C'hai qualcosa pe' me?

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    Jonathan Baker | Predone
    Di botteghe a Denrise ve n'erano a non finire, ma quelle buone se ne contavano sulle dita di una mano. Lo Speziale era una di queste? Sì, ma solo se i tuoi acquisti prevedevano erbe, fiori o prodotti totalmente naturali. C'hanno qualcosa da nasconde, ne so' certo. Si disse uno Jonathan selvatico mentre attraversava il distretto commerciale della città. Poi quel druido de Jason è sempre felice. Nasconne de sicuro qualcosa, oppure se fa d'oppiacei, ne so' certo. OPPIACEI CHE NUN CONDIVIDE CO' ME! Essere giunto a una tale rivelazione non era sicuramente piacevole per l'oste più avaro di Denrise. Infatti, proseguì il suo percorso a passo spedito, finché non giunse alla bottega di Jason. A differenza delle altre botteghe era leggermente dislocata, quasi come se volesse assicurare un accesso più intimo ai suoi clienti. Alcuni degli aromi si percepivano già dall'esterno e forse questa era una delle ragioni per cui non v'erano altre strutture di fronte. Probabilmente non voleva dar fastidio oppure non voleva riceverne a sua volta, in fin dei conti sarebbe stato difficile godere di una fraganza rilassante con il martello del fabbro che batteva control l'incudine. Attraversò l'arco ed entrò nella struttura nel mentre i profumi di erbe aromatiche e fiori invase le sue narcisi. Cavolo, credo che qualcuna delle mia puttane compra qua i fiori. Scosse rapidamente il capo. Aò, Jason, senti, ma te te droghi? Oh, un saluto degno di un lord inglese. Vojo dì, ce conoscemo da un po' de tempo ormai e se te avrebbi n'erba magggica me lo diceresti, vero? Il tono era rozzo come suo solito, ma il modo di fare estremamente amichevole. Il predone per l'occasione indossava una maglia in lino grigia, a seguite dei semplici pantaloni marroni e gli stessi stivali che solitamente indossava sulla propria nave. E nun me dì le bugie, sennò poi m'encazzo, mi conosci. Ah, già, dietro la maglia aveva l'imbracatura con la sua affilatissima ascia barbuta.


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    Edited by Alexander Olwen - 26/2/2021, 17:04
     
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    JASON KRATOS BYRNE
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    Era appena rientrato dal giardino sul retro, dove aveva potato qualche pianta che coltivava per le sue pozioni, quando Seth si mise seduto, a guardare verso la porta. Jason lo osservò appena, preparandosi per quello che sarebbe potuto essere un possibile cliente. Seth sentiva sempre in anticipo se si stava avvicinando qualcuno, quindi lo usava un po' come allarme pre-entrata, così da trovarsi sempre pronto a ricevere i clienti.
    Le sorprese, Jason ormai aveva imparato, erano sempre dietro l'angolo. Infatti quando a varcare la soglia de "Lo Speziale" fu Jonathan, il druido nascose un sorriso divertito. Non è che non gli facesse piacere vedere il predone lì da lui, ma era così fuori dal coro, in quella bottega, che sembrava non credere ai suoi occhi.
    Seth scodinzolò, andando verso Jonathan per spingere sulla sua gamba il musone, ricercando attenzioni. Se Jon aveva le sue puttane, Jason aveva il suo cane prostituta, che cercava attenzioni da chiunque potesse sembrare un possibile acquirente. Sbuffò una risata, il druido, incrociando le braccia scoperte a causa della canotta nera che indossava. Canotta che si appiccicava ai suoi muscoli, parendo quasi troppo piccola e stretta per quel ragazzone dai capelli lunghi e selvaggi.
    «Sto lavorando su un ottimo innesto, Jo'. Ti prometto che appena è pronto, lo proviamo.» - non rispose, volutamente, alla domanda sul drogarsi. Non era nelle corde di Jason utilizzare quel termine. Alla fine c'erano infusi e incensi che lui utilizzava per placare i nervi e distendere la tensione, ma non era mica droga, eh. Come poteva chiamarsi droga, qualcosa di così estremamente naturale? (n.d.a: un ottimo modo per dire che si drogava a modo suo).
    Guardò dietro la sua schiena, osservando la porta richiudersi dopo l'uscita di Seth nel giardino, poi tornò con gli occhi su Jonathan «Non te mento, Jo'. Ma non credo che tu sia venuto qui solo per sapere delle mie erbe magiche - azzardò, ridendo tranquillo, mentre riprendeva a sistemare le erbe appena tagliate in uno spazio dedicato alla loro seccatura (povere erbe annoiate). «Che te serve, oh?» - disse, con un tono amichevole e pronto ad essere utile al suo compagno di avventura.
    «Ah, Jo'. Volevo chiederti una cosa: ma sono io, oppure non ci sono più gli stessi Denrisiani di una volta? Insomma, mi sembrano tutti molto meno duri, rispetto alla vecchia guardia.» - insomma, le nuove generazioni di Denrise, preoccupavano il ragazzone, che vedeva molto più femminucce i suoi compaesani.


