Orientamento GEMMA - Emma

Emma & Summer

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    Summer Parton
    Prof di Astronomia? | 28 anni

    Summer era stata abituata sin da piccina a mutare il suo aspetto ed il suo carattere per fronteggiare qualunque tipo di situazione (e farla, in qualche modo, franca): lo aveva fatto alle elementari, quando aveva scoperto la verità su suo padre e la magia, dove teneva un basso profilo per non far scoprire la sua natura di strega; lo aveva fatto quando, dopo il diploma a Ilvermony, si era adattata a vivere e truffare i No-Mag con false sedute spiritiche; e lo aveva fatto ancora una volta quando, scappando dal Nevada per i debiti di gioco di famiglia, si era reinventata come assistente di Astronomia presso la stessa Ilvermony.
    Tuttavia, non avrebbe mai pensato che un giorno sarebbe arrivata a simulare una carriera da professoressa - in Inghilterra, per altro.
    'Fake it till you make it* - funziona per davvero, a quanto pare. O almeno, quanto basta per abbindolare i creduloni…’
    Appena entrata ad Hidenstone, non era riuscita a realizzare come la Preside Victoria le avesse potuto accordare un posto di lavoro, visto il suo curriculum scarno rispetto a quello degli altri professori e, beh, il suo passato discutibile; tuttavia, conoscendo i suoi colleghi ed il resto del personale, era giunta alla conclusione che la Preside stesse semplicemente raccogliendo tutto il range del disagio umanamente possibile.
    ‘Ogni giorno qui sembra una sit-com mal scritta - se non ci vivessi, non lo crederei possibile!’
    Nelle lezioni, era riuscita in qualche modo a barcamenarsi in maniera quasi (ma anche no) professionale; non aveva ancora capito se il ruolo di docente le piacesse o meno (‘Di sicuro non mi si addice, ma se non è un problema per la Preside who cares), ma almeno non c’erano stati incidenti di proporzioni cosmiche e gli studenti non sembravano troppo annoiati.
    Tuttavia, non avrebbe mai pensato di aver suscitato la fiducia di qualche alunno.
    Quando le era stato comunicato che una studentessa aveva richiesto un colloquio di orientamento per i GEMMA (‘Ma che, davvero?’) con lei, la sua poker face abbastanza allenata era riuscita a nascondere la sorpresa reale; si era limitata a sollevare un angolo della bocca, provando un minimo di pietà per la sprovveduta che aveva reputato fosse una buona idea parlare con lei di un tema tanto delicato.
    ‘Uff, come mi devo comportare? Io - a tu per tu con uno studente!’
    Non era affatto abituata a inguaiarsi in conversazioni filosofiche, profonde e personali; per l’occasione avrebbe dovuto impegnarsi oltre misura (o fingere) per non distruggere mentalmente un’adolescente.
    Forse era proprio quello, il problema: nessuna donna scordava come fosse essere una ragazza, quasi nell’età in cui si diventa a tutti gli effetti donna, in un mondo maschilista e retrogrado sotto molti punti di vista.
    ‘Perché a me? Ragazza, ci sono millemila esempi di vita molto migliori di me - perché hai scelto proprio me. For fuck’s sake, andavano bene pure Beyoncé, Madonna o Lady Gaga!’
    Aveva messo in ordine lo studio, giusto per non far spaventare la studentessa appena fosse giunta da lei; da quando era subentrata, Summer aveva lasciato tutte le sue cose in disordine, talvolta spostandole alla ricerca di un loro posto. Era proprio così che si era sentita in tutti quegli anni: in disordine e alla ricerca del proprio posto nel mondo.
    ‘Chissà se Hidenstone potrebbe essere quello giusto…’
    Scosse i capelli, per una volta del loro colore naturale (o almeno, un castano che avrebbe potuto sembrare il suo), per rimuovere quel pensiero intrusivo e deprimente; si guardò allo specchio da trucco che teneva sulla scrivania, e decise di ripassarsi il rossetto fucsia, nell’attesa dell’appuntamento del pomeriggio.
