-
.JASON KRATOS BYRNEDruidoCode ©#fishbone
Anche quella giornata era finita. Lo Speziale aveva chiuso le porte, al calar del buio e Jason non aveva la minima intenzione di preparare da mangiare per lui e per Seth, per tale motivo aveva deciso di riempire la ciotola del suo amicone a quattro zampe e lasciarlo riposare, per godersi una serata al Canto della Sirena. Quella mattina Jonathan era andato da lui a fare qualche acquisto e questo aveva ricordato a Jason da quanto tempo non metteva piede in quel bordello che puzzava d'alcol e sesso.
Aveva messo sulle spalle una maglietta marrone, fatta di cotone a maglia stretta, così da coprire la canotta nera che indossava dalla mattina, che Jonathan aveva già visto, e sotto un pantalone anch'esso marrone, con tasconi sparsi un po' in giro per le gambe.
Varcando la soglia della locanda, Jason si guardò attorno, salutando con un cenno del capo e un sorriso, diversi villeggianti che conosceva da una vita. Si diresse, senza esitare, al bancone del posto, per poi poggiare le braccia incrociate sul ripiano, guardando Jonathan indaffarato con le sue cose da sistemare «E così, ogni tanto lavori pure?» - lo canzonò con la voce roca e cavernosa. Era chiaro che lo stesse prendendo in giro, prendendosi quella confidenza che ormai era da tempo che si erano concessi. Insomma, avevano solcato mari, recuperato morti e guardato dee false, cosa dovevano fare di più?
Jason iniziò a tamburellare le dita sul bancone, sbuffando appena per la stanchezza «Ja, dammi na birra, Jo'. E poi, c'ho na fame che me magnerei pure a te.» - poi lo sguardo cadde su una delle donne che popolava il posto, sorridendo appena al suo lato B.
«Un giorno mi dirai dove le pigli ste ragazze, eh.» - commentò, tornando al proprietario di quella baracca. Successivamente sentì il suo stomaco brontolare e un profumino giungere al suo naso «Famme magnà, te prego.». -
..
-
.JASON KRATOS BYRNEDruidoCode ©#fishbone
Il Canto della Sirena era il posto dove ogni Denrisiano ritrovava il suo spirito grullo e rozzo, dove se alzavi un po' il gomito non ti guardava male nessuno e dove chi tornava dal mare, si prendeva la giusta pausa, spesso non solo fatta di alcol e cibo, ma anche di compagnia. Jonathan aveva scelto una strada estremamente fruttuosa, in un posto come quello e il Canto era ormai un luogo sicuro, dove si poteva stare in pace. Era forse per questo che ogni denrisiano che si rispettava, cercava ristoro lì e, probabilmente, questo aveva spinto anche Jason ad entrare in quella locanda dopo così tanto lavoro.
Jason fece un breve sorriso a Lola, non sapeva se essere ringraziato per averla fatta spostare dal bancone ai tavoli, o in quel momento la ragazza lo stesse odiando per questo cambio di mansione, ma poco gli interessò, quando il tutto si spostò sul suo rifocillarsi «Non avevo voglia di cucinare, quindi qualsiasi cosa sia commestibile mi va più che bene.» - disse, lasciandosi poi andare un ad una stiracchiata della schiena. Guardò Jonathan sbraitare verso la cucina e notò come il nome della ragazza che aveva comandato, non avesse praticamente nulla di denrisiano «Ma assumi anche i foresti, mo?» - disse, ridendo tra sé e toccandosi la barba. Jason non aveva niente contro gli altri, ma non si sarebbe mai aspettato che Jonathan assumesse qualcuno che non fosse denrisiano. O probabilmente anche lui si era addolcito a furia di stare a contatto con tutte quelle donne?
Il boccale di birra fu il giusto punto di rottura per quel pensiero che frullava nella testa di Jason, che prese il bicchiere e ne ammirò la decorazione. Alle parole di Jonathan, volse lo sguardo di nuovo verso una delle ragazze che proponeva in vendita, alzando il boccale in direzione di lei, se si fosse girata a guardarlo «Nun me stuzzicà.» - disse con aria di sfida, per poi venir assalito da quel profumino delizioso del cervo arrivato sul bacone «Mannaggia alli pescetti!» - esclamò quasi spontaneamente, pronto a gustare quella selvaggina. Già al primo boccone, sentiva ogni sapore esplodergli in bocca. Socchiuse gli occhi e gusto ogni boccone. Dopo una decina di forchettate, prese la birra e buttò giù mezzo bicchiere «Adesso capisco pecché c'hai sempre gente, Jo'.» - doveva ammettere che quella roba era pazzesca. Mise giù il boccale «Allora, parliamo di affari. Qual è la migliore delle tue?» - ci aveva ripensato sulla questione donne, oggi voleva proprio strafare.. -
..
-
.JASON KRATOS BYRNEDruidoCode ©#fishbone
Corrugò la fronte a quelle parole. Jonathan non sembrava molto chiaro sulla sua politica di assunzione e Jason sembrava quasi ridere sotto la barba di quello che il predone stava arrancando.