     
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    Jonathan Baker | Predone
    Seth era un cane bisognoso di attenzioni, ma Jonathan non ci diede molto peso. Insomma, nonostante il predone avesse davvero una scarsa empatia, gli animale non riusciva a far a meno di cercare le sue attenzioni. Si trattava forse dell'odore che emanava? Magari delle vibrazioni sonore della sua voce? Oppure questo narratore stava cercando solo di giustificare in qualche modo l'ottenimento della skill in magia verde? Oh, solo Odino conosceva la risposta.
    Jon osservò la creatura, si chinò appena e lo accarezzò con la sua grossa manona lungo il dorso. Sta bono, mo devo parlà cor padrone tuo d'affari. Gli sorrise. Ora seduto. O te tajo la coda. Un sorriso a trentadue denti mentre la seconda parte della sua frase si faceva più seria. Naturalmente non l'avrebbe fatto davvero, ma i cani percepivano la sicurezza degli umani e nessuna sapeva essere più sicuro di Jonathan durante una qualsivoglia minaccia.
    Innesto? Nun te fa tanto er sofisticato, parlamo sempre de magggia. Avanzò la mano di fronte a sé e mimo il gesto di fumare.
    Crucciò poi lo sguardo con fare infastidito. Non era abituato ad aromi intensi che non fossero quelli di brace, arrosto e della saporitissima carne che faceva colare il suo grasso sul fuoco. A dì er vero so' venuto qua proprio pe' chiederte che te fumi, ma mo che me ce fai pensà a breve partirò co' la drakkar e volevo portarme dietro delle pozioni. Affermò, avvicinandosi al bancone e senza far troppo caso a ciò che era messo in esposizione. Che me consigli? Ovviamente niente Aguzza-Ingegno, con me sarebbe sprecata, so' troppo furbo io. Scoppiò così in una fragorosa risata come se avesse detto ciò che di più divertente c'era al mondo. Poi non ce vole la scienza a spaccà er cranio alle teste de cazzo. Non faceva una piega.



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    Vide Jonathan relazionarsi con Seth e la cosa fu quasi disgustosa. Insomma, Jonathan aveva l'empatia pari ad un bufalo imbestialito, non ce lo vedeva fare amicizia con gli animali.
    Dal canto suo, invece, Seth sembrava aver apprezzato anche quel minimo di attenzioni che il predone aveva fatto, per poi voltargli le spalle canine (?) e andare per i fatti suoi a fare il suo giro fuori.
    «A Jo', per fare la tua maggggia ce sta qualcuno che la coltiva. Quel qualcuno potrei essere io. Ti dico, sto lavorando a 'na nuova erba, 'na roba che te fa vedè gli elefanti volare. Appena è pronta te mando un fischio e t'affacci, però non mettere i manifesti o te taglio i gioielli.» - rise appena, con quel tono scherzoso che faceva sembrare tutto più leggero «Oh ma te dici che Sigurd se la farebbe n'erba magggica con noi? Lo vedo sempre più pesante, gli farebbe bene a mio parere.» - le due vecchie del paese si erano riunite. Non c'era che dire: non ci lasciavano a nessuno, se questo voleva significare scambiarsi informazioni divertenti sugli altri.
    Scosse la testa ridendo sommessamente «Ammetto che nun te ce vedo con delle pozioni, ma se posso consigliarti qualcos---» - scoppiò a ridere di gusto per la questione dell'aguzza ingegno «A te ce vole un miracolo, Jo'.» - lo canzonò appena.
    Iniziò a guardare le sue boccette, quindi ne prese un paio e le mise sul bancone «Questa te cura, questa t'aggiusta le ossa, questa esplodi e... questa te fa sembrà morto per diciotto ore. Per te forse na roba del genere?» - e mise davanti la boccetta della pozione ossofast.
    «O cercavi altro nello specifico?» - si voltò di spalle al ragazzo, sbirciando tra le altre boccette, mentre lui decideva e valutava quelle che gli aveva messo avanti «Na tisana? Nun te piace? Troppo femminile?» - disse ironico.


