeno per i babbani.>>
    Attese che i ragazzi avessero finito di bere e fossero pronti a ripartire.
    << Questo luogo si può dire che è sacro, protetto da incantesimi, quindi non possiamo smaterializzarci qui dentro, rischiamo che non vada a buon fine e sapete quanto è grave il rischio di "spezzarsi". Andremo nella stanza qui affianco, non dovrebbero ancora esserci turisti per la mia richiesta, quando ho chiesto la passaporta, di concederci la mattina libera.>>
    Prima di andarsene, si avvicinò alla parete e chiudendo gli occhi la toccò.
    Si concentrò sulla magia che percepiva, pulsava intorno a lei, meravigliosa e viva, poteva sentirne di ogni tipo, dalle preghiere dei fedeli, ai riti druidici, alle magie con la bacchetta, per non parlare di quanto alcune fossero antiche e complicate... c'era forse la firma del potente Merlino?
    Un sorriso le sfuggì, inclinandole la bocca all'insù, mentre attingeva alla propria riserva magica e ne donava un po' a quel "santuario", come le avevano insegnato fare fin da piccola, per poi sussurrare un grazie, rivolto ad uno dei primi e tra i più potente e inimitabili maghi che avevano fondato le basi della magia che loro adesso potevano apprendere e ricreare. Riaprì gli occhi e lentamente allontanò la mano dalla parete, così da interrompere con delicatezza il collegamento spirituale.
    << Bene ragazzi, seguitemi e quando saremo di nuovo nella grotta principale ci smaterializzeremo dove ci ha lasciati l'ultima passaporta, pranziamo e poi di nuovo a Hidestone.>> il sorriso era tornato luminoso sul suo volto.
    Li condusse attraverso il passaggio segreto, ripetendo il stesso incantesimo usato per entrare e una volta nella grotta di Merlino, vennero colti da una bella ventata fredda carica di salsedine e altro dettaglio che sicuramente era inevitabile non notare: si era alzata discretamente l'acqua, se non fossero in un punto rialzato del terreno si sarebbero sicuramente trovati bagnati fino ai polpacci.
    Li prese entrambi per mano e chiudendo gli occhi si concentrò nel punto, poco distante da lì, dov'era solita smaterializzarsi quando veniva a far visita alla Grotta di Merlino.
    La smaterializzazione congiunta era un po' difficoltosa, ma non era la prima volta che la praticava, riuscendo a teletrasportarli tutti di nuovo all'aperto.
    << Ora che non siamo più a rischio di alta marea e nascosti ai turisti babbani, possiamo fare un bel pranzo. Mangiate e rilassatevi, a ritorno a scuola vi aspetta la prova pratica.>> lo aveva detto con un tono di voce che era tra il minaccioso e il divertito.
    Con un colpo di bacchetta, comparve un enorme telo da picnic su cui si lasciò letteralmente cadere e che si fottano le formalità. Tutte quelle passaporte e smaterializzazioni, nonchè parlare e restare attenta che i giovanotti non uccidessero fauna e flora magica, l'aveva decisamente stancata.
    Dopo un attimo di recupero energie, riuscì a mettersi a sedere per tirare fuori i suoi bei paninazzi, pieni di ogni possibile farcitura. Con un coltello li tagliò tutti in tre pezzi così da poterli dividere con Jess ed Erik. Naturalmente se le avessero offerto qualche assaggio gustoso, non si sarebbe di certo rifiutata.
    Era ormai pomeriggio quando finirono sia di magiare sia di riposarsi, oltre alle chiacchiere da salotto scambiate sia con la professoressa-guida turistica sia tra i due ragazzi, Airwën evitò di ascoltare allontanandosi con la scusa di farsi una passeggiata per ammirare il panorama.
    << Ragazzi miei, mi duole dirvelo ma è ora di tornare.>> detto questo, si alzò e rimise la propria roba nello zaino, la coperta scomparì magicamente nel momento in cui fu completamente libera da cose e persone.
    << Adesso ci possiamo smaterializzare separatamente, infondo l'aula di pozioni la conoscete bene. Non fate deviazioni, questa è ancora la vostra lezione del triennio. - li guardò uno ad uno come ammonimento nel caso avessero deciso di passare prima a far un qualche saluto - Prima voi, io vi seguo. Non penso di dovervi far un ripasso sulla Smaterializzazione, in ogni caso ricordatevi "le 3 D":
    Destinazione: fissare la mente sulla destinazione desiderata.
    Determinazione: mettere a fuoco la determinazione di occupare lo spazio desiderato.
    Decisione: girare sul posto, cercando di entrare nel nulla, muovendosi con decisione.>>
    attese che si smaterializzassero prima loro, in modo da controllare che non lasciassero pezzi indietro per poi seguirli dopo un ultimo saluto a quel meraviglioso posto a lei tanto caro.

