Cuore degli abissi

Philipp Garlic

'Io odio i ragazzini.'
Che Philipp odiasse molte cose - e persone - era ben noto in lungo e in largo per tutta l'isola; la gente, tuttavia, sapeva anche che, in qualche malsana maniera, egli era anche attratto da ciò che odiava: vampiri, maghi neri, inglesi, per qualche assurda ragione nononostante lui professasse odio per ciascuna di queste categorie, egli era sempre e comunque attorniato e attratto da loro, il che, a tratti era anche imbarazzate.
Se dunque Morrigan pareva essere l'unico punto fermo e coerente del ragazzo (lo odiava e tale odio non aveva conosciuto reali inclinazioni), gli studenti - i ragazzi - non potevano che seguire quella bizzarra regola. Si era candidato come docente neanche lui sapeva bene perché: forse era colpa della diligenza di Samuel, forse era per nostalgia di Theresa, forse era perché quei ragazzi avevano la stessa età di Gerald, il suo spavaldo cugino, forse, ancora, il tutto derivava da quei pochi giorni in cui era stato capocasata degli opali; restava il fatto che si era iscritto e, curiosamente, qualcuno aveva anche avuto l'ardire di finirgli assegnato.
Erik era un ragazzo curioso. Di base Philipp lo avrebbe preso a sberle dalla mattina alla sera, ma vi era qualcosa di splendente e inscalfibile in lui, che andava ben oltre il suo talento e risiedeva nel suo entusiasmo, nella sua incapacità di arrendersi o piegarsi. Per quanto Philipp lo avrebbe rivoltato come un calzino, fosse stato assegnato a lui permanentente, restava il fatto che, forse proprio per rispettare quella sua bizzarra dicotomia, aveva finito con l'abituarsi al ragazzo, al punto di chiedersi come potessero valorizzare davvero quelle settimane assieme senza che un giovane così poco propenso al combattimento e alla forgia ne uscisse snaturato.
Le prime uscite con Erik lo aveva atteso al porto per portarlo su una drakkar ad esplorare le coste e scoprire le specie marine che affollavano quelle acque, ma a suon di parlare con lui (ed Erik era celebre per parlar troppo, specialmente se paragonato a Philipp) egli aveva trovato un vero punto di incontro, qualcosa da cui cominciare un reale percorso.
Gli aveva dunque dato appuntamento sul lago Vaan, nella parte più vicina alla scuola. Erano le 14.00 e mancavano trenta minuti all'orario definito per l'incontro, ma a Philipp non importava: andava bene attendere, specialmente perché non era da solo, essendo col suo Lobalug, che per l'occasione nuotava felice nelle acque lacustri sotto il severo sguardo del suo padrone, il quale, al momento, indossava una giubba di cuoio con sotto una camiciata bianca e dei pantaloni rossi, cui aveva associato degli stivali.

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Erik Foster | Ametrin | III anno

OGGI SI VA AL LAGHETTO!
L'ensiasmo di Erik quel dì era palpabile. Camminava lungo gli esterni della scuola con il sorriso stampato sul volto e un allegro chocobo lilla accanto a sé. Vedrai che ci divertiremo un mondo con Philipp e ti prometto che seppur è un pirata non ha molto in comune con Capitan Uncino. Oh, beh, odiava i ragazzini, questo era vero, tuttavia sapeva come trattare gli animali e non aveva assolutamente paura dei coccodrilli.
Per l'occasione Erik aveva optato per vestiti estremamente comodi: una maglia bianca di pampling che ritraeva un magikarp che risaliva la corrente, preceduto da un altro esemplare della stessa specie che però si stava evolvendo in gyarados. A seguire il pezzo di giù di una tuta giallo limone e scarpe ginnastica. Sì, insomma, basso profilo.
Uh, ora che ci penso bene nella lettera non mi ha scritto nulla su di te, Piuma, ma son certo che sarà felice di vederti! Avvicinò al becco del pennuto un po' di erba ghisal affinché non avesse fame in seguito e proseguì verso il lago Vaan.
Philipp era lì, accompagnato dal suo Lobalug. CIAO PHILIPP! Urlò, salutandolo da lontano man mano che si avvicinava, continuando poi a salutarlo con la manina. Ho portato anche Piuma con me! Ho pensato potesse essere una buona idea perché mi dispiaceva lasciarla da sola, poi mi ha fatto gli occhioni dolci, non potevo dire di no! Esclamò mentre il chocobo si avvicinò al predone ed emise il suo classico suono amichevole e cominciò a saltellare allegro intorno a loro. Ero certo sarebbe stato felice di conoscerti! Ehm, oggi che faremo di bello? Ah, sì, prima che mi dimentico, Jason mi ha detto di dirti che vuole farti provare le sue erbe magiche, le ho viste ieri e sono quasi pronte!

