Incantesimi offessinvi ed elementali, non poi così lontani

Tirocinio Lilith Clarke

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    Alexander Olwen | Auror
    Alexander era il tutor della vita: bello, intelligente, astuto e ricco.
    Oltre ai milioni di follower su instagram, un lavoro piuttosto rispettoso e un discreto successo con le ragazze, al rampollo degli Olwen era stato chiesto non solo di guidare una squadra in un'operazione antiterroristica, ma anche di istruire gli studenti più promettenti di Hidenstone che un giorno sognavano di diventare auror professionisti. Chissà quanti giovani sto ispirando con le mie eroiche gesta. Jessica e Jesse sono stati solo i primi, me lo sento. Già, peccato però che gli adolescenti erano estremamente difficili da trattare.
    Fino ad allora aveva tenuto i suoi tirocini presso il ministero e oramai da quasi un mese seguiva anche una terza ragazza Lilith Clarke, prefetta dei dioptase. A causa dei numerosi impegni scolastici della studentessa fu lo stesso Alexander a recarsi a Hidenstone per accertarsi di come stessero procedendo i suoi miglioramenti. L'appuntamento con la ragazza era per le 17, ma il moro era sull'isola sin dalla mattinata. Ne approfittò per rivedersi con Airwen in mattinata e con Lance nel primo pomeriggio e fu proprio il docente di rune ad accompagnare il moro al cortile di pietra, luogo in cui avrebbe esposto alla ragazza gli esercizi odierni. Erano le 17 e 10 quando i due giunsero sul luogo e forse a causa del lieve ritardo alcuni studenti avevano ben pensato di fermarsi in quel luogo. Piccoli insetti, smammate. Portò la bacchetta all'altezza del proprio collo. Sonorus. GIOVANI STUDENTI, BUON POMERIGGIO A TUTTI. SPERO VI STIATE DIVERTENDO E CHE CONTINUERETE A FARLO VIA DA QUI O SE DESIDERATE ASSISTERE VI INVITO A SILENZIARVI. La maggior parte delle ragazzine eseguì l'ordine, applicando davvero un Silencio su loro stesso. Oh, ma non intendevo in modo letterale! Vabbé, meglio così. Dopo aver rintracciato la Clarke, Alexander si avvicinò a lei.
    Lilith, come stai? Te lo chiedo perché per oggi avevo intenzione di adottare un approccio più pratico a differenza delle altre volte. Chiarì sin da subito, generando poi una barriera proprio al centro del cortile. Seguimi. Questa barriera blocca unicamente gli incantesimi offensivi ed elementali e sarà proprio su questi che ci concentreremo oggi. Si posizionò di fronte alla ragazza, mentre coloro che scelsero di rimanere si posizionarono intorno a loro, ma dall'altra parte della barriera. Prima di cominciare ti faccio una domanda, ma ti anticipo sin da subito che in nessun manuale è presente la risposta. C'è una reale differenza tra la concentrazione che provi prima di scagliare un incantesimo offensivo da uno elementale? Pensi alle stesse cose? E se non è così ti chiedo di dirmi su cosa ti concentri.



    RevelioGDR


    Buonsalve tesoro <3
    Si tratta di un semplice start più una piccola domanda. Rispondi pure a sentimento, su internet non troverai risposte alla domanda di Xander ù.ù
     