    Di nuovo in aula, si sentiva come tornata a casa. Respirò a pieni polmoni l'odore di quella stanza che grazie ai suoi accorgimenti non era mai polverosa o con puzza di marcio e stantio com'era successo col suo professore ad Hogwarts.
    Aspettò che i ragazzi avessero riposto i loro zainetti e che si fossero seduti ai banchi preparati per l'occasione, per iniziare.
    Un semplice giro di bacchetta e la lavagna di sdoppiò, poi col suo solito movimento, sulla lavagna comparvero le preparazioni dei due antidoti.



    << Per primo faremo l'antidoto ai veleni rari che, stranamente, è più veloce ma come avete visto richiede ingredienti più particolari.
    Prima di iniziare, mi devo occupare di un ingrediente che voi avete già pronto.>>

    Mostrò la teca da cui all'inizio della lezione proveniva quello strano ronzio: era piena di Billywig svolazzanti. Airwën con estrema attenzione e l'uso della bacchetta ne immobilizzò 8 che poi tirò fuori sempre magicamente, in modo che gli altri restassero dentro, per poi metterli in un contenitore simile a quello degli studenti, con lo stesso fumo anestetizzante dentro.
    << Riempite il calderone con 0.5 litri di acqua distillata, come al solito la trovate in questo serbatoio col beccuccio, premete ed esce. - fece levitare il proprio calderone sotto al contenitore dove sapevano già esser l'acqua distillata e ne fece cadere il quantitativo richiesto, per poi continuare - e la mettere a bollire per 2 minuti.
    Intanto, maneggiandoli coi guanti in pelle di drago, incidete i 2 Semi di Fuoco con un unico taglio, state ben attenti sia al coltello che bello affilato, sia al liquido all'interno perchè è caldo come la lava, quindi non versatene neanche una goccia in giro, tutto nel calderone appena vedete che bolle per bene. Dovete SUBITO allontanarvi dopo aver aggiunto rapidi il liquido dei semi perchè scoppietterà per qualche minuti per via dell'alta temperatura.>>

    Infondo era una cosa abbastanza ovvia che il liquido al loro interno fosse caldo, bastava pensare alla pianta da cui si raccoglievano.
    Con tutte le dovute protezioni, nella mano destra un seme e nella sinistra l'altro, così da versarli in contemporanea, appena versò veloce entrambi i liquidi, fece un lungo balzò indietro così da allontanarsi immediatamente. Anche dai banchi dei due ragazzi, si potevano vedere e sentire lo scoppiettare dentro il calderone.
    << Col piatto in osso, avente il lato sottile e affilato, "pestate" gli 8 pungiglioni di Billywig. Dico pestate ma è più un tagliare...
    Li prendete dai contenitori dove al momento sono anestetizzati, e con molta attenzione dovete premere con questa "lama" arrotondata il punto dove il pungiglione diventa giallo. [click] Fatelo sul vassoio in acciaio perchè poi il pungiglione ottenuto andrà inciso per raccoglierne la goccia di veleno che ne uscirà.
    Così anestetizzato, se state attenti a premere nel punto giusto, l'insetto non sentirà dolore benchè ancora vivo, e quando avete finito, li lasciate cadere tutti qui dentro la teca con gli altri, l'apertura che vedete ne permette l'ingresso ma non l'uscita. L'effetto del fumo finirà gradualmente e poi verranno liberati di nuovo in natura...>>

    Con estrema attenzione prese i suoi insettini, li appoggiò col pungiglione verso di lei e col "piatto affilato in osso" premette dove in ognuno il pungiglione da blu diventava giallo, per poi rimetterli tutti nella teca.
    << Servono così tante gocce per aver la sicurezza che almeno il quantitativo minimo di veleno necessario venga aggiunto, se poi sono esattamente 8 gocce ancora meglio ma non vanno superate perchè poi si rischiano effetti e reazioni indesiderate ai veleni rari che dovrebbe andare a contrastare.>>
    Veloce e precisa incise il pungiglione ottenendo 8 gocce di veleno levitante che fece cadere dentro il calderone, il cui liquido prese una bella colorazione viola.
    << Con una pinza, aggiungete l'intero corno di Graphorn, restate a distanze per non esser colpiti da possibili schizzi. - lo fece stando ben attenta a non schizzarsi - Poi andate in questo bel calderone per terra, ancora sporco dell'ultima pozione fatta per la mia bottega a Denrise, lasciato in giardino per qualche giorno... e con altre pinze, questa volta belle lunghe, acchiappate un Chizpurfle chiamato anche "Banfello" e tenendolo fermo sul ripiano, con un coltello piccolo ma bello affilato, gli tagliate il guscio. Dovete ottenere i gusci di 2 Chizpurfle, li frantumiamo nel mortaio e versiamo la poverina ottenuta. Ah, tenete lontano il vostro magifonino se non volete rischiare che dal mio calderone sporca, decidano di farsi uno spuntino elettrico.>>
    Fece alcuni passi verso la pianta di Dittamo...
    << Infine, raccogliamo un fiore di Dittamo, uno bello grande, e ne stacchiamo i 5 petali che dobbiamo aggiungere alla pozione.>>
    Appena li aggiunse, la soluzione iniziò a sfrigolare per poi stabilizzarsi e apparire simile ad acqua frizzante ma color viola.
    << Avete notato qualcosa di diverso in questa preparazione? Qualcosa di "diverso dal solito"...
    Intanto che ci pensate e che la pozione si raffredda, passiamo all'altro antidoto, quello per i veleni comuni.>>

    Magicamente spostò il calderone con la pozione viola da parte, ben lontana da quello contenente i Chizpurfle che per sicurezza vennero chiusi dentro, se ne sarebbe liberata domani.