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    Il colloquio per Emma Lewis inizia qui - a te la scelta del giorno e dell'ora del colloquio.

    Al momento sto ancora scrivendo la descrizione dello studio di Summer, per cui inserisco qui il poco che ho scritto: "Lo studio di Summer si trova in una fermata intermedia dell’ascensore a energia cosmica che porta all'Aula di Astronomia (situata all'ultimo piano di una delle torri), ed è raggiungibile esclusivamente dalla docente o da uno studente che abbia un appuntamento.
    L'ascensore ogni giorno riproduce una canzone differente, a seconda dell’umore della docente; gli studenti tuttavia devono stare attenti ad eventuali lamentele riguardanti la playlist, poiché in quel caso l’ascensore resetta la canzone e si ferma fino a quando non è arrivato allo stesso punto di riproduzione. Per aprire le porte dell’ascensore, occorre almeno canticchiare il ritornello della canzone del giorno; in tal modo si accumula abbastanza energia cosmica da permetterne l’apertura (o almeno, questo è ciò che vi dirà Summer).
    La stanza è circolare, arredata in maniera apparentemente scarna: una scrivania, due poltrone in ecopelle (quella della docente è di colore rosa shocking), uno scrittoio chiuso a chiave ed un guardaroba."


    La canzone da ascensore del giorno è Wrecking ball di Miley Cyrus - ovviamente.

    A questa descrizione scarna, ti aggiungo qualche informazione: al momento Summer non ha ancora svuotato molti degli scatoloni, ed Emma troverà un bel po' di casino: scatoloni di abiti di ogni sorta, libri di Astronomia e riviste di moda, trucchi, parrucche, borse, e qualche oggetto tipico dei casinò (slot machines mezze smontate, tavoli da roulette...). Summer sta dimenticando di traslocare la sua roba negli appartamenti dei docenti, e quindi al momento lo studio è più simile ad un magazzino.

    *Fake it till you make it= fingi finché non lo/a ottieni (successo, competenza in un dato campo etc etc).
     
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    Emma Lewis
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    Emma non era una ragazzina normale ma aveva intrisa in sé una certa dose di disagio e forse era stato proprio questo a spingere la ragazzina verso il colloquio con l'improponibile docente di astronomia, che lei comunque adorava. Non ci aveva messo molto a farsene una ragione per l'abbandono dell'ex docente -forse perché aveva problemi e traumi più gravi da affrontare- accettando quindi di buon grado una donna che aveva un metodo d'insegnamento completamente differente da quello del professor Salvatore, ma non per quello meno affascinante. Emma riusciva con facilità a stare attenta durante le sue ore, immagazzinando quante più informazioni possibili allo scopo non solo di andare bene nella sua materia, ma anche di acquisire conoscenze nuove che avrebbero potuto servirle nella vita.
    Quindi quel venerdì pomeriggio, finite tutte le lezioni del giorno -e della settimana- si avviò verso la torre di astronomia dove la aspettava l'ascensore ad energia cosmica che inizialmente aveva trovato difficile da comprendere, oltre che affascinantissimo, ma ora -come supponeva avessero fatto tutti- ci aveva fatto l'abitudine e non era più eccessivamente strano, solo molto curioso. La canzone che partì quel giorno quando ci mise piede, la conosceva visto che lei era vissuta con i babbani per anni e ad un certo punto della storia, essa era diventata virale e quindi difficilmente qualcuno nato e cresciuto in quel mondo senza magia, non conosceva.
