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.Immagini confuse, quella voce che continuava a cercare di comunicare con lui.
Il respiro di Jason era strozzato, come se avesse fame d'aria. Ogni notte era la stessa storia: quegli incubi lo torturavano e non riusciva a risvegliarsi se non dopo diverse peripezie e aver fatto lite con il letto.
Erano le cinque del mattino, quando rinvenì come se fosse stato tenuto sotto l'acqua con la forza; era sudato, respiro affannato e uno strano bruciore sul petto che non era familiare. Seth era seduto ad osservarlo, accanto al suo letto, forse era lì da tempo, visto che in quel periodo sembrava essere diventato apprensivo nei confronti del druido «hi...piccolo...» - la gola gli bruciava e quel suo parlare aveva raschiato, tanto da fargli storcere le labbra in un'espressione di disgusto.
Poggiò i piedi scalzi sul pavimento e si passò una mano sul volto, facendola scivolare, quasi a volersi togliere quella sensazione di orrore dalla pelle.
Andò in bagno e prese un bicchiere che aveva sempre lì vicino, lo riempì d'acqua e lo bevve d'un fiato. Seth lo aveva seguito, con un gemito come fosse un pianto, che aveva portato lo sguardo nocciola di Jason a tornare sul compagno a quattro zampe «Va tutto bene, piccolo...» - Seth, di tutta risposta abbaiò più volte, come se volesse comunicargli qualcosa «Ssshh... buono.» - si piegò sulle gambe e accarezzò il testone del cane, che di tutta risposta iniziò a leccargli il petto.
Jason sentì fastidio, un fastidio che era differente da tutti quelli provati finora, quindi con delicatezza allontanò il cane «Oh, buono bello...» - si erse e andò allo specchio vicino il suo armadio.
Il riflesso della sua immagine mostrò quello che Seth stava cercando di curare con la sua ferita. Il bicchiere cadde dalle mani del druido, rotolando in terra, con un tonfo sordo, attutito dal tappeto. I suoi occhi erano sbarrati, non credeva a quello che vedeva rispecchiato in quel vetro. Le dita si portarono a toccare quell'incisione che aveva rovinato il suo bel fisico scolpito, quindi strinse i denti, indurendo la mascella «Merda.» - ringhiò, mentre prendeva una camicia di color sabbia e la chiudeva fino al collo «Seth. Da Philipp.» - il cane abbaiò, facendo un giro su se stesso e anticipò l'uscita del druido. Conosceva la strada, Jason aveva insegnato all'husky due delle strade più importanti: Philipp e Jonathan.
A grosse falcate il druido lo seguì, quindi, diretto alla porta dell'abitazione del Cacciatore.
Perché aveva scelto Philipp? Il motivo era semplice: era il solo che avrebbe potuto aiutarlo in quella situazione, l'unico che nonostante ciò che aveva fatto in passato, aveva lasciato che Jason potesse spiegare le sue motivazioni e la fiducia che riponeva nel biondo era smisurata a tal punto che gli avrebbe affidato la sua stessa vita.
Inoltre, era il solo che, se Jason avesse avuto bisogno di porre fine alla sua vita, sarebbe stato all'altezza di toglierla. Sì, aveva sempre scherzato con Philipp sul fatto che se doveva morire, avrebbe desiderato ardentemente fosse lui a trafiggerlo con al sua alabarda, ma se questo sarebbe dovuto diventare realtà, Jason non desiderava altro che fosse Philipp a farlo.