    << Iniziamo col tritare bello fine il Bezoar, dovete ottenere una polvere finissima. Ne prendete 3 misurini e li mettete nel calderone.
    Poi prendete il vostro Ingrediente Base e aggiungete 2 misurini.>>
    l'ingrediente base era un mix di polveri e piante tritate dai mille utilizzi, tanto da esser spesso usato nelle pozioni basilari, per questo agli studenti veniva insegnato più o meno alle prime lezioni di pozioni e non doveva mai mancare.
    << Solo adesso accendete il fuoco sotto il calderone e scaldate a fiamma media per 5 secondi, per poi spegnere e agitare la bacchetta.
    Vi consiglio di utilizzare un orologio in questo passaggio, essendo un tempo brevissimo 5 secondi, o preimpostate il magifonino così da dover solo cliccare, o tanto vale usare un metodo più veloce e sicuro.>>
    accese la fiamma e la portò a media temperatura, in quel momento esatto controllò l'ora sulla sua sveglia analogica e passati i secondi necessari rapida spense e mosse la bacchetta sopra il calderone.
    << Ora dobbiamo aspettare 40 minuti che fermenti - prese il suo timer e impostò il tempo - Intanto tritiamo il corno di Unicorno, ce ne servono solo 10 grammi, prepariamo le bacche di vischio, lo trovate infondo all'aula, e possiamo ripulire quello sporcato per la precedente pozione.
    Se avete domande da farmi, chiedetemi pure, sia adesso, sia dopo mentre sarete voi ad aspettare...>>

    Triturò il corno così da avere la polverina già pronta, andò infondo all'aula e raccolse le sue belle bacche, e con estrema efficienza ripulì gli strumenti usati in precedenza, ma purtroppo l'antidoto ai veleni rari era ancora troppo caldo per esser travasato.
    Quando passò il tempo di fermentazione, indicato dall'allarme squillante del suo timer, aveva finito ed era tutto bello pulito.
    << Adesso aggiungiamo 10 gr del corno di Unicorno tritato e mescoliamo 2 volte in senso Orario.
    Aggiungiamo le 2 bacche di Vischio e mescoliamo di nuovo ma questa volta 2 volte in senso Antiorario.
    Per poi finire con un movimento di bacchetta.>>

    Aggiunti e mescolati gli ultimi ingredienti, la pozione, già densa dalla fermentazione, divenne lentamente trasparente e appena agitò la bacchetta sopra il calderone, si aggiunsero dei riflessi argentati.
    << Finito! Intanto che io travaso e faccio raffreddare, voi due iniziate con le vostre pozioni, a cominciare come me dall'antidoto ai veleni rari e poi passare a quello contro i veleni comuni.>>

    Docente: AIRWEN O'NEILL
    Outfit: QUI
    code role © Akicch; - NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT


    Benvenuti Erik Foster e Jessica (non riesco a taggarti) alla 1° lezione di Pozioni del Triennio!
    Siamo giunti all'ultima parte della lezione: la Pratica.
    E' uguale a tutte le altre fatte in aula, con la differenza che sono due pozioni da creare invece di una.
    Arrivati a questa fase non potete più consultarvi o collaborare, ma dovrà esser svolto tutto individualmente.
    Se avete dubbi, potete contattarmi per MP o Telegram.

    Come libro di testo, considerate "Mille Pozioni per Mille Utilizzi [Liv. Avanzato]" .
    Trovate la descrizione dell'aula QUI

    CRITERI di VALUTAZIONE
    - Impegno nella stesura dei post
    - Partecipazione con domande e interventi
    - Descrizione del recupero e della lavorazione degli ingredienti
    - Descrizione dell'esecuzione della pozione
    - Se mancano o sono stati sbagliati dei passaggi nella preparazione
    - Utilizzo di tecniche e oggetti per favorire la creazione della pozione
    - Coinvolgimento durante la lezione e le prove

    Premio: 1 fiala monouso di entrambi gli Antidoti creati

    SCADENZA: 04 / 06 ore 23:59
    N.B. Sfrutto il fatto che non avete altre lezioni fino a Settembre per darvi 4 giorni in più, così non avete bisogno di chiedermi proroghe.