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    lilith clarke
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    Lilith aveva sicuramente un ottimo gusto in fatto di uomini e, a conferma di ciò, c'era stata la scelta dei suoi tutor per i tirocini di questo anno fuori dalle righe. Philipp Garlic, un gran bel predone dal caratteraccio isterico; Brian Ensor, che nonostante il suo oscuro temperamento, aveva il suo perché; e poi c'era il suo preferito, colui che quando aveva guardato negli occhi aveva sognato di esser nata qualche anno prima per essere una sua preda, colui che quando alzava lo sguardo si muovevano maree (e non quelle marittime): Alexander Olwen.
    Quando aveva fatto la scelta dell'auror, la riccia aveva deciso di affidarsi al buon nome della casata Olwen, consapevole che la voce che girasse a scuola che fosse il cugino del docente di Rune fosse reale. Insomma, se era anche solo lontanamente bravo ad insegnare come lo era Lancelot, aveva solo da imparare.
    Tuttavia, nella scelta non aveva valutato il fattore bellezza. Si aspettava un esemplare molto più Lancelot (la Annie che in me piange a dirotto, Lance we♥you) che super-modello da vogue. Erano stati giorni difficili quelli di Lilith, da quando aveva iniziato ad affiancarlo, ogni giorno doveva fare voto di castità e cercare di rimanere concentrata estremamente sull'obiettivo della sua lezione, ma le cose si facevano sempre più complicate e tutto perché Xander era perfetto così come lo si vedeva. Aveva iniziato a seguirlo anche su Instagram e la cosa aveva peggiorato la sua concentrazione, ma davvero si stava impegnando e non come fangirl dell'auror, ma come studentessa che voleva imparare da lui tutto, risucchiare il suo sapere... pessima scelta di parole.
    Però doveva fare i conti anche con gli impegni immensi che la scuola le portava sulle spalle e con il suo ruolo di prefetto, per questo quando Olwen le aveva mandato quel messaggio dicendole che sarebbe andato da lei, Lilith gliene fu grata quanto mai avrebbe potuto essere in vita sua.
    L'appuntamento era alle 17.00 al cortile di Pietra, tuttavia la ragazzina si presentò lì intorno alle 16.50, così da prepararsi mentalmente all'effetto Xander.
    Quando alle 17.00 non vide arrivare l'auror, Lilith andò appena appena in panico, credendo che forse c'era qualcosa che non andasse. Per fortuna, dieci minuti dopo, Olwen arrivarò con Olwen (? Olwinception) e Lilith si rilassò. Beh, oddio, rilassarsi era un termine esagerato quando doveva tenere a bada gli ormoni.
    Le guance si fecero rosse non appena l'auror arrivò al cortile e ancor di più quando la sua voce risuonò per l'intero luogo.
    La coltre di gente si affievolì e finalmente la figura di Olwen si fece avanti. Alla sua domanda si morse il labbro e calò lo sguardo imbarazzato «Ciao Xander. Bene, grazie! Tu? Ti vedo decisamente in forma.» - il tono era basso e un po' imbarazzato. In quel mese non era riuscita nemmeno a fermare quel tremolio alla voce. Sospirò appena quindi sollevò lo sguardo «Mh? Beh, per la pratica sono sempre in forma!» - ok, suonava decisamente male e quando se ne accorse era troppo tardi. Aggrottò la fronte, vedendo la barriera e lo seguì senza batter ciglio, poi la sua domanda la fece sobbalzare. Non ci aveva mai riflettuto davvero, aveva sempre fatto tutto automaticamente. Eppure, ora che era costretta a pensarci ... «Sì.» - rispose di colpo, prima di riprendere la parola e articolare la sua riflessione «Quando devo domare un elemento mi concentro cercando di entrare in simbiosi con l'elemento che voglio utilizzare, cerco di utilizzare le emozioni in base all'elemento. La passione con il fuoco, per esempio, cercando di non far prendere il sopravvento all'elemento stesso, per non perderne il controllo. Con gli offensivi, invece, è impulso, principalmente.» - non era certa di aver espresso bene il concesso che voleva esprimere, ma ci provò comunque.