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Philipp Garlic

Philipp aveva un certo amore per le cose in metallo e appuntite come gli uncini, ma ne avesse posseduto uno non sarebbe stato buffo come il villian della disney, bensì sarebbe stato probabilmente un serialkiller (o comunque un incubo); questo, sommato al fatto che probabilmente il ragazzo, avesse incontrato un coccodrillo, ci avrebbe fatto un intero set di valice valigie, chiariva come mai lui, decisamente, non fosse un piratà, menché meno Captitan Uncino.
E sapete, bambini, cos'altro non era Philipp? Paziente!
'Lo odio' il che non era proprio vero, o forse solo un po' (che ne so?), comunque restava il fatto che nel vedere il coloratissimo prefetto apparire, egli non poté che incrociare le braccia e fissarlo amabilmente, più o meno alla stessa maniera in cui avrebbe guardato un Inglese 'Cosa che in effetti E'!' si rese lui conto, rispondendo all'acuto saluto del giovine nel modo a lui più congeniale e normale: soffiando con violenza aria dal naso, più o meno come faceva un toro davanti ad un drappo rosso.
"Va bene" il cacciatore rispose al giovane con tono laconico alla sua lassità nell'approcciare Piuma, osservando poi il chocobo saltellargli attorno 'Che palle' pensò lui vedendo tutta quell'energia e quella gioia di viviere frammisto ad erba Ghisal, anche se, alla fine, allungò una mano, tentando ci carezzare il capo della creatura magica dal sobrissimo colore.
"Sto stranamente simpatico agli animali e ai ragazzi... infatti Blake Barnes, che è entambe le cose, mi adora" propose lui, tentando forse di fare una battuta, al punto che, infatti, spezzò il suo muso lungo tentando di alzare l'angolo destro delle sue labbra, a tracciare un lieve ghignetto impertinente, che andò ad aprirsi in una faccia stupita (o da pompino) all'udire il Druido più amato da Taffo "E TU COME CAZZO FAI A CONOSCERE JASON?" chiese lui, sciogliendo le braccia e fissandolo esterrefatto, salvo poi farsi sospettoso, guardingo, al punto da avvicinare l'altro "Che sei pure tu uno che si scopa i cadaveri?" chiese lui, annusando poi l'aria attorno al ragazzo, quasi potesse sentire l'acre odore della morte.
Continuò a fissarlo male, ma alla fine scrollò le spalle, forse avendo perso interesse nella questione e soprattutto nelle proprie ossessioni mentali, al che si mise a camminare, facendo dopo alcuni passi cenno all'altro col capo di seguirlo, portandosi progressivamente sulla riva del lago, fino a giungere sul molo.
"Ti ho fatto vedere un po' quanta roba c'è nei mari intorno all'Isola, e ok, ma non sei un cazzo di turista, sei un tirocinante... e neanche uno dei più stupidi" che, detto da Phil, era un complimentone! "E' ora che inizi a fare qualcosa che a quelli che restano a scuola è impossibile, qualcosa che comunque a Denrise non è manco così strano: addomesticare creature magiche"
Una volta giunto sul bordo del molo il ragazzo prese un sacchetto di briciole e le gettò in acqua, facendo rapidamente emergere una creatura dal fondo degli abissi lacustri "Mi hai detto che l'anno scorso hai fatto amicizia con un avvincino, ma ora non sei più al fottuto biennio, ma sei ad un cazzo di triennio: non deve essere il tuo amichetto che ti fa le bolle se gli dai le briciole, deve essere il tuo famiglio... come lo è per me Dafar!"
Serio, il biondo folgorò con lo sguardo il ragazzo, poi compì una rotazione colla sua bacchetta facendo apparire delle piattaforme galleggianti dai colori sgargianti sul lago "Le creature magiche non sono animaletti, e gli avvincini non sono neanche dei più mansueti, ma i Maridi e anche molti miei compagni c'hanno un avvicino come animale domestico... quindi ora è il tuo turno: vai e fammi vedere come ti rapporti a lui"
Con un paio di passi, in ragazzo si sarebbe portato alle spalle dello studente, lasciandogli campo libero: le piattaforme erano in acqua per supportarlo e aiutarlo, ma erano tante e colorate anche perché forse, sotto sotto, Philipp ci teneva a mettere a suo agio Erik e, perché no, anche Piuma, che era decisamente ancora troppo giovane per poter nuotare nelle acque infestate dagli avvicini. Come forse anche l'ametrino (?).