     
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    Adorava l'entusiasmo di Erik che, alla fine, rispecchiava anche il suo, tranne quando scoprì che dovevano scendere come degli stambecchi, quindi rise e scosse la testa.
    Una volta davanti la pianta, Jess cercò di fare del suo meglio per procurarsi i semi senza però nuocere all'arbusto, cercando quindi di evitare che si potesse rompere in qualche modo.
    Annuì alle osservazioni della docente una volta finita la prova, annotandosi ogni parola in testa come se fosse un blocco appunti. Non c'è problema, li usi pure replicò quindi, con un sorriso a trentadue denti, soddisfatta che comunque l'esercizio fosse andato bene e che nessuno si fosse fatto male, anche se a quanto pareva, Erik ci era andato parecchio vicino.
    Si avvicinò anche lei al ragazzo dopo che la docente gli aveva fatto cenno di sedersi, posandogli una mano sulla spalla. Una cosa che adorava del moro, era la sua spontaneità ed il suo agire sempre in buona fede, sempre rispettoso della natura e dell'ambiente, anche se talvolta poteva ottenere l'effetto contrario, come sarebbe potuto succedere quel giorno. Non credo di avere abbastanza forza per portarti in spalla, se svieni per un colpo di calore tentò di scherzare, abbozzando un sorrisetto all'amico, comunque contenta che fossero tutti bene o male incolumi.
    Accettò di nuovo la bevanda, ingollandone un generoso sorso, prima di allungare il braccio verso l'altro prefetto, in modo che potesse attingere anche lui a quel composto così buono. Grazie molte! Disse alla docente, prima che ella riprendesse a spiegare.
    La ragazza, dopodiché, osservò la docente avvicinarsi al muro ed attese, incuriosita. Secondo te cosa sta facendo? Domandò all'altro, poco prima che la donna tornasse da loro, dandogli ulteriori istruzioni. La seguirono quindi e la corvina notò come si fosse alzata l'acqua rispetto a prima, però il tempo era poco quindi si lasciò prendere la mano dalla rossa, smaterializzandosi con lei ed Erik fuori dalla grotta, all'aria fresca.
    Finalmente si mangia! Esultò, sedendosi a gambe incrociate sul telo che la docente aveva fatto comparire, tirando fuori anche i propri panini e diversi pezzi di torta alle mele ed al cioccolato, posizionandole a poca distanza da lei. Come la docente aveva condiviso il proprio cibo, anche Jessica pensò di fare lo stesso. Queste torte mi sono state generosamente concesse dagli elfi, mangiatene pure concesse come se stesse parlando a due suoi compagni e non anche ad una docente, ma in un ambiente come quello, era difficile conservare quel minimo di formalità che era richiesta nel rapporto tra studenti e docenti.
    Mi dispiace che stiamo per tornare a scuola annunciò, addentando un pezzo di apple pie, sospirando. Però magari, visto che stanno per iniziare le vacanze, potremmo ritornarci, se non hai impegni... che ne dici, Erik? Domandò al ragazzo con un sorriso, sperando che non avesse altre vacanze organizzate, perlomeno non per tutta l'estate. Non sapeva certo della sua situazione economica né del fatto che ora "provenisse dalla strada" e vivesse con degli spacciatori.
    Un'espressione delusa apparve sul suo volto quando la docente concretizzò ciò che lei aveva appena detto, ovvero che sarebbero dovuti tornare a scuola, quindi si sistemò ed alzò, pulendosi automaticamente i pantaloni, anche se non si era posata a terra.
    Chiuse gli occhi e si concentrò al massimo, focalizzando nella propria mente, la stanza adibita a pozioni, scomparendo un attimo dopo. Non ci mise molto che riaprì gli occhi e si ritrovò nella familiare aula.
    Andò a sedersi ad un banco, prendendo Erik per il polso e trascinandolo con sé. Osservò il procedimento alla lavagna e, velocemente, lo buttò giù nel proprio quaderno che, nel frattempo, aveva tirato fuori.
    Andò quindi a prendere il proprio calderone, riempiendolo con mezzo litro d'acqua esattamente come aveva fatto la docente in precedenza, quindi la mise sul fuoco, stavolta estraendo il proprio magifonino ed impostando il timer che segnava due minuti esatti, quindi lo fece partire, quindi andò subito a prendersi i guanti in pelle di drago ed afferrò i semi, in attesa che l'acqua bollisse.
    Il Timer, dopo due minuti esatti, prese a suonare e così, rapida, Jess fece un'incisione al centro preciso dei semi, lasciando poi che il liquido vi cadesse dentro, facendo un balzo indietro per evitare che il liquido le scoppiettasse addosso incandescente. Alla fine, seguendo le altre istruzioni, si portò sopra il vassoio e con il piatto in osso, posò la parte affilata proprio dove il pungiglione diventata giallo, tagliandolo come aveva chiesto la docente. Alla fine li rilasciò cadere nella teca, soddisfatta.
    Quindi, incise con calma ma velocità un pungiglione, lasciando che il liquido cadesse all'interno del calderone, sperando che anche la sua pozione assumesse la colorazione viola di quella della docente, dopodiché afferrò una pinza e prese il corno di Graphorn, lasciandolo cadere intero dentro il calderone, rimanendo a debita distanza come suggerito dalla donna. Quindi si abbassò ed afferrò due Chizpurfle, cercando di inciderne una parte del guscio per riuscire a tagliare, per poi farli cadere nel mortaio ed iniziare a pestare perché si frantumassero. Aveva anche rimesso il cellulare in tasca per evitare quanto detto dalla docente, dopodiché si avvicinò alla pianta di Dittamo, prendendone un fiore enorme e staccandone i petali, cinque per l'esattezza, lasciandoli cadere nella pozione.
    Alla sua domanda, non seppe esattamente cosa rispondere, non subito... quindi ci pensò su un attimo. L'unica cosa che mi viene in mente, è che abbiamo dovuto procurarci noi gli ingredienti invece di trovarli già qui, ma non so se sia la risposta giusta. Per una volta, non sapeva proprio cosa rispondere, quindi decise di non aggiungere altro e lasciare che fosse colui che frequentava il corso, a dare un'eventuale risposta corretta.
    Ad ogni modo, fu il turno della pozione successiva, quella per i veleni comuni. Prese quindi il Bezoar, iniziando a tritarlo quanto più fino riuscì, prendendone poi tre misurini e mettendoli in un calderone. Prese anche due misurini del mix di ingrediente base, quindi accese il fuoco e stavolta non mise il timer, limitandosi semplicemente ad osservare i secondi che scorrevano nel magifonino, spegnendo quando doveva e agitando la bacchetta.
    Ora che dovevano aspettare quaranta minuti, si misero all'opera per tritare il corno di unicorno, cosa che fece, selezionandone dieci grammi, dunque si avviò a prendere le bacche di vischio. Intanto, pulì con cura tutti gli strumenti finora usati.
    Quando furono passati i quaranta minuti ed anche il suo timer suonò, aggiunse il corno e mescolò in senso orario due volte, aggiungendo poi le bacche e mescolando stavolta nel senso opposto, eseguendo alla fine il movimento di bacchetta. Finalmente, anche la sua pozione era pronta.
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    Erik Foster | Ametrin | III anno
    Optare per un approccio così diretto non fu un'idea strabiliante. Riuscì a ottenere i due frutti necessari per la realizzazione della pozione, ma a quale prezzo? Non lo percepì subito, ma dopo qualche istante le gote cominciarono a diventar assai rossastre e il calore unito all'umidità gli stava dando alla testa. Dopo essersi allontanato dall'albero si ritrovò a poggare la schiena contro la roccia della caverna, gemendo di piacere solo al contatto con il panno bagnato con l'acqua fredda. Ho sottovalutato la temperatura, mi spiace. Disse il moretto, il quale si passò lo stesso panno sulla fronte, sul viso, infine sulla base del collo. La ringrazio del panno, spero solo di non aver rovinato la gita. Sì, insomma, voglio dire, non era mia intenzione farvi preoccupare. Terminò, accettando di bere ancora una volta la bevanda offerta dalla professoressa. Era piacevole, ma non solo quello: dopo essersi dissetato sentì parte delle energie rigenerarsi e dopo pochi istanti si allontanò dalla pietra su cui era poggiato e si rimise in viaggio con Jessica e Airwen.
    I tre giunsero in un punto della grotta famigliare. Ricordava il sentiero, eppure era certo che l'acqua non ci fosse. Che sia già cominciato l'influsso dell'alta marea? Se così era dovevano sbrigarsi, poiché morire annegato non era tra le sue intenzione.
    Grazie a una smaterializzazione congiunta riuscirono a cavarsela e una volta fuori e tornati nel punto sicuro anche dai babbani i tre si dilettarono con un pic-nic. Erik accettò la porzione di panino offerta dalla prof solo se non avesse contenuto carne o pesce, mentre non ebbe nessun problema col trancio del dolce di Jessica, ricambiando con i suoi panini vegetariani e ultra saporiti. Vi consiglio di assaggiare questo con il pesto rosso, le melanzane fritte e il trito di noci! Era il suo preferito, inoltre era quello che sicuramente sarebbe stato più vicino ai gusti delle due, dato che il tofu affumicato aveva l'incognita di poter non piacere a chi non l'aveva mai assaggiato.
