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.SPOILER (clicca per visualizzare)Rebecca Wagner jonathan baker.
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.Rebecca WagnerIl fuoco scoppiettava allegro nel camino, atto a riscaldare l'ambiente di quel venerdì di fine febbraio per rendere l'atmosfera più accogliente; strano ma vero. Rebecca era dietro al bancone con uno straccio tra le mani a lucidarlo. Lo stava facendo più per inerzia che per altro, essendo una serata abbastanza tranquilla senza risse, clienti fastidiosi o eccessivamente rumorosi, almeno fino a quel momento. Si stava facendo una certa, quindi non mancava molto alla fine del suo turno e lei sinceramente non vedeva l'ora di andare a casa, gli ultimi mesi si stavano rivelando a dir poco spossanti, pieni di imprevisti che lei non teneva a ricordare, primo fra tutti la sua quasi morte dentro quella tomba di ghiaccio, per poi arrivare a quel sacrificio fatto a Freya poco meno di un mese prima che ancora non sapeva come prendere: avrebbe risparmiato su assorbenti e preservativi e questo non poteva definirsi proprio un male, però non era certa che sul lungo termine, le sarebbero piaciute quelle condizioni. Ma ormai era così e lo doveva accettare. Un lungo sospiro le abbandonò le labbra mentre lucidava sempre lo stesso punto da almeno mezz'ora. Sperava che, almeno per quella sera, i clienti non pretendessero qualche servizio che non comprendeva la cena. Voleva solo finire di pulire il bancone ed andarsene a casa, stendersi sul proprio letto e guardare Rum alle prese con gli ultimi giochini che gli aveva comprato.
Beh, le cose non andarono esattamente come le aveva programmate, poiché un rumore forte attirò la sua attenzione, spingendola ad alzare gli occhi color mare pregando che non si trattasse di qualche principio di rissa, ma invece le sue iridi si scontrarono con... una chioma rosso fuoco ed un viso che aveva ben imparato a conoscere durante la penultima missione, insieme al quale era quasi morta ed insieme al quale aveva tentato di aizzare una sirena contro il proprio capo. Che per fortuna non era venuto a saperlo!
Si palesò con la sua solita eleganza, sfondando quasi la porta con un calcio ed annunciando come non fosse lì per bere.
Nara. Pronunciò il nome della ex compagna con un sorriso sulle labbra -dopo ciò che avevano passato, anche se era stanca, glielo concesse comunque- e fece il giro del bancone per lasciarselo alle spalle fino a trovarsi faccia a faccia con la ragazza. Spero che la porta non si sia scheggiata o quell'avaro di Jonny è capace di tenerti qui tutta la notte -e non per scopare- finché non la ripaghi... o addirittura di abbassare ulteriormente il nostro misero stipendio per sistemarla. Non era un rimprovero, non le interessava davvero. A quanto ho capito, vuoi usufruire dei nostri servizi. Mi raccomando, non chiedere mai uno sconto o qui ti alza pure il prezzo. Prese un po' d'aria nei polmoni e girò lievemente il capo verso la direzione dalla quale si era avvicinata. JONNY vieni qua chiamò a voce piuttosto alta per farsi sentire e fare in modo che arrivasse da loro.CODICE ROLE © dominionpf. -
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.SPOILER (clicca per visualizzare)Rebecca Wagner jonathan baker.
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.Rebecca WagnerRebecca, per quanto avesse condiviso un'avventura quasi mortale con la rossa, cosa che quindi le aveva in un certo senso legate, non era stata lo stesso pronta a scontrarsi con la strana esuberanza di Nara, anche se non le dispiaceva la sua allegria -o quella che sembrava tale- atta a riportare un po' di vita all'interno del Canto, fin troppo mansueto fino a quel momento. Tolto ciò che stava succedendo al piano di sopra, ma lei ancora non poteva saperlo.
Lasciò lo straccio abbandonato sul bancone, oltrepassandolo ed avvicinandosi alla donna, ricevendo i suoi complimenti a sfondo sessuale con un ampio sorriso senza scandalizzarsi nemmeno per un secondo; visto il lavoro che faceva, era abituata a quel genere di frasi ed inoltre Nara era certamente diversa degli uomini che pagavano perché nessun altro se li filava e quindi in un modo o nell'altro dovevano fare.