    metamorfomaga
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    Alexander Olwen | Auror
    Gli studenti imparavano la teoria sui banchi di scuola, ma le informazioni che si potevano ottenere presso un'accademia erano assai limitate. Hidenstone provò a far ciò che mancava a ogni sistema scolastico magico: la possibilità di immettere gli studenti nel mondo del lavoro o dar loro la vaga idea di ciò che poteva accadere fuori da quelle quattro mura.
    E a quanto pare con me hanno fatto centro. Sì, insomma, anche io farei carte false per avermi come tirocinante. Il proprio narcisismo lo spinse a mettersi in competizione: i suoi tirocinanti dovevano potersi pavoneggiare con i loro compagni e affinché ciò potesse accadere, Alexander doveva insegnare cose fighe.
    Esatto: istinto per quanto riguarda gli incantesimi offensivi e adattare il proprio spirito alla terra, all'acqua, all'aria o al fuoco per gli elementali. E se provassi a lasciarmi guidare dall'istinto mentre cerco di entrar in contatto con un elemento? In quel preciso istante l'auror impugnò il proprio catalizzatore magico e lo puntò in aria. Glacius! Dalla bacchetta non fuoriuscì il classico raggio ghiacciato, bensì una spessa lancia curata in ogni piccolo dettaglio: sul manico era inciso il proprio nome, la punta era affilatissima e la circonferenza del solo manico era di circa trenta centimetri.
    L'arma venne scagliata contro il punto più alto della barriera, congelandola interamente, lasciando i due protagonisti all'interno di una sorta di iglù di ghiaccio. Prova a immaginare se quella lancia avesse colpito qualcuno. Fece spallucce mentre dall'esterno riecheggiò il suono di diversi applausi. Ed è possibile attuare questa branca della magia anche in senso opposto. Alzò entrambe le spalle e preparò nuovamente la bacchetta. Incarceramus. Questa volta le funi generate erano roventi e man mano che fuoriuscivano presero fuoco, quasi come se vi fosse stato applicato un Incendio. Le corde vorticarono alle estremità della cupola, sciogliendo il ghiaccio.
    Dubito studierete qui questa tecnica, solo ultimamente sta prendendo piede nel mondo magico internazionale. E' nata in Giappone e ciò che voglio insegnarti oggi è proprio questo: scaglia contro la barriera un incantesimo elementale, ma con una connotazione offensiva. Se tutto andrà bene vedrai l'elemento manifestarsi non come un raggio, ma come un qualsiasi tipo d'arma: spada, daga, freccia, pistola, fucile e via dicendo. Si schiarì un attimo la voce, facendo poi un piccolo inchino agli studenti che ancora applaudivano. Non mi aspetto che tu riesca ad ottenere un risultato strabiliante al primo tentativo, quindi ti consiglio di immaginare armi semplici o di piccola taglia.



    RevelioGDR


    In questo secondo post ti chiedo di scagliare contro la barriera un incantesimo elementale con una componente offensiva, affinché si manifesti non come semplice raggio di luce, ma come un'arma.
     