    A me piacerebbe molto tornare qui, Jess! Poi senti che bella aria si respira! Riempì i suoi polmoni di aria salmastra, espirando poi poco silenziosamente, concentrandosi infine sul cibo.
    A pranzo finito dovettero tornar a casa e lo fecero mediante la smaterializzazione. Bene, le tre D. Chiuse gli occhi e si concentrò sull'aula di pozioni. Aveva in mente la stessa disposizione che c'era quella stessa mattina: la scrivania con sopra una teca misteriosa e i due corni estremamente rari, la lavagna , i numerosi calderoni e le varie attrezzature necessarie per lo svolgimento di una pozione. Ok, ci sono. Erik voleva giungere esattamente a un passo dall'ingresso dell'aula. In quel modo non avrebbe dovuto temere di comparire in un punto occupato da un'altra persona, infine eseguì il classico giro nel quale avrebbe tentato di entrare nel vuoto. Che gli dei siano con me!
    Quando tornò in classe parve che nulla fosse cambiato da quella mattina. Sarà l'intensità della giornata di oggi, ma mi sembra ieri che ci siamo visti qui. Scoppiò a ridere, tornando però serio non appena comparvero le preparazioni dei due antidoti. Nel mentre la docente si occupava di reperire i suoi pungiglioni di Billiwyg, Erik si concentro sulle preparazioni per tentar di memorizzarle. Alla fine il segreto per realizzare ogni pozione era la cura nei dettagli e per quanto potesse sembrare un aiuto aver il procedimento davanti poteva far cadere gli studenti nella trappola della pigrizia. Pozioni giocava molto con i tempi e i ritardi solitamente impiegati per ritrovar il punto in cui ci si trovava nella ricetta erano fatali.
    Dopo aver letto le procedure un paio di volte, Erik dispose sul suo piano di lavoro tutti gli ingredienti necessari per preparare l'Antidoto ai veleni Rari, tutti gli altri erano stati rilegati a un angolino in maniera tale da non causare confusione. Aver ordine sul banco da lavoro è aver ordine mentale.
    Osservò con estrema attenzione le preparazioni delle pozioni, appuntandosi qua e là alcuni dettagli del procedimento. Al termine della preparazione dell'Antidoto ai Veleni rari la professoressa chiese se i due avessero notato qualcosa di diverso dal solito, Erik alzò la mano dopo Jessica. Intende il fatto che la pozione sia frizzante? Non ricordo di altre che abbiano questa caratteristica, potrebbe trattarsi di una reazione dovuta al veleno dei Billiwyg con i petali del Dittamo? In fin dei conti quella era una pianta curativa e non doveva essere un caso che la pozione aveva cominciato a frizzare proprio quando aveva inserito i petali.
    Quando la docente terminò anche l'esecuzione della seconda pozione, toccò a Erik darsi da fare.
    Wingardium Leviosa! L'incantesimo era rivolto verso il calderone che sarebbe stato spostato alla base del serbatoio che avrebbe riempito con mezzo litro d'acqua distillata. Ripose il calderone al suo posto, dopodiché alzò la mano. Prof, facciamo come al solito? Se non è specificato teniamo il fuoco a fiamma media? Naturalmente in base alla risposta che avrebbe ottenuto avrebbe esposto il liquido a una temperatura piuttosto che un'altra.
    Indossò nuovamente i guanti in pelle di drago che si era tolto durante il pranzo e afferrò un coltello per incidere i due semi di fuoco. Avendo dinnanzi a sé due bei esemplari optò per un taglio centrale, affinché anche il liquido agli estremi non avrebbe faticato a uscire. Come aveva detto Airwen, tale liquido era ustionante. Non lo aveva toccato, ma percepì il calore non appena fece il foro sui semi. Li afferrò dal lato non inciso e attese che i due minuti di ebollizione terminassero prima di rovesciare insieme i semi affinché potessero rilasciare il liquido nello stesso momento. Uno. Due. Tre! Fece un salto all'indietro e si chinò appena mentre il liquido nel calderone cominciò effettivamente a scoppiettare.
    Il prossimo era un momento delicato. Liberò i Billiwyg dal contenitore e il dispose in fila su un vassoio d'acciaio con il pungiglione rivolto verso di sé. Fatto ciò afferrò il piatto in osso tentando di pestare nel punto esatto in cui il pungiglione delle creature da blu zaffiro diventava ambrato. Fatto ciò, prese i pungiglioni uno a uno e li incise con il coltello in acciaio, lasciando che una goccia del loro veleno cadesse direttamente all'interno del calderone. Sono felice che torneranno nel loro habitat naturale così fiorito! Quando terminò anche con l'ultimo Billiwyg, Erik portò il vassoio con le creature verso la scrivania, liberando i piccoli insetti all'interno della teca. Fate i bravi!
    Quando tornò notò il liquido del calderone essere di un bel viola intenso. Come il colore della mia casata! Il moretto sorrise, afferrando poi con la pinza il grosso corno di graphorn e lo inserì nel calderone. Nel farlo estese il braccio dominante al massimo della sua possibilità, rimanendo col corpo ben indietro affinché non venisse colpito dagli schizzi.
    Eccoci ora dal Banfello. Posò sul tavolo di lavoro magifonino, auricolari e la sua bacchetta magica per evitare che potesse risultare appetibile alla creatura. Si armò di una pinza assai più lunga da quella usata per il corno e di un coltello estremamente affilato. Spero solo che non sentirà male. Crucciò appena lo sguardo mentre fece per prenderne uno che tentò di dimenarsi, purtroppo però senza successo. Prometto che sarà rapido e indolore. Fu così che tentò di compiere movimenti veloci, ma estremamente accurati. Voleva fare della precisione il suo cavallo di battaglia, mentre al resto avrebbe pensato il coltello. Privato del guscio, lo avrebbe riposto nuovamente all'interno del calderone sporco della docente, afferrandone però immediatamente un secondo per offrirgli lo stesso trattamento. Se vi ho fatto male perdonatemi, in caso chiederò alla prof se posso lasciarvi la mia pozione se non sarà buona.
    Tornò sul suo banco di lavoro, posò entrambi i gusci nel mortaio e col pestello cominciò a frantumarli. Inizialmente dovette metterci forza, in fin dei il mortaio era come un amico: inizialmente era difficile entrarci in confidenza, ma pestata dopo pestata ciò che mettevi al suo interno diventava più semplice da polverizzare. Cioè, in amicizia non polverizzo, ma avete capito la metafora, no? Scosse rapidamente il capo e quando i gusci divennero una polverina, la versò nel calderone.
    L'ultimo passaggio riguardava il dittamo: staccò un fiore grande dalla pianta e ne staccò cinque petali che vennero introdotti nel calderone.
    Mantenne il colorito viola, ma erano visibili delle bollicine, quasi come se si trattasse effettivamente di una bevanda frizzante. HO SBAGLIATO TUTTO! Batté due volte le palpebre, poi lesse la ricetta sulla lavagna. Ah, no, dovrò farci l'abitudine.
    La pozione doveva raffreddare, così cominciò a preparare l'Antidoto ai veleni comuni.
    Wingardium Leviosa! Esattamente come fece la professoressa, Erik spostò il calderone a debita distanza dal suo bancone, riutilizzando poi il medesimo incanto su un calderone pulito. Non vorrei che qualcosa facesse reazione.
    Bezoar, a noi due! Mise il raro ingrediente all'interno di un altro mortaio affinché i residui dei gusci dei Banfelli non entrassero in alcun modo in contatto con ingredienti di una pozione che non prevedeva il loro utilizzo. Schiacciò per bene il Bezoar, aiutandosi alzandosi sulle punte e facendo peso col suo corpo per ottenere un risultato più efficacie con il minimo dello sforzo. Riempì con la polvere ottenuta un misurino e versò il contenuto nel calderone, ripeté fino a quando al suo interno non ci fossero stati ben tre misurini di polvere di Bezoar. Il secondo passaggio riguardava due misurini di ingrediente base. Waaaa, è il mio ingrediente preferito! Sì, insomma, senza di quello ogni studente avrebbe dovuto svolgere un sacco di lavoro in più per la preparazione delle pozioni più comuni. Versò i due misurini di ingrediente base nel calderone, dopodiché sbloccò il magifonino e andò sul timer. l'indice sinistro era sopra alla dicitura avvio, mentre la mano destra era sull'accensione della fiamma. Contemporaneamente fece partire il cronometro e accese la fiamma a temperatura media. Al giungere dei cinque secondi spense con la sinistra - nel mentre il cronometro proseguiva la sua rincorsa verso l'infinito - e la destra impugnò la bacheca, agitandola al termine dei cinque secondi. Solo in quel momento resettò il tempo, poiché la pozione avrebbe impiegato ben 40 minuti per fermentare.
    Nel mentre si attendeva non era mai consigliato rimaner con le mani in mano: tritò il corno di unicorno fino a recuperarne 10 grammi esatti, mentre per le bacche di vischio preferì aggiungere direttamente al termine della fermentazione. Al termine dei quaranta minuti aggiunse la polvere che aveva tritato e mescolò per ben due volte in senso orario col mestolo. Fu allora che staccò le due bacche di vischio per aggiungerle e girò altre due volte in senso antiorario.
    Rapida ricontrollata alla preparazione. OH! prese la bacchetta e la agitò, sperando vivamente di trovar la pozione densa, trasparente e dai riflessi argentei.