Quando l'abbracciò, le proprie braccia andarono a serrarsi attorno alla sua schiena per qualche attimo, prima di scuotere la testa alle battute su Jonathan. Anche io sono contenta di rivederti! Erano passati quasi due mesi dall'ultima volta e vuoi per il suo lavoro, vuoi per vari impegni della rossa, non si erano più incrociate. Sta crescendo bene il vermone? Domandò, riferendosi a quelle larve schifose che avevano trovato, di cui una era rimasta alla ragazza perché lo allevasse. Comunque Jon non è così male dai, basta beccarlo nella giornata giusta... tentò, anche se probabilmente tutta l'isola sapeva quanto rare potessero essere quelle giornate o che si palesassero solamente quando c'era l'opportunità di avere qualcosa di gratis o, al contrario, quando trovava qualche tesoro.
Ruotò su se stessa quando l'altra si avvicinò al bancone, appoggiandovisi. Una domanda import- stava iniziando, prima di sentire -a seguito di un'occhiolino- cosa l'altra avesse da chiedere. Si portò un dito alle labbra, come riflettendo su quella domanda, per poi scuotere la testa. Sarà forse per i prodotti che uso. Me li faccio spedire direttamente da Londra da un tipo. E quel tipo al quale si riferiva, era proprio Aaron, con il quale rimaneva in contatto via gufo finché non metteva piede nella capitale con la possibilità di usare il magifonino. Tu invece sei sempre stata così ruffiana? Domandò, scherzando, con un mezzo sorriso. Che i suoi complimenti fossero autentici o meno, era chiaro che le facesse piacere, visto che non provenivano da un uomo con un'erezione tra le gambe che non vedeva l'ora di salire al piano superiore. Proprio lo stesso piano dal quale vide scendere Jonathan, le mani sporche di sangue. Sospirò, non nuova a quelle scene. Non che fossero esattamente di routine, ma non era nemmeno raro che si presentasse qualche cliente un po' troppo sovreccitato. Che è successo stavolta? Si limitò a chiedere all'uomo, per nulla sorpresa. No comunque è stata una serata piatta, non devi più picchiare nessuno. Per quanto, come aveva enunciato poco prima Nara, fosse uno stronzo maschilista, gesti come quello da lui compiuto, dimostravano che davvero non fosse così male.
La trovo una splendida idea. Soprattutto dopo una lunga giornata di lavoro. Rivolse uno sguardo prima al suo capo e poi alla rossa. Un'altra missione? Ti prego se anche stavolta quella druida si mette a fare uno dei suoi discorsi, la annego. Sospirò, riflettendo. Non era una ragazza violenta, per nulla, soprattutto con altre ragazze, però non era nemmeno troppo diplomatica, preferendo l'azione al dialogo, anche se quando serviva, era in grado di tirar fuori una buona capacità di comunicazione. Se la notizia che presto sarebbero dovuti ripartire per mare, la sconvolse, di certo non lo diede a vedere.
Beh allora direi che dobbiamo approfittarne, prima di partire per una missione che forse non ci farà più rivedere la luce del sole. Commentò, accettando quindi la proposta di Nara. La rossa si era così tanto avvicinata, da eliminare qualsiasi distanza tra le sue labbra ed il collo di Becca. La bionda non si scostò ma, anzi, socchiuse gli occhi e lasciò scivolare le mani lungo i fianchi dell'altra, prima che questa si staccasse per prenderle la mano. Rivolse un'altra occhiata a Jonathan. Non esattamente, ma non penso che ci saranno problemi se salgo con te... non è vero? Questa domanda era rivolta al suo capo, lo sguardo azzurro fisso in quello più scuro di lui. La seguì verso le scale, contenta di quello stacco dalla monotonia.
Fortunatamente quando prese quella bottiglia, lasciò anche dei soldi o chi lo avrebbe sentito Jon. Mise un piede nel primo gradino. Oppure vieni tu, se preferisci. Ammiccò maliziosa al burbero denrisiano, prima di seguire la rossa.CODICE ROLE © dominionpf. -
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