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Erik Foster | Ametrin | III anno

A dir il vero anche Capitan Uncino stava simpatico agli animali e specialmente ai coccodrilli, coincidenze?
Erik sorrise allegro nel vedere come Piuma si stesse approcciando a Philipp. Il pennuto, infatti, si lascio accarezzare da lui ed emise il suo tipico verso stridulo. Kweh? Kweh! Saltello nuovamente, entusiasta per essersi fatto un nuovo amico. Si vede che gli piaci! Adora circondarsi di amici! Esclamò più volte il moretto, mal riuscendo poi a trattenere una risata quando Philipp incredulo chiese come facesse a conoscere Jason. Oh, beh, sono anche un suo tirocinante! Lo aiuto dallo Speziale e mi ha insegnato un saaaacco di cose utili. Ma sapevo che Denrise fosse il luogo giusto per apprendere come trattare le piante. Con ciò ovviamente non voleva dire che gli abitanti di quell'isola fossero bravi solo in quello, ma la cura del mondo vegetale per Erik era di primaria importanza.
Io non scopo cadaveri, anzi, credo che in Inghilterra non lo faccia nessuno. Si tratta di una vostra usanza? Magari legata a particolare culto secondo cui i cadaveri non debbano prendere polvere? E in caso usate particolari tipi di scope? Purtroppo Philipp aveva scelto lo studente sbagliato per questo tipo di domande, poiché la mente candida di Erik andò a finire sul senso più casto della frase.
A ogni modo come disse lo stesso Uncino, Erik non era lì per far da turista anche se onestamente gli sarebbe piaciuto. Oh, sì, certo! Addomesticare gli animali è bellissimo, è come legare parte della nostra anima a un altro essere vivente. Fico, ma non cercheranno di mordermi?
Però se il morso era il giusto prezzo da pagare per diventar amico di un avvincino, lo avrebbe pagato volentieri. Dovevano diventare come Philipp e Dafar. Jafar? Ripeté il moro, comprendendo male la pronuncia. Allora è proprio uncino, torna tutto! Sono anche alleati a Kingdom Hearts! Scosse comunque il capo e saltò sulla prima piattaforma con Piuma. Uh, sono colorate! Waaaa, vieni Piuma! Guarda che belle che sono. Ok, la mission era aver un avvincino come famiglio ed Erik cominciò a correre con Piuma sulle piattaforme colorate.
Comunque ho capito tutto! Le creature marine possono essere pericolose, bisogna prestare attenzione e non agire con leggerezza! Poi sentì delle bolle in prossimità della piattaforma su cui si trovava. Fuoriuscì così la testolina di un avvincino che lui conosceva fin troppo bene. Chicco! Ma sei proprio tu! Che bello che sei! Esclamò avvicinandosi con Piuma, cosa che fece ringhiare ferocemente la creatura. Sono io, non ti ricordi? Son sempre venuto a portarti il pane e foglie di lattuga fresche. In tutta risposta la creatura marina aprì la bocca. Oh, ecco, ti ricordi come si fa, eh? C'era però un problema: in quella occasione Erik non aveva con sé del cibo. Ora non ce l'ho. Fece spallucce e la creatura fece per tornar negli abissi. Aspé, Wingardium Leviosa! L'obiettivo di Erik non era quello di tirarlo fuori dall'acqua, ma di far emergere solo il suo visino che inneggiava morte e distruzione. Secondo Philluncino - queste due parole vennero sussurrate - potresti essere il mio famiglio! Waaa, che te ne pare? Pensa a tutti i momenti belli che potremo trascorrere insieme e alle scorpacciate di lattuga nei nostri pomeriggi. Fece per avvicinarsi di un altro passo, ma la Chicco stava facendo resistenza. Philiiiiipp! Credo che non voglia essere mio amic-ehm il mio famiglio!