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    1° Lezione Triennio__POZIONI
    Argomento lezione:
    ANTIDOTI per VELENI Comuni & Rari

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    Airwen aveva dato un'occhiata ai due studenti mentre svolgeva la sua dimostrazione dell'esecuzione delle due pozioni, curiosa di vedere se prendevano appunti o si affidavano unicamente alla memoria, ma soprattutto li osservò con attenzione mentre erano loro a replicarla.
    Rispose con un cenno di conferma ad Erik quando le chiese se era sottointeso che il calderone andasse alla temperatura media e non si perse alcun dettaglio delle tecniche di come affrontavano ogni passaggio.
    Alla fine non risultò poi così difficile, infondo erano solo due invece della solita classe piena di ragazzi da controllare che minassero alla loro salute o alla sua aula.
    << Sì, non si è sbagliato completamente Signor Foster sulla risposta alla mia domanda, anche se si è dimenticato dell'antidoto mentale, anch'essa una pozione "frizzante".
    Oltre al fatto che gli ingredienti questa volta non erano già pronti...
    - era quasi una affermazione scontata dato che quella era una lezione "speciale" proprio per quel dettaglio - Possiamo dire che la differenza più evidente rispetto alle pozioni finora fatte è che: non abbiamo MAI dovuto mescolare, non ce n'è stato bisogno.
    Questo perchè i Semi di Fuoco sono così caldi da avere un'ebollizione continua dell'acqua, a questo si aggiunge la reazione del veleno di Billywing ai gusci frantumati di Chizpurfle ancora carichi di "energia", e ciò porta il tutto a restare frizzante, il liquido in perenne movimento quindi in continuo rimescolo finchè non si raffredda.>>