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    lilith clarke
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    Il tirocinio con Xander era due volte più costruttivo, i motivi? Uno era per le capacità dell’auror di insegnare e poi era una libido per gli occhi. Non poteva negare che a volte era una generosa fonte di distrazione, ma ormai Lilith aveva quasi imparato a non farsi distrarre da quello sguardo da uomo misterioso e che sa di essere affascinante, cercando di concentrarsi al massimo su quello che il ragazzo le diceva di fare. Fu lusingata quando la sua risposta ebbe un accenno positivo, sentendo dentro di sé una certa soddisfazione per aver risposto correttamente a quella richiesta che l’era stata fatta. Lilith studiava tanto, ma aveva una qualità pazzesca nel ragionare con la logica e cercare di trarre dal suo studio sui manuali, risposte che potevano legare più discipline e più aree. Era per questo che i suoi voti erano alti e riusciva a fare tutto nel migliore dei modi.
    Lo stesso avrebbe fatto anche per quel tirocinio, nonostante gli occhi degli studenti che erano rimasti a guardare, attirati per lo più da Xander che da lei. Eppure, in quell’istante, dentro di lei scattò qualcosa: una scintilla che voleva far dimostrare a tutti gli studenti che erano là attorno, quanto valesse e quanto fosse capace di tenere testa ad ognuno di loro, se voleva.
    Ascoltò quella spiegazione come se fosse un’ape alla ricerca del nettare, mentre gli occhi che prima stavano osservando il volto dell’auror, si spostarono ad osservare la sua lancia di ghiaccio che si scagliava contro la barriera, prima; poi quelle corde infuocate che Lilith trovò affascinanti e minacciose al tempo stesso. La riccia sembrava incantata da quella tecnica che poteva rendere allo stesso tempo scenico e offensivo un elementale. Nella sua mente si palesarono scene tattiche di quanto questo potesse essere utile in un qualsiasi scontro sul campo. Non c’era niente da fare, la pratica era sempre meglio dei fogli di carta sui quali studiava.
    Annuì alle parole dell’auror, quindi, mostrando quella disciplina nell’ascolto e nell’attenzione che a suo parere ogni membro di quel corpo ministeriale dovesse avere; quando ebbe il suo momento, cercò di mettere in silenzio, nella sua mente, gli applausi meritati dal ragazzo, quindi mosse le dita a tamburellare la bacchetta, prima di avvolgerla completamente. Gli occhi si chiusero per un frangente in cui la sua mente tentò di mandar via ogni possibile distrazione, richiudendo in archivio ogni altro rumore, ogni suono, ogni immagine esclusione fatta per l’acqua. Nella mente di Lilith iniziò a prendere forma quell’elemento, l’acqua che dissetava le bocche degli assetati, distruggeva con la sua forza naturale con gli tsunami. Era l’elemento che più lei sentiva vicino, l’acqua che lavava i peccati e ripuliva. Quella stessa acqua, adesso, nella testa di Lilith stava plasmandosi, cercando di diventare qualcosa di diverso dell’onda che si sarebbe infranta sulla barriera. Quelle gocce che si amalgamavano in una massa liquida, stavano costruendo una freccia. La punta si era limata, mentre il liquido si allungava, restringendosi, a formarne il corpo snello e sottile, per poi riaprirsi per crearne la coda. Sì, aveva cercato di focalizzare al meglio le fattezze di quella freccia e quando anche l’ultima linea di quell’immagine fu decisa, gli occhi puntarono la barriera e la mano si mosse a disegnare un’onda «Aqua Eructo.» – proferì decisa, provando a scagliare la freccia contro quella barriera.