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Philipp Garlic

Per quanto amasse apparire burbero e scortese, Philipp era il classico gigante dal cuore buono e questo si dimostrava anche nei buffi e trattenuti modi in cui approcciava anche creature ambigue quali Piuma ed Erik, cercando di apparire serevo, certo, ma finendo per mollare con loro le brache e coccolarli alla follia.
In vero la tattica non sembrava star funzionando poi molto, ma era anche veroc che il prefetto degli ametrini pareva avere una sorta di memoria selettiva che gli impediva di notare tutto ciò che poteva spaventarlo o dispiacerlo, consentendogli di vedere solo un mondo coloratissimo ed allegrissimo, al punto di non capire cosa volesse dire scopare "Che?" esclamò il cacciatore alla strana risposta del ragazzo, sobbalzando ed aggrottando la fronte, paralizzato ad osservarlo per alcuni istanti, visibilmente perplesso sia sulla risposta sia su cosa contro-rispondergli.
Lo fissò così alcuni istanti, poi alla fine sospirò "... Cazzo ne so, mica sono un fottuto druido" affermò, distogliendo dal giovane lo sguardo 'Non ce la faccio a dirgli che intendevo dire trombarsi cadaveri' realizzò, andando a grattarsi la nuca, riportando solo a quel punto gli occhi diversi sul ragazzo speciale "Chiedilo a Jason come si fa" concluse, allargando un sorriso a tratti diabolico "Digli che ti ho detto che è un maestro in quello e che è giusto che tu sappia"
E fu così che, gongolando per il dispetto all'amico, poté parlare di altre amicizie, ovvero quelle tra animali ed esseri umani "DAfar!" ringhiò all'errore di denominazione, incrociando poi le braccia, contrariato "E comunque gli animali mordono solo i deboli: tu non essere debole e non ti morderanno... e non li spaventare, che sennò mordono uguale!" spiegò, lasciando poi il giovane a gongolare per quanto da lui evocato ed illustrato, esclamando con gioia alla vista di Chicco.
"E chi cazzo doveva essere scusa?" esclamò lui con una breve risata feroce "Se fai una cosa la fai bene... e se tu devi imparare a comandare gli animali, cominciamo da chi ti conosce!" concluse senza spostarsi dalla propria posizione, per quanto, nel rilassare il viso dopo aver parlato, non riuscì a nascondere un sorriso piuttosto soddisfatto: se Erik glielo avesse detto lo avrebbe affogato certamente con le sue mani, ma era innegabile che Phil fosse felice di vedere così contento Erik, ed infatti non fece nulla per disturbare il suo approccio, osservandolo chiacchierare con l'animale, avvicinarlo pur tenendosi a distanza di sicurezza e rattristarsi per non avere cibo, cosa che fece fare alla creatura come Tina Cipollari, cosa che fece ridere il cacciatore "Ah, che bastardo leccaculo scroccone" decretò, dovendo poi sobbalzare all'uso creativo della magia del ragazzo.
'Merda!' nel vedere Erik avvicinarlo ancora e crederlo felice per la prima volta sentì reale pericolo, al punto che fece immergere il proprio famiglio, portandosi al limite della riva, non saltando dentro solo perché Erik, alla fine, nella sua follia, comunque non si era messo in condizione di essere portato in fondo al lago.
"Certo che lo vuole: ti riconosce" semplificò non poco lui "Ma è un animale predatore, non puoi pretendere che sia il tuo famiglio solo perché lo sfami e sei gentile con lui. Ha un animo cacciatore, è abituato a prevaricare e nutrirsi di chi prevarica!" affermò lui, indicandolo "Dimostragli che sei forte, che non sei e non sarai mai una sua preda... solo così il suo orgoglio gli permetterà di ammettere che vuole stare con te!"
E detto così tacque, dando però ordine a Dafar di aggirarsi tra le piattaforme, per assicurarsi che i furiosi e rabbiosi versi dell'avvicino, chiaramente non a suo agio così sollevato con la magia, non attirassero altre di quelle creature, mettendo in pericolo il ragazzo.