    Quando entrambi ebbero finito i due antidoti, un enorme sorriso le illuminò il volto, orgoglio e soddisfazione facilmente riconoscibili sia dalla sicurezza con cui valutò i risultati ottenuti, sia dalla voce allegra e cristallina.
    << Bravi! Complimenti ragazzi! Sono enormemente soddisfatta del vostro lavoro e delle pozioni ottenute.>> entrambe avevano acquisito colore e densità tipici di antidoti comuni e rari ben riusciti.
    Si fermò davanti al banco del giovane Ametrino per complimentarsi:
    << Erik, non mi hai delusa, come ho già affermato altre volte, hai una predisposizione innata a questa materia e sono felice dell'argomento da te scelto perchè gli antidoti spesso sono sottovalutati, in molti non si rendono conto di quanto siano pericolosi i veleni e l'importanza dell'intervenire col giusto antidoto.>>
    Passò poi alla bella Opal e rivolgendole uno sguardo radioso battè le mani come per applaudire...
    << Signorina Whitemore, sono stata piacevolmente stupita non solo da come ha affrontato le prove di raccolta, ma soprattutto dalla creazione delle due pozioni. Quando ci eravamo viste al biennio, mi era risultata distratta, poco attenta ai dettagli e alla tecnica di lavorazione degli ingredienti... oggi invece mi ha fatta ricredere completamente, è migliorata un sacco!
    Per questo motivo andrò a parlare di persona con Preside affinchè il voto di oggi non vada sprecato, ma potrà esser aggiunto alla sua pagella e far media con tutti gli altri.>>