    Ad ogni modo, salita su quell'ascensore, lasciò che proseguisse per la sua strada fino ad arrivare alla propria fermata, davanti alla quale Emma si mise a cantare senza problemi il ritornello, invadendo quel piccolo cubicolo, della sua voce melodiosa. Una volta che le porte si furono aperte, si avviò verso l'ufficio e bussò, attendendo il permesso per entrare. Una volta ottenuto, sarebbe stata sommersa da scatoloni contenenti di tutto e di più in un ufficio dall'arredamento scarno. Emma non amava giudicare, soprattutto perché lei non era il massimo quando si trattava di ordine, perciò si limitò a guardarsi in giro, cercando di individuare la Parton in tutto quel caos. Adoro le canzoni che mette nell'ascensore, prof fu il suo primo commento una volta riavutasi abbastanza da poter parlare, facendo un complimento alla donna. Se molti studenti lo facevano nel mero tentativo di accattivarsi qualche professore, la Lewis lo faceva perché le cose le pensava davvero e non le importava certo arruffianarsi chicchessia. Spero di non averla disturbata con la mia richiesta di colloquio, ma l'astronomia mi affascina da sempre e lei... la spiega in un modo tutto suo che mi piace molto ammise poi, cercando di fare lo slalom tra scatoloni ed oggetti random vari fino a raggiungere la scrivania. E...uhm cos'è quello? Domandò, indicando uno di quelli che presumibilmente erano pezzi di una slot machine.
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    Summer Parton
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    Era davvero la persona adatta a fungere, per dirla in termini astronomici, da Stella Polare per la vita di uno studente? Probabilmente no, o per lo meno nel senso positivo del termine. Nella vita però ognuno costituisce un esempio, da seguire o da evitare: Summer apparteneva senz’altro, per buona parte della sua vita, al secondo caso.
    ‘Paradossalmente, allora potrei esserle utile…’
    Sentì il bussare leggero, e capì che quella ragazza era sicuramente più socialmente adatta di quanto lo fosse lei alla sua età; certo, ignorava il fatto che avesse limonato in discoteca con uno sconosciuto che l’aveva poi drogata, ma se l’avesse saputo si sarebbe altamente incazzata.
    Con il ragazzo, ovviamente.
    Fece accomodare la studentessa (‘Oh, come diamine si chiama? Spero mi venga in mente… Lewis? E il nome?’), per poi… restare un attimo in silenzio, indecisa sul da farsi.
    “Benvenuta - almeno, credo. Non so se approvo in pieno il fatto che tu mi abbia scelta - I suck at this kind of stuff.”
    Cavolo, aveva finalmente detto una verità senza cercare di mascherarla: era praticamente un evento epocale, come l’arrivo della cometa di Halley, o una relazione felice e duratura di Taylor Swift.
    “Non so, immagino che voi inglesi beviate tè, durante le conversazioni serie, ma a me non piace, quindi… Cherry Cola?”
    La osservò: era abbastanza carina da poter auspicare a diventare la moglie trofeo di qualche riccone, ma sembrava abbastanza sveglia da poter diventare una donna in carriera. Summer propendeva più per la seconda opzione.
    “Oh, grazie - il vecchio metodo per giungere in aula o in ufficio sembrava troppo banale. E poi, diciamocelo, mi serviva un modo per non far addormentare voi studenti prima delle mie lezioni. Direi che una disco-karaoke per alimentare l’ascensore è un buon modo, no? Rientra anche nei dieci minuti di esercizio al giorno - o quanti sono, non lo ricordo mai.”
    Se avesse avuto la percezione che la ragazza stesse cercando di lusingarla a vuoto, probabilmente avrebbe cambiato i toni della conversazione; aveva però l’impressione che fosse sincera, quindi lasciò correre e le rispose.
    “Quella? È un pezzo di slot machine - sai, è un mio hobby smontarle e tentare di farle diventare nuovi macchinari astronomici. La fortuna è legata anche alle stelle, giusto? Beh, in questo modo tento di studiarla meglio.”
    Quella era la spiegazione socialmente accettabile, e pur contenendo una certa quota di verità, non era la Verità con la V maiuscola; quest’ultima, infatti, era che Summer…
    ‘Nah - non ci pensiamo, ora. Concentriamoci su di lei.'
    Osservò Emma, della quale aveva finalmente ricordato il nome, con uno sguardo indagatore.