Il volto si girò verso Markab, che aveva tanto di inglese e niente di denrisiano, quindi tornò a guardare Jon con fare quasi rassegnato, scuotendo il capo per quello che era il classico momento alla Jonathan.
«Fingo de crederti pecchè te vojo bene.» - disse ritornando al suo cibo che sembrava addolcire la sua giornata «Ma mica sto da solo. Ce sta Joanna. Hai presente?» - forse era vero, Jason non aveva mica messo i manifesti della presenza di Joanna allo speziale «E poi, pe cortivà le piante, nun ce vuole a folla.» - cosa buona e giusta, no?
L'intervento di Bjorn fu inaspettato e Jason sussultò appena, prima di ridere divertito a quella scenetta «C'hanno i problemi, eh.» - disse indicandoli col capo, prima che potesse schiantare l'altro per aver sbattuto il boccale.
Terminò la birra, mentre veniva a galla uno dei quesiti più universali a cui Jason non aveva mai trovato una risposta.
Jason e le donne.
Quello era un mondo estremamente complesso per il druido, sempre impegnato con il suo giardino e il suo lavoro da druido (?). Eppure, ogni tanto sentiva il bisogno di scaricare la tensione come un vero uomo sapesse fare. Jonathan aveva un baccanale lì, che non pareva dar tregua al druido, che tra la birra e il cibo, sembrava aver sfiorato per un attimo l'Olimpo. «No te prego, frustate e quattro zampe, io? Ma me ce vedi?» - sospirò appena e quando venne nominata Lola, Jason si rivolse con lo sguardo a lei.
La squadrò da capo a piedi e doveva dire che non era per niente male. Jason sorrise alla donna, ascoltando le parole di Jonathan con meno attenzione «Interessante...» - mormorò, continuando a fissare la bionda. Quando si avvicinò, ruotò il corpo verso di lei, allargando le gambe affinchè potesse avvicinarsi a lui. Continuò a guardarla negli occhi, mentre quell'odore di amarena diventava quasi invitante, che si fece più intenso quando gli si avvicinò all'orecchio. Le mani di Jason, quasi istintivamente andarono a cingere i fianchi della donna «Direi che mi hai convinto...» - mormorò, per poi rivolgersi a Jonathan «Famme il conto, Jo'. Io e Lola avremo da fare per un po', credo.» - rise appena, quindi.. -
..
-
.JASON KRATOS BYRNEDruidoCode ©#fishbone
Jonathan sapeva bene come spillare i soldi ai suoi clienti, non c'era dubbio e questo stava accadendo anche a Jason, che intento a chiacchierare con l'amico locandiere, stava consumando un ottimo pasto ed una perfetta birra ghiacciata, fregandosene di quanto sarebbe costato quella cena.
Certo era che, a parer di Jason, lavorare in un luogo così confusionario ogni giorno, sarebbe stato veramente troppo per lui che amava i suoi momenti di silenzio e di tranquillità. Probabilmente non avrebbe potuto gestire una locanda, nemmeno se gliel'avessero regalata.
Annuì alla sua domanda «Sembra essere molto in gamba in fatto di piante, lo ammetto. E può imparare tanto.» - Jason non peccava mai sulla sincerità, se doveva riconoscere qualcosa a qualcuno, allora lo faceva senza mezzi termini, che fosse in positivo o in negativo. Un'altra cosa che non poteva negare era quanto Jon avesse detto sui problemi della gente che era lì, Jason rise divertito «Te li stai a crescè.» - scosse la testa, ironico per quella frase.
Alzò un sopracciglio «Nun ce vole così poco pe' famme annà de testa!» - commentò con un piccolo sorriso sarcastico. Ma la merce che stava proponendo ora Jonathana a Jason era qualcosa che Jason non aveva mai valutato in vita sua. Lui che era sempre stato attento a chi donare le sue attenzioni, adesso sentiva un bisogno fisico di scaricare la tensione.
Era forse diventato umano? Ok, no, scherzi a parte. Non l'era mai sembrato così necessario il rapporto fisico, come mezzo di rilassamento, ma ultimamente sembrava quasi essere richiamato dal bisogno fisiologico di scaricare gli ormoni.
Lo sguardo di Jason ammonì scherzosamente Jonathan e la sua mela «Solo se ce sei tu nella stessa posizione, Jo'.» - commentò, per poi tornare alla ragazza.
Mise mano alla sacca dei pantaloni, dove aveva i galeoni, quindi ne prese 30 e li poggiò sul bancone senza nemmeno dare occhio a Jonathan, ma respirando l'amarena che emanava Lola «Sei 'n ladro.» - commentò all'amico, ridendo, per poi seguire il ragazzo verso la stanza che aveva appena fittato.
Salendo avrebbe buttato un occhio al sedere della donna e una volta arrivati, avrebbe badato poco a com'era arredata la casa «Fidate, te torna zoppicante.» - disse Jason, calando la voce in maniera tale che potesse sentire solo Jonathan.
Sì, avrebbe passato proprio un'ottima serata.. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)I PV aggiuntivi che Jason avrà nella quest sono 18.