Quando Seth arrivò alla porta del Cacciatore, iniziò ad abbaiare per cercare di svegliare il biondo, grattando alla sua porta ripetutamente. Jason arrivò pochi attimi prima «Cuccia, Seth.» - ammonì il cane, non voleva svegliare nessuno se non Philipp, per questo... iniziò a sbattere i pugni contro la porta di legno dell'abitazione «Garlic! Garlic!» - giusto epr non attirare l'attenzione iniziò ad urlare il nome del Cacciatore, accompagnato dal suo ritmato sbatacchiare «Cazzo, apri sta porta. Devi venire con me! E' una questione troppo importante.» - il suo tono era preoccupato e, in certo qual modo, anche spaventato «Cazzo, Philipp! Te giuro che dopo potrai tornà a scopare, ma adesso apri questa cazzo di porta. Devi venire con me dagli anziani. Movete!» - divenne più insistente e agitato, ma ehi... non voleva mica svegliare il vicinato!jason byrnecode © sotired | imgs © placeholder. -
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.Philipp era sempre troppo imprevedibile, questo era da recriminarlo al cacciatore. Evitare i secchi di piscio e le cose volate dalle finestre era diventato ormai uno sport estremo per Jason che voleva solo gastimare gli déi per quanto fossero antipatici i vicini dell'amico. Jason non aveva pensato minimamente, preso dal panico di quel messaggio sul suo petto, che l'uomo potesse essere alla Forgia e quando gli apparse alle spalle, non solo fece spaventare il druido, ma anche Seth, che si girò in sua direzione e gli abbaiò appena, per poi quetarsi quando riconobbe il predone. «Ndo cazzo eri finito, Garlic. Per Odino, sta canotta mo te scoppia.» - disse commentando quanto fosse aderente in relazione alla sua muscolatura. Sollevò lo sguardo verso le finestre che si chiusero sbattendo alle parole di Philipp «Vicini amabili, eh. Li mortacci tua.».
Jason prese un respiro profondo e riportò i suoi occhi sul biondo «Statte zitto. Avemo problemi, Garlic.» - disse, mentre le sue mani si portarono ai bordi della camicia che era abbottonata «Problemi pesanti.» - e per rimanere nel soft porn, il druido ci mise poco a far saltare quei bottoni spalancando con rabbia il tessuto della camicia mostrando l'incisione sul petto «Me so arrivati messaggi.» - e mostrò sui suoi pettorali disegnati perfettamente dal suo allenamento costante, la scritta «Regina ragno, la tua tela mi abbraccia, gemma abissale.» - che Philipp avrebbe potuto leggere perfettamente.
Avrebbe atteso il cacciatore, per poi - di fretta e furia - fargli strada verso gli anziani «Gna faccio più, Philipp. Da quando semo tornati è sempre n'incubo. Mo sta storia. Dobbiamo risolverla e se me devi ammazzà, fallo tu e non farlo fare ad altri, per questo te sto a portà co me.» - ammise il ragazzone, giungendo poi alle scale del tempio.
Salendo le scale, Jason sentiva il cuore a mille, voleva risolvere quella situazione «Oh, me raccomando, famo i bravi.» - raccomandazioni che fece anche a Seth, se avesse potuto seguirli per le scale. Altrimenti, beh, sarebbe rimasto ad aspettare fuori dal tempio.
Una volta giunti alla presenza degli anziani, Jason avrebbe piegato un ginocchio verso il terreno «Sommi anziani. Somma Tyrell. Grazie per averci ricevuto.» - il suo tono malcelava l'agitazione di quel che stava succedendo, la camicia era stata malamente tenuta stretta al petto con le mani e quando si inginocchiò, qualcosa sarebbe potuto forse fuggire alla vista degli anziani «Dopo la nostra missione, strani incubi hanno accompagnato le mie notti, fino a quando questa mattina non mi sono svegliato con dei segni sul petto. Se sua sommità (?) mi lascia mostrare, vorrei portare ai vostri occhi il nostro problema.» - e solo se Renn Tyrell avesse concesso, avrebbe sollevato il suo corpo e mostrato il suo bel petto inciso «Nun c'è motivo de spiegà perché Garlic è qui, vero?» - domandò indicando il fedele amico.jason byrnecode © sotired | imgs © placeholder. -
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.SPOILER (clicca per visualizzare)Cuccioli miei, ho finalmente risposto!