     
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    Non appena il cane lasciò soli i due denrisiani, Jon espose al suo meglio l'argomento del giorno: l'erba che si fumava Jason. Ok, no, se la deve ancora fumare. Poi batté due volte le palpebre. CAZZO, MA ALLORA NUN SONO PAZZO, SO' DAVVERO ER VEGGENTE DEL VILLAGGIO! Non poteva essere una coincidenza, insomma oramai stava sfornando predizioni giorno dopo giorno, se avesse continuato di questo passo avrebbe quasi potuto farsi pagare. Cazzo, posso diventà ricco! Jason vide spuntare sulla sguardo di Jonathan un sorriso a trentadue denti. Vabbé, nun te metto fretta, ma comunque pe' chi m'hai preso? Te pare che lo dico a qualcuno? poi ce n'è meno pe' me! Ecco, Jonathan promoveva sempre e solo buoni valori.
    Riguardo a Sigurd la faccenda era più complicata. Secondo me ce sta. 'Nsomma, chi direbbe de no a noi due? Poi stressato com'è n'ha bisogno, credi a me. Forse, al massimo, potremo non dirje che se tratta d'erba magggica. Il ragionamento non faceva una piega.
    Riguardo alle pozioni da acquistare Jon non ne aveva una chiara idea. Insomma non era mai stato lui il pozionista del gruppo, quindi chiedere a Jason fu la mossa giusta. Eppure era più forte di lui, dovette buttarla sul ridere non appena vide l'Aguzza Ingegno e di certo apprezzò che il druido si unì a lui nella risata. Non la vide come una mancanza di rispetto, semplicemente credeva di essere riuscito a far una battuta divertentissima. Lo osservò spiegare come lo si farebbe a un bambino di cinque anni uomo di mare estremamente competente nel suo lavoro, quando a un certo punto lo sguardo di Jonathan si illuminò. Quella che esplode m'ispira! Annuì più volte, ma il sorriso andò scemando via via che venivano proposte altre cose, finendo con lo schifato quando l'altro nominò le tisane. La tisana te la tiro en testa! Ruggì scuotendo il capo. Però già faccio esplode io la gggente co' i bombarda. Famo così, damme quella che cura e quella che esplode. Dimme quanto te devo e ricordate che te vojo bene. Seh, vabbé, in fondo quando si trattava del momento della transazione diventavamo tutti più buoni, no?




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    Sbuffò mezzo sorriso alle parole di Jonathan, quindi scosse la testa «Se m'esce bene, ce posso fa na serra de st'erba. T'ho giuro!» - lo rassicurò quasi a voler confortare la cosa dell'essercene meno per lui. Insomma, se quella nuova specie di pianta magica fosse riuscita bene, sarebbe stato un business troppo importante per farla terminare in men che non si dica. Sarebbe stata meglio di quella che girava per Londra, quindi ancora una volta i Denrisiani avrebbero fatto smacco agli inglesi del cazzo, e Jason si sarebbe potuto vantare con l'intero vilaggio che era stato lui a fare scacco matto alla regina. L'interessante pettegolezzo su Sigurd, fece venire una brillante idea a Jason «Se nun se la fuma, gliela famo magnà. Posso fa dei biscotti con l'erba magggica dentro che sanno de meraviglia. Nui ce li portamo, co ste facce qua, nun ce può dì de no. C'hai ragione.» - due geni del male. Tutto per vedere Sigurd un po' fatto. Ma questo era storia d'altro conto.
    Quando mostrò le pozioni a Jonathan, il predone sembrava piuttosto confuso e Jason immaginò come tutto quello sembrava al proprietario della locanda, fin troppo fuori dalle sue corde. Il Jonathan pozionista non si era ancora risvegliato, era chiaro, per questo decise di aiutarlo e spiegargli al meglio gli effetti di quello che avrebbe comprato.
    «O sapevo, oh! Mai che te fidi. L'esplosiva e la cura. Sei sicuro, Jo'? Non c'è soddisfatto o rimborsato. Sennò te posso dà qualche antidoto. C'ho quello per i veleni rari che spacca.» - probabilmente così l'avrebbe messo ancora più in crisi, ma doveva pur sempre cercare di vendere i suoi migliori prodotti «Se piji cura e antidoto te risparmi 5 galeoni, eh!» - fu onesto, cercando di colpire Jonathan sul suo punto debole maggiore: i soldi.
    «Cura e esplosiva fanno 55 Galeoni.» - disse e quando fu sicuro, mise in busta le due pozioni al predone, non prima di aver riscosso «Oh, non t'agità troppo co l'esplosiva, sennò esplodemo tutti.» - piccole controindicazioni che doveva forse dargli prima.