    “Tu… non ti conosco ancora abbastanza bene, per inquadrarti, ma qualcosa mi dice che sei più volitiva di quanto tendi ad apparire. Quindi, dimmi: come mai hai scelto me? Perché non credo sia solo per il fascino dell’Astronomia, o per come io la spieghi egregiamente…”
    Appoggiò la schiena alla poltroncina in ecopelle rosa shocking, mentre poggiava il mento sul pugno chiuso, sempre guardando la studentessa in tralice. Non era una Legilimante, ma sapeva leggere abbastanza bene le intenzioni delle persone.
    Sicuramente meglio delle loro emozioni.
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    (Traduzione "I kind of suck at this kind of stuff": "Faccio schifo in questo genere di cose". Ricordo che quando scrivo in inglese è perché si sente tutto l'accento americano di Summer)
     
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    Emma Lewis
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    Lei aveva in sé una buona dose di sano disagio, ma a vederla così, nemmeno l'insegnante scherzava. Almeno per quello che l'adolescente aveva potuto vedere in quei pochi secondi e nelle lezioni che da gennaio ad allora, stava frequentando.
    Ehm... suppongo che dovrebbe esserlo, insomma... di solito è un onore, per un insegnante... tentò, timidamente ed incerta. Non era mai stata una docente, quindi non sapeva se effettivamente fosse così o se fosse solamente mole di lavoro ulteriore ma ehi, si sarebbe presa un punto ad empatia.
    Ad ogni modo, rimase a fissarla per un po' con i suoi occhioni azzurri, cercando di capire se la propria fosse una presenza bene accetta all'interno della stanza o se la donna avrebbe di gran lunga preferito fare altro. Ma non l'avrebbe biasimata, ecco.
    Cosa cola? Domandò, non sicura di aver capito bene la correlazione con il tè o, nello specifico, se anche questa Cherry Cola fosse una bibita oppure no. Sì, la ragazzina viveva leggermente fuori dal mondo, ma era comprensibile. O forse no.
    Solo nei film gli inglesi lo bevono sempre, anche se in realtà abbiamo pure una sala da tè e alle 17 c'è una specie di cerimonia... sì beh, era stata in grado di contraddirsi in una sola frase, chapeau. Comunque qualsiasi cosa sia, la accetto volentieri... ho una sete! Grazie molte anticipò, indossando uno dei suoi sorrisi rilassati e sinceri che utilizzava spesso per far capire al proprio interlocutore, quanto fossero genuine le sue intenzioni.
    Sì le scale sono così banali! Così ci alleniamo anche per il ballo di fine anno, o almeno... io mi alleno! Affermò, inarcando poi un sopracciglio chiedendosi anche cosa intendesse parlando di "dieci minuti al giorno" ma preferì non farle domande per non farle pensare che la stesse contraddicendo o chissà cos'altro. Si limitò ad annuire, compita.
    Wao! Deve essere divertente smontare cose per assemblarle in altre cose! Wao! Riepé, osservando la slot machine con gli occhi accesi da una strana luce di curiosità, quasi avesse voluto mettersi anche lei a smontarne una, tentando di capirne ogni componente.
    Voli... cosa? Domandò, inclinando lievemente la testa ed avvicinandosi appena a lei, decidendo di concentrarsi sul resto della domanda, sebbene non avesse proprio una risposta. Non sapeva perché l'avesse scelta, invero... Perché nessuno le ha fatto un regalo al suo compleanno fu la prima cosa che disse, completamente a caso, a segno di quanto potesse essere spontanea e genuina quella ragazzina. Si ricordava del primo incontro avuto con la donna davanti ad una bancarella all'evento di capodanno tenutosi a Diagon Alley. Non era razionale, come spiegazione, anche perché avere a che fare con Emma era un supplizio, più che un regalo.