    metamorfomaga
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    Alexander Olwen | Auror
    Nonostante ciò che dicevano i falliti, il mondo magico era un sistema meritocratico. Le persone che andavano avanti e ricoprivano ruoli di spicco erano coloro che riuscivano a spiccare per capacità magiche, carisma o astuzia. Alexander, per esempio, non era un campione d'impegno e diligenza, ma la sua predispozione per gli incantesimi offensivi ed elementali riusciva a colmare i punti deboli del suo carattere. Poi, cioè, basta guardarmi: come si fa a non eloggiare la mia perfezione? Un ghigno si dipinse sul volto mentre Lilith impugnò finalmente la bacchetta.
    E tu? A quale categoria appartieni? Per quanto riguardava le nozioni teoriche la dioptase si era mostrata assai preparata e anche sul fattore intuito non scherzava. Ciò nonostante, se non sei in grado di difenderti o di attaccare sul campo sei finito. Alexander aveva scelto di insegnarle una tecnica assai difficile e proprio per tale motivo crucciò lo sguardo nel sentirla pronunciare l'Aqua Eructo. La freccia non aveva una forma elegantissima, ma ciò era più che comprensibile data la prima volta. I presenti che la osservarono rimasero piuttosto colpiti dalla cosa, infatti pure loro tentarono di far tesoro delle nozioni del giovane auror, senza ricavare però nessun successo.
    Non rimaneteci male, sono quasi due mesi che seguo Lilith col suo tirocinio. Dati i risultati mi rendo conto che stia raccogliendo i suoi frutti. É naturale che abbia affinato una tecnica, ma. Ebbene sì, aveva qualcosa da dire, infatti tornò sulla ragazza. Hai scelto l'elemento più difficile da controllare. Mentre il fuoco quello è, così come il ghiaccio e il vento, l'acqua necessita di maggiore accortezza: pressione e temperatura. Personalmente se sto combattendo preferisco concentrarmi affinché il getto d'acqua risulti estremamente bollente. Poi questi dettagli variano in base al tuo intento, ma in un duello possono far la differenza.
    Il moro chiuse per un attimo lo sguardo, dopodiché agitò la bacchetta e accanto a loro comparve una gabbia alta ben tre metri. La aprì e da essa fuoriuscì uno yeti adulto. Non era feroce, anzi pareva estremamente mansueto anche se l'espressione che aveva in viso non era delle migliori.
    Lilith, ti presento Frost. Non preoccuparti, non è ostile e credo tu possa aiutarlo. Fece cenno alla creatura di voltarsi e questa annuì. Il pelo che mostrava sulla schiena presentava dettagli spiacevoli: in alcune parti presentava nette bruciature, in altre sangue secco e al centro un cristallo conficcato al suo interno. Per farla breve ha avuto un brutto incontro con un fiammagranchio, anche se quest'ultimo ha avuto la peggio. Ciò che ti chiedo è di usare lo spesso incantesimo di prima o l'aguamenti se ti senti più a tuo agio. La forma che dovrai far ottenere all'acqua sarà quella di uno strumento a tua scelta e fa attenzione: questo non è il clima a cui Frost è abituato, quindi ti consiglio di sforzarti affinché l'acqua sia il più fredda possibile.
    Naturalmente prima di farla agire avrebbe avvicinato un dito per assicurarsi della temperatura.