Jason, una piccola nota: non prendere questo post alla leggera, perché in base all'impegno che metterai nel resistere a ciò che ti sta accadendo, si arriverà a un finale piuttosto che un altro.
Edited by Alexander Olwen - 9/5/2021, 23:26. -
.Avete capito perché era corso da Philipp? Insomma, come si faceva a non volere accanto a sé, per una cosa così importante, un palo al culo come lui? Era amorevolmente insopportabile e questo faceva restare Jason con i piedi per terra, visto che spesso in situazioni del genere, tendeva a dare di matto, come per esempio gridare di notte sotto casa del Cacciatore «Nun fa storie, tenemo da fa. Na tragedia, Phi. Na tragedia epica, colossale, na roba che manco gli déi possono immaginare. Er gufo se t'arrivava, nun me tornava più, lo sgozzavi, e poi era troppo lento. Me servivi veloce e come mamma t'ha fatto.» - battè le mani tra loro, mentre parlava, quasi a dare enfasi alle sue parole, gesticolando non poco per sottolineare ogni concetto.
Quando i bottoni saltarono come coriandoli, si aspettava da Philipp un commento sul suo possibile mestiere da stripper, ma quello che doveva mostrargli fu subito portato all'evidenza (e come non poterlo notare, visto che era inciso sul suo petto?) «E se lu sapevo che te pensi che stavo qua? A' Phi, dovemo annà da li druidi o ce sai fa qualcosa?» - lasciò il petto alla mercé del cacciatore con i suoi commenti e voleva davvero ridere come ha fatto questa narratrice al pensiero della sifilide demoniaca, ma Jason era molto più teso di quello che era mai stato in vita sua «Che cazzo ne so, ao. Se m'ha infettato la sifilide demoniaca, me incazzo. Aspetta, ma esiste la sifilide demoniaca, Phi?» - lo sclero stava prendendo piede e anche quello di Philipp che subito dopo gli inveì contro, giustamente a dirla tutta, per non aver comunicato prima di allora quello che gli stava succedendo «Ooooh, ma che cazzo ne so. Insomma, hai mai sentito parlà di disturbo post traumatico da stress? Pensavo me fosse venuta sta cosa, mica che na tizia me stava pe incide er petto.»
Arrivati al tempio la situazione non migliorò affatto e le parole della druida anziana, miste a quelle di Philipp, quasi fecero credere a Jason che era caduto in una trappola mortale. Sentì la mano di Philipp sulla spalla e poi le successive parole «A stronzo, chiedi se c'è na soluzione prima d'a morte.» - pensò il druido, guardando dal basso il biondo quasi come a volergli trasmettere questo messaggio, ma poi si addolcì sentendolo ammettere che gli voleva bene. Se si fosse salvato dal messaggio di Alexa demoniaca, sicuramente glielo avrebbe ricordato, fuori da lì, cosa aveva detto.
Gli occhi di Renn erano sgranati per quello che aveva mostrato Jason e sentendo ordinare a Davos un qualcosa, Jason sollevò il capo, quasi interrogativo su quel che doveva fare. Procediamo a che so? voleva urlare il druido, che adesso si stava preoccupando. Poi cercò lo sguardo di Philipp e annuì, indurendo la mascella. Insomma, il biondo era lì per aiutarlo e i druidi anziani sapevano sicuramente il fatto loro, quindi perché non lasciarsi nelle loro mani? Jason era certo che se Philipp avesse visto qualcosa di estremamente sbagliato o pericoloso, avrebbe reagito razionalmente per salvarlo (o togliergli la vita).
Guardò i movimenti dei presenti, mentre iniziavano quel rituale, il tempo di lamentarsi dell'olezzo non ci fu, perché il suo petto iniziò a bruciare come se stesse prendendo fuoco dall'interno, sentendo come un veleno procedere per tutto il suo corpo. Le parole di Renn sembravano molto lontane, per il dolore che stava acutizzandosi. Strinse i pugni lungo i fianchi e - forse non si accorse - iniziò a sudare, mentre i denti si digrignavano.