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Erik Foster | Ametrin | III anno

Da Philipp apprese due cose: il nome del suo famiglio che gli animali mordevano sempre. Insomma, se li spavento mi mordono, se notano che ho paura mi mordono uguale. Uffina, non potrebbero semplicemente abbracciare?
Ahimé, gli animali erano fatti a modo loro e alcune creature erano più aggressive di altre. Erik tentò di approcciare in maniera amichevole Chicco, tuttavia il suo piano non andò come previsto. Non si era portato nulla con sé e quando usò il Wingardium Leviosa, l'avvincino cominciò a dimenarsi non poco.
Philiiiiiip, va bene, ci proverò. Non voglio deluderti! Affermò l'ametrino, rivolgendo il suo sguardo in direzione dell'avvincino. Ascolta Chicco, non arrabbiarti, ma dobbiamo diventare amici. Insomma, guardaci: tu mi piaci, io ti piaccio, perché vuoi renderla così difficile? La creatura continuò a ringhiare e a dimenarsi con i suoi innumerevoli tentacoli salvo poi calmarsi quando tornò immerso almeno per due terzi. Io continuerò a portarti a mangiare, ma il nostro non può essere un rapporto a senso unico. In amicizia non si può solo prendere, bisogna anche dare. Chicco scosse il capo e fece per avvicinare i denti sulla tegola, fermandosi quando constatò che non era commestibile. Philiiiiiiiip, ma Chicco mi vuole mangiare la piattaforma! Il moro scosse il capo. Se lo fai ti rovini i dentini e poi non potrai più divorare ogni cosa. Affermò con aria rammaricata, ma quansi a farlo con dispetto Chicco riprese a consumare i denti sulla piattaforma, finché uno di questi non si spezzò. CHICCO! Wingardium Leviosa! Fece per prendere l'affilatissimo dentino e nel mentre l'avvincino cominciò a lacrimare per il dolore, l'appetito e il malcontento, il cuoricino di Erik si strinse appena. Facciamo così: apri la boccuccia e te lo rimetto. Non pareva molto convinto, ma alla fine l'avvincino aveva solo da guadagnarci. Aprì la bocca Se mi mordi finirai col mangiare anche il duo dente e non lo riavrai più.
L'avvincino fece quanto detto. Reparo. Il dente si riattaccò e Chicco smise di piangere. Quindi... amici? Per la prima volta vide Chicco annuire a quella domanda.