    Ma comunque l'Astronomia mi piace, cioè le stelle sono belle e ammetto di essermene interessata di più solo dopo aver visto "il Re Leone" annunciò, ancora una volta con una sincerità spiazzante, citando uno dei classici Disney che preferiva, cercando lo stesso di articolare una spiegazione seria alla domanda dell'altra, anche se forse non ne aveva. E poi io i prof li conosco tutti bene o male, dopo due anni riesco più o meno a farmi un'idea del loro pensiero, ma lei è qui solo da pochi mesi... aveva senso? Probabilmente non per gli altri, ma per lei era molto molto sensato il fatto che volesse conoscere meglio l'astronoma (?) o la serial shopper.
    Oh beh comunque per entrare nel clou del colloquio, io mi sento abbastanza affine alla natura...e agli animali... e ad aiutare gli altri... ed a Erik... quindi stavo ponderando il percorso di Cura, solo che non ho idea di quali potrebbero essere le materie opzionali! Avevo pensato a Divinazione come una delle due, ma la seconda? Quindi non so, mi piacerebbe avere uno spoiler del suo programma del triennio o qualcosa del genere che mi aiuti a scegliere. Arrivò quindi al dunque, sperando di non star sembrando più problematica di quello che in realtà era.
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    Summer Parton
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    “Uh, ma certo che è un onore per me… ma bisogna vedere se non sarà un onere per te, honey! Comunque tenterò di esserti utile il più possibile…”
    Le sorrise, tentando di rassicurarla… circa? Emma era particolarmente… particolare (‘Nel senso buono - almeno non è una sgallettata con la testa piena d’aria’), e guidarla nella scelta della sua vita accademica era un buon modo per riequilibrare un po’ del bad karma che si era accumulato nella sua, di vita.
    “Cherry Cola - è una soda al sapore di ciliegia, duh. Anche se forse è un po’ troppo zuccherata, per togliere la sete. In caso, ti do un po’ d’acqua…”: preparò anche una caraffa d’acqua, nel caso il soft drink fosse eccessivamente dolce.
    “Volitiva - sicura, decisa. Insomma, la facciata da brava ragazza funziona alla grande - e fidati, imparerai ad usarla per arrivare dove vuoi. Un’altra cosa utile è illudere i ragazzi e fargli pensare che possano vedere o toccare, per chiamarle così, i tuoi Muffin della Gioia.”
    La scrutò di sbieco, volendo fare un po’ di gossip e allo stesso tempo tentando di metterla a suo agio: “Ci sono ragazzi in vista? O ragazze - whatever floats your boat.”
    Avrebbe ascoltato la risposta di Emma, così come avrebbe ascoltato il suo delirio sul Re Leone e sul perché avesse scelto Summer. Il nuovo proposito del 2021 di non giudicare l’altrui sanità mentale era messo a dura prova, durante quell’incontro.
    “Beh, sai - le materie opzionali sono, appunto, opzionali: puoi scegliere qualunque materia possa piacerti… ma ti direi di non esagerare e sovraccaricare...”
    Si illuminò brevemente di curiosità alla menzione di Erik, per poi incupirsi e storcere leggermente le labbra: “Qualunque percorso tu prenda, non prenderlo solo per un ragazzo. Uno, perché un ragazzo deve accettare la tua carriera, e non rompere, Due, perché i ragazzi vanno e vengono - non sono mica per sempre come i diamanti. Tre… non ho un terzo punto da dirti, ma faccio finta di averlo perché nella vita l’apparenza non è tutto, ma di certo aiuta.”
    Sorseggiò un goccio di Cherry Cola, per poi controllare brevemente il rossetto. Avrebbe quindi passato lo specchietto a Emma, giusto per reiterare il terzo punto appena riferito.
    “Ora, torniamo a te. Divinazione è estremamente utile, ma se non ricordo male” tirò fuori un piccolo schema che si era fatta per i vari percorsi “se seguissi il percorso di Cura l’avresti in programma comunque. Comunque, prima che ti dica di cosa si compone il programma avanzato di Astronomia… parliamo di te. Ti senti affine alla natura e vuoi aiutare il prossimo… hai un’idea più precisa di ciò che vorresti fare?”