    RevelioGDR


    Questa sarà la seconda e ultima prova del tirocinio ù.ù
     
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    lilith clarke
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    Sentirsi elogiata da Xander aumentò di gran lunga il suo egocentrismo, voleva significare che aveva finalmente attirato le sue attenzioni? Forse, ma probabilmente quello dell'auror era anche un modo per poter far ricadere su di sé la bravura della ragazza. Insomma, non poteva negare, la riccia, che accanto a Xander aveva imparato molte cose e si sentiva sicuramente più in gamba di prima. Quello era solo un modo per continuare a crescere ed un giorno, lo aveva promesso all'auror, sarebbe stata una sua collega e lui non avrebbe potuto far altro che ammirare che bel gioiello era diventato, non più un diamante grezzo da levigare.
    Accolse le parole dell'auror con tanta stima e soprattutto cogliendone i consigli che le stava dando, annuendo a quelle perle che avrebbe custodito per l'intero percorso. Aveva scelto l'acqua perché si sentiva così affine a quell'elemento che ci si poteva rispecchiare anche nelle caratteristiche che Olwen elencò. Era esattamente come l'acqua, difficile da controllare, che si espandeva nel volume che voleva occupare... sì, aveva sicuramente scelto il più difficile degli elementi, ma pur sempre quello che lei voleva manipolare. E poi, a lei piacevano le cose difficili, perché limitarsi a qualcosa di semplice? Alla fin dei conti, Xander doveva averlo capito, ormai, dopo averla seguita per così tanto tempo.
    Non disse nulla, cercando di mantenere quanta più concentrazione possibile, mentre il ragazzo faceva apparire una gabbia.
    Lilith sgranò gli occhi, stringendo le dita attorno alla bacchetta, quasi involontariamente. Uno yeti. Questo davvero non se lo aspettava. Gli occhi celesti si spostarono sull'auror con un'espressione che voleva significare quasi «Sul serio?» - sarebbe stata all'altezza della prossima sfida? Lilith sentì il cuore balzarle in gola e se quello fosse stato un suo possibile errore, avrebbe fatto davanti a tutta la scuola.
    Annuì alle parole di Alexander e i suoi occhi rotearono sulla creatura. Doveva ammettere che non aveva mai visto uno Yeti così da vicino e la cosa la stava facendo un attimo agitare, però si fidava di Olwen e aveva capito che quello che usciva dalla sua bocca non erano cazzate, quindi se Xander diceva che lo yeti era innocuo, perché non credergli?
    Lilith tirò un respiro profondo, quindi fece qualche passo verso la creatura avvicinandosi quel tanto che bastava per cercare di essere nella sua porzione visiva. Non voleva iniziare subito con la magia, non desiderava immediatamente star lì a fargli sentire un possibile dolore che non avrebbe dovuto sentire «Ehi, bello» - la sua voce era pacata e calda, di una bassa tonalità così da cercare di non sembrare troppo esuberante agli occhi della creatura. «Adesso ti aiuterò io, promesso... devi solo avere un po' di pazienza e fidarti di me.» - gli sorrise e quindi tentò di allungare una mano verso la creatura, però senza toccarla, affinché se lo yeti avesse voluto, avrebbe potuto annusare le sue intenzioni.
    Una volta che lo yeti avrebbe capito che anche lei era lì per aiutarlo, avrebbe sorriso alla creatura e con lo stesso tono sereno fece un cenno con il capo «Iniziamo, bello...» - un tono basso, ma non troppo.
    Quello che per primo venne in mente alla ragazzina fu uno degli insegnamenti di Olwen che ormai era diventato un po' il suo animale (?) guida. «Chorium Runae» - mormorò, mentre il polso si muoveva fluidamente a tracciare la runa desiderata, Berkana, per cercare di rendere lo yeti più resistente ad eventuali dolori.
    Quindi si sarebbe puntata la bacchetta addosso e «Vestis» - e se ciò fosse riuscito avrebbe fatto sì che sulla sua divisa si sarebbe trovato un cappottino più resistente al freddo, trasformando la propria giacca della divisa.
    Una volta fatto questo, la bacchetta della riccia si sarebbe sollevata, dopo aver tracciato una nuvola in cielo, pensando molto attentamente al clima che voleva creare e «Meteo Recanto» - il cui intento era quello di far abbassare vertiginosamente la temperatura, provando ad invocare il meteo più rigido, nevoso, così da creare un ambiente sicuramente più accogliente per lo yeti.
    Ora veniva la parte più complessa: doveva lenire quelle ferite, pulirne il pelo e poi cercare di estrarre quel diamante.
    Tirò un profondo respiro e per prima cosa cercò di concentrarsi, chiudendo appena appena gli occhi, per cercare di visualizzare l'elemento scelto, l'acqua, tentando di regolare la temperatura: l'avrebbe voluta fredda, ghiacciata quasi, così da far sentire allo yeti un senso di benessere nel momento in cui l'avrebbe toccato, sperando anche che il meteo recanto avrebbe aiutato la riccia nella temperatura del liquido. Inoltre, non doveva essere un getto forte, doveva essere quasi una carezza per il suo paziente, tanto da pensare che quel getto che sarebbe uscito, dovesse avere una pressione molto bassa, quindi una volta avute a mente queste nozioni, la forma che avrebbe cercato di immaginare sarebbe stata quella di una fasciatura, come quelle che spesso usava per Blake, quando doveva medicarlo, quindi una volta che tutte queste immagini si erano amalgamate nella sua testa, aprì gli occhi celesti, e l'onda accompagnò quel determinato appellarne la formula dell'incanto «Aqua Eructo.» - aveva scelto di far zampillare l'acqua dal terreno così che la pressione potesse essere adeguata dall'ostacolo della terra che faceva da conduttore, quindi se fosse andato a buon fine, il suo incantesimo avrebbe preso sembianze di fasciature ghiacciate e avrebbe avvolto le bruciature dello yeti.
    In seguito, la sua concentrazione passò sulle macchie di sangue che avrebbe dovuto lavar via, anche in questo caso cercò di stabilire nella sua mente tutte le caratteristiche - pressione un pochino più alta di quella precedente, non troppo, temperatura ghiacciata, forma di una spugna - quindi ancora l'onda venne disegnata e anche questa volta «Aqua Eructo.» - sperando di aver avuto la giusta intuizione.
    Restava solo da estrarre il cristallo, lì, la riccia, avrebbe dovuto concentrarsi di più sull'effettiva forma che doveva assumere il suo elemento. La pressione doveva cambiare, doveva essere costante, non doveva ferirlo, ma il giusto per poter fare da leva. Quindi la temperatura doveva mantenersi ghiacciata, la forma, invece, scelse di donare all'acqua la forma di un coltello dalla lama liscia, non dentato e larga, un po' come quello che serviva per tagliare le torte, quindi «Aguamenti» - avrebbe proferito questa volta, cercando di prendere le caratteristiche su cui si era concentrata per modellarne il getto. Se fosse andato a buon fine, il coltello senza lama si sarebbe inserito nello spazio tra la carne dello yeti e il cristallo, per poi fare appena appena da leva e cercare di tirarlo fuori.