     
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    Per quanto fosse difficile da credere, Jonathan aveva anche dei difetti. Tra questi non c'era solo l'avaria, ma anche l'arroganza, la spavalderia e una certa ricerca nell'e attenzioni. Sì, probabilmente se Jason avesse creato una droga migliore di quella inglese, probabilmente Jon avrebbe cercato di prendersene il merito. In fin dei conti ho avuto un'ottima idea. Quasi quasi me prendo Jason come assistente. Certo, ignorando come avrebbe dovuto far tutto lui e Jonathan non sapeva assolutamente nulla di quel business imminente.
    Sigurd avrebbe potuto far un po' di resistenza nel fumare l'erba, ma come diceva Jason avrebbero potuto fargliela mangiare. Ma te sei un gggenio! Nessun denrisiano dice de no ar buon cibo e Sigurn nun se vede spesso ar canto, ma so' certo che è de bona forchetta. O se nun se magna i biscotti, gliela metto come contorno a qualche carne. Annuì con estrema sicurezza, forse dimenticando che Jason aveva rischiato seriamente di essere bandito dal villaggio e che Sigurd per quanto fosse di fatto buono e caro in pubblico doveva mostrare di essere un uomo tutto d'un pezzo. Alla peggio ce picchia, ma tanto so' resistito pure a la Caria, che sarà mai un cazzotto. Ecco, sarebbe sopravvissuto in ogni caso.
    Molto meno sicuro di se stesso lo era riguardo alle pozioni. Quando Jason disse che non c'era il soddisfatti o rimborsati sudò fretto. E mo? Aprì leggermente la bocca e crucciò lo sguardo. Sì, sicuro sono io. Annuì e scosse la testa nel sentir nominare l'antidoto. Macché! 'Sta pelle è antiveleno! Poi sentì effettivamente con l'antidoto avrebbe risparmiato ben 5 galeoni. Ma sai che forse c'hai ragione te? Cioè la pelle mia è antiveleno, ma nun se sa mai. Scoppio di nuovo a ridere e pagò quanto richiesto solo per la cura e l'antidoto. Al massimo me pijo l'esplosiva la prossima vorta. Affermò lui, attendendo il pacchetto per poi congedarsi gentilmente e uscir da lo Speziale.




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    Non era mai stato così semplice convincere qualcuno a fumare erba magggica. Insomma, non era ancora pronta, ma avere delle ottime cavie su cui provarne gli effetti, prima di rivenderle, non era per niente una cattiva idea. Incrociò le braccia al petto alle parole di Jonathan. Non aveva molti dubbi sulla propria intelligenza, ma sentirselo dire, comunque era un modo per aumentare la propria autostima, e ogni tanto faceva più che bene. «Oh, certo. Sai quante cose ce potemo fa? La usamo come na spezia, come un profumo, come qualsiasi roba. Basta che Sigurd s'alleggerisce 'n po'!» - questa era la volta buona che Sigurd gli tagliava la testa! Stava mettendo a dura prova il Capo Villaggio, però doveva ammettere che quest'ultima idea era solo ed esclusivamente per il suo bene. Non c'era altro motivo per cui avrebbe fatto una cosa del genere. E poi, era uno dei pochi druidi seri di Denrise, perderlo sarebbe stato un grosso problema!
    Ma alla fine erano lì principalmente perché Jonathan aveva deciso di spendere i propri soldi dietro alle pozioni fatte da Jason. Insomma, non era mica un'opportunità da farsi scappare. Jason aveva ancora qualche dubbio sull'utilizzo che Jonathan avrebbe potuto fare delle pozioni, ma ehi! ognuno avrebbe dovuto provare per la prima volta cosa significava agitare una pozione esplosiva, no?
    Sembrava davvero deciso, il predone, su quello da prendere, almeno fino a quando il suo essere taccagno non lo spinse a farsi due conti in tasca e a preferire di spendere 5 Galeoni in meno.
    Jason sapeva che quella scelta sarebbe stata la migliore, almeno era certo di non sentirsi in colpa di aver armato Jon di un'esplosiva, mettendo a rischio diversi Denrisiani. Scosse la testa ridendo alle parole dell'uomo «O sapevo, oh!» - quindi chiuse la bustina con la pozione curativa. Si sarebbe poi preso i soldi e incassato, ridendo appena.
    «Buona giornata, Jo'.» - avrebbe poi congedato il predone, uscendo anche da dietro il bancone, per accompagnarlo alla porta, che uomo dalle buone maniere. Una volta andato via Jonathan, Jason sarebbe uscito sulla soglia «Seth, torna. Abbiamo una consegna da fare.» - richiamò il suo compagno a quattro zampe e si preparò per uscire.

    Acquisto terminato.
    +2 Galeoni a Jason
    -50 Galeoni a Jonathan
    +1 PP in Destrezza a Jonathan
    +1 Pozione Cura Ferite (10PV) a Jonathan
    +1 Antidoto Veleni Rari a Jonathan


     
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