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    Nonostante le premesse poco normali, Emma era ancora convinta di aver preso la scelta giusta nel voler andare da Summer per il proprio colloquio d'orientamento, era certa che ne avrebbe ricavato qualcosa di molto, molto interessante, anche se la donna non ne sembrava poi così convinta.
    Oh ho il diabete, non credo che una bibita zuccherata, mi farebbe poi così bene ammise, stringendosi nelle spalle. Aveva imparato, stando in quell'Accademia, che non doveva vergognarsi di avere il diabete; in primis, non aveva fatto niente di male da essere giudicata, non aveva ucciso nessuno. Era capitato e basta. In secondo luogo, non era certo contagiosa, quindi gli altri non avevano nessun motivo di tenerla a distanza come se fosse infetta da qualche malattia infettiva -perdonate il gioco di parole LOL- grave ed incurabile. Non che ci fosse una cura per il diabete, ma se controllato non nuoceva a nessuno... e Babilonia a parte, lei l'insulina la prendeva regolarmente, stando attenta -il più delle volte- a ciò che mangiava.
    L'acqua andrà benissimo asserì dopo i suoi trip mentali, vuotandosene un po' in un bicchiere ed accorgendosi solo in quel momento di quanto secca fosse la sua gola e di quanto avesse bisogno della bevanda.
    Muffin... della gioia? Borbottò, poi quasi strozzandosi con la sua stessa saliva, quando nominò i ragazzi. A guardarla così, ad Emma dava l'impressione di essere una docente molto alla mano, non certo come quelli di Beauxbatons, vecchi e noiosi che non facevano altro che annoiare i loro studenti. Ehm sì... in effetti sì. Non so cosa siamo, ma c'è disse quindi, meno a proprio agio di quanto forse la docente sperasse. Si stava riferendo a Thomas e non aveva esattamente idea di che cosa fossero. Amici? Fidanzati? Scopamici? Non lo sapeva, l'unica sua certezza era che la sua prima volta era avvenuta proprio con lui ed era stato bellissimo.
    Io vorrei farle tutte! E se un professore poi si offendesse? Cioè tipo... sono sicura che Ensor ci rimarrebbe male! Dolce ingenuità; per quanto Brian la inquietasse, sapeva che avesse un cuore grande grande, mica sospettava che tramava ad ogni lezione, per distruggere ogni singolo studente con i più svariati metodi.
    Ciò che volevo dire iniziò, dopo aver ascoltato la risposta indipendente della Parton è che Erik è come un cucciolotto... insomma ma lo ha visto?? Forse no perché non frequenta il suo corso, ma è tenerello fece una pausa, gonfiando le guance come Semola con le ghiande e le rivolse uno sguardo deciso. Non lo faccio solo per lui, mi piace aiutare le persone o gli animali ed odio vedere qualcuno star male, Erik mi ha solo molto aiutata e fatto capire che forse questo percorso è una buona scelta. Trasse un grossissimo respiro, prima di dire altro, prendendo un sorso d'acqua che ingollò lentamente. Lo sa, quando l'estate scorsa ho dovuto passare un mese al San Mungo per una droga pietrificante -non che io mi droghi, ovviamente- è stato lui a visitarmi dopo il mio risveglio. Cioè, ha assistito l'infermiere, Skyler, ma è stato comunque bravo! Manco avesse insultato Foster, la biondina si sentì quasi in dovere di difenderlo, ma non erano certo là per parlare di ragazzi, di infermieri che fanno bau bau o di lei che, zoccola inside, si fa drogare.
    Prese lo specchietto che l'altra le aveva allungato, osservandosi come per trovare qualcosa che non andasse nel proprio aspetto, ma ovviamente non ve ne fu traccia. Non perché fosse egocentrica, anzi spesso si sottovalutava, ma perché quello che cercava lei, erano imperfezioni quali brufoli, taglietti o cose di questo genere.