Jason sentì quella marmaglia di voci affollargli la testa e quando la nenia dei druidi cominciò, sentì un fischio forse, un dolore lancinante alle tempie che lo portò ad inginocchiarsi sul pavimento, puntando i pugni per reggersi. Ma non era solo quello: nella sua testa una voce carica di rabbia si fece strada, voleva prendere il controllo, ma lui non voleva.
Jason stringeva i denti come se stesse mordendo con forza qualcosa, ma sentiva il sapore del proprio sangue iniziare a toccare le papille gustative. I pugni cedettero e si piegò con il busto davanti.
Quella voce era troppo forte, troppo arrabbiata che voleva uscire. Ma lui non poteva mettere a rischio i presenti.
Il suo corpo venne comandato da quel rituale di esorcismo, senza che lui potesse avere il controllo di nessuno dei suoi muscoli. Quella voce lo stava distruggendo, non voleva ascoltarla, doveva trovare un appiglio che lo facesse combattere contro quella dea malvagia che lo aveva preso.
Tutti erano lì per aiutarlo, ogni druido anziano, Philipp.
Lui doveva far in modo che questo lavoro gravasse anche sulle proprie spalle, doveva aiutarli ad aiutarlo.
Dalla gola venne fuori un urlo, come se quel lottare con quella voce interna lo stesse distruggendo.
«Thor, mio signore. Ti prego. A te sono devoto. Rendim.... rendimi quel guerriero che tu insegni...» - concentrarsi era difficile quando quella voce malvagia si stava prendendo ogni cosa. Jason non voleva mollare. Cercò ancora una volta di concentrarsi su qualcosa di concreto, qualcosa che potesse tenerlo con i piedi per terra.
Philipp.
Il druido cercò di mettere a fuoco l'immagine del cacciatore, le sue parole quando non lo aveva lasciato ad affrontare quella situazione da solo, tutte le volte che si erano coperti le spalle. Anche quei sorrisi tirchi che era riuscito a strappargli. L'essenza vera dell'amicizia albergava in quel volto che Jason stava cercando di ricordare in quel dolore che la voce gli creava. Philipp che gli allungava una mano per tirarlo fuori da quella melma in cui stava affogando, quell'immagine simbolica che sperava gli permettesse di mettere a tacere quella voce, perché era per lui che doveva combattere, per non lasciare le spalle scoperte del compagno che aveva riposto in lui fiducia nonostante le sue rocambolesche avventure strane «T-Thor... ascolta la mia voce, ti supplico.» - la preghiera era difficile, quando nella testa vi era quella che era una dea contraria al tuo «T-Thor... io ti chiedo perdono per aver... ceduto... per aver permesso questo... T-Thor... fa di me la tua arma per sconfiggere questo male. Fa che io sia parte del tuo martello per ... per proteggere chi amo... per aiutare Jonathan, Joanne... Philipp... aiutami a liberarmi di questo male per poter con...continuare ad essere... al suo fianco... nelle battaglie... O Dio Thor... ascolta questo druido... Thor... a te sarò... per... sempre... devo--devoto...» - continuava a lottare per pregare contro quella voce che lo stava martellando.jason byrnecode © sotired | imgs © placeholder. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)Stupeficium su Jason;
duello 1; cor41
Incarceramus;
duello 1; cor41; oggettista magico per evocare le funi in argento di thor. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)La giocata è terminata, qui di seguito posto il quirk di Jason.
Contatto con Lolth
Nonostante lo sforzo dei druidi, il contatto con un dio è per sempre. Una sola volta per quest Jason può scegliere di accettare l'aiuto di Lolth per eseguire un'azione che verrà esitata nel modo migliore possibile, tuttavia il tatuaggio si espanderà e in seguito al suo terzo utilizzo Jason diventerà un corpo vuoto senz'anima..