    metamorfomaga
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    Spiegata la prova, Alexander rimase in religioso silenzio mentre Lilith si preparava ad agire sullo yeti. Gli istanti in cui l'auror si distrasse furono davvero pochi, ma indispensabili: alcune studentesse erano col magifonino in mano e chiedevano a gran voce la possibilità di fotografare il docente del docente di Rune. Senza farsi pregare, Alexander assunse qualche posa che solitamente sfoggiava nel proprio instagram, trattenendo un sorriso agli urletti di alcuni dei presenti.
    Non appena Lilith nominò il suo primo incantesimo, l'attenzione del moro tornò su di lei. La consegna era chiara, ma se per riuscire nell'obiettivo intendeva usare anche altri incantesimi per sentirsi più sicura non v'erano problemi. Anche se il Chorium Runae è tra gli incantesimi più sopravvalutati nel mondo magico. Storse appena le labbra, annuendo solo quando udì il Meteo Recanto. Ok, ora si comincia a ragionare. Modificare la temperatura avrebbe aiutato i successivi incantesimi acquatici.
    Lo Yeti non sembrava molto sicuro dell'operato della rossa, ma si lasciò aiutare senza grossi problemi. Non appena fece per tirar fuori il cristallo, la creatura cominciò a genere di dolore. Fu un suono straziante e ricco di tristezza. Frost, resisti un altro po', Lilith ha quasi fatto. La creatura si morse il labbro peloso e quando la dioptase riuscì a tirar fuori il cristallo, l'intervento di Alexander fu immediato. Innerva! La ferita che si era generata venne rimarginata e i gemiti dello yeti terminarono.
    Molto bene, direi che abbiamo svolto un ottimo lavoro. Affermò, invitando Frost a rientrare nella gabbia, che venne poi fatta svanire in seguito a un movimento di bacchetta. Son sincero, non mi aspettavo questo risultato. Lilith, nei nostri futuri incontri continueremo a concentrarci sugli incantesimi offensivi ed elementali e su come questi possono interagire. Si tratta di uno studio complesso, ma partiamo da una buona base. Annuì, riponendo il catalizzatore nella tasca.
    Bene, per oggi abbiamo finito. Sei libera di andare. Io prima di tornare al ministero mi fermerò in Sala Insegnanti per parlare con la preside di come sta procedendo il nostro tirocinio.



    RevelioGDR


    Giocata conclusa!
    Sono molto felice di questo tirocinio, quindi senza indugiare ti dirò quali sono le ricompense ù.ù

    Lilith: 6 exp +1 Cor +1 Inte

    Dardo d'acqua
    Grazie al tirocinio eseguito con Xander, Lilith ha imparato ad aggiungere una componente elementale nei suoi incantesimi offensivi e viceversa. Ottiene +1 quando un incantesimo d'acqua a forma d'arma, +2 se la forma è quella di una freccia.
     
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6 replies since 5/4/2021, 16:58   99 views
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