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Philipp Garlic

"Tranquillo, Erik, non corri il rischio di deludermi" con queste laconiche parole, un po' strascicate nella voce, quasi fosse stanto di ripeterle, il Cacciatore cercò di rassicurare il suo tirocinante, impegnato a gestire le proprie ansie e la ferocia di una creatura XX 'Peggio di così non ti posso considerare, del resto' si disse da solo, incrociando le braccia e storcendo la bocca alla vista di cosa stava facendo Erik, anche se in realtà tale gesto derivava dai suoi stessi pensieri: per quanto odiasse ammetterlo, sapeva bene come in realtà avesse una certa stima del prefetto.
Lo odiava perché il talento di Erik era indubbio, così come le sue capacità e il suo istinto, ma il giovane appariva così frivolo nei suoi modi di fare (naive avrebbe detto una persona con una diversa estrazione sociale) da rendergli impossibile ammetterlo, proprio come stava succedendo in quel momento, osservando la creatura, sollevata in aria e redarguita dalla diafana voce del ragazzo, che le chiedeva di ammettere il profondo legame che tra loro intercorreva e del quale pareva essere solo lui convinto 'Se lo porta in fondo al lago non lo tiro fuori' si disse lui, ben sapendo che, nel caso fosse davvero successo, non solo avrebbe sciolto le braccia ed afferrato la bacchetta, ma si sarebbe pure gettato in suo aiuto.
Il giovane ricordò alla creatura, ma anche a Philipp, l'importanza del dare ed avere nei rapporti, apparendo stanco di essere l'unico ad impegnarsi in quella relazione, desiderando di più; la reazione di Chicco, a riguardo, fu molto pragmatica: si mise a mordere la piattaforma, quasi a chiarire che piuttosto che cedere alle effusioni del moretto si sarebbe nutrito da solo, anche di cose poco salutari per le creature viventi e anche i loro denti.
"Ti sta mettendo alla prova" semplicificò quando il prefetto gli comunicò il cambio di dieta della creatura "Dimostragli chi comanda, per il tuo e suo bene!" concluse poi, sospirando dal naso 'E anche per il mio bene, che Thor ti sfondi la testa col suo enorme maglio!'
Il moro non fu abbastanza di polso e il dente si ruppe, facendo volgere gli occhi al cielo per tutte quelle disagiatissime urla, anche se dovette riportare a lui lo sguardo e corrucciarlo anche quando lo vide tentare un'estrazione dentaria senza anestesia 'Per l'occhio unico di Odino...' ammise lui sciogliendo le braccia e facendo un passo indietro, ben sapendosi come l'estrazione a forza dei denti fosse una pratica molto diffusa di tortura 'I cacciatori la usano spesso' rammentò a sé stesso, passandosi una mano sulla nuca, incerto sul da farsi: fermarlo o no? 'Non credo si stia rendendo conto del male cane che gli sta facendo... ma... è anche vero che... in che altro modo può capire quella disgraziata creatura che lui è pericoloso e si deve rassegnare ad un nome demmerda come Chicco?'
Fu così che lo lasciò fare, intervenendo solo quando l'ottimismo di Erik forse fu un po' troppo "COME CAZZO PENSI DI RIATTACCARE UN DENTE AD UN ANIMALE TU?!" esclamò avanzando, imprecando quando lo sentì nominare Reparo, una magia sicuramente molto duttile, ma che in genere si impiegava sulle cose, non sugli animali.
"Animalia Figuro" recitò infatti in supporto, ponendo fine ai travagli dell'animale, che, infine, dovette osservare Erik con un rinnovato interesse 'Ecco... ci siamo' Philipp, incrociò ancora le braccia nel leggere nello sguardo della creatura un misto di paura, rispetto e gratitudine, che alla fine lo spinsero ad annuire.
"Bravo ragazzo, non è stato il modo più diritto ed indolore ed è qualcosa che dovremo coltivare per il resto del mese... ma ora Chicco si considera un tuo famiglio" e con una mano sulla spalla, si congedò, tornando a sedersi sulla riva "Non illuderti, non è ancora tuo amico, ma è già qualcosa: io resto qui, tu sfamalo e socializzaci senza mai entrare in acqua, ancora... per quello ci vorrà più tempo."
Affermò lui, lasciando poi libero il moretto di parlare col suo nuovo amichetto e sommergerlo di deliri e parole 'Diciassette anni e ha domato una creatura XX...' niente di eccezionale, certo, ma era comunque un traguardo che lui non poteva non trovare interessante, di cui andare fieri, quando bastava, forse, per concedersi un soddisfatto sorriso.

Scheda PG | Stat.