    WAOOOOO DICEDAVVERO? Esclamò tutto d'un fiato quando venne a sapere che Divinazione era compresa nel pacchetto di cura. Ecco, forse avrebbe dovuto controllare meglio, prima di arrivare lì. Ma ha proprio ragione! Wao! Fico esultò, sollevando le braccia in segno di giubilo.
    Comunque... le persone. Sì, mi piace vedere il sorriso delle persone. Ed aiutarle a star bene, è il modo migliore per vedere quel sorriso. Non il sorriso di quando ti fanno un regalo, no... un sorriso così vero, così pieno di vita e speranza... lo stava dicendo più a sé stessa che alla docente, invero, ma ormai si stava perdendo nel suo mondo fatto di buone azioni, unicorni e biscotti al cioccolato. Quando ero all'ospedale, ho visto tante persone uscire con quel sorriso, mentre tante altre, piene di disperazione. Ecco, io vorrei evitarlo per quanto possibile! Non sapeva se quel suo ragionamento avesse un senso o se avesse risposto alla sua domanda, ma ne era convintissima. Finì in un sorso tutto il rimanente del suo bicchiere.
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    “Uh, no - per carità. Niente zucchero per te… però tieni”: avrebbe porto alla ragazza una specie di succo di frutta biologico con zero zuccheri aggiunti, dopo aver velocemente controllato la scadenza. Chissà da quanto tempo si trovava lì; probabilmente era un rimasuglio di un party di una vita e mezza prima.
    “Sì, dai - i Muffin della Gioia, le Colline Ipnotiche, qualunque sia il modo in cui voi giovani chiamate il seno. Su, come ti direbbe Beyoncé, who run the world? Girls! Hai delle armi, usale a tuo vantaggio in questo mondo maschilista. E bisogna sempre DTR: Definire il Tipo di Relazione; ma insomma, i telefilm non insegnano più nulla?”
    Ascoltò la studentessa, mentre ripensava brevemente a come avesse scelto la sua strada nella vita: in maniera assolutamente casuale e non programmata. Si era trattato di avere semplicemente una passione per l’oroscopo che aveva sfruttato per imbrogliare (‘Beh, gli oroscopi erano attendibili in realtà’) le ricche Babbane e indurle a pagare. Quando aveva capito di avere un certo talento, aveva deciso di approfondire la materia ed era finita per innamorarsi dell’Astronomia.
    “Ti posso assicurare - e non lo dico perché sei tu, ma perché lo pensiamo tutti noi adulti sotto sotto - che se dai ad uno di noi professori meno carico di lavoro non seguendo le nostre lezioni ti saremo eternamente grati. Per quanto riguarda Ensor, non lo conosco abbastanza bene, ma penso che a uno così non manchi nessuno.”
    La cotta della ragazza per Erik era tra il tenero e il preoccupante: “Non scegliere una carriera per un uomo, te l’ho detto. Sceglila per te, e se lui è quello giusto ti seguirà comunque. Però mi pare di capire che sei abbastanza sicura della tua prospettiva: sappi che le persone che aiutano gli altri vedono tanta sofferenza e possono diventare un po’ ciniche, a volte. Non per scoraggiarti, eh, ma per metterti in guardia. Credo che ci siano dei metodi per evitare questa cosa, ma sinceramente non è affatto il mio campo: sono molto di più per il lasciare gli altri dove stanno e fare il minimo sindacale per loro. Live and let die.”
    Il programma avanzato di Astronomia… che le poteva dire? Non aveva ancora un’idea definitiva su ciò che avrebbe insegnato al Triennio; piuttosto, stava ancora procedendo a tentoni. Aveva inventato una specie di programma, sì, ma era la prima a dubitare che sarebbe riuscita a seguirlo fino in fondo.
    “Ecco, per rispondere alla tua domanda di prima… il programma del Triennio è un po’ vario. Parleremo di come convertire l’energia magica in altre forme, come la cinetica nel corso della Smaterializzazione… l’energia astrale e lo Zodiaco… e per finire probabilmente i sigilli astronomici e aritmantici avanzati. Insomma, per parlarne in modo completo ti dovrei sequestrare un bel po’, e non mi sembra il caso. Ho anche moduli in programma che sono condivisi con Divinazione, comunque, come lo Zodiaco, appunto - direi che qualcosina vedresti comunque.”