    Un così buon risultato non doveva assolutamente andar perso, quella ragazza era tanto migliorata e meritava di esser premiata non solo con le 2 fiale di antidoto, ma con una bella valutazione che potesse alzarle la media.
    << Bene, adesso prendetevi il resto del pomeriggio completamente libero da tutte le altre lezioni della giornata, ve lo siete pienamente guadagnato.>>
    Con un'agitata di bacchetta, veloce ed esperta, versò magicamente in due provette i due antidoti e li consegnò loro, per poi aggiungere, mentre si dava da fare per pulire i calderoni: << Consiglio di festeggiare i bei voti conseguiti con una bella bevuta! Ma mi raccomando... io non ho detto niente!>> fece loro l'occhiolino e li lasciò andare.

    Docente: AIRWEN O'NEILL
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    Siamo infine giunti alle Valutazioni e COMPLIMENTI ad entrambi!

    CRITERI di VALUTAZIONE
    - Impegno nella stesura dei post
    - Partecipazione con domande e interventi
    - Descrizione del recupero e della lavorazione degli ingredienti
    - Descrizione dell'esecuzione della pozione
    - Se mancano o sono stati sbagliati dei passaggi nella preparazione
    - Utilizzo di tecniche e oggetti per favorire la creazione della pozione
    - Coinvolgimento durante la lezione e le prove

    Premio: 1 fiala monouso di entrambi gli Antidoti creati PERFETTI

    Punti massimi assegnabili: 20 Tot.
    RANGE di Punti assegnati nelle 3 parti della lezione:
    0-3: Entrata
    0-2.5: 1° Prova
    0-2.5: 2° Prova
    0-12: Parte PRATICA = 0-3 Scarso | 4-6 Accettabile | 7-9 Buono | 10-12 Perfetto

    PREMIO: 1 fiala monouso della pozione creata

    PuntiVotoEXP
    20E2PP+6EXP
    19E2PP+4EXP
    18E2PP+2EXP
    17O2PP+1EXP
    16O2PP
    15O1PP+12EXP
    14O1PP+9EXP
    13A1PP+6EXP
    12A1PP+3EXP
    11A1PP
    8-10S12EXP
    5-7D9EXP
    2-4Texp per i post
    0-1NCexp per i post


    I VOTI ottenibili sono:
    ♦ Eccezionale
    ♦ Oltre ogni misura
    ♦ Accettabile
    ♦ Non accettabile
    ♦ Scadente
    ♦ Desolante
    ♦ Troll

    N.B. I PP ottenibili dalla lezione di POZIONI possono esser assegnati solo a Resistenza & Destrezza

    I punti vinti dai singoli studenti vanno sommati tra loro per casata.
    Per impedire che il diverso numero di alunni delle varie casate penalizzi quelle con pochi individui presenti a lezione, si applica una correzione del punteggio: le casate con meno ragazzi vedranno aggiungersi 11punti casata extra per ogni studente in meno rispetto alla casata più numerosa della lezione.

    PUNTI ASSEGNATI
    (arrotondati per Eccesso)



    - BLACK OPAL
    [Jessica] 3 + 2.5 + 2.5 + 11 = 19 >> E | 1 Res + 1 Des + 4 Exp

    - AMETRIN
    [Erik] 3 + 2.5 + 2 + 12 = 19.5 -> 20 >> E | 1 Res + 1 Des + 6 Exp

    - DIOPTASE
    1 Assente = 11

    Se desiderate chiarimenti sul motivo delle valutazioni, scrivetemi pure un MP o su Telegram

    PUNTI CASATA

    BLACK OPAL: 19
    AMETRIN: 20
    DIOPTASE: 11



    Edited by LadyShamy - 14/6/2021, 02:34
     
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12 replies since 10/5/2021, 20:44   203 views
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