    Che altro poteva dire, a quella ragazzina un po’ sprovveduta che aveva di fronte? Un poco capiva benissimo cosa provasse, nonostante caratterialmente fosse l’antitesi di come era Summer alla sua età: una bastarda tagliagole, a differenza di Emma, ingenua e bendisposta verso il prossimo.
    “Riguardo al tuo futuro, non so come aiutarti ulteriormente: solo, non sovraccaricarti di materie da seguire. Hai ancora un po’ di tempo, per decidere che fare. Per il resto, ricordati queste tre regole per la vita: una Cadillac è bella, ma è uno spreco di denaro; mai giocare a poker con un Apache nel suo casinò; il riscaldamento globale ci cuocerà tutti, quindi fa’ ciò che vuoi, nella vita, e non voltarti indietro.”
    Avrebbe ripreso lo specchietto, guardandosi un’ultima volta prima di chiuderlo con uno schiocco chic degno di Karen Walker.
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    In quel momento era ancora felice e contenta, non sapendo affatto che non avrebbe passato gli esami, dovendo ripetere quel secondo anno. Ma almeno era nella stessa classe con il suo futuro parabatai.
    Afferrò il succo che la donna le stava porgendo, rivolgendole un sorrisone a mo' di ringraziamento ed iniziando a berlo a piccoli sorsi, come per paura che le andasse di traverso... e sbadata com'era, probabilmente non si trattava unicamente di una paura ma di una solida realtà.
    Ehm... non c'era altra scelta che sorridere ad annuire, soprattutto perché non aveva capito assolutamente niente del discorso della professoressa, indi per cui si limitò ad un convinto movimento del capo ripetuto un paio di volte come a voler dar veridicità al fatto che avesse capito sul serio. Alla fine, comunque, venne il suo turno di parlare e spiegò cosa volesse fare e perché, forse straparlando un po' troppo ma con amici come Jesse ed Erik era difficile fare altrimenti.
    La sua risposta, soprattutto per l'ultima frase, le fece quasi sputare il succo di frutta che aveva appena ingollato, costringendola quindi ad ingoiarlo velocemente onde evitare di far una doccia colorata alla docente. Sono sicura che invece Olwen, per esempio, ami avere tanti studenti! Tentò quindi di difendere il corpo docenti, anche se sotto sotto anche lei credeva fosse così, solo che era troppo gentile per provare a portare a galla un pensiero simile.
    Non dica così! Io non diventerò cinica... conosce Skyler, no? Lui non lo è per niente! O almeno credo... insomma, mi piacerebbe diventare come lui! O anche come il fratello di Barnes... e non la scelgo affatto per un uomo, io ed Erik siamo solo amici. Ma era così davvero? Non lo sapeva nemmeno lei, fatto era che in quel momento stava succedendo qualcosa con Thomas in cui non aveva nessun potere, perciò avrebbe lasciato che le cose andassero come dovevano andare.
    Lo Zodiaco! Ma è fantastico! Si mostrò entusiasta senza sapere, appunto, che avrebbe dovuto aspettare un altro anno, per studiarlo, cosa che fece un po' piangere questa narratrice, sebbene lo avrebbe studiato con un'altra studentessa.
    Inclinò leggermente la testa a quegli insegnamenti, non sapendo bene come prenderli o come usarli, però non disse niente... in fondo, la donna le aveva insegnato tanto, quel giorno, davvero, anche se Emma doveva ancora capire realmente in che modo. Ma le era profondamente grata. La ringrazio per questa chiacchierata! Farò tesoro del suo aiuto e sceglierò la cosa migliore! Le sorrise, prima di salutarla definitivamente ed andarsene in dormitorio a meditare... o giocare con Captain America.
    Stat scheda Ametrin
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